Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo pagina 5

Testo di pubblico dominio

Fratta la mostra mensile delle Cernide. Il Capitano stendeva un lungo rapporto, il Cancelliere lo passava agli atti, e non se ne parlava più fino al mese seguente. Leggere al giorno d'oggi di cotali ordinamenti politici e militari che somigliano buffonerie, parrà forse una gran maraviglia. Ma le cose camminavano appunto com'io le racconto. Il distretto di Portogruaro, cui appartiene il comune di Teglio colla frazione di Fratta, forma adesso il lembo orientale della provincia di Venezia, la quale occupa tutta la pianura contermine alle lagune, dal basso Adige in Polesine al Tagliamento arginato. A' tempi di cui narro le cose stavano ancora come le avea fatte natura ed Attila le aveva lasciate. Il Friuli ubbidiva tuttavia a sessanta o settanta famiglie, originarie d'oltralpi e naturate in paese da una secolare dimora, alle quali era affidata nei diversi dominii la giurisdizione con misto e mero imperio, e i loro voti uniti a quelli delle Comunità libere e delle Contadinanze formavano il Parlamento della Patria che una volta l'anno si raccoglieva con voto consultivo allato del Luogotenente mandato ad Udine da Venezia. Io ho pochi peccati d'ommissione sulla coscienza, fra i quali uno de' più gravi e che più mi rimorde è questo, di non aver assistito ad uno di quei Parlamenti. L'aveva da essere in verità uno spettacolo appetitoso. Pochi dei signori Giurisdicenti sapevano di legge; e i deputati del contado non dovevano saperne di più. Che tutti intendessero il toscano io non lo credo; e che nessuno lo parlasse è abbastanza provato dai loro decreti o dalle Parti prese, nelle quali dopo un piccolo cappello di latino si precipita in un miscuglio d'italiano di friulano e di veneziano che non è senza bellezze per chi volesse ridere. Tutto adunque concorda a stabilire che quando il Magnifico General Parlamento della Patria supplicava da Sua Serenità il Doge la licenza di giudicare intorno ad una data materia, il tenor della legge fosse già concertato minutamente fra Sua Eccellenza il Luogotenente e l'Eccellentissimo Consiglio de' Dieci. Che in quelle conferenze preliminari avessero voce anche i giureconsulti del Foro udinese, io non m'attento di negarlo; massime se quei giureconsulti avevano il buon naso di convenir nei disegni della Signoria. S'intende che da tal consuetudine restava esclusa ogni materia di diritti privati, e feudali; i quali né i castellani avrebbero forse consentito si ponessero in disputa, né la Signoria avrebbe osato di privarneli pei suoi imperscrutabili motivi che si riducevano spesso alla paura. Il fatto sta che ottenuto il permesso di proporre sopra un dato argomento, il Magnifico General Parlamento proponeva discuteva ed approvava tutto in un sol giorno, il quale era appunto l'undici d'agosto. Il perché della fretta e dello aver scelto quel giorno piuttosto che un altro stava in questo, che allora appunto cadeva la fiera di san Lorenzo e offeriva con ciò opportunità a tutte le voci del Parlamento di radunarsi ad Udine. Ma siccome durante la fiera pochi avevano voglia di trasandare i proprii negozi per quelli del pubblico, così a sbrigar questi s'era stimato piucché bastevole il giro di ventiquattr'ore. Il Magnifico General Parlamento implorava poi dalla Serenissima dominante la conferma di quanto aveva discusso, proposto ed approvato; e giunta la conferma, il trombetta in giorno festivo gridava ad universale notizia e per inviolabile esecuzione la Parte presa dal Magnifico General Parlamento. Non viene da ciò, che tutte le leggi per tal modo promulgate fossero ingiuste o ridicole; giacché, come dice l'editore degli Statuti Friulani, esse leggi sono un riassunto di giustizia di maturità e d'esperienza ed hanno sempre di fronte oggetti commendabili e salutari ; ma ne scaturisce un formidabile dubbio sul merito che potessero vantarne i Magnifici deputati della Patria. Nel 1672 pare che l'Eccellentissimo Carlo Contarini riferisse al Serenissimo Doge sopra la necessità di alcune riforme delle vecchie costituzioni. Pertanto Dominicus Contareno Dei gratia Dux Venetiarum etc. dopo aver augurato al nobili et sapienti viro Carolo Contareno salutem et dilectionis affectum seguita a dichiarargli i limiti della concessa licenza. Avutosi riflesso non tanto alle istanze di codesta Patria e Parlamento che a quanto esprimete nelle vostre giurate informazioni in proposito etc. risolvemo a consolazione degli animi di codesti amati e fedelissimi sudditi di permetterle che possino devenire alla riforma di quei capitoli che conoscessimo necessari per il loro servizio . E nell'anno susseguente, lette e meditate che ebbe il Serenissimo Doge le fatte riforme, così si piacque di permetterne la pubblicazione con sue lettere al nobili et sapientissimo viro Hyeronimo Ascanio Justiniano. Venendo rappresentata qualche alterazione in alcuno dei susseguenti capitoli che volemo siano ridotti alla vera essenza loro senz'altra aggiunta etc. etc. dovrà omettersi etc. bastando li pubblici Decreti in tale proposito. Nel capitolo centoquarantasette con cui si pretende levar li pregiudicii che dalle ville e comuni sono inferiti ai giurisdicenti, vi è stata aggiunta una pena di lire cinquanta al giurisdicente: questa non vi era nel latino, doverà pure esser levata e lasciata di stampare. Con tali metodi le permetterete l'esecuzione conforme l'istanze, ordinando però la conservazione de' vecchi statuti ed altre costituzioni per tutte quelle insorgenze e ricorsi che potessero esser fatti alla Signoria nostra. Datum in nostro ducali palatio, die 20 maii Indictione XI 1673 . — Dopo tali formalità uscirono finalmente gli Statuti Friulani, i quali seguitarono ad aver corso di legge fino al cominciare del presente secolo; e la ragione del rinnovamento è così espressa dai compilatori in un solenne proemio. Si è determinato di rinnovare le costituzioni della Patria del Friuli essendo molte per il lungo corso di tempo fatte impraticabili, altre dubbiose, molti i casi sopra i quali non era stato provvisto. Etc. etc. E perché in esse si tratta di effetti di giustizia che non solamente dalli giudici stessi deve esser ben conosciuta, ma da tutti, etc. etc. si è risoluto di scrivere il presente libro di Costituzioni in lingua volgare nella più ampia e facil forma possibile, etc. etc. Per dar poi un principio che sia ben fondamentato a questa profittevole e lodevole opera, comincieremo colla Prima Costituzione. Si scordarono di chiarire il motivo per cui la prima costituzione e non la seconda doveva essere buon fondamento a quella profittevole e lodevole opera. Ma forse sarà stato, perché nella prima si statuiva intorno all'osservanza della religione cristiana, nonché alle pratiche relative ai giudei ed alle bestemmie. Se anche queste ultime debbano annoverarsi fra gli oggetti commendabili e salutari che, secondo l'editore, stanno sempre di fronte alle leggi, io non potrei crederlo, anche prestando la fede più cieca all'ermeneutica dell'editore suddetto. Continuano poi gli Statuti a stabilire le Ferie introdotte in onore di Dio, e quelle introdotte per li necessarii bisogni degli uomini, perché comodamente e senza alcuna distrazione si possa raccogliere quello che la terra produce irrigata dalla mano divina . Seguitano le disposizioni intorno ai nodari, sollecitatori, patrocinatori e avvocati; a proposito dei quali avendo osservato il legislatore che le armi decorano e le lettere armano gli Stati, soggiunse che, essendo l'ufficio loro tanto nobile, gli si devono anche applicare gli opportuni rimedii . Pare che l'attributo di nobile sia qui usato nell'insolito significato d'infermo o pericoloso. Succedono poi molti capitoli di regole processuali nei quali al capitolo del testimonio falso si nota la savia disposizione che chi sarà convinto tale in causa civile debba cadere nella pena di 200 lire, o sia mutilato della lingua in caso d'insolvibilità . E se la materia fosse criminale gli si applichi la stessa pena che meriterebbe quello

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