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L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza pagina 24all'amore portano tutti i tesori del sentimento, tutti gli ardori della passione, tutto ciò che sono, che sanno, tutto ciò che valgono; per cui anche i peccati delle donne son quasi tutti mortali, perchè sacrilegi fatti ad un Dio. Gli uomini amano come mangiano, come bevono, come camminano. L'amore è in essi una funzione della vita, non tutta la vita. Molti dei loro peccati d'infedeltà, anzi quasi tutti, non sono che veniali. Mezz'ora dopo scordano il peccato e la peccatrice, e ritornano più teneri, più appassionati alla loro fida compagna. * * * Quante donne per eroica protesta, per intolleranza eccessiva hanno disfatto una famiglia, forse due famiglie; tagliando la ritirata al marito, facendo d'un suo capriccio una passione, d'una sua contravvenzione al galateo un delitto di Corte d'Assise. * * * Molte altre invece con una ceffatina, che pareva una carezza, con un rimprovero che pareva uno scherzo, hanno ricondotto in un'ora all'ovile la pecorella smarrita…. —So tutto, ma ti perdono…. So che tu mi ami sempre…. Qual è l'uomo che a queste parole non si sente arrossire fin nei capelli, che non si inginocchia dinanzi a lei e suggella il suo perdono con tenerezze più calde, con una passione rinnovellata di novelle frondi; con raddoppiato amore? * * * Se il tuo compagno non ha il coraggio di confessare la sua colpa, se si arrampica sulla frana scoscesa delle bugie, lascialo dire; ridi, sorridi e fagli supporre che gli credi; anche quando ti dice le più assurde cose di questo mondo; anche quando si rende ridicolo, come un bambino colto in fallo. Ho sempre ammirato una donna sublime, che del resto fu adorata fino alla morte da suo marito, perchè finse di credere, che ritornato a casa a tarda ora, aveva scambiato un letto per un altro. Per molti, l'apoteosi della viltà o della stupidità, per me una delle forme più alte dell'amore eroico e della sapienza domestica. * * * Io ti auguro e spero, che di questi eroismi non avrai punto bisogno, ma si deve sentirsene capaci. Aggiungo però subito, che tuo marito deve esserne degno. Al vizioso abietto, all'uomo vile e senza carattere, nessuna misericordia, nessuna pietà. Quando hai perduta la stima per il tuo marito, distaccati da lui, e se non lo puoi per legge segna col tuo dito una linea di fuoco, che ti separi da lui. Il peccato di capriccio non deve essere il tradimento quotidiano e vigliacco; la debolezza non deve esser paralisi. * * * Nel contrasto dei gusti, delle idee, dell'ordinamento della famiglia, cedi sempre nelle piccole cose per poter insistere nelle grandi. La contraddizione perpetua, anche se nella più parte dei casi è ragionevole, è una ruggine, che corrode l'amore e lo consuma. Se vuoi saper volere nelle questioni, che toccano la tua dignità o l'educazione dei tuoi figli, devi essere accondiscendente e cedevole in tutte quelle cose di poca importanza, che riguardano il vestire, la cucina, le relazioni con persone indifferenti. * * * Quando vuoi (e ne hai tanto diritto quanto lui), la tua volontà deve appoggiarsi alla ragione, non mai al puntiglio. * * * E volendo, adopera le forme più soavi del desiderio, e il condizionale più spesso dell'indicativo presente. L'uomo è così abituato a comandare, è così pieno e convinto del suo diritto di padrone, che si ribella al voglio e cede al vorrei: s'impenna al farai, e ubbidisce al non ti pare? Questa è diplomazia ed è sapienza: è politica, ma è anche virtù. Nelle più difficili intraprese, quando devi persuadere tuo marito a far cosa giusta, ma che non gli garba, devi piegare parole e cose, in modo che gli sembri di voler egli stesso ciò che tu desideri da lui. Un marito di mia conoscenza si vantava di avere una moglie, che lo assecondava in tutto e non lo contraddiceva mai, nè nelle grandi, nè nelle piccole cose. E invece era sempre lei che voleva, e, per fortuna della famiglia, voleva sempre cose giuste e buone; ma dal suo dizionario aveva cancellato il verbo volere e il verbo comandare. Erano per lei vocaboli affatto inutili e li credeva anche pericolosi. Invece le donne, che li hanno sempre sulle labbra, non riescono mai a volere e a comandare, e si rassegnano brontolando a una schiavitù, che le umilia e le disonora. L'uomo maschio è un animale feroce, ma che si ammansa colle carezze, coi baci, colle parolette soavi. Si ribella e mostra i denti a chi alza la voce o lo picchia. Anche i leoni si domano col latte più che colle busse. * * * Tu adori tua madre, e tua madre è una santa, che non è vissuta che per me e i suoi figliuoli; ma quando piglierai marito, tu devi viver sola con lui. Ti auguro, che tu possa fondare il nuovo alveare accanto all'antico, a quello dove sei nata; ma in ogni modo nè tu in casa dei tuoi suoceri, nè tuo marito in casa di tua madre. Il tuo fidanzato, nelle ore di estasi, quando tutto il cuore si affoga nel miele degli affetti più dolci e più generosi, di certo ti proporrà di non separarti dalla tua mamma. Non accettare quel dono, ch'egli sarebbe il primo a rimpiangere. Non è invano, che i proverbii e la commedia e la satira hanno sempre perseguitato col loro umorismo, coi loro sarcasmi il suocero e la suocera. Quei proverbii, quelle sferzate sono il succo di una secolare esperienza. So anch'io, che vi sono famiglie patriarcali, dove un nido si appoggia sull'altro in un'unica atmosfera di quieta beatitudine. Son rare eccezioni, che fanno grande onore all'umanità, ma sono eccezioni e son rare, e quando si applica il calcolo di probabilità all'arte della vita, si deve sempre fondarlo sulle medie e sulla maggioranza. Son troppe le ragioni di dissidio, di contrasti, son troppi gli attriti di gelosia, di influenze, di invidie fra suocera e genero, perchè i loro rapporti possano mantenersi in un cielo perpetuamente sereno. Non metter mai tuo marito nel triste dilemma di offender tua madre o di darti torto. Amatevi da lontano invece di odiarvi da vicino. Siate cortesi fra di voi e tu sii coi tuoi suoceri, coi tuoi cognati, con tutti i membri della nuova famiglia di un'amorevolezza piena di riguardi; senza buttarti ai nuovi affetti con prorompente imprudenza. È meglio metter da parte qualche tenerezza di riserva, nel caso in cui la meritassero. Farsi invece restituire una parte di ciò che si è dato, è cosa dura e amara e semina rancori e pentimenti per l'avvenire. * * * Non andare in collera, figliola mia adorata, se sento il bisogno di darti anche questo consiglio: Non dir mai una sola, la più piccola delle bugie a tuo marito. Ti so sincera, ti so incapace di mentire, ma la nuova tua posizione, complicando d'assai i tuoi rapporti cogli uomini e colle cose, ti porrà spesso davanti a questo crudele dilemma: O dire una bugia. O dare un dispiacere a chi si ama. Il più delle donne davanti a questo bivio, novanta volte su cento dicono la bugia. E la dicono in casi meno difficili, soltanto per paura di esser sgridate o di doversi difendere e giustificare o di dover dare lunghe e intricate spiegazioni. Alessandro tagliò il nodo famoso colla sciabola e il suo taglio attraversò i secoli, celebrato e immortale. Le donne ogni giorno tagliano i piccoli nodi che si formano tra le mani, nel dipanare l'intricata matassa della vita, con quella piccola spada, che hanno sempre in tasca, sul tavolino, in letto, da pertutto; e che si chiama bugia. Emma, non mentire mai a tuo marito! Qualunque sia il dilemma, che ti si para dinanzi, qualunque sia il nodo che ti si forma fra le dita, non scioglierlo mai colla menzogna. Sarai degna della tua stima, e tuo marito ti metterà sopra un piedestallo così alto, da potersi dire un altare. Un uomo può esser fiero di avere una moglie giovane e bella, di sentirla lodare da tutti per la sua coltura, per il suo spirito; di nessuna cosa sarà tanto orgoglioso, come di poter dire: —Mia moglie non sa mentire. In questo secolo tartufo, in cui le esigenze estetiche e morali impongono ogni giorno all'uomo virtù che non ha, Tag: marito sempre cose tutti donne invece tutto madre vita Argomenti: grande onore, moglie giovane, bambino colto, tradimento quotidiano, nuovo alveare Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Le sottilissime astuzie di Bertoldo di Giulio Cesare Croce Marocco di Edmondo De Amicis Storia di un'anima di Ambrogio Bazzero Corbaccio di Giovanni Boccaccio Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Blu di Russia: un pelo che incanta Come affrontare e superare l'infedeltà del proprio marito Come ritrovare la felicità dopo avere divorziato Offerte Capodanno Venezia Offerte Capodanno Bali
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