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Nel sogno di era pagina 12e nelle mani tese, imploranti verso il buon padre; uno scontro ineffabile delle due anime, dei due pensieri, e poi: —Io non rivedrò i fiori novelli! …………………………………………………………. …………………………………………………………. * * * Come muiono le rose? Esse non hanno piaghe, non soffrono di male apparente; illanguidiscono, chinano il capo, cadono… Così moriva Maria. —Padre…………………………………. Era il tramonto, le ombre invadevano la cameretta, ed ella non aveva voluto che si accendesse il lume. Davanti alla piccola finestra la neve scendeva lenta. —Padre, recitami le litania della Vergine. Egli incominciò. Nella luce crespulare, con quell'uomo inginocchiato per terra, con quella fanciulla che moriva, la bellissima fra le preghiere acquistava un fascino soprannaturale. Ad ogni versetto Maria rispondeva col semplice movimento delle labbra, calma ed assorta in una visione interna. Come al prete mancava la voce per lo strazio, ella gli pose la mano sulla spalla, quasi a confortarlo, ed egli continuò. Giunto alle parole Virgo fidelis, un singhiozzo gli spezzò la voce… Oh! era ben lei la vergine fedele, la vergine martire del proprio ideale, l'ermellino che non sopravvive alla macchia! Virgo fidelis ripetè due o tre volte nell'esaltamento del proprio dolore; nè altro aggiunse, ed ella non lo richiese. L'ombra diventava sempre più nera. Egli fece un movimento per accendere il lume, ma la mano posata sulla sua spalla lo trattenne, e, mentre cercava di distinguere al buio il dolce viso, Maria disse: —Quanta luce! …………………………….. Egli comprese. Nessuna preghiera usciva più dalle sue labbra, ma il suo cuore medesimo si scioglieva, si innalzava come un vapore di lagrime, come un incenso di dolore, accompagnando l'agonia luminosa. E successe allora il più grandioso miracolo dell'armonia delle anime. Egli penetrò nel pensiero della sua diletta così intimamente da sentirsi uno spirito solo, da partecipare alla stessa visione ultrasensibile. Scese su di lui la stessa calma, lo stesso distacco assoluto dalle cose, lo stesso assorbimento nell'al di là. Una frescura riposante sembrava circondarli; raggi tenui e splendenti uscivano dalle tenebre, per cui potevano fissarsi in volto, e pareva ad entrambi che si stesse preparando una grande dolcezza, il conseguimento di un bene lungamente desiderato. Erano ali d'angelo il fruscio invisibile che deliziava le loro orecchie, che passava sulle loro fronti, quasi per cacciarne fin l'ultimo ricordo della terra?… I corpi non pesavano più; immaterializzati, sembravano volare nel nimbo della luce, che cresceva, cresceva fino a riempire tutta la cameretta di raggi. ………………………………… Improvvisamente Maria fece l'atto di alzarsi… tese le braccia… Il volto le sfavillava. —Maria! Maria! Udì, lo guardò, mormorò: —Vedo Dio. * * * Tre giorni giacque il bel cadavere, sparse le chiome intorno all'origliere, le mani congiunte sul seno. Per tre giorni egli non mangiò e non dormì, assorto nella continuità della visione. Ghirlande di gigli e di viole circondavano il letto, profumavano l'aria. Egli scorgeva schiere di serafini che si davano il cambio nel soave incarico di vegliare la diletta; ed ella diventava sempre più risplendente; le palpebre chiuse si aprivano a sguardi rapidi e profondi come di chi è immerso nell'estasi; le errava sulle labbra un divino sorriso. La dolcezza del delirio era tale che l'asceta non si muoveva nemmeno, paralizzato nella intensità della sensazione mistica. ……………………………………………………………. —Chi siete? che volete da me? Aveva tentato di rizzarsi in piedi, ma per l'estrema debolezza vacillava, e sarebbe caduto se il forte braccio del montanaro non lo avesse prontamente sorretto. Era il fratello del pastore, colui, che venuto un giorno a dare la triste novella, ritornava, col cuore diviso fra la pietà e la speranza. —Padre, permettete che anch'io vi chiami così, poichè la volontà di Dio mi manda in un simil giorno; ben altro era lo scopo della mia venuta! L'accento, il gesto, erano quelli di un dolore vivamente sentito. Pure egli era il giovane, egli era il forte, a lui toccava di agire. Confortò l'asceta, facendogli trangugiare qualche goccia di un liquore che aveva con sè, e poi, uscito fuori, tornò con un carico di semprevivi, di rami di pino e di abete. In silenzio si pose a intrecciarli, ne compose una barella, ne adunò alla testa i rami più frondosi, le più morbide foglie, e, quando ebbe finito, disse semplicemente:—Andiamo? L'asceta si mosse come nel seguito di una visione. Presero delicatamente il corpo della fanciulla e lo posero sulle frondi verdi. La piccola porta della baita fu spalancata in pieno; i due uomini uscirono col sacro fardello. L'uno seguendo l'altro, presero il sentiero della montagna e si fermarono al picco solitario, dove la croce piantata per Mària sembrava aspettare Maria. Nevicava sempre. Un velo bianco ravvolgeva la terra, un velo bianco scendeva dal cielo. —Padre, pregate, intanto che io preparo la fossa. E la neve calava sul prete inginocchiato, sul montanaro che zappava, sulla vergine immota… Calava soffice, vaporosa, più morbida delle più morbide stoffe, più candida del più candido giglio. La barella se ne ricoperse; scomparivano sott'essa le esili forme… la testa, il busto… Restavano i piccoli piedi ritti, ma a poco a poco scomparvero anch'essi. —Padre, io credo che una santa è nata oggi al mondo. La barella discese nella fossa fresca, tutta ravvolta nella neve, e, mentre i due uomini se ne stavano davanti a testa scoperta, la neve calava, calava, calava…………………………………… ………………………………………………………. SOLO! "O Tu, che immoto in te stesso dài vita all'universo, Tu che gl'immensi spazi in te racchiudi e de' luoghi e dei tempi, Tu che ho presente e non veggo, che ammiro e non discerno, che amo e non comprendo, che invisibile adoro, increato, infinito, immenso, eterno, ecco che a Te mi volgo, o benefattore, o padre, o Dio." …………………………………….. Quindici anni si erano aggiunti alla sua vita; ed erano scomparsi, essi, le loro illusioni e le loro dolcezze, lasciandolo nuovamente solo e più vicino alla meta… Prostrato davanti alla croce che egli ora non avrebbe abbandonata mai più, si batteva il petto, e sospirando gemeva:—Anima mia confessati! Poteva egli sentirsi innocente e tranquillo davanti a quella croce che gli parlava di due morti? Che cosa aveva fatto per difendere e per proteggere le creature a lui affidate? Sempre la voce turbata di Mària chiedentegli la benedizione lo perseguitava come un rimorso; e più ancora la soavissima, la divina voce di Maria, quando gli aveva detto: Tu pure mi hai ingannata. Ma che cosa egli aveva fatto? Aveva creduto di poter compiere da solo quello a cui non riuscirono milioni di martiri e di eroi, quello che Dio non permette ancora. Aveva creduto di allontanare ogni male dalle sue pecorelle tenendole lontane dal mondo, quasi Egli non fosse laggiù come Difensore e dappertutto come Punitore! Le parole di Sant'Agostino gli tornavano singhiozzanti sulle labbra: "Egli conduce in giro sopra l'ali dei venti le pioggie e le gragnuole, Egli prescrive il cammino alle nubi, Egli la strada al fulmine sonante. Il suo soffio immortale arresta i fiumi con catene di ghiaccio, e sparge sovra il piano qual cenere le brine. Dalla sua voce udì il mare intimarsi: fin qui verrai; e da secoli sono numerati i fiori che ha da produrre il prato." Ed io stolto che tentai, che volli? Fui orgoglioso e Dio mi punisce. Egli mi atterra e mi grida: Misero verme, soffri! Ed ancora diceva:—Anima mia, confessati, denudati davanti al tuo Signore. Sei stato giusto come Egli prescrive? o non hai amato troppo una delle sue creature? Non ti sei insuperbito, non Tag: due dio visione neve vergine voce labbra sempre sue Argomenti: velo bianco, scontro ineffabile, semplice movimento, vergine martire, cuore medesimo Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: La favorita del Mahdi di Emilio Salgari L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza La trovatella di Milano di Carolina Invernizio Storia di un'anima di Ambrogio Bazzero Diario del primo amore di Giacomo Leopardi Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come gestire una serena convivenza Il parrocchetto: il più diffuso e il più amato Il Lusitano: origini e caratteristiche Fes un luogo dal fascino antico e vivace Alla scoperta della città imperiale di Marrakech
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