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La sposa persiana di Carlo Goldoni pagina 4Galli, Ispani, Angli, Germani e Greci Non pon, qual noi possiamo, otto tenerne o dieci; Ma per le vie scoperte mirarle a cento a cento, E vagheggiarle almeno possono a lor talento. E pur serba l'Europa fra gli abitanti suoi, Chi un serraglio infelice suol invidiare a noi, Come se d'un legame, che a lor molesto è reso, Non si dovesse a noi moltiplicare il peso. Chi sa che rimirando Fatima a faccia a faccia, Beltade in lei non trovi, che mi diletti e piaccia? Avrà questa d'Ircana non men le grazie sue, Potrò, se ambe son vaghe, amarle tutte due. Ma che pretenda Ircana esser sola il mio Nume, Oltre il dover di figlio, offende anche il costume. Sì, mirerò la sposa, sì, mirerolla in pace: D'Alí mio fido amico il consiglio mi piace. Scena terza Ircana, e detto. IRCANA Tamas, perché sì lento a riveder ritorni Quella, che per te solo mena felici i giorni? Sai pur, che oltre il vederti non provo altro contento, Un secolo mi sembra lungi da te un momento. TAMAS Molto non è, che al bagno io ti lasciai, mia vita; Tosto più dell'usato sei fuor dell'acque uscita. IRCANA Ah son tre giorni interi, ch'io piango, e mi dispero. Barbaro tu mi lasci. TAMAS No, [non] sarà mai vero. D'amarti fin ch'io viva sacra ti do parola. Bastati? IRCANA No. TAMAS Che brami? IRCANA Voglio, che mi ami sola. TAMAS Oh ciel! IRCANA Lo vedi, ingrato? Lo vedi se m'inganni? Lo so perché sospiri, [lo so] perché t'affanni. Non mi tenere occulto ciò, che pur troppo ho inteso, Oggi verrà la sposa, sei di vederla acceso. Venga, ma non si speri, che abbia a servirla Ircana; Di Machmut tuo padre cotal lusinga è vana. Egli mi ha compra, è vero, dal genitor crudele, Schiava servir io deggio al mio signor fedele; Ma tu non mi dovevi accendere nel petto D'amor, di gelosia, d'ambizion l'affetto. Dopo lusinghe tante, schiava negletta, oppressa, Saprei svenarmi in faccia della tua sposa istessa. TAMAS Fra noi tal è il costume di chi suddito nasce; Fatima, ed io dal padre fummo legati in fasce. Io lei non vidi, ed ella non mi ha veduto ancora, Chi sposasi in tal guisa, rade volte si adora; Ed io, che del tuo bello ho l'alma prevenuta, Amar come potrei sposa non pria veduta? Consolati, ben mio, se umile al genitore, Darò ad altra la mano, tuo sarà sempre il core. IRCANA Eh che mai si divide da chi ha la destra in pegno, De' forsennati il cuore con un affetto indegno. Sì mi sovvien, che spesso la crudel genitrice, «Figlia (diceami) un giorno esser potrai felice, Se schiava in un serraglio avrai del tuo signore Unita alle altre belle una porzion del cuore». Ma detestando allora il barbaro costume, Tai l'innocente labbro voti mandava al Nume: «Faccia Macon, ch'io trovi signor, che mi ami sola, O tolgami dal petto lo spirto, e la parola». TAMAS Sensi d'alma bennata, voti di cor sincero; Sì, ti amerò: te sola... IRCANA Non lo dir, non lo spero. TAMAS Ma se lo giuro... IRCANA Taci. TAMAS Lo giuro al Ciel... IRCANA Gli audaci Beltà rende spergiuri, amor rende mendaci. Vedrai la sposa in volto, di me sarà più bella: Ella sarà tua donna, io svergognata ancella. Va' pur la sposa accogli; far lo dei, non lo niego; Sol d'una grazia almeno non mi privar ti priego. Aprimi queste porte, dove rinchiusa io sono; Dammi, d'amore in vece, la libertade in dono. TAMAS Ah crudel, sì penosa parti la mia catena! IRCANA Tu lo sai, se finora n'ebbi diletto, o pena. La libertà ti chiedo, non per lusinga insana, Ma per morire, ingrato, dagli occhi tuoi lontana; Ma per lasciarti in pace accanto alla consorte, Senza, che ti funesti l'orror della mia morte. TAMAS Ah, che ogni tua parola è a questo cuor ferita: Non lascierotti, Ircana, non morirai mia vita. In faccia al genitore armerò il cuor d'orgoglio; Venga l'odiata sposa, dirò, che non la voglio. Se del figliuolo il padre desia mirar la prole, Abbiala; ma col mezzo delle tue fiamme sole. In altra guisa aspetti vedermi all'Ottomano Tra le persiane genti andar col ferro in mano... IRCANA Dunque? TAMAS Non più; se temi, se del mio amor diffidi, Tamas, che pietà merta, tu crudelmente uccidi. In questo punto istesso, del genitore al piede Vo a svelare il secreto di mio amor, di mia fede. Se usar vorrà la forza (egli non è sovrano, E un re la vita togliermi potrebbe, e non la mano), Pregherò, finché giova, parlerò con rispetto; Ma poi... sì, di te sola sarò, te lo prometto. Scena quarta Ircana sola. IRCANA Nulla intentato io voglio lasciar per un tal bene, Per l'unico fra' beni, che a noi sperar conviene. Donna fra' Maumettani, sia schiava, o sia consorte, Deve qual rea cattiva viver tra ferree porte; E rendersi può solo il carcer men penoso Dall'amor di colui, che è signor nostro, e sposo. Ma se l'amor d'un solo si parte in più donzelle, Essere non mi basta nel numero di quelle; Anzi pria di vedermi con altre donne amata, Voglio essere più tosto, o morta, o disprezzata. Scena quinta Curcuma, e detta. CURCUMA Ircana, ove t'aggiri? Posso io bene aspettarti, Non vieni questa mane a pulirti, a lisciarti? Perché prima di tutte uscir dal bagno fuori? E andar per il serraglio senza unti, e senza odori? Se il tuo Tamas ti vede, oh sì, gli parrai bella! Con questi giovinotti vi vol arte, sorella: Sono le tue compagne lisciate come specchi, E tu senz'artifizio accorlo ti apparecchi? IRCANA S'adorni e si profumi, e s'unga, e si colori Chi di natura ha d'uopo di corregger gli errori. Incolta, qual mi vedi, sparuta, e senza incanto, Tamas finor trattenni, né mai gli piacqui tanto. Sì, Curcuma, tel dico, ora gli piacqui a segno, Che d'esser di me sola prese il più saldo impegno. A te fido l'arcano; son lieta, e son contenta, E la temuta sposa or più non mi spaventa. CURCUMA Sì, qualche volta, è vero, l'amante si diletta Nel vagheggiar di furto la femina negletta, Ma quando con il tempo la mira a parte a parte, Scopre i difetti, e credi, necessaria è un po' d'arte. Sia pur la donna bella, non abbia in beltà eguali, Scoloransi sovente le rose naturali. Una passione, un detto, un mal de' nostri usati Tinge di verde, e giallo i visi delicati: Ma allor, che dalla mano fia la beltà accresciuta, La donna è sempre bella, ancor quando è svenuta. IRCANA Orsù, più d'esser bella calsemi veder lui Per tempo, e i dolci accenti udir dai labbri sui. CURCUMA E t'ha promesso amarti? IRCANA Sacra mi diè parola (Questo è quel che mi cale) d'amarmi sempre, e sola. CURCUMA Figlia, se tal promessa a te fia poi serbata, Poi dir, che la fenice in Persia hai ritrovata; Che un uom di donna sola contentisi è un portento: Vorrebbero i Persiani possederne anche cento. Oh maledetta legge, fatta dall'uomo ingrato, Che rende di noi donne sì misero lo stato! Compagne son dell'uomo le donne in altro clima; Servito è il sesso nostro, e si onora, e si stima; E se d'[un] uomo solo dee contentarsi, almeno Posto è da pari legge anche ai mariti il freno. IRCANA Chi sa? La dura legge spero per me corretta. CURCUMA Ma se la nuova sposa Tamas in breve aspetta? IRCANA Tamas in questo punto, del genitore al piede, Spinto dalle mie fiamme, a ricusarla andiede. CURCUMA E se volesse il padre?... IRCANA Tu mi tormenti invano. Esser dee mio quel core. CURCUMA E sarà tua la mano? IRCANA Sì, lo spero: tu mi ami, e so, che di te niuna Brama più del mio cuore la pace, e la fortuna. Curcuma, è questi il giorno d'usar l'ingegno, e l'arte, Per esser con il tempo d'ogni mio bene a parte. Anzi con questa gemma, che Tamas mi ha donata, Una d'amor vuo' darti caparra anticipata. Custode delle donne, sei per l'etade in pregio, Dal signor nostro intesi lodar più d'un tuo fregio. Tu puoi del di lui cuore spiar gli occulti arcani: Per madre mia ti eleggo, io son nelle tue mani. CURCUMA Figlia, perché lo merti, al desir tuo mi unisco, Non già per questa gemma, che per amor gradisco; E Tag: curcuma sposa sola noi bella mano donna genitore voglio Argomenti: serraglio infelice, pari legge Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Il conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni Il diavolo nell'ampolla di Adolfo Albertazzi Il ponte del Paradiso di Anton Giulio Barrili Intrichi d'amore di Torquato Tasso La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come scegliere l'abito da sposa Offerta capodanno a Cracovia Nizza, la bella La luce propria di Boston Caratteristiche del mixed wrestling
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