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Riconoscere i disturbi d'ansia e tenere a freno l'ansiaSommarioIntroduzione Capitolo 1: come riconoscere l'ansia Capitolo 2: caratteristiche peculiari dell'ansia Capitolo 3: tipologie di disturbi d'ansia Capitolo 4: gli attacchi di panico Alcuni eventi che possono favorire gli attacchi di panico Capitolo 5: trattamento dei disturbi d'ansia Il semplice ed efficace esercizio della respirazione diaframmatica profonda Le affermazioni positive di sostegno Il Rescue Remedy con i Fiori di Bach e Emergency con i fiori australiani Capitolo 6: ricaduta in stati d'ansia Alcuni casi concreti con possibili soluzioni L'aiuto del terapeuta IntroduzioneL'ansia rappresenta uno stato mentale devastante per molte persone e porta ad un mix di emozioni e sentimenti negativi molto difficile da gestire. Lo stress che deriva da stati emotivi di questo tipo può essere micidiale, eppure con il giusto approccio al problema, la giusta carica motivazionale e l'aiuto di persone care, nonché di un terapeuta, indispensabile in alcuni casi, questo male si può combattere con successo. Ansia e stress sono legati a doppio filo, in quanto, nel soggetto ansioso, uno stimolo che normalmente non sortirebbe effetti importanti nella psiche, genera un forte stress che porta ad un complesso di sensazioni ed emozioni negative, quali quelle della paura, dell'incertezza e della spossatezza, che a loro volta alimentano lo stress. A volte non si soffre di veri e propri disturbi d'ansia, ossia di ansia eccessiva continuativa nel tempo, come stato di malessere costante e patologico, che rappresenta chiaramente il caso più preoccupante, ma si soffre di episodi di ansia, che sono considerabili normali se associati ad eventi sporadici particolarmente stressanti quali quello di una separazione e quello di un esame o di un test importante. In alcuni casi risulta imprescindibile l'intervento di un terapeuta, anzi il consiglio è di rivolgersi comunque ad un professionista se si soffrisse di stati ansiosi che si percepiscono come non ordinari. Questa piccola guida introduce l'argomento dell'ansia, con riferimento anche agli attacchi di panico, e dello stress ad essa strettamente legato, per fornire uno strumento utile per capire se davvero si soffre di ansia e per offrire un set di informazioni che potrebbero aiutare a farsi una idea basilare dell'argomento, per così iniziare ad affrontarlo. Capitolo 1: come riconoscere l'ansiaPrima di affrontare il problema dell'ansia vero e proprio occorre innanzitutto inquadrare bene il proprio caso accertandosi di avere a che fare con questo malessere e non con qualcos'altro. Per definizione, l'ansia consiste in uno stato psichico di agitazione e di forte apprensione nel quale il soggetto ansioso prova sentimenti di paura, di incertezza e di preoccupazione a seguito di uno stimolo interno o esterno. L'evento responsabile dell'ansia potrebbe essere identificato in un ben definito evento od oggetto esterno, o in un fattore scatenante interno, di origine pulsionale, oppure potrebbe anche non essere identificabile sul momento. Chi prova ansia si trova, dunque, a dover fare i conti con uno stato mentale caratterizzato da sensazioni, emozioni e sentimenti negativi scatenati da pensieri, circostanze, eventi, oggetti o persone che, in pensione non ansiose, normalmente non scatenerebbero una tale reazione. La persona ansiosa, in sostanza, non riesce ad adattarsi bene ad alcuni stimoli interni ed esterni che riescono a stressarla oltremodo scatenando le suddette reazioni negative. A volte basta trovarsi di fronte a circostanze all'apparenza innocue per far scattare l'allarme ansioso, con aumenti, apparentemente ingiustificabili, della tensione emotiva, che fanno molto soffrire il soggetto interessato e possono far preoccupare anche chi gli sta intorno. Esistono diversi tipi d'ansia e, in alcuni casi, non si tratta davvero di un evento drammatico. Si pensi all'ansia che può avere una persona innamorata nel volere vedere la persona amata; una frase che spesso si sente è: "Sono ansioso di vederti!", che ha un'accezione ben diversa da quella dell'ansia che logora l'individuo facendolo soffrire, costringendolo in perenni stati di timore, apprensione e sospensione senza alcuna contropartita positiva. Vi è poi anche l'ansia "normale", dovuta ad eventi specifici che, per loro natura, in genere scatenano tale status mentale prima che abbiano luogo. Si pensi all'ansia per un esame, provata dalla quasi totalità degli studenti, in forma più o meno accentuata, o all'ansia per un colloquio di lavoro. Un'altra distinzione va fatta tra ansia primaria e ansia segnale: la prima è caratterizzata dalla mancanza di capacità di controllo, ed è ad esempio rilevabile negli incubi del sonno notturno, mentre la seconda è caratterizzata da un campanello d'allarme atto a rilevare una minaccia al proprio stato di equilibrio. L'ansia più preoccupante è quella eccessiva, che si prova continuamente, con cause scatenanti spesso non chiare e definibili, che fa vivere costantemente male e che stressa l'individuo in un modo terribile, soffocandolo. Nei casi più gravi, con l'ansia insorgono anche disturbi vasomotori e sensazioni viscerali molto sgradevoli, quali quelle di costrizione toracica e laringea. In sostanza, in alcuni casi, si può provare un senso di oppressione al petto e alla laringe, ma si possono anche presentare respiro corto, palpitazioni, tremore interno e nausea. Si parla, quindi, di un'iperattività del sistema nervoso autonomo, apparentemente non giustificata da cause di gravità condivisibile.
Se ti identifichi in qualche modo nel quadro delineato, potresti davvero avere problemi di ansia che meriterebbero l'attenzione di un terapeuta, oltre che di una piccola guida introduttiva all'argomento. Fai, comunque, innanzitutto attenzione al fatto che la questione del riconoscimento dell'ansia "preoccupante" verte sulla capacità di discernere la situazione in cui vi è l'insorgere di casi sporadici di ansia, che un po' tutti sperimentano nella loro vita, dalla situazione in cui insorgono, con una certa frequenza, sentimenti di paura, tensione e preoccupazione; in quest'ultimo caso si parla di vera e propria malattia psicologica, che può avere ripercussioni deleterie sia a livello mentale che a livello fisico, con attacchi spesso improvvisi e stremanti. Identificare un problema di ansia eccessiva, intesa come patologia, non è sempre facile perché la sintomatologia di questa affezione è simile a quella di altri disturbi. Una delle cose a cui prestare maggiormente attenzione è il livello di tensione emotiva e paura che si prova. Se tale livello è alto e si provano vari sentimenti negativi associabili all'ansia per un tempo prolungato, allora è molto probabile che si tratti davvero di un disturbo d'ansia. In questo frangente, la paura viene provata verso qualcosa di non identificabile, senza una apparente causa scatenante, oppure consiste in un timore generale, ad esempio di perdere il controllo o nei riguardi della morte, non in una risposta emotiva ad un preciso evento effettivamente pauroso che la giustificherebbe appieno. Sia chiaro che è normale pensare ogni tanto alla morte e che è l'eccesso di questi cattivi pensieri che può portare ad ansia difficile da gestire; la cosa diventa preoccupante se tali pensieri sono frequenti e distraggono l'individuo dalle sue mansioni quotidiane e se non lo fanno dormire bene la notte. La paura associata ad un attacco di ansia è molto insidiosa, deprimente e sfiancante anche perché può far perdere velocemente il controllo ed è difficile da fugare, pur con l'aiuto confortante di altre persone. Le continue preoccupazioni, soprattutto se ingiustificate agli occhi degli altri ed accompagnate da tensione a livello fisico, sono indicative di una sofferenza da ansia. A far rilevare maggiore certezza in tal senso vi è la presenza costante di nervosismo e pessimismo, con la convinzione che tutto andrà male, con riferimento all'evento scatenante, e non si riuscirà a superare agevolmente il brutto momento. Un altro segnale identificativo dell'ansia consiste in una brutta sensazione di distacco dalla realtà, di dissociazione che fa sentire come se si fosse disconnessi dalle persone vicine e da ciò che c'è intorno, con una possibile forte mancanza di motivazione. Capitolo 2: caratteristiche peculiari dell'ansiaL'ansia ha delle caratteristiche peculiari che la contraddistinguono, e non a caso consiste in uno stato mentale dettato da una moltitudine di sentimenti, come esposto in precedenza, pertanto è importante saperla distinguere da altri stati d'animo, da emozioni e sentimenti a cui a volte viene accomunata. Un primo, interessante paragone può essere fatto tra l'ansia e l'angoscia. Pur non rappresentando esattamente la stessa cosa, si consideri che in Tedesco il termine Angst indica sia l'angoscia che l'ansia, indistintamente. In Italiano, le cose stanno un po' diversamente e l'ansia consiste in uno stato d'animo complesso che abbraccia un insieme di emozioni e sentimenti, tra cui quello dell'angoscia, che quindi rappresenta soltanto una componente dell'ansia. Un discorso analogo si può fare riguardo alla paura, che rappresenta solo un'altra componente dell'ansia e quindi va distinta da quello che è uno stato emotivo molto più complesso. Tra l'altro, la paura "normale" insorge a seguito di una causa, di un evento percepito come pericoloso, mentre l'ansia, almeno nella sua veste di disturbo patologico, è aspecifica, può insorgere anche senza una causa scatenante ben definita, molto spesso a causa di conflitti interiori. A riprova della complessità dell'ansia, e in particolare del disturbo patologico d'ansia, si può dire che essa interessa l'individuo a 360 gradi, espletandosi nei seguenti ambiti: - emotivo, visto che dà vita, tra le varie cose, ad una brutta sensazione di smarrimento e di paura, spesso persistente e ingiustificata, nonché a brividi e a nausea; - cognitivo, visto che sospende l'individuo in uno stato di perenne attesa di un qualche tipo di pericolo; - somatico, visto che la percezione di un pericolo mette in moto una reazione tangibile a livello fisico, sia all'interno che all'esterno del corpo umano, con evidenze quali l'insorgenza di sudorazione e di tremore, l'aumento della pressione del sangue e della frequenza cardiaca, la dilatazione delle pupille e lo sbiancamento del viso. - comportamentale, visto che ha un risvolto evidente riguardo, ad esempio, all'evitare dell'insorgenza di nuovi attacchi e alle abitudini del soggetto sofferente, che spesso si aliena per non sentirsi giudicato da chi gli sta intorno e per non pesare sugli altri. Soffermandosi sulla sfera comportamentale, è importante notare che l'ansia, in parte, ha anche un risvolto positivo, in quanto può mettere in guardia da pericoli reali. È proprio l'ansia che, a volte, ad esempio, fa scongiurare all'individuo un incidente stradale, portandolo a guidare con prudenza, a basse velocità, oppure inculca nell'individuo un'attenzione particolare all'igiene, che può fargli scongiurare l'insorgere di malattie anche pericolose. Capitolo 3: tipologie di disturbi d'ansiaEsistono diverse tipologie di disturbi d'ansia, ossia di ansia intesa come patologia, come eccessiva e pressoché sempre presente nel tempo, con impatti negativi importanti sulla vita dell'individuo, e non come saltuaria reazione ad un evento reale ben definito. Le tipologie più comuni sono il DAG, ossia il Disturbo d'Ansia Generalizzata, il DP, ossia il Disturbo di Panico, il DOC, ossia il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, il DPTS, ossia il Disturbo Post Traumatico da Stress, la fobia sociale e le fobie specifiche. Come vedi, si tratta di un quadro piuttosto complesso, pertanto, se soffri di disturbo d'ansia, solo un terapeuta potrà sbilanciarsi per inquadrare il tuo disturbo nella giusta categoria, quindi, se ritieni di soffrire di ansia patologica non scoraggiarti e affidati ad un professionista che ti saprà aiutare indirizzandoti nella giusta direzione. Fine dell'anteprima. 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