Libri villa

Libri su villa, con la parola villa

La vita comincia domani (pagina 45)
di Guido da Verona (estratti)

... Tancredo si sentiva bene, deliziosamente bene, sicchè, abbandonandosi alla sua natura fantastica, sognava che quella casa fosse la sua propria casa, immaginava di potervi da quel giorno in poi trascinare una vita opulenta e neghittosa, facendosi servire come un satrapo, satollandosi di pasti luculliani, consumando una cantina di bottiglie decrepite, lui, Tancredo Salvi, padrone d'una villa in campagna ... — Ed ora, — domandò il Salvi — lei pensa di rimaner in villa, o forse di fare un viaggio per distrarsi? — Non so nulla per ora; non abbiamo ancora deciso nulla ... Lei è arrivato iersera ed ha creduto opportuno alloggiare in villa, pur non conoscendovi nessuno ... Poi gli parlò d'altre cose affatto prive d'importanza, tornando passo passo verso la villa ...
Piccolo mondo moderno (pagina 46)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Venivano per le due stradicciuole che mettono a villa Diedo, così atrocemente selciate che la nobile signora Colomba Raselli, palpitante di timidezza e di orgoglio, come un vero piccione, nella sua toeletta cenere guernita di pizzi neri, scendendo di carrozza presso la scuderia e affacciandosi al ciottolato che sale, sospirò, disse a due signorine di cui teneva faticosamente la tutela: "Oh Dio, tose, gavìo cali? Mi sì, savìo" ... Si rideva della signora che la sera dell'eclissi andava giurando di non rimetter piede a villa Diedo e che, ricevuto l'invito, aveva telegrafato a Venezia per una toilette ... La Raselli entrò ultima con le due signorine nella villa perchè, giunta al cancello, si avvide di avere smarrita la nappina del ventaglio, e con grandissima rabbia delle compagne volle a ogni costo, malgrado le confessate imperfezioni delle piante, rifare la via sino al fondo: "Via, tose, tasì, ch'el gera tanto un bel fiocheto ... Villa Diedo, il bel dado a trafori dal diadema di statue, saliva biancastro, con i trafori tutti accesi, sopra le due terrazze brune di gente, verso un caos fosco di nuvole senza luna, simile nel suo culminare a un alto, enorme fiore del poggio ... La folla degli invitati, alcuni dei quali non erano mai entrati nella villa e moltissimi non l'avevano visitata dopo che n'era stato rinnovato l'arredamento, fluiva, finite le presentazioni, per le cinque sale tiepolesche e si divertiva di se stessa, del magnifico ambiente, dove la signora malignetta non faceva grazia che a Tiepolo, giudicava piuttosto pretenzioso che ricco il mobilio, vedeva punte borghesi in ogni eleganza ... Giovava a lei e a qualche altro, per malignare, che certo borghesuccio vanitosetto, per aver conosciuto i Dessalle da qualche settimana e aver veduta la villa minutamente, si affannasse a gittar qua e là rapidi bisbigli: "Tutte stoffe tessute apposta perchè armonizzassero con le decorazioni di Tiepolo — qui tutto è antico, preso a Roma — qui tutto è copiato da una sala del palazzo X di Venezia — qui tutto è lavorato su disegni del pittore Fusarin ...
Storia di un'anima (pagina 58)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... E la villa Tomello l'avrebbe veduta quel cittadino d'una serenissima repubblica, la bianca villa che accolse e ancora deve accogliere la prima e la gentilissima Regina d'Italia? E avrebbe sognato, tra il basso fragore del torrente Agno, bisbigli di donna per lo meno in sette lingue e ciarle e riso e armonie di concerti musicali? Pace nell'altra vita a quel conte Lelio: e pace in questa ai mariti e ai babbi che mettono mano alle borse! * * * Con questi quattro scarabocchi io non pretendo di cucirvi una corrispondenza: vi mando delle note a lapis e se potessi vi darei più volentieri degli acquarelli che ho pennellato sul mio albo ... Su un colle si veda la fastosa villa del cantore epico dell'Italia liberata dai Goti, il Trissino: e su su due castelli che dai crepacci delle mine sembrano l'uno ringhiare verso l'altro con astio feroce: la tradizione li dice i manieri dei Capuleti e dei Montecchi ... alla villa Tonello, la marchesa P ...