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Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni pagina 21e il contegno di Don Rodrigo non permettevano di abbandonarsi alla speranza che parevano annunziare le sue parole. «Ebbene,» proseguì Don Rodrigo: «le consigli di venirsi a mettere sotto la mia protezione. Non le mancherà più nulla, e non son cavaliere, se alcuno ardisce inquietarla.» «La vostra protezione!» riprese il padre Cristoforo, dando indietro due passi, appoggiandosi fieramente sul piede destro, e mettendo la destra sull'anca, levando la manca coll'indice teso verso don Rodrigo, e piantandogli in faccia due occhi infiammati: «la vostra protezione! bene sta che abbiate parlato così; che abbiate fatta a me una tale proposta. Avete colma la misura, e non vi temo più.» «Come parli, frate?...» «Parlo come si parla a chi è abbandonato da Dio, e non può più far paura. La vostra protezione! Io sapeva che Lucia era sotto la protezione di Dio: ma voi, voi me lo fate sentire ora con tanta certezza, che non ho più bisogno di riguardi a parlarvene. Lucia dico: vedete come io pronunzio questo nome colla fronte alta, e con gli occhi immobili.» «In questa casa...» «Ho compassione di questa casa: ella è segnata dalla maledizione. State a vedere che la giustizia di Dio avrà rispetto a quattro pietre e a quattro scherani! Voi avete creduto che Dio abbia fatta una creatura a sua immagine per darvi il diletto di tormentarla! voi avete creduto che Dio non saprebbe difenderla! Vi siete giudicato. Ne ho visti di più potenti, di più temuti di voi; e mentre agguatavano la loro preda, mentre non avevano altro timore che di vederla fuggire, la mano di Dio si allungava in silenzio dietro alle loro spalle per coglierli. Lucia è sicura di voi, ve lo dico io povero frate, e quanto a voi, ricordatevi che verrà un giorno...» Don Rodrigo che combattuto tra la rabbia, e il terrore non trovava parole per rispondere, quando sentì che una predizione stava per venirgli addosso, prese la mano tuttavia alzata del padre, e coprendogli la voce gridò: «Levamiti dinanzi, plebeo incappucciato, poltrone temerario.» Queste parole così chiare acquietarono in un momento il padre Cristoforo. All'idea di strapazzo e di villania era nella sua mente così bene, e da tanto tempo associata l'idea di sofferenza e di silenzio, che a quel complimento gli cadde ogni spirito d'ira e di entusiasmo, e non gli restò più altro da fare che di udire tranquillamente quello che piacesse a Don Rodrigo di aggiungere. Onde, ritirata placidamente la mano dagli artigli del gentiluomo, abbassò il capo e rimase immobile, come quando nel forte della burrasca il vento cade, un'antica pianta ricompone naturalmente i suoi rami e riceve la gragnuola come la manda il cielo. «Villan rifatto!» proseguì Don Rodrigo: «così rimeriti accoglienze alle quali non sei avvezzo, e che non son fatte per te: ma tu adoperi da par tuo. Ringrazia quel sajo che ti copre quelle spalle di paltoniere, e ti salva dalle carezze che si fanno ai pari tuoi per insegnar loro a parlare. Esci colle tue gambe per questa volta; e la vedremo.» Così dicendo, accennò una porta opposta a quella per cui erano entrati: il padre Cristoforo chinò il capo, come salutando, e se ne uscì per quella, tranquillamente, lasciando don Rodrigo a misurare a passi concitati il campo di battaglia. Non è da credere che l'animo del buon frate fosse pacato come il suo aspetto; ma in mezzo al turbamento naturale nelle sue circostanze, egli sentiva più di fiducia che non ne avesse prima di quell'infelice colloquio. Le parole di sicurezza ch'egli aveva dette a Don Rodrigo, non erano state un'arte per atterrir l'avversario: esprimevano un sentimento sincero e distinto. Gli pareva che la superbia e l'iniquità di Don Rodrigo fossero salite a quell'altezza, dove la provvidenza le arresta, e le rovina. Questi calcoli riescono spesse volte fallaci, e l'ingiustizia a questo mondo talvolta sale, sale, sale, quando si crede che giunta al colmo, non possa che precipitare: ma Fra Cristoforo la pensava così come abbiam detto; e sperava più che mai che la cosa si terminerebbe con una uscita inaspettata e favorevole all'innocenza. Ma quale uscita? Non avrebbe egli saputo dirlo: ma credeva confusamente che una se ne troverebbe. Quand'ebbe chiusa dietro sè la portiera, vide nella stanza dov'entrava, e che riusciva nel cortile, vide una persona che si andava tirando pian piano dietro la parete come per non esser veduta dalla stanza del colloquio; e s'accorse che era un servo il quale era stato ad origliare, e continuò a camminare senza far vista di nulla, per uscir nel cortile. Ma il servo fattosigli vicino gli disse sottovoce: «padre, ho inteso tutto, e le vorrei parlare.» «Dite tosto.» «Non posso qui: guai se il padrone o altri mi sorprende. Ma io so tante cose, e non mi regge la coscienza nè il cuore... Vedrò di venir domani al suo convento.» «Dio vi benedica; ma intanto?» «Non si farà nulla prima. Vada vada.» «Dio vi ricompenserà: io non uscirò domani, e mi troverete certamente.» «Vada vada per amor del Cielo, e non mi tradisca.» Il volto del buon frate rispose a queste parole più chiaro che non avrebbe potuto qualunque discorso; il servo rimase, e il padre uscì nel cortile, quindi nella via, e respirò più liberamente quando si vide fuori di quella caverna. L'inaspettata proposta del servo confermò e crebbe la sua fiducia. – Ecco, diss'egli tra sè, un filo che la provvidenza mi pone in mano. – Così pensando guardò in alto e vide che il sole era poco discosto dalla cima del monte; e che non rimaneva che un'ora e mezzo di giorno. Allora benchè affaticato per la via che aveva già fatto, e per quello che aveva detto e inteso, studiò il passo affine di poter riportare un avviso qual ch'e' fosse alle donne, come aveva promesso, e trovarsi al convento prima di sera. Era questa una delle leggi più severe del codice fratesco: e le trasgressioni erano punite con rigore, e talvolta le recidive con crudeltà, perchè oltre la disciplina, l'onore del convento era interessato a prevenire delle assenze che avrebbero fatto dire Dio sa che. Al qual proposito si può osservare che ogni volta che gli uomini hanno potuto dividersi in classi, in crocchi, in picciole società, e farsi leggi particolari, per lo più invece di approfittare di questa esenzione dalle leggi comuni per istabilire una certa condiscendenza utile a tutti i contraenti, hanno aguzzati gl'ingegni per trovare rigori e pene più raffinate: di modo che parrebbe quasi che tormentare altrui sia più dolce che assicurar se stesso. Ma nella casetta di Lucia dal momento che il padre ne era partito non si era stati in ozio: si eran messi in campo e ventilati disegni dei quali è necessario informare il lettore. Partito il padre, Fermo e Lucia stavano in silenzio osando appena di sogguardarsi di tratto in tratto, e non si parlando che con sospiri: poichè le speranze che avevano nella spedizione del buon padre erano tanto leggere e indeterminate, che temevano entrambi di farle svanire col comunicarle. Lucia andava tristamente ammanendo il desinare, e Fermo stava in tra due, volendo ad ogni momento partire per togliersi dallo spettacolo di Lucia così accorata, e non sapendo staccarsi. Ma Agnese dopo aver meditato un poco, dopo aver più volte risposto a se stessa di sì col capo, con una voce piena di pensiero ruppe il silenzio e disse: «Sentite, figliuoli. Se aveste coraggio e destrezza quanto è di mestieri, se vi fidate di vostra madre (quel vostra fece trasalire Lucia) io m'impegnerei a cavarvi di questo impiccio, meglio forse e più presto del padre Cristoforo, con rispetto del suo studio.» Lucia si fermò sui due piedi con più ansia che speranza in una promessa tanto magnifica; e Fermo: «Coraggio!» disse: «destrezza! dite, dite quel che si può fare.» «Non è vero,» proseguì Agnese, «che se voi foste maritati, il punto principale sarebbe vinto, che a tutto il rimanente vi sarebbe rimedio?» «Oh maritati» rispose Fermo: «e poi quel che Dio Tag: padre lucia don dio vostra parole due protezione silenzio Argomenti: tanto tempo, turbamento naturale, sentimento sincero, condiscendenza utile, promessa tanto Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: La favorita del Mahdi di Emilio Salgari Novelle rusticane di Giovanni Verga Fior di passione di Matilde Serao Il benefattore di Luigi Capuana Il fiore di Dante Alighieri Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Valutare se fare una liposuzione Offerta capodanno alle Hawaii Passaggio Pedonale di Breslavia Come gestire una serena convivenza Thailandia la terra del sorriso
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