Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni pagina 4

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savia, è bene educata. Eccola, che tu sia benedetta! GIACINTA Signor padre, mi favorisca altri sei zecchini. FILIPPO E per che fare, figliuola mia? GIACINTA Per pagare la sopravveste di seta da portar per viaggio per ripararsi dalla polvere. FILIPPO (Poh! non si finisce mai). Ed è necessario, che sia di seta? GIACINTA Necessarissimo. Sarebbe una villania portare la polverina di tela; vuol essere di seta, e col capuccietto. FILIPPO Ed a che fine il capuccietto? GIACINTA Per la notte, per l'aria, per l'umido, per quando è freddo. FILIPPO Ma non si usano i cappellini? I cappellini non riparano meglio? GIACINTA Oh, i cappellini! BRIGIDA Oh, oh, oh, i cappellini! GIACINTA Che ne dici, eh, Brigida? I cappellini! BRIGIDA Fa morir di ridere il signor padrone. I cappellini! FILIPPO Che! ho detto qualche sproposito? Qualche bestialità? A che far tante maraviglie? Non si usavano forse i cappellini? GIACINTA Goffaggini, goffaggini. BRIGIDA Anticaglie, anticaglie. FILIPPO Ma quanto sarà, che non si usano più i cappellini? GIACINTA Oh! due anni almeno. FILIPPO E in due anni sono venuti anticaglie? BRIGIDA Ma non sapete, signore, che quello che si usa un anno, non si usa l'altro? FILIPPO Sì, è vero. Ho veduto in pochissimi anni cuffie, cuffiotti, cappellini, cappelloni; ora corrono i capuccietti; m'aspetto, che l'anno venturo vi mettiate in testa una scarpa. GIACINTA Ma voi, che vi maravigliate tanto delle donne, ditemi un poco, gli uomini non fanno peggio di noi? Una volta, quando viaggiavano per la campagna, si mettevano il loro buon giubbone di panno, le gambiere di lana, le scarpe grosse; ora portano anch'eglino la polverina, gli scappinetti colle fibie di brilli, e montano in calesso colle calzoline di seta. BRIGIDA E non usano più il bastone. GIACINTA Ed usano il pallossetto ritorto. BRIGIDA E portano l'ombrellino per ripararsi dal sole. GIACINTA E poi dicono di noi. BRIGIDA Se fanno peggio di noi. FILIPPO Io non so niente di tutto questo. So, che come s'andava cinquant'anni sono, vado ancora presentemente. GIACINTA Questi sono discorsi inutili. Favoritemi sei zecchini. FILIPPO Sì, veniamo alla conclusione; lo spendere è sempre stato alla moda. GIACINTA Mi pare di essere delle più discrete. BRIGIDA Oh! signore, non sapete niente. Date un'occhiata in villa a quel, che fanno le altre, e me la saprete poi raccontare. FILIPPO Sicché dunque devo ringraziare la mia figliuola, che mi fa la finezza di farmi risparmiare moltissimo. BRIGIDA Vi assicuro, che una fanciulla più economa non si dà. GIACINTA Mi contento del puro bisognevole, e niente più. FILIPPO Figliuola mia, sia bisognevole, o non sia bisognevole, sapete, ch'io desidero soddisfarvi, e i sei zecchini, venite a prenderli nella mia camera, che ci saranno. Ma circa all'economia, studiatela un poco più, perché se vi maritate, sarà difficile, che troviate un marito del carattere di vostro padre. GIACINTA A che ora si parte? FILIPPO (A proposito). Io pensavo verso le ventidue. GIACINTA Oh! credo, che si partirà prima. E chi viene in carrozza con noi? FILIPPO Ci verrò io, ci verrà vostra zia, e per quarto un galantuomo, un mio amico, che conoscete anche voi. GIACINTA Qualche vecchio forse? FILIPPO Vi dispiacerebbe, che fusse un vecchio? GIACINTA Oh! non, signore. Non ci penso, basta, che non sia una marmotta. Se è anche vecchio, quando sia di buon umore, son contentissima. FILIPPO È un giovane. BRIGIDA Tanto meglio. FILIPPO Perché tanto meglio? BRIGIDA Perché la gioventù naturalmente è più vivace, è più spiritosa. Starete allegri; non dormirete per viaggio. GIACINTA E chi è questo signore? FILIPPO È il signor Guglielmo. GIACINTA Sì, sì, è un giovane di talento. FILIPPO Il signor Leonardo, mi figuro, andrà in calesso con sua sorella. GIACINTA Probabilmente. BRIGIDA Ed io, signore, con chi anderò? FILIPPO Tu andrai, come sei solita andare; per mare in una feluca, colla mia gente, e con quella del signor Leonardo. BRIGIDA Ma, signore, il mare mi fa sempre male, e l'anno passato ho corso pericolo d'annegarmi, e quest'anno non ci vorrei andare. FILIPPO Vuoi, ch'io ti prenda un calesso apposta? BRIGIDA Compatitemi, con chi va il cameriere del signor Leonardo? GIACINTA Appunto; il suo cameriere lo suol condurre per terra. Povera Brigida, lasciate, che ella vada con esso lui. FILIPPO Col cameriere! GIACINTA Sì, cosa avete paura? Ci siamo noi; e poi sapete che Brigida è una buona fanciulla. BRIGIDA In quanto a me, vi protesto, monto in sedia, mi metto a dormire, e non lo guardo in faccia nemmeno GIACINTA È giusto, ch'io abbia meco la mia cameriera. BRIGIDA Tutte le signore la conducono presso di loro. GIACINTA Per viaggio mi possono abbisognar cento cose. BRIGIDA Almeno son lì pronta per assistere, per servir la padrona. GIACINTA Caro signor padre. BRIGIDA Caro signor padrone. FILIPPO Non so, che dire; non so dir di no, non son capace di dir di no, e non dirò mai di no (parte). Scena undicesima Giacinta, e Brigida. GIACINTA Sei contenta? BRIGIDA Brava la mia padrona. GIACINTA Oh! io poi ho questo di buono; faccio far alla gente tutto quello, che io voglio. BRIGIDA Ma, come andrà la faccenda col signor Leonardo? GIACINTA Su che proposito? BRIGIDA Sul proposito del signor Guglielmo; sapete quanto è geloso; e se lo vede in carrozza con voi... GIACINTA Converrà, che lo soffra. BRIGIDA Io ho paura, che si disgusterà. GIACINTA Con chi? BRIGIDA Con voi. GIACINTA Eh! per appunto. Gliene ho fatte soffrir di peggio. BRIGIDA Compatitemi, signora padrona, il poverino vi vuol troppo bene. GIACINTA Ed io non gli voglio male. BRIGIDA Ei si lusinga, che siate un giorno la di lui sposa. GIACINTA E può anche essere, che ciò succeda. BRIGIDA Ma se avesse questa buona intenzione, procurate un poco più di renderlo soddisfatto. GIACINTA Anzi per lo contrario, prevedendo, ch'ei possa un giorno essere mio marito, vo' avvezzarlo per tempo a non esser geloso, a non esser soffistico, a non privarmi dell'onesta mia libertà. Se principia ora a pretendere, a comandare, se gli riesce ora d'avvilirmi, di mettermi in soggezione, è finita: sarò schiava perpetuamente. O mi vuol bene, o non mi vuol bene. Se mi vuol bene, s'ha da fidare, se non mi vuol bene, che se ne vada. BRIGIDA Dice per altro il proverbio: chi ama, teme, e se dubita, dubiterà per amore. GIACINTA Questo è un amore, che non mi comoda. BRIGIDA Diciamola fra di noi; voi l'amate pochissimo il signor Leonardo. GIACINTA Io non so quanto l'ami; ma so, che l'amo più di quello, ch'io abbia amato nessuno; e non avrei difficoltà a sposarlo, ma non a costo di essere tormentata. BRIGIDA Compatitemi, questo non è vero amore. GIACINTA Non so, che fare. Io non ne conosco di meglio. BRIGIDA Mi pare di sentir gente. GIACINTA Va' a vedere chi è. BRIGIDA Oh! appunto è il signor Leonardo. GIACINTA Che vuol dir, che non viene innanzi? BRIGIDA E che sì, che ha saputo del signor Guglielmo? GIACINTA O prima, o dopo l'ha da sapere. BRIGIDA Non viene. C'è del male. Volete, che io vada a vedere? GIACINTA Sì, va' a vedere, fallo venire innanzi. BRIGIDA (Capperi; non mi preme per lui; mi preme per il cameriere) (parte). Scena dodicesima Giacinta, poi Leonardo. GIACINTA Sì, lo amo, lo stimo, lo desidero, ma non posso soffrire la gelosia. LEONARDO Servitor suo, signora Giacinta (sostenuto). GIACINTA Padrone, signor Leonardo (sostenuta). LEONARDO Scusi, se son venuto ad incomodarla. GIACINTA Fa grazia, signor ceremoniere, fa grazia (con ironia). LEONARDO Sono venuto ad augurarle buon viaggio. GIACINTA Per dove? LEONARDO Per la campagna. GIACINTA E ella non favorisce? LEONARDO Non, signora. GIACINTA Perché, se è lecito? LEONARDO Perché non le vorrei essere di disturbo. GIACINTA Ella non incomoda mai; favorisce sempre. È così

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