Frasi Belle - Le più belle frasi dolci e romantiche online e altro
|
||||
La divina commedia di Dante Alighieri pagina 44m'apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto tempo era stato ch'a la sua presenza non era di stupor, tremando, affranto, sanza de li occhi aver più conoscenza, per occulta virtù che da lei mosse, d'antico amor sentì la gran potenza. Tosto che ne la vista mi percosse l'alta virtù che già m'avea trafitto prima ch'io fuor di püerizia fosse, volsimi a la sinistra col respitto col quale il fantolin corre a la mamma quando ha paura o quando elli è afflitto, per dicere a Virgilio: "Men che dramma di sangue m'è rimaso che non tremi: conosco i segni de l'antica fiamma". Ma Virgilio n'avea lasciati scemi di sé, Virgilio dolcissimo patre, Virgilio a cui per mia salute die'mi; né quantunque perdeo l'antica matre, valse a le guance nette di rugiada, che, lagrimando, non tornasser atre. "Dante, perché Virgilio se ne vada, non pianger anco, non pianger ancora; ché pianger ti conven per altra spada". Quasi ammiraglio che in poppa e in prora viene a veder la gente che ministra per li altri legni, e a ben far l'incora; in su la sponda del carro sinistra, quando mi volsi al suon del nome mio, che di necessità qui si registra, vidi la donna che pria m'appario velata sotto l'angelica festa, drizzar li occhi ver' me di qua dal rio. Tutto che 'l vel che le scendea di testa, cerchiato de le fronde di Minerva, non la lasciasse parer manifesta, regalmente ne l'atto ancor proterva continüò come colui che dice e 'l più caldo parlar dietro reserva: "Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d'accedere al monte? non sapei tu che qui è l'uom felice?". Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; ma veggendomi in esso, i trassi a l'erba, tanta vergogna mi gravò la fronte. Così la madre al figlio par superba, com'ella parve a me; perché d'amaro sente il sapor de la pietade acerba. Ella si tacque; e li angeli cantaro di sùbito "In te, Domine, speravi"; ma oltre "pedes meos" non passaro. Sì come neve tra le vive travi per lo dosso d'Italia si congela, soffiata e stretta da li venti schiavi, poi, liquefatta, in sé stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, sì che par foco fonder la candela; così fui sanza lagrime e sospiri anzi 'l cantar di quei che notan sempre dietro a le note de li etterni giri; ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre lor compatire a me, par che se detto avesser: "Donna, perché sì lo stempre?", lo gel che m'era intorno al cor ristretto, spirito e acqua fessi, e con angoscia de la bocca e de li occhi uscì del petto. Ella, pur ferma in su la detta coscia del carro stando, a le sustanze pie volse le sue parole così poscia: "Voi vigilate ne l'etterno die, sì che notte né sonno a voi non fura passo che faccia il secol per sue vie; onde la mia risposta è con più cura che m'intenda colui che di là piagne, perché sia colpa e duol d'una misura. Non pur per ovra de le rote magne, che drizzan ciascun seme ad alcun fine secondo che le stelle son compagne, ma per larghezza di grazie divine, che sì alti vapori hanno a lor piova, che nostre viste là non van vicine, questi fu tal ne la sua vita nova virtüalmente, ch'ogne abito destro fatto averebbe in lui mirabil prova. Ma tanto più maligno e più silvestro si fa 'l terren col mal seme e non c¢lto, quant'elli ha più di buon vigor terrestro. Alcun tempo il sostenni col mio volto: mostrando li occhi giovanetti a lui, meco il menava in dritta parte vòlto. Sì tosto come in su la soglia fui di mia seconda etade e mutai vita, questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m'era, fu' io a lui men cara e men gradita; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promession rendono intera. Né l'impetrare ispirazion mi valse, con le quali e in sogno e altrimenti lo rivocai; sì poco a lui ne calse! Tanto giù cadde, che tutti argomenti a la salute sua eran già corti, fuor che mostrarli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio d'i morti, e a colui che l'ha qua sù condotto, li prieghi miei, piangendo, furon porti. Alto fato di Dio sarebbe rotto, se Letè si passasse e tal vivanda fosse gustata sanza alcuno scotto di pentimento che lagrime spanda". XXXI "O tu che se' di là dal fiume sacro", volgendo suo parlare a me per punta, che pur per taglio m'era paruto acro, ricominciò, seguendo sanza cunta, "dì, dì se questo è vero; a tanta accusa tua confession conviene esser congiunta". Era la mia virtù tanto confusa, che la voce si mosse, e pria si spense che da li organi suoi fosse dischiusa. Poco sofferse; poi disse: "Che pense? Rispondi a me; ché le memorie triste in te non sono ancor da l'acqua offense". Confusione e paura insieme miste mi pinsero un tal "sì" fuor de la bocca, al quale intender fuor mestier le viste. Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa la sua corda e l'arco, e con men foga l'asta il segno tocca, sì scoppia' io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allentò per lo suo varco. Ond'ella a me: "Per entro i mie' disiri, che ti menavano ad amar lo bene di là dal qual non è a che s'aspiri, quai fossi attraversati o quai catene trovasti, per che del passare innanzi dovessiti così spogliar la spene? E quali agevolezze o quali avanzi ne la fronte de li altri si mostraro, per che dovessi lor passeggiare anzi?". Dopo la tratta d'un sospiro amaro, a pena ebbi la voce che rispuose, e le labbra a fatica la formaro. Piangendo dissi: "Le presenti cose col falso lor piacer volser miei passi, tosto che 'l vostro viso si nascose". Ed ella: "Se tacessi o se negassi ciò che confessi, non fora men nota la colpa tua: da tal giudice sassi! Ma quando scoppia de la propria gota l'accusa del peccato, in nostra corte rivolge sé contra 'l taglio la rota. Tuttavia, perché mo vergogna porte del tuo errore, e perché altra volta, udendo le serene, sie più forte, pon giù il seme del piangere e ascolta: sì udirai come in contraria parte mover dovieti mia carne sepolta. Mai non t'appresentò natura o arte piacer, quanto le belle membra in ch'io rinchiusa fui, e che so' 'n terra sparte; e se 'l sommo piacer sì ti fallio per la mia morte, qual cosa mortale dovea poi trarre te nel suo disio? Ben ti dovevi, per lo primo strale de le cose fallaci, levar suso di retro a me che non era più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso, ad aspettar più colpo, o pargoletta o altra vanità con sì breve uso. Novo augelletto due o tre aspetta; ma dinanzi da li occhi d'i pennuti rete si spiega indarno o si saetta". Quali fanciulli, vergognando, muti con li occhi a terra stannosi, ascoltando e sé riconoscendo e ripentuti, tal mi stav'io; ed ella disse: "Quando per udir se' dolente, alza la barba, e prenderai più doglia riguardando". Con men di resistenza si dibarba robusto cerro, o vero al nostral vento o vero a quel de la terra di Iarba, ch'io non levai al suo comando il mento; e quando per la barba il viso chiese, ben conobbi il velen de l'argomento. E come la mia faccia si distese, posarsi quelle prime creature da loro aspersion l'occhio comprese; e le mie luci, ancor poco sicure, vider Beatrice volta in su la fiera ch'è sola una persona in due nature. Sotto 'l suo velo e oltre la rivera vincer pariemi più sé stessa antica, vincer che l'altre qui, quand'ella c'era. Di penter sì mi punse ivi l'ortica, che di tutte altre cose qual mi torse più nel suo amor, più mi si fé nemica. Tanta riconoscenza il cor mi morse, ch'io caddi vinto; e quale allora femmi, salsi colei che la cagion mi porse. Poi, quando il cor virtù di fuor rendemmi, la donna ch'io avea trovata sola sopra me vidi, e dicea: "Tiemmi, tiemmi!". Tratto m'avea nel fiume infin la gola, e tirandosi me dietro sen giva sovresso Tag: occhi terra vero seme donna sanza voce fiume dietro Argomenti: virtù tanto Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Mattinate napoletane di Salvatore Di Giacomo Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni Fior di passione di Matilde Serao Giambi ed Epodi di Giosuè Carducci Il diavolo nell'ampolla di Adolfo Albertazzi Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Offerta capodanno a Lisbona Offerta capodanno a Rotterdam Il trucco giusto per gli occhi celesti Come piantare le rose Thailandia la terra del sorriso
|
||||