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La sposa persiana di Carlo Goldoni pagina 15Gl'insulti, e le vendette scordate. OSMANO Io voglio Ircana. FATIMA Ma se... OSMANO Ma se ritarda Machmut al nuovo giorno, I Tartari, che meco condotti ho qui d'intorno, Di lui, non che dei muri, faran strage inaudita; Salvati, figlia, meco, o perderai la vita. FATIMA (Misera me!) (da sé). OSMANO Tu sdegni d'udir minaccie invano (a Machmut). Coi scherni, e cogl'insulti non sa tacere Osmano. TAMAS Ma invano si pretende con onte, e con furore Di Tamas, di Machmut, vil che si renda il cuore. Se tu del re non temi le guardie, e i moschettieri, Se alle violenze avezzi sono i Tartari alteri, Da noi, da' schiavi nostri, da' nostri servi armati Difesi moriremo, ma non invendicati. MACHMUT Sì, figlio, il valor s'usi, quando il pregar non giova. OSMANO Del valor che vantate, su, si venga alla prova. Olà (chiama). FATIMA Deh, padre amato... OSMANO Chetati, figlia insana. Scena ottava Ircana e detti. IRCANA Cessin le stragi, e l'onte; ecco, spietato, Ircana (ad Osmano). Non la nasconde il padre, non la nasconde il figlio, Fe' sol, che mi celassi, di Fatima il consiglio. Amo questo inimico ancor della mia pace, Voglio morir per lui, se il viver mio gli spiace. Eccomi, che pretendi? d'avermi in tua balìa? No, non mi avrai, lo giuro, se val la destra mia. Per non soffrir tuoi lacci, barbaro, al tuo cospetto, Mi passerò io stessa con questo ferro il petto (tenta di uccidersi). FATIMA Ferma (le trattiene il colpo). OSMANO No, non mi curo d'averti viva, o estinta, Purché da' lacci miei, perfida, tu sii cinta O si confessi almeno, che quel che chiedo, e voglio, È ragione, è dovere, non violenza, o orgoglio. MACHMUT Niun ti negò, che Ircana a te non si dovesse; Ma chi sapea, che in spoglia viril si nascondesse? Prendila. IRCANA Io mi ferisco. FATIMA Fermati; e voi m'udite, Uditemi, se in core pietade, amor sentite: Io sono offesa, io sono, a cui sola si aspetta D'una rivale ardita pretendere vendetta. Non basta il suo rimorso, non basta il suo rossore, Rapirmi dello sposo può un'altra volta il core. Fra queste donne or speri di rimanere invano; Ti ha Machmut venduta, e ti ha comprata Osmano. Passar deve una schiava del suo primier signore Dal poter rinunciato a quel del compratore. E il compratore, in cui paterno amor consiglia, Della comprata schiava faccia un dono alla figlia. Sì, Machmut ti vende, Tamas ti lascia, e oblia, Osmano a me ti dona; Ircana, ora sei mia. Della signora tua la legge odi, ed osserva: Restar tu qui non devi schiava fra noi, né serva. Vattene al tuo destino felice, od infelice, Libera torna in pace alla tua genitrice. Suocero, padre, sposo, siete di ciò contenti? Ah sì, basta; supplisce il silenzio agli accenti. Tu liberasti il piede, libera il cor nel seno, Se non sarai signora, non sarai schiava almeno. Di Tamas non avrai in tuo potere il core, Ma nol vedrai tu stessa arder d'un altro amore. Vanne, non aspettare che altro da noi si dica; Prendi congedo, e parti, il ciel ti benedica; Soffrir da me, trafitta con sofferenza amara, Quella virtù, che forse non ben conosci, impara. IRCANA (sospirando, confusa parte). MACHMUT Figlia, la tenerezza il cor m'opprime. FATIMA Oh Dei! Tamas, tu non mi guardi? TAMAS Ah l'idolo mio tu sei! FATIMA E tu, padre, che dici? OSMANO Ah! FATIMA Sì, lo sdegno è stinto L'amor vero trionfa, io son felice, ho vinto. Scena ultima Alí, e detti. ALÍ Tamas, la real guardia... TAMAS Dei due schiavi svenati Vuol, che io paghi la pena? MACHMUT No, figlio, ho già pagati Quatrocento tomani, che erano un monte d'oro. TAMAS Ah genitor, perdono. MACHMUT Sì, tu vali un tesoro. Ma non tradir te stesso, la sposa, e il genitore. TAMAS Di quanti mali è fonte uno scorretto amore! ALÍ Udite, non è cosa da trascurar cotesta... TAMAS Parla, amico. ALÍ La guardia, che ogni or fra l'ombre è desta Sotto spoglie virili donna trovò fugace. L'arrestò, la scoperse, ed è Curcuma audace. FATIMA Le mie gioie? ALÍ Di gioie seco avea due fardelli Con pendenti, smanigli, auree collane, e anelli. Di Fatima un di questi d'essere ha confessato; L'altro disse ad Ircana averlo trafugato... FATIMA Misera Ircana! ah tosto (le mie gemme non curo) Per le sue si proveda, che involate le furo. ALÍ Son nelle man sicure del Rabdar maggiore, Che non trovando il furto, sarebbe il debitore, La vecchia, al nuovo sole, formato il suo processo, Pagherà colla morte il gravissimo eccesso, Poiché per tai delitti il rigor, la fierezza, Forma la nostra pace, la nostra sicurezza. FATIMA E non per questo solo la puniranno i Numi, Ma per i rei dissegni e i perfidi costumi. MACHMUT Orsù, non più di colpe parlisi, ovver di sdegno, Di renderci giulivi amor prenda l'impegno. Rinovisi la gioia, rinovisi il convito, Facciasi de' congiunti, e degli amici invito. Osman, sei tu contento? OSMANO Lo sono. MACHMUT (a Tamas) E tu sei lieto? TAMAS Lieto son io, se il core di Fatima è quieto. FATIMA Felicità maggiore bramare io non potrei, Grazie alla pietà vostra, grazie agli eterni Dei! Esser da sposa amata, ne' tetti suoi sovrana È l'unico tesoro della Sposa Persiana. Donne, voi che miraste l'oriental costume, D'esser nel vostro regno grazie rendete al Nume Ma del prezioso dono di vostra libertate, Felicissime donne, almen non abusate, E se l'aspra catena l'Europa a voi non diede, Non la ponete almeno delli mariti al piede. L'utile mio consiglio deh non vi muova a sdegno, Se piace, o se dispiace diano le mani il segno. Tag: figlia core sei padre sposa noi grazie sdegno pace Argomenti: prezioso dono, felicità maggiore Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Il conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni Il ponte del Paradiso di Anton Giulio Barrili Intrichi d'amore di Torquato Tasso La favorita del Mahdi di Emilio Salgari La vita comincia domani di Guido da Verona Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come scegliere l'abito da sposa Il carrubo e le sue tradizioni antiche da riscoprire Le Bahamas meta di un sogno Significato della margherita Contorni tipici della Polonia
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