Libri vino

Libri su vino, con la parola vino

Decameron (pagina 109)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E avendo un farsetto bianchissimo indosso e un grembiule di bucato innanzi sempre, li quali più tosto mugnaio che fornaio il dimostravano, ogni mattina in su l'ora che egli avvisava che messer Geri con gli ambasciadori dover passare si faceva davanti all'uscio suo recare una secchia nuova e stagnata d'acqua fresca e un picciolo orcioletto bolognese nuovo del suo buon vin bianco e due bicchieri che parevano d'ariento, sì eran chiari: e a seder postosi, come essi passavano, e egli, poi che una volta o due spurgato s'era, cominciava a ber sì saporitamente questo suo vino, che egli n'avrebbe fatta venir voglia a' morti ... ” Messer Geri, al quale o la qualità o affanno più che l'usato avuto o forse il saporito bere, che a Cisti vedeva fare, sete avea generata, volto agli ambasciadori sorridendo disse: “Signori, egli è buono che noi assaggiamo del vino di questo valente uomo: forse che è egli tale, che noi non ce ne penteremo”; e con loro insieme se n'andò verso Cisti ... Il quale, fatta di presente una bella panca venire di fuor dal forno, gli pregò che sedessero; e alli lor famigliari, che già per lavare i bicchieri si facevano innanzi, disse: “Compagni, tiratevi indietro e lasciate questo servigio fare a me, ché io so non meno ben mescere che io sappia infornare; e non aspettaste voi d'assaggiarne gocciola!” E così detto, esso stesso, lavati quatro bicchieri belli e nuovi e fatto venire un piccolo orcioletto del suo buon vino, diligentemente diede bere a messer Geri e a' compagni, alli quali il vino parve il migliore che essi avessero gran tempo davanti bevuto; per che, commendatol molto, mentre gli ambasciador vi stettero, quasi ogni mattina con loro insieme n'andò a ber messer Geri ... Il famigliare, forse sdegnato perché niuna volta bere aveva potuto del vino, tolse un gran fiasco ...
Giambi ed Epodi (pagina 6)
di Giosuè Carducci (estratti)

... Mesto è sereno, limpido e profondo, Per l'ampia terra il tuo sorriso va: Tu maturi su i colli il vino, e al mondo Riporti i fasti de la libertà ... Mescete, o amici, il vino ... Vino e ferro vogl'io come a' begli anni Alceo chiedea nel cantico immortal: Il ferro per uccidere i tiranni, Il vin per festeggiarne il funeral ... O repubblica antica, ov'è il tuo tuon? Il cavallo del re, senti, ti pesta, E dormi ne la tua polve, o Danton? Mescete vino e oblio ... Oh, il dì più non ritorna Ch'ei tauro immane le strambe spezzò, E mugghiò ne l'arena, e su le corna I regi i preti e gli stranier portò! Mescete vino, amici ...
Mastro don Gesualdo (pagina 23)
di Giovanni Verga (estratti)

... Tutt'intorno svolazzavano stormi di galline, un nugolo di piccioni per aria; degli asinelli macilenti abboccavano affamati nella paglia, coll'occhio spento; altre bestie da soma erano sparse qua e là; e dei barili di vino passavano di mano in mano, quasi a spegnere un incendio ... Don Gesualdo sempre in moto, con un fascio di taglie in mano, segnando il frumento insaccato, facendo una croce per ogni barile di vino, contando le tregge che giungevano, sgridando Diodata, disputando col sensale, vociando agli uomini da lontano, sudando, senza voce, colla faccia accesa, la camicia aperta, un fazzoletto di cotone legato al collo, un cappellaccio di paglia in testa ... Vino, qua! Date da bere a don Luca! ... Con un bottiglione di vino poi ve lo chetate, il Ciolla ... Don Gesualdo non volle sapere di lettera: - Non per risparmiare il vino; ma che storie mi andate contando? Se a lei l'affare gli va, allora che bisogno c'e di tante chiacchiere ...
Novelle rusticane (pagina 21)
di Giovanni Verga (estratti)

... I rabbuffi, le sgridate del padrone, li pigliava per sé, e lasciava a lui il miglior piatto, il bicchier di vino più colmo, andava in corte a spaccare la legna per lui, e aveva imparato a rivoltare le ova e a scodellare i maccheroni in punto ... Ella stava spillando il vino, accoccolata colla mezzina fra le gambe, e Brasi era sceso con lei in cantina a farle lume ... La poveretta l'aspettava sgomenta, mentre stava china tenendo gli occhi sulla brocca, e tacevano entrambi, e udiva il fiato grosso di lui, e il gorgogliare del vino ... Badava al vino versato, imbarazzata, balbettando: - O povera me! o povera me! che ho fatto? Il vino del padrone! ... È stata per la paura del vino ... Allorché scendeva in cantina gli dava un bel gotto di vino, dicendogli: - Te'! bevi alla mia salute ...
Ricordi di Parigi (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Potete bere, a quindici centesimi, un bicchiere delle quattordici sorgenti d'acqua minerale della Francia, o un bicchiere d'acqua delle Termopili, nella sezione greca, o birra della Danimarca che ha fatto il giro del mondo; o se preferite i vini, vino di Champagne che si fa sotto i vostri occhi, tutti i vini della Spagna in bottigline graziose da mezza lira, che vi vende una bella ragazza di Jerez; e vini di Porto e di Madera, imbottigliati nel 1792, a cento lire la bottiglia, compresi i documenti storici «debitamente legalizzati ... » E se il vino di ottantasei anni vi par troppo giovane, trovate nella sezione francese, in mezzo a una corona di sorelle nonagenarie, una bottiglia di vin del Giura del 1774, coronata di semprevive, a un prezzo da convenirsi ... Trovate il chiosco dei vini di Sicilia e il chiosco dei vini di Guiro; tutti i vini d'Australia nella capanna da minatore eretta dal governo di Malbourne; e nella sezione delle colonie inglesi, il misterioso vino di Costanza, del Capo di Buona Speranza, e l'enigmatico vino del Romitaggio della nuova Galles, fatto con uva secca ... Ci avete il vino di Schiraz nella sezione di Persia, il vino di Corinto accanto all'acqua delle Termopili, e potete gustare un Tokai squisito nella trattoria rustica dell'Ungheria, al suono d'una banda di zingari ...