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La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni pagina 6abbiè giudizio e fève voler ben. (le dà il suo orologio d'oro) DORALICE Non dubitate; sentirete, come mi conterrò. PANTALONE Via, cara fia, dame un puoco de consolazion. No gh'ò altri a sto mondo, che ti. Dopo la mia morte, ti sarà parona de tutto. Tutte le mie struscie, tutte le mie fadighe le ho fatte per ti. Co te vedo, me consolo. Co so, che ti sta ben, vegno tanto fatto, eco sento criori, petegolezzi, me casca el cuor, me vien la morte, pianzo co fa un putello. (piangendo parte) Scena ventesima Doralice, poi Brighella DORALICE Povero padre; è molto buono. Non somiglia a queste bestie, che sono qui in casa. Se non fosse per mio marito, non ci starei un momento. BRIGHELLA Signora, gh'è qua un cavalier, che ghe vorave far visita. DORALICE Un Cavaliere? Chi è? BRIGHELLA Il signor Cavalier del Bosco. DORALICE Mi dispiace, che sono così in confidenza. Venga, non so che dire. Ehi, sentite. BRIGHELLA La comandi. DORALICE Andate subito da un mercante, e ditegli, che mi porti, tre, o quattro pezze di drappo con oro, o argento per farmi un abito. BRIGHELLA La sarà servida. Ma, la perdona, lo sàlo el padron? DORALICE Che impertinenza! Fate quello, che vi ordino, e non pensate altro. BRIGHELLA (Eh, la se farà, la se farà!). (da sé, parte) Scena ventunesima Doralice, poi il Cavaliere del bosco DORALICE In questa casa hanno molto avvezzata male la servitù; ma io col tempo vi porrò la riforma. Oh, non ha d'andare così! Un poco colle buone, un poco colle cattive, ha da venire il tempo, che ho da essere io la padrona. CAVALIERE Madama, vi sono schiavo. DORALICE Vi son serva. CAVALIERE Perdonate, se mi son preso l'ardire di venirvi a fare una visita. DORALICE È molto, che il signor Cavaliere si sia degnato di venire da me. Favorisce tutti i giorni questa casa, ma la mia camera mai. CAVALIERE Non ardiva di farlo, per non darvi incomodo. DORALICE Dite per non dispiacere alla signora Contessa Isabella. CAVALIERE A proposito, madama, avrei da discorrervi qualche poco di un affare, che interessa tutte due egualmente. DORALICE V'ascolterò volentieri. Elà; da sedere. (viene un servitore che porta le sedie) CAVALIERE So, che voi, o signora, siete piena di bontà, onde spero riceverete in buon grado un officio amichevole, ch'io sono per farvi. DORALICE Quando saprò di che volete trattarmi vi risponderò. CAVALIERE Ditemi, signora Contessa, che cosa avete fatto voi alla cameriera di vostra suocera? DORALICE Le ho dato un schiaffo. E per questo? Se è cameriera sua, è cameriera anco mia. Voglio essere servita; e non mi si ha da perdere il rispetto, e se questa volta le ho dato uno schiaffo, un'altra volta le romperò la testa. CAVALIERE Signora, credo, che voi scherzate. DORALICE Perché lo credete? CAVALIERE Perché mi dite queste cose con placidezza, e si vede, che non siete in collera. DORALICE Questo è il mio naturale. Io vado in collera sempre così. CAVALIERE La signora Contessa Isabella si chiama offesa. DORALICE Mi dispiace. CAVALIERE E sarebbe bene vedere di aggiustar la cosa, prima, che gl'animi s'intorbidassero soverchiamente. DORALICE Io non ci penso più. CAVALIERE Lo credo, che voi non ci pensate più. Ma ci pensa la signora suocera, che è restata offesa. DORALICE E così, cosa pretenderebbe? CAVALIERE Trovaremo il modo dell'aggiustamento. DORALICE Il modo è facile, ve l'insegnerò io. Cacciar di casa la cameriera. CAVALIERE In questa maniera la parte offesa pagherebbe la pena. DORALICE Orsù, signor Cavaliere, o mutiamo discorso o vi levo l'incomodo. CAVALIERE Signora mia, quando il discorso vi offende, lo tralascio subito. (No la vuo' disgustare). (da sé) DORALICE Mi pareva impossibile, che foste venuto a visitarmi, per farmi una finezza. CAVALIERE Perché, signora, perché? DORALICE Perché so di non essere degna. La signora suocera mi tien lontana dalle conversazioni, dubito sia, perché tema, ch'io gl'usurpi gl'adoratori. CAVALIERE (È furba quanto il diavolo). (da sé) DORALICE Ma, non dubiti, non dubiti. Io prima non sono, né bella, né avvenente, e poi abbado a mio marito, e non altro. CAVALIERE Sdegnereste dunque l'offerta d'un Cavaliere, che senza offesa della vostra modestia, aspirasse a servirvi? DORALICE E chi volete, che si perda con me? CAVALIERE Io mi chiamerei fortunato, se vi compiaceste ricevermi per vostro servo. DORALICE Signor Cavaliere, siete impegnato colla Contessa Isabella. CAVALIERE Io sono amico di casa; per essa non ho alcuna parzialità. Ella ha il suo Dottore; quello è il suo cicisbeo antico. DORALICE È antica ancor lei. CAVALIERE Sì, ma non vuol esserlo. DORALICE Non si vergogna mettersi colla gioventù. Se vengono visite sempre avanti lei, sempre in mezzo lei. Ella fa le grazie con tutti, vuol saper di tutto, vuol entrare in tutto. Mi fa una rabbia, che non la posso soffrire. CAVALIERE È avvezzata così. DORALICE Bene, ma è passato il suo tempo. Adesso deve cedere il loco. CAVALIERE Deve cedere il loco a voi. DORALICE Mi parrebbe di sì. CAVALIERE Eppure ancora ha i suoi grilli in capo. DORALICE Causa quel pazzo di suo marito. CAVALIERE Signora, direte ch'io sono temerario, a supplicarvi di una grazia, il primo giorno, che ho l'onore di offerirvi la mia servitù. DORALICE Comandate; dove posso vi servirò. CAVALIERE Vorrei, che mi faceste comparir bene colla signora Contessa Isabella. DORALICE Se lo dico; avete paura di lei. CAVALIERE Ma se possiamo coltivare la nostra amicizia con pace, e quiete, non è meglio? DORALICE Con quella bestiaccia sarà impossibile. CAVALIERE (Vorrei vedere, se potessi essere amico di tutte due). (da sé) DORALICE Lo sapete pure. Mia suocera è una pazza. CAVALIERE Sì è vero, è una pazza. DORALICE Come pensareste di accomodare questa gran cosa? Non credo mai vi venirà in capo di consigliarmi cedere. CAVALIERE Anzi avete a stare sulle vostre. DORALICE Scusa non mi pare, che tocchi a me doman darla. CAVALIERE No; certamente, non tocca a voi. DORALICE (E mio padre mi diceva; che toccava a me). (da sé) CAVALIERE (Sono imbrogliato più che mai). (da sé) DORALICE La servitù mi ha da portare rispetto. CAVALIERE Senz'altro. DORALICE E a chi mi perde il rispetto, non devo perdonare. CAVALIERE No, certamente. DORALICE (Oh guardate! Mio padre, che mi vorrebbe umile!) (da sé) CAVALIERE Ma pure qualche maniera bisogna ritrovare per accomodare questa differenza. DORALICE Purch'io non resti pregiudicata, qualche cosa farò. CAVALIERE Faremo così. Procurerò, che vi troviate a caso in un medesimo luogo. Dirò io qualche cosa per l'una, e per l'altra. Mi basta, che voi vi contentiate di salutar prima la vostra suocera. DORALICE Salutarla prima? Perché? CAVALIERE Perché è suocera. DORALICE Oh! Questo non fa il caso. CAVALIERE Perché è più vecchia di voi. DORALICE Oh! Perché è più vecchia, lo farò. CAVALIERE Eccola, che viene. DORALICE Mi si rimescola tutto il sangue quando la vedo. (s'alzano) Scena ventiduesima La contessa Isabella e detti. ISABELLA Signor Cavaliere, vi siete divertito bene? Me ne rallegro. CAVALIERE (La tira in disparte) Signora Contessa ho fatto tutto, la signora Doralice è pentita del suo trascorso. È pronta a domandarvi scusa, ma voi, savia, prudente non avete a permettere. Vi avete a contentare della sua disposizione; e per prova di questa, basta, ch'ella sia prima a salutarvi. ISABELLA Salutarmi, e non altro? (piano al Cavaliere) CAVALIERE (Adesso, adesso; aspettate). (da sé) Signora Contessina, a voi. Compiacetemi di fare quello, che avete detto. (piano a Doralice) DORALICE Signora; perché siete più vecchia di me, vi riverisco. (alla contessa Isabella, e parte) ISABELLA Temeraria! Me la pagherai. (parte) CAVALIERE Ecco fatto l'aggiustamento. (parte) Atto secondo Scena prima Camera di Doralice Doralice ed il conte Giacinto GIACINTO Gran Tag: cavaliere signora isabella contessa suocera brighella parte prima casa Argomenti: contessa isabella, secondo scena Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Diario del primo amore di Giacomo Leopardi Il ponte del Paradiso di Anton Giulio Barrili Romanzo d'una signorina per bene di Anna Vertua Gentile Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Londra : alla scoperta del Big Ben L'innesto della rosa Cosa fare finite le procedure di adozione dal canile Come essere un bravo casalingo Editing
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