Libri uomo
Libri su uomo, con la parola uomo
Confessioni di un Italiano (pagina 34)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Il fatto si è che quei simboli del passato sono nella memoria d'un uomo, quello che i monumenti cittadini e nazionali nella memoria dei posteri ... Così l'uomo, religioso al memoriale delle sue fortune, non perde il tempo che scorre; ma riversa la gioventù nella virilità e le raccoglie poi ambedue nello stanco e memore riposo della vecchiaia ... La mattina mi svegliai con tanta gravità addosso, che mi invogliava di credermi un uomo addirittura, così lunga età mi pareva essersi condensata nelle ultime ventiquattr'ore da me vissute: e le memorie del giorno prima mi passarono innanzi chiare ordinate e vivaci come i capitoli d'un bel romanzo ... I dispetti della Pisana, le smorfie dei bei cugini, il mio abbattimento, la fuga, il risvegliarsi in riva al canale, il guazzo periglioso di questo, la gran prateria, il giungere sull'altura, le meraviglie di quella scena stupenda di grandezza, di splendore, e di mistero; il cader delle tenebre, i miei timori, e il correre traverso la campagna, e lo scalpitarmi a tergo del cavallo, e l'uomo dalla gran barba che m'avea tolto in groppa; il galoppo sfrenato traverso l'oscurità e la nebbia, le sculacciate di Germano sul primo giungere a Fratta, quegli altri martirii della cucina, e quello spiedo e quella Contessa, e la mia fermezza di non voler disobbedire alla raccomandazione di chi m'avea reso un servigio ad onta del tremendo castigo minacciatomi; la carezza della Clara e le parole del signor Lucilio, le mie smanie, le disperazioni poiché fui coricato, e l'apparimento in mezzo a queste della Pisana, della Pisana umile e superba, buona e crudele, sventata bizzarra e bellissima secondo il solito, non vi pare che ce ne fossero troppe pel cervello d'un bambino? E lì in un foglietto di carta sotto il pagliericcio io aveva un talismano che per tutta la vita mi avrebbe ravvivato a mio grado tutto quel giorno così vario così pieno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 90)
di Ippolito Nievo (estratti)
... E la scrittura non mancava di qualche rozza eleganza come sarebbe d'un trecentista, o di qualunque uomo che non sa scrivere ma sa pur pensare meglio di coloro che scrivono ... Questo ti è confidato dall'uomo, e quello da Dio ... Io che avea sempre stimato Martino un semplicione, un dabbenuomo, un buon servitore, umile, premuroso, riservato come se ne usavano una volta e nulla più! Io che appetto a lui, massime negli ultimi anni, dappoiché rosicchiava un po' di latino, mi teneva per un uomo di conto, e mi stimava di seguitare a volergli bene, quasi fosse la mia una gran degnazione! Io che avrei sdegnato di fargli parte del mio peregrino sapere per paura non già che essendo sordo non mi udisse, ma che non mi comprendesse pel suo ingegno zotico e triviale! ... E tornai a meditare la prima, la quale ascriveva a qualche nostra mancanza o a qualche cattiva azione la piena infelicità! “Povero me!” pensai “certo che io ho molte colpe sulla coscienza, perché mi sento oggi più miseramente infelice che uomo alcuno al mondo non possa essere” ... Io aveva amato la Pisana fino da piccino! Ottimamente! Fin da piccino avea sognato con essolei un amore da uomo! Cose compatibili in un ragazzo che ragiona coi piedi! — Giovinetto e già ragionevole e malizioso oltre il bisogno, avea persistito in quella bizzarria fanciullesca ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 94)
di Ippolito Nievo (estratti)
... L'anno scorso per esempio io vi avea raccomandato di frequentare a Padova l'avvocato Ormenta, un uomo integerrimo, giusto, generoso che avrebbe volto l'ingegno vostro al suo vero ministero, e vi avrebbe indicato il vero scopo e l'ampia utilità della vita ... Siete proprio deciso spastoiarvi dal fango, a cercar la felicità dov'ella risiede veramente, nell'adempimento dei doveri più santi che la coscienza imponga ad uomo del nostro tempo? — Sì, padre; tutto farò per amore della giustizia ... Disprezzate quello che va disprezzato: rompete la catena della abitudini; pensate che l'uomo è fatto per gli uomini ... Mi vennero le lagrime agli occhi, presi le mani del padre Pendola, le copersi di baci, le inondai di pianto, promisi d'esser uomo, di sacrificarmi pel bene degli altri uomini, di ubbidire a lui, di ubbidire all'avvocato Ormenta, di ubbidire a tutti fuorché a quelle mie passioni che mi avevano infin allora così scioccamente tiranneggiato ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 130)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il cittadino Carletto Altoviti, ex–gentiluomo di Torcello, segretario della Municipalità, prediletto del dottor Lucilio, e celebre in Piazza San Marco pei suoi begli abiti, per la sua disinvoltura, e sopratutto pei milioni del signor padre, non era un uomo da buttarlo in un canto ... Mi fosse anche crollata la terra sotto i piedi, non ci mancava altro! Tuttavia siccome era uomo di cuore ed onorato, non trasandava le mie occupazioni al Palazzo Municipale ... Questa madre compagna non andava giù pel gozzo a Lucilio, ma egli non era uomo da prendersi soggezione d'una monaca, e aspettò un po' irrequieto, misurando a gran passi il pavimento marmoreo, rosso e bianco del parlatorio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 190)
di Ippolito Nievo (estratti)
... I galanti papallini, i lindi ufficialetti francesi andavano dicendo: — Che buona pasta d'uomo! — ma mi avrebbero forse voluto un po' più fuori dei piedi; e li pestassi anche e facessi il cattivo, non se l'avrebbero legata al dito ... Perciò io mi adattai con minor uggia al mio isolamento; e mi cacciai intanto a tutt'uomo nelle cure d'ufficio per sentirne meno i fastidi ... Il Vice–presidente, che ebbe poi a governare in persona, fu Francesco Melzi, uomo invero liberale e di sentimenti grandi e patriottici, ma che per la sua magnificenza e per la nobiltà dell'origine non collimava coi gusti dei democratici più ardenti ... Forse anco si abbisognava per quel posto d'un uomo laborioso attento infaticabile, e a cotal uopo fu creduto atto più un giovane che un magistrato provetto ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 194)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Pensava fra me: “Oh che non farei io se fossi in quell'uomo!” — e questo pensiero e l'idea delle grandi cose che avrei operato mi commovevano tanto ... “Sei un gigante ma non un Dio!” gli diceva “io ti ho misurato e trovai la mia fede più grande di molto e più eccelsa di te!” Per un uomo che credeva d'aver in tasca uno scudo e non aveva neppur quello, ciò non era poco ... Il bello si fu quando si trattò di mangiare; credo che uomo al mondo non si vide mai in peggior imbroglio ... Credo che se potesse accasare decentemente l'Aquilina non sarebbe uomo più beato di lui ...
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Corbaccio (pagina 10)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Tacciasi addunque questa generazione prava e adultera né voglia il suo petto degli altrui meriti adornare; ché per certo le simili a quelle, che dette abbiamo, sono più rade che le fenici; delle quali veramente se alcuna esce di schiera, tanto di più onore è degna che alcuno uomo, quanto alla sua vittoria il miracolo è maggiore ... Pare essere a me molto certo che, se mai ad alcune perverrà all'orecchie la verità della loro malizia e de' loro difetti da me dimostrati, che esse incontanente, non a riconoscersi né a vergognarsi d'essere da altrui conosciute e ad ogni forza e 'ngegno di divenire migliori come dovrebbono, rifuggiranno: ma, come usate sono, pure al peggio andranno correndo; e diranno me queste cose dire, non come veritiero, ma come uomo al quale, per ciò ch'altra spezie piacque, esse dispiacquono ... Dovevanti ancora gli studii tuoi dimostrare chi tu medesimo sii, quando il naturale conoscimento non te l'avesse mostrato, e ricordarti e dichiararti che tu se' uomo fatto alla imagine e alla similitudine di Dio, animale perfetto, nato a signoreggiare, e non ad essere signoreggiato ... La qual cosa come possente e quanto valido argomento sia a dimostrare quanto la nobiltà dell'uomo ecceda quella della femina e d'ogni altro animale assai leggiermente a chi ha sentimento puote apparere ... E non solamente da questo si può o dee pigliare che solamente ad alcuni eccellenti uomini così ampio privilegio di nobiltà sia conceduto; anche s'intenderà essere ancora de' più menomi, per rispetto alle femine e agli altri animali; per che ottimamente si comprenderà il più vile e 'l più minimo uomo del mondo, il quale del bene dello 'ntelletto privato non sia, prevalere a quella femina, in quanto femina, che temporalmente è tenuta più che niun'altra eccellente ... Nobilissima cosa addunque è l'uomo, il quale dal suo Creatore fu creato poco minore che gli angeli ... E, se il minore uomo è da tanto, da quanto dovrà essere colui, la cui virtù ha fatto ch'egli dagli altri ad alcuna eccelenzia sia elevato? Da quanto dovrà essere colui il quale i sacri studii, la filosofia ha dalla meccanica turba separato? Del numero de' quali tu per tuo studio e per tuo ingegno, aiutandoti la grazia di Dio, la quale a niuno che se ne faccia degno, dimandandola, è negata, se' uscito e tra' maggiori divenuto degno di mescolarti ...
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Decameron (pagina 7)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Delle femine era così vago come sono i cani de' bastoni; del contrario più che alcuno altro tristo uomo si dilettava ... Imbolato avrebbe e rubato con quella coscienza che un santo uomo offerrebbe ... Perché mi distendo io in tante parole? egli era il piggiore uomo forse che mai nascesse ... Ma ogni aiuto era nullo, per ciò che il buono uomo, il quale già era vecchio e disordinatamente vivuto, secondo che i medici dicevano, andava di giorno in giorno di male in peggio come colui che aveva il male della morte; di che li due fratelli si dolevan forte ... D'altra parte, egli è stato sì malvagio uomo, che egli non si vorrà confessare né prendere alcuno sagramento della Chiesa; e, morendo senza confessione, niuna chiesa vorrà il suo corpo ricevere, anzi sarà gittato a' fossi a guisa d'un cane ...
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Decameron (pagina 8)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” I due fratelli, come che molta speranza non prendessono di questo, nondimeno se n'andarono a una religione di frati e domandarono alcuno santo e savio uomo che udisse la confessione d'un lombardo che in casa loro era infermo; e fu lor dato un frate antico di santa e di buona vita e gran maestro in Iscrittura e molto venerabile uomo, nel quale tutti i cittadini grandissima e speziale divozione aveano, e lui menarono ... ” Queste parole piacquero molto al santo uomo e parvongli argomento di bene disposta mente: e poi che a ser Ciappelletto ebbe molto commendato questa sua usanza, il cominciò a domandare se egli mai in lussuria con alcuna femina peccato avesse ... A ogni uomo avviene, quantunque santissimo sia, il parergli dopo lungo digiuno buono il manicare e dopo la fatica il bere ... Ma voi dovete sapere che mio padre mi lasciò ricco uomo, del cui avere, come egli fu morto, diedi la maggior parte per Dio; e poi, per sostentar la vita mia e per potere aiutare i poveri di Cristo, ho fatte mie piccole mercatantie e in quelle ho disiderato di guadagnare ... ” Disse allora il frate: “Figliuol mio, cotesta è buona ira, né io per me te ne saprei penitenza imporre; ma per alcun caso avrebbeti l'ira potuto inducere a fare alcuno omicidio o a dire villania a persona o a fare alcuna altra ingiuria?” A cui ser Ciappelletto rispose: “Oimè, messere, o voi mi parete uomo di Dio: come dite voi coteste parole? o s'io avessi avuto pure un pensieruzzo di fare qualunque s'è l'una delle cose che voi dite, credete voi che io creda che Idio m'avesse tanto sostenuto? Coteste son cose da farle gli scherani e i rei uomini, de' quali qualunque ora io n'ho mai veduto alcuno, sempre ho detto: «Va, che Idio ti converta» ...
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Decameron (pagina 9)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Veggendo il frate non essere altro restato a dire a ser Ciappelletto, gli fece l'absoluzione e diedegli la sua benedizione, avendolo per santissimo uomo, sì come colui che pienamente credeva esser vero ciò che ser Ciappelletto avea detto: e chi sarebbe colui che nol credesse, veggendo uno uomo in caso di morte dir così? E poi, dopo tutto questo, gli disse: “Ser Ciappelletto, con l'aiuto di Dio voi sarete tosto sano; ma se pure avvenisse che Idio la vostra benedetta e ben disposta anima chiamasse a sé, piacevi egli che 'l vostro corpo sia sepellito al nostro luogo?” Al quale ser Ciappelletto rispose: “Messer sì, anzi non vorrei io essere altrove, poscia che voi m'avete promesso di pregare Idio per me: senza che io ho avuta sempre spezial divozione al vostro Ordine ... ” Il santo uomo disse che molto gli piacea e che egli diceva bene, e farebbe che di presente gli sarebbe apportato; e così fu ... Li due fratelli, li quali dubitavan forte non ser Ciappelletto gl'ingannasse, s'eran posti appresso a un tavolato, il quale la camera dove ser Ciappelletto giaceva dividea da un'altra, e ascoltando leggiermente udivano e intendevano ciò che ser Ciappelletto al frate diceva; e aveano alcuna volta sì gran voglia di ridere, udendo le cose le quali egli confessava d'aver fatte, che quasi scoppiavano: e fra sé talora dicevano: “Che uomo è costui, il quale né vecchiezza né infermità né paura di morte, alla qual si vede vicino, né ancora di Dio, dinanzi al giudicio del quale di qui a picciola ora s'aspetta di dovere essere, dalla sua malvagità l'hanno potuto rimuovere, né far che egli così non voglia morire come egli è vivuto?” ... Il santo frate che confessato l'avea, udendo che egli era trapassato, fu insieme col priore del luogo; e fatto sonare a capitolo, alli frati ragunati in quello mostrò ser Ciappelletto essere stato santo uomo, secondo che per la sua confessione conceputo avea; e sperando per lui Domenedio dovere molti miracoli dimostrare, persuadette loro che con grandissima reverenzia e divozione quello corpo si dovesse ricevere ...
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Decameron (pagina 10)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Sì come io, graziose donne, già udii ragionare, in Parigi fu un gran mercatante e buono uomo il quale fu chiamato Giannotto di Civignì, lealissimo e diritto e di gran traffico d'opera di drapperia: e avea singulare amistà con uno ricchissimo uomo giudeo chiamato Abraam, il quale similmente mercatante era e diritto e leale uomo assai ... La cui dirittura e la cui lealtà veggendo Giannotto, gl'incominciò forte a increscere che l'anima d'un così valente e savio e buono uomo per difetto di fede andasse a perdizione; e per ciò amichevolmente lo 'ncominciò a pregare che egli lasciasse gli errori della fede giudaica e ritornassesi alla verità cristiana, la quale egli poteva vedere, sì come santa e buona, sempre prosperare e aumentarsi; dove la sua, in contrario, diminuirsi e venire al niente poteva discernere ... Giannotto non stette per questo che egli, passati alquanti dì, non gli rimovesse simiglianti parole, mostrandogli così grossamente, come il più i mercatanti sanno fare, per quali ragioni la nostra era migliore che la giudaica; e come che il giudeo fosse nella giudaica legge un gran maestro, tuttavia, o l'amicizia grande che con Giannotto avea che il movesse o forse parole le quali lo Spirito santo sopra la lingua dell'uomo idiota poneva che sel facessero, al giudeo cominciarono forte a piacere le dimostrazioni di Giannotto: ma pure, ostinato in su la sua credenza, volger non si lasciava ... ” E a Abraam rivolto disse: “Deh! amico mio, perché vuoi tu entrare in questa fatica e così grande spesa come a te sarà d'andare di qui a Roma? senza che, e per mare e per terra, a un ricco uomo come tu se' ci è tutto pien di pericoli ... E quivi dimorando, senza dire a alcuno perché ito vi fosse, cautamente cominciò a riguardare alle maniere del Papa e de' cardinali e degli altri prelati e di tutti i cortigiani: e tra che egli s'accorse, sì come uomo che molto avveduto era, e che egli ancora da alcuno fu informato, egli trovò dal maggiore infino al minore generalmente tutti disonestissimamente peccare in lussuria, e non solo nella naturale ma ancora nella sogdomitica, senza ...
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Decameron (pagina 11)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Le quali, insieme con molte altre che da tacer sono, sommamente spiacendo al giudeo, sì come a colui che sobrio e modesto uomo era, parendogli assai aver veduto, propose di tornare a Parigi; e così fece ... ” Giannotto, il quale aspettava dirittamente contraria conclusione a questa, come lui così udì dire, fu il più contento uomo che giammai fosse: e a Nostra Dama di Parigi con lui insieme andatosene, richiese i cherici di là entro che a Abraam dovessero dare il battesimo ... Li quali, udendo che esso l'adomandava, prestamente il fecero; e Giannotto il levò del sacro fonte e nominollo Giovanni, e appresso a gran valenti uomini il fece compiutamente ammaestrare nella nostra fede, la quale egli prestamente apprese: e fu poi buono e valente uomo e di santa vita ... Il Saladino, il valore del quale fu tanto, che non solamente di piccolo uomo il fé di Babillonia soldano ma ancora molte vittorie sopra li re saracini e cristiani gli fece avere, avendo in diverse guerre e in grandissime sue magnificenze speso tutto il suo tesoro e per alcuno accidente sopravenutogli bisognandogli una buona quantità di denari, né veggendo donde così prestamente come gli bisognavano avergli potesse, gli venne a memoria un ricco giudeo, il cui nome era Melchisedech, il quale prestava a usura in Alessandria ... E fattolsi chiamare e familiarmente ricevutolo, seco il fece sedere e appresso gli disse: “Valente uomo, io ho da più persone inteso che tu se' savissimo e nelle cose di Dio senti molto avanti; e per ciò io saprei volentieri da te quale delle tre leggi tu reputi la verace, o la giudaica o la saracina o la cristiana ... ” Il giudeo, il quale veramente era savio uomo, s'avisò troppo bene che il Saladino guardava di pigliarlo nelle parole per dovergli muovere alcuna quistione, e pensò non potere alcuna di queste tre più l'una che l'altre lodare, che il Saladino non avesse la sua intenzione; per che, come colui il qual pareva d'aver bisogno di risposta per la quale preso non potesse essere, aguzzato lo 'ngegno, gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse; e disse: “Signor mio, la quistione la qual voi mi fate è bella, e a volervene dire ciò che io ne sento mi vi convien dire una novelletta, qual voi udirete ... Se io non erro, io mi ricordo aver molte volte udito dire che un grande uomo e ricco fu già, il quale, intra l'altre gioie più care che nel suo tesoro avesse, era uno anello bellissimo e prezioso; al quale per lo suo valore e per la sua bellezza volendo fare onore e in perpetuo lasciarlo ne' suoi discendenti, ordinò che colui de' suoi figliuoli appo il quale, sì come lasciatogli da lui, fosse questo anello trovato, che colui s'intendesse essere il suo erede e dovesse da tutti gli altri esser come maggiore onorato e reverito ... Il valente uomo, che parimente tutti gli amava né sapeva esso medesimo eleggere a quale più tosto lasciar lo volesse, pensò, avendolo a ciascun promesso, di volergli tutti e tre sodisfare: e segretamente a un buon maestro ne fece fare due altri, li quali sì furono simiglianti al primiero, che esso medesimo che fatti gli aveva fare appena conosceva qual si fosse il vero; e venendo a morte, segretamente diede il suo a ciascun de' figliuoli ...
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Decameron (pagina 13)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” L'abate, che accorto uomo era, prestamente conobbe costui non solamente aver più di lui saputo, ma veduto ciò che esso aveva fatto; per che, dalla sua colpa stessa rimorso, si vergognò di fare al monaco quello che egli, sì come lui, aveva meritato ... La quale vezzosamente e con lieto viso incominciò: –Sì perché mi piace noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte, e sì ancora perché quanto negli uomini è gran senno il cercar d'amar sempre donna di più alto legnaggio che egli non è, così nelle donne è grandissimo avvedimento il sapersi guardare dal prendersi dell'amore di maggiore uomo che ella non è, m'è caduto nell'animo, donne mie belle, di mostrarvi, nella novella che a me tocca di dire, come e con opere e con parole una gentil donna sé da questo guardasse e altrui ne rimovesse ... Era il marchese di Monferrato, uomo d'alto valore, gonfaloniere della Chiesa, oltremare passato in un general passaggio da' cristiani fatto con armata mano ... E secondo il pensier fatto mandò a essecuzione: per ciò che, mandato avanti ogni uomo, esso con poca compagnia e di gentili uomini entrò in cammino; e, avvicinandosi alle terre del marchese, un dì davanti mandò a dire alla donna che la seguente mattina l'attendesse a desinare ... – 6 Confonde un valente uomo con un bel detto la maluagia ipocresia de' religiosi ... Emilia, la quale appresso la Fiammetta sedea, essendo già stato da tutte commendato il valore e il leggiadro gastigamento della marchesana fatto al re di Francia, come alla sua reina piacque, baldanzosamente a dir cominciò: –Né io altressì tacerò un morso dato da un valente uomo secolare a uno avaro religioso con un motto non meno da ridere che da commendare ... Per la quale sollecitudine per avventura gli venne trovato un buono uomo, assai più ricco di denar che di senno, al quale, non già per difetto di fede ma semplicemente parlando forse da vino o da soperchia letizia riscaldato, era venuto detto un dì a una sua brigata sé avere un vino sì buono che ne berebbe Cristo ...
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Decameron (pagina 14)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il buono uomo rispose del sì e dissegli il modo ... E in brieve tanto lo spaurì, che il buono uomo per certi mezzani gli fece con una buona quantità della grascia di san Giovanni Boccadoro ugner le mani (la quale molto giova alle infermità delle pistilenziose avarizie de' cherici, e spezialmente de' frati minori, che denari non osan toccare) acciò che egli dovesse verso lui misericordiosamente aparare ... ” A cui lo 'nquisitor disse: “Udistù, in quella, cosa niuna della quale tu dubiti o vogline dimandare?” “Certo” rispose il buono uomo “di niuna cosa che io udissi dubito, anzi tutte per fermo le credo vere ... ” Disse allora lo 'nquisitore: “E quale fu quella parola che t'ha mosso a aver questa compassion di noi?” Il buono uomo rispose: “Messere, ella fu quella parola dello evangelio la qual dice: «Voi riceverete per ognun cento» ... ” Lo 'nquisitore disse: “Questo è vero: ma perché t'ha per ciò questa parola commosso?” “Messer, “ rispose il buono uomo “io vel dirò ... E per ciò, come che ben facesse il valente uomo che lo inquisitore della ipocrita carità de' frati, che quel lo danno a' poveri che converrebbe loro dare al porco o gittar via, trafisse, assai estimo più da lodare colui del quale, tirandomi a ciò la precedente novella, parlar debbo: il quale messer Cane della Scala, magnifico signore, d'una subita e disusata avarizia in lui apparita morse con una leggiadra novella, in altrui figurando quello che di sé e di lui intendeva di dire: la quale è questa ... ” Bergamino allora, senza punto pensare quasi molto tempo pensato avesse, subitamente in acconcio de' fatti suoi disse questa novella: “Signor mio, voi dovete sapere che Primasso fu un gran valente uomo in gramatica e fu oltre a ogni altro grande e presto versificatore: le quali cose il renderono tanto raguardevole e sì famoso, che, ancora che per vista in ogni parte conosciuto non fosse, per nome e per fama quasi niuno era che non sapesse chi fosse Primasso ...
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Decameron (pagina 15)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La qual cosa Primasso udendo, sì come uomo che si dilettava di vedere i valenti uomini e' signori, diliberò di volere andare a vedere la magnificenza di questo abate e domandò quanto egli allora dimorasse presso a Parigi ... ’ E, stando alquanto intorno a queste cose attento, il siniscalco dell'abate, per ciò che ora era di mangiare, comandò che l'acqua si desse alle mani; e, data l'acqua, mise ogn'uomo a tavola ... L'abate fece aprir la camera per venir nella sala: e venendo si guardò innanzi e per ventura il primo uomo che agli occhi gli corse fu Primasso, il quale assai male era in arnese e cui egli per veduta non conoscea: e come veduto l'ebbe, incontanente gli corse nell'animo un pensiero cattivo e mai più non statovi, e disse seco: ‘Vedi a cui io do mangiare il mio!’ E tornandosi adietro, comandò che la camera fosse serrata e domandò coloro che appresso lui erano se alcuno conoscesse quel ribaldo che arrimpetto all'uscio della sua camera sedeva alle tavole ... Ultimamente, non venendo l'abate, Primasso mangiato il secondo cominciò a mangiare il terzo: il che ancora fu all'abate detto, il quale seco stesso cominciò a pensare e a dire: ‘Deh questa che novità è oggi che nella anima m'è venuta, che avarizia, chente sdegno, e per cui? Io ho dato mangiare il mio, già è molt'anni, a chiunque mangiar n'ha voluto, senza guardare se gentile uomo è o villano, o povero o ricco, o mercatante o barattiere stato sia, e a infiniti ribaldi con l'occhio me l'ho veduto straziare, né mai nell'animo m'entrò questo pensiero che per costui mi c'è entrato ... Fermamente avarizia non mi dee avere assalito per uomo di piccolo affare: qualche gran fatto dee esser costui che ribaldo mi pare, poscia che così mi s'è rintuzzato l'animo d'onorarlo ... Sedeva appresso Filostrato Lauretta, la quale, poscia che udito ebbe lodare la 'ndustria di Bergamino e sentendo a lei convenir dire alcuna cosa, senza alcuno comandamento aspettare piacevolmente così cominciò a parlare: –La precedente novella, care compagne, m'induce a voler dire come un valente uomo di corte similmente, e non senza frutto, pugnesse d'un ricchissimo mercatante la cupidigia; la quale, perché l'effetto della passata somigli, non vi dovrà per ciò esser men cara, pensando che bene n'adivenisse alla fine ... Fu adunque in Genova, buon tempo è passato, un gentile uomo chiamato messere Ermino de' Grimaldi, il quale, per quello che da tutti era creduto, di grandissime possessioni e di denari di gran lunga trapassava la ricchezza d'ogni altro ricchissimo cittadino che allora si sapesse in Italia ... Avvenne che in questi tempi, che costui non ispendendo il suo multiplicava, arrivò a Genova un valente uomo di corte e costumato e ben parlante, il qual fu chiamato Guiglielmo Borsiere, non miga simile a quegli li quali sono oggi, li quali, non senza gran vergogna de' corrotti e vituperevoli costumi di coloro li quali al presente vogliono essere gentili uomini e signor chiamati e reputati, son più tosto da dire asini nella bruttura di tutta la cattività de' vilissimi uomini allevati che nelle corti ...
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Decameron (pagina 18)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Era, non è ancora lungo tempo passato, un tedesco a Trivigi chiamato Arrigo, il quale, povero uomo essendo, di portare pesi a prezzo serviva chi il richiedeva; e, con questo, uomo di santissima vita e di buona era tenuto da tutti ... In tanto tumulto e discorrimento di popolo, avvenne che in Trivigi giunsero tre nostri cittadini, de' quali l'uno era chiamato Stecchi, l'altro Martellino e il terzo Marchese, uomini li quali, le corti de' signor visitando, di contraffarsi e con nuovi atti contraffaccendo qualunque altro uomo li veditori sollazzavano ... Li quali quivi non essendo stati già mai, veggendo correre ogni uomo, si maravigliarono, e udita la cagione per che ciò era disiderosi divennero d'andare a vedere ...
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Decameron (pagina 19)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... uomo, come voi avete potuto vedere, far queste ciance di contraffarsi in qualunque forma vuole ... ” Come costoro ebbero udito questo, non bisognò più avanti: essi si fecero per forza innanzi e cominciarono a gridare: “Sia preso questo traditore e beffatore di Dio e de' santi, il quale, non essendo attratto, per ischernire il nostro santo e noi, qui a guisa d'atratto è venuto!” E così dicendo il pigliarono e giù del luogo dove era il tirarono, e presolo per li capelli e stracciatili tutti i panni indosso gl'incominciarono a dare delle pugna e de' calci; né parea a colui essere uomo che a questo far non correa ... La qual cosa veggendo Stecchi e Marchese cominciarono fra sé a dire che la cosa stava male, e di se medesimi dubitando non ardivano a aiutarlo, anzi con gli altri insieme gridando ch'el fosse morto, avendo nondimeno pensiero tuttavia come trarre il potessero delle mani del popolo; il quale fermamente l'avrebbe ucciso, se uno argomento non fosse stato il qual Marchese subitamente prese: che, essendo ivi di fuori la famiglia tutta della signoria, Marchese, come più tosto poté, n'andò a colui che in luogo del podestà v'era e disse: “Mercé per Dio! Egli è qua un malvagio uomo che m'ha tagliata la borsa con ben cento fiorin d'oro; io vi priego che voi il pigliate, sì che io riabbia il mio ... Le quali cose udendo il giudice del podestà, il quale era un ruvido uomo, prestamente da parte menatolo sopra ciò lo 'ncominciò a essaminare ... Il signore fece grandissime risa di così fatto accidente; e fatta donare una roba per uomo, oltre alla speranza di tutti e tre di così gran pericolo usciti, sani e salvi se ne tornarono a casa loro ... E così camminando, d'una cosa in altra, come ne' ragionamenti addivien, trapassando, caddero in sul ragionare delle orazioni che gli uomini fanno a Dio; e l'uno de' masnadieri, che eran tre, disse verso Rinaldo: “E voi, gentile uomo, che orazione usate di dir camminando?” Al quale Rinaldo rispose: “Nel vero io sono uomo di queste cose materiale e rozzo, e poche orazioni ho per le mani, sì come colui che mi vivo all'antica e lascio correr due soldi per ventiquatro denari; ma nondimeno ho sempre avuto in costume, camminando, di dir la mattina, quando esco dell'albergo, un paternostro e una avemaria per l'anima del padre e della madre di san Giuliano, dopo il quale io priego Idio e lui che la seguente notte mi deano buono albergo ...
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Decameron (pagina 26)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E nel vero io non conosco uomo di sì alto affare al quale voi non doveste esser cara, non che a me che un picciolo mercatante sono ... ” Al quale ella rispose: “Buono uomo, se tu hai troppo bevuto, va dormi e tornerai domattina; io non so che Andreuccio né che ciance son quelle che tu di'; va in buona ora e lasciaci dormir, se ti piace ... ” Al quale ella quasi ridendo disse: “Buono uomo, e' mi par che tu sogni”, e il dir questo e il tornarsi dentro e chiuder la finestra fu una cosa ... La qual cosa molti de' vicini avanti destisi e levatisi, credendo lui essere alcuno spiacevole il quale queste parole fingesse per noiare quella buona femina, recatosi a noia il picchiare il quale egli faceva, fattisi alle finestre, non altramenti che a un can forestiere tutti quegli della contrada abbaiano adosso, cominciarono a dire: “Questa è una gran villania a venire a questa ora a casa le buone femine e dire queste ciance; deh! va con Dio, buono uomo; lasciaci dormir, se ti piace; e se tu hai nulla a far con lei, tornerai domane, e non ci dar questa seccaggine stanotte ...
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Decameron (pagina 41)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... cioè al conte, facevano, quantunque gli dispiacesse, nondimeno tanto gli amava, che avanti che piagner gli vedesse comandò che, se 'l prod'uomo a alcun servigio là entro dimorar volesse, che egli vi fosse ricevuto ... Costui, essendo l'ultima triegua finita co' tedeschi, rincominciò asprissima guerra: in aiuto del quale, sì come nuovo parente, il re d'Inghilterra mandò molta gente sotto il governo di Perotto suo maliscalco e di Giachetto Lamiens, figliuolo dell'altro maliscalco: col quale il prod'uomo, cioè il conte, andò, e senza essere da alcuno riconosciuto dimorò nell'oste per buono spazio a guisa di ragazzo; e quivi, come valente uomo, e con consigli e con fatti, più che a lui non si richiedea, assai di bene adoperò ... Avvenne durante la guerra che la reina di Francia infermò gravemente; e conoscendo ella se medesima venire alla morte, contrita d'ogni suo peccato divotamente si confessò dall'arcivescovo di Ruem, il quale da tutti era tenuto un santissimo e buono uomo, e tra gli altri peccati gli narrò ciò che per lei a gran torto il conte d'Anguersa ricevuto avea ... La quale confessione al re raccontata, dopo alcun doloroso sospiro delle ingiurie fatte al valente uomo a torto, il mosse a fare andare per tutto lo essercito, e oltre a ciò in molte altre parti, una grida: che chi il conte d'Anguersa o alcuno de' figliuoli gli rinsegnasse, maravigliosamente da lui per ognuno guiderdonato sarebbe, con ciò fosse cosa che egli lui per innocente di ciò per che in essilio andato era l'avesse per la confessione fatta dalla reina, e nel primo stato e in maggiore intendeva di ritornarlo ... – 9 Bernabò da Genova, da Ambruogiuolo ingannato, perde il suo e comanda che la moglie innocente sia uccisa; ella scampa e in abito d'uomo serve il soldano: ritrova lo 'ngannatore e Bernabò conduce in Alessandria, dove, lo 'ngannatore punito, ripreso abito feminile, col marito ricchi si tornano a Genova ...
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Decameron (pagina 42)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Appresso questo la commendò meglio saper cavalcare un cavallo, tenere uno uccello, leggere e scrivere e fare una ragione che se un mercatante fosse; e da questo, dopo molte altre lode, pervenne a quello di che quivi si ragionava, affermando con saramento niuna altra più onesta né più casta potersene trovar di lei; per la qual cosa egli credeva certamente che, se egli diece anni o sempre mai fuori di casa dimorasse, che ella mai a così fatte novelle non intenderebbe con altro uomo ... Io ho sempre inteso l'uomo essere il più nobile animale che tra' mortali fosse creato da Dio, e appresso la femina; ma l'uomo, sì come generalmente si crede e vede per opere, è più perfetto; e avendo più di perfezione, senza alcun fallo dee avere più di fermezza e così ha, per ciò che universalmente le femine sono più mobili, e il perché si potrebbe per molte ragioni naturali dimostrare, le quali al presente intendo di lasciare stare ... Se l'uomo adunque è di maggior fermezza e non si può tenere che non condiscenda, lasciamo stare a una che 'l prieghi, ma pure a non disiderare una che gli piaccia, e, oltre al disidero, di far ciò che può acciò che con quella esser possa, e questo non una volta il mese ma mille il giorno avvenirgli: che speri tu che una donna, naturalmente mobile, possa fare a' prieghi, alle lusinghe, a' doni, a' mille altri modi che userà uno uom savio che l'ami? credi che ella si possa tenere? Certo, quantunque tu te l'affermi, io non credo che tu il creda; e tu medesimo di' che la moglie tua è femina e ch'ella è di carne e d'ossa come son l'altre ...
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Decameron (pagina 51)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Costei adunque, d'alto legnaggio veggendosi nata e maritata a uno artefice lanaiuolo, per ciò che artefice era non potendo lo sdegno dell'animo porre in terra, per lo quale stimava niuno uomo di bassa condizione, quantunque ricchissimo fosse, esser di gentil donna degno, e veggendo lui ancora con tutte le sue ricchezze da niuna altra cosa essere più avanti che da sapere divisare un mescolato o fare ordire una tela o con una filatrice disputar del filato, propose di non voler de' suoi abbracciamenti in alcuna maniera se non in quanto negare non gli potesse, ma di volere a sodisfazione di se medesima trovare alcuno il quale più di ciò che il lanaiuolo le paresse che fosse degno ... E innamorossi d'uno assai valoroso uomo e di mezza età, tanto che, qual dì nol vedea, non potea la seguente notte senza noia passare; ma il valente uomo, di ciò non accorgendosi, niente ne curava, e ella, che molto cauta era, né per ambasciata di femina né per lettera ardiva di fargliele sentire, temendo de' pericoli possibili a avvenire ... E essendosi accorta che costui usava molto con un religioso, il quale, quantunque fosse tondo e grosso uomo, nondimeno per ciò che di santissima vita era quasi da tutti avea di valentissimo frate fama, estimò costui dovere essere ottimo mezzano tra lei e 'l suo amante ... Io so, come colei che detto ve l'ho, che voi conoscete i miei parenti e 'l mio marito, dal quale io sono più che la vita sua amata, né alcuna cosa disidero che da lui, sì come da ricchissimo uomo e che il può ben fare, io non l'abbia incontanente; per le quali cose io più che me stessa l'amo: e lasciamo stare che io facessi, ma se io pur pensassi cosa niuna che contro al suo onore o piacer fosse, niuna rea femina fu mai del fuoco degna come sare' io Ora uno (del quale nel vero io non so il nome ma persona da bene mi pare e, se io non ne sono ingannata, usa molto con voi) bello e grande della persona, vestito di panni bruni assai onesti, forse non avvisandosi che io così fatta ...
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Decameron (pagina 53)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il valente uomo, che ancor non vedea a che il frate riuscir volesse, assai tiepidamente negava sé aver mandata la borsa e la cintura, acciò che al frate non togliesse fede di ciò, se forse data gliele avesse la donna ... Ma il frate, acceso forte, disse: “Come il puoi tu negare, malvagio uomo? Eccole, ché ella medesima piangendo me l'ha recate: vedi se tu le conosci!” Il valente uomo, mostrando di vergognarsi forte, disse: “Mai sì che io le conosco, e confessovi che io feci male e giurovi che, poi che io così la veggio disposta, che mai di questo voi non sentirete più parola ... Il valente uomo, lietissimo e della certezza che aver gli parea dell'amor della donna e del bel dono, come dal frate partito fu, in parte n'andò dove cautamente fece alla sua donna vedere che egli avea e l'una e l'altra cosa: di che la donna fu molto contenta e più ancora per ciò che le parea che 'l suo avviso andasse di bene in meglio ... ” Il frate, udendo questo, fu il più turbato uomo del mondo e non sapeva che dirsi, se non che più volte la domandò se ella aveva ben conosciuto che egli non fosse stato altri ... Né era appena ancor fuor della chiesa la donna, che il valente uom sopravenne e fu chiamato dal frate; al quale, da parte tiratolo, esso disse la maggior villania che mai a uomo fosse detta, disleale e spergiuro e traditore chiamandolo ... Ètti egli da stamane a matutino in qua uscito di mente l'avere altrui ingiuriato? ove fostù stamane poco avanti al giorno?” Rispose il valente uomo: “Non so io ove io mi fui: molto tosto ve n'è giunto il messo ... Hi, meccere: ecco onesto uomo! è divenuto andator di notte, apritor di giardini e salitor d'alberi! Credi tu per improntitudine vincere la santità di questa donna, che le vai alle finestre su per gli alberi la notte? Niuna cosa è al mondo che a lei dispiaccia come fai tu: e tu pur ti vai riprovando! In verità, lasciamo stare che ella te l'abbia in molte cose mostrato, ma tu ti se' molto bene ammendato per li miei gastigamenti! Ma così ti vo' dire: ella ha infino a qui, non per amore che ella ti porti ma a instanzia de' prieghi miei, taciuto di ciò che fatto hai; ma essa non tacerà più: conceduta l'ho la licenzia che, se tu più in cosa alcuna le spiaci, che ella faccia il parer suo ... Che farai tu se ella il dice a' fratelli?” –Il valente uomo, avendo assai compreso di quello che gli bisognava, come meglio seppe e poté con molte ampie promesse racchetò il frate; e da lui partitosi, come il matutino della seguente notte fu, così egli nel giardino entrato e su per l'albero salito e trovata la finestra aperta se n'entrò nella camera, e come più tosto poté nelle braccia della sua bella donna si mise ...
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Decameron (pagina 55)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Fu in Pistoia nella famiglia de' Vergellesi un cavaliere nominato messer Francesco, uomo molto ricco e savio e avveduto per altro ma avarissimo senza modo ... Il quale, avendo col cavaliere i patti rifermati, da una parte della sala assai lontano da ogni uomo con la donna si pose a sedere e così cominciò a dire: “Valorosa donna, egli mi pare esser certo che voi siete sì savia, che assai bene, già è gran tempo, avete potuto comprendere a quanto amor portarvi m'abbia condotto la vostra bellezza, la quale senza alcun fallo trapassa ciascuna altra che veder mi paresse giammai, lascio stare de' costumi laudevoli e delle virtù singulari che in voi sono, le quali avrebbon forza di pigliare ciascuno alto animo di qualunque uomo ... E per ciò non bisogna che io vi dimostri con parole quello essere stato il maggiore e il più fervente che mai uomo a alcuna donna portasse: e così sarà mentre la mia misera vita sosterrà questi membri, e ancor più, ché, se di là come di qua s'ama, in perpetuo v'amerò ... Per che, acciò che ciò non avvegna, ora che sovenire mi potete, di ciò v'incresca e anzi che io muoia a misericordia di me vi movete, per ciò che in voi sola il farmi più lieto, e il più dolente uomo che viva, dimora ...
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Decameron (pagina 63)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Questa liberalità d'Aldobrandino piacque molto a' fratelli di Tedaldo e a ciascuno uomo e donna che quivi era, e ogni rugginuzza, che fosse nata nelle menti d'alcuni dalle parole state, per questo si tolse via ... Li fiorentini più giorni quasi come uno uomo risuscitato e maravigliosa cosa riguardaron Tedaldo; e a molti, e a' fratelli ancora, n'era un cotal dubbio debole nell'animo se fosse desso o no, e non credevano ancor fermamente, né forse avrebber fatto a pezza, se un caso avvenuto non fosse che lor chiarò chi fosse stato l'ucciso: il qual fu questo ... ” Costoro, udendol parlare, si vergognarono e chiesongli perdono dicendo: “In verità che voi risomigliate, più che uomo che noi vedessimo mai risomigliare un altro, un nostro compagno il qual si chiama Faziuolo da Pontriemoli, che venne, forse quindici dì o poco più fa, qua, né mai potemmo poi sapere che di lui si fosse ... Ora avvenne che, essendosi molto con l'abate dimesticato un ricchissimo villano il quale avea nome Ferondo, uomo materiale e grosso senza modo (né per altro la sua dimestichezza piaceva all'abate, se non per alcune recreazioni le quali talvolta pigliava delle sue simplicità), e in questa dimestichezza s'accorse l'abate Ferondo avere una bellissima donna per moglie, della quale esso sì ferventemente s'innamorò, che a altro non pensava né dì né notte ...
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Decameron (pagina 68)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E sentendo le donne e' cavalieri nel palagio del conte adunati per dovere andare a tavola, senza mutare abito, con questi suoi figlioletti in braccio salita in su la sala, tra uomo e uomo là se n'andò dove il conte vide, e gittataglisi a' piedi disse piagnendo: “Signor mio, io sono la tua sventurata sposa, la quale, per lasciar te tornare e stare in casa tua, lungamente andata son tapinando ... Adunque, venendo al fatto, dico che nella città di Capsa in Barberia fu già un ricchissimo uomo, il quale tra alcuni altri suoi figliuoli aveva una figlioletta bella e gentilesca, il cui nome fu Alibech ... La giovane, che semplicissima era e d'età forse di quattordici anni, non da ordinato disidero ma da un cotal fanciullesco appetito, senza altro farne a alcuna persona sentire, la seguente mattina a andare verso il diserto di Tebaida nascosamente tutta sola si mise; e con gran fatica di lei, durando l'appetito, dopo alcun dì a quelle solitudini pervenne, e veduta di lontano una casetta a quella n'andò, dove un santo uomo trovò sopra l'uscio, il quale, maravigliandosi di quivi vederla, la domandò quello che ella andasse cercando ... Il valente uomo, veggendola giovane e assai bella, temendo non il dimonio, se egli la ritenesse, lo 'ngannasse, le commendò la sua buona disposizione; e dandole alquanto da mangiare radici d'erbe e pomi salvatichi e datteri e bere acqua, le disse: “Figliuola mia, non guari lontan di qui è un santo uomo, il quale di ciò che tu vai cercando è molto migliore maestro che io non sono: a lui te n'andrai”; e misela nella via ... Questo fatto, non preser guari d'indugio le tentazioni a dar battaglia alle forze di costui: il quale, trovandosi di gran lunga ingannato, da quelle senza troppi assalti voltò le spalle e rendessi per vinto; e lasciati stare dall'una delle parti i pensier santi e l'orazioni e le discipline, a recarsi per la memoria la giovanezza e la bellezza di costei incominciò, e oltre a questo a pensar che via e che modo egli dovesse con lei tenere, acciò che essa non s'accorgesse lui come uomo dissoluto pervenire a quello che egli di lei disiderava ... E tentato primieramente con certe domande, lei non avere mai uomo conosciuto conobbe e così esser semplice come parea: per che s'avisò come, sotto spezie di servire a Dio, lei dovesse recare a' suoi piaceri ...
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Decameron (pagina 73)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Venuto il dì seguente, non sappiendo Ghismunda nulla di queste cose, avendo seco Tancredi varie e diverse novità pensate, appresso mangiare secondo la sua usanza nella camera n'andò della figliuola: dove fattalasi chiamare e serratosi dentro con lei, piangendo le cominciò a dire: “Ghismunda, parendomi conoscere la tua vertù e la tua onestà, mai non mi sarebbe potuto cader nell'animo, quantunque mi fosse stato detto, se io co' miei occhi non l'avessi veduto, che tu di sottoporti a alcuno uomo, se tuo marito stato non fosse, avessi, non che fatto, ma pur pensato; di che io, in questo poco di rimanente di vita che la mia vecchiezza mi serba, sempre sarò dolente di ciò ricordandomi ... E or volesse Idio che, poi che a tanta disonestà conducer ti dovevi, avessi preso uomo che alla tua nobiltà decevole fosse stato; ma tra tanti che nella mia corte n'usano eleggesti Guiscardo, giovane di vilissima condizione, nella nostra corte quasi come per Dio da piccol fanciullo infino a questo dì allevato; di che tu in grandissimo affanno d'animo messo m'hai, non sappiendo io che partito di te mi pigliare ... Esser ti dové, Tancredi, manifesto, essendo tu di carne, aver generata figliuola di carne e non di pietra o di ferro; e ricordar ti dovevi e dei, quantunque tu ora sie vecchio, chenti e quali e con che forza vengano le leggi della giovanezza: e come che tu, uomo, in parte ne' tuoi migliori anni nell'armi essercitato ti sii, non dovevi di meno conoscere quello che gli ozii e le dilicatezze possano ne' vecchi non che ne' giovani ... Di che egli pare, oltre all'amorosamente aver peccato, che tu, più la volgare opinione che la verità seguitando, con più amaritudine mi riprenda, dicendo, quasi turbato esser non ti dovessi se io nobile uomo avessi a questo eletto, che io con uomo di bassa condizion mi son posta: in che non t'accorgi che non il mio peccato ma quello della fortuna riprendi, la quale assai sovente li non degni a alto leva, abbasso lasciando i degnissimi ... Chi il commendò mai tanto quanto tu commendavi in tutte quelle cose laudevoli che valoroso uomo dee essere commendato? E certo non a torto: ché, se' miei occhi non m'ingannarono, niuna laude da te data gli fu che io lui operarla, e più mirabilmente che le tue parole non poteano esprimere, non vedessi: e se pure in ciò alcuno inganno ricevuto avessi, da te sarei stata ingannata ... Dirai dunque che io con uomo di bassa condizion mi sia posta? Tu non dirai il vero: ma per avventura se tu dicessi con povero, con tua vergogna si potrebbe concedere, ché così hai saputo un valente uomo tuo servidore mettere in buono stato; ma la povertà non toglie gentilezza a alcuno ma sì avere ...
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Decameron (pagina 90)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Adunque (sì come noi nell'antiche istorie de' cipriani abbiam già letto) nell'isola di Cipri fu un nobilissimo uomo il quale per nome fu chiamato Aristippo, oltre a ogni altro paesano di tutte le temporali cose ricchissimo: e se d'una cosa sola non l'avesse la fortuna fatto dolente, più che altro si potea contentare ... E questo era che egli, tra gli altri suoi figliuoli, n'aveva uno il quale di grandezza e di bellezza di corpo tutti gli altri giovani trapassava, ma quasi matto era e di perduta speranza, il cui vero nome era Galeso; ma, per ciò che mai né per fatica di maestro né per lusinga o battitura del padre o ingegno d'alcuno altro gli s'era potuto metter nel capo né lettera né costume alcuno, anzi con la voce grossa e deforme e con modi più convenienti a bestia che a uomo, quasi per ischerno da tutti era chiamato Cimone, il che nella lor lingua sonava quanto nella nostra ‘bestione’ ... Per lo quale andando, s'avenne, sì come la sua fortuna il vi guidò, in un pratello d'altissimi alberi circuito, nell'un de' canti del quale era una bellissima fontana e fredda, allato alla quale vide sopra il verde prato dormire una bellissima giovane con un vestimento indosso tanto sottile, che quasi niente delle candide carni nascondea, e era solamente dalla cintura in giù coperta d'una coltre bianchissima e sottile; e a' piè di lei similmente dormivano due femine e uno uomo, servi di questa giovane ... Cimone, adunque, quantunque amando Efigenia in alcune cose, sì come i giovani amanti molto spesso fanno, trasandasse, nondimeno Aristippo, considerando che amor l'avesse di montone fatto tornare uno uomo, non solo pazientemente il sostenea ma in seguir ciò in tutti i suoi piaceri il confortava ... Io son per te divenuto uomo: e se io ti posso avere, io non dubito di non divenire più glorioso che alcuno idio: e per certo io t'avrò o io morrò ...
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Decameron (pagina 95)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... coloro che preso l'aveano e degli altri ancora da cui quegli erano stati assaliti, non ritrovando la sua giovane, più doloroso che altro uomo cominciò a piagnere e a andarla or qua or là per la selva chiamando; ma niuna persona gli rispondeva, e esso non ardiva a tornare adietro e andando innanzi non conosceva dove arrivar si dovesse; e d'altra parte delle fiere che nelle selve sogliono abitare aveva a un'ora di se stesso paura e della sua giovane, la qual tuttavia gli pareva vedere o da orso o da lupo strangolare ... Alla fine, veggendo che Pietro non venia, essendo già vespro s'abbatté a un sentieruolo, per lo qual messasi e seguitandolo il ronzino, poi che più di due miglia fu cavalcata, di lontano si vide davanti una casetta, alla quale essa come più tosto poté se n'andò; e quivi trovò un buono uomo attempato molto con una sua moglie che similmente era vecchia ... Li quali, quando la videro sola, dissero: “O figliuola, che vai tu a quest'ora così sola faccendo per questa contrada?” La giovane piagnendo rispose che aveva la sua compagnia nella selva smarrita e domandò come presso fosse Alagna; a cui il buono uomo rispose: “Figliuola mia, questa non è la via d'andare a Alagna; egli ci ha delle miglia più di dodici ... ” Disse allora la giovane: “E come ci sono abitanze presso da potere albergare?” A cui il buono uomo rispose: “Non ci sono in luogo niun sì presso, che tu di giorno vi potessi andare ... ” Disse la giovane allora: “Piacerebbevi egli, poi che altrove andar non posso, di qui ritenermi per l'amor di Dio stanotte?” Il buono uomo rispose: “Giovane, che tu con noi ti rimanga per questa sera n'è caro; ma tuttavia ti vogliam ricordare che per queste contrade e di dì e di notte e d'amici e di nemici vanno di male brigate assai, le quali molte volte ne fanno di gran dispiaceri e di gran danni; e se per isciagura, essendoci tu, ce ne venisse alcuna, e', veggendoti bella e giovane come tu se', e' ti farebbono dispiacere e vergogna, e noi non te ne potremmo aiutare ... ” E così detto, discesa del suo ronzino, se n'entrò nella casa del povero uomo e quivi con essoloro di quello che avevano poveramente cenò, e appresso tutta vestita in su un lor letticello con loro insieme a giacer si gittò: né in tutta la notte di sospirar né di piagnere la sua sventura e quella di Pietro, del quale non sapea che si dovesse sperare altro che male, non rifinò ... Il buono uomo, non vedendo la giovane, rispose: “Niuna persona ci è altri che noi: ma questo ronzino, a cui che fuggito si sia, ci capitò iersera, e noi cel mettemmo in casa acciò che i lupi nol manicassero ... E essendo già dilungati alquanto, il buono uomo cominciò a domandar la moglie: “Che fu della nostra giovane che iersera ci capitò, ché io veduta non la ci ho poi che noi ci levammo?” La buona femina rispose che non sapea e andonne guatando ... La giovane, sentendo coloro esser partiti, uscì del fieno: di che il buono uomo forte contento, poi che vide che alle mani di coloro non era venuta e faccendosi già dì, le disse: “Omai che il dì ne viene, se ti piace noi t'accompagneremo infino a un castello che è presso di qui cinque miglia, e serai in luogo sicuro; ma converratti venire a piè, per ciò che questa mala gente che ora di qui si parte se n'ha menato il ronzin tuo ...
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Decameron (pagina 101)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Era Pietro dalla cintura in sù tutto ignudo e con le mani legate di dietro; il quale riguardando l'uno de' tre ambasciadori, che uomo antico era e di grande autorità, nominato Fineo, gli vide nel petto una gran macchia di vermiglio, non tinta ma naturalmente nella pelle infissa, a guisa che quelle sono che le donne qua chiamano ‘rose’ ... Per che, come gli fu vicino, chiamò: “O Teodoro!” La qual voce Pietro udendo, subitamente levò il capo: al quale Fineo in ermino parlando disse: “Onde fosti? e cui figliuolo?” Li sergenti che il menavano, per reverenza del valente uomo, il fermarono, sì che Pietro rispose: “Io fui d'Erminia, figliuolo d'uno che ebbe nome Fineo, qua piccol fanciul trasportato da non so che gente ... Aveva già Fineo saputa la cagione per che costui era menato a morire, sì come la fama l'aveva portata per tutto; per che prestamente co' suoi compagni e con la loro famiglia n'ando a messer Currado, e sì gli disse: “Messere, colui il quale voi mandate a morir come servo è libero uomo e mio figliuolo, e è presto ...
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Decameron (pagina 105)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Alla quale i fratelli, faccendosi beffe di lei, dissero: “Sciocca, che è ciò che tu di'? come vuoi tu lui che non ha cosa del mondo?” A' quali ella rispose: “Fratelli miei, io so bene che così è come voi dite, ma io voglio avanti uomo che abbia bisogno di ricchezza che ricchezza che abbia bisogno d'uomo ... E voi, ascoltandola, quello ne fate che usate siete di fare quando ne' giardini entrate, che, distesa la dilicata mano, cogliete le rose e lasciate le spine stare: il che farete lasciando il cattivo uomo con la mala ventura stare con la sua disonestà, e liete riderete degli amorosi inganni della sua donna, compassione avendo all'altrui sciagure dove bisogna ... Fu in Perugia, non è ancora molto tempo passato, un ricco uomo chiamato Pietro di Vinciolo, il quale, forse più per ingannare altrui e diminuire la generale oppinion di lui avuta da tutti i perugini che per vaghezza che egli n'avesse, prese moglie; e fu la fortuna conforme al suo appetito in questo modo, che la moglie la quale egli prese era una giovane compressa, di pel rosso e accesa, la quale due mariti più tosto che uno avrebbe voluti, là dove ella s'avvenne a uno che molto più a altro che a lei l'animo avea disposto ... Io il presi per marito e diedigli grande e buona dota sappiendo che egli era uomo e credendol vago di quello che sono e deono essere vaghi gli uomini; e se io non avessi creduto ch'e' fosse stato uomo, io non l'avrei mai preso ...
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Decameron (pagina 112)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Voi sapete che, quanto gli uomini son più antichi, più son gentili, e così si diceva pur testé tra costoro: e i Baronci son più antichi che niuno altro uomo, sì che son più gentili; e come essi sien più antichi mostrandovi, senza dubbio io avrò vinta la quistione ... Nella terra di Prato fu già uno statuto, nel vero non men biasimevole che aspro, il quale senza alcuna distinzion far comandava che così fosse arsa quella donna che dal marito fosse con alcun suo amante trovata in adulterio, come quella che per denari con qualunque altro uomo stata trovata fosse ... Ma pur, non potendo cessare di domandarla di quello che opposto l'era, le disse: “Madonna, come voi vedete, qui è Rinaldo vostro marito e duolsi di voi, la quale egli dice che ha con altro uomo trovata in adulterio; e per ciò domanda che io, secondo che uno statuto che ci è vuole, faccendovi morire di ciò vi punisca; ma ciò far non posso se voi nol confessate, e per ciò guardate bene quello che voi rispondete, e ditemi se vero è quello di che vostro marito v'accusa ... “Adunque” seguì prestamente la donna “domando io voi, messer podestà, se egli ha sempre di me preso quello che gli è bisognato e piaciuto, io che doveva fare o debbo di quel che gli avanza? debbolo io gittare a' cani? non è egli molto meglio servirne un gentile uomo che più che sé m'ama, che lasciarlo perdere o guastare?” Eran quivi a così fatta essaminazione e di tanta e sì famosa donna quasi tutti i pratesi concorsi, li quali, udendo così piacevol domanda, subitamente, dopo molte risa, quasi a una voce tutti gridarono la donna aver ragione e dir bene: e prima che di quivi si partissono, a ciò confortandogli il podestà, modificarono il crudele statuto e lasciarono che egli s'intendesse solamente per quelle donne le quali per denari a' lor mariti facesser fallo ...
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Decameron (pagina 119)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Egli non è ancora guari che in Napoli un povero uomo prese per moglie una bella e vaga giovinetta chiamata Peronella, e esso con l'arte sua, che era muratore, e ella filando, guadagnando assai sottilmente, la lor vita reggevano come potevano il meglio ... Ma pur trall'altre avvenne una mattina che, essendo il buono uomo fuori uscito e Giannello Scrignario, ché così aveva nome il giovane, entratogli in casa e standosi con Peronella, dopo alquanto, dove in tutto il dì tornar non soleva, a casa se ne tornò; e trovato l'uscio serrato dentro, picchiò e dopo 'l picchiare cominciò seco a dire: “O Iddio, lodato sia tu sempre, ché, benché tu m'abbi fatto povero, almeno m'hai tu consolato di buona e d'onesta giovane di moglie! Vedi come ella tosto serrò l'uscio dentro, come io ci usci', acciò che alcuna persona entrar non ci potesse che noia le desse ... ” Disse allora Peronella: “E tutto questo è del dolor mio: tu, che se' uomo e vai attorno e dovresti sapere delle cose del mondo, hai venduto un doglio cinque gigliati, il quale io feminella che non fu' mai appena fuor dell'uscio, veggendo lo 'mpaccio che in casa ci dava, l'ho venduto sette a un buono uomo, il quale, come tu qui tornasti, v'entrò dentro per vedere se saldo fosse ... ” Quando il marito udì questo, fu più che contento e disse a colui che venuto era per esso: “Buono uomo, vatti con Dio, ché tu odi che mia mogliere l'ha venduto sette, dove tu non me ne davi altro che cinque ... ” Disse il buono uomo: “Fate sicuramente meco, ché io son suo marito ...
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Decameron (pagina 120)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per che Peronella disse a Giannello: “Te' questo lume, buono uomo, e guata se egli è netto a tuo modo ... Voi dovete sapere che in Siena fu già un giovane assai leggiadro e d'orrevole famiglia, il quale ebbe nome Rinaldo; e amando sommamente una sua vicina, e assai bella donna e moglie d'un ricco uomo, e sperando, se modo potesse avere di parlarle senza sospetto, dovere aver da lei ogni cosa che egli disiderasse, non vedendone alcuno e essendo la donna gravida, pensossi di volere suo compar divenire: e accontatosi col marito di lei, per quel modo che più onesto gli parve gliele disse, e fu fatto ... La buona donna, veggendosi molto sollicitare e parendole frate Rinaldo forse più bello che non pareva, essendo un dì molto da lui infestata a quello ricorse che fanno tutte quelle che voglia hanno di concedere quello che è addimandato, e disse: “Come, frate Rinaldo, o fanno così fatte cose i frati?” A cui frate Rinaldo rispose: “Madonna, qualora io avrò questa cappa fuor di dosso, che me la traggo molto agevolmente, io vi parrò uno uomo fatto come gli altri e non frate ...
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Decameron (pagina 124)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” La donna cominciò a sorridere e disse: “Egli mi giova molto quando un savio uomo è da una donna semplice menato come si mena un montone per le corna in becheria: benché tu non se' savio, né fosti da quella ora in qua che tu ti lasciasti nel petto entrare il maligno spirito della gelosia senza saper perché: e tanto quanto tu se' più sciocco e più bestiale, cotanto ne diviene la gloria mia minore ... Quale smemorato altri che tu, che alla gelosia tua t'hai lasciato accecare, non avrebbe queste cose intese? E se'ti stato in casa a far la notte la guardia all'uscio e a me credi aver dato a vedere che tu altrove andato sii a cena e a albergo! Ravvediti oggimai e torna uomo come tu esser solevi e non far far beffe di te a chi conosce i modi tuoi come fo io e lascia star questo solenne guardar che tu fai; ché io giuro a Dio, se voglia me ne venisse di porti le corna, se tu avessi cento occhi come tu n'hai due, mi darebbe il cuore di fare i piacer miei in guisa che tu non te ne avvedresti ... Maravigliosamente era piaciuta a tutti la novella della Fiammetta, affermando ciascuno ottimamente la donna aver fatto e quel che si convenia al bestiale uomo ... E come spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare, non sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito, s'innamorò d'un giovane il quale Leonetto era chiamato, assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse, e egli similmente s'innamorò di lei: e come voi sapete che rade volte è senza effetto quello che vuole ciascuna delle parti, a dare al loro amor compimento molto tempo non si interpose ... Ora avvenne che, essendo costei bella donna e avvenevole, di lei un cavalier chiamato messer Lambertuccio s'innamorò forte, il quale ella, per ciò che spiacevole uomo e sazievole le parea, per cosa del mondo a amar lui disporre non si potea; ma costui con ambasciate sollicitandola molto e non valendogli, essendo possente uomo la mandò minacciando di vituperarla se non facesse il piacer suo; per la qual cosa la donna, temendo e conoscendo come fatto era, si condusse a fare il voler suo ...
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Decameron (pagina 133)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ottava giornata FINISCE LA SETTIMA GIORNATA DEL DECAMERON: INCOMINCIA L'OTTAVA, NELLA QUALE, SOTTO IL REGGIMENTO DI LAURETTA, SI RAGIONA DI QUELLE BEFFE CHE TUTTO IL GIORNO O DONNA A UOMO O UOMO A DONNA O L'UNO UOMO ALL'ALTRO SI FANNO ... E per ciò, amorose donne, con ciò sia cosa che molto si sia detto delle beffe fatte dalle donne agli uomini, una fattane da uno uomo a una donna mi piace di raccontarne, non già perché io intenda in quella di biasimare ciò che l'uom fece o di dire che alla donna non fosse bene investito, anzi per commendar l'uomo e biasimar la donna e per mostrare che anche gli uomini sanno beffare chi crede loro, come essi da cui egli credono son beffati ... La donna, dopo molte novelle, venne a questa conclusione, che ella era presta di far ciò che Gulfardo volesse dove due cose ne dovesser seguire: l'una, che questo non dovesse mai per lui esser manifestato a alcuna persona; l'altra, che, con ciò fosse cosa che ella avesse per alcuna sua cosa bisogno di fiorini dugento d'oro, voleva che egli, che ricco uomo era, gliele donasse, e appresso sempre sarebbe al suo servigio ...
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Decameron (pagina 150)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Tu vedi innanzi innanzi come io sono bello uomo e come mi stanno bene le gambe in su la persona, e ho un viso che pare una rosa; e oltre a ciò son dottore di medicine, che non credo che voi ve ne abbiate niuno, e so dimolte belle cose e di belle canzonette, e vo'tene dire una”; e di botto incominciò a cantare ... Così fatto come tu mi vedi, mio padre fu gentile uomo, benché egli stesse in contado, e io altressì son nato per madre di quegli da Valecchio: e, come tu hai potuto vedere, io ho pure i più be' libri e le più belle robe che medico di Firenze ... E vuoi vedere se io dico vero? Io fui il primaio uomo a cui egli dicesse che egli era per isposare la Bergamina: vedi oggimai tu!” “Or bene sta dunque:” disse Bruno “se cotestui se ne fidava, ben me ne posso fidare io ... Egli è uomo che, veggendovi così savio, s'innamorerà di voi incontanente, e quando voi l'avrete col senno vostro e con queste buone cose che avete un poco dimesticato, voi il potrete richiedere: egli non vi saprà dir di no ... ” Allora disse il maestro: “Troppo mi piace ciò che tu ragioni; e se egli è uomo che si diletti de' savi uomini e favellami pure un poco, io farò bene che egli m'andrà sempre cercando, per ciò che io n'ho tanto del senno, che io ne potrei fornire una città e rimarrei savissimo ...
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Decameron (pagina 151)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E come che Bruno m'abbia detto che voi studiaste là in medicine, a me pare che voi studiaste in apparare a pigliare uomini: il che voi, meglio che altro uomo che io vidi mai, sapete fare con vostro senno e con vostre novelle ... ” Il medico, rompendogli la parola in bocca, verso Brun disse: “Che cosa è a favellare e a usare co' savi? chi avrebbe tosto ogni particularità compresa del mio sentimento, come ha questo valente uomo? Tu non te ne avvedesti miga così tosto tu di quel che io valeva, come ha fatto egli; ma dì almeno quello che io ti dissi quando tu mi dicesti che Buffalmacco si dilettava de' savi uomini: parti che io l'abbia fatto?” Disse Bruno: “Meglio ... E dirotti più, che io non vi dissi mai parola che io non facessi ridere ogni uomo, sì forte piaceva loro; e quando io me parti', fecero tutti il maggior pianto del mondo e volevano tutti che io vi pur rimanessi, e fu a tanto la cosa perché io vi stessi, che vollono lasciare a me solo che io leggessi a quanti scolari v'avea le medicine; ma io non volli, ché io era pur disposto a venir qua a grandissime eredità che io ci ho, state sempre di quei di casa mia; e così feci ... A voi si convien trovar modo che voi siate stasera in sul primo sonno in su uno di quegli avelli rilevati che poco tempo ha si fecero di fuori a Santa Maria Novella, con una delle vostre più belle robe indosso, acciò che voi per la prima volta compariate orrevole dinanzi alla brigata e sì ancora per ciò che (per quello che detto ne fosse: non vi fummo noi poi), per ciò che voi siete gentile uomo, la contessa intende di farvi cavalier bagnato alle sue spese; e quivi v'aspettate tanto, che per voi venga colui che noi manderemo ...
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Decameron (pagina 178)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Solo il re intendeva il coperto parlare della giovane e da più ogn'ora la reputava, e più volte seco stesso maladisse la fortuna che di tale uomo l'aveva fatta figliuola; e poi che alquanto fu con lei dimorato e più ancora confortatala, si partì ... Il re fece chiamare il padre della giovane e la madre: e sentendogli contenti di ciò che fare intendeva, si fece chiamare un giovane, il quale era gentile uomo ma povero, ch'avea nome Perdicone, e postegli certe anella in mano a lui non recusante di farlo fece sposare la Lisa ... – 8 Sofronia, credendosi esser moglie di Gisippo, è moglie di Tito Quinzio Fulvo e con lui se ne va a Roma, dove Gisippo in povero stato arriva; e credendo da Tito esser disprezzato sé avere uno uomo ucciso, per morire, afferma; Tito, riconosciutolo, per iscamparlo dice sé averlo morto; il che colui che fatto l'avea vedendo se stesso manifesta; per la qual cosa da Ottaviano tutti sono liberati, e Tito dà a Gisippo la sorella per moglie e con lui comunica ogni suo bene ... Filomena, per comandamento del re, essendo Pampinea di parlar ristata e già avendo ciascuna commendato il re Pietro, e più la ghibellina che l'altre, incominciò: –Magnifiche donne, chi non sa li re poter, quando vogliono, ogni gran cosa fare e loro altressì spezialissimamente richiedersi l'esser magnifico? Chi adunque, possendo, fa quello che a lui s'appartiene, fa bene; ma non se ne dee l'uomo tanto maravigliare né alto con somme lode levarlo, come un altro si converria che il facesse, a cui per poca possa meno si richiedesse ... Nel tempo adunque che Ottavian Cesare, non ancora chiamato Augusto ma nello uficio chiamato triumvirato, lo 'mperio di Roma reggeva, fu in Roma un gentile uomo chiamato Publio Quinzio Fulvo; il quale avendo un suo figliuolo, Tito Quinzio Fulvo nominato, di maraviglioso ingegno, a imprender filosofia il mandò a Atene e quantunque più poté il raccomandò a un nobile uomo chiamato Cremete, il quale era ...
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Decameron (pagina 182)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Era Tito per ventura in quella ora venuto al pretorio; il quale, guardando nel viso il misero condennato e avendo udito il perché, subitamente il riconobbe esser Gisippo e maravigliossi della sua misera fortuna e come quivi arrivato fosse; e ardentissimamente disiderando d'aiutarlo, né veggendo alcuna altra via alla sua salute se non d'accusar sé e di scusar lui, prestamente si fece avanti e gridò: “Marco Varrone, richiama il povero uomo il quale tu dannato hai, per ciò che egli è innocente: io ho assai con una colpa offesi gl'iddii uccidendo colui il quale i tuoi sergenti questa mattina morto trovarono, senza volere ora con la morte d'un altro innocente offendergli ... ” Varrone si maravigliò e dolfegli che tutto il pretorio l'avesse udito; e non potendo con suo onore ritrarsi da far quello che comandavan le leggi, fece indietro ritornar Gisippo e in presenzia di Tito gli disse: “Come fostù sì folle che, senza alcuna pena sentire, tu confessassi quello che tu non facesti giammai, andandone la vita? Tu dicevi che eri colui il quale questa notte avevi ucciso l'uomo, e questi or viene e dice che non tu ma egli l'ha ucciso ... Io son veramente colui che quello uomo uccisi istamane in sul dì; e questo cattivello che qui è là vid'io che si dormiva mentre che io i furti fatti dividea con colui cui io uccisi ... Tito non bisogna che io scusi: la sua fama è chiara per tutto lui non essere uomo di tal condizione: adunque liberagli e di me quella pena piglia che le leggi m'impongono ...
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Fermo e Lucia (pagina 9)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma come vi ho detto, se non avete un uomo, un uomo, il caso è serio, la grida canta chiaro, e se la cosa si deve decidere fra la giustizia e voi così a quattr'occhi, state fresco ... » Mentre il dottore faceva questa cicalata, Fermo lo stava ascoltando coll'attenzione d'un uomo che sognando, s'immagina di cercar qualche cosa, ed ora gli pare d'averla trovata, di mettergli le mani sopra, e poi la vede scomparire, e ne va di nuovo in cerca: tanto era lontano dal sospettare l'equivoco preso dal dottore ... Quando questi ebbe terminato, Fermo ebbe inteso: e tra un poco di collera, però quella collera che un buon uomo di contado può avere contra un signore che sa, e tra un certo orgoglio di farsi vedere libero da quei timori che il dottore supponeva, rispose: «Oh signor dottore: la cosa non è così: io non ho minacciato nessuno: io non faccio di queste azioni, e domandi pure a tutto il mio comune, che sentirà che io non ho mai avuto che fare con la giustizia ... » «Lo giuro!» «Andate vi dico, siete un ragazzo, pare che parliate ad un uomo che non abbia mai sentito giurare ... Il dottore aperta la porta chiamò Felicita, e le disse: «restituite subito a quest'uomo quello che ha portato: io non voglio niente, non voglio niente» ...
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Fermo e Lucia (pagina 13)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il povero ferito fu quivi condotto o portato dalla folla, e quasi fuori di sè pel furore, pel rimorso, e pel dolore i padri lo accolsero dalle mani del popolo, che lo raccomandava ai suoi ospiti, dicendo: «è un uomo dabbene, che ha fatto freddo un birbone» ... Ludovico non aveva mai prima d'allora versato sangue; e benchè l'omicidio fosse a quei tempi cosa tanto comune che gli orecchi d'ognuno erano avvezzi a sentirlo raccontare, e gli occhi a vederlo, pure l'impressione che Ludovico ricevette dal veder l'uomo morto per lui, e l'uomo morto da lui, fu nuova e terribile, fu una rivelazione di sentimenti ancora sconosciuti ... I parenti poi potevano anche credere e dire che Ludovico si era indotto a ciò per disperazione e per timore; e ridurre un uomo a rinunziare tutto il fatto suo, a tagliarsi i capelli, a crescersi la barba, a camminare a piedi nudi, a non possedere un quattrino, a dormire sulla paglia, a vivere di elemosina, poteva parere un castigo bastante anche all'offeso il più superbo ... Contenta la famiglia per le ragioni che abbiam dette, contenti i frati, contenti quelli che avrebbero dovuto punire Ludovico, perchè dopo la donazione fatta da lui di tutto il suo avere, la persecuzione che gli si sarebbe fatta non avrebbe portato che impicci e fatiche, contento il popolo il quale vedeva salvo un uomo che amava, dalle persecuzioni di prepotenti che odiava; e che nello stesso tempo ammirava un conversione; contento finalmente ma per motivi diversi e più alti il nostro Ludovico; il quale non desiderava altro che di cominciare una vita di espiazione, di patimenti e di servizio agli altri che potesse compensare il male ch'egli aveva fatto, e raddolcire il sentimento insoffribile del rimorso ...
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Fermo e Lucia (pagina 17)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... L'uomo retto sente, a dir vero con certezza e con ardore la giustizia della sua ragione, ma questa sua idea è un risultato, una conseguenza d'una serie di ragionamenti e di sentimenti, per la quale è trascorso il suo animo: se egli la esprime fa ridere l'avversario, il quale per un'altra serie d'idee è giunto e si è posto in un risultato opposto: e pur troppo, tolti alcuni casi, l'uomo che non ha che sè per testimonio e per approvatore, e che vede negli altri contraddizioni e scherno perde facilmente fiducia, e quasi quasi è disposto a dubitare: o almeno si trova in quello stato di contrasto che fa comparire l'uomo imbarazzato ... Avvien quindi spesse volte che un ribaldo mostra in tutti i suoi atti una disinvoltura, una soddisfazione che si prenderebbe quasi per la serenità della buona coscienza se fosse più placida e più composta, e che l'uomo onesto e nella espressione esteriore, e nell'animo interno mostra e prova talvolta una specie d'angustia e di vergogna che si crederebbe rimorso; dimodochè a poco a poco finisce per essere soperchiato non solo nei fatti ma anche nel discorso, e nel contegno, e sta come un supplichevole e quasi come un reo dinanzi a colui che lo è veramente ... Un servo portando sur un bacile un'ampolla, come allora usava, di vino, e un lungo bicchiero a foggia di calice, lo presentò al Padre, che non volendo resistere ad un invito tanto pressante dell'uomo che voleva farsi propizio, non esitò a mescere, e si pose a sorbire lentamente il vino ... «Le torno a dire, Signor Podestà riverito, che l'autorità del Tasso non serve al suo assunto, che anzi è contro di lei,» riprese ad urlare il Conte Orazio: «perchè quel grand'uomo che conosceva tutte le regole e tutti i puntigli della cavalleria più soprafina ha fatto che il messo di Argante prima di esporre la sfida ai cavalieri cristiani, domandi licenza a Goffredo ...
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Fermo e Lucia (pagina 24)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Non v'è nulla a sperare dall'uomo: tanto più bisogna confidare in Dio ... Mah! confidenza in Dio come v'ho detto: questa è l'ora dell'uomo, ma va passando ... ma abbi pazienza: io so che questa parola è amara: ma è la sola che ti possa dire un uomo che non sia tuo nemico ... Tu eri nella gioja e nella speranza; un uomo ti si è parato sulla via, e ti ha gettato nella angoscia e nella miseria: tu credi che tolto di mezzo quest'uomo, ti ritroverai al posto dove tu eri prima d'incontrarlo ... «sai tu come si volge il cuore dell'uomo che ha versato il sangue? Ve n'ha che rimangono quelli di prima; ma tu non sei uno di loro: guai a te! son reprobi ... ma se Dio mi concedesse di poter far rivivere un uomo, credi tu ch'io sceglierei uno di essi? Quegli ch'io vorrei poter risuscitare col mio sangue è un uomo a cui io non aveva mai fatto il torto più leggiero, e che mi ha insultato ... «Ebbene Fermo» disse Lucia, come costretta, ed in modo che il Padre non intendesse tutto il senso delle sue parole: «fate quel che vi dice quest'uomo del Signore, ed io vi prometto che io farò tutto quello che si potrà, tutto quello che vorrete perch'io possa esser vostra moglie ...
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Fermo e Lucia (pagina 26)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma questa precauzione fu causa che il sospetto divenisse più serio e più nojoso: perchè avendo Agnese un tratto visto che tra le due imposte socchiuse s'era fatto un po' di spiraglio, guatò più attentamente, e vide attraverso la picciola fessura un uomo che stava adocchiando nella stanza: ella si alzò, e l'uomo sparì ... Sul limitare stesso, colla schiena appoggiata ad uno stipite, colle mani sotto le ascelle, coll'occhio teso, e con una faccia tra l'annojato e l'agguatante, stavasi un uomo, che non aveva cera nè di contadino, nè di viaggiatore, nè di benestante; non pareva uno sfaccendato, ma non si sarebbe potuto immaginare che faccenda egli s'avesse ... Un uomo più sperimentato di Fermo, guardandolo attentamente l'avrebbe detto un servo travestito ... » «Ma se non li conoscete, come sapete che sieno galantuomini?» «Le azioni, caro mio: l'uomo si conosce alle azioni ...
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Fermo e Lucia (pagina 31)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... L'uomo sa tormentar l'uomo nel cuore; e amareggiargli il pensiero di modo che anche la memoria dei momenti passati lietamente affacciandosi ad esso perde ogni bellezza, e porta un rancore non temperato da alcuna compiacenza; è tutta dolorosa: reca all'afflitto una certa maraviglia che abbia potuto altre volte godere, e non desidera più quelle contentezze delle quali non gli par più capace la sua mente trasformata ... Addio! Il serpente nel suo viaggio torto e insidioso, si posta talvolta vicino all'abitazione dell'uomo, e vi pone il suo nido, vi conduce la sua famiglia, riempie il suolo e se ne impadronisce; perchè l'uomo il quale ad ogni passo incontra il velenoso vicino pronto ad avventarglisi, che è obbligato di guardarsi e di non dar passo senza sospetto, che trema pei suoi figli, sente venirsi in odio la sua dimora, maledice il rettile usurpatore, e parte ... E l'uomo pure caccia talvolta l'uomo sulla terra come se gli fosse destinato per preda: allora il debole non può che fuggire dalla faccia del potente oltraggioso: ma i passi affannosi del debole sono contati, e un giorno ne sarà chiesta ragione ... Ma oltre la sventura che teneva sotto di sè i nostri viaggiatori, la dura condizione dei tempi avrebbe impedita ogni gioja in qualunque viaggiatore: giacchè sur una terra ridente non s'incontrava che l'uomo tristo e squallido dalla fame, che usciva per domandare soccorso non dovendo trovare quasi che il suo simile bisognoso di soccorso ...
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Fermo e Lucia (pagina 38)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il Marchese Matteo non era uomo di teorie metafisiche, di disegni aerei: non aveva perduto il suo tempo sui libri, ma conosceva il mondo, era un uomo di pratica, quel che si chiama un uomo di buon senso; teneva che bisogna prendere gli uomini come sono, e non pretendere da essi gli effetti di una perfezione ideale; e che senza l'interesse l'uomo non si determina a nulla in questo mondo ... Egli aveva pensato ed operato colla dirittura e colla sapienza squisita d'un uomo il quale desse il fuoco alla casa di un nimico posta a canto alla sua, con la intenzione che quella sola dovesse andare in fumo ed in faville ...
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Fermo e Lucia (pagina 46)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Era un buon uomo; e la bontà gli era sì naturale, che gli pareva la cosa la più naturale del mondo: siccome ve n'aveva sempre nelle sue intenzioni e nelle sue azioni, egli ne supponeva sempre nelle intenzioni e nelle azioni degli altri: nel che il buon uomo aveva torto ... aveva creduto con gioja al primo momento tutte queste cose liete; e andava a far l'esame nel quale si trattava di decidere se la vocazione era vera o falsa colla prevenzione dolcissima ch'ella era vera: il buon uomo si consolava di avere a sentire l'espressione di un animo pio e fervente, di godere dello spettacolo di una buona risoluzione, mentre avrebbe dovuto pensare ad accertarsi se la risoluzione esisteva ... E doveva egli pensar così senza alcun fondamento? – Ohibò, di nuovo: non doveva pensar nulla; vi pare egli cosa tanto difficile? Ma per non averlo saputo fare, il buon uomo preparò l'animo suo nulla più che ad adempiere una cerimonia, una formalità, e faceva tutt'altro; e doveva saperlo ... » «Signore,» rispose Geltrude, realmente rincorata dalle parole e dal tuono del buon uomo, «io ho desiderato ardentemente questo ...
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Fermo e Lucia (pagina 49)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Era severamente prescritto alle monache dagli ordini ecclesiastici, che dovessero togliere ai vicini ogni vista nel loro chiostro; ma o fosse che, per essere quella parte di casa disabitata, le monache non avessero mai badato a quel pertugio, o fosse che la spesa per liberarsi da quella servitù eccedesse la possibilità del monastero, o che non si potesse venirne a capo senza quistioni, il fatto è che da quel pertugio si guardava nel cortiletto delle educande; e un altro fatto assai tristo si è che il padrone di quella casa era un giovane scellerato: e questa parola applicata ad un uomo di quei tempi ha un senso molto più forte di quello che generalmente vi s'intende nei nostri; perchè a quei tempi tante cagioni favorivano la scelleratezza, che in coloro i quali vi si distinguevano, ella giungeva ad un segno del quale grazie a Dio, non si può avere una idea dalla esperienza comune del vivere presente ... Quindi l'uomo, che in qualunque condizione, aspira a goderle, ha pure da questo lato un freno potente ... Ma allora v'erano molti casi in cui l'avere ucciso, o fatto uccidere non toglieva alla riputazione d'un uomo: l'omicida volontario era ammesso a giustificarsi e a render ragione dinanzi alla opinione pubblica: non si trattava che di provare che il caso richiedeva l'omicidio, che il delitto era una azione tollerata, o prescritta dalle leggi della opinione stessa ... Suo padre, uomo dovizioso bastantemente non aveva avuta altra mira nell'educarlo, che di renderlo somigliante a se stesso: ora egli era un solenne accattabrighe: Egidio non aveva quindi sentito dall'infanzia a parlar d'altro che di soddisfazioni e di fare stare, non aveva veduto quasi altro che schioppi e pugnali; e dalle braccia della nutrice era passato in quelle degli scherani ...
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Fermo e Lucia (pagina 61)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Era il Conte del Sagrato un uomo di cinquant'anni, alto, gagliardo, calvo, con una faccia adusta e rugosa ... » «A dir vero,» riprese Don Rodrigo «io mi trovo impegnato in un affare d'onore, in un puntiglio, e sapendo quanto valga un parere di un uomo tanto esperimentato quanto illustre, come è il Signor Conte, mi sono fatto animo a venir a chiederle consiglio, e per dir tutto anche a domandare il suo amparo ... «Son uomo d'onore,» rispose Don Rodrigo, e si accomiatò ...
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Fermo e Lucia (pagina 75)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Se comincio a fuggire da uno spauracchio, a desistere da un'impresa, è finita, non son più un uomo ... – Chiamò un'altra donna alla quale in presenza del Tanabuso impose che si portasse sola alla stanza di Lucia, che vedesse che nulla le mancasse, e che sopratutto ordinasse alla vecchia guardiana di trattarla con dolcezza e con rispetto: e che nessun uomo ardisse avvicinarsi a quella stanza ... Fanciullo grave e sobrio, giovane pensoso e pudico, uomo operoso quant'altri mai fosse, senza mai nulla intraprendere, nè maneggiare, nè condurre a fine per un interesse privato di qualsivoglia genere, vecchio soave e candido, egli ebbe in ogni età le virtù più difficili, gli ornamenti più rari, ma non in modo che escludessero i pregi più comuni in quella età a tutti gli uomini ... Uomo fatto poi, cardinale, arcivescovo, sempre continuò in quella disciplina, di ...
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Fermo e Lucia (pagina 116)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il bargello malandrino andò tosto a riferire, come aveva colto in flagranti uno che predicava, come l'aveva condotto all'osteria, come quegli aveva negato obbedienza alla grida, ricusando di dare il nome, come poi egli uomo benemerito glielo aveva cavato di bocca, e come finalmente la bestia era nel covo, e non si trattava che di andarla a prendere ... Aperse gli occhj a stento, e guatò: era giorno fatto e la luce che entrava per le impannate fece vedere a Fermo un uomo ravvolto in una cappa nera stargli al capezzale da un lato, e due in farsetto armati, l'uno dall'altro lato del capezzale, e l'altro a piedi del letto ... Mentre Fermo andava raccapezzando le sue idee, e cercando di ricordarsi delle circostanze che gli pareva di dover sapere, per potere comprendere quelle che gli erano affatto nuove e strane, s'udì dire dall'uomo della cappa nera: «alto, su, Fermo Spolino, alzatevi e venite con noi» ... «Ah! avete inteso una volta, Fermo Spolino?», disse l'uomo dalla cappa nera, «alzatevi, e venite con noi, che non abbiam tempo da perdere ... Che cosa ho fatto? parlino: io son uomo che intende la ragione, e darò conto di tutto ...
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Fermo e Lucia (pagina 118)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il notajo impallidì: allora alle grida si aggiunsero gli urti di quelli che gli stavano a fianco: tanto che il pover'uomo ottenne in breve quello che invero desiderava ardentemente: d'esser fuori di quella calca, ma più colle gomita del prossimo che con le sue gambe ... Ma la scelta andò in lungo, e Fermo ebbe a fare rapidamente forse venti giudizj fisionomici prima di fissarsi ad uno che fosse l'uomo per lui ... Quel grassotto che stava ritto su la porta della sua bottega, con le gambe aperte, con le braccia dietro la schiena, e le mani l'una nell'altra su le reni, col ventre in fuori, il mento levato, e la giogaja pendente, sollevando alternativamente su la punta dei piedi la sua massa tremolante, e lasciandola cadere su le calcagna, aveva una cera di cicalone curioso, che invece di risposta avrebbe dato interrogazioni: quegli che girava posatamente, adocchiando e origliando pareva uomo da ripiombare un povero figliuolo nella fossa dei lioni e non d'aiutarlo ad uscirne del tutto: quell'altro, che s'avanzava col labbro spenzolato, e con gli occhi immobili, non che segnare spicciamente, e precisamente la via altrui, appena pareva conoscer la sua: e quel ragazzotto che a dir vero mostrava una intelligenza superiore all'età, mostrava però ancor più malizia che intelligenza, e si sarebbe potuto scommettere che nella domanda che gli fosse fatta egli non avrebbe veduto altro che l'occasione di burlare e di confondere un povero forese ... Tanto è vero che all'uomo già impacciato ogni cosa è nuovo impaccio; e che ogni movimento, che si dà ad una matassa scompigliata per ravviarne il bandolo, può far nascere nuovi nodi ... Finalmente, come la necessità aguzza l'ingegno, Fermo, adocchiato uno che veniva in gran fretta, si risolvette di voltarsi a lui, stimando giudiziosamente che l'uomo premuroso d'andare ad una sua faccenda, risponde tosto e direttamente a chi lo interroga, perchè quello è il modo più spiccio per isbrigarsene ... Quando fu presso alla porta rallentò il passo perchè la celerità non lo chiarisse un fuggitivo, e preso il contegno placido d'uomo che vada pei suoi negozj, non senza battito al cuore, passò la porta ...
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Fermo e Lucia (pagina 157)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Credi tu che se vi fosse stata una buona ragione, io non l'avrei trovata in quarant'anni? perchè, son quarant'anni ch'io vi penso, e grazie a Dio, per quarant'anni ne ho avuto dolore, e mi sono accusato: e ho pregato Dio che in segno del suo perdono eterno, Egli mi punisse in questa vita, che pigliasse la mia in sacrificio, come io aveva ardito disporre di quella d'un uomo; che mi facesse morire in servizio d'altrui; e spero d'essere esaudito ... E quando la vita d'un uomo ... Ma l'intento di quel discorso non passava nel suo intelletto: l'uomo che esprime le idee che sono state per lui soggetto d'una lunga e ripetuta meditazione, è oscuro, senza volerlo, anche per gente più colta che non fosse il nostro giovane montanaro ... Il padre Cristoforo continuò: «Il mio affetto era stolto, e superbo: il tuo è ragionevole e buono; la mia era passione non solo d'uomo furioso, ma di ragazzo stolido; perchè che voleva io? che voleva io ad ogni costo? camminar rasente il muro, e non pigliare il mezzo della via; e tu, tu pensi da uomo savio a desiderare per tua compagna una di quelle donne che il cielo destina come un premio ai buoni; quella che tu scegliesti, e che ti scelse ... «A chi giuri tu di perdonare?» «A quell'uomo ... Tu stesso, o Fermo, tu stesso, qui dove l'uomo non dovrebbe aver cuore che per la misericordia, tu odiavi ancora!» Fermo non disse nulla, ma il suo volto esprimeva il pentimento ... » «Vuol dire, padre, ch'io la troverò?» richiese Fermo ansiosamente, come se parlasse ad uomo che ne potesse saper più di lui ...
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Fior di passione (pagina 3)
di Matilde Serao (estratti)
... Quando siamo giovanette, la madre ci dice: l'uomo che sposate dovete amarlo ... Perchè, infine, l'uomo che si sposa, anche quando fa un matrimonio d'interesse o di ambizione, fa un sacrificio grave ... Chi siete voi? Un giovanotto, un uomo, un essere qualunque, della infinita umanità: lontano da me, estraneo a me ... Parlate di diritti, voi? O povero uomo che dormi, va, adora una donna, sino a sposarla: dà a costei la miglior parte della tua vita: riponi in costei tutta la sua speranza: siile fratello, padre, marito, amante, amico, consigliere, infermiere: soffri per lei, nel corpo e nell'anima! Ecco che un estraneo, un bell'egoista avvampante di capriccio, un uomo che non ha fatto nulla, che offre alla tua donna una vita di disonore, ecco che costui, per forza di violenza vuol toglierti tutto! Parlate d'ingiustizia voi? Che fate qua? Perchè mi degno di ascoltarvi, di difendermi, di darvi delle spiegazioni? Non so chi siate: non vi conosco ... L'uomo di cui leggete il nome--nome poetico e predestinato--qui sopra, era uno scrittore di novelle e di romanzi ...
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I nuovi tartufi (pagina 3)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Io voglio allegarti a conforto della mia opinione un'autorità veramente singolarissima, quella del cardinale di Retz, uomo d'ingegno svegliato, il quale avrebbe molto meglio provveduto alla sua fama intendendo alle dotte discipline che alle inani turbolenze della Fronda ... —Ed io ricordo, o Gualberto, avere già letto dentro un libro stampato, che Dio consegnò al primo uomo un sigillo per suggellare tutte le opere umane, con ordine di farglielo restituire dal suo ultimo figliuolo nel giorno del bilancio finale, ove si trovò inciso il molto: Sunt bona mixta malis ...
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I nuovi tartufi (pagina 5)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Di più, tra poco grano si mescola copia maravigliosa di zizzania; per un uomo veramente dotto tu conti venti saltambanchi; per un uomo veramente dabbene concorrono venti imbroglioni, sicchè i primi scemano il soverchio credito che viene in loro dalla scienza e dalla probità; e le sommità così nelle repubbliche come negli altri stati danno sempre sospetto ... Il mio pensiero trascorse a quei giardini ove i mirti e gli allori appaiono tagliati a guisa di muraglie verdi per cui gli uccelli non vedendo rami verdi e arieggiati fuggono via, gli amanti aborrono coteste ombre mute, e gli altri tutti immaginano passeggiare pei corridori di un convento, non già pei floridi viali ove l'uomo si ricrea ... —Giovi adesso dire di lui che stava dalla parte opposta: un rispettabile uomo, rispettabilissimo uomo in verità ...
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I nuovi tartufi (pagina 7)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Immaginatevi la creazione come una piramide immensa di cui la cuspide viene formata dalla Suprema Intelligenza, la base da sostanze più umili, ma legate insieme da un vincolo di amore: nessuna può dirsi inutile, ed in qualunque parte piaccia alla Provvidenza di collocarvi, esultate nel pensiero di rappresentare un frammento necessario alla macchina portentosa…… —Oh come anche in Siberia a cavare miniere? —Anche in Irlanda a bagnare di sudore una terra che non offre altro che sepolcri all'uomo? —Anche nella China, ove nasci per essere dato in pasto ai cani! —Anche… e chi sa fin dove avrei moltiplicato le interrogazioni a me stesso, se non mi veniva fatto di levare gli occhi e guardare il Presidente per vedere s'ei burlasse ... "Kelp, ben el kelp!" proruppe una voce dietro a me che valse a rompere il fascino: onde io mi volsi, e conosciuto l'uomo, esclamai in suono di lamento: "O benedetto chi gli dice: cane e figlio di cane! O se' tu, Zabulone!" "La tua anima è in pena?" "Mi circondano le amarezze della morte; salvami, per amore del Dio di
Abramo…"
"Fanciullo incorreggibile, perchè avventurare i tuoi nervi di seta fra questi pettini da lino?—Vieni all'aria aperta ... " "O Zabulone!"—Dopo aver fatto un ampio lavacro di aria fresca per lo capo e pel seno, io sospirai: "Costui dev'essere Gog e Magog…" "Egli è un uomo ... " "Egli è un uomo? Perchè calunnii Satana? Rispetto ai vinti! Lucifero fu scellerato, ma grande ribelle: ardì muovere guerra al trono di Dio, e nella battaglia rimase fulminato; caduto sopra un mare di fuoco, quivi sta chiuso dentro la immensa sua ira; e quando rugge, dall'Etna, dal Vesuvio, dalla Ecla o dal Chirombaco prorompono fiumi di fuoco; e quando muta fianco, il mondo traballa come un ebbro, l'Oceano sparisce, e si sprofondano i regni ... "Però di Satana"—soggiunse Zabulone—"troppo ci vuole a raccontare degnamente la storia: se ti basta quella del Presidente, io te la posso dire…" "Io te ne prego, Zabulone…" "Buonaparte!—nota bene che io la prendo larga:—Buonaparte, da quell'uomo di vasti concetti ch'egli era, intese convertire i mari in deserti, e farvi perire la odiata Inghilterra, come Palmira o Tebe dalle cento porte ... —Io era giovane;—e o mi muovesse talento di agitarmi, o di raccogliere tesoro, o secreto odio contro uomo troppo potente e quindi funesto, o insomma pensieri più alti o più bassi di questi, io mi ridussi a vivere in Malta ...
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Il benefattore (pagina 14)
di Luigi Capuana (estratti)
... E prendeva indigestioni per nutrirli, per amicarseli tutti quelle care virgole… e punti—diventava faceto—che gli stavano annidati addosso, tra i denti, tra l'orlo delle ugne, negl'intestini, nel sangue, nelle ossa; convinto ormai che l'uomo non fosse altro che un vasto microbaio a cui bisognava dar nutrimento, se si voleva star bene ... La Bibbia dice: Dio creò l'uomo a sua immagine e lo creò maschio e femina ... Così Giobbe ha potuto poi dire: Homo natus de muliere, l'uomo nato dalla donna ...
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Il benefattore (pagina 15)
di Luigi Capuana (estratti)
... Brezzi li aveva intraveduti, in germe, li aveva visti crescere e fiorire con la straordinaria virtù della sua immaginazione di scienziato; e una sera, nel suo studio, d'onde usciva rare volte soltanto per udire un po' di buona musica antica, una sera potè dirmi: —Vedi, quanto è meravigliosa l'azione latente del pensiero che ha creato, e va continuamente creando questo e gli altri mondi dell'universo! La donna, proclamando la sua emancipazione, crede di provvedere alla sua sorte, e invece non fa altro che lavorare all'emancipazione dell'uomo dall'attuale giogo di lei ... Domineddio o la Natura (è lo stesso) provvide, da principio, alla specie creando l'uomo maschio e femina insieme, al pari delle Palmelle e dei Zignemi tra gli Infusorii; e se separò poi i due sessi, li avvinse e li tiene ancora avvinti per via del senso, e anche per via del sentimento, costringendoli ad amarsi perchè procreino e continuino indefinitivamente la specie… fino a che non sarà intervenuta la scienza per ricondurre la donna a quel che è stata sempre e che sarà sempre (giacchè non può essere altro): un'incubatrice di creature umane, ma senza il concorso del maschio! Così nude e crude, queste affermazioni sembrano assurde; ma, svolte dalla sua parola dotta, feconda, quasi poetica, diventavano d'una chiarezza, e d'una efficacia irresistibile ... Quel gran chimico che ha detto che noi creeremo l'uomo coi lambicchi, ha detto una sciocchezza: lo creeremo senza il maschio, senza l'amore e il sentimento e senza gli altri inutili ammennicoli; con quella stessa forza che la natura ha adoprato e adopra per la creazione, l'elettricità; facendo selezioni, scelte ora affatto impossibili, e perfezionando le specie fino al punto in cui non sarà più quella che ora è ... Mi auguravo che fosse così, per la felicità di quella innocente creatura sacrificata a un esperimento scientifico; per la pace di quel grand'uomo che aveva rapito al cielo qualcosa di più del leggendario fuoco di Prometeo ... Tra pochi anni, tra pochi secoli… tra qualche millennio, la donna e l'uomo non avranno rapporti tra loro molto diversi da quelli che noi ora abbiamo con le nostre mandrie, coi nostri armenti ... Lo donna sarà la Magna Parens, la covatrice artificiale, e l'uomo… Ma, forse, allora l'uomo attuale non esisterà più, trasformato in essere assai più spirituale e più perfetto ...
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Il benefattore (pagina 20)
di Luigi Capuana (estratti)
... Mesi fa, ho letto un romanzo inglese dove si narra la storia di un uomo riuscito a rendersi invisibile… —The invisible Man—la interruppe il dottore ... L'uomo invisibile non è un'assurdità, è una realtà, ed io credevo che quell'autore avesse voluto raccontarci la storia vera… —Ecco, ora vuol mistificarci lei!—esclamò l'avvocato
Veraldi ... Chi sa che cosa s'immaginava di aver prodotto lo scrittore dell'Uomo invisibile! Una cosa sbalorditoia, originalissima… Ebbene, io posso assicurarvi, baronessa, ch'egli è rimasto assai assai al disotto della realtà ... L'uomo invisibile io… come dire?… l'ho visto ... L'uomo invisibile del quale voglio parlarvi era diverso, meno incoerente senza dubbio, dell'eroe del romanziere inglese ... —Mi vengono i brividi soltanto a pensare che un uomo sia in caso di introdursi non visto in camera mia quando io più credo di essere sola… —Si rassicuri ... —l'uomo che una mattina venne da me per consultarmi ... L'uomo più spregiudicato del mondo non può udire senza incredulità la recisa affermazione di un fatto che contraddice a tutte le leggi della natura da noi credute inviolabili ...
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Il colore del tempo (pagina 5)
di Federico De Roberto (estratti)
... «La felicità», ammette anch'egli, «non dipende dalle circostanze esteriori, ma dal modo di apprenderle; un uomo avvezzo a sopportare il dolore non può essere infelice» ... Invece, «alla scuola del dolore, del gran dolore,—non lo sapete?—sotto questo duro padrone soltanto l'uomo ha compito tutti i suoi progressi» ... Non si osa castigare; i delinquenti commuovono più delle vittime; il Tolstoi, anzi, se la piglia con l'istituto della giustizia; nega che un uomo abbia il diritto di condannarne un altro ... Ancora: la donna rivaleggia con l'uomo; invece di affidarsi a lui, perde le attrattive proprie del suo sesso, lavora di gomiti per farsi strada, si rovina i nervi, si riduce sempre più inadatta a procreare una prole ...
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Il colore del tempo (pagina 6)
di Federico De Roberto (estratti)
... Egli si rivolta contro l'ideale ascetico, contro le prediche sacerdotali che impedirono all'uomo di mettersi in faccia alle cose ed a sè stesso ... Dunque l'uomo «veridico», l'uomo che ha fede nella scienza, lo scettico, l'ateo, rispetta ancora il più alto «valore» della «tavola» attuale ... L'uomo attuale non è uno scopo, è una «corda», un «ponte», un «passaggio» dall'animale al Superuomo ... Che cosa sarà, quando apparirà il Superuomo? L'uomo darà luogo al Superuomo per auto-soppressione ... Quando il dolore sarà arrivato al colmo, quando ciascuno soffrirà, non soltanto per ciò che egli è, ma per ciò che è la stessa condizione umana, allora, in questo eccesso di dolore, l'uomo troverà la forza necessaria per annichilirsi, dando luogo al Superuomo ...
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Il colore del tempo (pagina 10)
di Federico De Roberto (estratti)
... Allora l'uomo cosciente, l'uomo giudicante, oltre che degno di compassione ed infelice, è anche meno saggio: questa sua coscienza è una stoltezza ... Allora vorrà dire che la natura, della quale è opera, avrà creato una coscienza capace di giustizia soltanto per darle il sentimento d'una ingiustizia, d'una stoltezza, d'una nefandezza nuova! E ancora: la giustizia non esiste nella natura, ma soltanto nel cuore dell'uomo; l'uomo s'accorge che l'universo è stato compito «senza virtù» e sente che il suo desiderio di virtù è stoltezza ... Egli dice che, se l'universo è grande, più grande ancora è l'anima che lo rispecchia; l'uomo acquista la nozione della propria dignità misurando l'abisso che lo separa dalla materia bruta ... Mentre prima egli invidiava l'animale incosciente e a più forte ragione, perciò, avrebbe dovuto invidiare la materia inerte, ora afferma che tanto l'uomo vale quanto è lontano dalla informe materia! E la giustizia, che gli era parsa soltanto umana, ora diventa per lui divina: Humaine par son but, la justice est divine
Même dans l'âme d'un mortel,
Par l'aveu du grand Tout dont elle est mandataire,
Par le suffrage entier du ciel et de la terre,
Et par le sacre universel ... Ma allora, se l'anima umana, dove ha sede la giustizia, è mandataria del gran Tutto, non potremo più dire che nel Tutto non c'è giustizia! Finchè il poeta considerava l'uomo come una particella infinitesimale dell'universo, come lo «specchio» del Nietzsche, capace semplicemente e solamente di riflettere l'universo, egli poteva dire che non c'è in quest'universo giustizia; ma dal momento che l'uomo è il rappresentante della natura, questa natura che si riassume in una coscienza capace di giustizia non si potrà più accusare d'iniquità ... Se dalla materia inerte all'uomo c'è un abisso; se l'uomo, per la coscienza, è tanto superiore ai bruti, si deve credere che egli sia il termine ultimo dell'evoluzione? Un altro passo innanzi, oltre l'uomo, non sarà possibile? Certamente! L'umano genere è un termine medio, un tentativo, une espèce éclose à contre-temps:
Tout est prématuré dans ses voeux transcendants ...
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Il colore del tempo (pagina 12)
di Federico De Roberto (estratti)
... E così via: noi vediamo realmente un uomo che prende possesso di un gran palazzo; non già il saggio che ricerca ed ammette tutto ciò che esiste ... Altre volte il paragone diventa una specie di parabola: l'uomo di buona fede che rientra in sè stesso dopo gli errori e le disgrazie, è come «il padre di famiglia che, verso sera, finito il lavoro, se ne ritorna a casa ... Sully Prudhomme ha prima negato che l'uomo abbia diritto di giudicare intorno alla natura e alla vita: cominciando col determinismo, cioè con l'ammettere che tutto è disposto nell'universo secondo una legge rigorosa, ha finito col fatalismo, cioè con l'adagiarsi in una rassegnazione passiva, in una rinunzia totale ... Ma il giorno che ha considerato il problema morale, quando il dolore suo e l'altrui lo hanno turbato, quando ha sentito il bisogno di una legge di giustizia, l'ha trovata soltanto nel cuore dell'uomo, cioè ha affermato che solo l'uomo giudica, che egli solo ha il diritto di giudicare ...
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Il colore del tempo (pagina 17)
di Federico De Roberto (estratti)
... L'uomo si è dunque sviluppato nel senso della potenza muscolare e cerebrale, che è la sua dote; la donna nel senso della maternità ... Per credere che le donne debbano, o soltanto possano, fare la concorrenza dell'uomo, dice egli, «bisogna negare, o quasi, un fatto, l'esistenza e l'importanza del quale ci sembrano notorie ... Per queste ragioni «è nell'ordine naturale che l'uomo,—individuo o consorzio,—lavori in una certa misura al posto della donna che procrea ed alleva ... Dice l'Albert che «nei primi tempi, quando la lotta per la vita era dura, l'uomo dovette imporsi alla donna come provveditore della famiglia» ... Dovette imporsi: perchè? Perchè, senza dubbio, la donna, la madre, non era capace di provvedere alla famiglia, o provvedeva ad essa poco e male; e perchè l'uomo aveva questa capacità, o ne aveva una maggiore e migliore ... Questa diseguaglianza sarebbe dunque una cosa artificiale? Ma se l'uomo esercitò il diritto del più forte, ciò deve voler dire che egli aveva questa maggior forza; e se aveva una forza maggiore, ciò deve importare che egli non era eguale alla donna ... Tutte le mitologie, l'assira, la babilonese, l'egiziana, la greca, deificano l'uomo e la donna, ma il principio maschile è preminente ... La funzione della maternità, la possibilità di dare al marito figli non suoi, rende oggi come cinque mila anni addietro l'infedeltà della moglie più grave che non quella dell'uomo: gli onori funebri resi alle donne egiziane erano proporzionati alla loro virtù coniugale, alla fedeltà verso lo sposo; come oggi i Turchi, così un tempo gli Assiri, chiudevano le donne in un luogo della casa dove nessuno poteva penetrare ... «Se l'adulterio della donna è punito come una colpa grave,» dice l'Albert, «e se il codice scusa insino l'uccisione della colpevole in caso di flagranza, mentre l'adulterio dell'uomo è considerato come una bagattella, e punito soltanto in circostanze speciali difficili ad osservarsi, ciò accade semplicemente per evitare che eredi illeggittimi s'introducano nella famiglia» ... Ma il giorno che non vi sarà più nè proprietà nè denaro, e che la famiglia non sarà creata per trasmettere queste cose, anche quel giorno l'adulterio della moglie, della compagna, della donna, sarà più grave; perchè ella potrà, come ora, concepire adulteramente, e l'attribuzione di figli non proprî dispiacerà all'uomo come e quanto gli dispiace ora ...
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Il colore del tempo (pagina 18)
di Federico De Roberto (estratti)
... Poichè l'uomo è più forte della donna, ma la donna è necessaria all'uomo, la conseguenza logica e naturale è che egli adoperi una parte della propria forza a proteggere, a mantenere questa creatura debole della quale ha bisogno, e che a sua volta lavora un poco per lui e moltissimo per la prole comune ... Ora invece i femministi vogliono che la donna faccia la concorrenza all'uomo: cosa altrettanto innaturale ed assurda quanto la pretesa di quegli uomini che vogliono lasciar le donne macerarsi per loro ... Ma questa rivoluzione non fu tanto radicale quanto pare: e lo stesso padre Roesler lo riconosce, e se ne loda; perchè, infatti, la supremazia dell'uomo fu mantenuta ... Le società barbare, considerando soltanto questa supremazia, avvilirono la donna; il cristianesimo, considerando l'eguale importanza dei sessi, la sollevò; ma non oltre certi limiti, cioè riconoscendo la naturale preponderanza dell'uomo ... San Paolo dice che l'uomo è il capo della donna come Gesù Cristo è il capo della Chiesa; che l'uomo è immagine della gloria di Dio, mentre la donna è immagine della gloria dell'uomo; e fin qui l'apostolo ragiona al modo antico; ma tosto egli soggiunge che, se la donna è stata tratta dall'uomo, l'uomo non esiste senza la donna, e che entrambi hanno la stessa dignità: «nel Cristo non c'è differenza alcuna tra uomo e donna, perchè entrambi egualmente partecipano ai benefizî della creazione e della redenzione» ... Da principio, dovendo lottare contro l'eredità della morale barbara, il cristianesimo abbondò nel senso di ciò che oggi si chiama femminismo; il linguaggio di San Giovanni Boccadoro dovrebbe, per esempio, piacer molto ai suoi moderni campioni: «Dio,» dice il Santo, «non impone sull'uomo tutto il fardello della vita, e non fa dipendere da lui solo la perpetuità del genere umano ... Iddio non le assegna un destino minore di quello dell'uomo; la Scrittura ce lo rammenta con queste parole: Diamogli una compagna simile a lui» ... Senza entrare direttamente nel dibattito, egli crede alla supremazia maschile quando afferma che l'uomo è più morale: «Tra un uomo e una donna di eguale potenza intellettuale, la donna impiegherà sempre una parte molto minore di questa potenza a conoscersi moralmente» ... Un centinaio di pagine più innanzi sostiene che, nella vita ordinaria, «la donna è quasi sempre superiore all'uomo che ha dovuto accettare…» ...
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Il colore del tempo (pagina 23)
di Federico De Roberto (estratti)
... Noi perdiamo il nostro tempo intorno al problema del libero arbitrio; i Cinesi si contentano di dire, con Meng-Tseu: «La natura dell'uomo somiglia al salice flessibile, l'equità e la giustizia somigliano a un canestro: con la natura dell'uomo si fa l'umanità e la giustizia come si fa un canestro con un salice flessibile» ... E dove lasciamo l'avversione per la guerra? «Se c'è un uomo che dica:—Io so perfettamente ordinare e dirigere un esercito, io so perfettamente dare battaglia,—quest'uomo è un gran colpevole» ... «L'uomo che fabbrica frecce è più inumano di chi fabbrica scudi e corazze ... La stessa differenza c'è fra l'uomo il cui mestiere è di far voti di felicità alla nascita dei bambini, e l'uomo il cui mestiere è quello di costruire feretri ... Quando nel Lun-Iu si legge: «L'uomo superiore non è un vano utensile impiegato agli usi volgari… Chi non si crede incaricato di compiere un mandato, una missione, non può essere considerato come uomo superiore», pare di avere sott'occhio una pagina del Zarathustra ... «Se siamo tre che viaggiamo insieme, troverò necessariamente due istitutori: sceglierò l'uomo dabbene per imitarlo, e il cattivo per correggermi ...
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Il colore del tempo (pagina 27)
di Federico De Roberto (estratti)
... Dove il prosatore piacentino diagnosticava una encefalite lenta, i filosofi contemporanei vedono, con l'autore dell'Uomo di genio, una nevrosi, una psicosi, una forma di epilessia ... Ogni uomo normalmente costituito può quindi essere uomo d'ingegno e riuscire ottimamente in una disciplina qualunque ... Negate le naturali qualità dell'ingegno, egli le riconosce nel genio, ed afferma che l'uomo di genio differisce dall'uomo normale per uno speciale sviluppo di due centri cerebrali: i centri del giudizio e della volontà ... Tra la costituzione fisiopsicologica dell'uomo comune e dell'uomo d'ingegno, di un qualunque militare, per esempio, e di un buon condottiere, non è possibile che non vi sia differenza alcuna, nè di qualità, nè di quantità; si potrà tutt'al più concedere che la differenza sia soltanto di quantità; ma quella che passa tra un buon condottiere e Napoleone è senza fine maggiore, così profonda e radicale, che Napoleone, l'uomo di genio, pare veramente d'un'altra tempra ...
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Il colore del tempo (pagina 32)
di Federico De Roberto (estratti)
... Mettete un uomo cordiale insieme con un individuo chiuso e freddo: sarà subito intimidito; intimidito sarà un uomo di spirito dinanzi ad uno stupido ... Avvicinate un uomo comune, mediocre, ad un genio: osserverete subito nel primo confusione ed impaccio; ma possiamo dire che dipendano soltanto dall'antipatia? Certo, quando l'uomo comune pensa alla sua mediocrità, alla distanza che lo separa dalle vette del genio, si sente tanto umiliato da provare avversione; ma egli prova pure, nello stesso tempo, ammirazione per la magnificenza del genio e gratitudine per le commozioni ineffabili che questo gli ha procurate; e l'ammirazione e la gratitudine che tendono ad esprimersi sono forme di simpatia grande e vivace: la timidezza dura quanto il contrasto ...
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Il colore del tempo (pagina 36)
di Federico De Roberto (estratti)
... I deterministi, sostenendo che l'uomo non è capace di fare ciò che vuole, o meglio che egli vuole ciò che deve volere, che la sua libertà è illusoria, che tutti i suoi atti e tutti i suoi pensieri sono rigorosamente prescritti, alimentano la sfiducia generale, una sfiducia fatale ... Così noi abbiamo veduto che Sully Prudhomme, determinista, finisce con l'essere fatalista; mentre il Maeterlinck espressamente afferma che «il carattere è ciò che più facilmente si modifica in un uomo di buona volontà» ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 33)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Dite un uomo di cuore ... Sì, vi ripeto, un uomo di cuore; e non lo riconosco tale da oggi ... Ma erano di quelle che un uomo, se è cavaliere, non rinfaccia mai ad una donna ... — E sei tu, tu, che ho creduto un uomo? — ribattè, com'egli ebbe finito ... — Anche qui le si poteva rispondere di trionfo: e voi, bella, che vi vantate di amare altrimenti, che cosa avete fatto poi di diverso? Ma non era Filippo Aldini, l'uomo che potesse rispondere a quel modo ... — Tutto è possibile! — diss'egli, pacato; — ed io, uomo mediocre, non meriterò altro, davvero ... — Che colpa? Quella di crederti, essa, che non ha neanche le tue ragioni, i tuoi pretesti di uomo mediocre ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 37)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... La lettera diceva così: “Caro Zuliani, “Vi ho sempre stimato per un uomo di cuore, d'onore, e di buon consiglio ... Nondimeno (perdonatelo alla giusta sollecitudine d'un padre, ed anche un pochino alle vecchie abitudini dell'uomo d'affari), nondimeno, avendo necessità di rimanere ancora pochi giorni a Milano per le faccende della Rete Mediterranea, ho voluto prender lingua laggiù ... Mi resta solo un timore; quello di essermi imbattuto in una perla d'uomo; cosa tanto difficile ai giorni nostri, che mi pare un prodigio, una stranezza ... — Scrive da uomo di cuore; — diss'egli finalmente: — e ciò ch'egli dice dei miei vecchi mi tocca l'anima ... Puoi confidarmi il suo nome? Le parlo io, da onest'uomo ... — balbettò Filippo, — che cosa vorresti tu fare? — Quello che un uomo d'onore sa fare, quando per colpa sua, o d'altri, ha perduta la stima della gente dabbene ...
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Il servitore di due padroni
di Carlo Goldoni (estratti)
... Che dolci veglie, che amabili conversazioni goder mi faceste nel vostro studio! Pisa abbonda di peregrini talenti, e tutti della vostra società sono vaghi, ed io, in grazia vostra, ebbi agio di conoscerli, e di erudirmi, e Voi medesimo, pel corso di que' tre anni, che costì dimorai, foste a me un libro aperto, in cui io leggeva le più belle massime, le più eccellenti istruzioni, che vogliono a formar l'uomo ... Non ho veduto chi meglio di Voi sappia dividete il tempo, e così ben lo misuri, per darne giusta porzione a tutto, senza eccedere, e senza mancare Voi attentissimo alla vostra cospicua Cancelleria del Consiglio de' XII Cavalieri di Santo Stefano; Voi indefesso nel vostro studio, accuratissimo nel dilettevole esercizio delle adunanze d'Arcadia; pronto ad ogni richiesta di Poetiche Composizioni, piissimo frequentatore delle sagre Funzioni, delle società Cristiane, amante dell'onesta conversazione, vivace, lepido, e nella età vostra invidiabile alla gioventù, sapete unir cosi bene la religione, e l' Uomo, che nulla vi manca per essere un modello di perfezione ... Che peggio poteva io aspettarmi, se in luogo di procurar la riforma dei Teatri, avessi la corruzione loro prodotta? Ma peggio di tutto quel, che apparisce, peggio assai si minaccia ad un Uomo innamorato della propria Nazione, che si è creduto in debito di sagrificarsi per l'onor suo ... Non posso io gloriarmi di essere sì cautamente vissuto, che la vita mia elogi meritar possa, i miei difetti, le mie debolezze, le passioni mie mal corrette, sono da me medesimo rimproverate, e sentirei volentieri anche in oggi, che delle passate follie un Uomo saggio mi riprendesse, ma che perfida gente, d'enormi vizi ripiena, gente, di cui farebbe orrore il rammentarne i costumi, gente avvezza a viver e di menzogna, di maldicenza, d'inganno, intraprenda a parlar di me, e di screditarmi procuri, cosa dolorosissima mi riuscirebbe, se non mi confortasse la sicurezza, che svelando i nomi loro soltanto, caderebbono sopra di essi le ingiurie, e le maldicenze ...
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L'Olimpia (pagina 13)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Vi paio io uomo da tremare se ben sto mezzo nudo? LAMPRIDIO ... Dici dunque ch'io sia uomo da far truffe? EUGENIO ... S'io non facessi torto al boia che ti aspetta, ché ti veggio le forche scolpite negli occhi, ti sfreggiarei cotesta faccia bugiarda, accioché ogni uomo da questo segnale si guardasse non farsi ingannare da te ... (Se il desiderio che ho di veder mio figlio non mi fa parer ogni uomo lui, questi è Lampridio mio) ...
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L'amore che torna (pagina 11)
di Guido da Verona (estratti)
... Diceva che ormai non saresti più nel caso di retrocedere, checchè tu senta per l'una o per l'altra, e che d'altronde i tuoi propositi veri non possono essere quelli che ostenti, perchè «in fin dei conti, un uomo come Guelfo certo non ignora cosa valgano i milioni di casa Laurenzano ... Da uomo pratico non so approvarti, ma, come idealista, devo ammettere che il gesto può avere anche una certa bellezza ... Ti faccio una domanda sincera, da uomo ad uomo ...
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L'amore che torna (pagina 32)
di Guido da Verona (estratti)
... — Ma chi le ha detto questo? — fece l'uomo, animandosi, con una smorfia di compiacimento ... Voi che fate invece? Mentre state per conoscere il peso degli onori pubblici, siccome può seccarvi che qualcuno dica: «Sì, è un uomo di polso, lo si potrebbe mandare in alto ... — Dunque mi credete un uomo rovinato? È questo che volete dire? — Oh, questo, perdoni sa, lo si dice da un gran pezzo! Ma non è tutto lì ... L'uomo tentennò il capo, si grattò la fronte, poi disse: — Chi ne racconta una, chi un'altra ... Quand'eravate fidanzato, voi, non vi siete permesso proprio nessun capriccio? Siate sincero, veh! — Oh, certo, prima e dopo, quanto a questo! — Dunque, non vorreste permettere anche a me la stessa cosa? Quand'un uomo è alla vigilia di prender moglie, talvolta si sente opprimere da una certa malinconìa ... Ed inoltre, sia detto fra noi, mettendo a parte ogni questione di amore o di non amore, vi sembra mai possibile che un uomo ridotto a mal partito come son io trascuri per un capriccio tutti quei milioni, con insieme una brava, una bella ragazza che domanda solo di offrirmeli? Bisognerebbe esser pazzi, vi pare? — Mah ...
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L'amore che torna (pagina 35)
di Guido da Verona (estratti)
... E perchè dunque, un giorno, finalmente, non si sarebbe anch'ella stancata di vivere in disparte, per un uomo che più nulla poteva offrirle, neanche la gioia di rifugiarsi nella spensieratezza dell'amore, se anche questo mio grande amore si oscurava ormai di ombre angosciose? Così, quand'ella mi parlava con ardore de' suoi rapidi progressi, de' suoi futuri trionfi, un sorriso amaro passava su la mia bocca e provavo nell'anima un senso d'indefinibile paura ... — Tu non puoi figurarti, — le rispondevo, — che sforzo terribile sia per un uomo della mia natura quello di ricominciar la vita, e ricominciarla per forza, senza un'attitudine, senza un vero ideale ... Fra questi, mi avvenne una sera d'incontrare un uomo che tempo addietro mi aveva molto divertito ed incuriosito ... Oltre la soglia dei quarant'anni, alto e magro, con una fina espressione di sarcasmo negli occhi arguti, il mento adorno d'una leggera barba color di rame, i capelli biondi, grigi su le tempie, l'andatura dinoccolata, le mosse un po' feline, mostrando della sua persona e de' suoi abiti una cura soverchia, quest'uomo era certo fra que' molti personaggi ambigui che Parigi alimenta nel suo grembo, e vorrei dir nel suo covo, riserbando un campo vastissimo alle lor arti oscure ... Il suo discorso era gaio, paradossale, volubile, quantunque in ogni parola si tradisse la profonda esperienza ch'egli aveva dell'uomo e delle sue passioni, della vita e de' suoi casi ...
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L'amore che torna (pagina 41)
di Guido da Verona (estratti)
... All'età vostra, io mi domanderei ancora se Parigi fosse da vendere! — Oh, voi, caro d'Hermòs, voi siete fatto per non invecchiare mai! In voi c'è la stoffa d'un uomo straordinario, ed io vi ammiro, credetemi, vi ammiro e v'invidio ... Ho l'occhio esperto, e vedo in voi le tracce d'un uomo diverso da quello che ora siete ... Voi siete certo un uomo pieno di spirito, ma avete un gran difetto: quello di esser troppo teorico e poco pratico, almeno per gli altri ... Siate anche voi un uomo di spirito, caro conte! — Vi ripeto che non comprendo ... E sapete perchè? Perchè voi siete un uomo sospettoso ... Ma ditemi: perchè noi, che stiamo dietro le quinte, vediamo per esempio la duchessa tale vendersi ad un banchiere ebreo, visto che il marito non può darle, poveretto! più di centomila franchi all'anno per i suoi abiti, e, senza questi aiuti morganatici, non si avrebbero quei balli favolosi al palazzo dell'Avenue Friedland? Vediamo l'ultimo rampollo della maggiore famiglia di Francia prendere in moglie un'Americana stile «Liberty» — che magari ha già patita qualche avarìa durante la traversata? Vediamo un marchese, che non vi nomino, mischiare le carte a modo suo nel Circolo della «Rue Royale» ed un principe che ha qualche parentela nelle case regnanti esercitar l'usura dietro le spalle d'un uomo di paglia? Perchè? Ma è semplice! Perchè il turbine di questa vita lo esige come una necessità ...
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L'amore che torna (pagina 42)
di Guido da Verona (estratti)
... — Ebbene, — mi domandò Elia passandomi vicino, — cosa ne dite? In quel momento l'uomo, le sue parole, i suoi gesti, mi parvero singolarmente odiosi ed ebbi la tentazione di rispondergli con una sgarberia ... Gli dissi: — Vi ringrazio di avermi fatta conoscere una casa dove potrei divertirmi se fossi un uomo di spirito ... — Certo il d'Hermòs mi avrà un poco diffamato! Egli mi trova un uomo senza vizi, e questo, agli occhi di quel terribile uomo, sembra essere il peccato maggiore ... — Veramente con lui non ho protestato, ma con voi, con una signora che certo è in grado di apprezzare tutta la delicata eleganza che può essere nei vizi d'un uomo, non voglio subire una simile taccia d'insulsaggine ...
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L'amore che torna (pagina 46)
di Guido da Verona (estratti)
... — E' un uomo — disse — che non fa mai nulla per nulla ... E' un uomo che mi diverte: non voglio sapere altro ... È forse ancora ciò che rimane di meglio a fare tra l'uomo e la donna ... — Ma non siete un uomo fedele voi? — Fedeltà, infedeltà ...
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L'amore che torna (pagina 49)
di Guido da Verona (estratti)
... — Ricòrdati anzitutto, — gli dissi — che finora io sono sempre stato un uomo onesto ... Tu sei dunque un onest'uomo: questo però non vuol dire che io mi creda un briccone, o che, nella sua ragione filosofica, la mia morale valga meno della tua ... — Chiamo pregiudizio tutto quello che l'uomo non fa per timore dell'opinione altrui, ma che farebbe, quando avesse la certezza della impunità ... Egli era un intellettuale ed un sensuale; tu non sei in fondo che un uomo profondamente corrotto ... Ora, mentre da solo non hai l'audacia nè la forza di risorgere, un uomo ti si avvicina, e quest'uomo son io, il quale ti dice: «Vuoi ritentare la prova? Io possiedo per te qualche arma fatata ... » Vediamo; cosa rispondi a quest'uomo? Lo guardai nel viso, a lungo, prima di parlare; poi dissi: — Gli domando anzitutto perchè m'aiuta ... — Allora domanderò a quest'uomo, — seguitai sorridendo, — quali siano le armi che possiede, o se non parli per caso di armi proibite, perchè io non vorrei ferirmi per voler ferire ...
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L'amore che torna (pagina 52)
di Guido da Verona (estratti)
... Poi, vedi: neanche l'ami! E te lo dice un uomo tutt'altro che sospettabile di troppa sentimentalità ... Ma tu, vediamo, cosa fai per questa donna che dici di amare? Quali sacrifici sei capace di compiere per lei, nel bene o nel male, perchè in fondo è la stessa cosa, tu che non conosci nemmeno la tua volontà? No, Guelfo, tu sei un uomo tutto d'apparenze, ma in verità profondamente inutile e profondamente arido ... Ma infine perchè t'interessi ad un uomo tanto spregevole? — Ecco una domanda che mi pone in grave imbarazzo ... Un certo rincrescimento nel vedere un uomo come te ridotto alle meschine angustie della gran fauna borghese, una simpatia spontanea da uomo ad uomo, un bisogno quasi di paternità che m'invade con il crescere degli anni, ed ancora, che vuoi? la inguaribile malattia di tutti i maestri: quella di far discepoli, per non aver studiato invano questo grande problema della vita, la quale è un grande libro di chiromanzia, pieno di molta saggezza per chi vi sappia leggere ...
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L'amore che torna (pagina 63)
di Guido da Verona (estratti)
... Senza sapere se sarei rimasto a Roma o no, per l'affetto che mi legava a quel buon domestico e per avere accanto un uomo il quale mi rammentasse i bei giorni passati, gli risposi ch'ero lieto assai di riprenderlo e che, appena libero, andasse a riaprir la casa ... — Troverò modo di farlo súbito, signor conte! — esclamò l'uomo, e pareva non tenere in sè dall'allegrezza ... Mi parve d'essere come un uomo serrato fra i muri d'un corridoio tenebroso, che avesse da capo e da fondo le due porte murate ... Egli non era uomo d'abitudini mattiniere; aveva preso il bagno da poco e mi ricevette in accappatoio, con una faccia strabiliata ... Sapendo che si era molto parlato di lei, e che un uomo diverso dal De Luca forse avrebbe sempre veduta qualche ombra intorno alla sua persona ...
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L'amore che torna (pagina 87)
di Guido da Verona (estratti)
... Ma questo che importa? È un bisogno bizzarro che i morti hanno di essere una volta sinceri, quando più non li vigila nessuna prudenza umana, quando più non li stringe alcuna vanagloria di sè stessi, e nel becchino che li sdraia dentro la cassa di freddo rovere vedono quasi un ultimo funzionario della società umana, che viene per buttarli nella fossa come in un sacro immondezzaio; un funzionario alieno da metafisiche, immemore d'essere a sua volta un cadavere imminente, quindi una persona di buon senso, che valuta l'uomo e la sua spoglia con ammirevole semplicità ... Poichè, di fatti, ogni vita finisce in polvere ed ogni uomo ha nel mondo il suo becchino che l'aspetta ... Dunque non ti conosco, eppure so come sei: un uomo robusto e ruvido, qualcosa tra il facchino in livrea ed il sacerdote in abito civile ... Fra le tante cose delle quali non ho saputo rendermi conto nella vita, è quella di non aver saputo comprendere come mai, fra i tanti mestieri che vi son da fare al mondo, un uomo possa liberamente scegliersi quello del becchino ... «Brav'uomo, — ti dirò, senza muovere la bocca suggellata, — brav'uomo, fa piano! e bada che non cápita spesso ad un volgare becchino par tuo di mettere sotto la terra un uomo quale io fui ...
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L'arte di prender marito (pagina 3)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... fanciulle cercan sempre una stessa cosa, una cosa sola: l'uomo ... Nè brutto nè bello, ma con quel pallore, quella magrezza, quell'andar dinoccolato e incerto che ti mostrano lo sforzo grande, che fa la natura per trasformare un fanciullo in un uomo ... E su Enrico si appoggiarono tutti gli incerti desiri, tutti i sogni di Emma; e in lui, senza avergli mai parlato, senza averne neppure di lontano udito la voce, cercò l'uomo ... E l'uomo Enrico cercò la donna Emma e l'amò, poeticamente, ingenuamente; con tutte le sublimi puerilità d'un primo amore ... Enrico era giovane ed era un uomo! Non ne conosceva il carattere nè il pensiero ...
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L'arte di prender marito (pagina 5)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Il primo aveva 26 anni ed era l'ingegnere Rinaldini, più uomo di scienza che ingegnere; il secondo era il marchese di Acquafredda, di 60 anni e tre o quattro volte milionario ... Non sei solamente un ingegnere, ma un uomo ... Soprattutto il padre, che, come uomo di scienza anche lui, aveva subito pesato il valore di quel giovane ... Un uomo su cui nessuna lingua, fosse la più maledica di questo mondo, avrebbe potuto sfogare la sua malignità ... Era l'uomo più incoloro, più inodoro, più insaporo, come diceva il mio Professore di storia naturale, parlando del diamante ... Insomma il marchese di Acquafredda era, per dirla col linguaggio di moda, un uomo perbene ...
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L'arte di prender marito (pagina 9)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Nelle questioni poco importanti poi, in quelle, in cui il sì e il no son tanto vicini da toccarsi e quasi da confondersi, l'uomo mostra la sua superiorità, cedendo sempre alla moglie, che per esser donna ha già tante ragioni di umiliazioni e di dolori nella vita sociale ... Il marito debole è un uomo di sesso incerto, in cui il corpo è maschio e l'anima è femmina ... Ecco l'uomo debole, che finisce a furia di sconfitte a perdere la propria stima e a farsi compatire da tutti e specialmente dalle donne, che, pur dicendosi eguali a noi nei diritti (non nei doveri però), vogliono pur sempre trovare nell'uomo un albero robusto a cui possano appoggiarsi fidenti e sicure ... Nulla è per le donne più spregevole nell'uomo che la debolezza ... Quando in un matrimonio si invertiscono le parti e la donna è più forte dell'uomo, essa se ne serve come di uno strumento comodo e buono a tutto; ma in cuor suo lo compatisce e lo disprezza, e intanto cerca altrove l'uomo uomo, a cui possa dare il corpo e l'anima; del cui amore possa sentirsi fiera e superba ... La donna superiore si sente umiliata di trovar l'uomo inferiore a sè stessa e lo tratta, anche nei casi migliori, come si trattano i bambini, con pietà, con tutti i riguardi, come creatura che ha bisogno di protezione e di indulgenza ... La donna, quando è stretta fra le braccia di un uomo che ama, vuol guardare in alto, per trovare il suo sguardo, vuol dover rizzarsi sulla punta dei piedi per poterlo baciare ... E la moglie sarà frattanto rimasta ancora senza colpa? * * * I due sposi hanno la sventura di avere un figliuolo, che non ancora uomo è già corrotto e perverso ...
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L'arte di prender marito (pagina 10)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Sii uomo, per Dio! Quella brava donnina, religiosa fin nei capelli, non aveva mai pronunziato il nome di Dio invano ... La signora esce sdegnata dalla camera, non senza dire con voce alta e prorompente: —Ma quest'uomo non è un uomo! * * * Figliuola mia, ti risparmio altri quadri della debolezza umana, perchè son brutti a vedersi, più brutti a descriversi; ma essi sono infiniti di numero e svariatissimi di forme ... Non sposar mai un uomo debole: quasi quasi ti direi: sposa piuttosto un uomo tiranno ... A voi pare, che un uomo, che non diffida della propria moglie, che non si mostra turbato, se un altro la trova bella e glie lo fa capire, è un uomo che vi disprezza o non vi cura ... Uomo non geloso vuol dire uomo indifferente; uomo geloso, uomo amoroso; uomo gelosissimo, uomo innamoratissimo ... Ma diffidare ad ogni ora di esser traditi, ma guardare in cagnesco ogni uomo che si avvicina a lei o le parla o le sorride, è offenderla senza diritto, è tormentarsi senza ragione; è avvolgere il proprio nido d'un fumo acre e pungente, che mozza il fiato e asfissia l'amore ... Li condannerei, perchè in essi non vedo che il grido e il morso della belva umana, e perchè dopo tutto sono omicidi; e nessuno al mondo ha il diritto di uccidere un altr'uomo ... E maledetti con essi i giurati e i giudici, che li assolvono, calpestando la più giusta delle giustizie! * * * L'uomo geloso per temperamento, lo è così fatalmente, così necessariamente, che non può nascondere in nessun modo la propria debolezza, che non vorrei chiamare passione; perchè se di questa ha le violenze e gl'impeti irragionevoli, non ne ha però nè i simpatici ardori, nè gli scatti generosi ... Ogni uomo che si avvicina alla nostra donna è un nemico, e il sospetto si erige convulso, feroce, e diviene accusa, condanna ... L'uomo geloso ha tutti i diritti, nessun dovere ... L'uomo geloso è un poliziotto ed è un tiranno; per cui presenta in una volta sola tutte le insidie piccine, maliziose, ributtanti della spia e tutte le prepotenze brutali del boia ... Ogni atto, ogni parola della moglie è passata alla trafila dell'inquisitore, ogni sguardo che dirige ad un uomo e ogni sguardo che l'uomo dirige a lei, è studiato colla lente d'un ottalmoscopio, più acuto di tutti quelli inventati dai medici oculisti ... L'uomo geloso è sempre armato di lenti per vedere ciò che c'è o non c'è; di tutte le armi da taglio e da fuoco per ferire o per uccidere ... Figurati, cara bambina mia, come si debba esser felici in tale ambiente e con un tal uomo sempre vicino, sempre diffidente, sempre pronto ad accusare o a condannare; col cipiglio dell'inquisitore, colla mannaia del carnefice! Il pretendente, il fidanzato è sempre ipocrita, volendo o non volendo, o perchè nasconde i proprii difetti o ingrandisce le proprie virtù; ma la gelosia è forse la cosa più difficile fra tutte a celarsi; perchè è prorompente, esigente; novanta volte su cento irragionevole ...
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L'arte di prender marito (pagina 12)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Non ho mai saputo capirne il perchè; ma è dimostrato, che le informazioni che si chiedono sul valore di un uomo o di una donna, come candidati al matrimonio, son sempre incerte o false, o, nei casi migliori, contradditorie ... È così raro questo coraggio, che si nasconde o si maschera la verità anche quando si tratta di una cameriera o di un cuoco! Dunque, figliuola mia, tu devi scoprire l'uomo avaro o che è sulla strada di diventarlo; coi soli tuoi occhi, colle sole tue forze ... Quanta psicologia celata, misteriosa e potente sta nascosta nell'accento, che diamo alle parole! Quante volte io ho scoperto un amore celato nelle più profonde pieghe dell'anima, al solo sentire pronunziare da un labbro il nome di un uomo o di una donna! Il discorso camminava piano, sereno, senz'urto e senza scosse; ma la voce che doveva tradurre quel nome si abbassava a un tratto di una o due note o si faceva leggermente tremula o tutto al contrario, si innalzava saltellando disinvolta, come se volesse nascondere la trepidaziane, con cui il cuore accompagnava quella cara parola ... Ciò che è l'essere amato per chi ama è il denaro per l'uomo avaro ... Se fossi un gran pittore psicologico, vorrei fare due quadri e metterli l'uno di fronte all'altro, come due faccie d'uno stesso prisma, Nell'uno e nell'altro lo stesso uomo, ma nel primo quando conta del denaro che deve pagare; nell'altro quando conta del denaro che gli vien pagato ... E sotto scriverei: Paga!—È pagato! E vi assicuro, che in quei quadri saprei mettere tante quantità d'uomo, da lasciarne davvero pochino al di fuori di quelle due cornici ... * * * Bambinuccia mia, non sposare un uomo avaro ... Io m'immagino sempre di vedere nelle mani dell'uomo avaro un paio di forbici rugginose e stridenti, sempre pronte a recidere ogni ramo che germoglia sull'albero della vita, ogni fiore di entusiasmo che si apre nelle aiuole della giovinezza e della felicità ... Figliuola mia, non sposare mai un uomo avaro! IL MARITO LIBERTINO ... E poi, come di scatto: —L'uomo libertino è un uomo troppo liberale ...
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L'arte di prender marito (pagina 15)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Essi non sono mai stanchi che d'una sola stanchezza, quella dell'ozio; mentre l'uomo per sentirsi vivere, per godere della vita deve provare ogni giorno un'altra stanchezza, l'unica salubre, l'unica umana; quella del lavoro ... Il lavoro ha tante vie, che a percorrerle tutte un uomo dovrebbe vivere cento vite ... E l'uomo che lavora, quando ritorna a casa e cerca la moglie e sorridendo le narra il frutto dei suoi travagli, trova un altro sorriso, che risponde al suo; e prova l'ebbrezza di chi entrando in un giardino è salutato dai fiori, che per lui esalano il profumo delle loro corolle; e l'amore lo riposa dalla stanchezza, e la coscienza di non aver vissuto invano gli fa tener alta la fronte e gli fa brillar l'occhio di gioia ... Figliuola mia, non sposare mai un uomo ozioso ... Ma era per dirti il perchè non potrai sposare un uomo di condizione troppo diversa dalla tua ... * * * Tu dunque sposerai un uomo che esercita una delle professioni, che si chiamano liberali; forse perchè lasciano spesso la libertà di morir di fame ...
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L'arte di prender marito (pagina 16)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... La professione è tanta parte di un uomo, che non si può levargliela di dosso senza strappare qualche lembo di pelle; senza lacerarne anche le carni ... Lo stesso uomo, collo stesso cuore, colla stessa intelligenza, colla stessa ricchezza sarà un marito diverso, secondo che sarà banchiere o medico, militare o avvocato ... Pensa prima al carattere, all'intelligenza, a tutto ciò che costituisce l'uomo per sè e in sè, e poi e poi bada un pochino anche alla professione, pensando che anch'essa porterà in casa tua fiori e spine, che influiranno sulla tua felicità domestica ... Uomo politico ... Molte fortune si devono alla santa alleanza dell'ardimento dell'uomo coll'economia della donna, della larga comprensione degli affari collo studio minuto dei particolari ...
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L'arte di prender marito (pagina 17)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... In questo secolo nevrosico il banchiere e l'uomo politico sono quelli, che più di tutti gli altri risentono le scosse di questo nostro mondo, che si dibatte ogni giorno fra le scosse galvaniche di chi lo vuol far correre e saltare e i delirii narcotici di chi vorrebbe addormentarlo nei sogni del passato ... Io avevo pensato, ripensato e meditato: avevo voltato la cosa per diritto e per rovescio, con lente di microscopio e scalpello di anatomico, credevo di aver anatomizzato ogni fibra e misurato ogni cellula; ed ecco che all'occhio della donna di botto, senza bisogno nè di tempo, nè di lenti, nè di scalpello, appariva il lato debole, eppur onnipotente della questione; quello appunto che io non avevo veduto e neppur sospettato! E non l'avevo visto, perchè io era un uomo, e la tua mamma, la mia, lo avevano subito scoperto, perchè eran donne e perchè la natura ha dato ad esse gli occhi del cuore, che vedon le cose più profonde e le più vere; quelle che toccano la salute e la felicità delle persone che esse amano! E non è forse per questo, che la natura provvida ha fatto l'uomo diviso in due metà, disgiunte nei corpi, ma riunite in uno stesso fiato d'attrazione e di amore; due metà che non possono viver separate, che con dolore e coll'atrofia della vita in due; che è poi l'unica vita vera e completa, quella che costruisce il nido e crea gli uomini? Nell'una delle due metà avete la sentinella previdente e vigile, che spia il pericolo, che raccoglie il fremito del vento che minaccia, del fulmine che s'avvicina; nell'altra il pugno che si prepara alla difesa e all'offesa ... E non è che avvicinando queste due metà, che saldandole insieme con quell'attrazione cosmica e divina, che è l'amore: che abbiamo l'uomo, l'uomo vero e intero, l'uomo completo e felice ...
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L'arte di prender marito (pagina 20)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Là senza toga è felice di ritornare anch'egli un uomo; null'altro che un uomo ... Era un uomo spesso sudicio, quasi sempre distratto, che non si occupava d'altro che dei suoi insetti o delle sue piante, del suo laboratorio o delle sue medaglie, e per lui il resto del mondo non esisteva ... Uomo felice, se mai ve n'era uno, non faceva però felici quelli che vivevano con lui ... Dovunque respira un uomo o sospira una donna il pensiero di tutti penetra e s'infiltra, e nessuno può fuggire a quella corrente, che circola lungo i fili telegrafici di tutto il mondo, che vibra in ogni pagina di libro o di giornale ... Si son strappate tante siepi; si son rotte tante dighe, che oggi riesce impossibile ad un uomo di esser solo e di vivere della sola propria vita ... Se sei ambiziosa, figliuola mia, sposa un uomo politico ... Se invece ami la quiete, la modestia serena di una casa, in cui non entri lo squillo delle bande festanti, ma neppure la pietra dei malcontenti; non sposare mai un uomo politico ... L'uomo politico è un soldato, ma che non si rassegna a rimanere semplice fantaccino ...
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L'arte di prender marito (pagina 21)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Ecco perchè l'uomo politico è spesso e dovrebbe esser sempre soldato; mentre è invece talvolta brigante ... Se tu hai influenza sull'animo di tuo marito, uomo politico; tiengli alto il cuore, senza eccitar mai la sua ambizione ... È sacrilega distinzione, quella di due onestà e ho sempre rabbrividito, udendo queste parole, che giudicavano un uomo: —È un gran galantuomo nella vita privata, ma in politica… ... È forse perchè il militare, dopo aver conosciuto i volgari amori della piazza e le facili avventure delle brevi guarnigioni, dopo avere insomma amato molte femmine, desidera conoscere e amare una donna? È forse perchè il soldato è sempre un uomo scelto fra molti e quindi bello e forte e molto maschio? È forse perchè la vita artificiale e regolamentare, che lo opprime e lo schiaccia per tante ore del giorno, gli fa sentire più vivo il bisogno di una casa senz'altro regolamento che l'amore, senza altri ordini del giorno che le carezze quotidiane? È forse perchè la casa è il miglior contravveleno della caserma e il desinare in famiglia il premio di tanti pranzi nei restaurants? È forse perchè il militare abituato a farsi la propria valigia, a curare le proprie cose, a tenerle in ordine e in grande pulizia, è una specie di buona ménagère e portando tutte queste abitudini e abilità in una famiglia, è anche per questo un ottimo marito? È forse perchè obbligato sempre ad applicare una disciplina molto dura, a fare il burbero per forza; è felice di abbandonare in famiglia le redini del comando e d'essere compiacente e tenero colla moglie e i figliuoli? Per quale di queste ragioni la donna, sposando un soldato, ha maggior probabilità di esser felice? Forse per nessuna di esse esclusivamente, ma per tutte quante prese insieme ... Non importa!—Egli è un uomo e quindi un marito ...
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L'arte di prender marito (pagina 22)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Esse non hanno avuto la fortuna di trovare nei sentieri della vita l'uomo del loro cuore e son rimaste ragazze ... * * * Il disaccordo fra un uomo e una donna, che si uniscono coi vincoli del matrimonio, può esser triplice ... Del resto si può uccidere un uomo anche a colpi di spillo ... E tu lo saprai cercare, e lo saprai trovare l'uomo che ti faccia felice moglie e madre fortunata ... * * * Tu hai sempre a pensare, che il matrimonio è la somma di due esistenze, di due corpi, di due anime, e che messi l'uno accanto all'altro avrebbero a dar per risultato non solo dei figliuoli, ma la perfetta felicità di un uomo e di una donna ...
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L'arte di prender marito (pagina 23)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Conosco matrimonii molto felici, nei quali la donna dà novantanove, e l'uomo non dà che uno ... Così facendo, tutto il di più che ti sarà concesso dall'uomo sempre egoista e sempre meno amoroso della donna, ti sembrerà un dono inaspettato, una cara sorpresa ... * * * Le fanciulle quando prendono marito conoscono l'uomo dai romanzi ... L'uomo è come l'usignuolo; non canta che quando fa all'amore ... L'uomo è meno di lui, perchè non mette fuori i trilli della sua poesia che in una sola primavera; quella del pretendente ... A meno di aver sposato un uomo indegno di questo nome, un egoista di ghiaccio, un vizioso da bordello, un eunuco del cuore; egli ti amerà sempre e molto, pur che tu lo ami sempre e molto ... Amor che a nullo amato amar perdona è un verso solo della Divina Commedia, ma è divino davvero, perchè governa quasi tutta la legislazione dell'amore, e finchè l'uomo pesterà coi suoi piedi questo pianeta, potranno mutare le leggi, le consuetudini dell'umana famiglia, ma l'amore sarà sempre il figlio dell'amore ...
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La favorita del Mahdi (pagina 10)
di Emilio Salgari (estratti)
... E quest'uomo chi è? —Contro chi, Dhafar pascià conduce i suoi uomini? —Contro il ribelle Mohammed Ahmed ... Non è possibile! —Perchè? Il Mahdi non può dunque amare come gli altri mortali? —Io l'odio quest'uomo, lo esecro! —Hai torto Abd-el-Kerim ... Quest'uomo che tu esecri è il vendicatore degli Arabi che languono sotto il giogo e la sferza dei Turchi ed infedeli ... —Ah! tu hai amato un altra uomo adunque? chiese l'arabo ... —Sì, un uomo bello e prode come te, che mi giurò eterno amore e che mi trasse sulle rive del Bahr-el-Abiad per poi abbandonarmi ... Ella si fermò incerta nello scorgere un uomo appoggiato ad una carabina in attitudine sospetta ... —Sai chi era quell'uomo che ti giurava eterno amore? chiese egli, affettando la massima calma ... —Ti dirò allora che quell'uomo è promesso a una donna, che questa donna, che trovasi presentemente a Chartum, si chiama Elenka, e che Elenka è mia sorella! —Tu menti! esclamò l'almea, saltando innanzi come una leonessa ferita ... L'almea fece un gesto di disprezzo, gli volse le spalle per allontanarsi, ma il greco non era un uomo da scoraggiarsi, nè da lasciarsi sfuggire così facilmente la preda che con tanta impazienza aveva atteso ... Perchè non vuoi esser mia? —Perchè amo di già un altro uomo ...
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La favorita del Mahdi (pagina 71)
di Emilio Salgari (estratti)
... Io lo conosco bene quell'uomo e so che ama ancora quella donna ... —E quello che conduci è…? —L'uomo di cui ti parlai ... —E quale sarebbe? —Sai che io vengo a denunciare un uomo che tu esecri, un uomo che ucciderai appena ti avrò detto chi sia esso e che cosa fece ... —Ebbene? —Bisogna che tu giuri di abbandonarmi quell'uomo onde io lo faccia morire come meglio mi piacerà ... —Vedi quest'uomo? disse Ahmed al beduino ... Mi occorre l'uomo che io tradisco ... —Vòkara, impadronisciti di quell'uomo ... —Persisti ancora a tacere? chiese Ahmed che sentivasi preso da una viva ammirazione per quell'uomo che sfidava così imperterrito la morte ... Alzati, parla e io ti giuro che ti darò vivo l'uomo che mi chiedi ... Sai tu, con chi fuggì? —Se l'avessi saputo quell'uomo non vivrebbe più ... —Fathma, rimasta sola, discese al Sud, giunse a Hossanieh dove accampava l'armata di Dhafar pascià e qui si innamorò di un altro uomo che non ebbe paura di amare l'ex favorita dell'inviato di Dio ... È lui quest'uomo? È lui questo amante della mia favorita? —Sì, è proprio lui, l'arabo Abd-el-Kerim ...
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La favorita del Mahdi (pagina 75)
di Emilio Salgari (estratti)
... Come sta l'uomo che ti donai? —Molto male ... —Voglio dire che tu conosci la mano colpevole che rovinò il mio uomo ... Chi vuoi che sia stato? —Un uomo che aveva interesse perchè l'arabo crepasse ... —E quest'uomo si chiamerebbe? —Ahmed Mohammed, disse il beduino audacemente ... Vattene! —E il mio uomo? —Che muora ... Impadronitevi di quest'uomo e consegnatelo al carnefice ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 11)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Parevati egli uomo? STR ... Uomo, eccetto che i piedi, che pareva sempre gli avesse d'oca: sempre gli portava rivolti indietro, tal che rimanevano l'orme a contrario ... Qual credete voi che fusse la cagione che si mostrasse uomo nel volto e negli altri membri, e ne' piedi oca? DIC ... Tu leggerai, questo in tutti i libelli delle querele: il diavolo ovvero il demonio, o vuoi dire satanasso, mostrarsi in forma d'uomo, eccetto i piedi: di che mi sono spesso maravigliato e immaginatomi, che la causa sia che non possa interamente pigliare la forma umana, non essendogli concesso rappresentarla nei piedi; e forse può essere che i piedi più tosto che l'altre membra non rispondino all'altre fattezze; perchè usavano già nei sensi mistici significare gli affetti per i piedi; e per questo gli porti rivolti indrieto e a contrario ... Che bisogna che tu ti maravigli, avendo letto appresso di Plinio che l'anima d'Ermolino Clazomenio andava vagando fuor del corpo, e quella figura di corvo che era solita partirsi dalla bocca d'Aristeo Proconesio, la quale dicevano essere la sua anima, non era veduta da tutti gli uomini, ma da qualcuno, e molto meno ancora ti maraviglieresti, se tu sapessi quel che fu detto da Aristotile, e confermato da altri di quell'uomo tasio ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 19)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... di quell'uomo, donde è uscito il seme che gli usono ... Imperocchè quel demonio, che come donna si congiunge con l'uomo, quel medesimo poi, congiungendosi con la donna sotto forma di uomo, gli rende il seme che prima dall'uomo avea ricevuto ... Laonde la donna che ingravida s'ha a pensare ch'ella sia ingravidata da quello uomo, da cui venne quello stesso seme, e se alcuni erano falsamente creduti figliuoli di Dee, s'ha ancora da credere, che i demonj abbiano rubati i parti veri ad altre donne, ed avergli dati a quelle che per tal via beffavano, e così averle ingannate, facendole allevare i figliuolini d'altre suppostigli per suoi ... Orfeo andando d'Asia in Tracia, ed in Grecia, così come fu primo autore di rimuovere il culto di molti Dei, così fu anco autore di maledire questo vizio, e fu tenuto il primo uomo, che fusse appresso de' Traci, o (come vogliono più tosto alcuni) primo appresso de' Taurini ... Io ho conosciuto un uomo che esercitava a piedi l'arte del soldo, il quale m'affermò più d'una volta d'avere auto a fare con un demonio, che si credeva essere donna di carne, e narrava l'uomo poco astuto la cosa essere ita così: cioè che sendo in Toscana ed andando a Pisa per faccende, avendo passato un certo Castello, che è in quel di Pisa, dove avea perduto a giuoco tutti i denari che aveva, andava via bestemmiando quanto poteva ... Finita la faccenda, il valente uomo si venne manco, e stette sei ore in terra tramortito, dove che trovato da compagni (che erano assai a drieto per la medesima via) fu portato alla città, e quivi ebbe male sei mesi: si pelò tutto, e dicono che avea le calze arsicciate, non altrimenti che se 'l fuoco le avesse avvampate per di fuora, e ricordossi poi d'essere stato molestato da lei che non tenesse in mano una asta che aveva il ferro a guisa di croce, promettendogli darneli una più bella ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 22)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Imperocchè stima Agostino che lo spirito imaginario dell'uomo, come che egli avesse presa effigie corporea di qualche animale, appaia così essere egli a' sensi degli altri uomini; e così anco pare l'uomo di essere a sè stesso, e così giudica, che i gesti di quelli asini, e le cose fatte sotto spezie di cavallo che porti la soma, e le dispute di filosofo che discorra le cose di Platone senza corpo, e 'l negozio mutabile e vario de' lupi d'Arcadia, ed i versi d'Ulisse, che trasformano i compagni d'Ulisse, debbino attribuirsi allo spirito imaginario, al quale così paia, e la cerva essere sopposta e messa dal demonio in cambio d'Ifigenia, e gli uccelli in cambio de' compagni di Diomede ... Perchè si sa di concordia comune de' teologi, che il senso dell'uomo, e lo spirito imaginario è sottoposto alla potenza del demonio per sua natura; per essere sustanza più bassa che non è quella, e separata da ogni materia e da ogni mole corporea ... Mostrossi anco per le storie, che narrano l'azioni ed i gesti di coloro, che si elesseno vita solitaria negli eremi e ne' diserti, essersi fatto per incanti che una donna paresse una cavalla, e questo incanto esser stato guasto per mezzo de' preghi e delle orazioni di Mario, uomo santissimo ... Così ingannava la vista degli altri il velo dell'imagine di quell'uomo, che in Salamina di Cipri pareva un asino, e non quella della donna maga, per il medicamento della quale si sentiva turbare l'animo, e circondarsi dalla forma asinina, sotto la quale stette tre anni a portare legne in cambio di giumente: dove che poi aiutato dalla prudenza de' mercatanti genovesi, i quali accorgendosi che questo asino s'inginocchiava agli usci delle chiese per adorare, giudicarono non essere bestia, e procurarno di liberarlo da quel malefizio, e fare punire la donna incantatrice ... Per certo che molte cose si posson fingere, e molte parere altrimenti che elle non sono per inganno del demonio; e stando l'anima e 'l corpo nel medesimo uomo si possono fare e travagliare molte cose ...
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La vita comincia domani (pagina 10)
di Guido da Verona (estratti)
... Egli tacque un momento, poi soggiunse: — Hai ragione d'amarlo, è un uomo che merita di essere amato ... Giorgio riprese: — È l'uomo più virile ed è l'anima più vasta che incontrai su la terra ... ben sapendo che l'uomo, comunque creda di amare, qualsiasi nome purissimo voglia dare all'amor suo, non è mai altro nel fondo che un accanito e geloso pretensore, il quale perdonerà tutte le dedizioni, tranne quella, o bestiale o divina, che avviluppa due corpi amorosi ... Se può chiamarsi amore quel senso timoroso che ho di lui, non è l'amore d'una donna; ma invece un'ammirazione senza desiderio, e tuttavia così femminile, che forse un uomo non potrebbe giungere ad intenderla mai ... Ma la mia vita, Giorgio, è ben altra; ed è così lontana dalla sua, come potrebbe esserlo da quella immaginaria d'un uomo conosciuto in un libro ...
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La vita comincia domani (pagina 17)
di Guido da Verona (estratti)
... Gli pareva d'essere accanto ad un altro malato, ad uno dei tanti che aveva ritolti alla morte o vegliati nelle agonie; gli sembrava quasi d'essere l'artefice davanti all'opera, e di doverla compiere con quella tranquillità di spirito che pareva separarsi dal suo cuore d'uomo; gli sembrava di non esser altro che una macchina, attenta e paziente ... Allora l'uomo — non più il medico — pensò ad un tempo lontano della lor giovinezza, quando quella creatura sfinita era un maschio avventuriero della buona strada, e si erano data la mano, da uomini, da galantuomini, per affrontarla insieme, la vita ... E ogni tanto domandava a sè stesso, quasi con un senso di reale incertezza: — «È lui? proprio lui, quest'uomo che ora giace? quest'uomo ch'io faccio morire? È lui? Giorgio? ... Era in quei giorni assorto pienamente dal lavoro, nervoso, irritabile, pervaso da quella febbre che accende l'uomo il quale sappia di possedere in sua mano una forza prodigiosa e debba farla riconoscere dalla ottusa diffidenza di coloro che paventano la novità; non viveva che tra la Clinica ed il laboratorio, trascurando il cibo, accordandosi poche ore di sonno, sostenuto solo da quella incurvabile volontà che gli stava confitta nel cuore come una lama, fino all'elsa, in un legno duro ... E però si rammentava anche la voce di Giorgio, quando gli disse quelle parole; una voce che non gli aveva udita mai, vergognosa o timida, come la voce dell'uomo che debba farsi perdonare una colpa ...
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La vita comincia domani (pagina 22)
di Guido da Verona (estratti)
... — Se sapeste che poca cosa è la scienza d'un medico davanti ad un problema così complesso come la vita d'un uomo! — Ma io vedo che muore! — interruppe Stefano soffocando la voce ... — No, non ingannatemi, Andrea! Benchè vecchio, sono ancora un uomo e voglio sapere la verità ... Giorgio è un uomo onesto, penserà da sè stesso alla moglie ... — Ma Giorgio ha pure un fratellastro, un uomo dissoluto e rapace, che gli ha dato già troppe noie cercando in mille guise di estorcergli denaro ... L'ora della morte è quella della riconoscenza o del rancore: bisogna che l'uomo si risolva da sè all'una od all'altra cosa ...
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La vita comincia domani (pagina 24)
di Guido da Verona (estratti)
... Camminava per la camera nervosamente, come un uomo da tutte le parti accerchiato, il quale voglia fendere nella calca a fronte bassa per aprirsi un varco ... Più tardi compresi che il bene si fa nell'ombra, da soli, piegando la fronte sui libri, o con le braccia nude fino al gomito, medicando l'anima dell'uomo e la sua carne piena di contaminazioni ... Volevi dire che tra uomo ed uomo tutto è caduco e distruttibile, tutto può mutare improvvisamente, per un caso fortuito, perchè appunto noi siamo esseri caduchi e mutevoli, schiavi anzi tutto del senso che ci dómina con vera tirannia ... Era nel mio destino d'uomo ... Uomo, avrei voluto vivere, e per vivere mi sarebbe stato necessario difendermi da te ... Dopo aver velocemente riflettuto, Andrea esclamò: — Le tue parole sono troppo grandi per un uomo: io non le credo ...
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La vita comincia domani (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)
... — «Io sono Andrea Ferento: un uomo che sa di avere ucciso, — raccontò a sè stesso ... — Un uomo che dovrà vivere congiunto con la memoria di questo atto incancellabile ... Cos'era la fine d'un uomo in quella eterna bellezza? Cos'era più, in quel silenzio parlante, il piccolo silenzio d'una bocca suggellata? Cos'era il senso d'una parola umana dentro quella trasformazione perpetua, che andava dall'inconoscibile verso l'ignoto, travolgendo seco infinite agonìe, facendo scoccare innumerevoli vite nel fulgore d'un istante? Fibrule, atomi, pulviscoli, o uomini, perchè urlate? Cosa scaglierete di voi contro questo immenso andare? O fuscelli nella bufera, o piume nel vortice, cosa importa mai all'Assoluto, che voi diciate: — Vivere ... Il Tempo era un nettare che l'uomo beveva per dimenticarsi dell'attimo anteriore, per allontanarsi dalla sua spoglia vicina ...
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La vita comincia domani (pagina 42)
di Guido da Verona (estratti)
... Sono un uomo serio, ti ho detto; e per conto mio sarà come se non avessimo nemmeno discorso ... — egli fece, con aria principesca, — bazzécole! Ma non appena fu solo, Tancredo pensò che la fortuna d'un uomo consiste alle volte nel trovare il bandolo d'una matassa molto arruffata, e mentre si piegava sul davanzale per rinchiudere le persiane, lungamente i suoi occhi affascinanti rimasero avvinti a quel fascio di luce rossastra, a quel lento fiume di polvere che scaturiva dalla finestra del morto ... La sua professione confessabile era quella di giornalista, e faceva il redattore estemporaneo di quei giornaletti effimeri nati per vendere il lor silenzio, talvolta per fomentare uno scandalo, per farsi complici d'una equivoca speculazione, talvolta per servire gli odii o per lusingare le ambizioni d'un uomo potente ... — Che uomo ...
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La vita comincia domani (pagina 47)
di Guido da Verona (estratti)
... — Dandolo Zappetta! — esclamò Tancredo, — qui vedremo veramente che uomo sei, perchè veniamo da te per incaricarti d'una inchiesta siffatta, la quale, se desse risultati positivi, basterebbe in fede mia per mettere a soqquadro l'Italia! — Davvero? — esclamò Dandolo, pizzicandosi le mutande, ma senza un eccessivo stupore ... — Ma se invece si trattasse d'un abbaglio, d'uno di quei fenomeni che sono talvolta l'ìndice della perversa fantasia popolare, i veri casi di pazzia dell'Anonimo, e se ciò non ostante voi voleste, basandovi sui rumori d'una borgata, macchinare contro quest'uomo, che ammiro altamente, uno scandalo indecoroso a puro scopo di lucro, qualcosa insomma che abbia l'aria d'un ricatto ... Il Ferento, oltre la sua propria forza d'uomo politico, di agitatore, di scienziato, è anche massone; anzi è, od era, uno fra i più potenti capi della Massoneria ... — Dunque a voi due pare — disse Tancredo — che non si possa far nulla contro un uomo così potente? — Non volevo dir questo, — riprese lo Zappetta col suo tono dimostrativo, — ma certo sarebbe da pazzi mettersi al cimento senza la certezza di riuscire ... Poichè sappiate che contro un uomo così forte potrebbe solo cimentarsi un rivale della sua tempra, o l'avversaria che vince tutti: la folla ...
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La vita comincia domani (pagina 53)
di Guido da Verona (estratti)
... Il suo nome volò da ogni bocca: — «Viva Andrea Ferento!» Lontano, alto, per l'aria libera, il suo nome cantò: — «Viva Andrea Ferento!» E volando e cantando inebbriava il cuore dei giovani, perch'era un nome di ribelle anch'esso, e lo portava un uomo ch'era giovine ancora, che aveva sempre insegnato a vivere combattendo, a cercare i pericoli delle più dure battaglie, generoso alfiere d'una insegna di libertà ... In un minuto di silenzio egli guardò la folla dominata, e si sentì padrone senza contrasto di quei giovani cuori pieni di forza e d'impeto; padrone di quei muscoli docili e forti, ch'egli poteva ben ghermire nel suo pugno, e temprarli e fletterli come buone lame da combattimento; poich'egli portava duramente inciso nella sua maschera d'uomo quel segno di alta potestà che fa brillare nell'ombra delle moltitudini la faccia dei ribelli e dei dominatori ... Ma, vinto con una tensione dei nervi quell'impreciso attimo di paura, ecco egli era novamente l'uomo limpido e ferreo, il qual cercava d'imprimere in ogni cosa che facesse un segno della propria volontà ... Non era uomo da conoscere ciò che si chiama volgarmente il rimorso, poich'egli sapeva prima, e credeva di saper tuttora, che s'era impadronito, nell'uccidere, d'un suo virile diritto ... d'una sera, dell'anno antecedente, o forse d'un tempo ancor più lontano, quand'egli appunto se ne stava così, fermo, a contemplare dalla finestra la bella piazza illuminata, allorchè gli avvenne di riconoscere un uomo che per il mezzo la traversava; un uomo alto, magro, leggermente curvo, che veniva incontro alla sua casa, e camminando guardava se ci fosse ancor lume nelle sue finestre, lassú ... Gli parve che il senso della moltitudine, del frastuono, il senso attuale di quella piazza, consistesse appunto nell'uomo che certa sera la traversava, nè ora la traverserebbe mai più, nei giorni tumultuosi ch'eran per nascere su l'infinita vita ...
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La vita comincia domani (pagina 54)
di Guido da Verona (estratti)
... Si sentiva ridivenire con voluttà un illogico e docile uomo, libero da tutte quelle complicazioni cerebrali che lo spingevano indefessamente alla ricerca di «cause ulteriori»; s'accorse che pur una cosa v'era, la quale sapeva sottrarsi alla sua concezione transitoria, inutilistica del mondo: e questa era un'altra creatura come lui, fatta solo di carne lábile, di bellezza fugace, che sarebbe morta e sparita, che avrebbe dispersa in un pugno di polvere la sua ragione d'esser vissuta, ma che bastava tuttavia per soverchiare i limiti della conoscenza, per lanciare il sogno d'un uomo nella spaventosa eternità ... E ripensava più oltre quel che aveva scritto: «O profeti degli errori più diuturni, o conquistatori terribili che volgeste in cenere funeraria la bellezza dionisiaca della vita, non è forse tempo ancora che un Dio più evoluto esca dalle nostre officine? Non è forse tempo ancora che il crogiuolo d'un chimico rivelatore imprigioni per sempre nella materia la favola dei vostri paradisi? «La remota vostra leggenda metafisica servì a creare la morte quale noi oggi la vediamo, ed in ogni cosa che l'uomo toccò, in ogni passo che fece, in ogni respiro d'aria che bevve co' suoi polmoni avidi, trovò questo veleno mesciuto negli elisiri della vita ... «Perchè, o medici, o filosofi, o poeti, non guariremo noi l'uomo di questo suo morbo millenario, che lo spinse a ricercare nella prigione dei cinque sensi, con la sua logica d'apparenze, una ragione di sè? «Possiate voi comprendere in un senso bello e sereno, in un senso d'aurora e di lontananza, questa maravigliosa parola ch'io vi canto: « Il domani! » « Ieri », o uomini, è la parola buia ... Ma questo bisogno d'esser tale, di non potersi credere inutile come un piccolo uomo, era insieme la sua spirituale schiavitù ...
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La vita comincia domani (pagina 56)
di Guido da Verona (estratti)
... — Perchè, dato e non concesso che un uomo come il Ferento si pieghi fino a pagare il vostro silenzio, questo vorrebbe dire nascondere un delitto che va messo in luce, sopprimere un giorno di sbalordimento nella vita pubblica italiana; anzi vorrebbe dire ormai altra cosa: far sì che un tal giorno venga ugualmente, ma che non sia da voi nè da me lacerato il suo velo ... Voi fate questione dell'uomo che sia forte abbastanza per misurarsi con lui ... — Io sono un uomo risoluto, — spiegò Dandolo ... Ma Tancredo, nel cuor suo non intrepido e forse remotamente buono, ancora non aveva guardato mai da presso il caso di dovere abbattere con un colpo mortale quell'uomo che in fondo egli conosceva, che in fondo non era stato nè orgoglioso nè ingiusto con lui, quell'uomo inflessibile, che sapeva essere così dolce nel parlare con la sua cognata, quel Ferento insomma, che forse aveva ucciso, ma chissà per quale ragione incomprensibile o necessaria ... » — «Estorcere denaro ad un milionario, è un conto; rovinare del tutto un uomo, non mi sembra più la stessa cosa ... Il raccoglitore di farfalle cominciò con un aforisma: — Voi dovete innanzi tutto sapere che l'uomo è naturalmente nemico del proprio secreto ...
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La vita comincia domani (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... — L'uomo, l'uomo ... Ma quando è appunto un uomo, con la sua forza, con la sua potenza, con la sua dura volontà, quegli che rende inespugnabile tutto un ordine d'idee contro le quali si combatte, allora diventa inevitabile un duello del capo contro il capo, finchè il più forte vinca ... Tancredo in quel mentre osservò che su l'anulare sinistro egli portava l'anello nuziale; onde si mise ad immaginare come poteva essere la moglie di quell'uomo capelluto e barbuto ... Sorse in piedi, e puntando ambe le mani su la scrivania si protese un poco innanzi, verso l'uomo che l'ascoltava, poi disse con una specie di crudeltà sarcastica: — Onorevole Donadei, mi permetta una immagine ... Come un uomo colto in fallo, cercò dapprima di schermirsi ... Saverio Metello si stropicciò le mani, le sue mani aride, giallastre, che parevan due nervosi artigli, quindi ricominciò: — L'uomo che non è stato finora alla mercè di nessuno aveva, come il Colosso di Rodi, i piedi d'argilla ... — Impossibile! assurdo! — esclamò ancora, scrollando le spalle, e con la voce dell'uomo il quale rinunzi a nutrire un'illusione troppo diversa dalla realtà ...
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La vita comincia domani (pagina 60)
di Guido da Verona (estratti)
... Non ho luogo di sospettare ch'ella si faccia illusioni, tanto più che uno di loro, se bene intesi, deve appartenere alla famiglia d'un uomo che ho molto apprezzato e venerato: Giorgio Fiesco ... Ed è questa: che nessun motivo d'animosità privata, nessuna ragione d'odio, nè di rancore, nè di passione mia propria, mi spinge ad accanirmi contro quest'uomo cui loro si propongono di muover guerra ... Non potrei dunque partecipare a tutto ciò, se non nella mia veste di uomo politico e per quel dovere imprescindibile che mi viene imposto dalla mia qualità di Direttore d'un giornale cattolico ... Un giorno viene, in cui l'uomo destinato ad essere troppo solo deve dare la sua battaglia ... Ma ora, d'un tratto, si ritrovava come una volta l'uomo cui era necessario aver molti nemici ed implacabili, avere davanti a sè una forza infuriata e serrata, contro la quale misurarsi a viso aperto ... Bellissimo era, benchè orrido, questo giorno che lo toglieva dal suo torpore! Adesso finalmente gli era necessario difendersi contro mille: questo lo lavava dall'aver infierito, egli, così forte, contr'un uomo solo ... V'eran ancora intorno a lui nemici attenti e gagliardi, persone che di soppiatto avevano spiata la sua ombra, ed apertamente ora si radunavano per abbatterlo dal suo piedestallo, poichè li molestava! Il morto, quegli che la sua mano aveva ucciso, non era più un povero fratello buono ed esausto, ma una moltitudine selvaggia, piena di muscolo e di potenza che dalla violenta strada si avventerebbe contro lui per sopraffarlo, per contendergli la vita, per esercitare contro l'uomo incurvabile una vendetta soffocante ... Senza dubbio, davanti un'assemblea d'uomini avrebbe potuto arrogarsi di giudicare l'opera sua? Qual'era la giustizia umana che chiamerebbe Andrea Ferento a sottomettersi come un reo? Orbene, ancora una volta questo si vedrebbe fra lui e loro, da uomo ad uomo, i mille contr'uno! Ancora una volta egli griderebbe loro in faccia la sua parola magnifica: «No!» Senza dubbio, davanti un'assemblea d'uomini suoi pari, si sarebbe alzato e avrebbe detto: — «Sì, ho ucciso ... Ma spegnere la creatura che si ama, la creatura fraterna, indifesa e debole, spegnere l'uomo al quale si darebbe la propria vita serenamente se questo fosse necessario, non vi sembra, o giudici, l'estremo più insuperabile della volontà umana? Uccidere perchè il vostro cervello, nitido, sicuro, vi dice: — «Sì, lo puoi ... non è forse una prova di volontà così possente che pare non la contenga e non la possa compiere il cuore d'un uomo? Eppure io lo feci, con questa mano che ancor oggi non trema ... Qui è tutto il problema, o giudici sereni: — Abbiamo noi il diritto, noi che studiammo la morte come una scienza precisa, noi che salvammo tante creature, le quali non appartenevano al nostro cuore, noi che vediamo il segno infallibile delinearsi nella materia moritura, abbiamo noi il diritto, in certi casi, d'impadronirci della morte? E chi me lo vieta, se io non credo nell'uomo divino, come non credo nel miracolo che nessuno mai vide? Perchè dunque rimarrei spettatore neghittoso d'un breve indugio davanti al sepolcro inevitabile, quand'esso deve trascinare con sè, nel suo calamitoso cerchio, un'altra vita gonfia di albore, la quale ambisce a splendere con libertà e con gioia? La natura non m'insegnò a rispettare ciò che vive; tanto meno ciò che muore ... Per compiere questo atto infinitesimo di libertà ho dovuto lottare con disperazione contro tutte le assurde paure che incatenano la coscienza dell'uomo; ho vinto, perchè ho saputo esserne più forte ...
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La vita comincia domani (pagina 61)
di Guido da Verona (estratti)
... Dunque perchè condannereste l'uomo che solo accelerò di qualche istante una inguaribile agonìa, quando quest'uomo, per i legami che l'uniscono al suo stato, al suo tempo, alla sua razza, già si è reso complice di mille uccisioni? Perchè mai sarebbe criminosa quella volontà singola dell'uomo, che, divenuta una volontà collettiva, non lo sarebbe invece più? Infatti non comprendo perchè domani mi sia lecito, anzi mi sia doveroso, abbattere con un colpo di fucile, anche proditorio, un essere umano il quale non ebbe in mio confronto altra colpa se non quella di nascere due palmi al di là dal mio confine, mentre sarà impedito, a me scienziato, curvo sopra un morituro che vedo già cadavere, d'instillargli nell'arteria quella goccia rapida che lo toglierà dal suo tormento, quand'io, libero uomo, lo stimi necessario, quand'egli, libero uomo, parimenti a me lo chieda, e quando — ascoltátemi bene, perchè in questo è l'essenziale, — quando l'affrettare di così pochi attimi una sicura morte, vuol dire schiudere ad altre creature la via della implacabile vita e della umana felicità ... In verità non vi sono ideali: l'uomo è solamente un rapinatore ... O giudici sereni, io sono medico e gli uomini ho curati con amore; molti medici dopo di me insegneranno a vivere fisicamente felici; un profeta è in cammino verso il domani, dal quale sarà cantato il dio che muore con l'uomo, dal quale sarà benedetta la magnifica Inutilità della vita ... Ma che davanti all'opaca uniformità dei loro istinti plebei un uomo inflessibile osasse divenire il più solo ed il più alto ribelle; questo non si voleva ... Che davanti all'immensa titanica marea di servitù baldanzosa, — la quale, dopo aver decretati a suo piacimento quelli ch'essa ritiene i veri diritti dell'uomo, sotto le bandiere mendaci della fratellanza e dell'uguaglianza, con forsennata rabbia, si scaglia all'assalto del potere, — un tale osasse affermar loro che non erano in verità nè liberi nè uguali, nè degni men che mai di esercitare sul mondo la loro disgregata e povera tirannìa: questo non si voleva ... Nasceva novamente l'equivoco singolare che già era sorto all'inizio del suo cammino, quando coloro che avevan nel ribelle intravveduta la figura del tribuno, e supposto ch'egli si facesse l'alfiere delle lor piccole pretensioni, s'accorsero di scoprire in lui, nel medesimo tempo, il repressore, il despota, l'uomo che adoperava le folle anzichè portarne le bandiere, — e l'accusarono di tradimento ...
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La vita comincia domani (pagina 63)
di Guido da Verona (estratti)
... Non popolo insorto, ma un'accozzaglia sobillata e prezzolata, che veniva per vilipendere l'uomo contro il quale si voleva, non giustizia, ma vendetta ... Comincia per me in questo momento una di quelle tragiche avventure nelle quali un uomo ha bisogno di tutte le sue forze per affrontare la vigliaccheria degli altri e decidere se debba rimanere un padrone od essere un vinto ... E dove un uomo ha il coraggio di ammazzare per primo, è la folla che ha paura di lui ... Ma s'accorgeranno bene che Andrea Ferento non è uomo da lasciarsi ammanettare! Fece una pausa e guardò l'amante, la donna curva, disfatta, che l'ascoltava ... L'impassibilità del suo volto era così grande, che i più vicini credettero d'ingannarsi nel riconoscere Andrea Ferento in quell'uomo che usciva ... Alto, solo, con le mani entro le tasche della giacchetta, l'occhio vigile davanti a sè, il passo veloce ma tranquillo, quasi che tutto ciò non lo interessasse affatto, Andrea Ferento si diresse verso la piazza, come un uomo che debba tuttavia fendere per mezzo ad una strada ingombra ...
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La vita comincia domani (pagina 64)
di Guido da Verona (estratti)
... Inoltre, nemmeno fra gli avversari Andrea Ferento era un uomo odiato: la sua vita pura come cristallo moveva un senso di stupefazione in coloro stessi ch'erano schierati sotto altre bandiere ... Camminava; ed alcuni, ammutolendo, gli mossero dietro, quasi per meraviglia della sua temerità, e forse per vedere dove quell'uomo andasse ... Questa folla, che da un momento all'altro s'aspettava d'essere sgombrata dai gendarmi, o d'azzuffarsi con i partigiani dell'avversario, si vedeva improvvisamente fendere dall'uomo stesso ch'era venuta per provocare ... Non solo, ma quest'uomo era Andrea Ferento, lo scienziato che dalla cattedra inebbriava i giovani, co' suoi libri commoveva l'opinione del mondo, negli ospedali, come un buono ed umile operaio, curava i malati; quest'uomo era stato tempo innanzi alle soglie del potere, e solo per isdegno volontario ne aveva receduto ... Il suo nome, più veloce di lui, lo precedeva nel tumulto; una curiosità malsana invadeva l'ammutinamento; era un accorrere da ogni parte verso l'uomo che si faceva strada ... Si faceva strada senza parlare, senz'ascoltare, guardando innanzi a sè, diritto, come un uomo sicuro della sua meta; e lentamente la turba lo ingoiava, stringendolo come un nòcciolo nelle sue pareti poderose ... I più vicini tacevano, guardando l'uomo alto e fermo, con una specie di timore ... Ho deciso di traversare la città a piedi, contro chiunque mi fermi, e su la mia parola d'uomo vi giuro che passerò! Andrea Ferento si mosse ...
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La vita comincia domani (pagina 66)
di Guido da Verona (estratti)
... Egli aveva subitamente ritrovato in sè, con un impeto selvaggio, l'odio e l'amore dell'uomo di parte ... Ma per quanto il buon Tancredo vestisse con pompa la toga dell'accusatore, nessuno era così miope da non riconoscere in lui solamente l'uomo di paglia ... L'articolo firmato « Ergo » aveva dato fuoco alle polveri; l'uomo che si firmava « Ergo » era, nell'opinione di tutti, l'insidiatore nascosto, che aveva teso l'agguato all'antico avversario ... Entrambi stavano in alto, saldi, agguerriti, tra falangi di partigiani, con in pugno entrambi lo scettro che asservisce i poteri allo sfogo dell'odio settario, con la voluttà entrambi di volersi misurare una buona volta in campo chiuso, uomo contro uomo ... Leonardo Niscemi, eretto a giudice d'un uomo e ad arbitro d'una grande contesa, pensava innanzi tutto a non giocar la propria carta sul tavoliere perdente, poi a servire la Giustizia, questa bella parola gonfia e luccicante come una bolla di sapone ...
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La vita comincia domani (pagina 68)
di Guido da Verona (estratti)
... Un odio furente lo accaniva contro tutti coloro che avevan osato trattarlo come un uomo ... Aveva osato con un coraggio inconsulto e precipitoso, giocando a sua volta una posta ben grave, per un uomo com'era il Donadei, pieno di accortezza, di cautela e d'impostura ... Era forse rimasto così stupefatto di questa possibilità inattesa, che l'aveva súbito accettata, non senza discuterla, ma parteggiando per essa, ben certo che un'accusa di tal genere, o vera nei fatti, o soltanto verisimile, dovesse riuscir bastevole a pugnalare in pieno petto un uomo come Andrea Ferento ...
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La vita comincia domani (pagina 69)
di Guido da Verona (estratti)
... Quell'uomo era stato il fantasma nero della sua vita ... Giunta l'ora in cui tutto ciò gli parve possibile, questo uomo cauto e pieno d'insidie si lasciò quasi ubbriacare dalla sua crudele speranza ... Aveva tramato, congiurato, subornati o fatti subornare testimoni, s'era accaparrato a forza di denaro una parte della stampa ed aveva messa in opera tutta la sua potenza d'uomo politico, di giornalista, di capo d'un numeroso partito, finchè suonata gli parve l'ora di dar fuoco alle polveri e scatenare nella piazza la congiura tessuta nell'ombra ... Ma in Andrea Ferento v'era un uomo altresì che amava la potenza per sè stessa, v'era il partigiano accanito che sapeva l'arte imperatoria del guidar le fazioni, e sapeva che al di sopra di tutte le forze radunate in mano dei poteri sociali, v'è sempre stata e sempre dominerà la violenza d'un uomo solo ... Ma davanti al pericolo egli aveva ritrovato con una prontezza meravigliosa il suo posto di battaglia e la memoria strategica dell'uomo che in altri tempi aveva camminato alla conquista del potere ... Egli sapeva bene che per le grandi cause occorrono grandi avvocati, e giornalmente passava un paio d'ore nello studio del senatore Ippolito Sandonato, l'oratore che piegava sotto il suo potere le Corti di Giustizia, soggiogava l'alte Assemblee con la speciosa eloquenza del suo discutere, il patrono che nonostante la tarda canizie rimaneva un uomo di toga intrepido e focoso come un esordiente ...
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La vita comincia domani (pagina 72)
di Guido da Verona (estratti)
... Veduto così, l'amore non era più che un prestigioso inganno, traverso cui l'uomo s'induceva necessariamente a creare ... Una volta di più il divino esulava dalla materia ; l'uomo non era che il tramite aleatorio traverso il quale passa la corrente inestinguibile della vita; il figlio, appena concepito, impoveriva già la sua madre; nascendo, incominciava ad ucciderla ... Nel momento ch'ebbe un figlio, sentì la catena che lo avvinceva inesorabilmente alla sua propria fine; sentì l'origine di quel buio dolore che rivolge l'uomo decrepito verso la gioventù sempre fuggente, poich'egli non può ringiovanire se non avventando la sua furente voglia di vivere nel cuore più giovine d'un figlio, come d'un altro sè stesso, che trascinerà la sua ombra verso il perpetuo domani ... Se tale infatti è il mondo, qual'esso appare all'uomo che avvedutamente lo guardi, come potremmo ancora senza tedio accingerci a pensare, a volere, ad amare, ad irrompere insomma con tutta quella ingordigia ch'è nostra nei dominii della vita? Se una tale inutilità sovrasta ogni meta, perchè mai l'uomo si affaticherebbe ad essere qualcosa più che un rassegnato gauditore di gioie distruttibili? O forse la materia è così prodigiosa, ch'essa ci salva persino dal nostro medesimo pensiero, e quanto più la nostra mente s'accanisce a distruggere il senso del vivere, tanto più l'istinto illogico ed imperioso della nostra vitalità ci sospinge ad amare con ebbrezza quello che pur vediamo essere un nulla? ... Perchè l'uomo non ha nella creazione che un solo nemico: sè stesso ... Le piccole paure dell'uomo non erano fatte per lui ... Preso d'assalto, era stata buona guerra il mentire, poichè fra uomo ed uomini tutto è lecito quel che fa essere il più forte ... Ma ora, lontanata la guerra, egli sentiva una ripugnanza invincibile della sua frode; perchè, se l'uomo può mentire in un giorno di pericolo, non deve, non può, tutta la sua vita vivere nella menzogna ...
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La vita comincia domani (pagina 74)
di Guido da Verona (estratti)
... D'un tratto, era caduta giù da' suoi occhi una specie di maschera spirituale; gli pareva di riconoscere in sè altr'uomo; la stanchezza totale del suo spirito gli impediva di giudicarsi ... Ma, senza dubbio, anche l'amore indefesso che aveva portato alla guarigione, alla salvezza dell'uomo, era in lui diminuito singolarmente: la missione d'una volta ora gli appariva tutt'al più come un mestiere necessario e vile ... Continuava macchinalmente a guidare l'Istituto Clinico, ad essere il capitano d'una falange di salvatori, a chinarsi giorno per giorno su gli enigmi continui della malattia e della morte; ma gli pareva nello stesso tempo che una voce in lui nascosta lo beffasse continuamente, come da sè medesimo si beffa un uomo il quale sappia di star compiendo alcunchè d'inutile ... Il senso egoistico della sua persona s'aumentava in lui grandemente, ma senza più comunicargli alcuna volontà di elevazione; la sua febbre di conoscenza e d'indagine si rappacificava ogni giorno più nella inerte pigrizia del non pensare, in quel senso d'impossibilità e di rinunzia che fluttua su lo spirito dell'uomo, quand'è passato, con il cuore esausto, al di là da un immenso dolore ... Ancora una volta, nella storia dei sogni umani, l'uomo temerario ch'era salito in cima alla montagna del mondo si sentiva riafferrare da una mano invisibile, trascinare in giù, per il pendìo tenebroso, verso la sua catena ed il suo covo ... Il ponte gettato su l'infinito peccava come sempre d'un millesimo nel calcolo della sua curva, e ciò bastava perchè il peso microscopico d'uno uomo pericolasse di farlo rovinare ... Un giorno, a mezzo del cammino, gli era stato necessario di sopprimere, di chiamare a sé, per anticiparle un dono, «la pallida alleata, Morte»; — e, sicuro d'averne il diritto, reso incolpevole dalla sua temerità, uomo contro uomo, vita contro vita, sereno, implacabile, aveva ucciso ... Ma il piccolo tarlo era in ciò: ch'egli aveva lesa una legge fondamentale, s'era impadronito della morte, s'era fatto complice di quell'avversaria che l'uomo deve odiare ... Ma se all'uomo più forte non era lecito far sì che questo grido tacesse, c'era forse mai nell'Inconoscibile una potenza che non poteva in alcun modo accedere al pensiero dell'uomo, che certo non era Dio, ma non era neanche l'Inutilità? ... Fra tutte le colpe dell'uomo gli pareva che il tradimento fosse la più spregevole, poichè anche il delitto può esser bello, se richiede un grande coraggio ...
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Le femmine puntigliose (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Considero dunque felicità umana il nascer Uomo e non Donna ... Ciò non ostante, trovo preferibile per troppe ragioni lo stato nostro, e credo felicità l'esser Uomo, ed io mi consolo di esserlo, e mi rallegro con Voi, che lo siate, e tanto più ho ragione di rallegrarmi, quanto che non solo siete Uomo per la virile essenza, ma lo siete col senno, colla prudenza e colle virtù robuste dell'animo ... Che più poteva io desiderare in questa Città famosa, Patria d'Uomini illustri, di felicissimi talenti a' giorni nostri ripiena? Accolte furono le mie Commedie da' Fiorentini, come se difettose non fossero, sofferte furono sulle Toscane Scene, ed acclamate ancora, indi alla luce mandandole per via dei Torchi, lo dirò a mia gloria, s'affollarono per averle Voi, Benignissimo Signor Cavaliere, Voi più di tutti compassionando le miserabili circostanze di un Uomo, condotto dalla disperazione ad arrischiare moltissimo, per la salvezza della propria riputazione, Voi mi deste animo, protezione, e consiglio, giungeste per fino ad esibirmi denaro, e sarei stato certo di ogni vostro soccorso, se Iddio Signore benedicendo le Opere mie, non mi avesse col frutto de miei sudori assistito ... Quivi parlasi quella Lingua, che tanto difficilmente dagli stranieri si scrive, ed utilissimo studio credo io per un Uomo di lettere, trattenersi per qualche tempo in Firenze ad imparar dalle Balie e dalle Fantesche ciò, che altrove si mendica dal Bembo, dal Boccaccio, o dal la Crusca medesima ... In settimo luogo, quel che rende l'Uomo felice è la Salute, senza la quale ogni altro bene di questa vita è un miserabile bene, e Voi, grazie all'Altissimo siete sano, e Dio vi faccia esser tale in tutti i giorni di vostra vita, che vi bramo lunghissima ... Succede in ottavo grado alla salute del corpo quella dell'animo, se a quella del corpo non si voglia preferire; chiarezza di mente, prontezza di spinto, fecondità d'intelletto, sono segni evidenti di un animo sano, robusto, e vivace, che rende l'Uomo più facilmente felice Voi di ciò siete ben provveduto ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Nel tempo che il Re Alboino, Re dei Longobardi si era insignorito quasi di tutta Italia, tenendo il seggio reggale nella bella città di Verona, capitò nella sua corte un villano, chiamato per nome Bertoldo, il qual era uomo difforme e di bruttissimo aspetto; ma dove mancava la formosità della persona, suppliva la vivacità dell'ingegno: onde era molto arguto e pronto nelle risposte, e oltre l'acutezza dell'ingegno, anco era astuto, malizioso e tristo di natura ... RE Chi sei tu, quando nascesti e di che parte sei? BERTOLDO Io son uomo, nacqui quando mia madre mi fece e il mio paese è in questo mondo ... RE Qual è quel mare che non s'empie mai? BERTOLDO L'ingordigia dell'uomo avaro ... RE Quali sono quelle cose che l'uomo le cerca e non le vorria trovare? BERTOLDO I pedocchi nella camiscia, i calcagni rotti e il necessario brutto ... RE Orsù, vuoi tu diventare uomo di corte? BERTOLDO Non deve cercar di legarsi colui che si trova in libertà ... RE Chi t'ha mosso dunque a venir qua? BERTOLDO Il creder io che un re fosse più grande di statura degli altri uomini dieci o dodeci piedi, e che esso avanzasse sopra tutti come avanzano i campanili sopra tutte le case; ma io veggio che tu sei un uomo ordinario come gli altri, se ben sei re ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 2)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... RE Tu sei un grand'uomo ... RE Tanto hanno in esse bontà le donne, senno e prudenza, quanto alcuna di queste cose da te impostegli a torto; e se a sorte pur una pecca per fragilità è degna di scusa per esser ella più molle e più facile al cadere in questi diffetti che non è l'uomo ... In somma, la donna apresso l'uomo si può dire ch'ella sia una gemma orientale, legata in oro purissimo; e per una che caschi in qualche frenesia o umore stravagante, mille all'incontro ne sono onestissime e da bene; e però io tengo che la sentenza da me data sia stata giusta ... Ma che dirai tu se io ti farò tornare a dietro tutto quello che in suo favore hai detto, prima che tu vadi a dormire doman di sera? RE Quando tu farai questo, il quale tengo che sia impossibile che lo facci, io dirò che tu sei il primo uomo del mondo; ma se tu non lo farai io ti farò impiccar subito ... AURELIA E che cosa vi può essere di peggio per me che questo? BERTOLDO Egli ha ordinato una legge che ogni uomo debba prendere sette mogli ... AURELIA Come, ch'ei vuole che ogni uomo pigli sette mogli? Oh questo è ben peggio che s'ei facesse rompere quanti specchi sono nella città ...
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Nel sogno
di era (estratti)
... Non come uomo perduto in un deserto, ma come simile, vivente fra i suoi simili, egli intendeva il silenzio dell'ombra ... Era una piccola figura d'uomo, molto delicata: e, ad onta che la vita all'aria aperta gli avesse abbronzata ed incartapecorita la pelle, nelle cavità fra il naso e le guancie, sotto gli occhi, sui polsi gli biancheggiava la trasparenza degli asceti, ed il profilo che staccavasi con una assoluta assenza di pastosità in una linea d'acciaio, la bocca sottilissima, immateriale, gli davano una somiglianza perfetta coi santi più conosciuti del martirologio cristiano ... L'anima sua, monda di terrene passioni, poteva appropriarsi il detto dell'apostolo: "La grazia comincia dove è spento l'orgoglio e quando l'uomo si è vuotato di sè, allora solo si riempie della sapienza ... Soleva ripetere con grande compunzione la teoria di San Tommaso: "Nell'universo ciascuna creatura è per la sua perfezione; le creature più ignobili sono per le più nobili, onde quelle che stanno al di sotto dell'uomo devono servire l'uomo; poi tutte le creature sono per la perfezione dell'universo, e infine tutto l'universo tende a Dio come a suo fine ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 9)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Ancor giovine, non troppo in là della trentina, alto e serio della persona, colla fronte bianca e spaziosa, colla bella barba lunga, elegante parlatore come sono in generale quei di laggiù, coltissimo nelle letterature moderne, era quel che si dice un uomo fuori di posto ... A Terzano, borgo di carattere agricolo, un uomo come lui non poteva essere molto simpatico ai borghesi, ai possidenti, ai bottegai, ai mediatori di bestie e a tutti coloro che preferiscono un buon litro di Valpolicella a tutto Tolstoi legato in marocchino ... Durante una malattia piuttosto lunga di Baldassare, dalla quale il pover uomo si salvò a forza di sanguisughe, la Cecilia fu obbligata in bottega, legata anche lei come un cane alla catena ... Quel bisogno di idealismo, che è in tutte le donne e che non aveva ancor trovata la sua formola, si lasciò modellare sulle prime formole che un uomo d'ingegno, dagli occhi soavi, dalla bella barba, dalla parola affascinante gettò nella fornace ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 23)
di Emilio De Marchi (estratti)
... È un uomo sui cinquant'anni, magro, pulito, grazioso, impiegato in uno dei molti uffici del Demanio, celibe anche lui ... Nessuno aveva per la testa in quel momento che un uomo possa aver sete dell'irraggiungibile o di qualche altro ideale dell'altro mondo; per la frittata non c'è di meglio che il vin bianco secco ... Carlinetto, preso per la punta del cuore, per quanto amasse la sua santa libertà, il solito tarocchino, la pesca nel Lambro, e quel non pensarci che è la più gran fortuna dell'uomo libero, per quanto chiudesse gli occhi al fuoco di fuori e a quel di dentro, non potè a lungo rimanere insensibile alle lagrime dell'Erminia (una bella bionda di vent'anni impiegata nei magazzini Bocconi) ... Don Procolo, che non usava perifrasi con nessuno, cominciò a dire ch'egli era stato un asino: che a credere alle donne uno non si salva più, fosse già nell'anticamera del paradiso: che ad impiccarsi un uomo ha sempre tempo… ... Carlinetto fu per la compagnia un uomo perduto e rovinato per sempre ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 29)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Battistone, tornando a casa, doveva aspettarsi una scenaccia di gelosia, ma forse l'occasione era opportuna per rompere definitivamente dei rapporti che non facevano troppo onore a un uomo di sentimento ... Se si trovasse sempre sulle cantonate il nostro angelo custode, non si sbaglierebbe la strada; ma forse bisogna meritarseli i consigli! Don Procolo, felice d'aver trovato anche lui un uomo a cui predicare la verità, dondolando Bebi sulle braccia, gli diceva: —Anche tu correrai dietro a una visione, vorrai salire sulla scala di
Giacobbe; ma verrà anche per te il tuo diavolo… ... L'avvocato più balordo di prima girava intorno gli occhi affumicati, come un uomo che si sveglia e si trova seduto su un cataletto ... Non un uomo, non un cane intorno, non un uscio aperto ... Il Cavaliere, che aveva la fantasia riscaldata e i piedi freddi, andò a bere un puncino nell'unico caffè aperto sotto i portici di piazza del Duomo, dove un uomo generoso trova sempre da pagare qualche cosa a un'anima raminga ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 4)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "L'ho visto una volta sola, ma un gran naso!" "Non lo tocchi, marchese!" esclamò l'uomo acido ... "Non far sciocchezze!" Il pover uomo si voltò mogio mogio a don Serafino che stava rimbeccando un interruttore ... "Una santa!" brontolò l'uomo acido con un ghigno pieno di reticenze ... Di qua l'uomo acido riprese il tema Dessalle brontolando con l'asprezza di una stizzosa virtù cose da fare spiritare quattro Zaneti e strillar "ta ta ta" anche alle vecchie metope del Cinquecento, che dall'alto delle cornici palladiane guardavan giù nella via ... Poi si faceva l'autopsia del vecchio amico per trovargli l'ulcus senatorium e l'uomo amaro andava ripetendo: "Mondo! Tuti compagni! Mondo!" ... "Amiga de do! Figurève che dama! altro che ta ta ta!" Un altro alluse discretamente a un potentato della città, a un uomo politico detto per antonomasia il Commendatore, basso di statura ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 21)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... La misericordia giusta è di fare come San Paolo, di consegnare l'uomo e la sua sciarpa sindacale nelle mani di Satana, perchè l'anima si salvi nel giorno del giudizio ... L'uomo acido e l'uomo amaro, membri essi pure del Consiglio e della maggioranza, cominciarono a borbottare insopportabilmente ... Matìo chiese con qualche trepidazione all'uomo acido se intendesse di assistere all'eclissi totale di luna ch'era atteso nella notte prossima e n'ebbe un rabbuffo ... Tutte le altre facce diventarono pure compunte, tutti gli occhi si abbassarono a guardar i piedi di loro particolare conoscenza, meno quelli dell'uomo acido che fissavano l'oratore con una espressione pregiudiziale, nelle grigie loro nebbie, di mediocre stima ... stessi" mormorò l'uomo acido ... con disperazione" suggerì piano l'uomo acido ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 22)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... rumoreggiando quel gruppo inquieto, e avendovi l'uomo acido, pensoso della minestra, gittato il suo fiammifero acceso "O dentro o fora!", Quaiotto scattò: "Domando la parola!" ... "Pulito!" brontolò l'uomo acido, mentre altri esclamava: "E il bilancio? E il bilancio?" ... L'uomo acido porse un orecchio nel gruppo ... L'uomo acido domandò sottovoce al suo vicino: "Xele le braghe de la vecia Zàupa?" ... " "E dài!" sussurrò l'uomo acido ... " L'uomo acido borbottò più forte: "A proposito de comedie!" ... " L'uomo acido storse la bocca, gli occhi, le sopracciglia, le rughe gialle delle guance e della fronte nelle più contraddittorie e assurde direzioni, ma non ribattè sillaba ... Lo dico perchè stavo leggendo nella stanza vicina" ("Cossa!" mormorò l'uomo acido ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 23)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Qui l'uomo acido, desideroso di una rivincita, esclamò: "Come fala a saverlo?" ... " "Bravo!" fece l'uomo acido ... "Quaiotto, a dritta!" "Dotòr, a sinistra!" "Più in qua!" "Più in là" L'uomo acido, dato di gomito all'uomo amaro e poi a un altro vicino, mostrava loro con un sorriso giallo la testa e il seno della donnetta di porcellana che uscivano dalla tasca posteriore sinistra dell'abito di Matìo ... "Eclissi del sindaco!" E tutte le facce s'illuminarono, meno quella dell'uomo acido ... "E io Le dico" gridò su Quaiotto dal fondo della scala, "che ho le tasche piene dei Suoi brontolamenti!" L'uomo acido storse la bocca, gli occhi, le sopracciglia, le rughe gialle delle guance e della fronte, forse anche gli orecchi, ma non ribattè sillaba ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 29)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "Niente, niente, niente!" si mise a gridare buffonescamente lo sfrontato uomo ... Finalmente, e questo preme assai perchè il Governo non vuole compromettersi troppo, che non gli sia contrario un uomo politico influente di cui ho detto il nome a Carlino e che sarà senza dubbio fatto interpellare, con prudenza, dal Presidente del Consiglio ... Quando Chieco, nella sala d'Ifigenia, vide l'uomo comparire alquanto mogio dietro la dama accigliata, si mise a gridare da capo: "Paron benedeto, gnente, gnente, la montagna vorave, ma el mar no la intende!" ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 31)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Gli davan fastidio le occhiate bieche dell'uomo acido, le facce compunte dei devoti stupidamente prostrati, come a lui pareva, ciascuno davanti a un piccolo specchio, guardandovi un piccolo Iddio della propria mente ... L'uomo acido il quale aveva gironzato al largo non senza rabbiosi moti di sopracciglia e di mandibole, gli si fece subito incontro ... L'uomo acido gli intimò così bruscamente di levarsi loro dai piedi che il buon Commendatore, tutto turbato al veder Bisata volgersi fosco verso l'interruttore, gli cacciò in mano dei soldi e lo congedò più benignamente che potè: "Va là, caro, va là" ... "Lo go spetà tuta la messa, benedeto! S'el gavesse delle scarpe vecie!" Nuove escandescenze dell'uomo acido: "A sì una dona e ghe dimandè le scarpe a lu?" ... "Va là, cara, va là!" Finalmente l'uomo acido potè avere il suo colloquio promessogli in chiesa, nell'uscire dalla cappella ... Che stava per succedere dopo le dimissioni del sindaco? L'uomo acido si meravigliò delle domande ... "Mi dica Lei, sul serio!" Qui l'uomo acido, fiutato un pericolo nello scandagliare del Commendatore e visto il marchese Scremin mover loro incontro, come evocato da quel "ta ta ta", con una faccia pregna ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 48)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... " Nel dialetto del paese "sorze" si dice un uomo astuto e a questo fondamento filologico il cavalier faceto appoggiò la rispettabile ipotesi che gridando "un sorze!" il buon Zaneto avesse voluto designare non un topo ma se stesso ... "Che me ne importa?" Bassanelli non pretendeva che le ne importasse molto, ma in fin dei conti l'uomo gli aveva fatto pietà ... "La baraca de Purincinèla" mormorò l'uomo acido ... " "Vardè l'orologio" mormorò l'uomo acido al suo vicino "ca vedemo quanto che se ghe mete a passar sta porta ...
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Ricordi di Parigi (pagina 20)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... quest'uomo il titolo augusto e solenne di Genio ... Ma è difficile credere che la ripugnanza dell'indole, o la disparità del gusto e delle idee, o l'odio di parte possano tanto in un uomo da fargli negare la grandezza che presentano insieme le creazioni, le lotte, i trionfi, gli errori e gli ardimenti di questo vecchio formidabile ... «Vittor Hugo è certamente uno di quelli scrittori che ispirano un più ardente desiderio di vederli; perchè i suoi cento aspetti di scrittore ci fanno domandare ogni momento a quale di essi corrisponda il suo aspetto d'uomo ... Quest'uomo era un enimma per me ... —Che so io? Era l'uomo che m'aveva spinto cento volte, col cuore gonfio di tenerezza, tra, le braccia di mia madre; ma era anche l'uomo che m'aveva fatto balzar sul letto, più volte, nel cuor della notte, atterrito dall'apparizione improvvisa dei cinque cataletti di Lucrezia Borgia ... Fra quell'immenso spettacolo e voi si drizza il fantasma di un uomo che non avete mai visto, che non vedrete forse mai, che non sa nemmeno che siate al mondo; e questo fantasma occupa tutta la vostra mente e tutto il vostro cuore ... Tutta quell'enorme città non vi parla che di quell'uomo ... Il ritratto ch'egli traccia dello Shakespeare è il ritratto suo; quella deificazione che egli fa del genio, la quale per un uomo che creda in Dio è quasi sacrilega, è, insomma, la sua apoteosi; in quell'oceano a cui paragona i grandi poeti, si vede riflessa, prima d'ogni altra, la sua grandezza; quella montagna che ha tutti i climi e tutte le vegetazioni, è Vittor Hugo ...
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Ricordi di Parigi (pagina 21)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... La sua stessa prodigalità nella lode tradisce l'uomo che crede di gettarla tanto dall'alto, da non aver da temere l'orgoglio che ne potrà nascere, se anche crescesse smisurato ... In un'occasione in cui non volle lasciar rappresentare un suo dramma perchè un altro aveva trattato lo stesso soggetto, disse:—Non voglio esser paragonato,—A un editore che gli proponeva di pubblicare una scelta delle sue poesie, rispose:—Voi mi avete l'aria d'un uomo che, mostrando in una mano dei sassi raccolti sul Monte Bianco, creda di poter dire alla gente: Ecco il Monte Bianco ... —Dire che un uomo di genio non ha spirito, è una gran consolazione per i moltissimi uomini di spirito che non hanno genio ... Si pensa, per esempio, che il sentimento che ci trattiene dal presentarci a un uomo orgoglioso che ammiriamo, non è, in fondo, che un sentimento d'orgoglio ... Ma pure è una cosa che spaventa quel presentarsi là sconosciuti, senz'altra scusa che l'impulso del cuore, davanti a un uomo famoso nel mondo, nella grande città che lo festeggia, in casa sua, in mezzo a una folla di ammiratori, per dirgli… che cosa? Voglio vedervi! V ... Poi, tutt'a un tratto, mi parve un'assurdissima cosa l'andarmi a presentare a quell'uomo in quella maniera ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 13)
di Docteur Jaf (estratti)
... Ogni barbiere poteva avere un bagno da uomo o da donna nella sua bottega, e oltre questi vi erano i grandi stabilimenti ... Non si faceva gran caso per quelli che avevano delle amanti, per quelli che frequentavano compagnie sospette, che passavano dall'osteria alla casa di mal affare, si perdonava tutto ciò e ancor di più ad un figlio di buona famiglia, ricco e prodigo, che si dava in braccia al piacere, prima di far penitenza della sua scapata gioventù nei legami del matrimonio; ma non si sarebbe mai perdonato ad un uomo vedovo od ammogliato, di avere un'amante fissa e di coabitare con lei ... L'uomo che manteneva una donna a tal scopo, non conviveva quasi mai con lei, ed evitava di mostrarsi insieme in pubblico; ma nondimeno era felice a che ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 17)
di Docteur Jaf (estratti)
... Marziale racconta che ella abusò di dodici giovanette in un giorno solo! Luciano in una violenta satira riprova le orgie delle tribadi di Roma: «Andiamo, uomo del nuovo secolo, egli esclama, legislatore di sconosciute voluttà, poichè tu apri una nuova via alla lubricità degli uomini, accorda dunque alle donne un'eguale licenza; che esse si uniscano in fra di loro, come gli uomini, che provvedute come sono da un simulacro degli organi virili, mostruoso enigma della sterilità feminile, una donna si corichi con un'altra donna, come un uomo con un uomo! «Che questa parola la quale colpisce così raramente le nostre orecchie e che ho vergogna di pronunziare, che l'oscenità delle nostre tribadi trionfi spudoratamente!» A quei tempi si credeva che l'esagerazione della clitoride fosse causa di sterilità; giacchè si raccontava di un agiato Romano il quale avendo sorpreso sua moglie in funzioni tribadiche, con un colpo di rasoio le aveva tagliato quella escrescenza, e che da allora la matrona divenne feconda dopo quattro anni di sterilità ... Ed un poeta più moderno, parlando delle tribadi esclama: «Esse operano un miracolo degno dell'enigma tebano, rendendo possibile l'adulterio senza il concorso di un uomo ... » La parola tribade aveva pure altra volta un diverso significato, serviva a designare le donne che, in mancanza d'un uomo, ottenevano il godimento sia per mezzo del dito, sia introducendosi negli organi genitali un ordigno di cuoio ... Notate però che spesso il solo colpevole è l'uomo ... D'allora la caduta è irrimediabile; la donna piglia in orrore l'uomo e l'amore e va ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 18)
di Docteur Jaf (estratti)
... Se per l'uomo il celibato non è che una parola, per la donna non è la stessa cosa: la paura di divenir madre ne fa una crudele realtà ... Accade spesso che una donna, il cui sentimento amoroso, non si svegliava se non pel proprio sesso, incontri un giorno un uomo verso il quale si sentirà attratta, ella potrà amarlo e sposarlo ... Nondimeno l'amore per l'uomo della donna le cui inclinazioni sono pel tribadismo, sarà un episodio passaggiero della sua vita, ella si vedrà dopo un certo tempo novamente portata verso il proprio sesso ... Il saffismo del marito è sufficiente molte volte, ma spesso però l'ufficio dell'uomo non può procurare alla tribade la sensazione voluttuosa che ella risente dallo stesso atto praticato dalla donna ... Nel matrimonio legittimo si accorda che l'uomo può permettersi qualche strappo alla fedeltà coniugale, mentre la donna deve conservarsi integerrima; così pure nei legami fra due donne, solo il padre, cioè a dire quella che rappresenta la parte attiva, ha il diritto di avere rapporti con l'uomo ... In queste case dove prima il saffismo dell'uomo per la donna era praticato su vasta scala, ora è quasi completamente abbandonato ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 19)
di Docteur Jaf (estratti)
... Le lisbiche di professione non si nascondono, anzi vanno sempre in acconciature quasi maschili, coi capelli corti e cappello da uomo senza ornamenti, col fiore all'occhiello, l'andatura da giovanotto, pallide, corrette ed ardite, serene d'impudore, ecco la fisonomia strana, enigmatica e sconcertante che tradisce la tribade avverata ... Più tardi fece conoscenza con un altro uomo che le piacque e col quale ebbe rapporti sessuali, trovando questa volta nell'atto genetico una voluttà assoluta ... Il 5 luglio 1777, comparve a Londra una donna che si vestiva da uomo e che si era già unita in legittime nozze con tre donne ... Nel 1773 un'altra donna travestita da uomo, fece la corte ad una giovanetta per ottenerne la mano, ma senza successo ... 1 4º Sodomia nella donna La sodomia nella donna, dice il dottor Martineau, non si presenta nelle stesse condizioni, nè nelle stesse circostanze che nell'uomo ... La donna è spesso più viziosa dell'uomo, specialmente in fatto di ...
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Storia di un'anima (pagina 18)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... E se cito Byron gli è perchè era un uomo che sentiva ed io odio la folla dei merciai, dei rachitici, degli accidiosi, degli spudorati, la folla che oblia tutto!—Obliare?—Che importa? Fino alla morte avere l'anima gentile e Dio… Ecco un tormento ineffabile che voi non capirete mai! Io dico di sentire fiducia in Dio, di sperare in lui, dico ch'egli ha fisso il mio avvenire, e prego melanconicamente e sorrido… Oh ma che faccio per il mio avvenire? La scienza seria mi dice:—Dio non c'è: il tuo ideale è bambinesco; l'uomo si prepari il suo avvenire, l'uomo combatta, l'uomo soffra, l'uomo sia di questa terra! Oh che faccio per il mio avvenire? Se la verità è questa, e se è vero che la vita passa sì presto, e se è vero che il mondo è una commedia, che sono io e perchè mi tormento? 18 marzo ... —Padre mio, l'hai tu sentito nella tua giovinezza questo strapotentissimo bisogno d'esser bello, d'esser felice, d'esser buono?—Se Dio non c'è, se la perfezione e la felicità dell'altra vita non esistono, l'uomo che su questa terra si sente l'anima così commossa, che si volge al cielo e dice:—Fammi esser bello e felice e buono—l'uomo non è uscito dal fango, sebbene imperfetto, turbato, sconvolto dalle passioni! Oh li vedo, ora che passo del tempo fra la gente, certi uomini seri!… La politica è seria? L'arte? Le scienze? Li vedo; questi uomini sono indifferenti, fanciulli, senza passione: hanno anima? Essi certamente invidiano chi può nella quiete di uno studio essere indipendente, sciolto da ogni affare, solo, solissimo… Lo invidiano loro! Dio mio, un anno solo, un mese solo, un giorno solo di quella felicità santa, piena, immensa che acquieti l'anima mia, un giorno solo, Ti prego! E poi lasciami pure al mio destino ... Salvarti! Temo di perdere mezz'ora di tempo, a staccarmi dai libri, e perchè non vado nè a passeggio, nè in cavallerizza, mi paiono preziose le ore, e che cosa faccio? Come faccio a prepararmi una via? Per due anni ho studiato anche alla sera nell'inverno, e 5 e 6 ore di sera, oltre 7 ore di giorno e che cosa so o piuttosto che cosa ho fatto di pratico? Ed io stesso mi dico: poltrone, lavora e fatti una carriera, professa le tue idee dignitose ad alta fronte, e parla colla tua coscienza d'uomo, e pensa al tuo avvenire con sicurezza e con coraggio invece di sospirare e di bevere bromuro! Dicono ch'io sia originale, invece sono solamente infelice ... Ma a che tante giustificazioni? E per chi? Sento l'anima mia—e sento che ho sempre ragionato:—e con grandi sacrifizi, sì—ma ho sempre ragionato:—e sento di essere un uomo ... —Sarei uomo ...
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Storia di un'anima (pagina 50)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... basso mondo?… Mah? È gran che se l'uomo capisce qualche cosa delle sessantamila lire, dell'articolo di fondo, dei dispacci turchi e dei serbi ... Oh implacabile cielo! Cielo, che ti compiaci dei nostri foulards agitati, degli incessanti ventagli, dei nobili sudori e dei plebei, delle tolette svelatrici e de' costumi senza foglia o camicia!—Mi pare di vederla questa Milano!—dice l'uomo:—Vampeggiano i tetti coi mille fumaiuoli abbrunati, vampeggiano i selciati lucidissimi, vampeggia il Duomo, come un gigante calcinato dal sole, e sulla maggiore aguglia la povera Madonnina dorata saetta dei baleni scottanti ... —così ciarla l'uomo, e lascia il giornale, si guarda l'unghie, che forse sono ancora livide per la doccia, dà una stropicciata alle mani, vede dalla finestra passare di fuori, galoppando, una signora imbacuccata nello scialle: si sente un brivido all'osso sacro e capisce che non ha fatto bene la sua reazione ... Uomo contento! esce dalla sala, è innondato di sole, è avvolto nell'aria frizzante, vede monti e valli e cielo e cielo: giù il piano sterminato: muoiono le tinte verdi nelle azzurre: spiccano paesetti, città, serpeggiamenti d'acque: poi si stende come un mare trasparente e celeste, una vastità fantastica, un regno di vapori… ... Quell'uomo è contento ... Non sono i monotoni ricordi della città! Non l'acre ridestarsi di quei ghiribizzi strani, che si guariscono coll'idropatia! No, no, no!… È la sana, la liberissima, la grande aria dell'Alpi, che, per così dire, irrompe nella cameretta a dare sfondi, a ricolorire monti e valli e cielo nella fantasia dell'uomo innamorato! Ecco come pensa il giovinetto:—Quanti bei luoghi ho veduto! Come voglio rammentarli ancora! Oh mio caro rododendron!… È mattina ...
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