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Sodoma e Gomorra di Docteur Jaf pagina 10queste riunioni di uomini e di donne seminudi, animati dallo spettacolo di simile indecente pantomima, nella quale ognuno diveniva attore a sua volta, e che arrivava gradatamente all'ultimo parossismo dell'estasi libidinosa. L'uso della flagellazione nell'antichità era ben conosciuto da tutti i depravati, a cui ricorrevano per prepararsi nei piaceri di amore. Ma al medio evo se la flagellazione erotica non si esercitava più se non raramente e nel più profondo mistero, aveva però assunto un carattere di sanguinaria ferocia che si riproduceva negli atti dei flagellanti. Nel 1343 durante la terribile peste si contavano in Francia circa 800.000 flagellanti, fra i quali vi erano gentiluomini e nobili dame, che non erano meno avidi di pubbliche fustigazioni. Si videro pure i Picardi, che, secondo la dottrina del loro capo, dicevano che Dio li aveva mandati sul mondo per ristabilire le leggi della natura. Queste leggi consistevano in due cose; la nudità di tutte le parti del corpo e la comunità con le donne. Appena un Picardo provava un desiderio per una sua compagna, la conduceva dal capo e formulava così la sua richiesta: «Il mio spirito si è riscaldato per questa.» Il padrone rispondeva: «Ebbene andate, e crescete e moltiplicate». Scacciati dalla Francia, vi riapparvero nel 1373 sotto il nome di Turlupius. E questi ultimi andavano anche più lontano, commettevano peccati carnali in pieno giorno, dinanzi al mondo intero. Essi insegnavano che l'uomo è libero di obbedire a tutti gl'istinti della natura. I Valdesi, gli Anabattisti, gli Adamiti, i Manichei colle loro sette non erano mai completamente estinti; essi di tanto in tanto rinascevano dalle loro ceneri; tanto è vero che il vizio ha fascini irresistibili per certe nature pervertite, deboli o depravate. Gli Anabattisti ebbero armate in Olanda ed in Germania. Essi insegnavano che ogni donna è obbligata a prestarsi alla concupiscenza di qualunque uomo, e che tutti gli uomini sono del pari tenuti a soddisfare qualunque donna. Nel 1535 il 13 febbraio a Amsterdam, sette uomini e cinque donne, cedendo alle eccitazioni ed all'esempio d'un profeta anabattista, si spogliarono dei loro abiti, li gettarono nel fuoco, ed uscirono per le strade completamente nudi. Per trovare la pruova della depravazione pubblica verso la fine del XV secolo, non avremmo che a leggere i sermoni dei predicatori contemporanei. Gl'intelligenti si sono molto divertiti a spese di questi vecchi che avevano sì bizzarri procedimenti oratorii e che raccontavano un mondo di corbellerie e di eccentriche buffonerie; ma bisogna riandar con lo spirito all'epoca loro e considerare la specie di pubblico che veniva ad ascoltare la parola così poco edificante di questi monaci predicatori. Questo pubblico, nel quale l'elemento feminile era in maggioranza, non si raccomandava troppo per li decenza della tenuta, nè per la purezza delle intenzioni. Non erano che donne e ragazze, vestite indecentemente, facendo, quel che si chiama, la caccia cogli occhi: accalappiando gli uomini, dando convegni, cercando avventure. Menot si lamentava che non una sola casa fosse esente dalla corruzione, e che non si vedevano se non donne di piacere nella città e nei sobborghi. Questa mercanzia conveniva a tutte le età e a tutte le condizioni sociali; le vecchie come le giovani, le donne maritate e le zitelle, le serve e le padrone, facevano, ciò che i predicatori chiamano, traffico del loro corpo. Menot fa dire a certi giovanotti, sposi di fresco: «Si sa bene che non possiamo avere sempre le nostre mogli dietro di noi sospese alla nostra cintura, o portarle nella manica, e nondimeno la nostra gioventù non può far a meno della donna. Ci rechiamo in taverne, osterie, stufe ed in altri piacevoli luoghi; troviamo le cameriere fatte al mestiere e che non chiedono molto danaro; desideriamo sapere:—Non facciamo forse bene di usarne come se fossero le nostre proprie mogli?» Maillard esclamava: «Se le pile delle chiese avessero occhi, e che vedessero ciò che avviene; se avessero orecchie per sentire e se potessero parlare, che direbbero?... Io non lo so; ma voi, signori preti, che ne dite?» Egli vota alle fiamme d'inferno i proseliti e le ruffiane, ma fra tutte queste vili creature quelle che detesta di più sono le madri che lavorano esse stesse per disonorare le proprie figliuole. Guarda intorno a lui, come per scoprire nell'assemblea qualcuna di queste madri snaturate. «Vi sono, dice, parecchie madri che vendono le loro figliuole, sono le ruffiane della loro prole, a cui fanno guadagnare qualche matrimonio con le pene ed il sudore del corpo!» E Menot a proposito del lusso esclama: «Voi direte forse, o signore: i nostri mariti non ci danno tali vesti, ma siamo noi che li guadagniamo colle fatiche del nostro corpo! A trentamila diavoli tali fatiche!» A quell'epoca infatti il progresso del vizio, era il risultato immediato del progresso del lusso; la civetteria e la vanità delle donne le spinsero al vizio; e fu tutto un obbrobrioso mercimonio per provvedere alle spese della toilette e alle fantasie della moda. I costumi della corte non erano punto fatti per frenare il popolo che teneva all'onore di imitarli. Sotto Luigi XI la corte non dava affatto l'esempio della decenza nei costumi. Vi era allora così nei grandi che nei piccoli una sfacciataggine generale tanto nelle idee, che nelle azioni e nelle parole. Non si vedevano che mariti ingannati, vedove intriganti, donne libertine, ragazze sedotte. Certamente, la morale pubblica era poco rispettata, in un'epoca in cui si esponeva agli sguardi dei passanti, nelle feste per l'entrata del re a Parigi (1461) «tre buone e belle ragazze che figuravano da sirene tutte nude, in modo che si vedeva loro il bel capezzolo diritto, ed i seni separati, rotondi e duri, che era piacevolissima cosa»; all'epoca in cui gli uccelli gracidatori piche, gazzere non sapevano ripetere altro che parole oscene come figlio di pu... ecc. dice Giovanni de Troyes; ad un'epoca in cui un normanno aveva per concubina la propria figlia, dalla quale aveva avuto anche parecchi figli, che egli uccideva non appena nascevano (1466); ad un'epoca in cui un monaco «che aveva i due sessi, talmente seppe fare, che finì per divenir incinto di sè stesso» (1478); ad un'epoca infine che un valletto del re, chiamato Regnault la Pie, si faceva mantenere pubblicamente dalla vecchia moglie di Nicola Bataille, il più sapiente legista francese che morì di dolore nel 1482, dopo aver visto la sua fortuna intiera consacrata alla ghiottoneria di una tale carogna! (dalle cronache scandalose del tempo). Nel secolo XVI l'aristocrazia sotto i Valois si abbandonò a tutti gli stravizii. I racconti di Brantôme su questa spaventevole depravazione sono là per provarlo, ed il modo libero come egli racconta simili turpitudini, senza temere di offendere il pudore di chi legge, dimostra il grado di corruzione al quale era giunta la società francese ai tempi di Carlo IX e di Enrico III. Si era perfino perduto il sentimento dell'onestà, tanto che senza alcuna reticenza innanzi a signore si parlava dei più ignobili misteri del libertinaggio. La Corte di Francesco 1º era una vera casa di piacere, e secondo Brantôme le signore che ne facevano parte erano destinate a rimpiazzare le cortigiane, le quali divenivano pericolose a causa delle malattie veneree da cui erano quasi tutte infette. Dopo aver descritte tutte le sregolatezze a cui queste signore non disdegnavano di abbandonarsi Brantôme esclama: «E piacesse a Dio di potermi far entrare un po' in questa allegra corte del re pel mio piacere!» Sauval dice che era molto facile ad un condannato, per quanto terribili fossero i suoi delitti, di ottenere la grazia dal re, purchè avesse una bella moglie od una fresca figlia zitella, che andasse personalmente a supplicare il sovrano. Di tutte le dame di corte che abitavano al Palazzo Reale il re aveva le chiavi delle camere, per poterle andare a visitare Tag: donne tanto corte tutti signore uomini epoca corpo mondo Argomenti: medio evo, palazzo reale, terribile peste, obbrobrioso mercimonio, sfacciataggine generale Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Le femmine puntigliose di Carlo Goldoni Decameron di Giovanni Boccaccio Garibaldi di Francesco Crispi Il benefattore di Luigi Capuana Le sottilissime astuzie di Bertoldo di Giulio Cesare Croce Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Gli uomini possono sviluppare la cellulite Grooming non solo per le donne L'importanza delle vacanze studio all'estero e della lingua inglese Shangai: una tetra leggenda del 19° secolo Valorizzare il proprio fisico vestendosi bene
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