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La vita comincia domani di Guido da Verona pagina 43elegante! Allora lo sdegno di Tancredo proruppe: — Diavolo, non lo sai? Giorgio Fiesco era... — Cos'era? — Ma, per bacco, mio fratello! — Poi corresse: — mio fratellastro. — Cáspita, è vero! E non ci avevo pensato! Ti giuro che non mi era neanche passato per la mente! Scusami, veh... Condoglianze! — Oh! figúrati... — fece il Salvi. E tuttavia prese un'aria leggermente sostenuta. Il corteo, giungendo nella piazza ingombra di folla, si fermò davanti alla Chiesa; Tancredo, facendosi largo nella ressa, camminò dietro la bara. Il Metello invece, dopo aver osservato con uno sguardo ironico il suo camerata Salvi, trasse fuori di tasca un largo fazzoletto, e piegatolo a sciarpa se lo mise intorno al collo, poichè sudava. Poi volse uno sguardo circolare per la piazza, cercando un'osteria dove potesse almeno bere una gassosa. Tra l'insegna d'un ciabattino e quella d'un cordaio vide pendere la frasca metallica d'un'osteria; essa teneva sul marciapiede tre tavolini di ferro, con qualche scranna; v'era gente seduta; ma egli colse il destro d'uno che s'alzava e si pose con placidità frammezzo a quegli estranei. Volse lo sguardo in alto, aspettando che lo servissero. L'orologio del campanile segnava le dieci e cinque; le sfere parevan d'oro sul quadrante diviso dalla lor ombra; un vortice di rondini roteava intorno alla guglia. L'ostessa, panciuta, con un bel grembiule fiammeggiante, gli portò la gassosa; egli ne bevve un bicchiere d'un fiato, e la trovò eccellente; poi di nuovo riempì il bicchiere e stette a guardare le bollicine che vi salivano scoppiettando. Cominciò ad imbastir mentalmente l'articolo funebre. «Giorgio Fiesco, nato nel... morto di... oh, di cosa è morto poi? Tisi? Paralisi cardiaca? Mah? C'informeremo. Aveva dunque, — fece il conto, — trentanove anni. Laureatosi ingegnere nel... questo non importa; diremo: giovanissimo. Costrusse i ponti di... di... etc., capolavori dell'ingegneria moderna, etc. etc. — Partì con i primissimi pionieri della civiltà in regioni, etc. — famosi disastri minerarii, etc. — costruì diecimila chilometri di strada ferrata... che il diavolo se lo porti... etc.!» Al suo medesimo tavolino eran seduti tre altri uomini, i quali si credevan di parlar piano, accostandosi l'uno all'altro quanto più potevano, con i gomiti poggiati sul tavolino di metallo; ma invece parlavan in guisa da esser uditi e davano al tavolino certe scosse, che il suo bicchiere di gassosa ne traboccava. Uno d'essi ripeteva continuamente: — Ti dico di sì, ti dico di sì! E l'altro: — Impossibile, impossibile! Il terzo: — Ma che impossibile d'Egitto! Poi si guardavan intorno sospettosi. Saverio Metello, che per principio soleva dare un grande peso ai discorsi enigmatici, prese un'aria distratta e ricominciò a guardare in alto, verso le sfere luccicanti, verso il balenante vortice di rondini che roteava intorno al campanile. Onde sorprese questo bel discorso: — Insomma, vediamo un po': che il professore fosse l'amante. — Va vene, va bene, questo lo so, — ammise l'incredulo. — E che fosse incinta, lo sai o no? — Si mormora... Ma non bisogna credere a tutto. — Insomma, — esclamò l'interlocutore, che aveva l'aria d'un ricco mercante, — lo ha detto a mia moglie una persona che bázzica per casa loro; non voglio dire chi, per non compromettere nessuno; ma in una casa è più facile batter falsa moneta che custodire un secreto. E posso aggiungere anche questo: la gravidanza è di qualche mese. — Del resto, — intervenne il terzo, che doveva essere un capomastro a giudicare dal decimetro di legno giallo che gli usciva dal taschino, — questo fra poco si vedrà. — A meno che, — insinuò il denunziatore con aria sibillina, — ora che lui, poveraccio, se n'è andato... a meno che, dico, non provvedano altrimenti! Sai bene, i dottori fanno presto... E, dato che sarebbe difficile, per non dire impossibile, attribuirne al marito la paternità... capirai bene a cosa voglio alludere! — Insomma, ditene quel che volete, ma io non credo! — esclamò quegli che pareva un chierico d'avvocato, con la sua vecchia testa grigia e ascetica. — Allora sei testardo più d'un mulo! Méttiti bene in mente che, quando una voce corre, qualcosa di vero c'è sempre, poichè dal niente non nasce niente. — Se così fosse, guai! — Così è. Del resto, come spieghi tu il fatto che quel povero diavolo non aveva chiuso ancora gli occhi e già tutto il paese mormorava la stessa cosa: — L'hanno?... — Sst!... Io non mi spiego niente, ma non credo, — fece l'altro, caparbio. — D'altronde, — venne a dire quegli che aveva l'apparenza d'un capomastro, — il primo a lasciarselo scappar di bocca è stato il dottor Paolieri, e l'ho inteso io, con queste orecchie. Eravamo in farmacia, quando sono entrati a dare la notizia della morte. Il Paolieri è saltato su di scatto e, senza riflettere, è venuto fuori con una frase che lascio interpretare a voi: «È morto il Fiesco?... Me lo immaginavo! Se l'avessero lasciato curare a me, che sono un asino, campava un pezzo ancora!» Dopo se l'è rimangiata sùbito, anzi ha dato in escandescenze, dicendo che l'avevan capito male... Ma l'ho inteso io, con queste orecchie, dunque non serve che adesso egli neghi per paura. — Insomma, — concluse l'incredulo, — volete un consiglio? Sarà quel che sarà, ma state zitti; perchè in queste faccende v'è caso di buscarsi qualche brutta seccatura, ed io, per me, come vi ripeto, non credo. — Oh, tu, la sai lunga!... — fecero gli altri due, come se volessero tacciarlo d'ipocrisia. Poi s'alzarono, ed insieme con altri sopraggiunti entraron nell'osteria. Saverio Metello aveva ascoltato flemmaticamente, ma senza perder sillaba di quel grave discorso; aveva continuato a darsi l'aria più distratta del mondo, a fissare i voli delle rondini, le sfere dorate che camminavano sul quadrante acceso. La sua faccia restò impassibile, e, quando i tre se ne andarono, altro non fece che sollevare lentamente il bicchiere nel quale scoppiettavano le bollicine, poi tracannare sino all'ultima goccia la fresca bevanda con una specie di lenta voluttà. Era un uomo calmo, scettico, annoiato, che si risolveva difficilmente a trovare alcunchè d'interessante nella vita, un uomo passato al di là da tutte le sorprese, che odiava il mondo intero, ma con un odio neghittoso. L'udire che un tale poteva essere stato ucciso, gli faceva press'a poco lo stesso effetto che leggere nella quarta pagina d'un giornale l'annunzio funebre d'una persona sconosciuta, od il rialzo od il ribasso della rendita italiana, ch'egli, naturalmente, non era in caso di possedere. Perchè una cosa giungesse ad interessarlo, bisognava che toccasse da vicino la sua propria persona; ed allora quest'essere apatico trovata in sè un'improvvisa e feroce gagliardìa per piombare su tutto quello che poteva essergli utile, come sopra una legittima preda. Il resto faceva meccanicamente, con una specie di disinganno anteriore, con una incolmabile noia. Ora, davanti a tutto quello che aveva udito, non trasse che una piccola riflessione. — Adesso capisco meglio perchè Tancredo sia qui. Supponeva naturalmente che l'ottimo Salvi ne fosse informato, e, con la prontezza che gli era solita nell'intravvedere un affar losco, decise d'avvertirlo in via confidenziale che nel disbrigo di quella faccenda voleva mettere il suo zampino ancor lui. «Pazienza! Non sarà stato un viaggio del tutto inutile.» E trasse un enorme sbadiglio. Adesso il funerale usciva di chiesa; la folla sgorgava dalle duplici porte ingombrando la scalinata; una teoria di fanciulle, con il velo della cresima, portavan i ceri funebri; quel brulichìo di smorte fiamme pareva cancellarsi nel fulgore del sole. Ricollocaron la bara sul carro, tra mucchi di corone, poi di nuovo il crocifero mosse in capo del corteo. A malincuore, anche il Metello s'incamminò. L'aver saputo eludere le Tag: uno aria tutto impossibile bicchiere intorno sai bene insomma Argomenti: povero diavolo, sguardo ironico, sguardo circolare, marciapiede tre, medesimo tavolino Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Libro proibito di Antonio Ghislanzoni Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Corbaccio di Giovanni Boccaccio I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Il benefattore di Luigi Capuana Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Offerte Capodanno Bali Il furetto a grandi linee Una scuola di inglese: il modo perfetto per vivere Malta Vacanze in Portogallo Praga fra i principali poli turistici europei
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