Libri vero
Libri su vero, con la parola vero
Confessioni di un Italiano (pagina 41)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — N'è vero che fa molto caldo oggi? — riprese egli ... È vero che potrei anche dire al papà che ne provvedesse un nuovo; ma son sicuro che mi risponderebbe di non mettermi a far novità in famiglia ... Non è vero che ho ragione io, signora Doretta? — Sì certo — rispose la fanciulla ritraendo i suoi piedi dal ruscello e asciugandoli nell'erba ... Gli è vero che vado a cercare il selvatico dove c'è; e che non mi spavento di sprofondarmi nel palude fino alla cintola ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 65)
di Ippolito Nievo (estratti)
... un crocchio di dame diventava un vero allagamento di merletti di seta e di guarnizioni ... Gli è vero che a que' tempi una carrozza era cosa proprio da re; quando capitava quella dei Conti di Fratta era un carnovale per tutta la ragazzaglia della città ... Come donna era dessa in vero d'età più che matura; come veneziana aveva dimenticato la fede di nascita, e nelle maniere nelle occhiate nell'acconciatura ostentava la perpetua gioventù che è il singolar privilegio delle sue concittadine ... Ogni crocchio si cambiava in un vero passeraio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 108)
di Ippolito Nievo (estratti)
... I beni messi all'asta, le derrate sequestrate, i livelli ipotecati: fu un vero saccheggio ... Gli è vero che col Capitano e colla signora Veronica io partecipava tuttavia all'onore della sua mensa; ma egli mangiava poco e parlava meno ... Per me almeno fu sempre così; fuori dei colloqui obbligati a un prefisso argomento, quello che si chiama proprio il vero spontaneo brioso chiacchierio non ho mai potuto farmelo venire in bocca trattenendomi con uomini; fossero anche amici, più naturalmente taceva se avessi nulla a dire di nuovo o d'importante, sicché avrò anche fatto le mille volte la figura dello stupido ... Al di qua delle Alpi poi le donne ci son superiori anche perché gli uomini non ci fanno nulla senza ispirarsi da loro: un'occhiata alla nostra storia alla nostra letteratura vi persuada se dico il vero ... Pur troppo peraltro è vero che lo spettacolo delle sventure altrui è conforto alle nostre: per questo avanzando nella vita sembriamo indurirci alle percosse del dolore, ma non è per abitudine, bensì perché l'occhio, allargandosi d'intorno, ci scopre ad ogni momento altri infelici oppressi e ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 121)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Figurarsi che conforto per la Conferenza! — Mi ricordo che con modi da furbo io domandai Lucilio di quello ch'egli credesse esservi di vero in quella voce, e che il dottore mi rispose squassando le spalle: — Oh Carlino mio! credete che siano pazzi i Francesi ad assoldare sedicimila congiurati reali, mentre facendoli balenare affatto immaginari si ottiene lo stesso effetto? ... Credetemi che in tuttociò non c'è di vero la punta d'un chiodo, eppure sarà come fosse vero, perché questi patrizi non è necessario ammazzarli! Sono già belli e morti! La Conferenza si radunò per la prima volta la sera del trenta aprile nelle camere private del Doge ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 145)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Fitto piucchemai il capo nella mia impresa d'arricchire, tutti i pensieri che me ne stornavano li riguardava come tanti nemici; tu saprai già, oppure ti sarà facile comprendere quello stato dell'animo nostro nel quale si propende a creder vero ed ottimo ciò che piace; e a forza di abitudine lo si crede infatti ... Gli è vero che coi Turchi e cogli Armeni io era avvezzo a trattare come colle bestie; e a mercanteggiarli ed assassinarli senza scrupolo; ma non aveva mai messo le unghie in carne cristiana, e tua madre, vivaddio! checché ne dica sua sorella contessa, era cristiana più di alcuno fra noi ... Io ti vidi, ti abbracciai, ti tolsi per mio vero e legittimo figliuolo, ti amai col maggior cuore che aveva, e collocai in te ogni mia ambizione ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 159)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Ah sì è vero, io amo! — rispose la donzella con un certo suono di voce che non avvisai se provenisse da affanno di respiro o da amarezza d'ironia ... Potete credere che non volli mostrarmi dammeno d'una donna; arrischiai anch'io il gran salto, e con un secondo screzio di botte e di scorticature la raggiunsi che non mi parve vero di averla pagata cara ... Dico il vero che per quanto mi fossi riavuto, non aveva ancora le idee così chiare da ripescarvi per entro le sardelle e la trota ... Ed era tutto dire tanta confidenza nella buona stella dopo il temporalone di quella sera! Tanto è vero che gli estremi si toccano, come dice il proverbio, e che Bertoldo aveva ragione di sperar maggiormente il sereno durante la piova ... Accompagnandola nella sua stanza (l'osteria di Bardolino aveva fino dal secolo scorso pretensione d'albergo) non mi potei trattenere dal dirle: — Non me ne farete più, Aglaura, di cotali paure, n'è vero? — No, certo, e ve lo giuro — mi rispose ella stringendomi la mano ...
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Corbaccio (pagina 5)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E, mentre che noi così ragionando andavamo, acadde, come talvolta avviene che l'uomo d'uno ragionamento salta in uno altro, che noi, il primo lasciato, in sul ragionare delle belle donne venimo; e, prima avendo molte cose dette delle antiche, quale in magnanimità, quale in castità, quale in corporal forteza lodando, condiscendemo alle moderne: fra le quali il numero trovandone piccolissimo da commendare, pure esso, che in questa parte il ragionare prese, alcune ne nominò della nostra città; e, tra l'altre, nominò quella, che già fu tua, la quale io nel vero non conosceva ... Io non mentirò: come io vidi la sua statura e poi appresso alquanto al suo andare riguardai e un poco gli atti esteriori ebbi considerati, io presumetti, ma falsamente, non solamente che colui, al quale avea udito di lei parlare, dovesse avere detto il vero, ma che troppo più ch'egli detto non avea ne dovesse essere di bene ... Al quale io rispuosi: – Per ciò che io manifestamente conosco, se io celar tel volessi, io non potrei, sì mi piace che tu il vero senta de' fatti miei, donde che tu te l'abbi, niuna cosa te ne nasconderò ... Egli è il vero che, avendo io data piena fede, come già dissi, alle parole udite da colui che lei tanto valorosa m'avea mostrata, io presi ardir di scriverle, mosso da cotale intenzione: “Se costei è da quello che costui mi ragiona, aprendole io onestamente per una lettera il mio amore, l'una delle due cose ragionevolmente mi dee seguire: o ella l'arà caro, per usarlo in quello ...
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Corbaccio (pagina 21)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E perciò questa ingannatrice, come a glorificarla eri disposto, così ad avilirla e a parvificarla ti disponi; il che agevolemente ti verrà fatto, per ciò che dirai il vero ... E, in quanto puoi, fa' che a le' nel tuo parlare lei medesima mostri e similemente la mostri ad altrui: per ciò che, dove l'averla glorificata tu aresti mentito per la gola, e fatto contro a quello che si dee, e tesi lacciuoli alle menti di molti che, come tu fosti, sono creduli, e lei aresti in tanta superbia levata che le piante dei piedi non le si sarebbono potute toccare, così, questo faccendo, dirai il vero e sgannerai altrui, e lei raumilierai; che forse ancora di salute le potrebbe essere cagione ... E nel vero, se tempo da troppo affrettata morte non m'è tolto, io la farò, con tanto cruccio di lei e con tanto vituperio della sua viltà, ricredente della sua bestialità mostrandole che tutti gli uomini non sono da dovere essere scherniti ad uno modo, che ella vorrebbe così bene essere digiuna d'avermi mai veduto, come io abbia desiderato o disidero d'essere digiuno d'avere veduta lei ... È il vero che a questo servigio e ad ogn'altro molti, anzi tutti quanti, che di là ne sono, sarebbono stati più di me sufficienti; e sì parimente tutti di carità ardiamo che ciascuno a ciò sarebbe stato prontissimo e volonteroso; ma pertanto a me toccò la volta, perché la cosa, di che io ti dovea venire per la tua salute a riprendere, in parte a me aparteneva, come di cosa stata mia; e assai manifestamente appariva che di quella tu ti dovevi più da me vergognare che da alcun altro, sì come di colui al qual pareva che nelle sue cose alcuna ingiuria avessi fatta, meno che onestamente desiderandole ...
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Decameron (pagina 19)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma poi che egli fu in terra posto, domandandolo il giudice se ciò fosse vero che coloro incontro a lui dicevano, non valendogli il dir di no, disse: “Signor mio, io son presto a confessarvi il vero, ma fatevi a ciascun che m'accusa dire quando e dove io gli tagliai la borsa, e io vi dirò quello che io avrò fatto e quel che no ... Il che udendo Martellino disse: “Signor mio, essi mentono tutti per la gola! e che io dica il vero, questa pruova ve ne posso fare: che così non fossi io mai in questa terra entrato come io mai non ci fui se non da poco fa in qua; e come io giunsi, per mia disaventura andai a veder questo corpo santo, dove io sono stato pettinato come voi potete vedere; e che questo che io dico sia vero, ve ne può far chiaro l'uficial del signore il quale sta alle presentagioni e il suo libro e ancora l'oste mio ... E così camminando, d'una cosa in altra, come ne' ragionamenti addivien, trapassando, caddero in sul ragionare delle orazioni che gli uomini fanno a Dio; e l'uno de' masnadieri, che eran tre, disse verso Rinaldo: “E voi, gentile uomo, che orazione usate di dir camminando?” Al quale Rinaldo rispose: “Nel vero io sono uomo di queste cose materiale e rozzo, e poche orazioni ho per le mani, sì come colui che mi vivo all'antica e lascio correr due soldi per ventiquatro denari; ma nondimeno ho sempre avuto in costume, camminando, di dir la mattina, quando esco dell'albergo, un paternostro e una avemaria per l'anima del padre e della madre di san Giuliano, dopo il quale io priego Idio e lui che la seguente notte mi deano buono albergo ...
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Decameron (pagina 26)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... nella giovanezza, e veggendo le tenere lagrime, gli abbracciari e gli onesti basci, ebbe ciò che ella diceva più che per vero: e poscia che ella tacque, le rispose: “Madonna, egli non vi dee parer gran cosa se io mi maraviglio: per ciò che nel vero, o che mio padre, per che che egli sel facesse, di vostra madre e di voi non ragionasse giammai, o che, se egli ne ragionò, a mia notizia venuto non sia, io per me niuna conscienza aveva di voi se non come se non foste; e èmmi tanto più caro l'avervi qui mia sorella trovata, quanto io ci sono più solo e meno questo sperava ... E nel vero io non conosco uomo di sì alto affare al quale voi non doveste esser cara, non che a me che un picciolo mercatante sono ... Essendo stati i ragionamenti lunghi e il caldo grande, ella fece venire greco e confetti e fé dar bere a Andreuccio; il quale dopo questo partir volendosi, per ciò che ora di cena era, in niuna guisa il sostenne, ma sembiante fatto di forte turbarsi abbracciandol disse: “Ahi lassa me, ché assai chiaro conosco come io ti sia poco cara! Che è a pensare che tu sii con una tua sorella mai più da te non veduta, e in casa sua, dove, qui venendo, smontato esser dovresti, e vogli di quella uscire per andare a cenare all'albergo? Di vero tu cenerai con esso meco: e perché mio marito non ci sia, di che forte mi grava, io ti saprò bene secondo donna fare un poco d'onore ...
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Decameron (pagina 43)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quivi, chiamati que' mercatanti che presenti erano stati alle parole e al metter de' pegni, presente Bernabò, disse sé aver vinto il pegno tra lor messo per ciò che fornito aveva quello di che vantato s'era: e che ciò fosse vero primieramente disegnò la forma della camera e le dipinture di quella, e appresso mostrò le cose che di lei n'aveva seco recate affermando da lei averle avute ... Per che Ambruogiuolo disse: “Nel vero questo doveva bastare: ma poi che tu vuogli che io più avanti ancor dica, e io il dirò ... ” Quando Bernabò udì questo, parve che gli fosse dato d'un coltello al cuore, sì fatto dolore sentì: e tutto nel viso cambiato, eziandio se parola non avesse detta, diede assai manifesto segnale ciò esser vero che Ambruogiuolo diceva; e dopo alquanto disse: “Signori, ciò che Ambruogiuolo dice è vero; e per ciò, avendo egli vinto, venga qualor gli piace e sì si paghi ...
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Decameron (pagina 60)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Egli è il vero che nella mia giovanezza io amai sommamente lo sventurato giovane la cui morte è apposta al mio marito: la qual morte io ho tanto pianta, quanto dolent'è a me, per ciò che, quantunque io rigida e salvatica verso di lui mi mostrassi anzi la sua partita, né la sua partita né la sua lunga dimora né ancora la sventurata morte mai me l'hanno potuto trarre del cuore ... E per ciò, acciò che io più vero parli, non le cappe de' frati hanno costoro ma solamente i colori delle cappe ... E certo egli è il vero che le elemosine e le orazioni purgano i peccati; ma se coloro che le fanno vedessero a cui le fanno o il conoscessero, più tosto o a sé il guarderieno o dinanzi a altrettanti porci il gitterieno ...
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Decameron (pagina 112)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Piero, che discreto giovane era, udita primieramente la ragione di Neri, poi allo Scalza rivolto disse: “E tu come potrai mostrare questo che tu affermi?” Disse lo Scalza: “Che? il mostrerò per sì fatta ragione, che non che tu ma costui, che il niega, dirà che io dica il vero ... E che io dica di questo il vero, ponete mente a' Baronci e agli altri uomini: dove voi tutti gli altri vedrete co' visi ben composti e debitamente proporzionati, potrete vedere i Baronci qual col viso molto lungo e stretto, e quale averlo oltre a ogni convenienza largo, e tal v'è col naso molto lungo e tale l'ha corto, e alcuni col mento in fuori e in sù rivolto e con mascelloni che paion d'asino; e èvvi tale che ha l'uno occhio più grosso che l'altro, e ancora chi ha l'un più giù che l'altro, sì come sogliono essere i visi che fanno da prima i fanciulli che apparano a disegnare ... Nella terra di Prato fu già uno statuto, nel vero non men biasimevole che aspro, il quale senza alcuna distinzion far comandava che così fosse arsa quella donna che dal marito fosse con alcun suo amante trovata in adulterio, come quella che per denari con qualunque altro uomo stata trovata fosse ... Ma pur, non potendo cessare di domandarla di quello che opposto l'era, le disse: “Madonna, come voi vedete, qui è Rinaldo vostro marito e duolsi di voi, la quale egli dice che ha con altro uomo trovata in adulterio; e per ciò domanda che io, secondo che uno statuto che ci è vuole, faccendovi morire di ciò vi punisca; ma ciò far non posso se voi nol confessate, e per ciò guardate bene quello che voi rispondete, e ditemi se vero è quello di che vostro marito v'accusa ... ” La donna, senza sbigottire punto, con voce assai piacevole rispose: “Messere, egli è vero che Rinaldo è mio marito e che egli questa notte passata mi trovò nelle braccia di Lazzarino, nelle quali io sono, per buono e per perfetto amore che io gli porto, molte volte stata, né questo negherei mai; ma come io son certa che voi sapete, le leggi deono esser comuni e fatte con consentimento di coloro a cui toccano ...
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Decameron (pagina 131)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Disse la donna allora: “Che può questo essere? potrebbe egli esser vero che gli paresse vero ciò ch'e' dice? Se Dio mi salvi, se io fossi sana come io fui già, che io vi sarrei suso per vedere che maraviglie sieno queste che costui dice che vede ... E che io dica il vero, niuna altra cosa vel mostri se non l'aver riguardo e pensare a che ora la vostra donna, la quale è onestissima e più savia che altra, volendo di tal cosa farvi oltraggio, si recherebbe a farlo davanti agli occhi vostri; di me non vo' dire, che mi lascerei prima squartare che io il pur pensassi, non che io il venissi a fare in vostra presenzia ... ” Nicostrato, al quale vero parea ciò che dicea l'uno e l'altro, che essi quivi dinanzi a lui mai a tale atto non si dovessero esser condotti, lasciate stare le parole e le riprensioni di tal maniera, cominciò a ragionare della novità del fatto e del miracolo della vista che così si cambiava a chi sù vi montava ... Egli è il vero che io ieri la legge diedi a' nostri ragionamenti fatti oggi con intenzione di non voler questo dì il mio privilegio usare ma soggiacendo con voi insieme a quella, di quello ragionare che voi tutti ragionato avete ...
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La divina commedia (pagina 44)
di Dante Alighieri (estratti)
... XXXI "O tu che se' di là dal fiume sacro",
volgendo suo parlare a me per punta,
che pur per taglio m'era paruto acro,
ricominciò, seguendo sanza cunta,
"dì, dì se questo è vero; a tanta accusa
tua confession conviene esser congiunta" ... Con men di resistenza si dibarba
robusto cerro, o vero al nostral vento
o vero a quel de la terra di Iarba,
ch'io non levai al suo comando il mento;
e quando per la barba il viso chiese,
ben conobbi il velen de l'argomento ...
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La divina commedia (pagina 55)
di Dante Alighieri (estratti)
... Or apri li occhi a quel ch'io ti rispondo,
e vedräi il tuo credere e 'l mio dire
nel vero farsi come centro in tondo ... Vie più che 'ndarno da riva si parte,
perché non torna tal qual e' si move,
chi pesca per lo vero e non ha l'arte ... XIV Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro
movesi l'acqua in un ritondo vaso,
secondo ch'è percossa fuori o dentro:
ne la mia mente fé sùbito caso
questo ch'io dico, sì come si tacque
la glorïosa vita di Tommaso,
per la similitudine che nacque
del suo parlare e di quel di Beatrice,
a cui sì cominciar, dopo lui, piacque:
"A costui fa mestieri, e nol vi dice
né con la voce né pensando ancora,
d'un altro vero andare a la radice ... Oh vero sfavillar del Santo Spiro!
come si fece sùbito e candente
a li occhi miei che, vinti, nol soffriro!
Ma Bëatrice sì bella e ridente
mi si mostrò, che tra quelle vedute
si vuol lasciar che non seguir la mente ...
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La divina commedia (pagina 65)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ma prima che gennaio tutto si sverni
per la centesma ch'è là giù negletta,
raggeran sì questi cerchi superni,
che la fortuna che tanto s'aspetta,
le poppe volgerà u' son le prore,
sì che la classe correrà diretta;
e vero frutto verrà dopo 'l fiore" ... XXVIII Poscia che 'ncontro a la vita presente
d'i miseri mortali aperse 'l vero
quella che 'mparadisa la mia mente,
come in lo specchio fiamma di doppiero
vede colui che se n'alluma retro,
prima che l'abbia in vista o in pensiero,
e sé rivolge per veder se 'l vetro
li dice il vero, e vede ch'el s'accorda
con esso come nota con suo metro;
così la mia memoria si ricorda
ch'io feci riguardando ne' belli occhi
onde a pigliarmi fece Amor la corda ... Quelli altri amori che 'ntorno li vonno,
si chiaman Troni del divino aspetto,
per che 'l primo ternaro terminonno;
e dei saper che tutti hanno diletto
quanto la sua veduta si profonda
nel vero in che si queta ogne intelletto ... Ieronimo vi scrisse lungo tratto
di secoli de li angeli creati
anzi che l'altro mondo fosse fatto;
ma questo vero è scritto in molti lati
da li scrittor de lo Spirito Santo,
e tu te n'avvedrai se bene agguati;
e anche la ragione il vede alquanto,
che non concederebbe che ' motori
sanza sua perfezion fosser cotanto ...
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Fermo e Lucia (pagina 90)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma quella dea che ha (mirabile a dirsi!) tanti occhi quante penne, e tante lingue quanti occhi, e (ma questo pare più naturale) tante bocche quante lingue, e finalmente tante orecchie quanti occhi lingue e bocche (debb'essere una bella dea) questa ultima sorella di Ceo e di Encelado, partorita dalla Terra in un momento di collera, veloce al passo e al volo, che cammina sul suolo e nasconde il capo tra le nuvole, che vola di notte per l'ombra del cielo e della terra, nè mai vela gli occhi al sonno; e di giorno siede sui comignoli dei tetti o su le torri, e spaventa le città, portando attorno il finto e il vero indifferentemente, costei aveva già prima della notte diffusa nei paesi circonvicini la storia delle avventure di quel giorno ... Per fare intendere al lettore questa particolarità, abbiamo usurpato formole che a dir vero appartengono esclusivamente alla poesia, ma saremo scusati da coloro, i quali sanno che ad imprimere vivamente una immagine nelle fantasie il mezzo più efficace è l'allegoria, e singolarmente quella già nota e consecrata delle antiche favole: poichè quando si vuol fare immaginar bene una cosa, bisogna rappresentarne un'altra: così fatto è l'ingegno umano quando è coltivato con diligenza ... Siccome però a voler cavare dalle allegorie il senso vero ed ultimo, quello che si vuol trasmettere, è necessario in ultimo pensare alle cose che le allegorie fanno intendere, così non lasceremo di dire che tutti gli abitanti del contorno, che erano convenuti quel giorno in Chiuso, tornando la sera alle case loro, raccontarono ciò che avevano veduto, ripeterono ciò che avevano inteso, commentarono le circostanze che per sè non avrebbero bastato a dare idea d'un fatto compiuto, e inventarono gli episodj che erano indispensabili per dare continuità alla storia ... Ma il fondo delle loro relazioni era vero; e questo fondo aveva abbondantemente di che eccitare una grande maraviglia e un grande interesse ...
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Fermo e Lucia (pagina 122)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Quanto alla storia naturale, non aveva a dir vero attinto alle fonti, e non teneva nella sua biblioteca, nè Aristotele, nè Plinio, nè Dioscoride; giacchè come abbiam detto Don Valeriano non era un professore, ma un uomo colto semplicemente: sapeva però le cose le più importanti e le più degne di osservazione; e a tempo e luogo poteva fare una descrizione esatta dei draghi e delle sirene, e dire a proposito che la remora, quel pescerello, ferma una nave nell'alto, che l'unica fenice rinasce dalle sue ceneri, che la salamandra è incombustibile, che il cristallo non è altro che ghiaccio lentamente indurato ... Aveva poi un tesoretto, una raccolta manoscritta di alcune lettere dello stesso grand'uomo; e su quelle si studiava di modellare quelle che gli occorrevano di scrivere per qualche negozio, o per isciogliere qualche ingegnoso quesito che gli veniva proposto: e a dir vero le lettere di Don Ferrante erano ricercate con qualche avidità, e giravano di mano in mano per la scelta e la copia dei concetti e delle immagini ardite, e sopra tutto pel modo sempre ingegnoso di porre la questione, e di guardare le cose; stavano però male di grammatica e di ortografia ... Il suo ingegno a dir vero non era niente straordinario, ed essa non si era mai data una gran briga di coltivarlo, almeno sui libri ... La più parte delle idee in questo mondo non possono esser messe ad esecuzione senza danari: ora Don Ferrante poco o nulla curandosi del governo della casa, aveva però ritenuto sempre presso di sè il ministero delle finanze; e a dir vero gli affari ne erano tanto complicati, che ormai nessun altro che egli avrebbe potuto intendervi qualche cosa ... Perchè, a dire il vero, questa smania di dominio non nasceva in lei da alcuna vista interessata; era puro desiderio del bene; ma il bene ella lo intendeva a suo modo, lo discerneva istantaneamente in qualunque alternativa, in qualunque complicazione di casi le si fosse affacciata da esaminare: e quando una volta aveva veduto e detto che quello era il bene, non era possibile ch'ella cangiasse di parere; e per farlo riuscire ...
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Intrichi d'amore (pagina 7)
di Torquato Tasso (estratti)
... BIANCHETTA Quando l'amore è vero, come è il vostro, e vi corre alle volte qualche sdegno, quel sdegno è proprio come la cenere: la qual coprendo il fuoco, par che non ci sia fuoco; ma discoprendosi, si ritrova sotto il fuoco ... FLAMINIO Y los dir da veros? ERSILIA Da vero ... Atto II Scena 1 ALESSANDRO È vero, Leandro, che la vita inquieta non è altro che una continua morte; nondimeno, considerando che la sospizione non si toglie se non con l'esperienza di vedere il contro di quel che l'uomo sospetta, godo della mia inquietudine e delli travagli infiniti che ho patito e pato, a star tanti mesi fuori di casa, e a ritrovarmi oggi travestito e sotto abito d' astrologo, mentre considero dovermi quietar la mente dal sospetto che ho tenuto e tengo di Cornelia mia moglie e di Camillo mio servitore ... Però dimmi un poco più per minuto che motivi fece Cornelia quando intese la nuova della mia morte; e che disse Camillo? LEANDRO Se è vero, padrone, che nel volto si legge l'animo, vi certifico che nel volto della Signora Cornelia uscì un dolore tanto eccessivo, che credo gli abbia di modo trafitto l'animo che viverà sempre sconsolata fin che non si discopra il vero ...
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Intrichi d'amore (pagina 10)
di Torquato Tasso (estratti)
... Ma come faccio con Camillo? Mi risolvo a non dire alla Signora che è schiavo, acciò, sapendo che non gli è figliastro, non se lo pigliasse da vero per marito, e io restasse con li denti secchi ... LEONORA È vero; ma l'assuefarsi al male è male ... Ben è vero che le genti di casa sono l'ultime a sapere il disonore della casa ... LEONORA Che borbottate fra voi stessi? Che volete da me? Che pretendete? Che cercate? ALESSANDRO Borbottiamo di saper il vero, volemo farvi servizio, pretendemo manifestar la virtù nostra e cerchiamo il benefizio del prossimo: poi che, come dice quel savio, l'uomo non è nato per sè solo, ma per giovare a gli altri ancora ...
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Intrichi d'amore (pagina 16)
di Torquato Tasso (estratti)
... GIALAISE È troppo lo vero, per l'àrema delli muorti miei; e tu sì no bravo ommo, avennome 'nnovinato quanto tiengo allo stomaco, ca ped amore di Pasquina si sface dintro la zulfatara di Puzzuolo ... GIALAISE Chesso è lo vero, ca secondo aggio 'nteso poco 'nante da issa proprio, nella strata, e aveva 'nteso chiù prima da Cuosemo, servitore meo, no cierto Flavio figlio di Manilio l'amava quanto se poteva amare, e issa non volendolo amare, se pose in desperazione e se n'andò alla guerra ... LEANDRO Sentite, padrone! Ecco che Camillo ama altra donna che Cornelia: a poco a poco si dichiararà il vero ... GIALAISE È lo vero, pe vita mia ...
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Intrichi d'amore (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)
... Ahi, che è vero, che nessuna matrigna fu buona! MAGAGNA Orsù, non più parole ... ERSILIA Deh, Magagna, che crudeltà è questa? Che ti ho fatto io? Ricordati pure che tu eri servo di mia madre, pensa all'affezion grande che ti portava mio padre, considera che tu m'hai cresciuta sopra coteste braccia: e ora sarai omicidiale quasi di te stesso, quasi del tuo sangue? MAGAGNA È troppo il vero, ahimè! ERSILIA Non sai che sempre t'ho sovenuto? Non ti ricordi che ti ho difensato? Chi riparava a' tuoi danni, se non io? La borsa non ti fu sempre aperta? Che m'hai cerco, che non ti ho dato? Insino alle camicie ti ho conce di mia mano ... MAGAGNA È troppo il vero ... Dubito anco che Cornelia da vero non sia innamorata di Camillo, poichè l'ho conosciuto a certi segni esteriori: che nominandolo divien pallida e sospira profondamente, pensando d'averlo discacciato; e quel che importa, tenta che ritorni in casa ...
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Intrichi d'amore (pagina 21)
di Torquato Tasso (estratti)
... FLAMINIO Fu vero? CAMILLO Oh, gran pietà! BIANCHETTA Ma chi? LAVINIA L'istesso che ho amato e amarò sempre, come voi sapete ... LAVINIA È vero, il crudelaccio FLAMINIO E voi la crudelissima ... LAVINIA È vero ... È vero che ti giovava la morte di Alessandro, per aver più sicuro il giuoco; ma nol potevi esequire, dubitando che Camillo non ti fusse veramente figliastro ...
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Intrichi d'amore (pagina 27)
di Torquato Tasso (estratti)
... In fine è vero che le disgrazie non vengono mai sole ... Che cosa disegnate? ALESSANDRO Disegno segni mirabili nella vostra effigie; e perchè sono cose di molta importanza, ritiratevi in quel cantone, Leandro, acciò senza sospetto ella mi possa manifestare il vero ... Non è vero? LEANDRO Dio voglia che non cada al primo assalto ... LEANDRO Oh, buona! ALESSANDRO Se per onestà non volete confessare il vero, vi laudo ... Basta che il vero è quello che io dico; e vi dirò anco una profonda particularità, che la morte di vostro marito vi piacque grandemente, per aver la commodità di sodisfarvi insieme ... ALESSANDRO Io non inganno nessuno, e voi non sete ingannata da me; ma per farvi conoscere che io dico il vero, andiamo di sopra, che trovaremo il drudo serrato in capitolo ...
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Intrichi d'amore (pagina 31)
di Torquato Tasso (estratti)
... CAMILLO Non più amante di Camillo, è vero ... CORNELIA Mio marito, è vero ... ALESSANDRO Camillo amarà Cornelia, ed ella Camillo, d'uno amor giusto e vero ... Spirto, io ti commando per arte e per parte,che t'allarghi di qua, perchè io ti dirò il vero: sappi che Camillo e io siamo concorsi ad amar Cornelia ... ALESSANDRO Ma chi gli ha aùti? Dimmi il vero ... MAGAGNA Ora mi accerto che costui è da vero il padrone, poi che se ne va verso la casa: chi ha temperato stempere, che il forno è caduto ...
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L'Olimpia (pagina 5)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Questo è vero? SQUADRA ... Piú vero del vero ... (Mi par che da buon senno si mariti Olimpia, e di quanto ho sospetto, che sia vero) ...
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L'Olimpia (pagina 15)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Ci è di peggio: che è venuto il vero Teodosio ed Eugenio e l'ho scacciati di casa, ed eglino sono andati alla giustizia a lamentarsi ... Questi, sotto nome d'Eugenio mio figlio vero, è intrato in casa d'una mia moglie; fingendo esser suo figlio e fratello d'Olimpia, una mia figlia, s'è fatto falso fratello e vero innamorato ... Ad un pazzo tutti gli altri paiono pazzi: e che sia vero dimandiamogli alcuna cosa e vedrete come risponde a proposito ...
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L'amore che torna (pagina 40)
di Guido da Verona (estratti)
... — È vero; le mie camìce sono tutte sciupate ... Invece di rispondere, continuai: — È vero che nella casa d'un pastore le cure domestiche s'imparano assai bene! E risi ancora, con più ironica freddezza ... Poi, vediamo: il fatto è vero o non è vero? — Verissimo! — ella confermò con forza ... come si chiamava? Duvally, ecco! So benissimo che sei stata l'amante sua, in un camerino da cena, per un bicchiere di «Champagne!» — Non è vero! È tutto falso! È tutto falso! — gridò con rabbia ...
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L'arte di prender marito (pagina 14)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Egli tace molto e volentieri, e tanto più, quando si parla di cose alte, di questioni gravi, nelle quali appunto l'ingegno vero scatta e scintilla ... Fra tutta quella roba puoi trovare anche un pugnale vero, che taglia davvero, un diamante vero, che brilla davvero; ma allora sta pur sicura, che è roba rubata e imparata a memoria per servirsene nelle grandi occasioni ... Io conosco invece in Lombardia alcuni signori, che non hanno mai veduto le loro terre! È vero però, che più d'una volta i loro fattori o i loro fittabili diventano i loro padroni ed essi muoiono crivellati di debiti e uccisi dalla noia e dai vizi ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Materias vero singulorum operum, si sub examen revocavero, et ad instituendum in doctrinæ studiis hominem, et ad summum quod est in literis evehendum aptavero, ordinem fortasse illa ipsa inter se opera quempiam, nec forte omnino vulgarem videbuntur agnoscere ... Quoniam vero ii fortasse minus subtiliter scripti videri potuissent ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 2)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Contra logicos vero et in 2 et in 3 Examinis de vanitate doctrinæ gentium ex Pyrrhoniis institutis multa disputantur ... Picus patruus auxiliares copias subministravit: Seorsum vero in quaestione, stylo prope Parisiensi edita, de triplici Astrologia disseritur ... In sexto vero ejusdem examinis per omnes ferme libros Aristotelis discurrens, quae Peripatetici vocant indissolubilia ipsius philosophi argumenta, ea posse dissolvi (ni fallor) aperui, nec in naturalibus tamen modo libris, sed etiam in metaphysica facultate, ad quam pertinere etiam potest defensio de Uno et Ente pro Ioan ... In Theologia vero magis pura et antiqua magis, annotationes in sacra eloquia ... In ea vero quae apud Parisios colitur, defensio Apologiae Ioan ... vero Pici patrui mei opera, te non puto ignorare ... Questa poca fatica, eccellentissima ed illustrissima signora, per due cagioni ho io preso a fare; prima per fuggire l'ozio (radice e fondamento d'ogni male), poi per giovare generalmente a quegli che non hanno la lingua latina: scoprendo con essa gl'inganni dello invidioso demonio, nemico dell'umana generazione, acciocchè l'uomo possa guardarsi, intesi i vari modi ch'egli ha usato, e che continuamente usa, per indurlo con perverse vie, con diaboliche lusinghe e falsi diletti a farsi adorare, per farlo nimico al suo Fattore, in dispregio della nostra santa religione e del vero culto di Dio, contra il quale, avendo noi sempre continua battaglia, armati della santissima fede, faremo più sicuramente resistenza, sendo per questa ancora avvertiti delle sue insidie, delle fraudi, e delle vane apparenze de' falsi e mortiferi piaceri, degl'infiniti lacci che sempre ci tende: come vostra eccellenza potrà qui (per l'esame di quella scellerata gente che gli dà in preda) conoscere nella storia di questo libretto ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 16)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... APISTIO Poi che al tutto abbiamo rimosso la fame, siami lecito, Dicaste inquisitore, innanzi ogni altra cosa domandarti questo, che mi ha messo nell'animo, non uno scroparello, ma una lancia, se si concede che sia vero quello, che abbiamo udito da quella strega ... E questa sentenza dicono che rispose San Piero Apostolo a Simon Mago, che gli domandava una simil quistione, se gli è vero quello che ha lasciato scritto Clemente della disputa avuta in fra di loro ... Perchè siccome infra le tenebre delle favole, qualche volta riluce qualcosa di vero, così fra le narrazioni delle storie, che hanno infra di loro repugnanza, ne troverai forse una di vera: l'altre vacillando con falsità, sono da essere poste fra le favole ... Imperocchè il vero non può contrastare al vero; dipoi, Dicaste, mi pare d'intendere quel che vuol dire Apistio ... Costrignerolla ancora con sacramento che ella confessi il vero, di quelle cose che io vi addurrò; similmente molte n'abbiamo avute testificate da uomini costretti col sacramento, e scritte per memoria de' posteri, a confermazione della verità ...
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La vita comincia domani
di Guido da Verona (estratti)
... Poi, sogguardando con civetteria dal volto chinato: — È vero — domandò con una voce piena d'insidie, — è vero che tu e la mamma vorreste darmelo per marito? Il padre, con uno scatto, si guardò intorno esclamando: — Silenzio! Cosa dici mai! Seduto in un angolo del loggiato, il suo fratello Marcuccio scriveva, scriveva ... — Cosa dici mai? Fa che Andrea ti senta! Non è vero, signorina; non è affatto vero! Chi può pensare che un uomo come Andrea, un uomo serio, uno scienziato di così gran nome, voglia sposare una pettegola come te? ...
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La vita comincia domani (pagina 20)
di Guido da Verona (estratti)
... perchè infatti, è vero, lo amo! ... Non farmi più mentire!» — E per un momento, con una specie di crudeltà voluttuosa, tutto quello che vi è d'immondo in me, nel mio cuore pieno di tormento, nella mia carne piena di vizio, mi ha fatto sentire l'odio, un vero odio, contro questa creatura malata che m'incatena al suo letto come un'infermiera, che si trangugia la mia gioventù come una medicina, mentre là, fuori appena dalla finestra, c'è il sole, c'è l'aria, c'è il vento ... cosa diresti allora di me? cosa faresti per punirmi, Novella? — Che importa? — ella rispose: — questo non è vero ... — Ma, se fosse vero? ... — incalzò l'amante: — Rifletti bene: «Se è vero?» Ella sorrise, lo abbracciò, divenne scherzevole, quasi volesse allontanare quel pensiero molesto ...
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La vita comincia domani (pagina 40)
di Guido da Verona (estratti)
... Il buon Tancredo sorrise con benevolenza, per mostrarsi alieno dal ricevere scuse; poi disse: — Oh, mi creda, signor Landi, è stato per me un vero strazio il ricevere quel telegramma! Se non erro ne' miei calcoli, quel povero Giorgio non aveva che trentasette anni, è vero? — Quasi trentanove, signor Salvi, — corresse Maria Dora, che lo guardava con un semiriso ... — Quel professor Ferento era il suo amico intimo, non è vero? Egli aveva posto a caso la domanda, e solo perchè gli avevano ricordato il nome del Ferento ... — «Lei è il fratellastro di Giorgio Fiesco, non è vero? E desidera vederlo? Venga, la condurrò ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 29)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Non è vero! nossignore, don Gesualdo! ... non è vero! ... Che fai adesso? Essa, stando due scalini più giù, gli aveva presa la mano di nascosto, e andava baciandola come un vero cane affezionato e fedele: - Benedicite! ... Non lo fo più, com'è vero Iddio, se si ha a ricominciare da capo! ... Allora ti saluto e vo a dormire su di una sedia, com'è vero Dio! ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 4)
di Luigi Pirandello (estratti)
... Non è vero! La madre (sbalordita) ... Come non è vero? La figliastra ... Non è vero! Non è vero! La madre ... Non è vero! Al Capocomico: Non ci creda! Sa perché lo dice? Per quello lì indicherà il Figlio lo dice! Perché si macera, si strugge per la noncuranza di quel figlio lì, a cui vuol dare a intendere che, se lo abbandonò di due anni, fu perché lui indicherà il Padre la costrinse ... Mi costrinse, mi costrinse, e ne chiamo Dio in testimonio! Al Capocomico: Lo domandi a lui indicherà il marito se non è vero! Lo faccia dire a lui! ... Sempre pieno d'amore e di cure per te! Al Giovinetto, con rabbia: Non è vero? Dillo! Perché non parli, sciocco? La madre ... È vero, signore ... Il rimorso? Non è vero; non l'ho acquietato in me soltanto con le parole ...
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Storia di un'anima (pagina 18)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Come era sciocco Byron, non è vero, o Papà? Ecco un'idea poetica che mi è cascata dalla penna! Ecco, direte che io sono esaltato dalle letture!—Esaltato? Scusate, sono abbassato ... E se cito Byron gli è perchè era un uomo che sentiva ed io odio la folla dei merciai, dei rachitici, degli accidiosi, degli spudorati, la folla che oblia tutto!—Obliare?—Che importa? Fino alla morte avere l'anima gentile e Dio… Ecco un tormento ineffabile che voi non capirete mai! Io dico di sentire fiducia in Dio, di sperare in lui, dico ch'egli ha fisso il mio avvenire, e prego melanconicamente e sorrido… Oh ma che faccio per il mio avvenire? La scienza seria mi dice:—Dio non c'è: il tuo ideale è bambinesco; l'uomo si prepari il suo avvenire, l'uomo combatta, l'uomo soffra, l'uomo sia di questa terra! Oh che faccio per il mio avvenire? Se la verità è questa, e se è vero che la vita passa sì presto, e se è vero che il mondo è una commedia, che sono io e perchè mi tormento? 18 marzo ... Lidia avrà una figlia: e la sposerò!—il mio spavento era che si rompesse ogni filo fra me e Lei; dove sarà fra tre, quattro anni? Dov'è ora? E dove sarà? Oh fosse vero il mio sogno! Che Tu potessi amarmi e ch'io potessi esser felice! Oh fosse vero il mio sogno!—Lidia, Lidia, io non sento che Te, Ti voglio, Ti amo, inginocchiandomi e tremando Ti amo! Tutti i dolori passano, o passeranno: il mio amore non passa ...
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