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Libro proibito di Antonio Ghislanzoni pagina 3passati! Se mutan le frasi per far dell'effetto, Se variano i nomi, tal sempre è il concetto: «È morto Guerrazzi, è morto Manzoni; Non restan più al mondo che ciuchi e birboni.» USCENDO DAL TEATRO Se questo strepito, Questo Dies iræ Sarà la musica Dell'avvenire; Ai nostri posteri Almeno accordi Iddio la grazia Di nascer sordi! CASO FREQUENTE Morì un pöeta; accorrere Al funeral tu vedi La città intera; mancano solo al cortéo gli eredi. CERTI… ESULI Per ragioni politiche Venezia abbandonasti; Or che Venezia è libera Perchè non vi tornasti? Temer non puoi dell'Austria Gli insulti ed i rigori; Non son partiti i barbari?…. —Restano i creditori. COINCIDENZE I questurini abbomini, Odii i carabinieri— L'alte ire tue dividono I ladri e i barattieri. A GELLIO[2] Con stolta boria Spesso tu dici: «Tutti mi onorano, Non ho nemici» Ben altri, o Gellio, Sono i miei vanti; Me in massa abborrono Ciuchi e furfanti. AD UNO SCRITTORE UMANITARIO La pena di morte Vorresti abolita, Esecri il supplizio Del carcere a vita…. Mitezza tu chiedi Pei ladri più abbjetti; Tu certo prevedi Qual fine ti aspetti. INDUZIONE LOGICA[3] Musiche incomprensibili Scrive su versi orribili; Oh! chi è costui? scommetto Che è socio del quartetto. COMMEDIE NUOVE[4] Fine alle chiacchere!…. Dorina, attenta!…. Dramma nuovissimo Si rappresenta…. S'alza il sipario…. —Basta! ho capito…. La donna è adultera, Becco il marito. AD UN CRITICO[5] Son le tue dotte critiche D'arte e di scienza un codice, Per non scordarle, o Gellio, Tutte le imprimo al podice. IL MATRIMONIO Un uom che prende moglie L'imagine mi dà D'un inter che diventa una metà. RISPOSTA INGENUA —Crivellato dai debiti tu sei, Pure, ti veggo, Asdrubale, Sempre gaio e contento. —Perchè allarmato e triste esser dovrei? Di penoso nei debiti Non v'ha che il pagamento. CAVE! Sempre si lagna, Poco guadagna, Nulla ha studiato, Fa il letterato; Ottimo arnese Da Polizia! Eccellentissima Stoffa da spia! AD UN EDITORE[6] Dieci giornali pubblichi; Editor benemerito Ti acclama ogni preterito. LA NOSTRA MUSICA Nell'universo Regnò sovrana Fin che fu musica Italïana; Volle esser musica Cosmopolita, E allor d'Italia Non è più uscita. SINTOMI QUARESIMALI Si può?—Avanti!—Signore….—Che bramate? —Il saldo del mio conto—Favorite Di aspettar qualche mese—Mi celiate!…. Non voglio più aspettare—Allor…..partite AD UNO SCRITTORE EMANCIPATO[7] Audace, libera, Indipendente, Di giogo indocile È la tua mente…. A chi ne dubita, A chi nol crede La tua grammatica Ne può far fede. ULTIME TENEREZZE —Il mio core è sempre giovane Non mel credi?—Sì…. tel credo…. Ma…. che vuoi? Pur troppo, o Clelia, Sol del cor l'astuccio io vedo…. E l'astuccio, o dolce amica, È di pelle troppo antica. CRITICO ILLUSTRE Tutti plaudiscono? L'illustre critico Sarcasmi biascica, Le ciglia aggrotta. Tutti sbadigliano? L'illustre critico Esclama in estasi: «Musica dotta!» CARITÀ PUBBLICA Lavorò settant'anni; Vecchio, pien di malanni, Dalla miseria afflitto, L'umile sottoscritto Nella carità pubblica Solo or confida, e spera Che l'ospizio dei cronici Lo accolga, o la galera. CONFORTO Dalle nuziali soglie Ieri fuggia tua moglie…. E contro Lui ti irriti! E piangi…. o imprechi a Lei. Pensa a quanti mariti D'invidia oggetto sei! RAFFRONTO STORICO Se il ver narrarono, L'oche strillando Un dì salvarono Il Campidoglio; I nuovi pàperi Cianciando, urlando, Fan dell'Italia Barbaro spoglio. LUSSO E MISERIA A Recöaro, a Lévico, In voluttà fastose Smorzan la febbre isterica De' Semidei le spose; E mentre ai balli sciupano Le fibre e il lusso infame, Geme dai folti strascichi Del popolo la fame. A GELLIO MALATO Sovente udiam ripetersi Dai funebri oratori Che i buoni, i giusti muoiono E restano i peggiori; Di tal sentenza, o Gellio, Quanto tu dei gioire! Morbo crudel ti logora, Ma tu non puoi morire. GIOIE DI POETA Nel paësel, gli artefici Del ferro e della seta Me per le vie salutano Col titol di poeta; Insigne omaggio in patria Davvero a me vien fatto! Poëta pe' miei villici Sinonimo è di matto. IN MORTE DI UN MEDICO È morto il medico Dell'ospedale, I preti adunansi Pel funerale; Degli ammalati Ch'egli ha curati Perchè alle esequie Niuno è venuto? —Ahi! tutti quanti L'han preceduto! VANTAGGI DEL DUELLO Ei con tua moglie giacque, Lo sorprendesti in letto, Da ciò una sfida nacque, Fosti ferito al petto. Del düello la fama Volò pel mondo; ed ecco, Ei gentiluom si chiama, Tutti te chiaman becco. L'ANZIANITÀ Perchè ad eccelse cariche Tu di salir sii degno Anzianità domandasi Non scienza o illustre ingegno. Forse che gli anni mutano Ad un cervel le tempre? Quelli che nacquer asini, Asini restan sempre. BESTIE CHE PARLANO Cani, scoiattoli, Gatti, cavalli, Marmotte e scimmie Soglio ammirar; Gli storni abbomino E i papagalli E l'altre bestie Che san parlar. AD UN MAESTRO In questo mio libretto Avrai, te lo prometto, Caratteri, passioni, Ardite situazioni…. Però, bada, o maëstro, Che qui non troverai L'arte, la scienza, l'estro E il genio che non hai. IL BELLO NELL'ARTE Ai tempi andati, Ognun credeva Che fosse bello Ciò che piaceva. Per chi la fama Di dotto ambisce Or, bello—è quello…. Che niun capisce. CAUSE ED EFFETTI Da un anno don Peppino Non legge che giornali…. C'è da stupir s'ei diventò cretino? AD UN CRITICO In un tuo libro hai detto Che il mio stile negletto Manca di forbitezza e venustà; Il tuo libro comprai—mi forbirà. AD UN LIBERTINO Uom senza core! Dieci ragazze Per te d'amore Divenner pazze…. Lisa ingannasti, Tecla hai tradito; Or ti ammogliasti…. Dio t'ha punito! SCANDALI CLERICALI [8] Nei collegi governati Dai famosi Ignorantelli Gravi scandali son nati, Ne è mestier ch'io ne favelli. Se alle falde del Cenisio Si applicassero costoro, Senza spese e senza macchine Compirebbesi il traforo. CONSIGLIO UTILE Come hai bramato, Caro avvocato, Sei deputato, Ed or, cianciando, Barcamenando, Carracolando Sovra gli scranni Destro e sinistro, Va!…. fra dieci anni Sarai ministro! IN MORTE DI UN LIBERTINO [9] «Buon padre, buon fratello, «Buon figlio, ottimo sposo, «Onesto, generoso, «Model d'ogni virtù….» Tal suona il panegirico Sempre a chi muor; sol questo Di lui diran: fu onesto Dall'ombelico in su. DOLORE DI MARITO —Da tre giorni è partita Tua moglie, e piangi ancora! Rischia salute e vita Chi troppo si addolora. —Al mio cordoglio immenso I conforti son vani; Partita Tag: sempre critico illustre musica tutti dieci morto morte scienza Argomenti: caso frequente, scrittore umanitario, insigne omaggio, consiglio utile Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Le rimembranze di Giacomo Leopardi Diario del primo amore di Giacomo Leopardi Garibaldi di Francesco Crispi Giambi ed Epodi di Giosuè Carducci I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Dentisti all'estero Il trucco giusto per gli occhi scuri Lisbona, città da vedere e da sentire Quali giochi scegliere per il furetto Il Lusitano: origini e caratteristiche
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