Fortuna

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Informazioni sulla parola fortuna e giochi di parole


Parola di vocabolario fortuna: sostantivo femminile costituito da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali.

Le lettere che costituiscono la parola sono: f, o, r, t, u, n, a, ossia una f, una o, una r, una t, una u, una n e una a.

Parola con le lettere invertite: anutrof.

Altre parole di tipo sostantivo femminile costituite da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali: altezza, ampolla, argilla, artrite, assenza, badessa, bagnata, bambola, baracca, bevanda.

Parole che contengono la parola fortuna:


Parole che contengono all'interno la parola data: sfortunati (sfortunati).

Parole che iniziano con la parola data: fortunati (fortunati), fortunato (fortunato).

Parole che finiscono con la parola data: nessuna parola disponibile.

Parole contenute nella parola fortuna:

Nessuna parola contenuta nella parola data disponibile.

Anagrammi della parola fortuna:

Nessun anagramma della parola data disponibile.

Parole ottenute sostituendo una sola lettera della parola fortuna:

Nessuna parola ottenuta per sostituzione di una sola lettera della parola data disponibile.

Parole ottenute eliminando una sola lettera della parola fortuna:

Nessuna parola ottenuta per eliminazione di una sola lettera della parola data disponibile.

Parole ottenute aggiungendo una sola lettera alla parola fortuna:


Parole ottenute per aggiunta di una lettera all'interno della parola data: nessuna parola disponibile.

Parole ottenute per aggiunta di una lettera all'inizio della parola data: sfortuna (sfortuna).

Parole ottenute per aggiunta di una lettera alla fine della parola data: nessuna parola disponibile.

Sciarade con la parola fortuna:

Sciarade semplici, ottenute giustapponendo alla parola altre parole: nessuna parola disponibile.

Nomi di persona e di animali associabili alla parola fortuna


Nomi di persona e di animali costituiti da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali:

Aanchal, Aaralyn, Ab-owen, Abaddon, Abagtha, Abarran, Abarron, Abboley, Abdalla, Abderus, Abdhija, Abdukar.

Nomi di persona e di animali costituiti soltanto dalle lettere della parola fortuna:

Fortuna, Fortunata, Fortunato.

Nomi di persona e di animali costituiti dalle lettere della parola fortuna e da altre lettere:

Fortunatus.

Città associabili alla parola fortuna


Nomi di città costituiti da sette lettere, di cui quattro consonanti e tre vocali:

Albenga (in provincia di Savona), Alghero (in provincia di Sassari), Alleghe (in provincia di Belluno), Alliste (in provincia di Lecce), Alpette (in provincia di Torino), Ampezzo (in provincia di Udine), Andrano (in provincia di Lecce), Andrate (in provincia di Torino), Andreis (in provincia di Pordenone), Annicco (in provincia di Cremona), Antillo (in provincia di Messina), Ardenno (in provincia di Sondrio), Argegno (in provincia di Como), Argenta (in provincia di Ferrara), Argusto (in provincia di Catanzaro), Armento (in provincia di Potenza).

Nomi di città costituiti soltanto dalle lettere della parola fortuna:

Nessuna città contenente soltanto le lettere della parola data disponibile.

Nomi di città costituiti dalle lettere della parola fortuna e da altre lettere:

Castelluccio Inferiore (in provincia di Potenza), Castelnovo del Friuli (in provincia di Pordenone), Castelnuovo di Farfa (in provincia di Rieti), Castelnuovo di Garfagnana (in provincia di Lucca), Chiaramonte Gulfi (in provincia di Ragusa), Cutrofiano (in provincia di Lecce), Fiesso Umbertiano (in provincia di Rovigo), Figline Vegliaturo (in provincia di Cosenza), Fortunago (in provincia di Pavia), Fubine Monferrato (in provincia di Alessandria), Lu e Cuccaro Monferrato (in provincia di Alessandria), San Mauro Forte (in provincia di Matera), Sant'Elia Fiumerapido (in provincia di Frosinone), Sant'Eufemia d'Aspromonte (in provincia di Reggio Calabria), Sant'Eusanio Forconese (in provincia di L'Aquila).

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Frasi, immagini, articoli e libri contenenti la parola fortuna


Frasi che contengono la parola fortuna

Alcune frasi che contengono la parola fortuna:

Buonanotte prima degli esami
Si avvicinano gli esami e siamo tutti un po' ansiosi. Per fortuna c'è la notte che ci permette di dimenticare per un po' i vari problemi di studio. Quindi non mi resta che augurarti la buonanotte, e che questa notte ti doni un po' di vero riposo e ti ricarichi per domani
Scoprire cos'è l'amore
Spesso non si crede nell'amore perché non si è conosciuto qualcuno che meriti il nostro cuore. Io ho avuto la fortuna di conoscere il vero amore e di amarti. Grazie per avermi fatto scoprire cos'è l'amore
Sei la persona più romantica e dolce
Sei la persona più romantica che io abbia mai conosciuto, la più dolce del mondo che io abbia avuto la fortuna di incontrare. Ti amo tantissimo!
Per me sei la persona migliore
Svegliarsi ogni mattina accanto alla propria persona amata è per molti una utopia, un sogno irragiungibile. Io ho avuto la fortuna di vivere questo sogno e lo devo soltanto a te, che sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto
La donna della mia vita
A volte penso a quanto la fortuna sia stata benevola con me per avermi fatto conoscere la donna della mia vita, ma soprattutto per avere fatto nascere il mio amore che è così unico fra quello di miliardi di persone



Articoli che contengono la parola fortuna

Alcuni articoli che contengono la parola fortuna:

Fano
Fano (estratti)

... Sorprendente anche dal punto di vista storico E culturale, Fano è la città della Fortuna per il leggendario tempio Fanum Fortunae: il Tempio della Fortuna, un importante centro sacro ... La città mostra nel suo nome Fanum un chiaro riferimento al tempio dedicato al culto della dea Fortuna ...



Libri che contengono la parola fortuna

Alcuni libri che contengono la parola fortuna:

Decameron (pagina 90)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Adunque (sì come noi nell'antiche istorie de' cipriani abbiam già letto) nell'isola di Cipri fu un nobilissimo uomo il quale per nome fu chiamato Aristippo, oltre a ogni altro paesano di tutte le temporali cose ricchissimo: e se d'una cosa sola non l'avesse la fortuna fatto dolente, più che altro si potea contentare ... Per lo quale andando, s'avenne, sì come la sua fortuna il vi guidò, in un pratello d'altissimi alberi circuito, nell'un de' canti del quale era una bellissima fontana e fredda, allato alla quale vide sopra il verde prato dormire una bellissima giovane con un vestimento indosso tanto sottile, che quasi niente delle candide carni nascondea, e era solamente dalla cintura in giù coperta d'una coltre bianchissima e sottile; e a' piè di lei similmente dormivano due femine e uno uomo, servi di questa giovane ... Che dunque, piacevoli donne, diremo di Cimone? Certo niuna altra cosa se non che l'alte vertù dal cielo infuse nella valorosa anima fossono da invidiosa fortuna in picciolissima parte del suo cuore con legami fortissimi legate e racchiuse, li quali tutti Amor ruppe e spezzò, sì come molto più potente di lei; e come eccitatore degli adormentati ingegni, quelle da crudele obumbrazione offuscate con la sua forza sospinse in chiara luce, apertamente mostrando di che luogo tragga gli spiriti a lui subgetti e in quale gli conduca co' raggi suoi ...
Decameron (pagina 91)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ma la fortuna, la quale assai lietamente l'acquisto della donna avea conceduto a Cimone, non stabile, subitamente in tristo e amaro pianto mutò la inestimabile letizia dello innamorato giovane ... Dolevansi similmente i suoi compagni, ma sopra tutti si doleva Efigenia, forte piangendo e ogni percossa dell'onda temendo: e nel suo pianto aspramente maladiceva l'amor di Cimone e biasimava il suo ardire, affermando per niuna altra cosa quella tempestosa fortuna esser nata, se non perché gl'iddii non volevano che colui, il quale lei contra li lor piaceri voleva aver per isposa, potesse del suo presuntuoso disiderio godere, ma vedendo lei prima morire egli appresso miseramente morisse ... Alla qual cosa la fortuna fu favorevole e lor perdusse in un piccolo seno di mare, nel quale poco avanti a loro li rodiani stati da Cimon lasciati erano con la lor nave pervenuti; né prima s'accorsero sé avere all'isola di Rodi afferrato che, surgendo l'aurora e alquanto rendendo il cielo più chiaro, si videro forse per una tratta d'arco vicini alla nave il giorno davanti da lor lasciata ... Della qual cosa Cimone senza modo dolente, temendo non gli avvenisse quello che gli avvenne, comandò che ogni forza si mettesse a uscir quindi, e poi dove alla fortuna piacesse gli trasportasse, per ciò che in alcuna parte peggio che quivi esser non poteano ... Alla quale come pervennero, dalli marinari rodiani della lor nave discesi furono riconosciuti; de' quali prestamente alcun corse a una villa ivi vicina dove i nobili giovani rodiani n'erano andati, e loro narrò quivi Cimone con Efigenia sopra la lor nave per fortuna, sì come loro, essere arrivati ... La fortuna, quasi pentuta della subita iniuria fatta a Cimone, nuovo accidente produsse per la sua salute ...
Decameron (pagina 92)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Essi hanno della tua vertù voluta più certa esperienza che quella che per te si fosse potuta mostrare dentro a' termini della casa del padre tuo, il quale io conosco abondantissimo di ricchezze: e prima colle pugnenti sollecitudini d'amore da insensato animale, sì come io ho inteso, ti recarono a essere uomo; poi con dura fortuna e al presente con noiosa prigione voglion veder se l'animo tuo si muta da quello che era quando poco tempo lieto fosti della guadagnata preda ... Pasimunda, lieto della tua disaventura e sollecito procuratore della tua morte, quanto può s'affretta di celebrare le nozze della tua Efigenia, acciò che in quelle goda della preda la qual prima lieta fortuna t'avea conceduta e subitamente turbata ti tolse; la qual cosa quanto ti debbia dolere, se così ami come io credo, per me medesimo il cognosco, al quale pari ingiuria alla tua in un medesimo giorno Ormisda suo fratello s'apparecchia di fare, a me, di Cassandrea, la quale io sopra tutte l'altre cose amo ... E a fuggire tanta ingiuria e tanta noia della fortuna, niuna via ci veggio da lei essere stata lasciata aperta se non la vertù de' nostri animi e delle nostre destre, nelle quali aver ci convien le spade e farci far via a te alla seconda rapina e a me alla prima delle due nostre donne; per che, se la tua, non vo' dir libertà, la qual credo che poco senza la tua donna curi, ma la tua donna t'è cara di riavere, nelle tue mani, volendo me alla mia impresa seguire, l'hanno posta gl'iddii ... Martuccio, sdegnato di vedersi per povertà rifiutare, con certi suoi amici e parenti giurò di mai in Lipari non tornare se non ricco; e quindi partitosi, corseggiando cominciò a costeggiare la Barberia, rubando ciascuno che meno poteva di lui: nella qual cosa assai gli fu favorevole la fortuna, se egli avesse saputo porre modo alle felicità sue ...
Decameron (pagina 109)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Molto fu da ciascuna delle donne e degli uomini il parlar di madonna Oretta lodato, il qual comandò la reina a Pampinea che seguitasse; per che ella così cominciò: –Belle donne, io non so da me medesima vedere che più in questo si pecchi, o la natura apparecchiando a una nobile anima un vil corpo, o la fortuna apparecchiando a un corpo dotato d'anima nobile vil mestiero, sì come in Cisti nostro cittadino e in molti ancora abbiamo potuto vedere avvenire; il qual Cisti, d'altissimo animo fornito, la fortuna fece fornaio ... E certo io maladicerei e la natura parimente e la fortuna, se io non conoscessi la natura esser discretissima e la fortuna aver mille occhi, come che gli sciocchi lei cieca figurino ... Al quale quantunque la fortuna arte assai umile data avesse, tanto in quella gli era stata benigna, che egli n'era ricchissimo divenuto, e senza volerla mai per alcuna altra abbandonare splendidissimamente vivea, avendo tra l'altre sue buone cose sempre i migliori vini bianchi e vermigli che in Firenze si trovassero o nel contado ...
Decameron (pagina 129)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Tanto era piaciuta la novella di Neifile, che né di ridere né di ragionar di quella si potevano le donne tenere, quantunque il re più volte silenzio loro avesse imposto, avendo comandato a Panfilo che la sua dicesse: ma pur poi che tacquero, così Panfilo incominciò: –Io non credo, reverende donne, che niuna cosa sia, quantunque sia grave e dubbiosa, che a far non ardisca chi ferventemente ama; la qual cosa, quantunque in assai novelle sia stato dimostrato, nondimeno io il mi credo molto più con una che dirvi intendo mostrare, dove udirete d'una donna alla quale nelle sue opere fu troppo più favorevole la fortuna che la ragione avveduta ... E per ciò non consiglierei io alcuna che dietro alle pedate di colei, di cui dire intendo, s'arrischiasse d'andare, per ciò che non sempre è la fortuna disposta, né sono al mondo tutti gli uomini abbagliati igualmente ... In Argo, antichissima città d'Acaia, per li suoi passati re molto più fomosa che grande, fu già uno nobile uomo il quale appellato fu Nicostrato, a cui già vicino alla vecchiezza la fortuna concedette per moglie una gran donna non meno ardita che bella, detta per nome Lidia ... E pur come l'altre disiderandolo, è buona pezza che io diliberai meco di non volere, se la fortuna m'è stata poco amica in darmi così vecchio marito, essere io nimica di me medesima in non saper trovar modo a' miei diletti e alla mia salute ... Che gloria ti può egli essere che una così fatta donna, così bella, così gentile te sopra ogn'altra cosa ami! Appresso questo, quanto ti può' tu conoscere alla fortuna obligato, pensando che ella t'abbia parata dinanzi così fatta cosa e a' disideri della tua giovanezza atta e ancora un così fatto rifugio a' tuoi bisogni! Qual tuo pari conosci tu che per via di diletto meglio stea che starai tu, se tu sarai savio? quale altro troverrai tu che in arme, in cavalli, in robe e in denari possa star come tu starai, volendo il tuo amor concedere a costei? Apri adunque animo alle mie parole e in te ritorna: ricordati che una volta senza più suole avvenire che la fortuna si fa altrui incontro col viso lieto e col grembo aperto; la quale chi allora non sa ricevere, poi trovandosi povero e mendico, di sé e non di lei s'ha a ramaricare ...