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Il benefattore di Luigi Capuana pagina 5collare del mantello.—Ma il veleno protestante già lavora. Volete scommettere che presto sentiremo parlare di un matrimonio tra la inglesina e il figlio del Sindaco? —Che male ci sarebbe? La ragazza è bella, è giovane, è ricca… —Tutti gli sciocchi, scusate, ragionano come voi. E il cattivo esempio lo contate per nulla? Sposare una protestante! —Come se i protestanti fossero diavoli! —Peggio! Voi non capite niente; siete con gli occhi chiusi. —Io veggo che fanno molte opere che noi cattolici non facciamo. —Lustre! Lustre! Intanto l'inglese è venuto a prendersi i nostri migliori terreni… Fa la concorrenza ai nostri vini, ai nostri olii, ai nostri agrumi… Si arricchisce alle nostre spalle! Ve lo dicevo cinque anni fa? Sono stato profeta? —Dicevate anzi il contrario! Le grillaie! Se le ha ridotte un paradiso, è tutto merito suo. Perchè non le avete comprate voi, o il Sindaco, o il Barone Lo Gatto, voialtri che tenete i quattrini sotto chiave? Domineddio dovrebbe farveli muffire! —Io sono sacerdote; non posso fare il contadino, lo speculatore… —Voi; ma gli altri? —Non voglio entrare nei fatti altrui… Vinco sei soldi, non quattro. —E due di cui sono in credito dell'altra volta… —Fanno sei, avete ragione! —Lupus in fabula—esclamò il notaio.—Ecco l'inglesina. E dalla soglia della Banca, la salutò cavandosi il cappello. Miss Elsa questa volta non era sola. L'accompagnava don Liddu con due paniere infilate pel manico alle braccia. Vestita semplicemente, con abito cinericcio che ne modellava la svelta personcina, cappelline di paglia alla canottiera ornato da largo nastro azzurro, borsa di cuoio bianco in una mano, ella rispose, sorridendo, al saluto del notaio, fece un gesto con la mano libera per accennare che tra poco sarebbe passata da lui, e infilò il vicolo di rimpetto. —Va da una povera donna che le ho raccomandata io. Vedova, malata da tre mesi, con quattro bambini nudi e scalzi che periscono di fame… —E voi date cinque anime in balia d'una protestante, perchè le trascini all'inferno?—sbuffò il canonico. —Vi ho chiesto mezza lira per quella disgraziata e non avete voluto mai darmela! —Ma io faccio la carità come so e posso; non debbo vantarmene con voi. Gesù Cristo ha detto:—La tua destra non sappia quel che opera la sinistra.—Costei, invece, va attorno con don Liddu che porta i panieri delle provviste, per far sapere a tutti la sua gran carità! Pretesti! Pretesti! —È un caso, se oggi c'è don Liddu con lei. —Pretesti!… Guardate là, intanto, il bamboccio del figlio del Sindaco che le ronza attorno, che spesso l'accompagna fino a mezza strada e anche fino al cancello laggiù. Vi pare bello? Vi pare onesto? Una zitella con un giovanotto! È uno scandalo per le ragazze del paese… Egli l'attende al passaggio. Già, costui non ha niente da perdere; è ateo. Se ne vantava l'altra sera in Casino… E suo padre, che è più bamboccio di lui, non lo ha preso a schiaffi… Ecco dove ci ha condotti il vostro liberalismo!… —È studente; all'università non s'insegna teologia! —S'insegnava una volta; e a nessuno era permesso spacciare dalla cattedra che Dio non esiste! Per questo si sono sùbito intesi bene la signorina e lo studente. E finirà… come deve finire. Tanto peggio per lei! —Ah! su questo punto…—replicò il notaio con impeto.—Se la conosceste da vicino! È più assennata di una vecchia. Parla senza ipocrisie, ma con dignitoso contegno. Si rimane a bocca aperta udendola ragionare. E quante cose sa? E quante cose sa fare! Musica, canto, pittura. E non dico delle faccende di casa! Bada a tutto, alla cucina, al pollaio, ai fiori. Trova tempo per tutto, per la carità soprattutto. Le vostre nepoti, lasciatemelo dire, che fanno? La calza, il cucito, e sanno appena leggere e scrivere… E poi, al balcone da mattina a sera. Non dico che sia male tentar di acchiappare un marito; è cosi difficile al giorno d'oggi! —È un'altra cosa! È un'altra cosa! —Restate qui… Perchè non cercate di convertirla? Fareste il vostro dovere—disse il notaio con un che di malizia. —Induritum est cor Pharaonis! —Che ne sapete? È così buona! Sarebbe un trionfo per voi. Ma il canonico scappò lestamente, vedendo spuntare dal vicolo miss Elsa con don Liddu. VII. Come il canonico aveva previsto, il figlio del Sindaco (non lo chiamavano altrimenti, quasi il nome di Paolo Jenco fosse stato più lungo a pronunziare) si era accostato a miss Elsa appena ella aveva fatto pochi passi nella piazzetta. —Ah! Non è partito?—esclamò meravigliata, porgendogli la mano. —Fortunatamente, no, signorina! —Volevo dire: Come mai non è partito? —Indugerò ancora un'altra settimana. Sarei venuto al cottage a congedarmi. —Don Liddu, voi potete andarvene—disse miss Elsa.—Mi fermerò un po' dal notaio. Don Liddu esitò un istante. —Oh, non abbiate paura!—soggiunse la signorina che aveva capito.—Avrò un cavaliere, caso mai… Don Liddu non sa ancora capacitarsi che una signorina possa permettersi di fare qualche miglio per la campagna, sola sola…—ella continuò rivolgendosi al giovane. E rideva. —E se suo papà mi domandasse…—disse don Liddu per scusarsi. —Non vi domanderà niente—rispose miss Elsa.—Mio padre vuol saperlo soltanto da me quel che faccio o non faccio. Non ho segreti per lui. —Voscenza ha ragione! —Povero don Liddu! Va via mortificato—disse Paolo Jenco, senza nascondere il piacere che sentiva di poter accompagnare miss Elsa. Ella si avviò lesta e sorridente verso la Banca notarile, seguita dal giovane che la guardava ammirandola in silenzio. —Cara signorina, io la ringrazio—disse il notaio La Bella venendole incontro. —Debbo ringraziarla io invece—rispose miss Elsa.—Ma non vi è un ospedale qui? Quella poveretta è malata gravemente; a casa manca di tutto; non ha chi l'assista. I suoi figliuoli sono troppo bambini. —Sì, l'ospedale c'è; nessuno però vuole andarvi, neppure i più miserabili. Credono che medici e infermieri li lascino morire, per sbarazzarsene; ed è pregiudizio invincibile. Forse interamente non hanno torto. Quell'amministrazione è un caos! —Ne parlerò a suo padre che è il Sindaco—disse miss Elsa. —Inutilmente—rispose il giovane.—Bisognerebbe portar là i malati con la forza. Sarebbe peggio. —O persuaderli col curarli bene. —È inutile—replicò il notaio. —Possibile? Dio mio! Il viso di miss Elsa si atteggiò a un doloroso stupore che la rendeva più bella. —Il male di qui, di voialtri tutti—ella riprese—è questa rassegnazione mussulmana. Dite:—È inutile!—e non operate, non vi sforzate a vincere quel che vi sembra fatalità. —È proprio così!—approvò il notaio. —Eppure in molte altre cose avete tanta energia! —Nel male—disse Paolo Jenco. —Non è vero. Nel lavoro, per esempio, il vostro contadino è ammirabile. Così parco, così ubbidiente, quando è guidato bene! Così buono, quando non si vede maltrattato! I signori qui non capiscono che non dovrebbero comportarsi coi contadini come con schiavi da sfruttare. Mio padre dice che i contadini siciliani non hanno uguali. —Li ha un po' viziati suo padre. Lo pensano tutti in paese. —Ed io aggiungo—fece il notaio—che non gli sono molto grati. —Sono ignoranti; è forse per questo. Ma non è colpa loro. —E noi galantuomini siamo peggio. Certe volte, io mi vergogno di essere siciliano! —Eccede!—lo ammonì miss Elsa. Paolo Jenco scosse la testa, negando.—Riconoscere i propri difetti è già un bel passo—ella riprese.—Ma non basta. Lei che è giovane può far molto. Dia l'esempio di una vita nuova. —Io? Ma io non posso niente. Mio padre non mi permette nessun'iniziativa. Ho ventitrè anni e mi stima ancora un bambino. Quando ne avrò quaranta, sarà lo stesso. La patria potestà è terribile tra noi, come presso gli antichi romani. Ribellarsi ad essa è atto pazzo quasi quanto sbattere la testa Tag: miss don notaio padre elsa signorina tutto sindaco giovane Argomenti: vinco sei, largo nastro, cuoio bianco, doloroso stupore, veleno protestante Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Corbaccio di Giovanni Boccaccio I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Il fiore di Dante Alighieri Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni La trovatella di Milano di Carolina Invernizio Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Capo Verde, un'oasi di mare a due ore di aereo da casa Vacanze Maldive, Malé Il tuo viaggio tra le perle del Mar Rosso Offerta capodanno in Slovenia Offerte Capodanno Bali
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