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Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni pagina 7Quest'anno io credo, che si farà a Montenero una bellissima villeggiatura. VITTORIA Per qual ragione? FERDINANDO Vi hanno da essere delle signore di più, delle spose novelle, tutte magnifiche, tutte in gala, e le donne traggono seco gli uomini, e dove vi è della gioventù, tutti corrono. Vi sarà gran gioco, gran feste di ballo. Ci divertiremo infinitamente. VITTORIA (Ed io ho da stare in Livorno?) FERDINANDO (Si rode, si macera. Ci ho un gusto pazzo). VITTORIA (No, non ci voglio stare. Se credessi cacciarmi per forza con qualche amica). FERDINANDO Signora Vittoria, a buon riverirla. VITTORIA La riverisco. FERDINANDO A Montenero comanda niente? VITTORIA Eh! può essere, che ci vediamo. FERDINANDO Se verrà, ci vedremo. Se non verrà, le faremo un brindisi. VITTORIA Non vi è bisogno, ch'ella s'incomodi. FERDINANDO Viva il bel tempo! Viva l'allegria, viva la villeggiatura! Servitore umilissimo. VITTORIA La riverisco divotamente. FERDINANDO (Se non va in campagna, ella crepa prima che termini questo mese) (parte). Scena sesta Vittoria sola. VITTORIA Ma! La cosa è così pur troppo. Quando si è sul candeliere, quando si è sul piede di seguitare il gran mondo, una volta, che non si possa, si attirano gli scherni, e le derisioni. Bisognerebbe non aver principiato. Oh! costa molto il dover discendere. Io non ho tanta virtù, che basti. Sono in un'afflizione grandissima, e il mio maggior tormento è l'invidia. Se le altre non andassero in villa, non ci sarebbe pericolo, ch'io mi rammaricassi per non andarvi. Ma chi sa mai, se Giacinta ci vada, o non ci vada? Ella mi sta sul cuore più delle altre. Vo' assicurarmene, lo vo' sapere di certo. Vo' andar io medesima a ritrovarla. Dica mio fratello quel, che sa dire. Questa curiosità vo' cavarmela. Nasca quel, che sa nascere, vo' soddisfarmi. Son donna, son giovane. Mi hanno sempre lasciato fare a mio modo, ed è difficile tutt'ad un tratto farmi cambiar costume, farmi cambiare temperamento (parte). Scena settima Camera in casa di Filippo. Filippo, e Brigida. BRIGIDA Sicché dunque il signor Leonardo ha mandato a dire, che non può partire per ora? FILIPPO Sì, certo, l'ha mandato a dire. Ma ciò non sarebbe niente. Può essergli sopraggiunto qualche affare d'impegno. Non stimo niente mi fa specie, che ha mandato alla posta a levar l'ordine dei cavalli per lui, e dei cavalli per me, come s'egli avesse paura, ch'io non pagassi, e che dovessi toccar a lui a pagare. BRIGIDA (L'ho detto io, l'ho detto. La padrona vuol far di sua testa, che il Cielo la benedica). FILIPPO Io non mi aspettava da lui questo sgarbo. BRIGIDA E così, signor padrone, come avete pensato di fare? FILIPPO Ho pensato, che posso andar in campagna senza di lui, che posso avere i cavalli senza di lui, e li ho mandati a ordinare per oggi. BRIGIDA Se è lecito, quanti cavalli avete ordinato? FILIPPO Quattro, secondo il solito, per il mio carrozzino. BRIGIDA E per me, poverina? FILIPPO Bisognerà, che tu ti accomodi a andar per mare. BRIGIDA Oh! per mare non ci vado assolutamente. FILIPPO E come vorresti tu, ch'io facessi? Ch'io levassi per te una sedia? Fino che ci fosse stato il cameriere del signor Leonardo, per una metà avrei supplito alla spesa, ma per l'intiero sarebbe troppo, e mi maraviglio che tu abbia tanta indiscretezza per domandarlo. BRIGIDA Io non lo domando, io mi accomodo a tutto. Ma fatemi grazia: il signor Ferdinando non viene anch'egli con voi? FILIPPO Sì, è vero: doveva andar col signor Leonardo, ed è venuto poco fa a dirmi, che verrà con me. BRIGIDA Bisognerà, che pensiate voi a condurlo. FILIPPO E perché ci ho da pensar io? BRIGIDA Perché egli intende di venire per farvi grazia. Perché egli è solito andar in campagna, non per divertimento, ma per mestiere. Se conduceste con voi l'architetto, il pittore, l'agrimensore, per impiegarli in servizio vostro, non dovreste loro pagare il viaggio? Lo stesso dovete fare col signor Ferdinando, che vien con voi per fare onore alla vostra tavola, e per divertire la compagnia. E se conducete lui, non sarebbe gran cosa, che conduceste anche me; e se non vado in calesso col cameriere del signor Leonardo, posso andare in calesso col signor Cavaliere del dente. FILIPPO Brava, io non ti credeva sì spiritosa. Hai fatto un bel panegirico al signor Ferdinando. Basta, se sarò costretto a pagar il viaggio al signor Cavaliere del dente, sarà servita la signora Contessa della buona lingua. BRIGIDA Sarà per sua grazia, non per mio merito. FILIPPO Chi c'è in sala? BRIGIDA C'è gente. FILIPPO Guarda un poco. BRIGIDA È il signor Fulgenzio (dopo averlo osservato). FILIPPO Domanda di me forse? BRIGIDA Probabilmente. FILIPPO Va' a veder cosa vuole. BRIGIDA Subito. Chi sa che non sia un altro ospite rispettoso, che venga ad esibirvi la sua umile servitù in campagna? FILIPPO Padrone. Mi farebbe piacere. Con lui ho delle obbligazioni non poche, e poi in campagna io non ricuso nessuno. BRIGIDA Non ci dubitate, signore, non vi mancherà compagnia. Dove c'è miglio, gli uccelli volano, e dove c'è buona tavola, gli scrocchi fioccano (parte). Scena ottava Filippo, poi Giacinta. GIACINTA A quest'ora, signore, vi potrebbero risparmiare le seccature. Vien tardi, a ventunora si ha da partire. Mi ho da vestir da viaggio da capo a piedi, e abbiamo ancora da desinare. FILIPPO Ma io ho da sentire, che cosa vuole il signor Fulgenzio. GIACINTA Fategli dire, che avete che fare, che avete premura, che non potete... FILIPPO Voi non sapete quello, che vi diciate; ho con lui delle obbligazioni, non lo deggio trattare villanamente. GIACINTA Spicciatevi presto, dunque. FILIPPO Più presto, che si potrà. GIACINTA È un seccatore, non finirà sì presto. FILIPPO Eccolo, che viene. GIACINTA Vado, vado. (Non lo posso soffrire. Ogni volta che viene qui, ha sempre qualche cosa da dire sul vivere, sull'economia, sul costume. Vo' un po' star a sentire, se dice qualche cosa di me) (parte). Scena nona Filippo, poi Fulgenzio. FILIPPO Gran cosa di queste ragazze! Quel giorno, che hanno d'andar in campagna, non sanno quel che si facciano, non sanno quel che si dicano, sono fuori di lor medesime. FULGENZIO Buon giorno, signor Filippo. FILIPPO Riverisco il mio carissimo signor Fulgenzio. Che buon vento vi conduce da queste parti? FULGENZIO La buona amicizia, il desiderio di rivedervi prima che andiate in villa, e di potervi dare il buon viaggio. FILIPPO Son obbligato al vostro amore, alla vostra cordialità, e mi fareste una gran finezza, se vi compiaceste di venir con me. FULGENZIO No, caro amico, vi ringrazio. Sono stato in campagna alla raccolta del grano, ci sono stato alla semina, sono tornato per le biade minute, e ci anderò per il vino. Ma son solito di andar solo, e di starvi quanto esigono i miei interessi, e non più. FILIPPO Circa agl'interessi della campagna, poco più, poco meno, ci abbado anch'io, ma solo non ci posso stare. Amo la compagnia, ed ho piacere nel tempo medesimo di agire, e di divertirmi. FULGENZIO Benissimo, ottimamente. Dee ciascuno operare secondo la sua inclinazione. Io amo star solo, ma non disapprovo chi ama la compagnia. Quando però la compagnia sia buona, sia conveniente, e non dia occasione al mondo di mormorare. FILIPPO Me lo dite in certa maniera, signor Fulgenzio, che pare abbiate intenzione di dare a me delle staffilate. FULGENZIO Caro amico, noi siamo amici da tanti anni. Sapete, se vi ho sempre amato, se nelle occasioni vi ho dati dei segni di cordialità. FILIPPO Sì, me ne ricordo, e ve ne sarò grato fino ch'io viva. Quando ho avuto bisogno di denari, me ne avete sempre somministrato senz'alcuna difficoltà. Ve li ho per altro restituiti, e i mille scudi che l'altro giorno mi avete prestati, li avrete, come mi sono impegnato, da qui a tre mesi. FULGENZIO Di ciò son sicurissimo, e prestar mille scudi ad un galantuomo, io lo calcolo un servizio Tag: filippo vittoria campagna andar gran fare dire posso compagnia Argomenti: umile servitù, tempo medesimo Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Il fiore di Dante Alighieri L'Olimpia di Giambattista Della Porta La spada di Federico II di Vincenzo Monti Novelle rusticane di Giovanni Verga Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Capodanno in Polonia Vacanze a Istria: una storia da raccontare Il tuo viaggio tra le perle del Mar Rosso Offerta capodanno a Sidney Offerta capodanno ad Atlanta (Georgia, USA)
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