Libri vento

Libri su vento, con la parola vento

Decameron (pagina 24)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... faceva da quello vento coperto, si raccolse, quivi proponendo d'aspettarlo migliore ... Il dì seguente, mutatosi il vento, le cocche ver Ponente vegnendo fer vela e tutto quel dì prosperamente vennero al lor viaggio; ma nel fare della sera si mise un vento tempestoso, il qual faccendo i mari altissimi divise le due cocche l'una dall'altra ... E per forza di questo vento addivenne che quella sopra la quale era il misero e povero Landolfo con grandissimo impeto di sopra all'isola di Cifalonia percosse in una secca, e non altramenti che un vetro percosso a un muro tutta s'aperse e si stritolò: di che i miseri dolenti che sopra quella erano, essendo già il mare tutto pieno di mercatantie che notavano e di casse e di tavole, come in così fatti casi suole avvenire, quantunque obscurissima notte fosse e il mare grossissimo e gonfiato, notando quegli che notar sapevano, s'incominciarono a appiccare a quelle cose che per ventura lor si paravan davanti ... Intra li quali il misero Landolfo, ancora che molte volte il dì davanti la morte chiamata avesse, seco eleggendo di volerla più tosto che di tornare a casa sua povero come si vedea, vedendola presta n'ebbe paura: e, come gli altri, venutagli alle mani una tavola, a quella s'apiccò, se forse Idio, indugiando egli l'affogare, gli mandasse qualche aiuto allo scampo suo; e a cavallo a quella, come meglio poteva, veggendosi sospinto dal mare e dal vento ora in qua e ora in là, si sostenne infino al chiaro giorno ... Ma come che il fatto s'andasse, adivenne che solutosi subitamente nell'aere un groppo di vento e percosso nel mare sì grande in questa cassa diede e la cassa nella tavola sopra la quale Landolfo era, che, riversata, per forza Landolfo lasciatala andò sotto l'onde e ritornò suso notando, più da paura che da forza aiutato, e vide da sé molto dilungata la tavola: per che, temendo non potere a essa pervenire, s'appressò alla cassa la quale gli era assai vicina, e sopra il coperchio di quella posto il petto, come meglio poteva, con le braccia la reggeva diritta ... Il dì seguente appresso, o piacer di Dio o forza di vento che 'l facesse, costui divenuto quasi una spugna, tenendo forte con ammendune le mani gli orli della cassa a quella guisa che far veggiamo a coloro che per affogar sono quando prendono alcuna cosa, pervenne al lito dell'isola di Gurfo, dove una povera feminetta per ventura suoi stovigli con la rena e con l'acqua salsa lavava e facea belli ...
Decameron (pagina 93)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Sopra la quale prestamente montata e co' remi alquanto in mar tiratasi, ammaestrata alquanto dell'arte marineresca sì come generalmente tutte le femine in quella isola sono, fece vela e gittò via i remi e il timone e al vento tutta si commise, avvisando dover di necessità avvenire o che il vento barca senza carico e senza governator rivolgesse, o a alcuno scoglio la percotesse e rompesse, di che ella, eziandio se campar volesse, non potesse ma di necessità annegasse; e avviluppatasi la testa in un mantello nel fondo della barca piagnendo si mise a giacere ... Ma tutto altramenti adivenne che ella avvisato non avea: per ciò che, essendo quel vento che traeva tramontana e questo assai soave, e non essendo quasi mare e ben reggente la barca, il seguente dì alla notte che sù montata v'era, in sul vespro ben cento miglia sopra Tunisi a una piaggia vicina a una città chiamata Susa ne la portò ... La giovane, udendo la favella latina, dubitò non forse altro vento l'avesse a Lipari ritornata; e subitamente levatasi in piè riguardò a torno e, non conoscendo le contrade e veggendosi in terra, domandò la buona femina dove ella fosse ...
La divina commedia (pagina 4)
di Dante Alighieri (estratti)

... I' cominciai: "Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggeri" ... Sì tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce: "O anime affannate, venite a noi parlar, s'altri nol niega!" ... Di quel che udire e che parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a voi, mentre che 'l vento, come fa, ci tace ... Quali dal vento le gonfiate vele caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, tal cadde a terra la fiera crudele ...
L'amore che torna (pagina 24)
di Guido da Verona (estratti)

... Andrete come il vento ... Quando fummo nella pianura, oltre il villaggio, e la strada comparve sgombra per una lunga dirittura fra le campagne abbondevoli di frumento ancor verde, le concessi le redini, e la cavalla, con la testa al vento, la criniera ondeggiante, prese una corsa immoderata, fendendo l'aria sonora e comunicando al barroccio i suoi trabalzi ... — Hai paura? — domandai ad Elena, guardandola sotto il vento che fischiava ... Fu, nel vento, un'eco ... E intorno, quel passare invisibile del vento nelle siepi, che dava una impressione singolare, come se alcuno ci venisse dietro, continuamente; io che mi stringevo contro di te, avevo quasi paura, e tu che mi baciavi, piano, perchè l'uomo non udisse ...
La favorita del Mahdi (pagina 63)
di Emilio Salgari (estratti)

... Colpi di vento umido, di quando in quando scendevano facendo curvare gli alberi della foresta ... Dalle negre boscaglie, avvolte da giganteschi vortici di fumo che il vento sbatteva e lacerava, uscivano senza posa correndo e urlando, drappelli di nudi guerrieri i quali si precipitavano contro le baionette a corpo perduto, sfondando i battaglioni e diradando con ispaventevole rapidità le file ... Il vento cominciò a ruggire, la folgore a scrosciare, i lampi guizzarono illuminando d'una luce livida, infernale, l'orribile macello ...
Mastro don Gesualdo (pagina 18)
di Giovanni Verga (estratti)

... Gesualdo, col viso al vento, frustato dalla burrasca ... Un contadino che incontrarono spingendo innanzi l'asinello, pigliandosi l'acquazzone sotto la giacca di cotonina, col fazzoletto in testa e le mani nelle tasche, volle dire qualche cosa; accennava laggiù, verso il fiume, mentre il vento si portava lontano la voce ... - Che volete annegarvi, vossignoria? Egli non rispondeva, nel fango sino a mezza gamba, andando su e giù per la riva corrosa, coi capelli che gli svolazzavano al vento ... A seconda del vento giungevano pure di lassù, donde veniva la corrente, delle voci che sembravano cadere dal cielo, delle grida disperate, e un suono di corno rauco ...