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La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni pagina 13basilisco. ANSELMO V'è anche il basilisco? BRIGHELLA E come! L'è grando come un quaggiotto. ANSELMO Si sa da dove l'abbino portato? BRIGHELLA Se sa tutto. L'è nato da un uovo de gallo. ANSELMO Sì, sì, ho inteso dire, che i galli dopo tanti anni fanno un uovo, da cui nasce poi il basilisco. L'ho sempre creduta una favola. BRIGHELLA No l'è favola, e là drento gh'è la prova della verità. ANSELMO Brighella ti sono obbligato. M'hai fatto fare dei preziosi acquisti. BRIGHELLA Son un omo fatto a posta per sti negozi; gnancora no la me cognosse intieramente; fra poco la me cognoscerà meggio. (Ma el me cognoscerà in tempo, che m'averò messo in salvo mi, e sti bezzi, che gh'ò cuccà). (parte) Scena seconda Il conte Anselmo, poi Pantalone ANSELMO Io ho qui da divertirmi per due, o tre mesi. Fino, che non ho posto in ordine, tutta questa roba, non vado in campagna, non vado a conversazioni, non vado nemmeno fuori di casa. Mi farò portar qui da mangiare. Mi voglio far portar qui anco un lettino da campagna, e dormir qui; così non averò lo stordimento di quella fastidiosissima mia consorte. Non voglio nessuno, non voglio nessuno. PANTALONE Sior Conte, se pol vegnir? (di dentro) ANSELMO Non voglio nessuno. PANTALONE La senta, ghe xè sior Pancrazio, quel famoso antiquario. ANSELMO Oh venga venga è padrone! Capperi! Ha saputo, che ho fatta questa bella spesa, e lui corre. Scena terza Pantalone, Pancrazio, e detto. PANTALONE Caro sior Conte, la sa, che ghe son bon amigo. ANSELMO Compatitemi, ero imbarazzato. Signor Pancrazio, che fortuna è la mia, che siete venuto a favorirmi? PANCRAZIO Ho saputo che V. S. ha fatto una bella compra di antichità, sono venuto, se mi permette, a vedere le sue belle cose. PANTALONE L'ho menà mi sior Conte, l'ho menà mi; perché anca mi ho savesto, che l'ha fatto una bella spesa. (Credo che l'abbia buttà i bezzi in canal, e pol esser, che me riessa d'illuminarlo). (da sé) ANSELMO Sentite, signor Pancrazio, ora posso dire, che in questa città niuno possa arrivare alla mia galleria. Ho delle cose preziose. PANCRAZIO Le vederò volentieri. V. S. sa, che io ne ho cognizione. ANSELMO È vero; voi siete il più pratico, e il più intendente antiquario di Palermo. Date un'occhiata a quelle casse, e vedete se sono piene di piccoli tesoretti. PANCRAZIO Con sua licenza. (va a vedere nelle casse) ANSELMO Caro signor Pantalone, compatite, se vi ho piantato, quando eravamo in camera colle due pazze. Moriva di voglia di veder queste belle cose. PANTALONE Sior Conte, possibile, che alla so casa no la ghe voggia pensar gnente? ANSELMO Se ci penso? Eccome! Ditemi, come è andata la cosa? Come si è terminato il congresso? PANTALONE Ghe dirò; dopo, che la xè andada via ela... ANSELMO Ebbene, signor Pancrazio, che dite? Sono cose stupende, cose rare, non più vedute? PANTALONE (Vardè come, che el m'ascolta). (da sé) PANCRAZIO Signor Conte, mi permetta, ch'io parli con libertà? ANSELMO Sì, dite liberamente il vostro parere. PANCRAZIO Prima di tutto, crede ella, ch'io sia un uomo d'onore? ANSELMO Vi tengo per un uomo illibatissimo, come siete, e come vi decanta tutto Palermo. PANCRAZIO Crede, ch'io abbia cognizione di queste cose? ANSELMO Dopo di me, non vi è nessuno meglio di voi. PANCRAZIO Quanto ha pagato tutta questa robba? ANSELMO Sentite, ma in confidenza, che nessuno lo sappia; l'ho avuta a un prezzo disfatto. Per 3000 scudi. PANCRAZIO Signor Conte, in confidenza, che nessuno ci senta, questa è robba che non vale 3000 soldi. ANSELMO Come non vale 3000 soldi? PANTALONE (Bella da galantomo!) ANSELMO L'avete bene osservata? PANCRAZIO Ho veduto quanto basta, per assicuraimi di ciò. ANSELMO Ma i crostacei? PANCRAZIO Sono ostriche, trovate nell'immondizie, o gettate dal mare quando è in burrasca. PANTALONE Trovae sui monti del poco giudizio. ANSELMO E i pesci petrificati? PANCRAZIO Sono sassi un poco lavorati col scalpello per ingannare, chi crede. PANTALONE Ghe sarà anca petrificà, e indurio el cervello de qualche antiquario. ANSELMO E le mummie? PANCRAZIO Sono cadaveri di piccoli cani, e di gatti, e di sorci sventrati e seccati. ANSELMO Ma il basilisco? PANCRAZIO È un pesce marino, che i ciarlatani sogliono accomodare in figura di basilisco, e se ne servono per trattenere i contadini in piazza, quando vogliono vendere il loro balsamo. ANSELMO Signor Pancrazio, voi m'uccidete, voi mi cavate il cuore. E i quadri, le pitture, le miniature? PANCRAZIO Per quel poco, che ho veduto sono cose, che possono valere cento scudi, se vi arrivano. ANSELMO Dubito, o che vi vogliate prender spasso di me, o che lo facciate per indurmi a vendervi queste robbe a buon mercato, ma v'ingannate, se lo credete. PANCRAZIO Io sono un uomo d'onore. Non son capace d'ingannarvi, ma vi dico bensì, che siete stato tradito. PANTALONE E chi l'ha tradio xè quel baron de Brighella. ANSELMO Brighella è onorato. PANTALONE Brighella xè un furbazzo, e ghe lo proverò. ANSELMO Come le potete dire? Come me lo potete provare? PANTALONE Se recordela dell'Armeno, che gh'à vendù el lume eterno delle piramidi d'Egitto e tutte quell'altre belle cosse? ANSELMO Me ne ricordo sicuro, e quella pure è stata un'ottima spesa. PANTALONE Con so bona grazia l'aspetta un momento; el xè qua, che el fazzo vegnir. (parte) ANSELMO Avrà qualche altra cosa rara da vendere. PANCRAZIO Caro signor Conte mi dispiace sentire, ch'ella getti malamente i suoi denari. ANSELMO Compatitemi, non ne sono ancor persuaso. Brighella mi ha fatto fare questo negozio. Brighella se ne intende quanto voi, e non è capace d'ingannarmi. PANCRAZIO Brighella se ne intende quanto me? Mi fa un bell'onore. Signor Conte, io son venuto per illuminarla, mosso dall'onestà di galantuomo, ed eccitato a farlo dal signor Pantalone. Vusignoria è attorniato da bricconi, che l'ingannano, e gli fanno comprare delle porcherie, e però... ANSELMO Mi maraviglio; me n'intendo; non sono uno sciocco. (alterato) PANCRAZIO Servitore umilissimo. (parte) ANSELMO Che caro signor Pancrazio! Parla per invidia. Vorrebbe discreditare la mia galleria, per accreditare la sua. Me n'intendo; conosco; non mi lascio gabbare. Scena quarta Pantalone, Arlecchino, e detto. PANTALONE (Conducendo per mano Arlecchino) Vegnì qua sior, no ve vergognè, no ve tirè indrio; confessè al sior Anselmo la bella vendita, ch'avè fatto, e chi ve l'ha fatta far. ARLECCHINO Siori, ve domando perdon... ANSELMO Questo è l'Armeno. Siete voi l'Armeno? ARLECCHINO Sior sì, son un Armeno da Bergamo. ANSELMO Come! PANTALONE Chi v'ha introdotto in sta casa? Parlè. (ad Arlecchino) ARLECCHINO Brighella. (sempre timoroso) PANTALONE A cossa far? ARLECCHINO A vender de le strazze al sior antiquario. PANTALONE Sentela, patron? ANSELMO Come, stracci? Il lume eterno... ARLECCHINO L'è una luse da oggio, che val do soldi. ANSELMO Oimè! Non è il lume eterno trovato nelle piramidi d'Egitto? ARLECCHINO Stara, stara, e mi cucara. ANSELMO Ah son tradito, sono assassinato! Ladro infame anderai prigione. PANTALONE El ladro, el baron, xè Brighella, che l'ha menà in casa, e s'ha servio de sto martuffo per tor in mezzo el patron. ARLECCHINO E mi, che aveva imparà da quel buon maestro, son po vegnù colle drezze de Lugrezia romana. ANSELMO Dove sono le treccie di Lucrezia romana? PANTALONE Eh no vedela, che le xè furbarie? Mi l'ho scoverto; e gh'ò tolto de man tutte quelle cargadure, che el vegniva a venderghe a ela. ANSELMO Ah scellerato! Signor Pantalone, mandiamo a chiamare li sbirri. Facciamolo cacciar prigione. PANTALONE Mi no voggio altri impegni, l'ho tegnù qua per disingannarla, e me basta cusì. Va' là, tocco de furbazzo. Va' lontan de sta casa, e ringrazia el Cielo, che la te passa cusì. ARLECCHINO Grazie della so carità... (in atto di partire) ANSELMO Maledetto! Ti Tag: pantalone pancrazio brighella arlecchino conte cose fatto nessuno casa Argomenti: lume eterno, città niuno, intendente antiquario, ladro infame Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: L'Olimpia di Giambattista Della Porta Decameron di Giovanni Boccaccio Diario del primo amore di Giacomo Leopardi Il colore del tempo di Federico De Roberto Il conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Capodanno in Polonia Adozione e acquisto di pesci sul Web Come coltivare i lamponi Il soriano: grandi caratteristiche nella semplicità Come profumare i vestiti ed evitare che abbiano un cattivo odore
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