Libri valente
Libri su valente, con la parola valente
Decameron (pagina 53)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il valente uomo, che ancor non vedea a che il frate riuscir volesse, assai tiepidamente negava sé aver mandata la borsa e la cintura, acciò che al frate non togliesse fede di ciò, se forse data gliele avesse la donna ... Ma il frate, acceso forte, disse: “Come il puoi tu negare, malvagio uomo? Eccole, ché ella medesima piangendo me l'ha recate: vedi se tu le conosci!” Il valente uomo, mostrando di vergognarsi forte, disse: “Mai sì che io le conosco, e confessovi che io feci male e giurovi che, poi che io così la veggio disposta, che mai di questo voi non sentirete più parola ... Il valente uomo, lietissimo e della certezza che aver gli parea dell'amor della donna e del bel dono, come dal frate partito fu, in parte n'andò dove cautamente fece alla sua donna vedere che egli avea e l'una e l'altra cosa: di che la donna fu molto contenta e più ancora per ciò che le parea che 'l suo avviso andasse di bene in meglio ... Né era appena ancor fuor della chiesa la donna, che il valente uom sopravenne e fu chiamato dal frate; al quale, da parte tiratolo, esso disse la maggior villania che mai a uomo fosse detta, disleale e spergiuro e traditore chiamandolo ... Ètti egli da stamane a matutino in qua uscito di mente l'avere altrui ingiuriato? ove fostù stamane poco avanti al giorno?” Rispose il valente uomo: “Non so io ove io mi fui: molto tosto ve n'è giunto il messo ... Che farai tu se ella il dice a' fratelli?” –Il valente uomo, avendo assai compreso di quello che gli bisognava, come meglio seppe e poté con molte ampie promesse racchetò il frate; e da lui partitosi, come il matutino della seguente notte fu, così egli nel giardino entrato e su per l'albero salito e trovata la finestra aperta se n'entrò nella camera, e come più tosto poté nelle braccia della sua bella donna si mise ...
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