Il romanzo storico e il romanzo realista

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La scrittura che si riferisce ad argomenti concreti e veramente accaduti prende il suo spunto dal Realismo. Nell’Ottocento nacque questo movimento, che poi prenderà diverse forme mantenendo come primarie espressioni di questo genere il romanzo storico e quello Realistico. Il primo, ovviamente, come immagine principale, prende spunto dalla realtà nuda e cruda che si presenta sotto gli occhi dell’autore e dei personaggi. L’intento è quello riferibile al bisogno di dichiarare la verità, esplicando ogni trattazione nel modo più aderente possibile a ciò che è evidentemente accaduto. Solitamente questo genere di narrazioni risulta utile strumento di identificazione storica e ricostruzione temporale di alcuni eventi importanti nel percorso di una società. L’autore presenta una minuziosa attenzione per i particolari, chiarificando qualsiasi aspetto o anfratto del contesto descritto.


Un esempio di tale genere è rintracciabile in Stendhal, il quale definisce i suoi romanzi realisti perché precursori del profilo della società. Lo scrittore pubblicò nel 1830 Il rosso e il nero, celebre opera degna di nota. Dopo di lui arrivarono numerosi altri europei come Gustave Flaubert e Charles Dickens e non possiamo dimenticare di citare  il russo Lev Tolstoj, con il suo Guerra e Pace del 1869.


Le ufficiale linee guida le definì il francese Honoré de Balzac, il quale esplorò questo genere rendendolo suo e raffigurò le sue regole nell’opera  La commedia umana, creata tra il 1830 ed il 1856. De Balzac afferma che la società si plasma con diversi caratteri, differenti tipi di uomini che costituiscono l’interezza dell’umanità. L’unità degli esseri umani è eterogenea e, allo stesso tempo, si identifica in una forma chiara a tutti.


In questi romanzi per la prima volta emerge la figura del protagonista semplice ed umile e, contemporaneamente, anche il narratore si presenta sotto altre vesti. Egli infatti non è più onnisciente ma sono i personaggi della narrazione che lo aiutano e guidano nell’evoluzione della storia. Il tono dei protagonisti è colloquiale, in questo sta la grande differenza con i romanzi che sono stati pubblicati in precedenza.


Il romanzo Storico detiene un particolare obiettivo, che è quello di presentare al pubblico la situazione della società e le difficili condizioni di vita che detengono la maggior parte dei cittadini. Erich Auerbach, noto critico letterario tedesco individua, dopo numerosi e folti studi, il profilo tipico di un romanzo Realista. Le caratteristiche principali sono tre e riconoscono la necessità di valorizzare personaggi, ambiente e situazioni, arricchendo la narrazione di elementi che appartengano alla realtà. Il quotidiano dei personaggi deve essere contestualizzato in una scena storica ed un periodo bene definito e conosciuto dallo scrittore. La questione sociale, storica ed economica dovrebbe costituire la struttura portante della vicenda che si intende presentare.


Spesso l’autore decide di riportare eventi legati alla contemporaneità in cui vive, per questo la fedeltà alla realtà può essere decisamente più chiara e facilmente riproducibile. Il legame tra il modo di pensare e di agire dei profili descritti deve aderire all’ambientazione, quindi risultare consona e legittima alla situazione.


Rispetto al romanzo Storico, che appare prima di quello Realistico, l’interesse nutrito dal pubblico è silenziosamente vasto, infatti, nonostante la scarsa pubblicità che l’editoria investe in questo genere, la risposta da parte dei lettori con il tempo è andata ad incrementare. Talvolta gli autori mischiano i due generi creando dei romanzi, molto interessanti, ma non facilmente riconducibili ad una categoria letteraria.


Gli obiettivi che si pone questo tipo di opera sono ben differenti da quelli Realistici, infatti lo scopo primario è quello di lasciare evadere il lettore dalla sua realtà contingente per immergersi in un tempo lontano e in epoche storiche che hanno accompagnato l’evoluzione dell’umanità.


Il passato è segnato da numerosi momenti significativi ed importanti per la società, per questo motivo spesso si ricerca in quegli eventi lo stimolo per ritrovare lo spirito patriottico per la propria nazione e cultura.


Bisogna riconoscere che l’iniziatore di questo genere si identifica in Walter Scott che, con le sue opere a sfondo medievale, è riuscito a riportare in vita un epoca, basti pensare a Waverly del 1814.


La tradizione del passato fa da padrona in questi romanzi largamente riconosciuti e non manca il richiamo sempre attento e preciso alla cultura dei personaggi. Nel nostro Paese uno dei maggiori esponenti è stato


Manzoni che con il suo I promessi Sposi ha segnato la storia della Letteratura Italiana, facendo passare un messaggio politico e sociale attraverso una vicenda comune vissuta da personaggi ordinari. Manzoni riporta profili di persone veramente esistite nella storia, ad esempio il Cardinale Carlo Borromeo, allineando vicende suggestive inventate, che puntano a far emergere nel lettore dei sentimenti e delle emozioni. Questi autori nutrono primariamente l’intento educativo e pedagogico attraverso la narrazione dei loro romanzo e, grazie alla facile immedesimazione di chi legge, desiderano introdurre la riflessione e il giudizio sulla storia e sulla società di chiunque si ritrovi in mano i loro libri. Questi scritti vennero spesso criticati e messi in discussione dai Realisti francesi, che riconosceva il modo di scrivere di questi due autori come una semplice e banale riproduzione dei fatti. Lo stesso Stendhal diede alla sua opera il titolo esplicativo di Il rosso e il nero: Chronique du XIX Siècle.


In conclusione i generi letterari Storico e Realistico appartengono alla letteratura narrativa, in particolare il primo riferisce di una storia ben collocata nel tempo, alla quale si può riferire l’attualità del lettore e nutre l’intento educativo per il pubblico. La seconda tipologia si ambienta nel tempo in cui scrive l’autore e si serve di situazioni e personaggi del tutto comuni per figurare la quotidianità di una società e di un’epoca.



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