Libri vedo
Libri su vedo, con la parola vedo
La via del rifugio
di Guido Gozzano (estratti)
... Socchiusi gli occhi, sto supino nel trifoglio, e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò ... Socchiusi gli occhi, sto supino nel trifoglio, e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò ... Un desiderio? Sto supino nel trifoglio e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò ... Tanto, tanto simile al Nume pellegrino, ch'io lo vedo recante nella destra non la ciotola colma di minestra, ma la falce corrusca e il polverino ...
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La vita comincia domani (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... — Egregi signori, — disse in tono declamatorio, — se andassimo avanti un pezzo con tali preamboli vedo che si rischierebbero due cose: la prima, di perdere gran tempo, la seconda, di non comprenderci affatto ... — Ah, vedo ... E ripetè ancora due volte: — Vedo, vedo ...
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Ricordi di Parigi
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Ma vedo che la colpa era tutta mia, ora che ci ritorno … ... composto a nobile quiete, perchè guai a chi viene a Parigi troppo giovane, senza uno scopo fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote! Ora vedo Parigi serenamente, e la vedo a traverso all'anima d'un caro amico, che mi fa risentire più vive e più fresche tutte le impressioni della prima volta ...
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Ricordi di Parigi (pagina 20)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Per me, penso ai suoi cinquanta volumi, pieni d'ispirazioni e di fatiche, in cui si rivela col genio prepotente una volontà indomabile o una tempra fisica d'acciaio; penso ai torrenti di vita che uscirono dal suo petto, all'amore immenso che profuse, alle ire selvaggie e agli odii implacabili che provocò e che gli infuriarono nell'anima; ricorro la sua vita da quando giocava, ragazzo, sotto gli occhi di sua madre, noi giardino delle Feuillantines; lo vedo, sedicenne, quando scriveva in quindici giorni, per guadagnare una scommessa, le pagine ardenti di Bug-Jargal; penso a quando comprò il primo scialle a sua moglie coi denari dell'Han d'Islanda; me lo raffiguro, fiero e impassibile, in mezzo alle tempeste delle assemblee scatenate dalla sua parola temeraria; lo vedo servire umilmente i quaranta bambini poveri seduti alla sua mensa a Hauteville-house; me lo rappresento grave e triste, in mezzo alla folla, dinanzi ai cento sepolcri illustri su cui fece sentire la sua parola piena di maestà e di dolcezza; lo vedo per le vie di Parigi, in mezzo alla moltitudine riverente, costernato e invecchiato, seguire i feretri dei suoi figli; lo vedo in quelle sue veglie febbrili, ch'egli descrisse così potentemente, quando di lontano, nel silenzio della notte, sentiva squillare il corno di Silva ed echeggiare il grido di Gennaro; lo vedo assistere nel Teatro francese, dopo mezzo secolo dalla prima rappresentazione, al trionfo clamoroso dell'Hernani, salutato dai primi scrittori e dai primi artisti della Francia, come il loro Principe rieletto e riconsacrato; penso al suo Oriente splendido, al suo Medio evo tremendo, alla Preghiera per tutti, all'infanta che perde la rosa mentre Filippo II perde l'Armada, alla carica dei corazzieri della guardia contro i quadrati del Wellington, alla scarpetta d'Esmeralda, all'agonia d'Eponina, a tutte le creature del mondo arcano, sfolgorante, immenso che uscì dal suo capo; al suo esilio, alle sue sventure, ai suoi settantasette anni,—e sento una mano che mi fa curvare la fronte ...
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Storia di un'anima (pagina 34)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... E mi vedo in conto, qui all'osteria, rhum, rhum, rhum… ... O chiesina, se in te prega a quest'ora la giovinetta montanara, fa ch'ella sorrida guardando il bambinello della tua Madonna! O chiesina, che sei detta di Virgo Potens! Passato per lungo il borgo di Sestri, io mi incammino sulla viottola montana a tondi ciottoloni, tra i bigi murelli delle vigne sprazzate d'ombre tremolanti, fra le gioconde trasparenze del fogliame delle viti e i frastagli pallidi degli ulivi mestissimi: vedo i sentieruzzi fra le siepi verdeggianti che strisciano giù giù alla valle, o che cogli scheggioni lucenti s'inerpicano alle case nascoste ritrosamente fra i macchioni dei querciuoli ... O Santa Madonna, che ti stai dipinta sotto la gronda, tu cadi a poco a poco! Le rondinelle a beccate godono di tue scalcinature: le rondinelle fanno le nidiate: o santa Madonna, benedici le nidiate e avrai vespri e mattutini di innamorati… Ti saluto e passo: passo sulla stradetta che si schiara al sole più gaio che batta di luglio sui ciottoli bianchicci: nè più vi sono murelli a destra, nè a sinistra: ma invece là il bosco che va su con dolce pendìo, qua la valle e il monte opposto: e vedo le casette arrampicate, coi tetti di lavagna, sfacciatelle ed avvistate, come alle feste i pezzotti delle tue donne, o riviera genovese; vedo le muriccie sgrigiate, diritte, a rustica scalea, e sopra, i festoni delle viti; le brigatelle di palazzine e i romitorî dei vignaiuoli; i prati coll'ombre sparse dei mandorli e dei ciliegi, i colti allistati, gli orticelli copiosi, i giardini variopinti; vedo le chiese tra le nebbie azzurricce del mattino, come tra gli incensi, le cappellette, su, quali pecore sbandate, sul ciglio della frana squarciata nel monte, a segnare la via al santuario ...
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Storia di un'anima (pagina 46)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... E come lo rammentai! Pensai a Lucy che in questi giorni sarà a Pegli, candida nuotatrice delle ore cocenti, mesta, poeticissima indovina dei dolori altrui, quando la sera sederà alla spiaggia, interrogando il gran libro del cielo! L'altra mia finestra guarda su verso il Santuario le montagne paonazzicce e verdi, separate alle falde dalla striscia sassosa del torrente: vedo certe casette, che mi rammentano i miei giocattoli di un dì, le bell'ombre invitanti alla lettura, le bianche cappelle che segnano la via alla chiesa ... Da una finestra vedo dei parasoli chiari spargersi sul terrazzo, e sott'essi degli abiti di foulard crudo; qualche fanciullo cattivello correre all'impazzata; e quattro uomini sedersi coi giornali in mano ... Dall'altra vedo niente; solo ascolto le gentilissime voci di una conversazione francese nella quale a vece di punti e virgole ci sono delle risa: e giù il fragore delle acque cadenti e il sonare dei campanacci delle mandre su per i pendii ...
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