Nel sogno di era pagina 9

Testo di pubblico dominio

rispose colle lagrime agli occhi: —Dio ci perdoni a tutti! …………………………. * * * Pallida assai era la giornata; un velo cingeva i monti, una leggiera nebbia sorgeva dal piano, una malinconia di natura morente esalava dagli alberi, dalle foglie ingiallite, che si staccavano e cadevano gemendo. Sul terreno umido i passi non destavano alcun suono. Mària uscì lentamente dalla baita. Fuori, sulla bella spianata dove ponevano ad asciugare le foglie dei faggi, era rimasto uno zoccolo di Maria. Ella si chinò a raccoglierlo. Il piede di Maria era tanto piccino, che potè far scivolare lo zoccoletto in tasca con tutta facilità, e, tenendovi sopra la mano, si diede ad affrettare il passo quasi temesse di essere sorpresa. Ma sostò un altro istante nel sentiero, dove ella e Maria solevano cogliere i fiori ed intrecciarli: e ad un certo posto ombreggiato, dove si erano riposate tante volte insieme, dove avevano ciarlato, e dove si erano abbracciate. Tutta, tutta la via era piena delle memorie di quella esistenza in due che era stata tanto intima e tanto serena. —Sorella! sorella! sorella! Così gridò nello spazio vuoto; sotto i noccioli, che sembravano piangere, umidi di nebbia, colle foglioline morte che le cadevano sulle spalle e sul capo a guisa di carezze malinconiche. Ancora una sosta al sasso, al suo picco prediletto. Qui esitò. Da quel punto, volgendosi indietro, si scorgeva il tetto della baita, di dove in quell'ora svolgevasi una sottile colonna di fumo. Sembrava un richiamo, un invito dolce e sommesso, una tacita preghiera, un incenso d'amore, di pace, di perdono. Con uno sforzo violento Mària si mosse, e senza più esitare, senza voltarsi indietro, senza arrestarsi, prese la discesa della valle, sparì………………………………… PARTE QUARTA IL MALE. Molti giorni erano passati; e dall'alba al tramonto, dal tramonto all'alba essi aspettavano ancora. Tutti i boschi, tutti i cespugli erano stati interrogati, e il sasso solitario ed i viali e l'orrido precipizio, che solo rispondeva col muggito profondo del torrente. Dov'era? Dov'era? Maria adesso girava tutto il giorno; girava smarrita, chiamando ad ogni tratto la sorella; paziente nel suo dolore e persuasa che sarebbe tornata alfine. Il prete invece dubitava. Quel fremito, quel fruscio impercettibile che lo aveva scosso quando la fanciulla gli aveva detto "perdonami" non era stato forse un avvertimento che egli aveva trascurato? Dio parla qualche volta così agli uomini. Egli era dunque stato sordo alla voce divina. Questo pensiero lo straziava. Tutte le sere diceva a Maria:—Lascia aperta la porta e lascia il lume acceso, affinchè la poveretta, se tornasse, non abbia a smarrirsi nel buio. Dicendo così, non credeva. E tutta la notte vegliava orando, intanto che Maria prendeva un po' di riposo nel lettuccio abbandonato. Non credeva; ma, ad ogni fronda agitata, ad ogni sasso che ruzzolasse, balzava in piedi animato da una subitanea speranza, e, uscendo sulla spianata, tendeva l'orecchio verso i monti, verso la valle, in tutta quella oscurità muta, impenetrabile, dove udivasi soltanto il misterioso respiro della solitudine. E pensava ancora:—Forse la sua vita era nelle mie mani. Quand'ella mi disse: "padre, benedicimi", perchè non l'ho stretta nelle mie braccia? Io l'ho lasciata sola nella lotta. Avevo il dovere di difenderla e non l'ho difesa, avevo il dovere di amarla e non l'ho amata. Giusto Iddio, è la mia volta, puniscimi! Maria, che dormiva a brevi tratti di un sonno agitato e pieno di visioni, svegliavasi spesso tutta in lagrime, e, chiamando il buon padre e cercandolo, lo trovava svenuto sul suolo, colle mani ancora giunte in atto di preghiera. * * * Tutte le foglie erano cadute, il terreno ne era giallo; restavano intatti i pini e gli abeti nella loro cupa veste che resisteva ai venti. Morti i fiori, morti gli insetti, morta la luce. —Ohimè, anche la nostra fanciulla è morta! —Padre, padre, tu pure lo dici? Ella mi parlò di morte l'ultimo giorno, ma non si muore che per andare in cielo, e noi non dovremmo esserci con lei? Se voleva morire, perchè non ce lo disse? Perchè non ci ha aspettati? Padre, seguiamola, andiamo con lei. Così diceva Maria, nella sua eterna visione soprannaturale, nella impossibilità di comprendere. Ed egli che l'aveva educata alle gioie celesti, non sapeva ora come spiegarle la materialità della morte. —Senti, forse non la raggiungeremo subito. Ci è duopo aspettare il nostro giorno; in quel giorno tu comprenderai perchè "il sepolcro dà la luce all'uomo". Maria chinò il capo, nè tuttavia ristette dall'aspettare tutti i giorni la sorella. Andava a sedersi sul ciglione della montagna, e vi rimaneva finchè il freddo e il buio della notte non l'obbligassero a rientrare. Coricandosi nel suo lettuccio, si metteva da una parte per lasciarle il posto; e quando si svegliava, il primo movimento istintivo era quello di allungare la mano: credeva sempre di sentirla. Intanto il buon padre aveva tagliato il più robusto, il più bello degli abeti, e lo piallava e lo lisciava in silenzio. —Padre, che fai? La nostra casa è terminata, e non ci occorre nè letto, nè madia. Per chi lavori? —Lavoro per una che è lontana e vicina ad un punto; che non ha più bisogno di casa, nè di letto, nè di madia, ma bensì delle nostre preghiere. Quand'ebbe finito di lisciare e di piallare, compose una croce, e recatala al picco che dominava la valle, ve la rizzò alta di contro al cielo. Poi disse a Maria: —Il Signore mi ha mandato una ispirazione. Prima che le nevi ci stringano d'ogni intorno, scendiamo alla casa dei pastori per vedere se possiamo attingere notizie di lei. E se nulla apprenderemo, se Dio vuole che non l'abbiamo più da vedere in terra, questa croce porterà il suo nome, e vicino ad essa aspetteremo il nostro giorno………. ………………………………………………………….. Chiusero la baita, lasciando la chiave nella toppa, e una ciotola d'acqua e un pezzo di pane sulla soglia. * * * La baita che il pastore colla sua famiglia abitavano a mezza montagna era grande, con un loggiato davanti, ed era arredata piuttosto bene, perchè un fratello del pastore che faceva il falegname l'aveva provveduta dei mobili più necessarii. L'alcova dei letti era abbellita con una cornice di legno dipinta a colori vivaci; e qualche quadretto, qualche calendario vecchio la ornava ancora torno torno, risvegliando l'idea di voti appesi, dandole un aspetto di nicchia di altare. Fatta con cura, con attenzione particolare e gentile, era una piccola culla, dove dormiva un bimbo biondo biondo. Tutte queste ricchezze non fecero a Maria nessuna impressione. I suoi occhi, abituati allo splendore delle visioni interne, si posavano con indifferenza su ciascun oggetto. Solamente il bimbo attrasse la sua attenzione; una attenzione curiosa e rispettosa, tenera e commossa, per cui non osava quasi di avvicinarsi alla culla, ed aspettava come un avvenimento straordinario il momento in cui avrebbe aperto le palpebre. I pastori, meravigliandosi di quella visita e felici di avere fra loro colui che chiamavano il Santo, fecero molta festa ai due poveretti, ma quando il prete disse che era venuto in cerca dell'altra fanciulla e quelli risposero di non saperne niente, un gran silenzio si fece all'improvviso. L'ultima speranza svaniva. Senza che nessuno lo dicesse, l'orrore del burrone stava nella mente di tutti; essi sapevano che l'abisso non rende la sua preda e non la rivela. In mezzo alla costernazione generale, Maria, in cui le verità materiali penetravano con molta lentezza, andava ripetendo tra sè, secondo il suo costume:—Morta! morta!—cercando di capire. E però, attaccata ancora all'illusione, disse: —Forse si è indugiata come quel giorno del temporale, e non ha ancora trovata la strada. I pastori crollarono il capo, il prete disse: —Mi farete la carità di informarvi se qualcuno ne vide traccia? Io sono vecchio, ed

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Argomenti: sforzo violento,    calendario vecchio,    certo posto,    tanto intima,    sottile colonna

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