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Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo pagina 78disse con voce di dolce rimprovero il soavissimo padre — io ve lo leggo negli occhi, e voi avete peccato di poca confidenza nel vostro unico amico a non partecipargli il voto del vostro cuore. — Che! sarebbe vero? Ella, padre, lo ha indovinato così presto? — Sì, figliuol mio, tutto s'indovina quando si ama. E vi confesso che se la vostra ritenutezza mi afflisse, mi consolò assaissimo la buona scelta che vi venne fatta e che non mancherà d'infiorare la vostra vita di gioie imperiture... — Oh, padre! non è vero che è bella come un angelo?... Ha osservato, padre, che occhi, e quali spalle!... Oh Dio mio, io non ho veduto mai spalle così tornite! — Questi sono pregi fugaci, figliuol mio, sono ornamenti esteriori del vaso che poco contano se non vi si contiene un aroma odoroso ed incorrotto. Io peraltro vi posso assicurare che l'animo della Contessina corrisponde appunto a quanto promettono le sue sembianze. Ella sarà veramente un angelo, come dicevate poco fa... — Ma me la daranno poi, padre dilettissimo?... Consentiranno a darmela in isposa? Io ho tutta la fretta immaginabile!... Vorrei averla meco domani, oggi stesso se fosse possibile; e la è ancora così tenerella, quasi ancora fanciulla... — Vi sbagliate, figliuol mio, la modestia e il candore ve la fanno sembrare più giovine ch'ella non sia; per l'età ella vi si attaglia benissimo, e di poco vi deve esser minore. — Come? cosa mi conta? la contessina Pisana avrebbe all'incirca la mia età? — Raimondo, voi scambiate i nomi; la contessina ha nome Clara e non Pisana; Pisana è la sua sorellina, quella fanciulletta che stasera stava seduta fra voi e monsignore di Sant'Andrea. — Ma gli è appunto di quella che io intendo parlare, padre!... Non si è accorto con quali occhi la mi guardava?... da ieri sera io ne sono innamorato morto... Oh, io non potrò vivere se non mi farò amare da lei!... — Raimondo, figliuol mio, siete pazzo, non avete occhi, non ponete mente a quanto mi dite?... Quella è una fanciulletta di una diecina d'anni al più!... Non può essere che vi siate invaghito di lei; è certo il cuore che v'inganna e ve la rende così diletta come sorella della contessina Clara. — Ma no; padre, l'assicuro... — Ma sì, figliuol mio; lasciatevi guidare da chi ne sa più di voi; lasciate ch'io metta un po' di chiaro in un cuore che conosco meglio di voi; e ne ho il diritto dopo tanti anni che lo studio, che lo indirizzo al suo meglio. Voi amate la contessina Clara; me ne sono avveduto alle cortesi premure che le dimostravate. — Sì, padre, fino alla settimana passata, ma ora... — Ora, ora poi siccome la Contessina è troppo pudica e ben educata per corrispondervi apertamente e senza il consenso dei suoi genitori, voi avete creduto che non la si commovesse punto alle vostre dimostrazioni, e avete cercato per giungere a lei di addomesticarvi colla sorella. Questa piccina vi ha accolto colle feste, coll'ingenuità propria dell'età sua, e la riconoscenza che le professate di queste buone maniere voi la affigurate per amore! Ma pensateci, figliuol mio, sarebbe una ridicolaggine, una vergogna! — Non importa, padre! Si vede che non l'avete mai osservata come ho fatto io con molta accortezza nelle due ultime sere. — Anzi l'ho osservata benissimo, e se aveste qualche intenzione sopra di lei, Raimondo caro, bisognerebbe che vi rassegnaste a sette od otto anni di aspettativa, senzaché ella intanto potrebbe cambiar parere. E poi tutti riderebbero di vedervi innamorato di una bambina! E poi sapete che è una vera fanciullaggine adorare un frutto acerbo mentre ne potreste cogliere uno già maturo e saporito! — Non so che farne, padre, non so che farne! — Ma pensate, figliuol mio, riflettete bene. Voglio adoperare i vostri stessi argomenti. Vorreste sperare che la Pisana possa superare la contessina Clara nella bellezza dei sembianti, nel candor della pelle, nella perfezione delle forme? Riducetevela bene alla memoria, Raimondo!... Vi sentireste in grado di resisterle? — Non so, padre, non so; ma ella certamente non ha voluto saperne di me. — Fandonie, credetelo, apparenze, e nulla più. Puro effetto di pudicizia e di modestia. — Bene, sarà anche, ma questi temperamenti agghiacciati non mi talentano. — Agghiacciati, figliuol mio? Si vede che non avete esperienza! Ma è appunto sotto queste maniere composte e riserbate che si nascondono gli ardori più intensi, le voluttà più squisite!... Credetelo a chi ha studiato il cuore umano. — Sarà, padre; anzi mi pare che deve essere così; eppure... — Eppure eppure!... cosa volevate dire?... Eppure ve lo dirò io!... Eppure non è opera di carità né di prudenza l'affliggere il cuore d'una bella ragazza che sotto le sue apparenze di pace e di modestia vi ama sfrenatamente, non vive che per voi, ed è disposta a farvi dono dei più santi piaceri che Dio clemente ci abbia conceduto di gustare! — Oh, padre! sarebbe vero?... la contessina Clara è innamorata di me? — Sì, certo, ve lo accerto, ve lo giuro; volete saperlo?... me lo disse qualcuno di casa sua!... È innamorata, poverina, e muore dal desiderio di piacervi! — Quand'è così, capisco, padre: mi sono sbagliato. Sett'anni sono lunghi. Io pure fui innamorato della contessina Clara! ed anche adesso a ripensarci su... — Ah! l'hai confessato, figliuol mio! l'hai confessato! Signore ti ringrazio! Ecco che il mio ministero è terminato, e che potrò riposarmi in pace sulla felicità preparata per le mie mani a queste tue dilette creature. Raimondo, io ho scoperto il segreto del vostro cuore; lasciatemi adoperare in maniera che tutto riesca secondo i vostri desiderii. — Adagio, padre: non vorrei che per la troppa fretta... — Il rimedio urge, figliuol mio. Pensate alla beatitudine che proverete nello stringervi sul cuore in questo castello, in questa stessa camera una sposina così bella, così docile, così infiammata per voi!... Oh Dio! non avrete mai provato nulla di simile. — Or bene, padre; ha ragione; faccia pur lei... Veramente le mie intenzioni... ma ora dopo più matura riflessione, e giacché ella mi assicura che quella ragazza è innamorata di me... — Sì, Raimondo, ne metterei le mani nel fuoco. — Or bene, padre; le nozze non si potrebbero fare domenica? — Potenza del cielo! domenica dici! e poi raccomandi a me di non aver troppa fretta! ci vorrà qualche settimana, forse qualche mese, figliuol caro. Le cose di questo mondo camminano con un certo ordine che non va disturbato.Tuttavia nel frattempo tu potrai vedere la tua fidanzata e parlarne e star a lungo con lei nel castello di Fratta, e presenti i genitori. — Oh che consolazione, padre! Così potrò continuare a vedere anche la Pisana! — S'intende, ed amarla e trattarla coll'onesta confidenza di un futuro cognato. Sta' cheto, figliuol mio; confida in me e dormi pure tranquilli i tuoi sonni, ché le lusinghe del tuo venerabile zio non andranno deluse, e partecipandogli il tuo matrimonio potrai assicurarlo che io ti ho fatto buono, e felice! Il nobile giovine pianse di tenerezza a queste parole, baciò la mano al diligente precettore, e salì nella sua stanza da letto colla Pisana e la Clara che gli ballavano confusamente nella fantasia. Omai non sapeva ben quale, ma sentiva distintamente che ognuna delle due sarebbe stata quella sera la benvenuta. Sopra queste felici disposizioni avea contato il padre Pendola per distorglierlo da quell'impensato capriccio per la Pisana, e rinfiammarlo della Clara; né l'esito gli ebbe a fallire. Soltanto andando egli pure a letto seguitò a maravigliarsi e a congratularsi di quel nuovo impiccio così venturosamente evitato. “Ah! la birboncella!” pensava egli, “me ne ero accorto io che in quei suoi quattordici anni ne covavano trenta di malizia!... ma così a rompicollo, non me lo sarei mai immaginato. Proprio chi afferma che il mondo progredisce sempre, finirà coll'aver ragione”. In questi pensieri il reverendo padre erasi Tag: padre contessina cuore bene anni sarebbe occhi certo fretta Argomenti: reverendo padre, dolce rimprovero, aroma odoroso, frutto acerbo, puro effetto Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Le femmine puntigliose di Carlo Goldoni Mattinate napoletane di Salvatore Di Giacomo Nuove storie d'ogni colore di Emilio De Marchi Fior di passione di Matilde Serao Garibaldi di Francesco Crispi Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Dipendenza dalla caffeina Meno infarti ed ictus con 100 grammi di cioccolato al giorno Rischi nel migliorare gli anni d'oro con la liposuzione Come fare un cambio di look istantaneo Ringiovanire con la chirurgia di riduzione delle palpebre
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