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La via del rifugio di Guido Gozzano pagina 2se m'indugio: “Ah! Già i capelli ti si fan più radi, sei pallido... Da tempo è che non badi per queste carte al remo e all'archibugio. Chi troppo studia e poi matto diventa! Giova il sapere al corpo che ti langue? Vale ben meglio un'oncia di buon sangue che tutta la saggezza sonnolenta”. Così ragiona quegli che non crede la troppo umana favola d'un Dio, che rinnegò la chiesa dell'oblìo per la necessità d'un'altra fede. Dice: “Ritorna il fiore e la bisavola. Tutto ritorna vita e vita in polve: ritorneremo, poichè tutto evolve nella vicenda d'un'eterna favola”. Ma come, o Vecchio, un giorno fu distrutto il sogno della tua mente fanciulla? E chi ti apprese la parola nulla, e chi ti apprese la parola tutto? Certo, fissando un cielo puro, un fiume antico, meditando nello specchio dell'acque e delle nubi erranti, il Vecchio lesse i misteri, come in un volume. Come dal tutto si rinnovi in cellula tutto; e la vita spenta dei cadaveri risusciti le selve ed i papaveri e l'ingegno dell'uomo e la libellula. Come una legge senza fine domini le cose nate per se stesse, eterne... Tanto discerne quei che non discerne i segni convenuti dagli uomini. Ma come cadde la tua fede illesa: fede ristoratrice d'ogni piaga per l'anima fanciulla che s'appaga nei simulacri della Santa Chiesa? Come vedi le cose? Senza fedi, stanco, sul limitare della morte, sai vivere sereno, o vecchio forte, sorridere pacato... Come vedi? Guardi le stelle attingere i fastigi dell'abetaia, contro il cielo, e l'orsa volger le sette gemme alla sua corsa; senti il ritmo macàbro delle strigi e il frullo della nottola ed il frullo della falena... Pel sereno illune spazi tranquillo, vecchio saggio immune. La tua pupilla è quella d'un fanciullo. Qualche cosa tu vedi che non vedo in quell'immensità, con gli occhi puri; “Buona è la morte” dici e t'avventuri serenamente al prossimo congedo. Ancora sento al tuo cospetto il simbolo d'una saggezza mistica e solenne; quello mi tiene ancora che mi tenne strano mistero, di quand'ero bimbo. Allora che su questa soglia stessa mi narravi di guerre e d'altri popoli, dicevi del Mar Nero e Sebastopoli, dei Turchi, di Lamarmora, d'Odessa. E nel mio sogno s'accendean le vampe sopra le mura. Entrava la milizia nella città: una città fittizia quali si vedon nelle vecchie stampe, le vecchie stampe incorniciate in nero: ...i panorami di Gerusalemme, il Gran Sultano, carico di gemme...: artificiose, belle più del vero; le vecchie stampe, care ai nostri nonni ...il minareto e tre colonne infrante, il mare, la galea, il mercatante... città vedute nei miei primi sonni. Ed ora, o vecchio, e sazi la tua fame sulla panca di quercia, ove m'indugio; altro sentiero tenta al suo rifugio il bimbo illuso dalle stampe in rame. LE DUE STRADE Tra bande verdi gialle d'innumeri ginestre la bella strada alpestre scendeva nella valle. Andavo con l'Amica, recando nell'ascesa la triste che già pesa nostra catena antica; quando nel lento oblìo, rapidamente in vista apparve una ciclista a sommo del pendìo. Ci venne incontro; scese. “Signora! Sono Grazia!” sorrise nella grazia dell'abito scozzese. “Graziella, la bambina?” — “Mi riconosce ancora?” “Ma certo!” E la Signora baciò la Signorina. “La piccola Graziella! Diciott'anni? Di già? La Mamma come sta? E ti sei fatta bella!” “La piccola Graziella, così cattiva e ingorda!...” “Signora, si ricorda quelli anni?” — “E così bella vai senza cavalieri in bicicletta?” — “Vede...” “Ci segui un tratto a piede?” — “Signora, volentieri...” “Ah! ti presento, aspetta, l'Avvocato, un amico caro di mio marito... Dagli la bicicletta”. Sorrise e non rispose. Condussi nell'ascesa la bicicletta accesa d'un gran mazzo di rose. E la Signora scaltra e la bambina ardita si mossero: la vita una allacciò dell'altra. Adolescente l'una nelle gonnelle corte, eppur già donna: forte bella vivace bruna e balda nel solino dritto, nella cravatta, la gran chioma disfatta nel tocco da fantino. Ed io godevo senza parlare, con l'aroma degli abeti, l'aroma di quell'adolescenza. — O via della salute, o vergine apparita, o via tutta fiorita di gioie non mietute, forse la buona via saresti al mio passaggio, un dolce beveraggio alla malinconia. O Bimba, nelle palme tu chiudi la mia sorte; discendere alla Morte come per rive calme, discendere al Niente pel mio sentiero umano, ma avere te per mano, o dolce sorridente! — Così dicevo senza parola. E l'Altra intanto vedevo: triste accanto a quell'adolescenza! Da troppo tempo bella, non più bella tra poco, colei che vide al gioco la piccola Graziella. Belli i belli occhi strani della bellezza ancora d'un fiore che disfiora e non avrà domani. Al freddo che s'annunzia piegan le rose intatte, ma la donna combatte nell'ultima rinunzia. O pallide leggiadre mani per voi trascorse – ro gli anni! Gli anni, forse, gli anni di mia Madre! Sotto l'aperto cielo, presso l'adolescente come terribilmente m'apparve lo sfacelo! Nulla fu più sinistro che la bocca vermiglia troppo, le tinte ciglia e l'opera del bistro intorno all'occhio stanco, la piega di quei labri, l'inganno dei cinabri sul volto troppo bianco, gli accesi dal veleno biondissimi capelli: in altro tempo belli d'un bel biondo sereno. Da troppo tempo bella, non più bella tra poco, colei che vide al gioco la piccola Graziella. — O mio cuore che valse la luce mattutina raggiante sulla china tutte le strade false? Cuore che non fioristi, è vano che t'affretti verso miraggi schietti, in orti meno tristi. Tu senti che non giova all'uomo soffermarsi, lattare i sogni sparsi per una vita nuova. Discenderai al niente pel tuo sentiero umano e non avrai per mano la dolce sorridente, ma l'altro beveraggio avrai fino alla morte: il tempo è già più forte di tutto il tuo coraggio. — Queste pensavo cose, guidando nell'ascesa la bicicletta accesa d'un gran mazzo di rose. Erano folti intorno gli abeti nell'assalto dei greppi fino all'alto nevaio disadorno. I greggi, sparsi a picco, in gran tinniti e mugli brucavano ai cespugli di menta il latte ricco; e prossimi e lontani univan sonnolenti al ritmo dei torrenti un ritmo di campani. — Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore che importa? Giunge al cuore il buono odor dei boschi: di quali aromi opimo odore non si sa: di resina? di timo? e di serenità?... — Sostammo accanto a un prato e la Signora china baciò la Signorina, ridendo nel commiato: “Bada che aspetterò, che aspetteremo te; si prende un po' di the, si maledice un po'...” “Verrò, Signora, grazie!” Dalle mie mani in fretta prese la bicicletta. E non mi disse grazie. Non mi parlò. D'un balzo salì, prese l'avvio; la macchina il fruscio ebbe d'un piede scalzo, d'un batter d'ali ignote, come seguita a lato da un non so che d'alato volgente con le ruote. Restammo alle sue spalle. La strada, come un nastro sottile d'alabastro, scendeva nella valle. Volò, come sospesa la bicicletta snella: “O piccola Graziella, attenta alla discesa!” “Signora! arrivederla!” Gridò di lungi, ai venti: di lungi ebbero i denti un balenìo di perla. Graziella è lungi. Vola vola la bicicletta: “Amica! E non m'ha detta una parola sola!” “Te ne duole?” — “Chi sa!” — “Fu taciturna, amore, per te, come il Dolore...” — “O la Felicità!” E seguitai l'amica, recando nell'ascesa la triste che già pesa nostra catena antica. IL RESPONSO “Or vado, Marta; suona la mezzanotte...” O casa di pace, o dolce casa di quell'amica buona... L'alta lucerna ingombra segnava in luce i rari pizzi dei suoi velari, ergendosi nell'ombra come un piccolo sole... Durava nella stanza l'eco d'una speranza data senza parole. Nella zona di luce v'erano fiori, carte, volumi, sogni d'arte... Contro una stampa truce del Tag: bella troppo tutto bicicletta vita piccola gran vecchio tempo Argomenti: troppo tempo, bel biondo, strada alpestre, forte bella, bella vivace Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Corbaccio di Giovanni Boccaccio I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Il colore del tempo di Federico De Roberto Il fiore di Dante Alighieri Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Le Bahamas meta di un sogno Alla scoperta della Nuova Zelanda Come sapere se abbiamo trovato la nostra anima gemella Come scegliere il profumo giusto Vacanze in Grecia, Lindos
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