Bruno
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Parola di vocabolario bruno: aggettivo costituito da cinque lettere, di cui tre consonanti e due vocali. Le lettere che costituiscono la parola sono: b, r, u, n, o, ossia una b, una r, una u, una n e una o. Parola con le lettere invertite: onurb. Altre parole di tipo aggettivo costituite da cinque lettere, di cui tre consonanti e due vocali: basso, bello, bravo, breve, bruto, buffo, caldo, calmo, cento. Parole che contengono la parola bruno:Nessuna parola che contiene la parola data disponibile. Parole contenute nella parola bruno:Parole contenute all'interno della parola data: nessuna parola disponibile. Parole contenute all'inizio della parola data: nessuna parola disponibile. Parole contenute alla fine della parola data: uno (br uno). Anagrammi della parola bruno:Nessun anagramma della parola data disponibile. Parole ottenute sostituendo una sola lettera della parola bruno:Parole ottenute per sostituzione di una lettera all'interno della parola data: brano ( bra no), bruco ( bruc o), brugo ( brug o), bruto ( brut o). Parole ottenute per sostituzione della lettera iniziale della parola data: pruno ( p runo). Parole ottenute per sostituzione della lettera finale della parola data: nessuna parola disponibile. Parole ottenute eliminando una sola lettera della parola bruno:Nessuna parola ottenuta per eliminazione di una sola lettera della parola data disponibile. Parole ottenute aggiungendo una sola lettera alla parola bruno:Nessuna parola ottenuta per aggiunta di una sola lettera alla parola data disponibile. Sciarade con la parola bruno:Nessuna sciarada con la parola data disponibile. Nomi di persona e di animali associabili alla parola bruno |
Nomi di persona e di animali costituiti da cinque lettere, di cui tre consonanti e due vocali:A-gun, A-wut, Abbad, Abban, Abbas, Abben. Nomi di persona e di animali costituiti soltanto dalle lettere della parola bruno:Bourbon, Bruno, Noboru. Nomi di persona e di animali costituiti dalle lettere della parola bruno e da altre lettere:Abdenour, Auberon, Blancheflour, Bo-Gunnar, Bonaventura, Bonaventure, Bourkan, Brogun, Bronius, Bunroeun, Burton, Charbonneau, Colburn, Conchobur, Conchubhar, Eburacon, Faulconbridge, Guobrandr, Mountakaber, Nobuhiro, Noorus Sabah, Nourbese, Osbourne, Thorburn, Thurborn, Urbano. Città associabili alla parola bruno |
Nomi di città costituiti da cinque lettere, di cui tre consonanti e due vocali:Angri (in provincia di Salerno), Arbus (in provincia di Sud Sardegna), Archi (in provincia di Chieti), Arnad (in provincia di Aosta), Balme (in provincia di Torino), Banzi (in provincia di Potenza), Bardi (in provincia di Parma), Barga (in provincia di Lucca), Barge (in provincia di Cuneo), Barni (in provincia di Como), Bella (in provincia di Potenza), Benna (in provincia di Biella), Bitti (in provincia di Nuoro). Nomi di città costituiti soltanto dalle lettere della parola bruno:Bruno (in provincia di Asti). Nomi di città costituiti dalle lettere della parola bruno e da altre lettere:Agrate Conturbia (in provincia di Novara), Avigliano Umbro (in provincia di Terni), Barberino di Mugello (in provincia di Firenze), Borgo d'Anaunia (in provincia di Trento), Borgo Valbelluna (in provincia di Belluno), Borgo Valsugana (in provincia di Trento), Borgone Susa (in provincia di Torino), Boroneddu (in provincia di Oristano), Botrugno (in provincia di Lecce), Brentino Belluno (in provincia di Verona), Brenzone sul Garda (in provincia di Verona), Brognaturo (in provincia di Vibo Valentia), Brovello-Carpugnino (in provincia di Verbano-Cusio-Ossola), Brugnato (in provincia di La Spezia), Bruino (in provincia di Torino), Brumano (in provincia di Bergamo), Brunello (in provincia di Varese), Brunico (in provincia di Bolzano), Brusciano (in provincia di Napoli), Brusimpiano (in provincia di Varese), Brusnengo (in provincia di Biella), Brusson (in provincia di Aosta), Bruzzano Zeffirio (in provincia di Reggio Calabria), Buonalbergo (in provincia di Benevento), Buronzo (in provincia di Vercelli), Bussi sul Tirino (in provincia di Pescara), Camburzano (in provincia di Biella), Campoli del Monte Taburno (in provincia di Benevento), Castellar Guidobono (in provincia di Alessandria), Castelletto di Branduzzo (in provincia di Pavia), Castelnuovo Berardenga (in provincia di Siena), Castelnuovo Bormida (in provincia di Alessandria), Cernusco Lombardone (in provincia di Lecco), Corte Brugnatella (in provincia di Piacenza), Credera Rubbiano (in provincia di Cremona), Fabbrica Curone (in provincia di Alessandria), Fiesso Umbertiano (in provincia di Rovigo), Fubine Monferrato (in provincia di Alessandria), Giacciano con Baruchella (in provincia di Rovigo), Giano dell'Umbria (in provincia di Perugia), Godega di Sant'Urbano (in provincia di Treviso), Guardabosone (in provincia di Vercelli), Laureana di Borrello (in provincia di Reggio Calabria), Lubriano (in provincia di Viterbo), Malborghetto Valbruna (in provincia di Udine), Montù Beccaria (in provincia di Pavia), Montebello sul Sangro (in provincia di Chieti), Montebruno (in provincia di Genova), Monterubbiano (in provincia di Fermo), Monticelli Brusati (in provincia di Brescia). Argomenti e tag correlati alla parola bruno |
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Libri che contengono la parola brunoAlcuni libri che contengono la parola bruno:
Decameron (pagina 136)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Calandrino, avendo tutte queste cose seco notate, fatto sembianti d'avere altro a fare, si partì da Maso e seco propose di volere cercare di questa pietra; ma diliberò di non volerlo fare senza saputa di Bruno e di Buffailmacco, li quali spezialissimamente amava ... ” Bruno e Buffalmacco, udendo costui, fra se medesimi cominciarono a ridere, e guatando l'un verso l'altro fecer sembianti di maravigliarsi forte e lodarono il consiglio di Calandrino; ma domandò Buffalmacco come questa pietra avesse nome ... ” “Or ben” disse Bruno “come è ella fatta?” Calandrin disse: “Egli ne son d'ogni fatta ma tutte son quasi nere; per che a me pare che noi abbiamo a ricogliere tutte quelle che noi vederem nere, tanto che noi ci abbattiamo a essa; e per ciò non perdiam tempo, andiamo ... ” A cui Bruno disse: “Or t'aspetta”; e volto a Buffalmacco disse: “A me pare che Calandrino dica bene, ma non mi pare che questa sia ora da ciò, per ciò che il sole è alto e dà per lo Mugnone entro e ha tutte le pietre rasciutte, per che tali paion testé bianche, delle pietre che vi sono, che la mattina, anzi che il sole l'abbia rasciutte, paion nere: e oltre a ciò molta gente per diverse cagioni è oggi, che è dì da lavorare, per lo Mugnone, li quali vedendoci si potrebbono indovinare quello che noi andassomo faccendo e forse farlo essi altressì; e potrebbe venire alle mani a loro, e noi avremmo perduto il trotto per l'ambiadura ... ” Buffalmacco lodò il consiglio di Bruno, e Calandrino vi s'accordò: e ordinarono che la domenica mattina vegnente tutti e tre fossero insieme a cercar di questa pietra; ma sopra ogni altra cosa gli pregò Calandrino che essi non dovesser questa cosa con persona del mondo ragionare, per ciò che a lui era stata posta in credenza ... Per che, veggendo Buffalmacco e Bruno che Calandrino era carico e l'ora del mangiare s'avicinava, secondo l'ordine da sé posto disse Bruno a Buffalmacco: “Calandrino dove è?” Buffalmacco, che ivi presso sel vedea, volgendosi intorno e or qua e or là riguardando, rispose: “Io non so, ma egli era pur poco fa qui dinanzi da noi ... ” Disse Bruno: “Ben che fa poco! a me par egli esser certo che egli è ora a casa a desinare e noi ha lasciati nel farnetico d'andar cercando le pietre nere giù per lo Mugnone ... Vedendo ciò, Buffalmacco disse a Bruno: “Noi che faremo? ché ...
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Decameron (pagina 137)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... non ce ne andiam noi?” A cui Bruno rispose: “Andianne; ma io giuro a Dio che mai Calandrino non me ne farà più niuna; e se io gli fossi presso come stato sono tutta mattina, io gli darei tale di questo ciotto nelle calcagna, che egli si ricorderebbe forse un mese di questa beffa”; e il dir le parole e l'aprirsi e 'l dar del ciotto nel calcagno a Calandrino fu tutto uno ... Buffalmacco, recatosi in mano uno de' codoli che raccolti avea, disse a Bruno: “Deh vedi bel codolo: così giugnesse egli testé nelle reni a Calandrino!” e lasciato andare, gli diè con esso nelle reni una gran percossa; e in brieve in cotal guisa, or con una parola e or con un'altra, su per lo Mugnone infino alla porta a San Gallo il vennero lapidando ... Buffalmacco e Bruno, poi che co' guardiani della porta ebbero alquanto riso, con lento passo cominciarono alquanto lontani a seguitar Calandrino; e giunti a piè dell'uscio di lui sentirono la fiera battitura la quale alla moglie dava, e faccendo vista di giugnere pure allora il chiamarono ... Buffalmacco e Bruno, queste cose udendo, facevan vista di maravigliarsi forte e spesso affermavano quello che Calandrino diceva, e avevano sì gran voglia di ridere, che quasi scoppiavano; ma vedendolo furioso levare per battere un'altra volta la moglie, levatiglisi alla 'ncontro il ritennero, dicendo di queste cose niuna colpa aver la donna ma egli, che sapeva che le femine facevano perdere la vertù alle cose e non l'aveva detto che ella si guardasse d'apparirgli innanzi quel giorno: il quale avvedimento Idio gli aveva tolto o per ciò che la ventura non doveva esser sua o perché egli aveva in animo d'ingannare i suoi compagni, a' quali, come s'avedeva averla trovata, il dovea palesare ...
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Decameron (pagina 140)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Chi Calandrino, Bruno e Buffalmacco fossero non bisogna che io vi mostri, ché assai l'avete di sopra udito: e per ciò, più avanti faccendomi, dico che Calandrino aveva un suo poderetto non guari lontan da Firenze, che in dote aveva avuto dalla moglie, del quale, tra l'altre cose che sù vi ricoglieva, n'aveva ogni anno un porco; e era sua usanza sempre colà di dicembre d'andarsene la moglie e egli in villa, e ucciderlo e quivi farlo salare ... Ora avvenne una volta tra l'altre che, non essendo la moglie ben sana, Calandrino andò egli solo a uccidere il porco; la qual cosa sentendo Bruno e Buffalmacco e sappiendo che la moglie di lui non v'andava, se n'andarono a un prete loro grandissimo amico, vicino di Calandrino, a starsi con lui alcun dì ... Disse Bruno a Buffalmacco: “Vogliangli noi imbolare stanotte quel porco?” Disse Buffalmacco: “O come potremmo noi?” Disse Bruno: “Il come ho io ben veduto, se egli nol muta di là ove egli era testé ... ” Il prete disse che gli era molto caro; disse allora Bruno: “Qui si vuole usare un poco d'arte ... Buffalmacco e Bruno se n'andarono a cenar col prete: e, come cenato ebbero, presi loro argomenti per entrare in casa Calandrino là onde Bruno aveva divisato, là chetamente n'andarono; ma trovando aperto l'uscio, entraron dentro e ispiccato il porco via a casa del prete nel portarono e, ripostolo, se n'andarono a dormire ... Bruno e Buffalmacco levatisi se ne andarono verso Calandrino per udir ciò che egli del porco dicesse; il quale, come gli vide, quasi piagnendo chiamati, disse: “Oimè, compagni miei, che il porco mio m'è stato imbolato!” Bruno accostatoglisi pianamente gli disse: “Maraviglia che se' stato savio una volta!” “Oimè” disse Calandrino “ché io dico da dovero ... ” “Così dì, “ diceva Bruno “grida forte, sì che paia bene che sia stato così ... ” Disse Calandrino: “Tu mi faresti dar l'anima al nemico: io dico che tu non mi credi, se io non sia impiccato per la gola, che egli m'è stato imbolato!” Disse allora Bruno: “Deh! come dee potere esser questo? Io il vidi pure ieri costì: credimi tu far credere che egli sia volato?” Disse Calandrino: “Egli è come io ti dico ... ” “Deh!” disse Bruno “può egli essere?” “Per certo” disse Calandrino “egli è così, di che io son diserto e non so come io mi torni a casa: mogliema nol mi crederà, e se ella il mi pur crede, io non avrò uguanno pace con lei ... ” Disse allora Bruno: “Se Dio mi salvi, questo è mal fatto, se vero è; ma tu sai, Calandrino, che ieri io t'insegnai dir così: io non vorrei che tu a un'ora ti facessi beffe di moglieta e di noi ... ” “Sì, “ disse Bruno “ben farai con pane e con formaggio a certi gentilotti che ci ha da torno! ché son certo che alcun di lor l'ha avuto, e avvederebbesi del fatto e non ci vorrebbe venire ... Rispose Bruno: “Vorrebbesi fare con belle galle di gengiovo e con bella vernaccia, e invitargli a bere: essi non sel penserebbono e verrebbono, e così si possono benedicer le galle del gengiovo come il pane e 'l cascio ... ” “Or via, “ disse Bruno “io sono acconcio d'andare infino a Firenze per quelle cose in tuo servigio, se tu mi dai i denari ... Bruno, andatosene a Firenze a un suo amico speziale, comperò una libra di belle galle e fecene far due di quelle del cane, le quali egli fece confettare in uno aloè patico fresco; poscia fece dar loro le coverte del zucchero come avevan l'altre, e per non ismarrirle o scambiarle fece lor fare un certo segnaluzzo, per lo quale egli molto ben le conoscea; e comperato un fiasco d'una buona vernaccia, se ne tornò in villa a Calandrino e dissegli: “Farai che tu inviti domattina a ber con teco tutti coloro di cui tu hai sospetto: egli è festa, ciascun verrà volentieri, e io farò stanotte insieme con Buffalmacco la 'ncantagione sopra le galle e recherolleti domattina a casa, e per tuo amore io stesso le darò e farò e dirò ciò che fia da dire e da fare ... Ragunata adunque una buona brigata tra di giovani fiorentini che per la villa erano e di lavoratori, la mattina vegnente, dinanzi alla chiesa intorno all'olmo, Bruno e Buffalmacco vennono con una scatola di galle e col fiasco del vino: e fatti stare costoro in cerchio, disse Bruno: “Signori, e' mi vi convien dir la cagione per che voi siete qui, acciò che, se altro avvenisse che non vi piacesse, voi non v'abbiate a ramaricar di me ...
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Decameron (pagina 141)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Ciascun che v'era disse che ne voleva volentier mangiare: per che Bruno, ordinatigli e messo Calandrino tra loro, cominciatosi all'un de' capi, cominciò a dare a ciascun la sua; e, come fu per mei Calandrino, presa una delle canine, gliele pose in mano ... Quivi ciascun guatava nel viso l'uno all'altro per veder chi la sua sputasse; e non avendo Bruno ancora compiuto di darle, non faccendo sembiante d'intendere a ciò, s'udì dir dietro: “Eia, Calandrino, che vuol dir questo?” per che prestamente rivolto e veduto che Calandrino la sua aveva sputata, disse: “Aspettati, forse che alcuna altra cosa gliele fece sputare: tenne un'altra”; e presa la seconda, gliele mise in bocca e fornì di dare l'altre che a dare avea ... Buffalmacco faceva dar bere alla brigata e Bruno: li quali insieme con gli altri questo vedendo tutti dissero che per certo Calandrino se l'aveva imbolato egli stesso; e furonvene di quegli che aspramente il ripresero ... Ma pur, poi che partiti si furono, rimasi Bruno e Buffalmacco con Calandrino, gl'incominciò Buffalmacco a dire: “Io l'aveva per lo certo tuttavia che tu te l'avevi avuto tu, e a noi volevi mostrare che ti fosse stato imbolato per non darci una volta bere de' denari che tu n'avesti ...
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Decameron (pagina 149)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... facevano, più persone domandò di lor condizione; e udendo da tutti costoro essere poveri uomini e dipintori, gli entrò nel capo non dover potere essere che essi dovessero così lietamente vivere della lor povertà, ma s'avisò, per ciò che udito aveva che astuti uomini erano, che d'alcuna altra parte non saputa dagli uomini dovesser trarre profetti grandissimi; e per ciò gli venne in disidero di volersi, se esso potesse, con ammenduni, o con l'uno almeno, dimesticare; e vennegli fatto di prender dimestichezza con Bruno ... E Bruno, conoscendolo in poche di volte che con lui stato era questo medico essere uno animale, cominciò di lui a avere il più bel tempo del mondo con sue nuove novelle; e il medico similemente cominciò di lui a prendere maraviglioso piacere ... Bruno, udendo il medico e parendogli la dimanda dell'altre sue sciocche e dissipite, cominciò a ridere e pensò di rispondergli secondo che alla sua pecoraggine si convenia, e disse: “Maestro, io nol direi a molte persone come noi facciamo, ma di dirlo a voi, perché siete amico e so che a altrui nol direte, non mi guarderò ... “Omè!” disse Bruno “maestro, che mi domandate voi? Egli è troppo gran segreto quello che voi volete sapere, e è cosa da disfarmi e da cacciarmi del mondo, anzi da farmi mettere in bocca del lucifero da San Gallo, se altri il risapesse: ma sì è grande l'amor che io porto alla vostra qualitativa mellonaggine da Legnaia e alla fidanza la quale ho in voi, che io non posso negarvi cosa che voi vogliate; e per ciò io il vi dirò con questo patto, che voi per la croce a Montesone mi giurerete che mai, come promesso avete, a niuno il direte ... “Dovete adunque, “ disse Bruno “maestro mio dolciato, sapere che egli non è ancora guari che in questa città fu un gran maestro in nigromantia il quale ebbe nome Michele Scotto, per ciò che di Scozia era, e da molti gentili uomini, de' quali pochi oggi son vivi, ricevette grandissimo onore; e volendosi di qui partire, a instanzia de' prieghi loro ci lasciò due suoi sufficienti discepoli, a' quali impose che a ogni piacere di questi cotali gentili uomini, che onorato l'aveano, fossero sempre presti ... ” Il maestro, la cui scienza non si stendeva forse più oltre che il medicare i fanciulli del lattime, diede tanta fede alle parole di Bruno quanta si saria convenuta a qualunque verità; e in tanto disiderio s'accese di volere essere in questa brigata ricevuto, quanto di qualunque altra cosa più disiderabile si potesse essere acceso ... Per la qual cosa a Bruno rispose che fermamente maraviglia non era se lieti andavano, e a gran pena si temperò in riservarsi di richiederlo che essere il vi facesse infino a tanto che, con più onor fattogli, gli potesse con più fidanza porgere i prieghi suoi ...
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