Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello pagina 10

Testo di pubblico dominio

La Madre, assistendo alla scena, col Figlio e con gli altri due piccoli e più suoi, i quali se ne staranno sempre accanto a lei, appartati nel lato opposto a quello degli Attori, sarà come sulle spine, e seguirà con varia espressione, di dolore, di sdegno, d'ansia, d'orrore, le parole e gli atti di quei due; e ora si nasconderà il volto, ora metterà qualche gemito. La madre. Oh Dio! Dio mio! Il padre (resterà, al gemito, come impietrato per un lungo momento; poi riprenderà col tono di prima). Ecco, mi dia: lo poso io. Le toglierà dalle mani il cappellino. Ma su una bella, cara testolina come la sua, vorrei che figurasse un più degno cappellino. Vorrà ajutarmi a sceglierne qualcuno, poi, qua tra questi di Madama?—No? L'attrice giovane (interrompendolo). Oh, badiamo bene! Quelli là sono i nostri cappelli! Il capocomico (subito, arrabbiatissimo). Silenzio, perdio! Non faccia la spiritosa!—Questa è la scena! Rivolgendosi alla Figliastra: Riattacchi, prego, signorina! La figliastra (riattaccando). No, grazie, signore. Il padre. Eh via, non mi dica di no! Vorrà accettarmelo. Me n'avrei a male... Ce n'è di belli, guardi! E poi faremmo contenta Madama. Li mette apposta qua in mostra! La figliastra. Ma no, signore, guardi: non potrei neanche portarlo. Il padre. Dice forse per ciò che ne penserebbero a casa, vedendola rientrare con un cappellino nuovo? Eh via! Sa come si fa? Come si dice a casa? La figliastra (smaniosa, non potendone più). Ma non per questo, signore! Non potrei portarlo, perché sono... come mi vede: avrebbe già potuto accorgersene! Mostrerà l'abito nero. Il padre. A lutto, già! È vero: vedo. Le chiedo perdono. Creda che sono veramente mortificato. La figliastra (facendosi forza e pigliando ardire anche per vincere la nausea). Basta, basta, signore! Tocca a me ringraziarla, e non a lei di mortificarsi o d'affliggersi. Non badi più, la prego, a quel che le ho detto. Anche per me, capirà... Si sforzerà di sorridere e aggiungerà: Bisogna proprio ch'io non pensi, che sono vestita così. Il capocomico (interrompendo, rivolto al Suggeritore nella buca e risalendo sul palcoscenico). Aspetti, aspetti! Non scriva, tralasci, tralasci quest'ultima battuta! Rivolgendosi al Padre e alla figliastra: Va benissimo! Va benissimo! Poi al Padre soltanto: Qua lei attaccherà com'abbiamo stabilito! Agli Attori: Graziosissima questa scenetta del cappellino, non vi pare? La figliastra. Eh, ma il meglio viene adesso! perché non si prosegue? Il capocomico. Abbia pazienza un momento! Tornando a rivolgersi agli Attori: Va trattata, naturalmente, con un po' di leggerezza— Il primo attore.—di spigliatezza, già— La prima attrice. Ma sì, non ci vuol niente! Al Primo Attore: Possiamo subito provarla, no? Il primo attore. Oh, per me... Ecco, giro per far l'entrata! Escirà, per esser pronto a rientrare dalla porta del fondalino. Il capocomico (alla Prima Attrice). E allora, dunque, guardi, è finita la scena tra lei e quella Madama Pace, che penserò poi io a scrivere. Lei se ne sta... No, dove va? La prima attrice. Aspetti, mi rimetto il cappello... Eseguirà, andando a prendere il suo cappello dall'attaccapanni. Il capocomico. Ah già, benissimo! Dunque, lei resta qui a capo chino. La figliastra (divertita). Ma se non è vestita di nero! La prima attrice. Sarò vestita di nero, e molto più propriamente di lei! Il capocomico (alla Figliastra). Stia zitta, la prego! E stia a vedere! Avrà da imparare! Battendo le mani: Avanti! avanti! L'entrata! E ridiscenderà dal palcoscenico per cogliere l'impressione della scena. S'aprirà l'uscio in fondo e verrà avanti il Primo Attore, con l'aria spigliata, sbarazzina d'un vecchietto galante. La rappresentazione della scena, eseguita dagli Attori, apparirà fin dalle prime battute un'altra cosa, senza che abbia tuttavia, neppur minimamente, l'aria di una parodia; apparirà piuttosto come rimessa in bello. Naturalmente, la Figliastra e il Padre, non potendo riconoscersi affatto in quella Prima Attrice e in quel Primo Attore, sentendo proferir le loro stesse parole, esprimeranno in vario modo, ora con gesti, or con sorrisi, or con aperta protesta, l'impressione che ne ricevono di sorpresa, di meraviglia, di sofferenza, ecc., come si vedrà appresso. S'udrà dal cupolino chiaramente la voce del Suggeritore. Il primo attore. «Buon giorno, signorina...» Il padre (subito, non riuscendo a contenersi). Ma no! La Figliastra, vedendo entrare in quel modo il Primo Attore, scoppierà intanto a ridere. Il capocomico (infuriato). Facciano silenzio! E lei finisca una buona volta di ridere! Così non si può andare avanti! La figliastra (venendo dal proscenio). Ma scusi, è naturalissimo, signore! La signorina indicherà la Prima Attrice se ne sta lì ferma, a posto; ma se dev'esser me, io le posso assicurare che a sentirmi dire «buon giorno» a quel modo e con quel tono, sarei scoppiata a ridere, proprio così come ho riso! Il padre (avanzandosi un poco anche lui). Ecco, già... l'aria, il tono... Il capocomico. Ma che aria! Che tono! Si mettano da parte, adesso, e mi lascino veder la prova! Il primo attore (facendosi avanti). Se debbo rappresentare un vecchio, che viene in una casa equivoca... Il capocomico. Ma sì, non dia retta, per carità! Riprenda, riprenda, ché va benissimo! In attesa che l'Attore riprenda: Dunque... Il primo attore. «Buon giorno, signorina...» La prima attrice. «Buon giorno...» Il primo attore (rifacendo il gesto del Padre, di spiare cioè sotto al cappellino, ma poi esprimendo ben distintamente prima la compiacenza e poi il timore). «Ah... —ma... dico, non sarà la prima volta, spero...» Il padre (correggendo, irresistibilmente). Non «spero»—«è vero?», «è vero?» Il capocomico. Dice «è vero»—interrogazione. Il primo attore (accennando al Suggeritore). Io ho sentito «spero!» Il capocomico. Ma sì, è lo stesso! «è vero» o «spero». Prosegua, prosegua—Ecco, forse un po' meno caricato... Ecco glielo farò io, stia a vedere... Risalirà sul palcoscenico, poi, rifacendo lui la parte fin dall'entrata: —«Buon giorno, signorina...» La prima attrice. «Buon giorno.» Il capocomico. «Ah, ma... dico...» rivolgendosi al Primo Attore per fargli notare il modo come avrà guardato la Prima Attrice di sotto al cappellino: Sorpresa... timore e compiacimento... Poi, riprendendo, rivolto alla Prima Attrice: «Non sarà la prima volta, è vero? che lei viene qua...» Di nuovo, volgendosi con uno sguardo d'intelligenza al Primo Attore: Mi spiego? Alla Prima Attrice: E lei allora: «No, signore». Di nuovo, al Primo Attore: Insomma come debbo dire? «Souplesse!» E ridiscenderà dal Palcoscenico. La prima attrice. «No, signore...» Il primo attore. «C'è venuta qualche altra volta? Più d'una?» Il capocomico. Ma, no, aspetti! Lasci far prima a lei indicherà la Prima Attrice il cenno di sì. «C'è venuta qualche altra volta?» La Prima Attrice solleverà un po' il capo socchiudendo penosamente; come per disgusto, gli occhi, e poi a un «Giù» del Capocomico crollerà due volte il capo. La figliastra (irresistibilmente). Oh Dio mio! E subito si porrà una mano sulla bocca per impedire la risata. Il capocomico (voltandosi). Che cos'è? La figliastra (subito). Niente, niente! Il capocomico (al Primo Attore). A lei, a lei, seguiti! Il primo attore. «Più d'una? E dunque, via... non dovrebbe più esser così... Permette che le levi io codesto cappellino?» Il Primo Attore dirà quest'ultima battuta con un tal tono, e la accompagnerà con una tal mossa, che la Figliastra, rimasta con le mani sulla bocca, per quanto voglia frenarsi, non riuscirà più a contenere la risata, che le scoppierà di tra le dita irresistibilmente, fragorosa. La prima attrice (indignata, tornandosene a posto). Ah, io non sto mica a far la buffona qua per quella lì! Il primo attore. E neanch'io! Finiamola! Il capocomico (alla Figliastra, urlando). La finisca! la finisca! La figliastra. Sì,

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