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Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni pagina 10vendicarmi. Morirà quell'indegno, e Clarice ingrata vedrà nel di lui sangue il frutto de' suoi amori. (parte) Scena decima Sala della locanda con due porte in prospetto e due laterali. TRUFFALDINO, poi FLORINDO TRUFFALDINO Mo gran desgrazia che l'è la mia! De do padroni, nissun è vegnudo ancora a disnar. L'è do ore, che è sonà mezzozorno, e nissun se vede. I vegnirà po tutti do in una volta, e mi sarò imbroiado; tutti do no li poderò servir, e se scovrirà la fazzenda. Zitto, zitto, che ghe n'è qua un. Manco mal. FLORINDO E bene, hai ritrovato codesto Pasquale? TRUFFALDINO No avemio dito, signor, che el cercherò dopo, che averemo disnà? FLORINDO Io sono impaziente. TRUFFALDINO El doveva vegnir a disnar un poco più presto. FLORINDO (Non vi è modo, ch'io possa assicurarmi se qui si trovi Beatrice). (da sé) TRUFFALDINO El me dis, andemo a ordinar el pranso, e po el va fora de casa. La robba sarà andada de mal. FLORINDO Per ora, non ho volontà di mangiare. (Vo' tornare alla posta. Ci voglio andare da me; qualche cosa forse rileverò). (da sé) TRUFFALDINO La sappia, signor, che in sto paese bisogna magnar, e chi no magna, s'ammala. FLORINDO Devo uscire, per un affar di premura. Se torno a pranzo, bene; quando no, mangerò questa sera. Tu se vuoi, fatti dar da mangiare. TRUFFALDINO Oh non occorr'altro. Co l'è cusì, che el se comoda, che l'è patron. FLORINDO Questi danari mi pesano; tieni; mettigli nel mio baule. Eccoti la chiave. (dà a Truffaldino la borsa dei cento ducati e la chiave) TRUFFALDINO La servo, e ghe porto la chiave. FLORINDO No, no, me la darai. Non mi vo' trattenere. Se non torno a pranzo, vieni alla piazza; attenderò con impazienza, che tu abbia ritrovato Pasquale. (parte) Scena undicesima Truffaldino, poi Beatrice con un foglio in mano. TRUFFALDINO Manco mal, che l'ha dito, che me fazza dar da magnar; cusì andaremo d'accordo. Se nol vol magnar lu, che el lassa star. La mia complession no l'è fatta per dezunar. Vòi metter via sta borsa, e po subito... BEATRICE Ehi, Truffaldino? TRUFFALDINO (Oh diavolo!). (da sé) BEATRICE Il signor Pantalone de' Bisognosi ti ha dato una borsa con cento ducati? TRUFFALDINO Sior sì, el me l'ha dada. BEATRICE E perché dunque non me la dai? TRUFFALDINO Mo, vienla a vossioria? BEATRICE Se viene a me? Che cosa ti ha detto, quando ti ha dato la borsa? TRUFFALDINO El m'ha dit, che la daga al me patron. BEATRICE Bene, il tuo padrone chi è? TRUFFALDINO Vossioria. BEATRICE E perché domandi dunque, se la borsa è mia? TRUFFALDINO Donca la sarà soa. BEATRICE Dov'è la borsa? TRUFFALDINO Eccola qua. (gli dà la borsa) BEATRICE Sono giusti? TRUFFALDINO Mi no li ho toccadi, signor. BEATRICE (Li conterò poi). (da sé) TRUFFALDINO (Aveva falà mi, colla borsa; ma con giudizio ho rimedià. Cossa dirà quell'altro? Se no iera soi, nol dirà niente). (da sé) BEATRICE Vi è il padrone della locanda? TRUFFALDINO El gh'è, signor sì. BEATRICE Digli, che averò un amico a pranzo con me; che presto presto proccuri di accrescer la tavola più che può. TRUFFALDINO Come vorla restar servida? Quanti piatti comandela? BEATRICE Il signor Pantalone de' Bisognosi non è uomo di gran soggezione. Digli, che faccia cinque, o sei piatti; qualche cosa di buono. TRUFFALDINO Se remettela in mi? BEATRICE Sì, ordina tu, fatti onore. Vado a prender l'amico, che è qui poco lontano; e quando torno, fa', che sia preparato. (in atto di partire) TRUFFALDINO La vederà, come la sarà servida. BEATRICE Tieni questo foglio, mettilo nel baule. Bada bene veh, che è una lettera di cambio di quattro mila scudi. TRUFFALDINO No la se dubita, la metterò via subito. BEATRICE Fa' che sia tutto pronto. (Povero signor Pantalone, ha avuto la gran paura. Ha bisogno di essere divertito). (da sé, e parte) Scena dodicesima Truffaldino, poi Brighella TRUFFALDINO Qua bisogna veder de farse onor. La prima volta, che sto me padron me ordena un disnar, vòi farghe veder se son de bon gusto. Metterò via sta carta, e po... La metterò via dopo; no vòi perder tempo. Oe de là; gh'è nissun? Chiaméme missier Brighella, disèghe che ghe vòi parlar. (verso la scena) No consiste tanto un bel disnar in te le pietanze, ma in tel bon ordine; val più una bella disposizion, che no val una montagna de piatti. BRIGHELLA Cossa gh'è, sior Truffaldin? Cossa comandeu da mi? TRUFFALDINO El me padron el gh'ha un amigo a disnar con lu; el vol che radoppiè la tavola, ma presto, subito. Aveu el bisogno in cusina? BRIGHELLA Da mi gh'è sempre de tutto. In mezz'ora posso meter all'ordene qualsesia disnar. TRUFFALDINO Ben donca. Disìme cossa, che ghe darè. BRIGHELLA Per do persone, faremo do portade de quattro piatti l'una; anderà ben? TRUFFALDINO (L'ha dito cinque, o sie piatti; sie, o otto, no gh'è mal). Anderà ben. Cossa ghe sarà in sti piatti? BRIGHELLA Nella prima portada, ghe daremo la suppa, la frittura, el lesso e un fracandò. TRUFFALDINO Tre piatti li cognosso; el quarto no so cossa che el sia. BRIGHELLA Un piatto alla franzese, un intingolo, una bona vivanda. TRUFFALDINO Benissimo, la prima portada va ben; alla segonda. BRIGHELLA La segonda ghe daremo: l'arrosto, l'insalata, un pezzo de carne pastizzada, e un bodin. TRUFFALDINO Anca qua gh'è un piatto, che no cognosso; coss'è sto budellin? BRIGHELLA Ho dito un bodin, un piatto all'inglese, una cossa bona. TRUFFALDINO Ben, son contento; ma come disponeremio le vivande in tavola? BRIGHELLA L'è una cossa facile. El camerier farà lu. TRUFFALDINO No, amigo, me preme la scalcaria; tutto consiste in saver metter in tola ben. BRIGHELLA Se metterà per esempio qua la soppa, qua el fritto, qua l'alesso, e qua el fracandò. (accenna una qualche distribuzione) TRUFFALDINO No, no me piase; e in mezzo no ghe mettè gnente? BRIGHELLA Bisognerave, che fessimo cinque piatti. TRUFFALDINO Ben, far cinque piatti. BRIGHELLA In mezzo ghe metteremo una salsa per el lesso. TRUFFALDINO No, no savè gnente, caro amigo; la salsa no va ben in mezzo; in mezzo ghe va la minestra. BRIGHELLA E da una banda metteremo el lesso, e da st'altra la salsa... TRUFFALDINO Oibò, oibò, no faremo gnente. Voi altri locandieri savì cusinar, ma no savi metter in tola. Ve insegnerò mi. Fè conto, che questa sia la tavola. (s'inginocchia con un ginocchio, e accenna il pavimento) Osservè come se distribuisse sti cinque piatti; per esempio: qua in mezzo la minestra. (straccia un pezzo della lettera di cambio, e figura di mettere per esempio un piatto nel mezzo) Qua da sta parte el lesso. (fa lo stesso, stracciando un altro pezzo di lettera, e mettendo il pezzo da un canto) Da st'altra parte el fritto. (fa lo stesso con un altro pezzo di lettera, ponendolo all'incontro dell'altro) Qua la salsa, e qua el piatto, che no cognosso. (con altri due pezzi della lettera compisce la figura di cinque piatti) Cossa ve par? Cusì anderala ben? (a Brighella) BRIGHELLA Va ben; ma la salsa l'è troppo lontana dal lesso. TRUFFALDINO Adesso, vederemo come se pol far a tirarla più da visin. Scena tredicesima Beatrice, Pantalone e detti. BEATRICE Che cosa fai ginocchioni? (a Truffaldino) TRUFFALDINO Stava qua disegnando la scalcaria. (s'alza) BEATRICE Che foglio è quello? TRUFFALDINO (Oh diavolo! la lettera, che el m'ha dà!) (da sé) BEATRICE Quella è la mia cambiale. TRUFFALDINO La compatissa. La torneremo a unir... BEATRICE Briccone! Così tieni conto delle cose mie? Di cose di tanta importanza? Tu meriteresti, che io ti bastonassi. Che dite, signor Pantalone? Si può vedere una sciocchezza maggior di questa? PANTALONE In verità, che la xè da rider. Sarave mal, se no ghe fusse caso de remediarghe; ma co mi ghe ne fazzo un'altra, la xè giustada. BEATRICE Tant'era, se la cambiale veniva di lontan paese. Ignorantaccio! TRUFFALDINO Tutto el mal l'è vegnù, perché Brighella no Tag: truffaldino beatrice brighella qua borsa lettera mezzo cinque pantalone Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni Marocco di Edmondo De Amicis Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Corbaccio di Giovanni Boccaccio Decameron di Giovanni Boccaccio Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Kazan', la città del Cremlino Aceto balsamico di Modena, virtù e proprietà Pechino: una metropoli a misura di turista I miei 21 giorni a Los Angeles - 1° parte Come scegliere la borsa
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