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Rendere lucidi i gioielli d'argentoBisogna intanto fare una distinzione tra lavare e pulire l'argento e lustrarlo per renderlo lucido. Quando avvieremo le procedure per renderlo maggiormente lucido, non utilizzeremo disinfettanti di alcuna sorta e quindi questa procedura non ha nulla a che vedere con quella utilizzata per la pulizia dell'argento, che è una cosa completamente diversa. Facciamo quindi attenzione a lucidare l'argento in un periodo differente da quello nel quale lo laviamo, e non ce ne pentiremo assolutamente. Come primo punto, per lustrare l'argento è necessario dover fare una scelta: ricorrere ai materiali che sono reperibili a buon prezzo nei negozi online o nelle semplici gioiellerie o ipermercati, cioè un apposito kit per lucidare (liquido, sapone, spazzolino, ciotolina in determinati materiali), oppure ricorrere molto più semplicemente ai classici rimedi casalinghi. E quali sono questi rimedi? Bisognerà come primo punto acquistare un detersivo che sia un prodotto apposito per lucidare l'argento oppure, visto che stiamo parlando di rimedi casalinghi non creati su misura, per i piatti. Potremo scegliere, correndo un minimo rischio di rovinare irrimediabilmente l'argento, che però è piuttosto resistente sotto questo punto di vista, di acquistare un detersivo per rendere brillanti i piatti; gli effetti promessi sui piatti dovrebbero essere anche gli stessi sull'argento, che dovrà essere immerso in una ciotolina di acqua calda ma non bollente (che, altrimenti, potrebbe rovinare l'argento). Lasceremo per un tempo non eccessivo i gioielli all'interno del bacile, nell'acqua, dove potremo versare anche un po' di polvere per la pulizia approfondita che si scioglierà, o altre goccine di detersivi simili a questo, che possiamo appunto trovare nelle oreficerie o negli ipermercati. Sono abbastanza sconsigliati gli acquisti di questo genere dal web, visto che potremo acquistare prodotti non adatti al nostro argento e ai nostri gioielli. Dopo aver lasciato i gioielli nell'acqua piena di detersivo, dovrà essere nostro compito immergerli nel lavandino pieno d'acqua, sempre calda tendente al bollente, oppure in qualunque altra bacinella. Per fare un ottimo lavoro, prendiamo un pezzettino di argento per volta (ciò sarà facile se stiamo parlando di una collana, se invece stiamo parlando di un anello senza ciondoli l'operazione sarà più complicata) e sciacquiamo con moltissima attenzione, pezzettino per pezzettino, sotto l'acqua, senza strofinare l'argento con nessun altro materiale. In seguito, appoggiamo tutto l'argento su uno straccio molto delicato e lasciamo asciugare lì. Se decideremo di esporre l'argento a fonti di calore, a parte il fatto che in caso di calore esagerato l'argento potrebbe rovinarsi in modo piuttosto serio, quest'ultimo potrebbe asciugarsi in modo uniforme ed imperfetto, e resterebbero delle macchie tipiche dell'acqua che non ha avuto modo di asciugarsi correttamente. Alcuni, prima di asciugare l'argento, preferiscono spargerci sopra del liquido per lucidare i gioielli preziosi; altri sostengono che i liquidi siano troppo aggressivi per l'argento. Insomma, libero sfogo alla fantasia anche in questo caso (anche se sembra strano), ma attenzione a non distruggere l'argento, e quindi a far calare il suo valore! Tag: lucidare acquistare potremo parlando attenzione detersivo essere fare potrebbe Argomenti: libero sfogo, vista estetico, luce artificiale, apposito kit, minimo rischio Altri articoli del sito ad argomento Gioielli del canale Moda ed affini: Come annunciare una gravidanza al proprio marito Come fare orecchini Come scegliere le bomboniere per le nozze Come dichiararsi ad una persona Come fare soldi e contare, possibilmente, su un piccolo reddito passivo Libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Decameron di Giovanni Boccaccio (pagina 192) Corbaccio di Giovanni Boccaccio (pagina 22) La strega ovvero degli inganni de' demoni di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (pagina 22) Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni (pagina 14) Le sottilissime astuzie di Bertoldo di Giulio Cesare Croce (pagina 14) |
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