Frasi Belle - Le più belle frasi dolci e romantiche online e altro
|
||||
La favorita del Mahdi di Emilio Salgari pagina 28—No, non sogni mia povera Fathma, sono proprio io, il tuo Abd-el-Kerim giunto in tempo per infrangere il capo a quell'immonda jena che stava per dilaniare le tue spalle. Fathma fece un gesto d'orrore. —Ah sì, mi ricordo… mi ricordo… L'aveva dinanzi a me… era salita sulle mie spalle, mi guardava ferocemente… mi mostrava i denti… mi soffocava fra le sue zampe… Oh Dio! quale spavento! Oh Dio, quale angoscia! —Ma chi fu quel mostro che t'abbandonò legata in questa selva a pasto delle bestie! Dimmi chi fu, che io vada a strappargli il cuore! —La greca, la mia rivale, Elenka, balbettò Fathma tremando di rabbia. Mi tradì, mi flagellò, poi mi lasciò sola… Se tu sapessi quanto odio quell'orribile creatura! —Elenka!… esclamò Abd-el-Kerim con trasporto furioso. Maledetto il momento in cui non la strozzai! Guai, guai, mostruosa donna se riesco a riafferrarti! La sua voce fu soffocata da una scarica di fucili che risuonò in lontananza e da uno scoppio di urla feroci. —Abd-el-Kerim! esclamò Fathma con ispavento. Egli la sollevò e se l'appoggiò al petto come una madre fa d'un fanciullo. —Vieni, Fathma, diss'egli sordamente. Sono inseguito dai beduini che mi rapirono. Vieni, vieni! Egli fuggì a grandi salti e colla medesima facilità come se portasse un leggero fardello, tanta era la forza che infondevagli l'amore e la gioia d'aver ritrovata colei che egli credeva per sempre perduta. Attraversò sempre correndo l'ultimo tratto della foresta e giunse nella pianura d'Hossanieh proprio nel momento che un plotone di basci-bozuk sbuccava alla carriera da una gola formata da due ripide colline. —Fathma! esclamò Abd-el-Kerim, con emozione. I basci-bozuk! L'uomo che cavalcava alla testa dei soldati, venne a loro incontro a tutta velocità e gettò un gran grido: —Abd-el-Kerim! Abd-el-Kerim! —Hassarn! gridò l'arabo. Il capitano balzò di sella e li raggiunse colle braccia aperte; Abd-el-Kerim e Fathma si precipitarono incontro a lui. —Ah! esclamò il capitano Hassarn stringendoli ambedue in un tenero amplesso. Vi credeva per sempre perduti! CAPITOLO XIII.—Il Delatore. All'indomani il campo egiziano era tutto in confusione. Fanti, artiglieri e cavalieri andavano e venivano frettolosamente e lavoravano con febbrile alacrità; gli uni piegavano le tende e le arrotolavano accuratamente, altri scioglievano fasci di fucili e li consegnavano ai rispettivi proprietari, altri ancora si aiutavano reciprocamente a mettersi in ispalla gli zaini, a incinghiare le gamelle e le giberne. Si tiravano i cannoni e se li aggiogavano ai muli o agli asini, si insellavano i cavalli, si caricavano i cammelli e si conducevano in furia ai pozzi a rinnovare le provviste d'acqua e ad una estremità dell'accampamento si formavano le compagnie che tosto si muovevano quale avanguardia. Si capiva subito che gli Egiziani levavano il campo. Alla notte erano giunti i rinforzi da Chartum, consistenti per lo più in artiglieri, e Dhafar pascià aveva dato il comando di prepararsi per mettersi in viaggio onde raggiungere l'esercito comandato dai pascià Hicks e Aladin. Nel momento che maggiore era l'animazione, un uomo avvolto accuratamente in un gran taub alla beduina che gli lasciava scoperti solamente gli occhi, entrava nel campo, senza essere quasi visto. Lo sconosciuto si fermò un momento dietro ad un gruppo di cammelli inginocchiati che aspettavano il carico, guardò con grande attenzione qua e là come cercasse qualche volto di sua conoscenza, poi tirò innanzi con passo quasi furtivo, oltrepassò in furia le tende degli ufficiali e dello stato maggiore coprendosi col taub persino il capo e s'arrestò dinanzi alla tenda di Dhafar pascià sulla cui cima ondeggiava la bandiera egiziana. —Alto là! gli intimò la sentinella che vegliava dinanzi l'entrata. Lo sconosciuto mostrò il suo volto e fece volare in aria un tallero. La sentinella si tirò prestamente da un lato presentandogli l'arma non senza un gesto di sorpresa e di terrore. —Non aver paura che non sono uno spettro, disse lo sconosciuto, sorridendo. Quando parte il grosso della truppa? —Fra due ore, rispose la sentinella. —Con chi è Dhafar pascià? —Coi suoi aiutanti di campo. —Va a dirgli ch'io debbo parlargli immediatamente ma che desidero sia solo. La sentinella chiamò un compagno, gli consegnò il fucile ed entrò precipitosamente nella tenda. Poco dopo uscì seguito da tre aiutanti di campo. —Vi aspetta, diss'egli. Lo sconosciuto entrò e trovò Dhafar pascià in piedi dinanzi ad un tavolino ingombro di carte geografiche. Il pascià retrocesse vivamente, quando lo sconosciuto lasciò cadere a terra il taub. —Notis! esclamò egli con terrore. Non è possibile! —Sì, sono Notis, Dhafar pascià, rispose il greco. Quel Notis che tutti credevano morto nelle foreste del Bahr-el-Abiad. —Ma come mai siete vivo?… M'avevano narrato che Abd-el-Kerim vi aveva cacciato la scimitarra attraverso il corpo e che eravate caduto in uno stagno profondissimo. —È vero, disse Notis, ma i greci hanno l'anima incavigliata. —Non capisco come siate risorto. —È facilissimo, pascià! Quando Abd-el-Kerim mi lasciò nello stagno, non ero ancora spirato. Un beduino, passando poco dopo per la foresta, udì i miei gemiti e mi raccolse. Languii più giorni nella sua tenda ma finalmente guarii ed ora ritorno al campo. —Per riprendere il comando della vostra compagnia? —Niente affatto, Ecco qui una lettera firmata dal mudir di Chartum il quale mi concede il congedo di due anni; mia sorella me la recò tre giorni or sono. —Ah! fe' Dhafar sorpreso. È qui vostra sorella Elenka? —No, è accampata alle ruine di El-Garch. —E allora che volete da me? chiese il pascià dopo di aver letta la lettera che Notis gli porgeva. —Siamo perfettamente soli? —Assolutamente soli. —Dhafar pascià, disse Notis gravemente, nelle vostre file avete una spia di quel cane di Mahdi. —Nelle mie file, esclamò il pascià. Chi può essere mai? —Una donna che fu la favorita del Mahdi e che ora divenne l'amante di Abd-el-Kerim. —Fathma! —Sì, proprio l'almea Fathma, mandata qui dal suo signore per tradirvi tutti quanti e farvi uccidere prima che abbiate a raggiungere l'armata d'Hicks pascià. —È forse una rivincita che tentate contro Abd-el-Kerim? —Non mi curo più di quell'arabo. Lo disprezzo e ciò per me basta. —Ma sapete che se è vero quello che asserite Fathma è perduta? —Che farete di quella donna? chiese Notis la cui voce tremavagli leggermente. —La faccio fucilare subito. Il greco impallidì ma non fece nessun motto che tradisse la violenta emozione che agitavalo. Comprese subito che era andato troppo innanzi e che correva rischio di perdere per sempre Fathma, ma non si scoraggiò. —Se la fate fucilare, è una grande disgrazia, disse. —Perchè mai? I ribelli non meritano compassione, anzi nemmeno quartiere. —Io, se fossi in voi, la manderei a Chartum e ve la terrei come ostaggio. Il Mahdi l'ama, e potrebbe servirsi per scambiarla contro qualche personaggio importante che avesse la sfortuna di cadere nelle mani dei ribelli. —Confesso che voi ne sapete più di me, ma chi mi assicura che essa fu la favorita del Mahdi? L'accusa è gravissima. —Lo assicurerà un dongolese che la vide più volte a El-Obeid. —Dove si trova quest'uomo? Il greco uscì dalla tenda e mandò un fischio stridulo, poi sparò in aria un colpo di pistola. Tosto si vide accorrere verso il campo un selvaggio seminudo, armato di una lunga lancia; in poco tempo giunse alla tenda e fu condotto alla presenza del pascià. —Tu sei dongolese, non è vero? chiese Dhafar, guardandolo con curiosità. —Si, padrone, rispose il negro, —Da dove vieni? —Da El-Obeid dove accampava il ribelle Mohamed Ahmed. —Conosci tu Fathma? —Sì, era la favorita del Mahdi, La vidi più volte a El-Obeid. —Basta, così, puoi andartene Il negro se ne andò dopo d'aver scambiato un rapido sguardo col greco. —Che fate Tag: campo sconosciuto mahdi tenda dinanzi dopo aver sentinella momento Argomenti: campo egiziano, grande attenzione, tavolino ingombro, personaggio importante, rapido sguardo Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: La trovatella di Milano di Carolina Invernizio Libro proibito di Antonio Ghislanzoni Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Corbaccio di Giovanni Boccaccio Decameron di Giovanni Boccaccio Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come fare il profumo in casa Come fare gioielli a mano Cosa bisogna sapere sul gattino di razza Come funziona il collagene e quali benefici apporta Offerta capodanno a Zurigo
|
||||