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Intrichi d'amore di Torquato Tasso pagina 3trovarò bene. Scena 5 FRANCESCHETTO Signora sì, stattene sicura che m'avertirò d'ogni cosa. In buona fè, che se la Signora madre mi darà sempre questi mostaccioli, io li farò servizii de l'altro mondo. Mi ha detto che io debbia spiar secretamente quel che tratta il Signor Camillo con Magagna, per riferirlo poi a lei. Mi disse che erano nella strada, e non vi sono. Ma eccoli pure: mi starò qui dietro. CAMILLO Sappi, Magagna, che non è uomo, in questo mondo, tanto savio, nè tanto fedele, che non si ritiri al suo commodo ogni volta che se gli attraversa qualche proprio interesse. MAGAGNA E chi no 'l sa? Perchè tutti naturalmente desideriamo che più presto n'avanzi la robba, che ne manchi. CAMILLO Sappi ancora, che colui si deve chiamare amico, che confida liberamente all'amico le cose che portano pericolo di levarli la vita. FRANCESCHETTO O Dio, non posso sentir molto bene. Magagna parla di robba, e Camillo di levarli la vita: qualche tradimento faranno alla Signora. Passarò pian piano innanzi per sentir meglio. MAGAGNA Eh, quietatevi! Perchè non dite? CAMILLO È perchè mi si appresenta occasione di accommodarmi per sempre: non avendo altri a chi possa confidare un secreto di tanta importanza, eccetto te, per l'animo che ho aùto sempre di farti piacere (di modo che non da servo, ma da vero amico t'ho riputato), vengo a conferir teco l'intrinseco del cuor mio. MAGAGNA Troncate le cerimonie, Signor Camillo, che con li servidori fideli come son io basta dir “fa”, che subito è fatto. CAMILLO Or intendi. Io, riputato da tutti figlio del Signor Alessandro, non sono nè fui già mai suo figlio, ma servo, e per dir meglio, schiavo, ricattato dal Signor Stefano suo fratello: il come, il quando, il dove, il donde, e chi son io, nol so. Ma so che si ritrova scritto in un foglio di carta che egli diede serrato al Signor Alessandro a tempo che moriva, con ordine che non s'aprisse se non passava il decimo anno della sua morte: che già quest'anno era l'ultimo, se morte con la morte del Signor Alessandro non faceva mia ultima rovina, perchè se io sapesse chi sono, forse non mi sarebbe difficile il tentare quel che tento adesso. FRANCESCHETTO Oh, oh, oh, Camillo è schiavo! Tu non mi batterai più, poichè non mi sei fratello. MAGAGNA Schiavo? Ah, ah, Camillo è schiavo! Adesso è il tempo della sorte mia. CAMILLO Talchè, come fortuna e amor vuole ritrovandomi... MAGAGNA Come a dire innamorato. CAMILLO Così non fosse! MAGAGNA E io similmente mi trovo innamorato. CAMILLO Di chi? MAGAGNA E voi di chi? CAMILLO Di una che mi tiene il cuore. MAGAGNA E io di una che li tengo il cuore. CAMILLO Beato te, poichè tenendo il suo cuore, tieni quanto desideri. MAGAGNA Anzi, beato voi che tenete il vostro cuore dentro il suo, e non io che non posso tenere il cuore mio dentro al suo. CAMILLO Tu burli, ma io voglio dire... MAGAGNA Taci, aspetta, ferma, non passar innanzi! Già che Camillo e io siamo tutt'uno, procuriamo entrambo farci bene. A me parrebbe bene che non vi discopriste esser schiavo, ma starvi sotto la medesima credenza di esser figlio del Signor Alessandro, perchè così facilmente vi potrete pigliar Ersilia sua figliastra per moglie, e io copularmi con la padrona. FRANCESCHETTO Ersilia moglie di Camillo? Oh, buono! Ma quel copularmi io non l'intendo. CAMILLO E questo è quel che più mi tormenta: perchè se io non mi scopro, non posso ottenere quanto desidero; se io mi scopro, passarò un mare di pericoli, uno con Lavinia, e l'altro in casa. Oh, sorte crudele! Aver, amando, due ferite in un medesmo tempo, e il rimedio che giova all'una, noce all'altra. Lavinia mi rifiutarà tanto più sapendo l'indegnità mia, la qual s'io nascondo non potrò ottener Cornelia, cuore del mio cuore. Che debbo fare? Che debbo dire? Che mi consigli, Amore? Se io ho Cornelia e non Lavinia, morrò per Lavinia: se ho Lavinia e non Cornelia, morrò per Cornelia. MAGAGNA Che Cornelia? Che Cornelia? Che parli di Cornelia? Non mi levar, di grazia, Cornelia, che ha più di tre anni benedetti che mi cosse il cuore, di sorte che son diventato fornace ardentissima, che non faccio altro che cocere carboni, cenere e facelle. FRANCESCHETTO Oh, che bell'intrigo d'Amore: di Lavinia, di Cornelia e d'Ersilia! Io non l'intendo. CAMILLO Tu burli, Magagna. MAGAGNA Io non burlo, per l'anima della prima figlia di mia suocera; e non accade di trattarne, perchè il pare contra il pare non ha imperio. CAMILLO E questo di più! O misero Camillo, che cosa hai fatto! Non ti venne a memoria che l'uomo non si deve fidar di villani? MAGAGNA E ti dico un'altra cosa: che Cornelia mi tocca per ragione de iuris congruo. CAMILLO Se valesse questa ragione, toccarebbe a me, che son stato più congruo di nessuno. MAGAGNA E io vi dico di no; perchè quando il Signor Alessandro viveva, se era in casa, io le ero più di nessuno vicino: vicino a spogliarlo, vicino a vestirlo, vicino a darli da mangiare. Se usciva fuora, Magagna appresso; se faceva questione, Magagna intorno; e in tutte le azioni sue io li ero vicino: ergo Magagna Protomiseus. CAMILLO Bisogna al mio dispetto darli buone parole. Basta, Magagna mio, che con la continua pratica con li studenti sapete i termini di leggi. MAGAGNA E quanti asini più di me si son fatti dottori! CAMILLO Ma ecco il Napolitano. Voltiamo di qua, acciò secretamente possiamo trattare le nostre cose. MAGAGNA Sì, voltate e rivoltate quanto volete, che indurato è il cuore di Faraone. FRANCESCHETTO Andate pure, che io vi lascio. Vi ho intesi, sì. Vogliono uccider la Signora; Magagna pigliarà per moglie Ersilia, e Lavinia Camillo. Non mi gabbate, a fè! Scena 6 GIALAISE La importanzia sta, Cosemo, ca li primi moti non songo in potestà nostra, nè l'ommo tene li compassi, quanno ha da dicere con arcuno, ca non eccede li tiermini. Tu bolivi che io avessi sciaccato a chillo; e non consideravi che se io avisse ac<c>omenzato a dareli, che l'averia sc<h>iattato con li sogozzoni? Ed eccome poi di zeppo e di peso là 'ncoppa a Torre di Nona. Dico 'ncoppa, pecchè 'ncoppa stanno li Cavalieri di Sieggio, come songo io. FLAMINIO Padron mio caro, al duello non si va con tante considerazioni, e mentre l'uomo è provocato si può liberamente risentire senza timore della corte. Se io fosse stato in voi non averei comportato per la vita che colui mi chiamasse animale, come chiamò Vostra Signoria, ma subito gli rispondeva con una mentita tosta, e averei anco messo mano alla spada. GIALAISE Sì 'gnorante, e perzò dici accosì. Nui autri Napolitani, ca sapemo le regole delli duelli, non potemo, se bè bolessemo, errare. Hai da sapere che la mentita bisogna ch'aggia fondamiento. FLAMINIO Oh bella! Per digerir che? GIALAISE Con tutto ca non sai, hai parlato metaforicamente, co chella parola "digerire": pecchè come lo manciare si digerisce di là, così la 'ngiuria si digerisce dalla mentita. Ma io co fundamiento no' 'ntenno chella cosa, ma se bene l'appuccio o pedamento, come la bolimo chiamare. FLAMINIO Io non vi intendo. GIALAISE Ora ca saccio ca non me 'ntienni, te diraggio. Ecco mo: tu me dirrai na cosa, chilla cosa non è vera, la mentita vale; ma dicennome che è vero, la mentita no' serve. FLAMINIO Dunque è vero che voi sete un animale? GIALAISE Songo troppo, ma loicamente però. Pecchè ognuno di nui è animale razionale: quanno m'avesse ditto animale irrazionale, alora l'averia mentito, e rutto li dienti de chiù. FLAMINIO Ma non vi avendo messo nè razionale, nè irrazionale, eccetto che in còlera vi disse animale; pigliandosi poi le parole secondo la volontà del proferente, e non dell'intelligente, sèguita di ragione che voi sete un animale irrazionale. GIALAISE È possibile ca quanto chiù stai co mico, tanto manco sai? poichè non t'avertiste de chillo arteficio usato pe me, ca pe sapere in che manera isso l'avea ditto, io lo provocai, dicendoli mulo cornuto. FLAMINIO Tag: magagna cuore animale schiavo vicino mentita bene tanto signora Argomenti: decimo anno, parole secondo Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Le femmine puntigliose di Carlo Goldoni Il benefattore di Luigi Capuana Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Corbaccio di Giovanni Boccaccio Diario del primo amore di Giacomo Leopardi Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Il furetto a grandi linee Quali giochi scegliere per il coniglio nano Dipendenza dalla caffeina Vacanze Natale Vienna I serpenti domestici
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