Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo pagina 240

Testo di pubblico dominio

svegliarsi, sentir bisogno d'amore di stima... — Oh padre mio — m'interruppe sogghignando il giovane — non parliamo di queste poesie! Transeat se gli uomini fossero savi giusti e perfetti, ma così come sono tanto importa posseder l'amore e la stima del proprio cane che quella di costoro. Io per me vi rinunzio volontieri e per sempre! — Non dir per sempre, Giulio, ché non lo puoi! Sei troppo giovane! (Egli sorrise, come tutti i giovani, quando si appunta loro mancanza d'esperienza). Quegli uomini che tu giudichi così pazzi così tristi possono sollevarsi per uno slancio magnanimo da quella solita abiezione e riavere momenti sublimi di giustizia e di generosità!... Ora se tu, Giulio, in quei momenti dovessi sopportare il loro disprezzo, credilo, ti spezzerebbe l'anima, a meno che tu non abbia perduto ogni pudore ogni dignità umana. In quei momenti non è l'ostracismo della pazzia e della nequizia che soffrirai, ma la sentenza della generosità e della giustizia!... E non potrai illuderti, non potrai difenderti!... Contro uno contro due contro dieci potrai insorgere, fremere, vendicarti; ma contro l'opinione d'un popolo non v'ha riparo: gli è come un incendio che compresso da una parte divampa subitaneo e maggiore dall'altra!... In tanta sciagura uno solo è il ricovero che la Provvidenza permette all'onest'uomo; il ricovero della coscienza. Ma tu, Giulio, come ti troverai di faccia alla coscienza?... quali conforti ti darà essa? A te che ti sei fatto una gloria di calpestare quanto di più nobile di più etereo racchiude l'umana speranza?... A te che professando un disprezzo profondo degli uomini senza pur conoscerli, ti sei accostato ai peggiori, e hai con ciò dato appiglio a credere che tu disprezzi te stesso più di ogni altro?... Via, rispondi; non ti pare che fra i tuoi maestri, i tuoi amici, fra il dottor Ormenta, fra Augusto Cisterna, i suoi figliuoli e il resto della gente non corra alcun divario? Ma se la gente accusa, vitupera, perseguita le azioni di quelli, non è segno che almeno la coscienza pubblica è migliore della loro, e che v'è una vita possibile possibilissima, e se non felice e dignitosa in tutto, certo più degna di quella cui essi ti hanno invitato?... Temi, temi, Giulio, di esser confuso con simil razza di serpenti; temi che la contraddizione non ti trascini più oltre di quanto non vuoi; e che per la tua smania di distinguerti e di capitaneggiarti, non ti si faccia carico dei delitti e dei vizii di coloro che stanno ora dietro a te, e che al maggior uopo avranno la furberia di lasciarti solo. — Ti sbagli di grosso sul mio conto — rispose Giulio colla massima pacatezza e senza onorare la mia predica neppur d'un istante di esame. — Io non ho adottato il credo di nessuno. Il dottor Ormenta e il signor Augusto Cisterna sono vecchi furbi e scostumati non migliori né peggiori degli altri; ho continuato a stare con loro per abitudine e perché non ci vedea ragione di mutar compagnia, cascando dalla padella nelle bragie, cioè dal vizio nell'impostura. I giovani coi quali costumo son quelli che consentono meglio colle mie idee; e se hanno i loro difetti non posso avermene a male. Quanto poi a farmi soggezione delle ciarle della gente, non sono così sciocco. La mia coscienza mi dirà sempre ch'io la penso più dirittamente di loro, e il mio buonsenso riformerà le sentenze appellabilissime dell'altrui ignoranza. Capii che a predicare tutta una quaresima non ci avrei cavato alcun frutto; e lasciai che se n'andasse, sperando e temendo insieme che l'esperienza avrebbe fatto quello che indarno io aveva tentato. Ma cominciava a dubitare che la mia trascuranza e la soverchia deferenza all'Aquilina dovessero essere gravemente punite, e che i figliuoli preparassero i più fieri dolori della mia vecchiaia. Infatti non era solamente Giulio che mi dava da pensare; anche la Pisana cominciava a sgarrare sul serio, ed io m'accorgeva troppo tardi di aver perduto sopra di essi ogni paterna autorità. Quella ragazza, ve lo dissi, era la più furba ed entrante che avessi mai conosciuto; ma mi confidava che l'esempio di sua madre e la scrupolosa religione nella quale la educava l'avrebbero preservata dai maggiori pericoli. Intanto andava tenendola d'occhio alla lontana, e non mi pareva che traesse molto buon frutto dalle sue devozioni. Era umile ed affettuosa con sua madre, con me del pari serbava un contegno modesto e discreto, e quando si trovava in mezzo alla gente in nostra compagnia pareva addirittura una santoccia. Ma coi servi colle cameriere si mostrava dura ed altera; e a sbalzi poi l'udiva scherzare e ridacchiare insieme ad essi con modi tali che dissomigliavano da quelli tenuti in nostra presenza. Così se sua madre voltava l'occhio quando si trovavano in qualche brigata, subito mandava via occhiate di fuoco a destra e a sinistra, e m'accorgeva che non si sbagliava nel cernere i bei giovani dai brutti. Arrossiva anche talora e si storceva sulla seggiola in modo che dimostrava la malizia maggiore della santità. Insomma io non era quieto per nulla sul suo conto, e quando l'Aquilina, pur consentendo che Giulio dava un po' nello scapato, si consolava della sua buona fortuna e ringraziava il cielo di averci compensato a mille doppio in quella eccellente figliuola, io non poteva stare che non torcessi un po' il grugno. — Come? Che avresti a ribattere? — saltava su mia moglie con una voce aspra e convulsa che le serviva costantemente nei suoi colloqui col marito. — Eh, nulla! — diceva io fregandomi il mento. — Nulla, nulla!... Credi che io non capisca i tuoi attucci da censore malcontento?... Ma via mo, sentiamo che avresti ad osservare sul conto della Pisana!... Non è bella e perfetta che pare un angelo?... Non ha due occhi colore del lapislazzulo che dinotano un'anima candida ed amorosa, e colorito e capelli e statura che a scegliere non si potea fare di meglio?... Non è fornita di buon ingegno, e di modi riserbati e gentili come si addicono ad una zitella? Non è divota come un santino, umile ed ubbidiente poi che sembra un agnello?... Dove vorresti trovare una figliuola più esemplare?... Io per me torrei di essere un giovine per poterla sposare; e fortunato tre volte quello cui toccherà una tanta fortuna, ma ci guarderò tre volte prima di dargliela. Io non rispondeva nulla e lasciava che si sbizzarrisse nel suo panegirico; soltanto accennandole di parlar piano quando sospettava che la ragazza fosse nella camera vicina, e stesse anche origliando come qualche volta io l'aveva scoperta. — Orsù, dunque! — continuava l'Aquilina — non istarti lì ingrognato che pari una statua!... Sei forse padre per nulla?... Dacché non hai più negozi in piazza, e mio fratello sgobba per te in campagna, sei diventato il più gran disutile che si possa immaginare!... Non sei buono ad altro che ad impancarti in un caffè, a legger le gazzette e fors'anco, Dio non voglia, a chiacchierare senza prudenza con qualch'altro vecchio matto e a comprometterti. — Aquilina, se si potesse, ti giuro che parlerei sovente, ma... — E cosa faccio ora dunque?... Non ti dico di parlare? Non ti esorto da un'ora palesare le tue osservazioni? Non son qui anche con troppa pazienza ad ascoltarti?... — Allora ti dirò che la Pisana non mi sembra cogli altri la stessa che si mostra con noi: e che quando non la si tien d'occhio cambia subito maniere che è una meraviglia, sicché ho gran paura che tutte le sue belle doti non sian altro che fintaggini, e... — Anche questa mi toccava sentire!... Oh povera me!... Povera figliuola! Tu sì che hai proprio il diritto di accusarla!... Tu che infatti la curi molto! Non ti trovi con noi in mezzo alla gente due volte l'anno, e vuoi insegnare a me che sto con essa da mattina a sera, che non l'abbandono mai né col pensiero né cogli occhi!... — Ti dirò, Aquilina!... Tu stai sempre con lei; ma ti piace molto il conversare, e non l'abbandonerai forse col pensiero, ma cogli occhi ti assicuro che

Tag: giulio    nulla    sei    gente    coscienza    contro    sempre    temi    due    

Argomenti: contegno modesto,    slancio magnanimo,    disprezzo profondo,    vita possibile,    malizia maggiore

Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina:

La favorita del Mahdi di Emilio Salgari
Diario del primo amore di Giacomo Leopardi
Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni
Fior di passione di Matilde Serao
I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi

Articoli del sito affini al contenuto della pagina:

Passaggio Pedonale di Breslavia
Come gestire una serena convivenza
Come ritrovare la felicità dopo avere divorziato
Duomo di Amalfi
La dieta del minestrone


<- precedente 1   |    2   |    3   |    4   |    5   |    6   |    7   |    8   |    9   |    10   |    11   |    12   |    13   |    14   |    15   |    16   |    17   |    18   |    19   |    20   |    21   |    22   |    23   |    24   |    25   |    26   |    27   |    28   |    29   |    30   |    31   |    32   |    33   |    34   |    35   |    36   |    37   |    38   |    39   |    40   |    41   |    42   |    43   |    44   |    45   |    46   |    47   |    48   |    49   |    50   |    51   |    52   |    53   |    54   |    55   |    56   |    57   |    58   |    59   |    60   |    61   |    62   |    63   |    64   |    65   |    66   |    67   |    68   |    69   |    70   |    71   |    72   |    73   |    74   |    75   |    76   |    77   |    78   |    79   |    80   |    81   |    82   |    83   |    84   |    85   |    86   |    87   |    88   |    89   |    90   |    91   |    92   |    93   |    94   |    95   |    96   |    97   |    98   |    99   |    100   |    101   |    102   |    103   |    104   |    105   |    106   |    107   |    108   |    109   |    110   |    111   |    112   |    113   |    114   |    115   |    116   |    117   |    118   |    119   |    120   |    121   |    122   |    123   |    124   |    125   |    126   |    127   |    128   |    129   |    130   |    131   |    132   |    133   |    134   |    135   |    136   |    137   |    138   |    139   |    140   |    141   |    142   |    143   |    144   |    145   |    146   |    147   |    148   |    149   |    150   |    151   |    152   |    153   |    154   |    155   |    156   |    157   |    158   |    159   |    160   |    161   |    162   |    163   |    164   |    165   |    166   |    167   |    168   |    169   |    170   |    171   |    172   |    173   |    174   |    175   |    176   |    177   |    178   |    179   |    180   |    181   |    182   |    183   |    184   |    185   |    186   |    187   |    188   |    189   |    190   |    191   |    192   |    193   |    194   |    195   |    196   |    197   |    198   |    199   |    200   |    201   |    202   |    203   |    204   |    205   |    206   |    207   |    208   |    209   |    210   |    211   |    212   |    213   |    214   |    215   |    216   |    217   |    218   |    219   |    220   |    221   |    222   |    223   |    224   |    225   |    226   |    227   |    228   |    229   |    230   |    231   |    232   |    233   |    234   |    235   |    236   |    237   |    238   |    239   |    240   |    241   |    242   |    243   |    244   |    245   |    246   |    247   |    248   |    249   |    250   |    251   |    252   |    253   |    254   |    255 successiva ->