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La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni pagina 7disgrazia! Gran disgrazia! In questa nostra casa non si può vivere un giorno in pace. DORALICE Lo dite a me? Io non do fastidio a nessuno. GIACINTO Eh Doralice mia, se mi voleste bene, non vi regolereste così. DORALICE Ma di che mai vi potete dolere? GIACINTO Voi non volete rispettare mia madre. DORALICE Che cosa pretenderete, ch'io faccia, per darle un segno del mio rispetto? Volete, che vada a darle l'acqua da lavare le mani? Che vada a tirargli le calze, quando va a letto? GIACINTO Oh benedetta! benedetta! no la vogliam finir bene. DORALICE Dite: non lo sapete, ch'io sono stata stamattina la prima a salutarla? GIACINTO Sì, e nel salutarla, l'avete strapazzata. DORALICE L'ho strapazzata? Non è vero. GIACINTO Le avete detto, che è vecchia. DORALICE Oh, oh! Mi fate ridere. Perché le ho detto vecchia, s'intende, ch'io l'abbia strapazzata? Pretende ella forse di esser giovane? GIACINTO Non è una giovanetta; ma non le si può dire ancor vecchia. DORALICE È vostra madre. GIACINTO Quando sarete voi di quell'età, avrete piacere, che vi dichino vecchia? DORALICE Quando sarò di quell'età vi risponderò. GIACINTO Fate con gl'altri quello, che voreste, che fosse fatto con voi. DORALICE Se a mia suocera le dicessi, che è giovane, mi parrebbe in verità di burlarla. GIACINTO Che bisogno c'è, che le diciate giovane, o vecchia? Questo è il discorso più odioso, che possa farsi a voi altre donne. Non vi è nessuna per vecchia che sia, che se lo voglia sentire a dire. Sino ai trent'anni ve li nascondete a tre o quattro per volta, dai trenta in su si nascondono a diecine, a dozzine. Voi adesso avete ventitré anni; scometto qualche cosa di bello, che da qui a dieci anni ne avrete ventiquattro. DORALICE Via, bravo. Se volete, che vostra madre sia più giovane di me, lo sarà. GIACINTO Queste sono tutte freddure. Vorrei, vi torno a dire, che consideraste, che ella è mia madre, che le portaste un poco più di rispetto. DORALICE Sì; le farò carezze; le ballerò anche una furlanetta alla veneziana. GIACINTO Orsù vedo, che non posso sperar niente; ci converrà pensare al rimedio. DORALICE Se foste un uomo, a quest'ora ci avreste pensato. Ma compatitemi, siete ancora ragazzo. GIACINTO Io? Perché? DORALICE Perché se foste un uomo di senno, non avereste permesso, che vostro padre, e vostra madre consumassero miseramente ventimila scudi, senza nemmeno fare un abito alla vostra moglie. GIACINTO A proposito, l'abito mi ha detto mia madre, che si farà... DORALICE Non ho bisogno di lei. Lo farò senza di lei, questi sono denari; e or ora verrà il mercante. (gli fa vedere una borsa) GIACINTO Chi ve li ha dati, Doralice, chi ve li ha dati? DORALICE Mio padre, me li ha regalati. GIACINTO Sono molti? DORALICE Sono cinquanta zecchini. GIACINTO E li spenderete tutti per voi? DORALICE Per farvi vedere, ch'io vi voglio bene, tenete quest'orologio, ve lo dono. GIACINTO Chi ve l'ha dato? DORALICE Mio padre. GIACINTO Cara Doralice vi ringrazio. DORALICE Siete il mio caro marito. GIACINTO Addio, vado in piazza, e or ora torno. DORALICE Fatemi un piacere; mandatemi Colombina. GIACINTO Non vorrà venire. DORALICE Mandatela con qualche pretesto. Non le dite, ch'io sia in questa camera; mi preme di parlarle. GIACINTO Per amor del Cielo, non fate peggio. DORALICE Non dubitate. GIACINTO Averei piacere, che vedeste mia madre. DORALICE Se mi vuol vedere, questa è la mia camera. GIACINTO Non so che dire; vi vuol pazienza. (parte) Scena seconda Doralice sola. DORALICE Ragazzo senza giudizio! Facilmente si fa piegare dove, e come si vuole. Mi preme tenerlo forte, e costante dal mio partito, perché a suo tempo spero ridurlo a far quello, che non ha coraggio di fare. Ma vien Colombina, non voglio, che così subito mi veda, acciò non fugga. Scena terza Colombina e detta. COLOMBINA Oh, questa è bella! Tutti mi comandano. Anche il signor Contino si vuol far servire da me. Basta, più volentieri servirò lui, che quella pettegola di sua moglie. DORALICE Colombina. COLOMBINA (Uh! povera me). Signora, non ho parlato di voi. DORALICE Hai parlato di me, ma ti compatisco. Poverina! Ti ho dato quello schiaffo, e me ne dispiace infinitamente. COLOMBINA Ancora sento il bruciore. DORALICE Vieni qua; voglio che facciamo la pace. COLOMBINA La mia padrona tant'anni, ch'io la servo non mi ha mai toccato. DORALICE La tua padrona? COLOMBINA Signora sì, signora sì, la mia padrona. DORALICE Dimmi un poco, quanto ti dà di salario la tua padrona? COLOMBINA Mi dà uno scudo il mese. DORALICE Povera ragazza, non ti dà altro che uno scudo il mese? Ti dà molto poco. COLOMBINA Certo per dirla; mi dà poco, perché a servirla come la servo io!... DORALICE Quando io ero a casa mia, la mia cameriera aveva da mio padre un zecchino il mese. COLOMBINA Un zecchino? DORALICE Sì un zecchino, e gl'incerti arrivavano fino a una doppia. COLOMBINA Oh se capitasse a me una fortuna simile! DORALICE Lasceresti la tua padrona? COLOMBINA Per raddoppiare il salario, sarei ben pazza, se non la lasciassi. DORALICE Senti, Colombina, se vuoi, l'occasione è pronta. COLOMBINA Oh il cielo lo volesse! E con chi? DORALICE Con me, se non isdegni di venirmi a servire. COLOMBINA Con voi signora? DORALICE Sì, con me. Vedi bene, che senza una cameriera non posso stare, e mio padre supplirà al salario. Io, benché abbia un poco gridato con te, finalmente capisco, che sei una giovane di abilità, fedele, e attenta, onde se non ricusi l'offerta, eccoti due zecchini per il salario anticipato dei due primi mesi. COLOMBINA Vusignoria illustrissima mi obbliga in una maniera, che non posso dir di no. DORALICE Dunque starai al mio servizio. COLOMBINA Illustrissima sì. DORALICE Ma mia suocera cosa dirà? COLOMBINA Questo è il punto. Cosa dirà. DORALICE Trovaremo la maniera di farglielo sapere. Per oggi non le diciamo nulla. COLOMBINA Benissimo, farò quello, che comanda Vusignoria illustrissima. Ma se la signora Isabella mi chiama, se mi ordina qualche cosa l'ho da servire? DORALICE Sì, l'hai da servire. Anzi non hai da mostrare di essere per me, prima, che di ciò le sia parlato. COLOMBINA Ma io sono la cameriera di Vusignoria illustrissima. DORALICE Per ora mi basta, che tu non mi sia nemica, e che fedelmente mi riporti tutto quello, che mia suocera dice di me. COLOMBINA Oh! Circa alla fedeltà, potete di me star sicura. Vi dirò tutto; anzi, per farvi vedere, che sono finalmente al vostro servizio, principierò fin da ora a dirvi alcune cosarelle, che ha dette di voi la mia padrona vecchia. DORALICE Dimmele, dimmele, che ti sarò grata. COLOMBINA Ha detto... Ma per amor del Cielo non le dite nulla. DORALICE Non dubitate; non parlerò. COLOMBINA Ha detto, che siete una donna ordinaria, che non si degna di voi, e che vi tiene come la sua serva. DORALICE Ha detto questo? COLOMBINA L'ha detto in conscienza mia. DORALICE Ha detto altro? COLOMBINA Ha detto, che vostro marito fa male a volervi bene, e che vuol far di tutto perché vi prenda odio. DORALICE Ha detto? COLOMBINA Ve lo giuro sull'onor mio. DORALICE Ha detto altro? COLOMBINA Non me ne ricordo; ma starò attenta; e tutto quello, che saprò ve lo dirò. DORALICE Non occorr'altro, ci siamo intese. COLOMBINA Vado per non dar sospetto. (Per un zecchino il mese, non solo riporterò quello, che si dice di lei; ma vi aggiungerò anche qualche cosa del mio). (da sé, parte) Scena quarta Doralice, poi Colombina DORALICE Io sono una donna ordinaria? Una donna ordinaria? Ardita, petulante, sfacciata! Non si degna di me? Io non mi degno di lei, che se non ero io, si morirebbe di fame. Mio marito fa male a volermi bene? Fa male mio marito a rompermi il capo, perché io porti rispetto a questa gran dama. Vuol farmi odiare da suo figliuolo? È difficile poiché ho io delle maniere da farmi amar da Tag: colombina giacinto madre vecchia bene giovane padre poco signora Argomenti: signora isabella Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: La vita comincia domani di Guido da Verona Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Diario del primo amore di Giacomo Leopardi La divina commedia di Dante Alighieri Il benefattore di Luigi Capuana Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Consigli per una dieta veloce ed efficace Offerta capodanno ad Atlanta (Georgia, USA) Il furetto a grandi linee Abitudini alimentari sbagliate L'abbigliamento giusto per il teatro
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