Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni pagina 9

Testo di pubblico dominio

una semplice parola data da voi ad un altro. Mi darebbe l'animo colle ragioni di mio figliuolo render nullo ogni nuovo contratto, e obbligar vostra figlia a prenderlo per marito; ma mi vergognerei d'avere in casa mia una nuora di così poca reputazione, una figlia di un uomo senza parola, come voi siete. Signor Pantalone, ricordatevi, che l'avete fatta a me; che l'avete fatta alla casa Lombardi; verrà il tempo, che forse me la dovrete pagare: sì, verrà il tempo: omnia tempus habent. (parte) Scena terza Pantalone, poi Silvio PANTALONE Andè, che ve mando. No me n'importa un figo, e no gh'ho paura de vu. Stimo più la casa Rasponi, de cento case Lombardi. Un fio unico, e ricco desta qualità, se stenta a trovarlo. L'ha da esser cusì. SILVIO (Ha bel dire mio padre. Chi si può tenere, si tenga) (da sé) PANTALONE (Adesso, alla segonda de cambio). (da sé, vedendo Silvio) SILVIO Schiavo suo, signore. (bruscamente) PANTALONE Patron reverito. (La ghe fuma). (da sé) SILVIO Ho inteso da mio padre un certo non so che; crediamo poi, che sia la verità? PANTALONE Co ghe l'ha dito so sior padre, sarà vero. SILVIO Sono dunque stabiliti gli sponsali della signora Clarice col signor Federigo? PANTALONE Sior sì, stabilidi, e conclusi. SILVIO Mi maraviglio, che me lo diciate con tanta temerità. Uomo indegno, senza parola, senza riputazione. PANTALONE Come parlela, patron? Co un omo vecchio della mia sorte la tratta cusì? SILVIO Se non foste vecchio, come siete, vi pelerei quella barba. PANTALONE Poderave anca esser, che mi ghe tagiasse i garettoli. SILVIO Non so chi mi tenga, che non vi passi da parte a parte. PANTALONE No son miga una rana, patron. In casa mia se vien a far ste bulae? SILVIO Venite fuori di questa casa. PANTALONE Me maraveggio de ela, sior. SILVIO Fuori, se siete un uomo d'onore. PANTALONE Ai omeni della mia sorte seghe porta respetto. SILVIO Siete un vile, un codardo, un plebeo. PANTALONE Sè un tocco de temerario. SILVIO Eh, giuro al Cielo... (mette mano alla spada) PANTALONE Agiuto. (mette mano al pistolese) Scena quarta Beatrice colla spada alla mano, e detti. BEATRICE Eccomi; sono io in vostra difesa. (a Pantalone, e rivolta la spada contro Silvio) PANTALONE Sior zenero, me raccomando. (a Beatrice) SILVIO Con te per l'appunto desideravo di battermi. (a Beatrice) BEATRICE (Son nell'impegno). (da sé) SILVIO Rivolgi a me quella spada. (a Beatrice) PANTALONE Ah sior zenero... (timoroso) BEATRICE Non è la prima volta, che io mi sia cimentato. Son qui, non ho timore di voi. (presenta la spada a Silvio) PANTALONE Aiuto. No gh'è nissun? (Parte correndo verso la strada. Beatrice e Silvio si battono. Silvio cade e lascia la spada in terra, e Beatrice gli presenta la punta al petto.) Scena quinta Clarice e detti. CLARICE Oimè! Fermate. (a Beatrice) BEATRICE Bella Clarice, in grazia vostra dono a Silvio la vita, e voi in ricompensa della mia pietà, ricordatevi del giuramento. (parte) Scena sesta Silvio e Clarice CLARICE Siete salvo, o mio caro? SILVIO Ah, perfida ingannatrice! Caro a Silvio? Caro ad un amante schernito, ad uno sposo tradito? CLARICE No, Silvio, non merito i vostri rimproveri. V'amo, v'adoro, vi son fedele. SILVIO Ah menzognera! Mi sei fedele eh? Fedeltà chiami prometter fede ad un altro amante? CLARICE Ciò non feci, né farò mai. Morirò, prima d'abbandonarvi. SILVIO Vostro padre assicurò il mio, delle vostre nozze con Federigo. CLARICE Mio padre non poteva dirlo. SILVIO Potea egli dire, che Federigo era con voi. Nella vostra camera? CLARICE Non so negarlo. SILVIO E vi par poco? E pretendete, che io vi creda fedele, quand'altri è ammesso da voi ad una confidenza sì grande? CLARICE Clarice sa custodir l'onor suo. SILVIO Clarice non doveva lasciarsi avvicinare un amante, che la pretende in isposa. CLARICE Mio padre lo lasciò meco. SILVIO E voi non lo vedeste malvolentieri. CLARICE Sarei fuggita con molto piacere. SILVIO Sento, che vi ha impegnato con un giuramento. CLARICE Il giuramento non mi obbligava di trattenermi. SILVIO Che cosa dunque giuraste? CLARICE Caro Silvio, compatitemi, non posso dirlo. SILVIO Per qual ragione? CLARICE Perché giurai di tacere. SILVIO Segno dunque, che siete colpevole. CLARICE No; sono innocente. SILVIO Gl'innocenti non tacciono. CLARICE Eppure questa volta, rea mi farei parlando. SILVIO Questo silenzio a chi l'avete giurato? CLARICE A Federigo. SILVIO E con tanto zelo l'osserverete? CLARICE L'osserverò per non divenire spergiura. SILVIO E dite di non amarlo? Semplice chi vi crede. Non vi credo io già, barbara, ingannatrice! Toglietevi dagli occhi miei. CLARICE Se non vi amassi, non sarei corsa qui a precipizio per difendere la vostra vita. SILVIO Odio anche la vita, se ho da riconoscerla da un'ingrata. CLARICE Vi amo con tutto il cuore. SILVIO Vi abborrisco con tutta l'anima. CLARICE Morirò, se non vi placate. SILVIO Vedrei il vostro sangue più volentieri della infedeltà vostra. CLARICE Saprò soddisfarvi. (toglie la spada di terra) SILVIO Ed io vi starò a vedere. (Già so, che non avrà cuore di farlo). CLARICE Questa spada vi renderà dunque contento. (Vo' vedere fin dove arriva la sua crudeltà). SILVIO Quella spada potrebbe vendicare i miei torti. CLARICE Così barbaro colla vostra Clarice? SILVIO Voi mi avete insegnata la crudeltà. CLARICE Dunque bramate la morte mia? SILVIO Io non so dire, che cosa brami. CLARICE Vi saprò compiacere. (volta la punta al proprio seno) Scena settima Smeraldina e detti. SMERALDINA Fermatevi; che diamine fate? (leva la spada a Clarice) E voi, cane rinnegato, l'avreste lasciata morire? (a Silvio) Che cuore avete di tigre, di leone, di diavolo? Guardate lì, il bel suggettino, per cui le donne s'abbiano a sbudellare! Oh siete pur buona, signora padrona. Non vi vuole più forse? Chi non vi vuol, non vi merita. Vada all'inferno questo sicario, e voi venite meco, che degli uomini non ne mancano, m'impegno avanti sera trovarvene una dozzina. (getta la spada in terra, e Silvio la prende) CLARICE (Piangendo) Ingrato! Possibile, che la mia morte non vi costasse un sospiro? Sì, mi ucciderà il dolore; morirò, sarete contento. Però vi sarà nota un giorno la mia innocenza, e tardi allora pentito di non avermi creduto, piangerete la mia sventura, e la vostra barbara crudeltà. (parte) Scena ottava Silvio e Smeraldina SMERALDINA Questa è una cosa, che non so capire. Veder una ragazza, che si vuol ammazzare, e star lì a guardarla, come se vedeste rappresentare una scena di commedia. SILVIO Pazza che sei! Credi tu, ch'ella si volesse uccider davvero? SMERALDINA Non so altro io; so, che se non arrivava a tempo, la poverina sarebbe ita. SILVIO Vi voleva ancor tanto prima, che la spada giungesse al petto. SMERALDINA Sentite, che bugiardo! Se stava lì, lì, per entrare. SILVIO Tutte finzioni di voi altre donne. SMERALDINA Sì, se fossimo, come voi. Dirò come dice il proverbio: noi abbiamo le voci, e voi altri avete le noci. Le donne hanno la fama di essere infedeli, e gli uomini commettono le infedeltà a più non posso. Delle donne si parla, e degli uomini non si dice nulla. Noi siamo criticate, e a voi altri si passa tutto. Sapete perché? Perché le leggi le hanno fatte gli uomini, che se le avessero fatte le donne, si sentirebbe tutto il contrario. S'io comandassi, vorrei, che tutti gli uomini infedeli portassero un ramo d'albero in mano, e so che tutte le città diventerebbero boschi. (parte) Scena nona Silvio solo. SILVIO Sì, che Clarice è infedele. Confessa essere stata da sola a sola con Federigo, e col pretesto di un giuramento affetta di voler celare il motivo. Ella è una perfida, e l'atto di volersi ferire fu un'invenzione per ingannarmi, per muovermi a compassione di lei. Ma se il destino mi fece cadere a fronte del mio rivale, non lascerò mai il pensiere di

Tag: silvio    pantalone    spada    beatrice    vostra    scena    parte    padre    casa    

Argomenti: tanto zelo,    semplice parola,    quarta beatrice

Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina:

Novelle rusticane di Giovanni Verga
Rinaldo di Torquato Tasso
Romanzo d'una signorina per bene di Anna Vertua Gentile
Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello
Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni

Articoli del sito affini al contenuto della pagina:

Tutti abbiamo bisogno di un ritocchino a volte
Video di mixed wrestling
Scrivere una storia
Arredare la casa vacanze in stile etnico
Strutturare la narrazione


<- precedente 1   |    2   |    3   |    4   |    5   |    6   |    7   |    8   |    9   |    10   |    11   |    12   |    13   |    14   |    15   |    16   |    17   |    18 successiva ->