Libri vescovo
Libri su vescovo, con la parola vescovo
Confessioni di un Italiano (pagina 111)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Ai granai, ai granai! — Eleggiamo un podestà! — Si corra al campanile! — Si chiami fuori monsignor Vescovo! — No no! Dal Vice–capitano! — Si metta in berlina il Vice–capitano! Vinse l'impeto di coloro che volevano ricorrere a Monsignore; ed io sempre col mio cavallo fui spinto e tirato fin dinanzi all'Episcopio ... — Parli il signor Carlino! Fuori Monsignore! Fuori monsignor Vescovo! Si vede che la mia parlata, senza ottenere un effetto decisivo sottomettendoli in tutto e per tutto ai decreti della Provvidenza, li aveva almeno persuasi a confidare nel suo legittimo rappresentante ... Il Vescovo, ch'era un sant'uomo, guardò pietosamente il suo segretario, ma gli era da un pezzo che aveva in animo di congedarlo appunto perché era un santo, e se non lo ringraziò dell'opera sua lì sui due piedi, anche questo fu effetto di santità ... — Fratelli — cominciò egli — monsignor Vescovo vi domanda per mio mezzo quali desiderii vi menano a romoreggiare sotto le sue finestre! ... Ma alfine una voce proruppe: — Vogliamo vedere monsignor Vescovo! — e allora seguì una nuova tempesta di grida: — Fuori monsignor Vescovo! ... vogliamo monsignor Vescovo! Il canonico si ritirò, e già fervevano intorno a Monsignore due diversi partiti circa la convenienza o meno ch'egli si esponesse agli atti turbolenti di quell'assembramento ... Egli il Vescovo s'appigliò al più coraggioso; si fece strada con dolce violenza fra i renitenti, e seguito da chi approvava si presentò sul poggiuolo ...
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Decameron (pagina 110)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 3 Monna Nonna de' Pulci con una presta risposta al meno che onesto motteggiare del vescovo di Firenze silenzio impone ... Essendo vescovo di Firenze messere Antonio d'Orso, valoroso e savio prelato, venne in Firenze un gentile uom catalano, chiamato messer Dego della Ratta, maliscalco per lo re Ruberto; il quale essendo del corpo bellissimo e vie più che grande vagheggiatore, avvenne che fra l'altre donne fiorentine una ne gli piacque, la quale era assai bella donna e era nepote d'un fratello del detto vescovo ... Il che poi sappiendosi per tutto, rimasero al cattivo uomo il danno e le beffe; e il vescovo, come savio, s'infinse di queste cose niente sentire ... Per che, usando molto insieme il vescovo e 'l maliscalco, avvenne che il dì di san Giovanni, cavalcando l'uno allato all'altro veggendo le donne per la via onde il palio si corre, il vescovo vide una giovane la quale questa pistolenzia presente ci ha tolta donna, il cui nome fu monna Nonna de' Pulci, cugina di messere Alesso Rinucci e cui voi tutte doveste conoscere: la quale essendo allora una fresca e bella giovane e parlante e di gran cuore, di poco tempo avanti in Porta San Piero a marito venutane, la mostrò al maliscalco; e poi, essendole presso, posta la mano sopra la spalla del maliscalco, disse: “Nonna, che ti par di costui? crederestil vincere?” Alla Nonna parve che quelle parole alquanto mordessero la sua onestà o la dovesser contaminare negli animi di coloro, che molti v'erano, che l'udirono; per che, non intendendol a purgar questa contaminazione ma a render colpo per colpo, prestamente rispose: “Messere, e forse non vincerebbe me; ma vorrei buona moneta ... ” La qual parola udita il maliscalco e 'l vescovo, sentendosi parimente trafitti, l'uno sì come facitore della disonesta cosa nella nepote del fratel del vescovo e l'altro sì come ricevitore nella nepote del proprio fratello, senza guardar l'un l'altro vergognosi e taciti se n'andarono, senza più quel giorno dirle alcuna cosa ...
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Decameron (pagina 138)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quando la donna ebbe questo fatto, impose a' fratelli che facessero il rimanente di ciò che ordinato era; li quali, chetamente della camera usciti, n'andarono verso la piazza, e fu lor la fortuna in quello che far voleano più favorevole che essi medesimi non dimandavano; per ciò che, essendo il caldo grande, aveva domandato il vescovo di questi due giovani, per andarsi infino a casa lor diportando e ber con loro ... ” Il vescovo rispose che volentieri: per che l'un de' giovani, preso un torchietto acceso in mano e messosi innanzi, seguitandolo il vescovo e tutti gli altri, si dirizzò verso la camera dove messer lo proposto giaceva con la Ciutazza; il quale, per giugner tosto, s'era affrettato di cavalcare e era, avanti che costor quivi venissero, cavalcato già delle miglia più di tre, per che istanchetto, avendo non ostante il caldo la Ciutazza in braccio, si riposava ... Entrato adunque con lume in mano il giovane nella camera, e il vescovo appresso e poi tutti gli altri, gli fu mostrato il proposto con la Ciutazza in braccio ... In questo destatosi messer lo proposto e veduto il lume e questa gente da tornosi, vergognandosi forte e temendo, mise il capo sotto i panni; al quale il vescovo disse una gran villania e fecegli trarre il capo fuori e vedere con cui giaciuto era ...
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Decameron (pagina 139)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... conosciuto lo 'nganno della donna, sì per quello e sì per lo vituperio che aver gli parea, subito divenne il più doloroso uomo che fosse mai; e per comandamento del vescovo rivestitosi, a patire gran penitenza del peccato commesso con buona guardia ne fu mandato alla casa ... Volle il vescovo appresso sapere come questo fosse avvenuto, che egli quivi con la Ciutazza fosse a giacere andato ... I giovani gli dissero ordinatamente ogni cosa; il che il vescovo udito, commendò molto la donna e i giovani altressi, che, senza volersi del sangue de' preti imbrattar le mani, lui sì come egli era degno avean trattato ... Questo peccato gli fece il vescovo piagnere quaranta dì ma amore e isdegno gliele fecero piagnere più di quarantanove; senza che, poi a un gran tempo, egli non poteva mai andar per via che egli non fosse da' fanciulli mostrato a dito, li quali dicevano: “Vedi colui che giacque con la Ciutazza”; il che gli era sì gran noia, che egli ne fu quasi in su lo 'mpazzare ...
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