Torello
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Informazioni sulla parola torello e giochi di parole |
Parola di vocabolario torello: sostantivo maschile costituito da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali. Le lettere che costituiscono la parola sono: t, o, r, e, l, l, o, ossia una t, due o, una r, una e e due l. Parola con le lettere invertite: ollerot. Altre parole di tipo sostantivo maschile costituite da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali: accenno, accento, accesso, affetto, affitto, albergo, alterco, apporto, appunto, arbitro, argento, artista, ascesso, aspetto. Parole che contengono la parola torello:Nessuna parola che contiene la parola data disponibile. Parole contenute nella parola torello:Parole contenute all'interno della parola data: ore (t orello). Parole contenute all'inizio della parola data: tor ( torello). Parole contenute alla fine della parola data: ello (tor ello). Anagrammi della parola torello:Anagrammi semplici, ottenuti permutando le lettere che compongono la parola, ossia scambiandole di posizione: rotello. Anagrammi complessi, ottenuti permutando le lettere che compongono la parola ripetendole un diverso numero di volte: elettro, lettore, tollere. Parole ottenute sostituendo una sola lettera della parola torello:Parole ottenute per sostituzione di una lettera all'interno della parola data: nessuna parola disponibile. Parole ottenute per sostituzione della lettera iniziale della parola data: morello ( m orello), sorello ( s orello). Parole ottenute per sostituzione della lettera finale della parola data: nessuna parola disponibile. Parole ottenute eliminando una sola lettera della parola torello:Nessuna parola ottenuta per eliminazione di una sola lettera della parola data disponibile. Parole ottenute aggiungendo una sola lettera alla parola torello:Parole ottenute per aggiunta di una lettera all'interno della parola data: tornello ( torn ello), torsello ( tors ello), tortello ( tort ello). Parole ottenute per aggiunta di una lettera all'inizio della parola data: nessuna parola disponibile. Parole ottenute per aggiunta di una lettera alla fine della parola data: nessuna parola disponibile. Sciarade con la parola torello:Nessuna sciarada con la parola data disponibile. Nomi di persona e di animali associabili alla parola torello |
Nomi di persona e di animali costituiti da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali:Aanchal, Aaralyn, Ab-owen, Abaddon, Abagtha, Abarran, Abarron, Abboley, Abdalla, Abderus, Abdhija, Abdukar. Nomi di persona e di animali costituiti soltanto dalle lettere della parola torello:Elorette, Loreto, Lorette, Torelle. Nomi di persona e di animali costituiti dalle lettere della parola torello e da altre lettere:Aaroldethan, Aberthol, Adalbeorht, Adalberto, Albertino, Alberto, Angel Worth, Antobriela, Aristocles, Aristokles, Aristotle, Atherol, Bartholemew, Bartholome, Bartholomeus, Bartholomew, Bartlomeij, Bartolome, Bartolomeo, Bartolomeu, Bergliot, Bergljot, Berthold, Bertholdo, Bertoldo, Blackthorne, Carleton, Carolette, Charleston, Charlotte, Charolette, Charoltte, Christobel, Christole, Cleopatra, Cleopatros, Colbert, Colester, Colter, Coreletta, Eleftherios, Elektron, Eleuterio, Eleutherios, Eleutheros, Elistoria, Ellerato, Filiberto, Florenti, Florentia. Città associabili alla parola torello |
Nomi di città costituiti da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali:Albenga (in provincia di Savona), Alghero (in provincia di Sassari), Alleghe (in provincia di Belluno), Alliste (in provincia di Lecce), Alpette (in provincia di Torino), Ampezzo (in provincia di Udine), Andrano (in provincia di Lecce), Andrate (in provincia di Torino), Andreis (in provincia di Pordenone), Annicco (in provincia di Cremona), Antillo (in provincia di Messina), Ardenno (in provincia di Sondrio), Argegno (in provincia di Como), Argenta (in provincia di Ferrara), Argusto (in provincia di Catanzaro), Armento (in provincia di Potenza). Nomi di città costituiti soltanto dalle lettere della parola torello:Loreto (in provincia di Ancona), Ortelle (in provincia di Lecce), Roletto (in provincia di Torino), Rotello (in provincia di Campobasso). Nomi di città costituiti dalle lettere della parola torello e da altre lettere:Abbadia San Salvatore (in provincia di Siena), Agliano Terme (in provincia di Asti), Albano Sant'Alessandro (in provincia di Bergamo), Albareto (in provincia di Parma), Albaretto della Torre (in provincia di Cuneo), Alessandria del Carretto (in provincia di Cosenza), Almenno San Bartolomeo (in provincia di Bergamo), Almenno San Salvatore (in provincia di Bergamo), Altavilla Monferrato (in provincia di Alessandria), Alto Reno Terme (in provincia di Bologna), Alto Sermenza (in provincia di Vercelli), Angolo Terme (in provincia di Brescia), Appiano sulla strada del vino (in provincia di Bolzano), Appignano del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno), Argelato (in provincia di Bologna), Arlena di Castro (in provincia di Viterbo), Arquata del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno), Bagnoli del Trigno (in provincia di Isernia), Baldissero Torinese (in provincia di Torino), Balestrino (in provincia di Savona), Baratili San Pietro (in provincia di Oristano), Barberino Tavarnelle (in provincia di Firenze), Barcellona Pozzo di Gotto (in provincia di Messina), Belcastro (in provincia di Catanzaro), Belforte all'Isauro (in provincia di Pesaro e Urbino), Belforte del Chienti (in provincia di Macerata), Belforte Monferrato (in provincia di Alessandria), Belmonte Calabro (in provincia di Cosenza), Belvedere Marittimo (in provincia di Cosenza), Belvedere Ostrense (in provincia di Ancona), Berbenno di Valtellina (in provincia di Sondrio), Bertiolo (in provincia di Udine), Boltiere (in provincia di Bergamo), Borghetto Lodigiano (in provincia di Lodi), Borgonovo Val Tidone (in provincia di Piacenza), Borgoratto Alessandrino (in provincia di Alessandria), Botricello (in provincia di Catanzaro), Brentino Belluno (in provincia di Verona), Broccostella (in provincia di Frosinone), Caldaro sulla strada del vino (in provincia di Bolzano), Calolziocorte (in provincia di Lecco), Caltagirone (in provincia di Catania), Camerata Cornello (in provincia di Bergamo), Campoli del Monte Taburno (in provincia di Benevento), Canale Monterano (in provincia di Roma), Cantalupo Ligure (in provincia di Alessandria), Capistrello (in provincia di L'Aquila), Caresanablot (in provincia di Vercelli), Carloforte (in provincia di Sud Sardegna), Caronno Pertusella (in provincia di Varese). Argomenti e tag correlati alla parola torello |
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Libri che contengono la parola torelloAlcuni libri che contengono la parola torello:
Decameron (pagina 183)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 9 Il Saladino in forma di mercatante è onorato da messer Torello; fassi il passaggio; messer Torello dà un termine alla donna sua a rimaritarsi; è preso e per acconciare uccelli viene in notizia del soldano, il quale, riconosciuto e sé fatto riconoscere, sommamente l'onora; messer Torello inferma e per arte magica in una notte n'è recato a Pavia; e alle nozze che della rimaritata sua moglie si facevano da lei riconosciuto con lei a casa sua se ne torna ... E avendo cerche molte province cristiane e per Lombardia cavalcando per passare oltre a' monti, avvenne che, andando da Melano a Pavia e essendo già vespro, si scontrarono in un gentile uomo, il cui nome era messer Torello di Stra da Pavia: il quale con suoi famigliari e con cani e con falconi se n'andava a dimorare a un suo bel luogo il quale sopra 'l Tesino aveva ... ” Messer Torello disse: “Questo farò io volentieri; io era testé in pensiero di mandare un di questi miei infin vicin di Pavia per alcuna cosa: io nel manderò con voi, e egli vi conducerà in parte dove voi albergherete assai convenevolemente ...
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Decameron (pagina 184)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... adagiarono; e messer Torello i tre gentili uomini menò alle camere per loro apparecchiate, dove gli fece scalzare e rinfrescare alquanto con freschissimi vini e in ragionamenti piacevoli infino all'ora di poter cenare gli ritenne ... A messer Torello d'altra parte pareva che costoro fossero magnifichi uomini e da molto più che avanti stimato non avea, per che seco stesso si dolea che di compagnia e di più solenne convito quella sera non gli poteva onorare; laonde egli pensò di volere la seguente mattina ristorare, e informato un de' suoi famigli di ciò che far volea, alla sua donna, che savissima era e di grandissimo animo, nel mandò a Pavia, assai quivi vicina e dove porta alcuna non si serrava ... ” Allora disse messer Torello: “Piacesse a Dio che questa nostra contrada producesse così fatti gentili uomini, chenti io veggio che Cipri fa mercatanti!” E di questi ragionamenti in altri stati alquanto, fu di cenar tempo: per che a loro l'onorarsi alla tavola commise, e quivi, secondo cena sproveduta, furono assai bene e ordinatamente serviti ... Né guari, dopo le tavole levate, stettero che, avvisandosi messer Torello loro essere stanchi, in bellissimi letti gli mise a riposare, e esso similmente poco appresso s'andò a dormire ... Il famigliar mandato a Pavia fé l'ambasciata alla donna, la quale non con feminile animo ma con reale, fatti prestamente chiamar degli amici e de' servidori di messer Torello assai, ogni cosa oportuna a grandissimo convito fece apparecchiare e al lume di torchio molti de' più nobili cittadini fece al convito invitare, e fé torre panni e drappi e vai e compiutamente mettere in ordine ciò che dal marito l'era stato mandato a dire ... Venuto il giorno, i gentili uomini si levarono, co' quali messer Torello montato a cavallo e fatti venire i suoi falconi, a un guazzo vicin gli menò e mostrò loro come essi volassero; ma dimandando il Saladino d'alcuno che a Pavia e al migliore albergo gli conducesse, disse messer Torello: “Io sarò desso, per ciò che esser mi vi conviene ... ” Costoro credendolsi furon contenti e insieme con lui entrarono in cammino; e essendo già terza e essi alla città pervenuti, avvisando d'essere al migliore albergo inviati, con messer Torello alle sue case pervennero, dove già ben cinquanta de' maggior cittadini eran venuti per ricevere i gentili uomini, a' quali subitamente furon dintorno a' freni e alle staffe ... La qual cosa il Saladino e' compagni veggendo, troppo ben s'avisaron ciò che era e dissono: “Messer Torello, questo non è ciò che noi v'avam domandato: assai n'avete questa notte passata fatto e troppo più che noi non vagliamo, per che acconciamente ne potavate lasciare andare al camin nostro ... ” A' quali messer Torello rispose: “Signori, di ciò che iersera vi fu fatto, so io grado alla fortuna più che a voi, la quale a ora vi colse in cammino che bisogno vi fu di venire alla mia piccola casa: di questo di stamattina sarò io tenuto a voi, e con meco insieme tutti questi gentili uomini che dintorno vi sono, a' quali se cortesia vi par fare il negar di voler con lor desinare, far lo potete, se voi volete ... Ma poi che con loro in piacevoli ragionamenti entrata fu, essendosi alquanto partito messer Torello, essa piacevolmente donde fossero e dove andassero gli domandò; alla quale i gentili uomini così risposero come a messer Torello avevan fatto ... ” I gentili uomini si maravigliarono e apertamente conobber messer Torello niuna parte di cortesia voler lasciare a far loro, e dubitarono, veggendo la nobilità delle robe non mercatantesche, di non essere da messer Torel conosciuti: ma pure alla donna rispose l'un di loro: “Queste son, madonna, grandissime cose e da non dover di leggier pigliare, se i vostri prieghi a ciò non ci strignessero, alli quali dir di no non si puote ... Messer Torello con molti prieghi impetrò da loro che tutto quel dì dimorasson con lui; per che, poi che dormito ebbero, vestitesi le robe loro, con messer Torello alquanto cavalcar per la città, e l'ora della cena venuta con molti onorevoli compagni magnificamente cenarono ... Messer Torello con molti compagni gran pezza di via gli accompagnarono fuori della città, e quantunque al Saladino il partirsi da messer Torello ...
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Decameron (pagina 185)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Il Saladino, avendo già da tutti i compagni di messer Torello preso commiato, gli rispose dicendo: “Messere, egli potrà ancora avvenire che noi vi farem vedere di nostra mercatantia, per la quale noi la vostra credenza raffermeremo: e andatevi con Dio ... ” Partissi adunque il Saladino e' compagni con grandissimo animo, se vita gli durasse e la guerra la quale aspettava nol disfacesse, di fare ancora non minore a messer Torello che egli a lui fatto avesse; e molto e di lui e della sua donna e di tutte le sue cose e atti e fatti ragionò co' compagni, ogni cosa più commendando ... Messer Torello se ne tornò in Pavia, e in lungo pensier fu chi questi tre esser potessero, né mai al vero non aggiunse né s'apressò ... Venuto il tempo del passaggio e faccendosi l'apparecchiamento grande per tutto, messer Torello, non obstanti i prieghi della sua donna e le lagrime, si dispose a andarvi del tutto: e avendo ogni appresto fatto e essendo per cavalcare, disse alla sua donna, la quale egli sommamente amava: “Donna, come tu vedi, io vado in questo passaggio sì per onor del corpo e sì per salute dell'anima: io ti raccomando le nostre cose e 'l nostro onore; e per ciò che io sono dell'andar certo e del tornare, per mille casi che possan sopravenire, niuna certezza ho, voglio io che tu mi facci una grazia: che che di me s'avegna, ove tu non abbi certa novella della mia vita, che tu m'aspetti uno anno e un mese e un dì senza rimaritarti, incominciando da questo dì che io mi parto ... ” La donna, che forte piagneva, rispose: “Messer Torello, io non so come io mi comporterò il dolore nel qual, partendovi, voi mi lasciate; ma dove la mia vita sia più forte di lui e altro di voi avvenisse, vivete e morite sicuro che io viverò e morrò moglie di messer Torello e della sua memoria ... Priego io Idio che a così fatti termini né voi né me rechi a questi tempi!” Finite le parole, la donna piagnendo abracciò messer Torello e trattosi di dito uno anello gliele diede dicendo: “Se egli avviene che io muoia prima che io vi rivega, ricordivi di me quando il vedrete ... Fra' quali presi messer Torello fu uno, e in Alessandria: menato in prigione: dove non essendo conosciuto, e temendo esso di farsi conoscere, da necessità costretto si diede a conciare uccelli, di che egli era grandissimo maestro ... Messer Torello, che per altro nome che il cristiano del Saladino non era chiamato, il quale egli non riconosceva né il soldan lui, solamente in Pavia l'animo avea e più volte di fuggirsi aveva tentato né gli era venuto fatto; per che esso, venuti certi genovesi per ambasciadori al Saladino per la ricompera di certi lor cittadini e dovendosi partire, pensò di scrivere alla donna sua come egli era vivo e a lei come più tosto potesse tornerebbe e che ella l'attendesse, e così fece; e caramente pregò un degli ambasciadori, che conoscea, che facesse che quelle alle mani dell'abate di San Piero in Ciel d'oro, il quale suo zio era, pervenissero ... E in questi termini stando messer Torello, avvenne un giorno che, ragionando con lui il Saladino di suoi uccelli, messer Torello cominciò a sorridere e fece uno atto con la bocca il quale il Saladino, essendo a casa sua a Pavia, aveva molto notato; per lo quale atto al Saladino tornò alla mente messer Torello, e cominciò fiso a riguardallo e parvegli desso: per che, lasciato il primo ragionamento, disse: “Dimmi, cristiano, di che paese se' tu di Ponente?” “Signor mio, “ disse messer Torello “io son lombardo, d'una città chiamata Pavia, povero uomo e di bassa condizione ... ” Messer Torello cominciò a guardare e vide quelle che al Saladino aveva la sua donna donate ma non estimò dover potere essere che desse fossero; ma tuttavia rispose: “Signor mio, niuna ce ne conosco: è ben vero che quelle due somiglian robe di che io già con tre mercatanti, che a casa mia capitorono, vestito ne fui ... ” Messer Torello, questo udendo, cominciò a esser lietissimo e a vergognarsi: a esser lieto d'avere avuto così fatto oste, a vergognarsi che poveramente gliele pareva aver ricevuto; a cui il Saladin disse: “Messer Torello, poi che Idio qui mandato mi v'ha, pensate che non io oramai, ma voi qui siate il signore ... Era nel campo o vero essercito de' cristiani, il dì che dal Saladin furon presi, morto e sepellito un cavalier provenzale di piccol valore, il cui nome era messer Torel di Dignes; per la qual cosa, essendo messer Torel di Stra per la sua nobiltà per lo essercito conosciuto, chiunque udì dire “Messer Torello è morto” credette di messer Torel di Stra e non di quel di Dignes; e il caso, che sopravenne, della presura non lasciò sgannar gl'ingannati; per che molti italici tornarono con questa ...
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Decameron (pagina 186)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il che ella molte volte e con grandissimo pianto avendo negato, costretta alla fine le convenne far quello che vollero i suoi parenti, con questa condizione, che ella dovesse stare senza a marito andarne tanto quanto ella aveva promesso a messer Torello ... Mentre in Pavia eran le cose della donna in questi termini e già forse otto dì al termine del doverne ella andare a marito eran vicini, avvenne che messer Torello in Alessandria vide un dì uno il quale veduto avea con gli ambasciador genovesi montar sopra la galea che a Genova ne venia; per che, fattolsi chiamare, il domandò che viaggio avuto avessero e quando a Genova fosser giunti ... ” Messer Torello, dando alle parole di costui fede, ch'eran verissime, e ricordandosi che il termine ivi a pochi dì finiva da lui domandato alla donna e avvisando niuna cosa di suo stato doversi sapere a Pavia, ebbe per constante la donna dovere essere rimaritata; di che egli in tanto dolor cadde, che, perdutone il mangiare e a giacer postosi, diliberò di morire ... Messer Torello, dando fede alle parole del Saladino e avendo molte volte udito dire che ciò era possibile e fatto s'era assai volte, s'incominciò a confortare e a sollecitare il Saladino che di ciò si diliberasse ... Il Saladino a un suo nigromante, la cui arte già espermentata aveva, impose che egli vedesse via come messer Torello sopra un letto in una notte fosse portato a Pavia; a cui il nigromante rispose che ciò saria fatto, ma che egli per ben di lui il facesse dormire ... Ordinato questo, tornò il Saladino a messer Torello: e trovandol del tutto disposto a voler pure essere in Pavia al termine dato, se esser potesse, e se non potesse, a voler morire, gli disse così: “Messer Torello, se voi affettuosamente amate la donna vostra e che ella d'altrui non divegna dubitate, sallo Idio che io in parte alcuna non ve ne so riprendere, per ciò che di quante donne mi parve veder mai ella è colei li cui costumi, le cui maniere e il cui abito, lasciamo star la bellezza ch'è fior caduco, più mi paion da commendare e da aver care ... ” Il Saladino disse che ciò senza fallo era fornito: e il seguente dì, attendendo di mandarlo via la vegnente notte, fece il Saladin fare in una gran sala un bellissimo e ricco letto di materassi tutti, secondo la loro usanza tutti di velluti e di drappi a oro, e fecevi por suso una coltre lavorata a certi compassi di perle grossissime e di carissime pietre preziose, la qual fu poi di qua stimata infinito tesoro, e due guanciali quali a così fatto letto si richiedeano; e questo fatto, comandò che a messer Torello, il quale era già forte, fosse messa indosso una roba alla guisa saracinesca, la più ricca e la più bella cosa che mai fosse stata veduta per alcuno, e in testa alla lor guisa una delle sue lunghissime bende ravolgere ... E essendo già l'ora tarda, il Saladino con molti de' suoi baroni nella camera là dove messer Torello era se n'andò, e postoglisi a sedere allato, quasi lagrimando a dir cominciò: “Messer Torello, l'ora che da voi divider mi dee s'appressa, e per ciò che io non posso né accompagnarvi né farvi accompagnare per la qualità del cammino che a fare avete, che nol sostiene, qui in camera da voi mi conviene prender commiato, al qual prendere venuto sono ... ” Messer Torello non poté le lagrime ritenere: e per ciò da quelle impedito con poche parole rispose impossibil che mai i suoi benefici e il suo valore di mente gli uscissero e che senza fallo quello che egli comandava farebbe, dove tempo gli fosse prestato ... E così dormendo, fu portato per comandamento del Saladino in su il bel letto, sopra il quale esso una grande e bella corona pose di gran valore e sì la segnò, che apertamente fu poi compreso quella dal Saladino alla donna di messer Torello esser mandata ... Appresso mise in dito a messer Torello uno anello nel quale era legato un carbunculo tanto lucente, che un torchio acceso pareva, il valor del quale appena si poteva stimare; quindi gli fece una spada cignere il cui guernimento non si saria di leggieri apprezzato; e oltre a questo un fermaglio gli fé davanti appiccare nel quale erano perle mai simili non vedute con altre care pietre assai; e poi da ciascun de' lati di lui due grandissimi bacin d'oro pieni di dobre fé porre, e molte reti di perle e anella e cinture e altre cose, le quali lungo sarebbe a raccontare, gli fece metter da torno ... E questo fatto, da capo basciò messer Torello e al nigromante disse che si ...
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Decameron (pagina 187)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... spedisse; per che incontanente in presenzia del Saladino il letto con tutto messer Torello fu tolto via, e il Saladino co' suoi baroni di lui ragionando si rimase ... Era già nella chiesa di San Piero in Ciel d'oro di Pavia, sì come dimandato avea, stato posato messer Torello con tutti i sopradetti gioielli e ornamenti, e ancor si dormiva, quando sonato già il matutino il sagrestano nella chiesa entrò con un lume in mano, e occorsegli subitamente di vedere il ricco letto ... Messer Torello, aperti gli occhi e da torno guardatosi, conobbe manifestamente sé essere là dove al Saladino domandato avea, di che forte fu seco contento: per che, a seder levatosi e partitamente guardando ciò che da torno avea, quantunque prima avesse la magnificenzia del Saladin conosciuta, ora gli parve maggiore e più la conobbe ... ” Messer Torello, levatosi di'n su il ricco letto e fatta all'abate e a' monaci maravigliosa festa, ognun pregò che di questa sua tornata con alcun non parlasse infino a tanto che egli non avesse una sua bisogna fornita ... Venuta dunque l'ora del mangiare, messer Torello in quello abito che era con l'abate se n'andò alla casa del novello sposo, con maraviglia guatato da chiunque il vedeva ma riconosciuto da nullo; e l'abate a tutti diceva lui essere un saracino mandato dal soldano al re di Francia ambasciadore ... Fu adunque messer Torello messo a una tavola appunto rimpetto alla donna sua, la quale egli con grandissimo piacer riguardava, e nel viso gli pareva turbata di queste nozze ... Ma poi che tempo parve a messer Torello di volerla tentare se di lui si ricordasse, recatosi in mano l'anello che dalla donna nella sua partita gli era stato donato, si fece chiamare un giovinetto che davanti a lei serviva e dissegli: “Dì da mia parte alla nuova sposa che nelle mie contrade s'usa, quando alcun forestier, come io son qui, mangia al convito d'alcuna sposa nuova, come ella è, in segno d'aver caro che egli venuto vi sia a mangiare ella la coppa con la qual bee gli manda piena di vino; con la qual poi che il forestiere ha bevuto quello che gli piace, ricoperchiata la coppa, la sposa bee il rimanente ... Messer Torello, avendosi l'anello di lei messo in bocca, sì fece che bevendo il lasciò cader nella coppa, senza avvedersene alcuno, e poco vino lasciatovi quella ricoperchiò e mandò alla donna ... La quale presala, acciò che l'usanza da lui compiesse, scoperchiatala, se la mise a bocca e vide l'anello e senza dire alcuna cosa alquanto il riguardò: e riconosciuto che egli era quello che dato avea nel suo partire a messer Torello, presolo e fiso guardato colui il qual forestier credeva e già conoscendolo, quasi furiosa divenuta fosse gittata in terra la tavola che davanti aveva, gridò: “Questi è il mio signore, questi veramente è messer Torello!” E corsa alla tavola alla quale esso sedeva, senza avere riguardo a' suoi drappi o a cosa che sopra la tavola fosse, gittatasi oltre quanto poté, l'abracciò strettamente, né mai dal suo collo fu potuta, per detto o per fatto d'alcuno che quivi fosse, levare infino a tanto che per messer Torello non le fu detto che alquanto sopra sé stesse, per ciò che tempo da abracciarlo le sarebbe ancora prestato assai ... Allora ella drizzatasi, essendo già le nozze tutte turbate e in parte più liete che mai per lo racquisto d'un così fatto cavaliere, pregandone egli, ogn'uomo stette cheto; per che messer Torello dal dì della sua partita infino a quel punto ciò che avvenuto gli era a tutti narrò, conchiudendo che al gentile uomo, il quale, lui morto credendo, aveva la sua donna per moglie presa, se egli essendo vivo la si ritoglieva, non doveva spiacere ... Messer Torello, fatta delle sue care gioie parte e a colui che avute aveva le spese delle nozze e all'abate e a molti altri, e per più d'un messo significata la sua felice repatriazione al Saladino, suo amico e suo servidor ritenendosi, più anni con la sua valente donna poi visse, più cortesia usando che mai ... Cotale adunque fu il fine delle noie di messer Torello e di quelle della sua cara donna e il guiderdone delle lor liete e preste cortesie; le quali ...
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