Libri volto

Libri su volto, con la parola volto

Confessioni di un Italiano (pagina 103)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il fuoco delle pupille, lo splendore dello spirito che un tempo gli trapelava dal volto era scomparso; con ciò ogni sua bellezza s'era spenta, perch'egli non ne aveva altra; fino la maestà del pallore pareva insozzata dalle macchie brune e verdastre di cui la chiazzava il sangue corrotto dalla bile ... No, no, Carlo, — rispose egli con voce fioca e straziante — voglio anzi guarire, voglio vivere! voglio che la giovinezza rifiorisca sul mio volto, che le allegre immagini si ricoloriscano alla mente, che l'anima si rigonfi come la gemma del rosaio al soffio primaverile, e che trabocchi fuori in lieti discorsi, in frizzi faceti, in cantici smaglianti d'amore di poesia! Voglio che la luce scacci dal mio volto le tenebre della melanconia, e il bel sole della vita vi rianimi queste fattezze smorte ed appassite! Sarà un miracolo; sarà un trionfo ... Chi ha sul volto l'altera e grossolana bellezza della carne, una volta che l'abbia perduta deve aspettarne il ritorno dopo una lunga e incerta convalescenza; ma chi risplende nel viso per l'interna fiamma dello spirito può ritrovare in un momento la luce ammaliatrice d'una volta ...
Confessioni di un Italiano (pagina 144)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ohimè! ed era per cagion mia che ella avea sofferto tanto vitupero, sfidato tanti patimenti! Sentiva quasi il rimorso d'esser nato; sentiva che una lunghissima vita tutta consacrata a consolare, a far beata quell'anima santa avrebbe appena bastato ad appagar il mio cuore; ed io non aveva né contemplato il suo volto, né sorriso ai suoi sguardi, né succhiato un gocciolo solo del suo latte! ... Come si univano misteriosamente nell'angoscia che mi riboccava dal cuore in urli e in singhiozzi, e la patria venduta, e l'amico volontariamente morto, e l'amante infedele e spergiura, e l'ombra della madre impressa ancora il volto dei patimenti della sua vita! ... Perché non m'era io alzato a svergognarli con tutto il coraggio dell'innocenza e la veemenza d'un figlio che si sente insultato nella memoria della madre? Perché i miei piccoli occhi non aveano lampeggiato di sdegno, e il cuore non avea rifuggito dall'accettare la compassione di coloro che mi faceano pagare a prezzo d'infamia un tozzo di pane ed un cantuccio d'ospitalità? — Mi salivano al volto le fiamme della vergogna; avrei dato tutto il mio sangue tutta la mia vita per riavere uno di quei giorni, e vendicarmi di una sì disonorevole servitù ...
Decameron (pagina 118)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ma non intendendo essa che questa fossi così l'ultima volta come stata era la prima né Federigo altressì, acciò che ogni volta non convenisse che la fante avesse a andar per lui, ordinarono insieme a questo modo: che egli ognindì, quando andasse o tornasse da un suo luogo che alquanto più suso era, tenesse mente in una vigna la quale allato alla casa di lei era e egli vedrebbe un teschio d'asino in su un palo di quegli della vigna: il quale quando col muso volto vedesse verso Firenze, sicuramente e senza alcun fallo la sera di notte se ne venisse a lei, e se non trovasse l'uscio aperto pianamente picchiasse tre volte e ella gli aprirebbe; e quando vedesse il muso del teschio volto verso Fiesole, non vi venisse per ciò che Gianni vi sarebbe ... Vera cosa è che alcuni dicono che la donna aveva ben volto il teschio dello asino verso Fiesole, ma un lavoratore per la vigna passando v'aveva entro dato d'un bastone e fattol girare intorno intorno, e era rimaso volto verso Firenze, e per ciò Federigo, credendo esser chiamato, v'era venuto; e che la ...
Fermo e Lucia (pagina 79)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Federigo era stato vezzoso fanciullo, giovane avvenente, bell'uomo; gli anni avevano fatto sparire dal suo volto quel genere di bellezza che al suono di questo nome si ricorda primo al pensiero; e già gran tempo prima ch'egli toccasse la vecchiezza, le astinenze e lo studio, avevano tramutate ed offuscate alquanto le forme di quel volto; ma le astinenze stesse e lo studio, l'abitudine dei solenni e benevoli pensieri, il ritegno e la pace interna d'una lunga vita, il sentimento continuo d'una speranza superiore a tutti i patimenti, avevano sostituita nel volto di Federigo a quella antica bellezza, una per così dire bellezza senile, la quale spiccava ancor più in quella semplicità sontuosa della porpora che nuda di ornamenti ambiziosi tutto ravvolgeva il vecchio ... Stava egli dunque tacito, ed invitava il Conte a parlare con la serenità del volto, con un'aria di aspettazione amica, con quella espressione di benevolenza che fa animo agli irresoluti, e sforza talvolta i dispettosi a dire cose diverse da quelle che avevano pensate; ma il Conte stava sopra di sè, perchè era venuto ivi spinto piuttosto da una smania, da una inquietudine curiosa, che dal sentimento distinto di cose ch'egli volesse dire ed udire dal Cardinale ... » Al fine di queste parole stese egli le braccia al collo del Conte, il quale dopo aver tentato di sottrarsi, dopo aver resistito un momento, cedette come strascinato da quell'impeto di carità, abbracciò egli pure il Cardinale, e abbandonò il suo burbero volto su le spalle di lui ...
Fior di passione (pagina 29)
di Matilde Serao (estratti)

... Ma la principessa aveva nel volto una volontà variabile--quindi misteriosa ... Era una fanciulla a venti anni, alta, elegante di figura, con uno strano e gracile volto bruno sotto il biondo dei capelli, con certi singolari occhi verdi ... Essa era fiera, ma più spesso indifferente; qualche volta un riso sprezzante e stridulo metteva la sua dissonanza in una conversazione, ma più spesso non vi era sorriso in lei; era capricciosa talvolta, ma più spesso lo sbadiglio ignobile contorceva la linea sottile della bocca: una stanchezza mortale decomponeva l'espressione del suo volto ... Era sbiancato nel volto di un pallor animato ...
Intrichi d'amore (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)

... Egli è certo, e non porta più i vestiti di lutto, dal che argomento buonissime nuove; ma sospetto, poi che lo vedo turbato in volto, insieme con quell'altro giovane che similmente vien turbato ... Ahimè! che veggo? Veggo che voi sete, sete voi, Ersilia! Vi veggo, anima mia, occhi un tempo discari; volto che m'intorbidavi, adesso m'assereni; bocca che amara m'apparve, e adesso miele distilla ... Parlami, bocca; girati, volto; miratemi, occhi cari ... Volto sereno, bocca suave, ecco il vostro amato Camillo che v'ama, vi contempla, v'ammira! FLAMINIO Oh, potenzia grande d'amore! Io stupisco, Lavinia mia ...
La favorita del Mahdi (pagina 59)
di Emilio Salgari (estratti)

... disperazione scolpita in volto e tremava come avesse una potentissima febbre ... Gli occhi le si appannarono e l'abbronzato suo volto si rigò di pianto ... Oh! l'orribil sogno!… Aver tanto sperato, aver tanto sofferto, tanto lottato e poi non rivederlo… è spaventevole, è mostruoso!… Aveva sperato di rivedere ancora quegli occhi che mi avevano vinto, che mi avevano domato, di riudire ancora quella voce che mi aveva giurato eterno amore nelle foreste del Bahr-el-Abiad, quella voce che mi faceva saltare il cuore in petto, che mi rapiva in estasi; aveva sperato di rivederlo ai miei piedi ebbro d'amore, di essere alla fine felice dopo tanti strazi… e non lo rivedrò invece più mai… Allàh, dammi la forza di resistere che io muoio!… Oh Dio! quanto sono infelice! Ella nascose il volto fra le mani, si rovesciò all'indietro e pianse ... L'almea, in preda ad un'ansia indescrivibile, si sdraiò sul limitare della tenda colla testa fra le mani e il volto cupo ...
La favorita del Mahdi (pagina 69)
di Emilio Salgari (estratti)

... L'egiziano emise un sordo gemito e ricadde col volto nascosto fra le mani ... Uno era un uomo di alta statura vestito da beduino, col coftan calato sul volto in modo da non vedere che una barba nera e ispida ... L'altro era uno scièk negro, tozzo, robusto, dal volto feroce, senza barba, con due occhi grandi e brillanti, naso assai schiacciato e labbra sporgenti ... Al chiarore dei fuochi lo vidi sdraiato a terra col volto fra le mani ...
La favorita del Mahdi (pagina 77)
di Emilio Salgari (estratti)

... Una bava sanguigna era radunata agli angoli delle labbra, tumide, semi aperte, contratte per lo spasimo ed un abbondante sudore viscoso irrigavagli il volto contrafatto ... Il beduino invece di rispondere lasciò cadere all'indietro il cappuccio mettendo allo scoperto il suo volto dalla pelle bianca e coperto inferiormente da una barba nera e inspida ... Guardami bene in volto, Abd-el-Kerim! Quella voce fece sul prigioniero un gran effetto ... Con uno sforzo disperato si sollevò sulle ginocchia e avvicinò il suo volto a quello del beduino ...
Rinaldo (pagina 5)
di Torquato Tasso (estratti)

... 78 A mezo 'l petto il fier garzon fu colto dal forte Alcasto col nodoso legno, ch'ogn'uom più saldo avria sozzopra volto, ed ei non fece di cader pur segno ... Pur il guerrier, che ciò ch'ascoso giace sotto sdegnosa e rigida sembianza scorger non puote e crede al finto volto, si trova in mille acerbe pene involto ... 91 Deh! quante donne son ch'aspro rigore mostran nel volto ed indurato sdegno, c'hanno poi molle e delicato il core, degli strali d'amor continuo segno; incauto è quel che ciò ch'appar di fuore tien del chiuso voler per certo pegno: ch'un'arte è questa per far scempi e prede d'uom che drieto a chi fuga affrett'il piede ... — 5 Qui tace, e china a terra i lumi e 'l volto; poi così ancora il suo parlar ripiglia: — Ahi! quanto è quel desir fallace e stolto che tornar a Clarice or mi consiglia, e 'n quanti errori è 'l mio discorso involto ...
Rinaldo (pagina 12)
di Torquato Tasso (estratti)

... 43 Ma quel che sotto sopra ha spesso volto l'alme più saggie e le più ferme menti, il mio volere e 'l disvoler m'ha tolto, né convien già ch'a lui d'oppormi tenti: questo iscusi appo te l'error mio stolto, ch'è lieve error tra l'amorose genti; ch'io poscia ognor per discolparmi in parte serò pronto a servirti in ogni parte ... Umida i gigli e le vermiglie rose del volto, e gli occhi bei volgendo al piano, gli occhi onde in perle accolto il pianto uscia, la giovinetta il cavalier seguia ... Deh, per Dio! rasciugate il caldo pianto, e 'l soverchio dolor temprate alquanto; 48 ché già non vi meno io per oltraggiarvi, ahi! più tosto il terren s'apra e m'ingoi, che picciola cagion deggia mai darvi ch'i begli occhi vi turbi e 'l cor v'annoi; anzi potete ben sicura starvi, che 'l mio voler dependerà da voi; e che cosa io giamai voler potrei, che non piacesse al sol degli occhi miei? — 49 Indi soggiunse ch'egli lei rapito non avea già qual folle e qual leggiero, né guidato da van cieco appetito, ma da prudenza e da giudicio intero; e quanto avea da quel pagano udito conto le fe', molto accrescendo il vero; ultimamente poi le disse il nome, e scoperse il bel volto e l'auree chiome ... 51 La giovinetta il su' amador rimira soavemente e con pudico affetto, ed egli in lei gli occhi bramosi gira, or nel bel volto, or ne l'eburneo petto; e fatto audace e baldanzoso aspira di pervenire a l'ultimo diletto; né meraviglia è s'ei, per gli anni caldo, nel suo casto pensier non riman saldo ... 53 Costui da lunge alteramente il volto verso Rinaldo alzando alto favella: — Dove ne vai? dove ne porti, o stolto, sì nobil preda, sì bramata e bella? Deh! rendi tosto a me, rendi il mal tolto, e lascia in mio poter la damigella: lasciala, dico, omai, se non t'aggrada provar quanto il mio brando e punga e rada! — 54 Isolier, che venia dopo l'amante buon spazio a dietro, a quel parlar superbo pose la lancia in resta e fessi avante, ma cadde a terra al primo incontro acerbo ...
Rinaldo (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)

... 30 Avenne, ed or passato è il secondo anno, ché i dì non sol, ma l'ore in mente anch'aggio, ch'al tempio venne per mio eterno danno la vaga Olinda il dì primo di maggio: la vaga Olinda, mio gravoso affanno, c'ha bellissimo il volto, il cor selvaggio, Olinda ch'è del nostro re figliuola, di cui chiaro romor per tutto vola ... Pallido ed aghiacciato io diventai allora, e fui de la mia vita in forse; quasi in un tratto ancor poi m'infiammai, e contra il giel l'ardore il cor soccorse, spargendo il volto d'un color di fuoco, né dentro o fuor potea trovar mai luoco ... 32 Non conobbi io l'infirmità mortale a segni, ohimè! ma nel bel volto intento, misero! dava a l'amoroso male esca soave e dolce nutrimento ... 43 Perciò ch'Olinda, a chi il paese piacque per lo ciel che temprato era e sereno, per l'amene selvette e limpid'acque, e' bei colli che 'l fan vago ed ameno, perché di caccie, a cui da ch'ella nacque ebbe il cor volto, è copioso e pieno, in un castel che signoreggia intorno tutto il paese, elesse far soggiorno ... 45 Io c'ho tutti i miei dì cacciando spesi con quei che sono in ciò dotti e maestri, e ch'era annoverato in quei paesi tra i più veloci e tra i più cauti e destri, oltre che sapea i luochi ove son presi più facilmente gli animai silvestri, ne la sua compagnia tosto raccolto fui con grate parole e lieto volto ...
Rinaldo (pagina 22)
di Torquato Tasso (estratti)

... Canto ottavo 1 Già svegliata l'Aurora al dolce canto de' lascivetti augei vaga sorgea, e con le rosee mani il fosco manto de la notte squarciava e dissolvea; i suoi tesori vagheggiando intanto, l'aria, l'acqua, il terren lieto ridea, e giù versava dal bel volto il cielo, formato in perle, il matutino gielo; 2 quando i guerrier, lasciato il pigro letto, vestir le membra di lucente acciaro, e 'n compagnia del nobil drappelletto a rimirar quei bei ritratti andaro, ché brama ognun di lor che gli sia detto di quelli eroi futuri il nome chiaro; de' quai, ciò ch'ebbe Alba di dire in uso, di bocca in bocca poi s'era diffuso ... 7 L'altro, severo il volto e grave il ciglio, e adorno sì di maestà regale, del gran Maria Francesco serà figlio, maggior del padre in pace, in guerra eguale, sotto 'l cui saggio impero unqua in periglio Urbin non fia d'alcun dannoso male, ma fiorirà per l'alme sue contrade una lieta, felice ed aurea etade ... 8 Da tanto genitor prodotto al mondo fia quel garzon ch'in volto è così fiero, che sosterrà di mille guerre il pondo e d'eserciti mille avrà l'impero: fulgor de l'armi a null'altro secondo, prudente duce, audace cavaliero; né mai morrà, se mai non muor colui che ne' cuor vive e ne le bocch'altrui ... 10 Quel che mostra desio di gloria aperto nel volto, e aperta ha l'una e l'altra mano, serà Fulvio Rangone, il cui gran merto lo farà noto al prossimo e al lontano; l'altro ch'al vero onor per camin certo n'andrà, raro scrittore e capitano, Ercol Fregoso al mondo noto; e quello che par sì uman, fia Sforza Santinello ... Colei c'ha ducal cerchio e ducal manto, ma reali maniere e real volto, Vittoria fia del gran sangue Farnese, magnanima, gentil, saggia e cortese ... Piangeva i figli nel cui volto oscura morte viva ed espressa si vedea, le man stringendo e con doglioso affetto al ciel volgendo il minacciante aspetto ... 18 Scorgesi altrove in abito succinto, con faretra pendente al manco lato, con crine sciolto e parte in nodi avinto, tender l'arco la dea curvo e piegato: par ch'ondeggi il capel, da l'aura spinto, ch'ella piova furor dal volto irato, ch'orribilmente fischi e ch'ali metta, mentre fendendo il ciel va la saetta ...
Rinaldo (pagina 27)
di Torquato Tasso (estratti)

... 50 Giunto a la corte, quel fellon sfidai, che qual figliuol accôr già mi volea; ma lo rispinsi indietro e gli mostrai nel volto aperto quel che 'l cor chiudea ... Ei, che mi vide sì fanciullo omai, de la mia morte dentro si godea, ma pur sotto diverso e finto volto l'interno affetto suo teneva occolto ... 62 Qual parer suol tra le minori piante, ricco di nove spoglie, alter cipresso, ch'alzando sovra quelle il verdeggiante crine, vagheggia il bel ch'orna se stesso; tale a lei parve il suo gradito amante, tra molti in mezzo passeggiando messo, che col bel volto sovra ognun s'ergea, e mille rai di gloria indi spargea ... 65 Sovente ancor con interrotto suono profondamente sin dal cor sospira; le lacrime talor sugli occhi sono, ma vergogna le affrena e le ritira; or quasi fuor di sé col volto prono stassi, or quasi sdegnosa il ciel rimira; ma s'induce a la fin quell'infelice a scoprir il suo male a la nutrice ...
Rinaldo (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)

... 13 Misero, e qual cagione? — E quivi il corso volea di sue parole oltre seguire, ma sua lingua frenò con duro morso Clarice allor, così prendendo a dire: — Diavi nel vostro mal, diavi soccorso chi vi diè contra me forza ed ardire, il cui volto non sol nel cor portate, ma fuor ne l'arme impresso ancor mostrate! — 14 Tu, fero Amor, tu che gli strai di queste voci drizzasti al cor del giovinetto, narra non men l'acerbe piaghe infeste, onde tua forte man gli aperse il petto: ché farle in qualche parte or manifeste a la mia musa è disegual soggetto, né potrebbe cantando alzarsi al vero, ov'alzar tu sol puoi l'altrui pensiero ... 19 Sei volte il sol de la fosca ombra scosse de la gran madre antiqua il duro volto, ma dal mesto amador già non rimosse le tenebre del duolo ond'era involto ... 33 Carlo, tutto di sdegno acceso in volto, altri tiene e riprende, altri minaccia, e di spegner in lor l'orgoglio stolto con gli atti e col parlar tenta e procaccia ...
Rinaldo (pagina 35)
di Torquato Tasso (estratti)

... 64 Mentre di sì gioconda e sì gradita vista cibava gli occhi il cavaliero, e quindi egli porgeva a l'alma aita, e rischiarava il torbido pensiero, donna vi scorse che se 'n gia vestita di verde, e sovra 'l colle aveva impero: tien quella i lumi e 'l volto al ciel supino, quasi attenda di là favor divino ... 68 Affamato leon, che l'unghie e i denti insanguinato già più dì non s'abbia, s'ode il muggito de' cornuti armenti, desta nel fero cuor desire e rabbia; fiamma riversa da' torvi occhi ardenti, fumo dal naso e spuma da le labbia; batte la coda e 'l folto crin rabbuffa, e lieto corre a sanguinosa zuffa: 69 così al fero rimbombo appar focoso Rinaldo in volto, e 'l cor move e raccende, ch'avido di pugnar, l'ozio e 'l riposo già lungo troppo a noia e sdegno prende; senza punto tardar, sul poderoso destrier saltando leggiermente ascende, e là donde quel suono a lui ne viene, volge il cavallo e dritto il corso tiene ... 75 Rompe la lancia, e non trapassa il duro ferro ch'asconde l'onorata testa; pur sotto l'elmo il paladin securo sente il furor de la percossa infesta, onde con fero cor, con volto oscuro, con mano a la vendetta ardita e presta, spinge una punta e poi segue la spada col corpo, onde più forte a ferir vada ... 85 Rinaldo con quel volto e con que' detti, con cui s'accoglion le più care cose, lieto l'accolse, e de' suo' interni affetti e nel volto e nel dir nulla gli ascose ...
Rinaldo (pagina 36)
di Torquato Tasso (estratti)

... Allor quel non ritenne il volto asciutto, né ritenne il color del volto usato, e non frenò le voci; e con le braccia mi cinse e strinse, e giunse faccia a faccia ... — 96 Qui si tacque il Romano; indi seguio ch'egli congiedo avea dal padre tolto, spronato, lasso! dal crudel desio di riveder il vago amato volto, e per tentar se mai potesse il rio sdegno ch'avea contr'esso Olinda accolto, sgombrar dal duro ed aggiacciato core con servitù, con fede e con amore ... Canto duodecimo 1 Quegli, il parlar del paladino inteso, non dimostrossi a l'ubbedir ritroso, ma da terra levando il capo offeso, ch'era di sangue caldo e rugiadoso, su la destra appoggiò l'infermo peso, e con l'altra il sanguigno e polveroso volto fe' mondo; indi la voce e 'l guardo debil rivolse al cavalier gagliardo: 2 — Signor, convien che d'alto al mio sermone principio dia, per sodisfarvi in tutto ... Il gran Mambrin ch'a l'Asia legge impone, or sospinto d'Amor s'è qui condutto, e seco ha mille legni e di persone stuol grosso e forte ad ogni pugna instrutto, per far poi di Clarice intero acquisto, ch'acceso n'è, né 'l volto ancor n'ha visto ... 7 Poi, rosso il volto e torbido il sembiante, con fero, irato e minaccievol guardo, e spesso nel girar sì fiammeggiante che di Giove parea l'acceso dardo, chiede aita a Florindo; e ne l'istante medesmo verso 'l mar sprona Baiardo, e l'indirizza al più vicino porto per lo sentier ch'è più spedito e corto ...
Stanze della gelosia (pagina 3)
di Torquato Tasso (estratti)

... Né già trovarlo spero tra voi, donne leggiadre, perché, se ben d' intorno al volto ed a le chiome spesso vi scherza e vola, e se ben spesso fiede le porte di pietate ed albergo vi chiede, non è alcuna di voi che nel suo petto dal li voglia ricetto, ove sol feritate e sdegno siede ... Il color del suo volto più che foco è vivace; ne la fronte dimostra una lascivia audace; gli occhi infiammati e pieni d' un ingannevol riso volge sovente in biechi; e pur sott' occhio quasi di furto mira, né mai con dritto guardo i lumi gira ... Questi da prima altrui tutto cortese e umile ai sembianti ed al volto, qual pover peregrin albergo chiede per grazia e per mercede: ma, poi che dentro è accolto, a poco a poco insuperbisce, e fassi oltra modo insolente; egli sol vuol le chiavi tener de l' altrui core, egli scacciarne fuore gli antichi albergatori, e 'n quella vece ricever nova gente; ei far la ragion serva e dar legge a la mente; così divien tiranno d' ospite mansueto, e persegue ed ancide chi li s' oppone e chi li fa divieto ...