Libri uomini
Libri su uomini, con la parola uomini
Confessioni di un Italiano (pagina 13)
di Ippolito Nievo (estratti)
... La contessa Clara era bella come lo potrebbe essere un serafino che passasse fra gli uomini senza pur lambire il lezzo della terra e senza comprenderne l'impurità e la sozzura ... Là vidi e conobbi i primi uomini; là raccolsi e rimuginai i primi affetti, le prime doglianze, i primi giudizi ... Onde avvenne che se la mia vita corse come quella degli altri uomini in varii paesi, in varie stanze, in diverse dimore, i miei sogni invece mi condussero quasi sempre a spaziare nelle cucine ... Si dimostra di più, come le passioni degli uomini maturi si disegnino alla bella prima nei fanciulli, come io imparassi a compitare dal piovano di Teglio e la contessina Clara a sorridere dal signor Lucilio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 37)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Eravamo a giocare sul rio del mulino, quando sboccano sull'altra sponda quattro o cinque uomini con certi ceffi e certe pistole in mano da far paura, i quali parevano cercar qualche cosa ed accingersi benanco a guazzare ... Ma la Pisana non avea voglia di rispondere ed io neppure; e continuammo a fuggire ed eccoci qui; ma quegli uomini verranno anch'essi certamente, perché, quantunque l'acqua sia alta, il ponte del mulino non è lontano ... — Quelle Cernide non cercano di voi, ma d'un uomo a cavallo; e quando qui io e Carlino avremo risposto che di uomini a cavallo non vidimo altro che il guardiano di Lugugnana che andava a guardar il fieno a Portovecchio ... — Or dunque andiamo a far mettere in prigione quei quattro brutti uomini; — riprese ella trascinandomi verso Fratta — non voglio, no, non voglio che mi spaventino più ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 182)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Infatti egli capovolse tutti i sistemi, tutti i ragionamenti che affaticavano i cervelli da cinquant'anni prima; e cogli stessi uomini si è messo in capo di raggiungere scopi perfettamente contrari ... A voler narrare senza date la storia della Repubblica Partenopea ognuno, credo, immaginerebbe che comprendesse il giro di molti anni; e furono pochi mesi! Gli uomini empiono il tempo, e le grandi opere lo allargano ... Il colonnello Giorgi non aveva ventisett'anni, sopravanzava del capo tutti gli uomini del suo reggimento, e comandava a ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 233)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Tu sei scrupolosa cristiana e deferisci agli uomini quel supremo ministero di giustizia che Dio ha riserbato a se stesso! ... Così, se anche una contraria educazione li privava dei sostegni della fede, essi restavano sempre uomini soggetti ad una legge ragionevole ed umana; mentre una volta che fossero alieni dalla religione, così com'erano sudditi a' suoi precetti unicamente per paura, la loro coscienza rimaneva senza alcun lume, e nullo affatto il valor morale dell'animo ... Preparar dunque gli animi dei fanciulli in modo che, anche provvisti di queste credenze, debbano ubbidire per intimo sentimento alla regola universale di giustizia che illumina le coscienze, sarà non solamente opera di prudente educator sociale, ma anche cura lodevole e consentanea alla natura pietosa di Dio! Quanto al poter supporre questo pervertimento nelle opinioni di color che si istituiscono, gli uomini son sempre uomini, perciò mutabili sempre, né ci veggo né ci vedrò mai sacrilegio di sorta ...
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Corbaccio (pagina 7)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La femina è animale imperfetto, passionato da mille passioni spiacevoli e abbominevoli pure a ricordarsene, non che a ragionarne: il che se gli uomini riguardassono, come dovessono, non altrimenti andrebbono a loro, né con altro diletto o apetito, che all'altre naturali e inevitabili oportune cose vadano; il luogo delle quali, posto giù il superfluo peso, come con istudioso passo fuggono, così loro fuggirebbono, quello avendo fatto per che la deficiente umana prole si ristora; sì come ancora in ciò tutti gli altri animali, molto meglio che gli uomini, fanno ... Ma lasciamo stare quel che a questa parte appartiene; la quale esse ottimamente sappiendo, nel secreto loro hanno per bestia ciascuno uomo che l'ama, che le desidera o che le segue, e in sì fatta guisa ancora la sanno nascondere che da assai, stolti che solamente le croste di fuori riguardano, non è conosciuta né creduta; senza che, di quelli sono che, bene sappiendolo, ardiscono di dire ch'ella è lor pace, e che questo e quello farebbono e fanno; li quali per certo non sono da essere annoverati tra li uomini ... E primieramente alla libertà degli uomini tendono i lacciuoli, sé, oltre a quello che la natura ha loro di bellezza o d'apparenza prestato, con mille unguenti e colori dipignendo; e or con solfo e quando con acque lavorate e spessissimamente co' raggi del sole i capelli, neri dalla cotenna produtti, simiglianti a fila d'oro fanno le più divenire; e quelli ora in treccia di dietro alle reni ora sparti su per li omeri ora alla testa ravvolti, secondo che più vaghe parer credono, compongono; e quinci con balli e talor con canti non sempre ma talor mostrandosi, i cattivelli, che attorno vanno, avendo nell'esca nascosto l'amo, prendono senza lasciare ...
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Corbaccio (pagina 10)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... L'altre poche, che a Questa reverendissima e veramente donna s'ingegnarono con tutta lor forza di somigliare, non solamente le mondane pompe non seguirono, ma le fuggirono con sommo studio; né si dipinsero per più belle apparere nel conspetto degli uomini strani, ma le bellezze, loro dalla natura prestate, sì disprezarono, le celestiali aspettando ... Il quale ordine l'antichità ottimamente ancora serva al mondo presente ne' papati, negl'imperii, ne' reami e ne' principati, nelle provincie, ne' popoli e generalmente in tutt'i maestrati e sacerdozii e nell'altre maggioranze divine come umane: gli uomini solamente, e non le femine, preponendo e in loro commettendo il governo degli altri e di quelle ... E non solamente da questo si può o dee pigliare che solamente ad alcuni eccellenti uomini così ampio privilegio di nobiltà sia conceduto; anche s'intenderà essere ancora de' più menomi, per rispetto alle femine e agli altri animali; per che ottimamente si comprenderà il più vile e 'l più minimo uomo del mondo, il quale del bene dello 'ntelletto privato non sia, prevalere a quella femina, in quanto femina, che temporalmente è tenuta più che niun'altra eccellente ...
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Corbaccio (pagina 14)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma, come tu sai, diverse sono le cose per le quali gli uomini e ogn'altra persona generalmente sono savi chiamati ... Sì come da Socrate coloro, che la sua dottrina seguirono, furono chiamati socratici e quelli, che quella di Platone, platonici, ha questo nome preso la nuova setta da una gran valente donna, la quale tu molte volte puoi avere udita ricordare, che fu chiamata madonna Cianghella; cui sentenzia, dopo lunga e seriosa disputazione, fu nel concilio delle donne discrete e per conclusione posto: che tutte quelle donne, che hanno ardire e cuore e sanno modo trovare d'essere tante volte e con tanti uomini con quanti il loro appetito concupiscibile richiedea, erano da essere chiamate savie; e tutte l'altre decime o moccicose ... Di' ch'ella sempre s'è dilettata oltremodo di vedere gli uomini pieni di prodeza e di gagliardia; e credo che tu credevi ch'ella volesse o disiderasse o le piacesse di vedere gli uomini pro' e gagliardi, colle lance ferrate giostrando, o nelle sanguinose battaglie tra mille pericoli mortali o combattendo le città e le castella o colle spade in mano insieme uccidersi ... Non è così: non è costei così crudele né così perfida, come mostra che tu creda, ch'ella voglia bene agli uomini perché s'uccidano ...
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Corbaccio (pagina 19)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Deh, misera la vita tua! Quanti sono i signori, li quali se io per li loro titoli te li nominassi, in tuo danno te ne vanaglorieresti, dove in tuo pro non te ne se' voluto ramemorare? Quanti i nobili e grandissimi uomini, alli quali, volendo, tu saresti carissimo? E per soperchio e poco laudevole sdegno, il quale è in te, a niuno t'accosti; e, se pure ad alcuno, poco con lui puoi sostenere, se esso a fare a te quello che tu ad esso dovresti fare non si declina: cioè seguire i tuoi costumi ed esserti arrendevole; ove tu con ogni sollecitudine dovresti i suoi seguire e andargli alla seconda ... E a costei andando quanto tu più umilmente potevi, non parendoti così bene essere ricevuto come desideravi, non ti partivi – come fatto avresti e faresti, da quelli che esaltar ti possono, dove costei sempre ti deprimerebbe – ma chiamavi la morte che t'uccidesse; la qual più tosto chiamar dovevi avendo riguardo a quello a che l'anima tua s'era dechinata: e a che utilità? e a cui sottomessa? a una vecchia rantolosa, viza, malsana, pasto omai da cani più che da uomini; più da guardare la cenere del focolare omai che da apparire tra genti perché guardata sia ... Né difettuoso ti veggio in parte alcuna; né ha il tuo viso tra gli uomini men di belleza che abbia il suo tra le femine, con tutto ch'ella studi il suo con mille lavature e con altrettanti unguenti, dove ora il tuo rade volte, o non mai, pur con l'acqua chiara ti lavi; anzi ti dirò più: ch'egl'è molto più bello, quantunque tu poco te ne curi; e fai bene, per ciò che tale sollecitudine somamente agli uomini si disdice ...
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Corbaccio (pagina 20)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Vieni ora tu tra' suoi moderni e ancora tra' suoi passati cercando e vederai quante di quelle cose, e in quanti, tu ne troverai che facciano gli uomini gentili ... Io aveva colla fronte bassa, sì come coloro che il loro fallo riconoscono, ascoltato il lungo e vero parlare dello spirito; e sentendo lui a quello avere fatto fine e tacere, lagrimando alquanto, il viso alzava; e dissi: – Ottimamente, benedetto spirito, dimostrato m'hai quello che alla mia età e a' miei studi si convenia; e in spezialtà la viltà di costei la quale il mio falso giudicio per donna della mia mente, nobilissima cosa estimandola, eletta avea; e i suoi costumi e i suoi difetti e le maravigliose virtù sue con molte altre cose; e con parlare ancora assai più dolce, che 'l mio peccato non meritava, me riprendendo m'hai dimostrato quanto gli uomini naturalmente di nobiltà le femine eccedono e chi io in particulare sia ... Al quale io allora dissi: – Dio, che, solo, i cuori degli uomini vede e conosce, sa se io dolente sono e pentuto del male commesso e se io così col cuore piango come cogli occhi; ma, che per contrizione e per satisfazione tu in speranza di salute mi metti, avendo io già l'una, carissimo mi sarebbe d'essere da te amaestrato di ciò che a me s'appartenesse di fornire l'altra – ... Se io ho il vero già molte volte inteso, ciascuno, che in quello s'è dilettato di studiare, o si diletta, tu sai ottimamente, eziandio mentendo sa cui li piace tanto famoso e sì glorioso rendere negli orecchi degli uomini che, chiunque di quel cotale niuna cosa ascolta, lui e per virtù e per meriti sopra i cieli estimano tenere la pianta de' piedi; e così in contrario, quantunque virtuoso, quantunque valoroso, quantunque di bene sia uno che nella vostra ira caggia, con parole, che degne paiano di ...
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Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Proemio COMINCIA IL LIBRO CHIAMATO DECAMERON, COGNOMINATO PRENCIPE GALEOTTO, NEL QUALE SI CONTENGONO CENTO NOVELLE IN DIECE DÌ DETTE DA SETTE DONNE E DA TRE GIOVANI UOMINI ... E chi negherà questo, quantunque egli si sia, non molto più alle vaghe donne che agli uomini convenirsi donare? Esse dentro a' dilicati petti, temendo e vergognando, tengono l'amorose fiamme nascose, le quali quanto più di forza abbian che le palesi coloro il sanno che l'hanno provate: e oltre a ciò, ristrette da' voleri, da' piaceri, da' comandamenti de' padri, delle madri, de' fratelli e de' mariti, il più del tempo nel piccolo circuito delle loro camere racchiuse dimorano e quasi oziose sedendosi, volendo e non volendo in una medesima ora, seco rivolgendo diversi pensieri, li quali non è possibile che sempre sieno allegri ... E se per quegli alcuna malinconia, mossa da focoso disio, sopraviene nelle lor menti, in quelle conviene che con grave noia si dimori, se da nuovi ragionamenti non è rimossa: senza che elle sono molto men forti che gli uomini a sostenere; il che degli innamorati uomini non avviene, sì come noi possiamo apertamente vedere ...
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Decameron (pagina 2)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... A cura delle quali infermità né consiglio di medico né virtù di medicina alcuna pareva che valesse o facesse profitto: anzi, o che natura del malore nol patisse o che la ignoranza de' medicanti (de' quali, oltre al numero degli scienziati, così di femine come d'uomini senza avere alcuna dottrina di medicina avuta giammai, era il numero divenuto grandissimo) non conoscesse da che si movesse e per consequente debito argomento non vi prendesse, non solamente pochi ne guarivano, anzi quasi tutti infra 'l terzo giorno dalla apparizione de' sopra detti segni, chi più tosto e chi meno e i più senza alcuna febbre o altro accidente morivano ... E in tanta afflizione e miseria della nostra città era la reverenda auttorità delle leggi, così divine come umane, quasi caduta e dissoluta tutta per li ministri e essecutori di quelle, li quali, sì come gli altri uomini, erano tutti o morti o infermi o sì di famiglie rimasi stremi, che uficio alcuno non potean fare; per la qual cosa era a ciascun licito quanto a grado gli era d'adoperare ... Alcuni erano di più crudel sentimento, come che per avventura più fosse sicuro, dicendo niuna altra medicina essere contro alle pistilenze migliore né così buona come il fuggir loro davanti: e da questo argomento mossi, non curando d'alcuna cosa se non di sé, assai e uomini e donne abbandonarono la propia città, le proprie case, i lor luoghi e i lor parenti e le lor cose, e cercarono l'altrui o almeno il lor contado, quasi l'ira di Dio a punire le iniquità degli uomini con quella pistolenza non dove fossero procedesse, ma solamente a coloro opprimere li quali dentro alle mura della lor città si trovassero, commossa intendesse, o quasi avvisando niuna persona in quella dover rimanere e la sua ultima ora esser venuta ... E lasciamo stare che l'uno cittadino l'altro schifasse e quasi niuno vicino avesse dell'altro cura e i parenti insieme rade volte o non mai si visitassero e di lontano: era con sì fatto spavento questa tribulazione entrata ne' petti degli uomini e delle donne, che l'un fratello l'altro abbandonava e il zio il nepote e la sorella il fratello e spesse volte la donna il suo marito; e, che maggior cosa è e quasi non ...
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Decameron (pagina 3)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per la qual cosa a coloro, de' quali era la moltitudine inestimabile, e maschi e femine, che infermavano, niuno altro subsidio rimase che o la carità degli amici (e di questi fur pochi) o l'avarizia de' serventi, li quali da grossi salari e sconvenevoli tratti servieno, quantunque per tutto ciò molti non fossero divenuti: e quegli cotanti erano uomini o femine di grosso ingegno, e i più di tali servigi non usati, li quali quasi di niuna altra cosa servieno che di porgere alcune cose dagl'infermi adomandate o di riguardare quando morieno; e servendo in tal servigio sé molte volte col guadagno perdeano ... Né erano per ciò questi da alcuna lagrima o lume o compagnia onorati, anzi era la cosa pervenuta a tanto, che non altramenti si curava degli uomini che morivano, che ora si curerebbe di capre: per che assai manifestamente apparve che quello che il naturale corso delle cose non avea potuto con piccoli e radi danni a' savi mostrare doversi con pazienza passare, la grandezza de' mali eziandio i semplici far di ciò scorti e non curanti ... Nel quale, lasciando star le castella, che simili erano nella loro piccolezza alla città, per le sparte ville e per li campi i lavoratori miseri e poveri e le loro famiglie, senza alcuna fatica di medico o aiuto di servidore, per le vie e per li loro colti e per le case, di dì e di notte indifferentemente, non come uomini ma quasi come bestie morieno; per la qual cosa essi, così nelli loro costumi come i cittadini divenuti lascivi, di niuna lor cosa o faccenda curavano: anzi tutti, quasi quel giorno nel quale si vedevano esser venuti la morte aspettassero, non d'aiutare i futuri frutti delle bestie e delle terre e delle loro passate fatiche ma di consumare quegli che si trovavano presenti si sforzavano con ogni ingegno ... Per che adivenne i buoi, gli asini, le pecore, le capre, i porci, i polli e i cani medesimi fedelissimi agli uomini, fuori delle proprie case cacciati, per li campi, dove ancora le biade abbandonate erano, senza essere non che raccolte ma pur segate, come meglio piaceva loro se n'andavano; e molti, quasi come razionali, poi che pasciuti erano bene il giorno, la notte alle lor case senza alcuno correggimento di pastore si tornavano satolli ... Che più si può dire, lasciando stare il contado e alla città ritornando, se non che tanta e tal fu la crudeltà del cielo, e forse in parte quella degli uomini, che infra 'l marzo e il prossimo luglio vegnente, tra per la forza della pestifera infermità e per l'esser molti infermi mal serviti o abbandonati ne' lor bisogni per la paura ch'aveono i sani, oltre a centomilia ...
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Decameron (pagina 7)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il che manifestamente potrà apparire nella novella la quale di raccontare intendo: manifestamente, dico, non il giudicio di Dio ma quel degli uomini seguitando ... E la cagione del dubbio era il sentire li borgognoni uomini riottosi e di mala condizione e misleali; e a lui non andava per la memoria chi tanto malvagio uom fosse, in cui egli potesse alcuna fidanza avere, che opporre alla loro malvagità si potesse ... Invitato a uno omicidio o a qualunque altra rea cosa, senza negarlo mai, volonterosamente v'andava, e più volte a fedire e a uccidere uomini con le proprie mani si ritrovò volentieri ... Venuto adunque questo ser Cepparello nell'animo a messer Musciatto, il quale ottimamente la sua vita conosceva, si pensò il detto messer Musciatto costui dovere esser tale quale la malvagità de' borgognoni il richiedea; e perciò, fattolsi chiamare, gli disse così: “Ser Ciapelletto, come tu sai, io sono per ritrarmi del tutto di qui: e avendo tra gli altri a fare co' borgognoni, uomini pieni d'inganni, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole di te ...
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Decameron (pagina 15)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La qual cosa Primasso udendo, sì come uomo che si dilettava di vedere i valenti uomini e' signori, diliberò di volere andare a vedere la magnificenza di questo abate e domandò quanto egli allora dimorasse presso a Parigi ... Avvenne che in questi tempi, che costui non ispendendo il suo multiplicava, arrivò a Genova un valente uomo di corte e costumato e ben parlante, il qual fu chiamato Guiglielmo Borsiere, non miga simile a quegli li quali sono oggi, li quali, non senza gran vergogna de' corrotti e vituperevoli costumi di coloro li quali al presente vogliono essere gentili uomini e signor chiamati e reputati, son più tosto da dire asini nella bruttura di tutta la cattività de' vilissimi uomini allevati che nelle corti ... E là dove a que' tempi soleva essere il lor mestiere e consumarsi la lor fatica in trattar paci, dove guerre o sdegni tra gentili uomini fosser nati, o trattar matrimonii, parentadi e amistà, e con belli motti e leggiadri ricreare gli animi degli affaticati e sollazzar le corti e con agre riprensioni, sì come padri, mordere i difetti de' cattivi, e questo con premii assai leggieri; oggi di rapportar male dall'uno all'altro, in seminare zizzania, in dir cattività e tristizie, e, che è peggio, in farle nella presenza ...
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Decameron (pagina 16)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... degli uomini, in rimproverare i mali, le vergogne e le tristezze vere e non vere l'uno all'altro e con false lusinghe gli uomini gentili alle cose vili e scellerate ritrarre s'ingegnano il lor tempo di consumare ... Ma tornando a ciò che io cominciato avea, da che giusto sdegno un poco m'ha trasviata più che io non credetti, dico che il già detto Guiglielmo da tutti i gentili uomini di Genova fu onorato e volentier veduto: il quale, essendo dimorato alquanti giorni nella città e avendo udite molte cose della miseria e della avarizia di messere Ermino, il volle vedere ... Dico adunque che ne' tempi del primo re di Cipri, dopo il conquisto fatto della Terra Santa da Gottifré di Buglione, avvenne che una gentil donna di Guascogna in pellegrinaggio andò al Sepolcro, donde tornando, in Cipri arrivata, da alcuni scellerati uomini villanamente fu oltreggiata ... Restava, tacendo già Elissa, l'ultima fatica del novellare alla reina; la quale donnescamente cominciando a parlar disse: –Valorose giovani, come ne' lucidi sereni sono le stelle ornamento del cielo e nella primavera i fiori ne' verdi prati, così de' laudevoli costumi e de' ragionamenti piacevoli sono i leggiadri motti; li quali, per ciò che brievi sono, molto meglio alle donne stanno che agli uomini, in quanto più alle donne che agli uomini il molto parlare e lungo, quando senza esso si possa far, si disdice, come che oggi poche o niuna donna rimasa ci sia la quale o ne 'ntenda alcun leggiadro o a quello, se pur lo 'ntendesse, sappia rispondere: general vergogna è di noi e di tutte quelle che vivono ... Io mi vergogno di dirlo, per ciò che contro all'altre non posso dire che io contro a me non dica: queste così fregiate, così dipinte, così screziate o come statue di marmo mutole e insensibili stanno o sì rispondono, se sono addomandate, che molto sarebbe meglio l'aver taciuto; e fannosi a credere che da purità d'animo proceda il non saper tralle donne e co' valenti uomini favellare, e alla lor milensaggine hanno posto nome onestà, quasi niuna donna onesta sia se non colei che con la fante o con la lavandaia o con la sua fornaia favella: il che se la natura avesse voluto, come elle si fanno a credere, per altro modo loro avrebbe limitato il cinguettare ...
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Decameron (pagina 19)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per che, se così trovate come io vi dico, non mi vogliate a instanzia di questi malvagi uomini straziare e uccidere ... Era adunque, al tempo del marchese Azzo da Ferrara, un mercatante chiamato Rinaldo d'Asti per sue bisogne venuto a Bologna; le quali avendo fornite e a casa tornandosi, avvenne che, uscito di Ferrara e cavalcando verso Verona, s'abbatté in alcuni li quali mercatanti parevano, e erano masnadieri e uomini di malvagia vita e condizione, con li quali ragionando incautamente s'accompagnò ... Costoro, veggendol mercatante e estimando lui dovere portar denari, seco diliberarono che, come prima tempo si vedessero, di rubarlo: e per ciò, acciò che egli niuna suspeccion prendesse, come uomini modesti e di buona condizione pure d'oneste cose e di lealtà andavano con lui favellando, rendendosi in ciò che potevano e sapevano umili e benigni verso di lui: per che egli gli avergli trovati si reputava in gran ventura, per ciò che solo era con un suo fante a cavallo ... E così camminando, d'una cosa in altra, come ne' ragionamenti addivien, trapassando, caddero in sul ragionare delle orazioni che gli uomini fanno a Dio; e l'uno de' masnadieri, che eran tre, disse verso Rinaldo: “E voi, gentile uomo, che orazione usate di dir camminando?” Al quale Rinaldo rispose: “Nel vero io sono uomo di queste cose materiale e rozzo, e poche orazioni ho per le mani, sì come colui che mi vivo all'antica e lascio correr due soldi per ventiquatro denari; ma nondimeno ho sempre avuto in costume, camminando, di dir la mattina, quando esco dell'albergo, un paternostro e una avemaria per l'anima del padre e della madre di san Giuliano, dopo il quale io priego Idio e lui che la seguente notte mi deano buono albergo ...
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Decameron (pagina 31)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per ciò che, essendo la festa grande e i convitati, le donne e gli uomini, alle tavole ancora alla prima vivanda, sopragiunse colui il quale andato era in Cicilia: e tra l'altre cose raccontò d'Arrighetto che, essendo egli in captività per lo re Carlo guardato, quando il romore contro al re si levò nella terra, il popolo a furore corse alla prigione e, uccise le guardie, lui n'avean tratto fuori, e sì come capitale nemico del re Carlo l'avevano fatto lor capitano e seguitolo a cacciare e a uccidere i franceschi ... Per la qual cosa egli sommamente era venuto nella grazia del re Petro, il quale lui in tutti i suoi beni e in ogni suo onore rimesso aveva, laonde egli era in grande e buono stato; aggiugnendo che egli aveva lui con sommo onore ricevuto e inestimabile festa aveva fatta della sua donna e del figliuolo, de' quali mai dopo la presura sua neente aveva saputo, e oltre a ciò mandava per loro una saettia con alquanti gentili uomini li quali appresso venieno ... Costui fu con grande allegrezza e festa ricevuto e ascoltato; e prestamente Currado con alquanti de' suoi amici incontro si fecero a' gentili uomini che per madama Beritola e per Giuffredi venieno, e loro lietamente ricevette e al suo convito, il quale ancora al mezzo non era, gl'introdusse ... – 7 Il soldano di Babilonia ne manda una sua figliuola a marito al re del Garbo, la quale per diversi accidenti in ispazio di quatro anni alle mani di nove uomini perviene in diversi luoghi: ultimamente, restituita al padre per pulcella, ne va al re del Garbo, come prima faceva, per moglie ...
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Decameron (pagina 32)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma per ciò che, come che gli uomini in varie cose pecchino disiderando, voi, graziose donne, sommamente peccate in una, cioè nel disiderare d'esser belle, in tanto che, non bastandovi le bellezze che dalla natura concedute vi sono, ancora con maravigliosa arte quelle cercate d'acrescere, mi piace di raccontarvi quanto sventuratamente fosse bella una saracina, alla quale in forse quatro anni avvenne per la sua bellezza di fare nuove nozze da nove volte ... Aveva costui, tra gli altri suoi molti figliuoli e maschi e femine, una figliuola chiamata Alatiel, la qual, per quello che ciascun che la vedeva dicesse, era la più bella femina che si vedesse in que' tempi nel mondo; e per ciò che in una grande sconfitta, la quale aveva data a una gran moltitudine d'arabi che addosso gli eran venuti, l'aveva maravigliosamente aiutato il re del Garbo, a lui, domandandogliele egli di grazia speziale, l'aveva per moglie data; e lei con onorevole compagnia e d'uomini e di donne e con molti nobili e ricchi arnesi fece sopra una nave bene armata e ben corredata montare, e a lui mandandola la accomandò a Dio ... Ma pure, come valenti uomini, ogni arte e ogni forza operando, essendo da infinito mare combattuti, due dì si sostennero; e surgendo già dalla tempesta cominciata la terza notte e quella non cessando ma crescendo tuttafiata, non sappiendo essi dove si fossero né potendolo per estimazion marineresca comprendere né per vista, per ciò che obscurissimo di nuvoli e di buia notte era il cielo, essendo essi non guari sopra Maiolica, sentirono la nave sdruscire ... Per la qual cosa, non veggendovi alcun rimedio al loro scampo, avendo a mente ciascun se medesimo e non altrui, in mare gittarono un paliscalmo, e sopra quello più tosto di fidarsi disponendo che sopra la sdruscita nave si gittarono i padroni; a' quali appresso or l'uno or l'altro di quanti uomini erano nella nave, quantunque quegli che prima nel paliscalmo eran discesi con le coltella in mano il contradicessero, tutti si gittarono, e credendosi la morte fuggire in quella incapparono: per ciò che, non potendone per la contrarietà del tempo tanti reggere il paliscalmo, andato sotto, tutti quanti perirono ... Ma nondimeno, strignendola necessità di consiglio, per ciò che quivi tutta sola si vedeva, non conoscendo o sappiendo dove si fosse, pure stimolò tanto quelle che vive erano, che sù le fece levare; e trovando quelle non sapere dove gli uomini andati fossero e veggendo la nave in terra percossa e d'acqua piena, con quelle insieme dolorosamente cominciò a piagnere ...
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Decameron (pagina 36)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E pochi dì appresso, adomandandolo ella, il re, con bella e onorevole compagnia d'uomini e di donne, sotto il governo d'Antigono la rimandò al soldano: dal quale se con festa fu ricevuta niun ne dimandi, e Antigono similemente con tutta la sua compagnia ... La donna, la quale ottimamente gli ammaestramenti d'Antigono aveva tenuti a mente, appresso al padre così cominciò a parlare: “Padre mio, forse il ventesimo giorno dopo la mia partita da voi, per fiera tempesta la nostra nave, sdruscita, percosse a certe piagge là in Ponente, vicine d'un luogo chiamato Aguamorta, una notte; e che che degli uomini, che sopra la nostra nave erano, io nol so né seppi già mai ... Che di loro si fosse io nol seppi mai: ma avendo me contrastante due giovani presa e per le trecce tirandomi, piagnendo io sempre forte, avvenne che, passando costoro che mi tiravano una strada per entrare in un grandissimo bosco, quatro uomini in quella ora di quindi passavano a cavallo: li quali come quegli che mi tiravano videro, così lasciatami prestamente presero a fuggire ... Li quatro uomini, li quali nel sembiante assai autorevoli mi parevano, veduto ciò, corsero dove io era e molto mi domandarono, e io dissi molto, ma né da loro fui intesa né io loro intesi ...
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Decameron (pagina 37)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma essa, tenera del mio onore, mai a alcuna persona fidar non mi volle che verso Cipri venisse, se non, forse due mesi sono, venuti quivi certi buoni uomini di Francia con le loro donne, de' quali alcun parente v'era della badessa, e sentendo essa che in Ierusalem andavano a visitare il Sepolcro, dove colui cui tengono per Idio fu sepellito poi che da' giudei fu ucciso, allora mi raccomandò e pregogli che in Cipri a mio padre mi dovessero presentare ... Quanto questi gentili uomini m'onorassono e lietamente mi ricevessero insieme con le lor donne lunga istoria sarebbe a raccontare ... Saliti adunque sopra una nave, dopo più giorni pervenimmo a Baffa: e quivi veggendomi pervenire, né persona conoscendovi né sappiendo che dovermi dire a' gentili uomini che a mio padre mi volean presentare, secondo che loro era stato imposto dalla veneranda donna, m'apparecchiò Idio, al quale forse di me incresceva, sopra il lito Antigono in quella ora che noi a Baffa smontavamo; il quale io prestamente chiamai, e in nostra lingua, per non essere da' gentili uomini né dalle donne intesa, gli dissi che come figliuola mi ricevesse ... Egli prestamente m'intese: e fattami la festa grande, quegli gentili uomini e quelle donne secondo la sua povera possibilità onorò, e me ne menò al re di Cipri, il quale con quello onore mi ricevette e qui a voi m'ha rimandata che mai per me raccontare non si potrebbe ... ” Antigono allora al soldano rivolto disse: “Signor mio, sì come ella m'ha più volte detto e come quegli gentili uomini con li quali venne mi dissero, v'ha raccontato ... Solamente una parte v'ha lasciata a dire, la quale io stimo che, per ciò che bene non sta a lei di dirlo, l'abbia fatto: e questo è quanto quegli gentili uomini e donne, con li quali venne, dicessero della onesta vita la quale con le religiose donne aveva tenuta e della sua virtù e de' suoi laudevoli costumi, e delle lagrime e del pianto che fecero e le donne e gli uomini quando, a me restituitola, si partiron da lei ... E essa, che con otto uomini forse diecemilia volte giaciuta era, allato a lui si coricò per pulcella e fecegliele credere che così fosse; e reina con lui lietamente poi più tempo visse ...
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Decameron (pagina 60)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ditemi, ricordavi egli che voi mai aveste alcuno amante?” La donna, udendo questo, gittò un gran sospiro e maravigliossi forte, non credendo che mai alcuna persona saputo l'avesse, quantunque di que' dì, che ucciso era stato colui che per Tedaldo fu sepellito, se ne bucinasse per certe parolette non ben saviamente usate dal compagno di Tedaldo che ciò sapea; e rispose: “Io veggio che Idio vi dimostra tutti i segreti degli uomini, e per ciò io son disposta a non celarvi i miei ... Furon già i frati santissimi e valenti uomini, ma quegli che oggi frati si chiamano e così vogliono esser tenuti, niuna altra cosa hanno di frate se non la cappa, né quella altressì è di frate, per ciò che, dove dagl'inventori de' frati furono ordinate strette e misere e di grossi panni e dimostratrici dell'animo, il quale le temporali cose disprezzate avea quando il corpo in così vile abito avviluppava, essi oggi le fanno larghe e doppie e lucide e di finissimi panni, e quelle in forma hanno recate leggiadra e pontificale, in tanto che paoneggiar con esse nelle chiese e nelle piazze, come con le lor robe i secolari fanno, non si vergognano ... E quale col giacchio il pescatore d'occupar ne' fiumi molti pesci a un tratto, così costoro, con le fimbrie ampissime avvolgendosi, molte pinzochere, molte vedove, molte altre sciocche femine e uomini d'avilupparvi sotto s'ingegnano, e è loro maggior sollecitudine che d'altro essercizio ... E dove gli antichi la salute disideravan degli uomini, quegli d'oggi disiderano le femine e le ricchezze; e tutto il loro studio hanno posto e pongono in ispaventare con romori e con dipinture le menti degli sciocchi e in monstrare che con limosine i peccati si purghino e con le messe, acciò che a loro che per viltà, non per divozione, son rifuggiti a farsi frati e per non durar fatica, porti questi il pane, colui mandi il vino, quell'altro faccia la pietanza per l'anima de' lor passati ... Essi sgridano contra gli uomini la lussuria, acciò che, rimovendosene gli sgridati, agli sgridatori rimangano le femine; essi dannan l'usura e i malvagi guadagni, acciò che, fatti restitutori di quegli, si possan fare le cappe più larghe, procacciare i vescovadi e l'altre prelature maggiori di ciò che mostrato hanno dovere menare a perdizion chi l'avesse ...
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Decameron (pagina 77)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E come che questo sovente negli uomini avvenga, e più in uno che in un altro, nondimeno già con maggior danni s'è nelle donne veduto, per ciò che più leggiermente in quelle s'accende e ardevi con fiamma più chiara e con meno rattenimento le sospigne ... Né è di ciò maraviglia, per ciò che, se raguardar vorremo, vedremo che il fuoco di sua natura più tosto nelle leggieri e morbide cose s'apprende, che nelle dure e più gravanti; e noi pur siamo (non l'abbiano gli uomini a male) più dilicate che essi non sono e molto più mobili ... Laonde, veggendoci naturalmente a ciò inchinevoli, e appresso raguardato come la nostra mansuetudine e benignità sia di gran riposo e di piacere agli uomini co' quali a costumare abbiamo, e così l'ira e il furore essere di gran noia e di pericolo, acciò che da quella con più forte petto ci guardiamo l'amor di tre giovani e d'altrettante donne, come di sopra dissi, per l'ira d'una di loro di felice essere divenuti infelicissimi intendo con la mia novella mostrarvi ... Marsilia, sì come voi sapete, è in Provenza sopra la marina posta, antica e nobilissima città, e già fu di ricchi uomini e di gran mercatanti più copiosa che oggi non si vede; tra' quali ne fu un chiamato N'Arnald Civada, uomo di nazione infima ma di chiara fede e leal mercatante, senza misura di possessioni e di denari ricco, il quale d'una sua donna avea più figliuoli, de' qua tre n'erano femine e eran di tempo maggiori che gli altri che maschi erano ... Voi siete ricchissimi giovani, quello che non sono io: dove voi vogliate recare le vostre ricchezze in uno e me fare terzo posseditore con voi insieme di quelle e diliberare in che parte del mondo noi vogliamo andare a vivere in lieta vita con quelle, senza alcun fallo mi dà il cuor di fare che le tre sorelle, con gran parte di quello del padre loro, con essonoi dove noi andar ne vorremo ne verranno; e quivi ciascun con la sua, a guisa di tre fratelli, viver potremo li più contenti uomini che altri che al mondo sieno ...
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Decameron (pagina 84)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... O felici anime, alle quali in un medesimo dì adivenne il fervente amore e la mortal vita terminare! e più felici, se insieme a un medesimo luogo n'andaste! e felicissime, se nell'altra vita s'ama e voi v'amate come di qua faceste! Ma molto più felice l'anima della Simona innanzi tratto, quanto è al nostro giudicio che vivi dietro a lei rimasi siamo, la cui innocenzia non patì la fortuna che sotto la testimonianza cadesse dello Stramba e dell'Atticiato e del Malagevole, forse scardassieri o più vili uomini, più onesta via trovandole con pari sorte di morte al suo amante a svilupparsi dalla loro infamia e a seguitar l'anima tanto da lei amata del suo Pasquino ... Aveva la novella d'Emilia il fine suo, quando per comandamento del re Neifile così cominciò: –Alcuni, al mio giudicio, valorose donne, sono li quali più che l'altre genti si credon sapere e sanno meno; e per questo non solamente a' consigli degli uomini ma ancora contra la natura delle cose presummono d'opporre il senno loro; della quale presunzione già grandissimi mali sono avvenuti e alcun bene non se ne vide giammai ... ” I tutori dissero che la donna parlava bene e che essi ciò farebbero a lor potere: e fattosi chiamare il fanciullo nel fondaco, gl'incominciò l'uno a dire assai amorevolmente: “Figliuol mio, tu se' ogimai grandicello: egli è ben fatto che tu incominci tu medesimo a vedere de' fatti tuoi; per che noi ci contenteremmo molto che tu andassi a stare a Parigi alquanto, dove gran parte della tua ricchezza vedrai come si traffica, senza che tu diventerai molto migliore e più costumato e più da bene là che qui non faresti, veggendo quei signori e quei baroni e quei gentili uomini che vi sono assai e de' lor costumi apprendendo; poi te ne potrai qui venire ... I valenti uomini, udendo questo, ancora con più parole il riprovarono; ma non potendo trarne altra risposta alla madre il dissero ...
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Decameron (pagina 106)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Degli uomini non avvien così: essi nascono buoni a mille cose, non pure a questa, e la maggior parte sono da molto più vecchi che giovani; ma le femine a niuna altra cosa che a fare questo e figliuoli ci nascono, e per questo son tenute care ... E se tu non te ne avvedessi a altro, sì te ne dei tu avvedere a questo, che noi siam sempre apparecchiate a ciò, che degli uomini non avviene: e oltre a questo una femina stancherebbe molti uomini, dove molti uomini non possono una femina stancare ... Di questo mondo ha ciascun tanto quanto egli se ne toglie, e spezialmente le femine, alle quali si convien troppo più d'adoperare il tempo quando l'hanno che agli uomini, per ciò che tu puoi vedere, quando c'invecchiamo, né marito né altri ci vuol vedere anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta e a annoverare le pentole e le scodelle; e peggio, ché noi siamo messe in canzone e dicono: ‘Alle giovani i buon bocconi e alle vecchie gli stranguglioni’, e altre lor cose assai ancora dicono ...
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Decameron (pagina 111)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Come Neifile tacque, avendo molto le donne preso di piacere della risposta di Chichibio, così Panfilo per volere della reina disse: –Carissime donne, egli avviene spesso che, sì come la fortuna sotto vili arti alcuna volta grandissimi tesori di vertù nasconde, come poco avanti per Pampinea fu mostrato, così ancora sotto turpissime forme d'uomini si truovano maravigliosi ingegni dalla natura essere stati riposti ... La qual cosa assai apparve in due nostri cittadini de' quali io intendo brievemente di ragionarvi: per ciò che l'uno, il quale messer Forese da Rabatta fu chiamato, essendo di persona piccolo e isformato, con viso piatto e ricagnato che a qualunque de' Baronci più trasformato l'ebbe sarebbe stato sozzo, fu di tanto sentimento nelle leggi, che da molti valenti uomini uno armario di ragione civile fu reputato; e l'altro, il cui nome fu Giotto, ebbe uno ingegno di tanta eccellenzia, che niuna cosa dà la natura, madre di tutte le cose e operatrice col continuo girar de' cieli, che egli con lo stile e con la penna o col pennello non dipignesse sì simile a quella, che non simile, anzi più tosto dessa paresse, in tanto che molte volte nelle cose da lui fatte si truova che il visivo senso degli uomini vi prese errore, quello credendo esser vero che era dipinto ... – 6 Pruova Michele Scalza a certi giovani come i Baronci sono i più gentili uomini del mondo o di Maremma e vince una cena ... Ora avvenne un giorno che, essendo egli con alquanti a Montughi, si cominciò tra loro una quistion così fatta: quali fossero li più gentili uomini di Firenze e i più antichi; de' quali alcuni dicevano gli Uberti e altri i Lamberti, e chi uno e chi un altro, secondo che nell'animo gli capea ... Li quali udendo lo Scalza cominciò a ghignare e disse: “Andate via, andate, goccioloni che voi siete, voi non sapete ciò che voi vi dite: i più gentili uomini e i più antichi, non che di Firenze ma di tutto il mondo o di Maremma, sono i Baronci, e a questo s'accordano tutti i fisofoli e ogni uomo che gli conosce come fo io: e acciò che voi non intendeste d'altri, io dico de' Baronci vostri vicini da Santa Maria Maggiore ...
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Decameron (pagina 112)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Voi sapete che, quanto gli uomini son più antichi, più son gentili, e così si diceva pur testé tra costoro: e i Baronci son più antichi che niuno altro uomo, sì che son più gentili; e come essi sien più antichi mostrandovi, senza dubbio io avrò vinta la quistione ... Voi dovete sapere che i Baronci furon fatti da Domenedio al tempo che Egli aveva cominciato d'apparare a dipignere, ma gli altri uomini furon fatti poscia che Domenedio seppe dipignere ... E che io dica di questo il vero, ponete mente a' Baronci e agli altri uomini: dove voi tutti gli altri vedrete co' visi ben composti e debitamente proporzionati, potrete vedere i Baronci qual col viso molto lungo e stretto, e quale averlo oltre a ogni convenienza largo, e tal v'è col naso molto lungo e tale l'ha corto, e alcuni col mento in fuori e in sù rivolto e con mascelloni che paion d'asino; e èvvi tale che ha l'uno occhio più grosso che l'altro, e ancora chi ha l'un più giù che l'altro, sì come sogliono essere i visi che fanno da prima i fanciulli che apparano a disegnare ... ” Della qual cosa e Piero che era il giudice e Neri che aveva messa la cena e ciascuno altro ricordandosi e avendo il piacevole argomento dello Scalza udito, tutti cominciarono a ridere e a affermare che lo Scalza aveva la ragione e che egli aveva vinta la cena e che per certo i Baronci erano i più gentili uomini e i più antichi che fossero, non che in Firenze ma nel mondo o in Maremma ... E assai bene accompagnata di donne e d'uomini, da tutti confortata al negare, davanti al podestà venuta, domandò con fermo viso e con salda voce quello che egli a lei domandasse ... Le quali cose di questa non avvengono, ché essa solamente le donne tapinelle costrigne, le quali molto meglio che gli uomini potrebbero a molti sodisfare; e oltre a questo, non che alcuna donna, quando fatta fu, ci prestasse consentimento, ma niuna ce ne fu mai chiamata: per le quali cose meritamente malvagia si può chiamare ...
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Decameron (pagina 113)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Uno adunque, che si chiamò Fresco da Celatico, aveva una sua nepote chiamata per vezzi Cesca: la quale, ancora che bella persona avesse e viso, non però di quegli angelici che già molte volte vedemmo, sé da tanto e sì nobile reputava, che per costume aveva preso di biasimare e uomini e donne e ciascuna cosa che ella vedeva, senza avere alcun riguardo a se medesima, la quale era tanto più spiacevole, sazievole e stizzosa che alcuna altra, che a sua guisa niuna cosa si potea fare; e tanto, oltre a tutto questo, era altiera, che se stata fosse de' Reali di Francia sarebbe stata soperchio ... Ora, lasciando stare molti altri suoi modi spiacevoli e rincrescevoli, avvenne un giorno che, essendosi ella in casa tornata là dove Fresco era e tutta piena di smancerie postaglisi presso a sedere, altro non facea che soffiare; laonde Fresco domandando le disse: “Cesca, che vuol dir questo che, essendo oggi festa, tu te ne se' così tosto tornata in casa?” Al quale ella tutta cascante di vezzi rispose: “Egli è il vero che io me ne sono venuta tosto, per ciò che io non credo che mai in questa terra fossero e uomini e femine tanto spiacevoli e rincrescevoli quanto sono oggi, e non ne passa per via uno che non mi spiaccia come la mala ventura; e io non credo che sia al mondo femina a cui più sia noioso il vedere gli spiacevoli che è a me, e per non vedergli così tosto me ne son venuta ... Tralle quali n'era una cotale, che in diversi luoghi per Firenze si ragunavano insieme i gentili uomini delle contrade e facevano lor brigate di certo numero, guardando di mettervi tali che comportare potessono acconciamente le spese, e oggi l'uno, doman l'altro, e così per ordine tutti mettevan tavola, ciascuno il suo dì, a tutta la brigata; e in quella spesse volte onoravano e gentili uomini forestieri, quando ve ne capitavano, e ancora de' cittadini: e similmente si vestivano insieme almeno una volta l'anno, e insieme i dì più notabili cavalcavano per la città e talora armeggiavano, e massimamente per le feste principali o quando alcuna lieta novella di vittoria o d'altro fosse venuta nella città ... Ma a messer Betto non era mai potuto venir fatto d'averlo, e credeva egli co' suoi compagni che ciò avvenisse per ciò che Guido alcuna volta speculando molto abstratto dagli uomini divenia; e per ciò che egli alquanto tenea della oppinione degli epicuri, si diceva tralla gente volgare che queste sue speculazioni erano solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse ... Alli quali messer Betto rivolto, disse: “Gli smemorati siete voi, se voi non l'avete inteso: egli ci ha onestamente e in poche parole detta la maggior villania del mondo, per ciò che, se voi riguarderete bene, queste arche sono le case de' morti, per ciò che in esse si pongono e dimorano i morti; le quali egli dice che son nostra casa, a dimostrarci che noi e gli altri uomini idioti e non letterati siamo, a comparazion di lui e degli altri uomini scienziati, peggio che uomini morti, e per ciò, qui essendo, noi siamo a casa nostra ...
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Decameron (pagina 130)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Pirro adunque cominciò a aspettare quello che far dovesse la gentil donna: la quale, avendo ivi a pochi dì Nicostrato dato un gran desinare, sì come usava spesse volte di fare, a certi gentili uomini e essendo già levate le tavole, vestita d'uno sciamito verde e ornato molto e uscita della sua camera, in quella sala venne dove costoro erano; e veggente Pirro e ciascuno altro, se n'andò alla stanga sopra la quale lo sparviere era cotanto da Nicostrato tenuto caro, e scioltolo quasi in mano sel volesse levare e presolo per li geti al muro il percosse e ucciselo ... E gridando verso lei Nicostrato: “Oimè, donna, che hai tu fatto?” niente a lui rispose, ma rivolta a' gentili uomini che con lui avevan mangiato disse: “Signori, mal prenderei vendetta d'un re che mi facesse dispetto se d'uno sparviere non avessi ardir di pigliarla ... Voi dovete sapere che questo uccello tutto il tempo da dovere esser prestato dagli uomini al piacer delle donne lungamente m'ha tolto; per ciò che, sì come l'aurora suole apparire, così Nicostrato s'è levato e salito a cavallo col suo sparviere in mano n'è andato alle pianure aperte a vederlo volare; e io, qual voi mi vedete, sola e malcontenta nel letto mi son rimasa; per la qual cosa ho più volte avuta voglia di far ciò che io ho ora fatto, né altra cagione m'ha di ciò ritenuta se non l'aspettar di farlo in presenzia d'uomini che giusti giudici sieno alla mia querela, sì come io credo che voi sarete ... ” I gentili uomini che l'udivano, credendo non altramenti esser fatta la sua affezione a Nicostrato che sonasser le parole, ridendo ciascuno e verso Nicostrato rivolti, che turbato era, cominciarono a dire: “Deh, come la donna ha ben fatto a vendicar la sua ingiuria con la morte dello sparviere!” e con diversi motti sopra così fatta materia, essendosi già la donna in camera ritornata, in riso rivolsero il cruccio di Nicostrato ... E avendo Nicostrato due fanciulli datigli da' padri loro acciò che in casa sua, però che gentili uomini erano, apparassono alcun costume, de' quali quando Nicostrato mangiava l'uno gli tagliava innanzi e l'altro gli dava bere, fattigli chiamare ammenduni fece lor vedere che la bocca putiva loro e ammaestrogli che, quando a Nicostrato servissono, tira sono il capo indietro il più che potessono né questo mai dicessono a persona ... Questo non t'avien per altro se non che la bocca ti pute fieramente, e non so qual si sia la cagione per ciò che ciò non soleva essere; e questa è bruttissima cosa avendo tu a usare co' gentili uomini, e per ciò si vorrebe veder modo da curarla ...
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Decameron (pagina 139)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Come voi tutte potete avere udito, nella nostra città vegnono molto spesso rettori marchigiani, li quali generalmente sono uomini di povero cuore e di vita tanto strema e tanto misera, che altro non pare ogni lor fatto che una pidocchieria: e per questa loro innata miseria e avarizia menan seco e giudici e notari che paiono uomini levati più tosto dall'aratro o tratti dalla calzoleria, che delle scuole delle leggi ... Per che, senza star troppo a guardarle, lasciato quello che andava cercando, incominciò a far cerca nuova; e trovò due suoi compagni, de' quali l'uno aveva nome Ribi e l'altro Matteuzzo, uomini ciascun di loro non meno sollazzevoli che Maso, e disse loro: “Se vi cal di me, venite meco infino a Palagio, ché io vi voglio mostrare il più nuovo squasimodeo che voi vedeste mai ... ” Aveva già ciascun de' compagni veduto come: per che, fra sé ordinato che dovessero fare e dire, la seguente mattina vi ritornarono: e essendo la corte molto piena d'uomini, Matteuzzo, che persona non se ne avvide, entrò sotto il banco e andossene a punto sotto il luogo dove il giudice teneva i piedi ...
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Decameron (pagina 145)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... penitenza nelle salvatiche fiere come tu se', e similmente della vendetta, vuole essere la morte, dove negli uomini quello dee bastare che tu dicesti ... Insegnerotti adunque con questa noia che tu sostieni che cosa sia lo schernir gli uomini che hanno alcun sentimento e che cosa sia lo schernir gli scolari; e darotti materia di giammai più in tal follia non cader, se tu campi ... Deh, lascia l'ira tua e perdonami omai! io sono, quando tu perdonar mi vogli e di quinci farmi discendere, acconcia d'abandonare del tutto il disleal giovane e te solo avere per amadore e per signore, quantunque tu molto la mia bellezza biasimi brieve e poco cara mostrandola; la quale, chente che ella, insieme con quella dell'altre, si sia, pur so che, se per altro non fosse da aver cara, sì è per ciò che vaghezza e trastullo e diletto è della giovanezza degli uomini: e tu non se' vecchio ... E oltre a ciò gli stimate miglior cavalieri e far di più miglia le lor giornate che gli uomini più maturi ...
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Decameron (pagina 149)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... facevano, più persone domandò di lor condizione; e udendo da tutti costoro essere poveri uomini e dipintori, gli entrò nel capo non dover potere essere che essi dovessero così lietamente vivere della lor povertà, ma s'avisò, per ciò che udito aveva che astuti uomini erano, che d'alcuna altra parte non saputa dagli uomini dovesser trarre profetti grandissimi; e per ciò gli venne in disidero di volersi, se esso potesse, con ammenduni, o con l'uno almeno, dimesticare; e vennegli fatto di prender dimestichezza con Bruno ... E avendolo alcuna volta seco invitato a desinare e per questo credendosi dimesticamente con lui poter ragionare, gli disse la maraviglia che egli si faceva di lui e di Buffalmacco, che essendo poveri uomini così lietamente viveano; e pregollo che gl'insegnasse come faceano ... “Dovete adunque, “ disse Bruno “maestro mio dolciato, sapere che egli non è ancora guari che in questa città fu un gran maestro in nigromantia il quale ebbe nome Michele Scotto, per ciò che di Scozia era, e da molti gentili uomini, de' quali pochi oggi son vivi, ricevette grandissimo onore; e volendosi di qui partire, a instanzia de' prieghi loro ci lasciò due suoi sufficienti discepoli, a' quali impose che a ogni piacere di questi cotali gentili uomini, che onorato l'aveano, fossero sempre presti ... Costoro adunque servivano i predetti gentili uomini di certi loro innamoramenti e d'altre cosette liberamente; poi, piacendo loro la città e i costumi degli uomini, ci si disposero a voler sempre stare e preserci di grandi e di strette amistà con alcuni, senza guardare chi essi fossero, più gentili che non gentili o più ricchi che poveri, solamente che uomini fossero conformi a' lor costumi ... E per compiacere a questi così fatti loro amici ordinarono una brigata forse di venticinque uomini, li quali due volte almeno il mese insieme si dovessero ritrovare in alcun luogo da loro ordinato: e quivi essendo, ciascuno a costoro il suo disidero dice, e essi prestamente per quella notte il forniscono ... Per che da voi medesimo pensar potete se noi possiamo e dobbiamo vivere e andare più che gli altri uomini lieti, pensando che noi abbiamo l'amore di due così fatte reine: senza che, quando noi vogliamo un mille o un dumilia fiorini da loro, noi non gli abbiamo ...
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Decameron (pagina 165)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... troppo più belle che queste non sono e uno storione a messer Corso Donati, le quali non bastandogli per voler dar mangiare a certi gentili uomini, m'ha fatte comperare quest'altre due: non vi verrai tu?” Rispose Ciacco: “Ben sai che io vi verrò ... Niuno altro che la reina, volendo il privilegio servare a Dioneo, restava a dover novellare; la qual, poi che le donne ebbero assai riso dello sventurato Biondello, lieta cominciò così a parlare: –Amabili donne, se con sana mente sarà riguardato l'ordine delle cose, assai leggermente si conoscerà tutta la universal moltitudine delle femine dalla natura e da' costumi e dalle leggi essere agli uomini sottomessa e secondo la discrezione di quegli convenirsi reggere e governare, e però, a ciascuna che quiete, consolazione e riposo vuole con quegli uomini avere a' quali s'appartiene, dee essere umile, paziente e ubidente oltre all'essere onesta, il che è sommo e spezial tesoro di ciascuna savia ... E chi ha bisogno d'essere aiutato e governato, ogni ragion vuol lui dovere essere obediente e subgetto e reverente al governator suo: e cui abbiam noi governatori e aiutatori se non gli uomini? Dunque agli uomini dobbiamo, sommamente onorandoli, soggiacere; e qual da questo si parte, estimo che degnissima sia non solamente di riprension grave ma d'aspro gastigamento ...
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Decameron (pagina 170)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Ghino adunque, avendogli de' suoi arnesi medesimi e alla sua famiglia fatta acconciare una bella camera e fatto apparecchiare un gran convito, al quale con molti uomini del castello fu tutta la famiglia dello abate, a lui se n'andò la mattina seguente e dissegli: “Messere, poi che voi ben vi sentite, tempo è d'uscire d'infermeria”; e per la man presolo, nella camera apparecchiatagli nel menò, e in quella co' suoi medesimi lasciatolo, a far che il convito fosse magnifico attese ... Il Papa, credendo lui dover domandare altro, liberamente offerse di far ciò che domandasse; allora l'abate disse: “Santo Padre, quello che io intendo di domandarvi è che voi rendiate la grazia vostra a Ghino di Tacco mio medico, per ciò che tra gli altri uomini valorosi e da molto che io accontai mai, egli è per certo un de' più, e quel male il quale egli fa, io il reputo molto maggior peccato della fortuna che suo: la qual se voi con alcuna cosa dandogli, donde egli possa secondo lo stato suo vivere, mutate, io non dubito punto che in poco di tempo non ne paia a voi quello che a me ne pare ... ” Il Papa, udendo questo, sì come colui che di grande animo fu e vago de' valenti uomini, disse di farlo volentieri se da tanto fosse come diceva, e che egli il facesse sicuramente venire ... Certissima cosa è, se fede si può dare alle parole d'alcuni genovesi e d'altri uomini che in quelle contrade stati sono, che nelle parti del Cattaio fu già uno uomo di legnaggio nobile e ricco senza comparazione, per nome chiamato Natan ... Il quale, avendo ricetto vicino a una strada per la qual quasi di necissità passava ciascuno che di Ponente verso Levante andar voleva o di Levante in Ponente e avendo l'animo grande e liberale e disideroso che fosse per opera conosciuto, quivi avendo molti maestri fece in piccolo spazio di tempo fare un de' più belli e de' maggiori e de' più ricchi palagi che mai fosse stato veduto, e quello di tutte quelle cose che oportune erano a dovere gentili uomini ricevere e onorare fece ottimamente fornire ...
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Decameron (pagina 173)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quivi fornito il tempo del suo uficio e a Bologna dovendosene tornare, ordinò, quella mattina che in Bologna entrar doveva, di molti e gentili uomini di Bologna, tra' quali fu Niccoluccio Caccianimico, un grande e bel convito in casa sua; e tornato e ismontato e con lor trovatosi, avendo similmente la donna ritrovata più bella e più sana che mai e il suo figlioletto star bene, con allegrezza incomparabile i suoi forestieri mise a tavola e quegli fece di più vivande magnificamente servire ... ” I gentili uomini, fra sé avuti varii ragionamenti e tutti in una sentenzia concorrendo, a Niccoluccio Caccianimico, per ciò che bello e ornato favellatore era, commisero la risposta ... Costui, commendata primieramente l'usanza di Persia, disse sé con gli altri insieme essere in questa opinione, che il primo signore niuna ragione avesse più nel suo servidore, poi che in sì fatto caso non solamente abandonato ma gittato l'avea, e che per li benifici del secondo usati giustamente parea di lui il servidore divenuto, per che, tenendolo, niuna noia, niuna forza, niuna ingiuria faceva al primiero; gli altri tutti che alle tavole erano, ché v'avea di valenti uomini, tutti insieme sé tener quello che da Niccoluccio era stato risposto ... Il cavaliere, contento di tal risposta e che Niccoluccio l'avesse fatta, affermò sé essere in quella opinione altressi, e appresso disse: “Tempo è omai che io secondo la promessa v'onori”; e chiamati due de' suoi famigliari, gli mandò alla donna, la quale egli egregiamente avea fatta vestire e ornare, e mandolla pregando che le dovesse piacere di venire a far lieti i gentili uomini della sua presenzia ... ” I gentili uomini, onoratola e commendatala molto e al cavaliere affermato che cara la doveva avere, la cominciarono a riguardare; e assai ve n'eran che lei avrebbon detto colei chi ella era, se lei per morta non avessero avuta ...
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Decameron (pagina 183)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quale amore, qual richezza, qual parentado avrebbe il fervore, le lagrime e' sospiri di Tito con tanta efficacia fatte a Gisippo nel cuor sentire, che egli per ciò la bella sposa gentile e amata da lui avesse fatta divenir di Tito, se non costei? Quali leggi, quali minacce, qual paura le giovenili braccia di Gisippo ne' luoghi solitari, ne' luoghi oscuri, nel letto proprio avrebbe fatto astenere dagli abbracciamenti della bella giovane, forse talvolta invitatrice, se non costei? Quali stati, quai meriti, quali avanzi avrebbon fatto Gisippo non curar di perdere i suoi parenti e quei di Sofronia, non curar de' disonesti mormorii del popolazzo, non curar delle beffe e degli scherni per sodisfare all'amico, se non costei? E d'altra parte, chi avrebbe Tito senza alcuna diliberazione, possendosi egli onestamente infignere di vedere, fatto prontissimo a procurar la propria morte per levar Gisippo dalla croce la quale egli stesso si procacciava, se non costei? Chi avrebbe Tito senza alcuna dilazione fatto liberalissimo a comunicare il suo ampissimo patrimonio con Gisippo al quale la fortuna il suo aveva tolto, se non costei? Chi avrebbe Tito senza alcuna suspizione fatto ferventissimo a concedere la propria sorella a Gisippo, il quale vedeva poverissimo e in estrema miseria posto, se non costei? Disiderino adunque gli uomini la moltitudine de' consorti, le turbe de' fratelli e la gran quantità de' figliuoli e con gli lor denari il numero de' servidori s'acrescano; e non guardino, qualunque s'è l'un di questi, ogni menomo suo pericolo più temere che sollecitudine aver di tor via i grandi del padre o del fratello o del signore, dove tutto il contrario far si vede all'amico ... E ordinato in Egitto ogni suo fatto, sembiante faccendo d'andare in pellegrinaggio, con due de' suoi maggiori e più savi uomini e con tre famigliari solamente, in forma di mercatante si mise in cammino ... Li quali come messer Torel vide, avvisò che gentili uomini e stranier fossero e disiderò d'onorargli; per che, domandando il Saladino un de' suoi famigliari quanto ancora avesse di quivi a Pavia e se a ora giugner potesser d'entrarvi, non lasciò rispondere al famigliar ma rispose egli: “Signori, voi non potrete a Pavia pervenire a ora che dentro possiate entrare ... Il famigliare, ragionando co' gentili uomini di diverse cose, per certe strade gli trasviò e al luogo del suo signore, senza che essi se n'accorgessero, condotti gli ebbe ... ” Il Saladino, il quale accortissimo era, s'avide che questo cavaliere aveva dubitato che essi non avesser tenuto lo 'nvito se, quando gli trovò, invitati gli avesse; per ciò, acciò che negar non potessero d'esser la sera con lui, con ingegno a casa sua gli aveva condotti; e risposto al suo saluto, disse: “Messere, se de' cortesi uomini l'uom si potesse ramaricare, noi ci dorremmo di voi il quale, lasciamo stare del nostro cammino che impedito alquanto avete ma senza altro essere stata da noi la vostra benivolenzia meritata che d'un sol saluto, a prender sì alta cortesia, come la vostra è, n'avete quasi costretti ...
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Decameron (pagina 184)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... adagiarono; e messer Torello i tre gentili uomini menò alle camere per loro apparecchiate, dove gli fece scalzare e rinfrescare alquanto con freschissimi vini e in ragionamenti piacevoli infino all'ora di poter cenare gli ritenne ... A messer Torello d'altra parte pareva che costoro fossero magnifichi uomini e da molto più che avanti stimato non avea, per che seco stesso si dolea che di compagnia e di più solenne convito quella sera non gli poteva onorare; laonde egli pensò di volere la seguente mattina ristorare, e informato un de' suoi famigli di ciò che far volea, alla sua donna, che savissima era e di grandissimo animo, nel mandò a Pavia, assai quivi vicina e dove porta alcuna non si serrava ... E appresso questo menati i gentili uomini nel giardino, cortesemente gli domandò chi e' fossero; al quale il Saladino rispose: “Noi siamo mercatanti cipriani e di Cipri vegniamo e per nostre bisogne andiamo a Parigi ... ” Allora disse messer Torello: “Piacesse a Dio che questa nostra contrada producesse così fatti gentili uomini, chenti io veggio che Cipri fa mercatanti!” E di questi ragionamenti in altri stati alquanto, fu di cenar tempo: per che a loro l'onorarsi alla tavola commise, e quivi, secondo cena sproveduta, furono assai bene e ordinatamente serviti ... Venuto il giorno, i gentili uomini si levarono, co' quali messer Torello montato a cavallo e fatti venire i suoi falconi, a un guazzo vicin gli menò e mostrò loro come essi volassero; ma dimandando il Saladino d'alcuno che a Pavia e al migliore albergo gli conducesse, disse messer Torello: “Io sarò desso, per ciò che esser mi vi conviene ... ” Costoro credendolsi furon contenti e insieme con lui entrarono in cammino; e essendo già terza e essi alla città pervenuti, avvisando d'essere al migliore albergo inviati, con messer Torello alle sue case pervennero, dove già ben cinquanta de' maggior cittadini eran venuti per ricevere i gentili uomini, a' quali subitamente furon dintorno a' freni e alle staffe ... ” A' quali messer Torello rispose: “Signori, di ciò che iersera vi fu fatto, so io grado alla fortuna più che a voi, la quale a ora vi colse in cammino che bisogno vi fu di venire alla mia piccola casa: di questo di stamattina sarò io tenuto a voi, e con meco insieme tutti questi gentili uomini che dintorno vi sono, a' quali se cortesia vi par fare il negar di voler con lor desinare, far lo potete, se voi volete ... ” Il Saladino e' compagni vinti smontarono, e ricevuti da' gentili uomini lietamente furono alle camere menati, le quali ricchissimamente per loro erano apparecchiate; e posti giù gli arnesi da camminare e rinfrescatisi alquanto, nella sala, dove splendidamente era apparecchiato, vennero; e data l'acqua alle mani e a tavola messi con grandissimo ordine e bello, di molte vivande magnificamente furon serviti, in tanto che, se lo 'mperadore venuto vi fosse, non si sarebbe più potuto fargli d'onore ... Finito il mangiare e le tavole levate, avendo alquanto d'alte cose parlato, essendo il caldo grande, come a messer Torel piacque, i gentili uomini di Pavia tutti s'andarono a riposare; e esso con li suoi tre rimase, e con loro in una camera entratosene, acciò che niuna sua cara cosa rimanesse che essi veduta non avessero, quivi si fece la sua valente donna chiamare ... Ma poi che con loro in piacevoli ragionamenti entrata fu, essendosi alquanto partito messer Torello, essa piacevolmente donde fossero e dove andassero gli domandò; alla quale i gentili uomini così risposero come a messer Torello avevan fatto ... ” E fattesi venire per ciascuno due paia di robe, l'un foderato di drappo e l'altro di vaio, non miga cittadine né da mercatanti ma da signore, e tre giubbe di zendado e pannilini, disse: “Prendete queste: io ho delle robe il mio signore vestito con voi: l'altre cose, considerando che voi siate alle vostre donne lontani e la lunghezza del cammin fatto e quella di quel che è a fare e che i mercatanti son netti e dilicati uomini, ancor che elle vaglian poco, vi potranno esser care ... ” I gentili uomini si maravigliarono e apertamente conobber messer Torello niuna parte di cortesia voler lasciare a far loro, e dubitarono, veggendo la nobilità delle robe non mercatantesche, di non essere da messer Torel conosciuti: ma pure alla donna rispose l'un di loro: “Queste son, madonna, grandissime cose e da non dover di leggier pigliare, se i vostri prieghi a ciò non ci strignessero, alli quali dir di no non si puote ...
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Decameron (pagina 188)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 10 Il marchese di Sanluzzo da' prieghi de' suoi uomini costretto di pigliar moglie, per prenderla a suo modo piglia una figliuola d'un villano, della quale ha due figliuoli, li quali le fa veduto d'ucidergli; poi, mostrando lei essergli rincresciuta e avere altra moglie presa a casa faccendosi ritornare la propria figliuola come se sua moglie fosse, lei avendo in camiscia cacciata e a ogni cosa trovandola paziente, più cara che mai in casa tornatalasi, i suoi figliuoli grandi le mostra e come marchesana l'onora e fa onorare ... La qual cosa a' suoi uomini non piaccendo, più volte il pregaron che moglie prendesse, acciò che egli senza erede né essi senza signor rimanessero, offerendosi di trovargliel tale e di sì fatto padre e madre discesa, che buona speranza se ne potrebbe avere e esso contentarsene molto ... ” I valenti uomini risposon ch'eran contenti, sol che esso si recasse a prender moglie ... ” I buoni uomini lieti tutti risposero ciò piacer loro e che, fosse chi volesse, essi l'avrebber per donna e onorerebbonla in tutte cose sì come donna; e appresso questo tutti si misero in assetto di far bella e grande e lieta festa, e il simigliante fece Gualtieri ... Egli fece preparar le nozze grandissime e belle e invitarvi molti suoi amici e parenti e gran gentili uomini e altri da torno; e oltre a questo fece tagliare e far più robe belle e ricche al dosso d'una giovane la quale della persona gli pareva che la giovinetta la quale avea proposto di sposare; e oltre a questo apparecchiò cinture e anella e una ricca e bella corona e tutto ciò che a novella sposa si richiedea ...
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Fermo e Lucia (pagina 3)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma quello che merita più considerazione si è come i buoni non cedessero ai tristi in questa specie di zelo, come uomini pii e d'una virtù molto superiore alla onestà, uomini certamente di alto ingegno, potessero combattere acremente, lungamente, mettere tutto a repentaglio per pretese, le quali non sembra che non possano conciliarsi col minimo grado di riflessione, e con un grano di buona fede ... Tutto questo non è detto per provare che avessero ragione di pensare e di operare a quel modo, ma per ridurre il torto alla sua giusta misura, e per ricondurlo alle sue vere cagioni, e per riflettere che vi hanno degli inconvenienti che oltre il male diretto che fanno, ne producono dei grandissimi forzando quasi gli uomini a cercare dei rimedi che non sono nè ragionevoli, nè perfettamente onesti, e che oltre l'effetto per cui sono posti in opera ne producono molti altri impreveduti e pessimi ... Quando poi si vide in virtù di questa sua buona condotta, bastantemente al coperto dalle offese altrui, pensò, come accade, ad attaccare, e divenne un rigido censore delle azioni e degli uomini che non tenevano la sua condotta, quando però questa sua censura potesse esercitarsi senza alcuno anche lontano pericolo ... I potenti, i ricchi, i facinorosi, i protettori, i protetti, insomma i vittoriosi d'ogni genere erano per lui uomini d'oro, e ne parlava sempre col mele alla bocca ... E se qualche seccatore trovava da apporre ad alcuno di questi, mettendo il discorso sopra qualche grossa bricconeria commessa da alcuno di questi grandi galantuomini, Don Abbondio si metteva a declamare contro quel vizio di pretendere che gli uomini sieno perfetti ...
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Fermo e Lucia (pagina 33)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Che di questi due uomini il debole fosse il secondo, si può certamente dire, se ne dicono tante! ma per me, non posso persuadermene ... – Ma voi volete privarvi volontariamente dei mezzi più potenti di dilettare, di quei mezzi che anche in mano della mediocrità possono talvolta produrre un grande effetto? – Se le lettere dovessero aver per fine di divertire quella classe d'uomini che non fa quasi altro che divertirsi, sarebbero la più frivola, la più servile, l'ultima delle professioni ... Abbiam già avvertito che delle due classi fra le quali era divisa la società al suo tempo, di circospetti cioè e di facinorosi, d'uomini che avevano, e d'uomini che facevano paura, egli apparteneva alla prima ... » Il Padre Cristoforo era stato suo collega nel noviziato; e d'allora in poi essi avevano contratta una amicizia da chiostro, voglio dire una amicizia cordiale, intima più che fraterna, simile a quelle che si narrano di qualche pajo d'uomini dell'antichità, di quelle che si formano in tutte le società separate con vincoli particolari dalla società universale degli uomini ... Quando poi una conformità di sentimenti e di inclinazioni, crea fra due individui di queste società una benevolenza particolare ella è tanto più forte quanto più essi si sono scelti in un picciol numero già separato dal resto degli uomini ...
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Fermo e Lucia (pagina 38)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il Marchese Matteo non era uomo di teorie metafisiche, di disegni aerei: non aveva perduto il suo tempo sui libri, ma conosceva il mondo, era un uomo di pratica, quel che si chiama un uomo di buon senso; teneva che bisogna prendere gli uomini come sono, e non pretendere da essi gli effetti di una perfezione ideale; e che senza l'interesse l'uomo non si determina a nulla in questo mondo ... Ma se la determinazione traspariva, i motivi erano celati alle monache; Geltrude li nascondeva sotto quell'aspetto di indifferenza che la faccia dei giovanetti presenta quasi sempre all'occhio di chi comanda loro; essa li nascondeva con quella dissimulazione profonda che è data a quella età, e che forse non ritorna più in nessuna altra epoca della vita, e che appena appena potrà aver riconquistata un diplomatico di ottant'anni, se, come si dice, gli uomini di questa professione sono i più esercitati a nascondere i loro pensieri ... Nessuno ignora che le formalità sono state inventate dagli uomini per accertare la validità di un atto qualunque; assegnando anticipatamente i caratteri che quell'atto deve avere per essere un atto daddovero ... Accade talvolta che dove gli uomini hanno deciso che una cosa non può esser realmente fatta che nei tali e tali modi, la cosa si fa realmente in modi tutti diversi e che non erano stati preveduti ... Dall'altra parte accade pure, che dopo essere stato dagli uomini predetto, deciso, statuito che, dove si trovino i tali e tali caratteri esiste certamente il tal fatto, si sono trovati altri uomini più accorti dei primi (cosa che pare impossibile eppure è vera) i quali hanno saputo far nascere tutti quei caratteri senza fare la cosa stessa ... Ma questi caratteri, se non infallibili, sono almeno stati scelti dopo accurate osservazioni, senza passioni, nè secondi fini, in tempi nei quali gli uomini fossero abbastanza esercitati nel riflettere su quello che vedevano per circostanziare i fatti che dovevano essere dopo di loro? Ah! qui è la quistione; ma per trattarla con qualche fondamento converrebbe fare la storia del genere umano; dal che ci asteniamo, e perchè a dir vero, non l'abbiamo tutta sulle dita, e perchè siamo per ora impegnati a raccontare quella di Geltrude, in quanto ella è necessaria a conoscere la storia ancor più vasta degli sposi promessi ...
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Fermo e Lucia (pagina 49)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ne veniva di conseguenza che gli omicidj erano molto frequenti, che uno commesso diveniva causa di un altro, e così all'infinito, e che l'orrore al sangue si diminuiva con l'abitudine, anche negli uomini che non erano sanguinarj, e che si era formato come un sentimento universale che una certa misura di animosità, di crudeltà e di delitti fosse una condizione necessaria inevitabile della società; chi avesse detto che quello era un male temporario, e speciale sarebbe stato deriso come un ottimista, un utopista, un sognatore metafisico: appena uno si sarebbe degnato di rispondergli: «gli uomini sono sempre stati e saranno sempre così» ... Portate le idee comuni a questo punto di licenza in molti, e di tolleranza e di rassegnazione in quasi tutti gli altri, egli è chiaro che gli uomini i quali avevano una tendenza distinta alla perversità, per giungere al colmo di essa, pigliavano le mosse da un punto ben più avanzato, ben più vicino al termine che non sieno le idee comuni dei nostri giorni; trovavano meno ostacoli e più incitamenti che ai nostri giorni a giungervi, e vi giungevano ... Bastava quindi un leggero interesse, una picciola passione a spingere anche i meno tristi fra i tristi ad attentati, ai quali ora si risolverebbero a fatica gli uomini i più avvezzi al delitto, benchè vi fossero tratti da un interesse molto maggiore, da una passione molto più violenta ...
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Fermo e Lucia (pagina 61)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Le darò», disse Don Rodrigo, «uno dei miei uomini, che conosce benissimo la persona, e starà agli ordini di Vossignoria ... » «Al corpo di mille diavoli! Ella non sa dunque come io son servito: tutti i miei uomini sono ben persuasi che colui il quale in una simile circostanza pigliasse la più picciola libertà, sarebbe punito con le mie mani ... Il giovane Egidio appena rimasto solo aveva implorata l'assistenza del Conte per adempire la vendetta del padre, e il Conte che nel giovanetto aveva già intravedute disposizioni non ordinarie, e che aveva pensato di farne uno degli agenti che teneva in varie parti del paese, lo aveva in quella occasione soccorso di denari e d'uomini, e sempre in seguito gli si era mostrato pronto ad ajutarlo dove fosse stato di mestieri ... In fatti gli uomini di Egidio e quelli del Conte s'erano trovati insieme in più d'una impresa, ed erano per lo più antiche conoscenze, e avvezzi in ogni caso a far conto su uno scambievole ajuto ...
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Fermo e Lucia (pagina 62)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Quando Egidio lo scorse, balzò da cavallo, gittò la briglia a uno de' suoi uomini, e corse a lui: si abbracciarono, entrarono insieme nel castello: gli scherani dell'uno e dell'altro seguitarono riverentemente in silenzio, ed entrati pure in frotta, andarono tutti insieme a gozzovigliare secondo gli ordini dati dal Conte ... » «Bravo! e hai tu bisogno d'uomini in ajuto?» «Ho bisogno certo d'uomini, non tanto per compire l'opera, come per distornare i sospetti ... Quando io vi darò avviso, voi mi manderete dei vostri uomini forestieri, dei più destri e determinati; costoro si lasceranno vedere qualche tempo prima; si parlerà in paese di loro: quando la donna sarà scomparsa ... «Io ti manderò gli uomini che mi richiederai: e non avranno altro ordine che di ubbidire ai tuoi ...
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Fermo e Lucia (pagina 76)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... meditare ciò che fosse il comandato, e il meglio, e di eseguirlo, non riguardando nei giudizj degli uomini se non ciò che potesse essere una vera ed utile correzione per lui, o il segno di una irritazione e di una resistenza dannosa ai resistenti, e che potesse essere impedimento al bene ch'egli intendeva di operare ... Così egli chiamò da lontano professori di lingue orientali per introdurre se avesse potuto, ogni coltura in quella rozza, ostinata, e presuntuosa barbarie nella quale egli sentiva di vivere; spedì uomini dotti quanto allora si poteva per l'Italia, per la Francia, per la Germania, per la Spagna, per la Grecia, nella Siria, a fare incetta di libri, di manoscritti, di ogni cosa che potesse essere stromento di studio e di coltura: e diede ad essi istruzioni, avviamenti, consigli: e per la medesima accuratezza di ben fare, in questa stessa carestia di cui abbiamo già toccato qualche cosa in questa storia, egli oltre i soccorsi che distribuiva, alla sua casa, alle case dei poverelli, pensò anche di mandare attorno sacerdoti, che raccogliessero i poverelli che mancanti di soccorso cadevano sfiniti per le vie, e dessero loro i conforti della religione: e insieme coi sacerdoti mandò facchini che portassero pane, vino, minestra, uova fresche, brodi stillati, aceto, per nutrire, per confortare coloro che cadessero per inedia; e tutti questi particolari erano meditati da lui, perchè tutto quello che fosse utile era per lui importante, e l'idea grande e generale della carità era dal suo cuore applicata tutta intera nei minimi suoi particolari ... E da tanta operosità, da tante cure del suo ministero, da tanti impicci in cui era tirato dalla confusione che in quelle cure stesse avevano introdotta la confusione delle idee, e le passioni degli uomini, egli sapeva togliere ancora assai tempo per impiegarlo nello studio degli scritti i più stimati di qualunque tempo e di qualunque nazione, e nel lavoro dei molti scritti ch'egli ha lasciati ... È cosa degna di maraviglia e di osservazione che il nome di un tal uomo, già ai nostri tempi, in una posterità così poco remota, sia non dirò dimenticato, ma certo non ripetuto così sovente come si fa degli uomini più illustri, che a questo nome sia appena associata una idea languida d'un merito incerto, d'una eccellenza indeterminata, che questo nome pronunziato fuori della patria di Federigo, e della società di quelli che più particolarmente si applicano alle cose nelle quali egli fu attore, o passi inavvertito, o riesca anche nuovo, e invece di risvegliare la memoria di una rara preminenza faccia nascere la curiosità di sapere che abbia fatto colui che lo portava, e che l'elogio che noi vi abbiamo unito abbia avuto bisogno di schiarimento e di prove ... E forse ancor più stupore deve nascere al pensare che un uomo dotato di nobilissimo ingegno, avido di cognizioni, e perseverante nello studio, sommamente contemplativo, e nello stesso tempo versato nelle società più varie degli uomini, e attore in affari importanti, abbia posta ogni cura nel comporre opere d'ingegno, ne abbia lasciato un numero che lo ripone tra i più fecondi e i più laboriosi; e che queste opere d'un uomo che aveva tutti i doni per farne d'immortali, non sieno ora quasi conosciute che dai loro titoli, nei cataloghi di quegli scrittori che tengono memoria di tutto ciò che è stato scritto in un tempo, in un paese ... A produrre quelle parole o quei fatti che rimangono presso ai posteri oggetto di una ammirazione popolare non basta la potenza di un ingegno nè la costanza di una volontà: è duopo che queste facoltà possano esercitarsi sopra una materia la quale abbia da sè qualche cosa di splendido, di memorabile: gli uomini di tutte le età rimasti insigni giunsero a quel grado di fama, o accompagnati da una folla d'uomini non insigni com'essi, ma pure partecipi dei loro studj, curiosi delle stesse cognizioni, ornati in parte della stessa coltura: o almeno combattendo contra errori, abitudini, idee, che avessero qualche cosa d'importante, di problematico, in quelle dottrine che sono un esercizio perpetuo dell'intelletto umano, trovarono in somma una massa di notizie e di opinioni, un complesso di coltura, sul quale fondarsi, dal quale progredire, al quale applicare gli aumenti e le correzioni per cui la memoria del genio rimane ... Che se pure è viva tuttavia la fama e le opere di uomini vissuti in tempi rozzissimi, lo è perchè quei tempi erano sommamente originali, e quelle opere ne conservano il carattere, e mostrano ai posteri un ritratto osservabile d'una età che nessun'altra cosa potrebbe rappresentarci ... Non v'è ingegno esente dal giogo delle opinioni universali, e già una parte di queste miserie diventava il fondamento della scienza degli uomini i più pensatori ...
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Fermo e Lucia (pagina 77)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Prima che un popolo il quale si trova in questo grado d'ignoranza possa produrre uomini per sempre distinti, è d'uopo che molti sorgano a poco a poco da quella universale abiezione, che riportino su gli errori, su la inerzia comune molte vittorie d'ingegno difficili, e che saranno dimenticate; che attirino con grandi sforzi le menti a riconoscere verità che sembrano dover essere volgari, che preparino agli intelletti venturi una congerie d'idee delle quali o contra le quali si possano fare lavori degni di osservazione; e che finalmente col progresso, con la esattezza, con la fermezza e perspicuità delle idee migliorino a poco a poco il linguaggio comune, dimodochè i sommi ingegni possano avere uno stromento che renderanno perfetto, ma che pure hanno trovato adoperevole, possano per quell'istinto d'analogia che ad essi soli è concesso, arrivare a quelle formole inusitate, ma chiare, ardite, ma sommamente ragionevoli, nelle quali sole possono vivere i grandi pensieri ... Ma v'ha pure di quegli ingegni ai quali è per così dire comandato di fare; e questi tenendosi in comunicazione con un'altra età o con un'altra società d'uomini, dicono ai loro contemporanei cose che questi ascoltano da prima con disprezzo e con indifferenza, quindi in parte pure con qualche curiosità quando la fama viene dallo straniero ad avvertirli che fra loro v'è uno scrittore, imparano un poco mal loro grado, e sono poi quasi tutti concordi sul merito dello scrittore quand'egli ha dato l'ultimo sospiro ... Ma quando poi si venga a riflettere che senza quei dolori non sarebbero stati partoriti quei sonetti e quelle canzoni, che senza quei sonetti e senza quelle canzoni, l'Italia si rimarrebbe forse forse tuttavia nell'abisso del gusto perverso, allora si prova una certa non solo indulgenza, ma riconoscenza per colei che con la sua crudeltà fu occasione, fu causa d'un tanto utile e glorioso effetto, si vede allora quanto sia vero che le grandi cognizioni non vengono all'intelletto degli uomini che per mezzo di grandi dolori ... E infatti, se fosse a proposito, dovrebbe applicarsi a tutti gli uomini di qualunque nazione sieno, i quali riconoscano che la loro possa essere stata coltivata con gli studj d'un'altra: ora noi non applichiamo generalmente questa misura; poichè quando troviamo negli scritti d'un francese quella opinione che la Francia barbara, incolta, abbia ricevuta la luce delle lettere per mezzo dei grandi scrittori d'Italia; noi non chiamiamo quella opinione una ingiuria fatta da quegli scrittori alla loro patria, ma una generosa ...
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Fermo e Lucia (pagina 100)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... La più parte degli uomini, parlo degli uomini colti, non consente ad ammirare le virtù frugali ed astinenti che in coloro i quali eccitano con virtù feroci un'altra ammirazione di terrore: non considera quelle come virtù che quando sieno unite ad un profondo sentimento d'orgoglio, e di disprezzo per qualche parte del genere umano ... Eppure la ragione dice che quel tozzo di pane, solo cibo d'un uomo che avrebbe potuto nuotare nelle delizie, e che se ne asteneva per un sentimento profondo della dignità umana, e per dar pane a chi ne mancava, quel tozzo di pane mangiato tra le fatiche d'un ministero di misericordia, di pace, e di pietà, dovrebb'essere una rimembranza più cara agli uomini che non quel salino e quel piattello che copriva la mensa d'un uomo che era sobrio per potere esser forte contra gli uomini; che godeva di essere un povero Fabricio per essere un potente Romano ...
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Fermo e Lucia (pagina 106)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... 6 Il tempo è una gran bella cosa: gli uomini lo accusano è vero di due difetti: d'esser troppo corto, e d'esser troppo lungo; di passare troppo tardamente, e d'essere passato troppo in fretta: ma la cagione primaria di questi inconvenienti è negli uomini stessi, e non nel tempo, il quale per sè è una gran bella cosa: ed è proprio un peccato che nissuno finora abbia saputo dire precisamente che cosa egli sia ... I fornaj avevano protestato fin da principio, che se la legge non veniva tolta, essi avrebbero gettata la pala nel forno, e abbandonate le botteghe; e non lo avevano ancor fatto, perchè sono di quelle cose alle quali gli uomini si appigliano solo all'estremo, e perchè speravano di dì in dì che Antonio Ferrer gran cancelliere sarebbe restato capace, o qualche altro in vece sua ... Probabilmente il Signor Gonzalo Fernandez di Cordova avrà avuto molto a cuore di trovare un mezzo per nutrire stabilmente molti uomini; ma in quel momento impedito egli e assorto in una faccenda più urgente, quella di farne ammazzare molti altri, non potè occuparsi della prima, e ne diede l'incarico ad una commissione, ch'egli compose del presidente del Senato, dei presidenti dei due magistrati ordinario e straordinario, e di due questori ... Il sentimento di furore che produsse l'aumento, fu universale: questo sentimento veniva espresso da migliaia d'uomini con lo stesso impeto, con la stessa intensità, con le stesse parole ... Migliaja d'uomini si coricarono quella sera dopo d'aver dette ed udite molte volte le stesse frasi, e si svegliarono il mattino vegnente con una persuasione piena e fervida che si faceva loro un torto tirannico, con un impulso indeterminato ma potente a far qualche cosa, e con la confidenza che fra tanti unanimi la cosa da farsi si sarebbe determinata ... I crocchj precedettero l'aurora: fanciulli, donne, uomini, vecchj, operaj, mendichi, si ragunavano a caso, e cominciavano o proseguivano naturalmente lo stesso discorso: qui erano voci confuse di molti parlanti, là uno predicava, e gli altri applaudivano: da per tutto racconti diversi ma egualmente violenti delle cabale e delle iniquità che avevano macchinato il nuovo editto: da per tutto lo stesso linguaggio di lamenti, d'imprecazioni, di minacce; e da per tutto per ultima conseguenza una parola la più moderata nel suono, ma la più forte, quella che esprimeva la cosa, e la faceva: così non può andare ...
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Fermo e Lucia (pagina 112)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il fondamento della vera sapienza pratica consiste nel prendere gli uomini come sono ... – Queste parole proferite così spesso, e sempre così a proposito, queste parole nelle quali i sapienti devono certamente intendere un senso, poichè le pronunziano con tanta sicurezza che passando tanto per le bocche degli uomini non hanno mai perduta la loro forza, e sciolgono tutte le questioni, troncano a maraviglia anche la presente, e ci dispensano dall'internarci in una digressione la quale sa il cielo quanto avrebbe durato ... Prendiamo dunque gli uomini come sono, raccontando quello che hanno fatto ... Ieri sera fuggitivo a cercare un nascondiglio, perchè? perchè aveva ragione; senza forza, senza altro soccorso che di consigli, di consolazioni, e di buona volontà: oggi in mezzo ad una moltitudine di uomini che parlavano come lui, e parlavano alto, e soli, oggi egli aveva esercitato con gli altri la giustizia e la clemenza, aveva cooperato a far punire un colpevole potente, a salvarlo da una pena ingiusta e crudele, aveva gridato tutto il giorno, aveva detto sempre il suo parere, e se pure aveva trovato contraddizione, alla fine il suo voto aveva trionfato ... ce n'è tanti altri; e la cosa è chiara, perchè lo dicono anche le gride: che il mondo è pieno di tiranni che fanno il Decalogo al rovescio, che vogliono tutte le cose a modo loro, ed è un modo da cani, che vanno in volta coi loro bravi, il fiore della canaglia, con certi uomini che cominciano in questo mondo a farsi la faccia che avranno a casa del diavolo, e con questi fanno e disfanno, e tiranneggiano la povera gente, e se un povero figliuolo cerca di maritarsi onestamente, signor no, essi non vogliono perchè ...
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Fermo e Lucia (pagina 132)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... arme appostati, altri che giravano in ronda a tre a quattro, tanto che Don Abbondio cominciò a scrollare il capo e a dire: «Che è questa faccenda?» Ma Perpetua gli spiegò tosto che quegli erano evidentemente uomini che vegliavano alla sicurezza del castello, e di quelli che, come si vedeva, andavano ivi a rifuggirsi ... Quindi a misura che accorrevano fuggiaschi, egli trasceglieva gli uomini capaci di portare le armi, dava loro moschetti e partigiane: quando la provvigione fu esaurita, ne fece raccogliere all'intorno: e scompartiva gli uficj a quei nuovi soldati; altri mandava in ronda, altri più lontano per esplorare, altri stavano raccolti per porsi in difesa ... Il castello era fuor di strada, e quei pochi demonj di lanzichenecchi sbandati che capitavano alle falde del promontorio, veggendo su per la via uomini in arme, e non sapendo quanti più ve ne fosse in alto, più curiosi allora di preda che di battaglia, se ne tornavano, pel loro meglio ... Ma ora il poveretto non aveva più rifugio: l'accesso ai monti, oltre la fatica, era pieno di pericoli, pei predoni che potevano trovarsi su la via: e attraversare lo Squadrone volante sarebbe stato lo stesso che correre in bocca al lupo: giacchè quella era una marmaglia ragunaticcia d'uomini tagliati a un dipresso alla misura dei lanzichenecchi; e nel paese che le era dato a proteggere faceva il peggio che poteva ...
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Fermo e Lucia (pagina 135)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Lo stesso accadeva di quando in quando in varj quartieri della città, o per comunicazioni avute colla gente di quella casa funesta, o per nuovo arrivare d'uomini dalle parti del contado dove la peste era più diffusa ... La non fu spensieratezza; fu posponimento volontario, abbandono pensato della salute degli uomini; e quelli che lo commisero non sono nostri avi ... Ma data questa inevitabile ospitalità ad appestati, poteva il tribunale impedire ogni contatto dei paesani con quelli? Qui pure l'impossibilità è manifesta: poichè si trattava di migliaja d'uomini che violentemente si ponevano nelle case, occupavano i letti, prendevano, adoperavano, brancicavano, mal menavano le cose e le persone che potevano aver nelle mani ... Ma – e qui appare il carattere singolare di quei tempi – non erano queste le accuse che gli uomini d'allora facevano al tribunale; lo accusavano, indovinate mò; di corrività, e di precipitazione, lo accusavano di credere pazzamente ad un male che non esisteva, di atterrire, di contristare, di tormentare con ordini inutilmente i cittadini ...
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Fermo e Lucia (pagina 138)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Quando ora si considera quali cose fossero a quei tempi tenute generalmente per vere, con che fronte sicura sostenute, e predicate, con che fiducia applicate ai casi, e alle deliberazioni della vita, si prova facilmente per gli uomini di quella generazione una compassione mista di sprezzo e di rabbia, e una certa compiacenza di noi stessi; non si può a meno di non pensare che se uno di noi avesse potuto trovarsi in quella età con le idee presenti, sarebbe stato in molte cose l'uomo il più illuminato, e nello stesso tempo il bersaglio di tutte le contraddizioni ... Si vedrebbe un tale errore, proposto da prima con timidità, sostenuto con modestia, combattuto acremente, diffuso lentamente fra i contrasti, aver poi dominato con lunga ed universale tirannia: tal altro annunziato con pompa, come una scoperta, e tosto ricevuto: tale nato, cresciuto, e morto in un paese, tale recato da di fuori, e ricevuto con gratitudine, tale sorto tra il popolo illetterato, e a poco a poco ammesso dai dotti, ridotto da essi in sistema, e restituito agli inventori con corredo di dottrine; tale, scavato in un libro vecchio; tale immaginato da un corpo, da un uomo autorevole; tale messo fuori da un uomo senza credito, e senza merito, aver fatto grande fortuna perchè conforme ad altre idee storte già dominanti, e ad una generale disposizione degli ingegni: e per troncare con una delle specie più singolari una lista che sarebbe troppo difficile e troppo lungo il compiere, si vedrebbe tale errore tenuto fermamente, amato, predicato con ardore fanatico dagli uomini i più colti e pensatori di un'epoca, e rispinto dal popolo, e dalla folla dei dotti minori, quando per amore di prevenzioni diverse, e quando per le vere e buone ragioni: dimodochè su quel punto i posteri non trovano da compatire in un'epoca che gli uomini pei quali hanno più di ammirazione ... Dal che si vede quanto fosse prepotente l'autorità di quelle idee; giacchè non ardivano impugnarle che gli uomini difesi da una gran fama, o i fanti perduti, per così dire della letteratura, gli scrittori che non temevano più, o che ambivano la riputazione incomoda e pericolosa di amici del paradosso ...
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Fermo e Lucia (pagina 139)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Del resto rispose spiacergli assai di non trovarsi a Milano a fare ogni uficio per sollevare quella povera città, ma sperare che i Decurioni avrebbero fatto cose grandi; pensassero essi, da quei bravi uomini che erano, al modo di far danari; esser questo il tempo di non guardare a spese, di profondere per la salvezza della patria; tutte le risoluzioni che essi avrebbero prese a questo fine e in questo senso, egli le avrebbe approvate ... I ribaldi sentirono quanto guadagno di licenza e d'impunità poteva trovarsi per essi nel pubblico turbamento, nello sbalordimento dei magistrati, e degli uomini quieti, e ne approfittarono ... Convenne arruolare in fretta e in furia uficiali d'ogni genere pel servizio straordinario, commissarj, guardie, monatti: così con antica denominazione milanese erano disegnati gli uomini condotti a trasportare al lazzeretto gl'infermi, a sotterrare i cadaveri, a purgare ed ardere le robe infette, a vivere insomma della peste in mezzo alla peste ... A questo tristo e pericoloso uficio, dal quale rifuggivano anche gli uomini avvezzi ai più bassi e penosi, si offrivano i più sicuri scellerati, pei quali l'attrattiva delle paghe, della rapina e della licenza era più potente che il timore della morte ... Rimaso quasi unico superstite di tutta la sua famiglia vescovile, consigliato, tempestato dagli amici, dai parenti, dai medici, da uomini potenti, perchè non ...
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Fermo e Lucia (pagina 141)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... V'ha in ogni tempo degli uomini pei quali il terrore pubblico è un divertimento; e che studiano le occasioni di crearlo, o di accrescerlo; e ve n'aveva una trista abbondanza a quei tempi, in cui gli animi erano esercitati singolarmente ad ogni cosa ostile, avvezzi a cercare una superiorità propria nell'abbattimento altrui, una gloria nel fare il male con destrezza, con audacia, e con pericolo ... È probabile che uomini di questa bella indole abbiano vegliata una notte a quelle gloriose pitture, per vedere nel giorno l'effetto che produrrebbero sulle fantasie dei loro concittadini, e per ridere sicuramente d'una paura, della quale essi conoscevano l'illusione ... Alcuni disegnavano altri nobili come complici, alcuni disegnavano uomini sconosciuti; alcuni accertavano che tutto veniva dai Francesi ... Nè è da farsene maraviglia; un tal sentimento è troppo facile a nascere in un popolo il quale crede che v'abbia degli uomini che tentano di avvelenarlo in massa ... Ho detto si vede, e dovetti dire: si dovrebbe vedere; giacchè osservando le piaghe dei nostri maggiori non dobbiamo chiuder gli occhi alle nostre; e questa corrività a credere senza prova attentati contra il publico, contra una parte di esso, ad attribuire alle persone fatti e parole immaginarie è una piaga viva tuttodì; e dico viva nei popoli più colti, e dico anche negli uomini più colti di questi popoli ...
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Fermo e Lucia (pagina 142)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... contemporanee anche molti uomini colti si accontentino di ragioni che gli farebbero ridere applicate in una storia ad avvenimenti lontani ... E, cosa singolare! tutti quegli scrittori, meno il Ripamonti, insorgono contra quei pochi increduli; di modo che se noi posteri sappiamo che alcuni uomini furono esenti da un funesto errore comune, lo sappiamo soltanto per l'accusa di cecità e di stranezza che gli scrittori credettero di portare contro di quelli al nostro riverito tribunale ... Quegli uomini avrebbero potuto fare a furore la loro processione senz'altro permesso; e farla meno ordinata e di più funesto effetto, avrebber potuto fare Dio sa che ...
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Garibaldi
di Francesco Crispi (estratti)
... Quando fu saputo che Garibaldi il 7 maggio era stato a Talamone, che si era provveduto di munizioni e n'era partito, la mente degli uomini di Stato vagò in mille fantasie ... A Calatafimi il generale Landi disponeva di 8 mila uomini di ogni arma; cavalleria, artiglieria, fanteria e cacciatori ... Garibaldi aveva il comando di appena 1600 uomini con cattivi fucili, meno le 100 carabine, che erano in mano ai genovesi; e dei 1600 uomini non tutti entrarono in battaglia ...
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Garibaldi (pagina 3)
di Francesco Crispi (estratti)
... Al 1859, contro la volontà del Re e del suo primo ministro, Garibaldi fu chiuso entro un angusto campo di battaglia, con pochi uomini e senza artiglierie, lungi dall'òrbita degli eserciti alleati, quasi dimenticato ... Dittatore di Sicilia e di Napoli, la sua amministrazione fa continuamente insidiata e i suoi uomini bersagliati dalle calunnie ... E dopo ciò perchè dubitare di lui? perchè dubitare degli uomini suoi? Vi era forse un solo fra coloro che lo circondavano che non volesse l'unità colla monarchia? Garibaldi, imbarcandosi a Quarto, aveva inalberato la bandiera collo scudo di Savoia; tanto che alcuni cittadini i quali non credevano in quella bandiera, non vollero imbarcarsi, ed altri scesero a Talamone ... In America alla testa di 70 uomini contro 1000 nemici, al comando di due povere barche contro la flotta brasiliana, seppe uscire vincitore ...
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I nuovi tartufi (pagina 2)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Gli uomini per ora non seppero avvantaggiarsi dei casi passati ... —Ora devi sapere, Gualberto, che vive una generazione di uomini, che io chiamerò gli Svelti, i quali noi trovammo nel mondo, e ce li lasceremo ... A tanto di bassezza eravamo venuti noi altri Italiani, che famosi un giorno nelle arti di reggere i popoli, ormai non sapessimo più come governare noi stessi! Questi sistemi che intendono a fabbricare gli uomini come i mattoni, non credo che possano riuscire tra noi ... Ma che speri tu mai da queste vespi battezzate… da queste larve di uomini? provati a porre nelle costoro manine un peso più grave di una forchetta:—mira!… ...
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Il colore del tempo (pagina 2)
di Federico De Roberto (estratti)
... Mentre il principio dell'eguaglianza tra gli uomini era scritto col vivo sangue sgorgante dalle ghigliottine, Napoleone s'incaricava di dimostrarne la fallacia; o, per meglio dire, ne incarnava la logica conseguenza ... Il Rousseau aveva detto che la civiltà è la grande colpevole; che gli uomini, nativamente, sono buoni; il Leopardi afferma che gli uomini, malvagi naturalmente, vogliono dare a credere di esser divenuti tali per caso ... Lo Schopenhauer, affermando che il valore dell'individuo è illusorio, compatisce i dolori degli uomini; dalla compassione, dalla carità, il Wagner è ricondotto alla fede, allo spiritualismo di Parsifal; ma il suo simbolo è oscuro ed ermetico; l'arte sua parla più alla ragione che al sentimento, è un paradosso in azione: per ottenere da essa il massimo della commozione nervosa, bisogna spendervi intorno il massimo d'intelligenza ...
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Il colore del tempo (pagina 3)
di Federico De Roberto (estratti)
... bandisce l'idea divina; gli uomini, più che mai bisognosi di comprendere il gran mistero, celebrano riti folli ... Ma questo dissidio è forse in lui solo? Non accade altrettanto in ciascuno di noi? Gli estremi non sono tanto vicini che si dànno la mano? Di estremi, di contraddizioni, di antinomie non è piena tutta quanta la storia dell'umanità? E per cento, per mille, per diecimila individui che amano gli eccessi, e non stanno fermi in uno solo, ma trascorrono dall'uno al contrario, non vi sono milioni di uomini di buon senso che rifuggono da tutti? Il Fierens-Gevaert aspetta un nuovo Messia che venga a salvare il nostro povero mondo ... Ma consoliamoci nel frattempo pensando che gli uomini sani continuano a credere e ad amare, semplicemente ... Al numero ottantanove leggiamo anche: «Nè l'uomo nè l'umanità possono tornare indietro»; ma subito dopo, al numero novanta, è detto che: «Non si può restare a posto quando il suolo è in movimento: se non si avanza, s'indietreggia»; e che «gli uomini istruiti dei nostri tempi trascinano la società indietro, non solo verso lo stato pagano, ma verso lo stato di barbarie primitivo» ...
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Il colore del tempo (pagina 4)
di Federico De Roberto (estratti)
... Gli uomini, dice, «vivono contrariamente alla coscienza già da lungo tempo» ... Vuol dire che prima vivevano meglio? Allora, invece di progredire, non si torna indietro? Ma siccome, soggiunge, «è impossibile che l'uomo sia messo senza volerlo in una situazione contraria alla coscienza», così bisogna dedurne che gli uomini si apprendono al male volontariamente, deliberatamente ... «Perchè il nostro ordine sociale, contrario alla coscienza degli uomini, fosse sostituito da un ordine ad essa conforme, bisognerebbe che la vecchia e logora opinione pubblica desse luogo a un'opinione giovane e piena di vita» ... E ancora: «Perchè gli uomini mutino il loro modo di vivere e di sentire, bisogna che mutino il loro modo di pensare ... Ciò è innegabile; ma fra la propria vita e l'altrui, o per lo meno fra l'interesse proprio e l'altrui, bisogna troppo spesso, e quasi sempre, scegliere; e per un martire o un eroe, che sacrifica agli altri sè stesso, milioni e milioni d'uomini procacciano prima d'ogni altra cosa l'utile proprio; e insomma: alla lotta degli uomini contro la natura ne succede un'altra: quella degli uomini fra loro ... E se c'è questa fatale lotta per l'esistenza, sarà una «menzogna» la disuguaglianza degli uomini? Poichè una parte degli uomini vince, e l'altra è vinta, ciò vuol dire che essi non sono eguali; ma alcuni più forti ed abili, altri più deboli e inabili ... In realtà fra gli uomini vi sono tante differenze, che non se ne trovano neppure due soli interamente eguali ... Ma, se questo è un fatto innegabile, quantunque negato, è pure un altro fatto, altrettanto innegabile e negato, che, mentre questi uomini sono tanto diseguali, sono anche simili del tutto ... «Tutta la dottrina di Gesù ha un solo scopo: dare il regno di Dio agli uomini, la pace» ... «Le scienze e le arti esisterono sempre, e finchè esisterono veramente, furono necessarie e accessibili a tutti gli uomini ...
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Il colore del tempo (pagina 5)
di Federico De Roberto (estratti)
... La prima è di lasciare le città e di vivere in comunione con la natura; la seconda è di lavorare, di lavorare fisicamente, con le braccia, coi sudore della fronte; la terza è la famiglia; la quarta è il commercio libero e affettuoso con tutti gli uomini; la quinta è la salute, e la morte senza malattia ... Queste verità semplici ed umili che gli escono dalla penna dopo le affermazioni superbe, sono come i suoi pasti notturni: un omaggio reso all'universale costume degli uomini ... Affermando la somiglianza degli uomini, il Tostoi ne nega le diseguaglianze; vedendo le loro diversità, il Nietzsche ne disconosce la equivalenza ... Nella nostra «tavola dei valori» un altro titolo altamente quotato è l'eguaglianza degli uomini: il cristianesimo considera tutti gli uomini eguali dinanzi a Dio, la democrazia li considera eguali dinanzi alla legge: il Tolstoi, come abbiamo visto, dice espressamente che la diseguaglianza degli uomini è una «menzogna» ...
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Il colore del tempo (pagina 15)
di Federico De Roberto (estratti)
... Poichè questo precetto potrebbe incoraggiare l'orgoglio, la superbia, l'egoismo e il concetto di una grande diversità fra gli uomini, egli soggiunge che tra chi pensa e chi non pensa «c'è un fosso, non un abisso»; e che «pensare è spesso ingannarsi», e che «un mondo dove non vi fossero altro che pensatori, perderebbe forse la nozione di più d'una verità indispensabile» ... «L'errore attivo è raramente irrimediabile, le cose e gli uomini s'incaricano di raddrizzarlo tosto; ma che cosa possono essi fare contro l'errore passivo che evita ogni contatto con la realtà?» Ed anche questa volta si corregge: «Ma agire», soggiunge, «non è necessariamente trionfare ... «Perciò il più umile degli uomini è obbligato di mantenere e d'ingrandire l'anima sua, come se sapesse che un giorno ella dovrà essere chiamata a consolare o a rallegrare un Dio ... Non si arriva ad amar Dio se non con l'intelligenza e i sentimenti acquistati e sviluppati a contatto degli uomini ...
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Il colore del tempo (pagina 17)
di Federico De Roberto (estratti)
... Ora, se è così, se gli uomini dedicano parte delle loro forze alle donne, se le donne debbono essere mantenute o protette dagli uomini, diremo che uomini e donne sono eguali? Egualmente necessarî riguardo alla vita, sì; ma diseguali le une dinanzi agli altri ... Come tra uomini e uomini c'è somiglianza e diversità ad un tempo, così, anzi a più forte ragione, tra uomini e donne c'è equivalenza e diseguaglianza insieme ... Nessuna donna può, in Egitto, sacrificare agli Dei nè alle Dee: solo gli uomini sono capaci del sacerdozio ... Gli uomini hanno due vesti, le donne una sola ... Il nodo della quistione è questo: poichè gli uomini sono superiori alle donne, come più intelligenti, più attivi, più liberi, così c'è da parte loro una tendenza a trascurarle, a sottoporle, ad opprimerle, e talvolta anche a sopprimerle; ma poichè le donne, rispetto alla specie, valgono altrettanto quanto gli uomini, e uomini e donne sono egualmente necessarî alla continuazione della vita, così c'è un'altra tendenza a considerare nulli e vani i vantaggi maschili ed a parificare in tutto e per tutto i due sessi ... In un gran numero di società barbare e selvagge gli uomini non lavorano: obbligano le donne a lavorare per essi ... Quando ciò accade perchè essi sostengono le più gravi fatiche della guerra contro i nemici o contro le forze naturali, nulla di più giusto: le cose, allora, stanno press'a poco come nelle società civili, dove le donne lavorano per gli uomini in casa, e gli uomini per le donne fuori di casa, attendendo, invece che alla guerra, ai commerci, alle industrie, alle professioni ...
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Il colore del tempo (pagina 18)
di Federico De Roberto (estratti)
... Ma dove gli uomini costringono le donne a mantenerli senza far nulla, o lavorando meno di loro, essi infrangono la legge naturale; e queste infrazioni sono, in verità, rarissime ... Ora invece i femministi vogliono che la donna faccia la concorrenza all'uomo: cosa altrettanto innaturale ed assurda quanto la pretesa di quegli uomini che vogliono lasciar le donne macerarsi per loro ... Ora questa soluzione pare veramente la più conforme ai due fatti naturali e contraddittorî, ma certi: cioè, da una parte, l'eguaglianza dei sessi dinanzi alla specie, la loro reciproca dipendenza, l'impossibilità per ciascuno di essi di fare a meno dell'altro; e, dall'altra parte, la supremazia muscolare e intellettuale degli uomini ... Ma più tardi, quando l'evangelica esaltazione della donna degenerò nella goffa glorificazione che ne fece la cavalleria, una reazione in senso inverso si manifestò con la Riforma, la quale non si oppose agl'istinti poligamici degli uomini e tolse le donne dal trono ideale dove erano state collocate, per farne semplici e troppo spesso umili massaie ... Tanti sono gl'inconvenienti delle leggi e dei costumi, che non occorre rappresentarli: noi tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, celibi e coniugati, ne conosciamo per prova i danni ...
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Il colore del tempo (pagina 20)
di Federico De Roberto (estratti)
... Una delle cose più notevoli, nelle relazioni dei sessi, è questa: che mentre essi sono entrambi egualmente necessarî a compiere l'ufficio della propagazione della vita, l'appetito dell'amore è più gagliardo negli uomini che non nelle donne, in tutti i maschi animali che non nelle femmine ... Ora, se egli può dire e credere questa cosa, ciò accade perchè la verginità, l'astinenza, è nelle donne relativamente facile, mentre agli uomini è molto più difficile ... E quando si dice lotta sessuale, non s'intende soltanto quella che i maschi, che gli uomini concorrenti e rivali, sostengono tra loro; ma anche, e principalmente, quella tra uomini e donne ... Sì, uomini e donne importano egualmente; ma i loro portamenti sono diversi; e la diversità dei portamenti non è piccola, lieve, trascurabile o semplicemente correggibile ... Non è sempre esistita? Lo stesso Albert, che pure accusa la società, non dice che le diverse abitudini morali degli uomini e delle donne sono effetto «d'una lunga tradizione e di una costante esperienza?» Ora dai fatti di esperienza costante derivano le leggi; e la lotta sessuale è una legge della quale possiamo dolerci, ma contro la quale la buona volontà è inefficace ... Quando le donne non si fanno pagare, gli uomini hanno il dovere di mantenerle, di sostenerle, o più semplicemente di amarle ... Ma se noi sopprimeremo la società attuale, col suo stato civile e con la sua moneta, i matrimonî-mercati, o per dir meglio le unioni-mercati sussisteranno, e la prostituzione con essa; perchè noi non potremo impedire che la donna tepida o frigida calcoli e speculi sugli ardori maschili e si dia a quegli uomini dai quali crede di poter ritrarre maggiori vantaggi ... Uomini e donne vedono, pensano, operano diversamente: essi devono ridursi eguali in tutto… o quasi in tutto ...
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Il colore del tempo (pagina 22)
di Federico De Roberto (estratti)
... «È probabile che i nostri legislatori, diminuendo quanto è possibile il numero delle occasioni che possono mettere in presenza uomini e donne, abbiano agito nell'interesse della famiglia» ... In Cina, invece, solo lo studio e gli esami e i concorsi che provano il profitto negli studî, portano gli uomini a tutti i gradi della scala sociale; e tutti i cittadini, indistintamente, hanno il diritto di concorrere; e i più umili, gl'infimi, possono arrivare alle più alte cariche dello Stato ... Nè essi credono all'eguaglianza degli uomini, Gli uomini sono tutti originariamente buoni; ma la natura dell'uno differisce da quella dell'altro ... Alcuni di essi arrivano, «senza soccorso straniero», senza bisogno di meditare, di riflettere lungamente, a comprendere la legge del perfezionamento umano: sono gli uomini santi ... Vengono poi, in seconda linea, gli uomini, saggi, i quali hanno bisogno di studiare molto, di sforzarsi, di vegliare assiduamente su sè stessi per comprendere ciò che è bene ... E non basta neppure che egli dia il buon esempio: bisogna anche che lavori direttamente a istruire gli altri uomini ... Non vi è il mestiere di barcaiuolo? Lo esercitino: saranno saggi, a paragone di prima… Gli uomini hanno dentro di loro il principio della ragione; ma se, soddisfacendo gli appetiti, vestendosi di panni caldi, costruendosi comode case, mancano di istruzione, allora si avvicinano ai bruti» ... Così, per effetto della diversa istruzione, gli uomini nativamente non eguali si allontanano ancora più gli uni dagli altri; ma ciascuno può, a forza di volontà e di perseveranza, divenire «saggio», arrivare alla categoria degli «uomini superiori» ... Gli uomini del popolo, sanno che, volendo, col lavoro, con lo studio, con la buona condotta, avrebbero potuto sollevarsi, prender posto tra i «saggi,» tra i reggitori; perciò non li odiano, non si ribellano ad essi ...
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Il colore del tempo (pagina 23)
di Federico De Roberto (estratti)
... Su questo legame è fondata tutta quanta la morale sociale, politica e individuale dei Cinesi: i sentimenti materni e filiali si debbono estendere ai prossimi, a tutti quanti gli uomini; il principe dev'essere «la madre» dei suoi popoli ... Il filosofo disse:—Quando non si è ancora in grado di servire gli uomini, come mai si possono servire gli Spiriti e i Genî?—Permettetemi, aggiunse il primo, che ardisca domandarvi che cosa è la morte?—Il filosofo disse:—Quando non si sa ancora che cosa è la vita, come si potrebbe conoscere la morte?» Pertanto la morale cinese non insegna ad aspettare il premio e il castigo delle azioni in un'altra vita, in un mondo migliore: i buoni, i laboriosi, i saggi, sono premiati in terra dall'affezione dei parenti, dalla devozione degli amici, dal rispetto dei concittadini, dalla soddisfazione della loro propria coscienza; e così pure in terra sono puniti i cattivi: chi uccide provoca la vendetta, chi è ingordo di lucro è disprezzato, e chi non adempie i propri doveri non avrà mai posto fra gli uomini superiori, non potrà mai istruire e governare gli altri uomini, che è, secondo i Cinesi, il massimo premio del lavoro, dello studio e della virtù ... Quando Meng-Tseu, per esempio, consiglia agli uomini superiori di non educare da loro stessi i figli, perchè, dovendo ricorrere alle correzioni e ai castighi, se ne potrebbero alienare gli animi, un lettore disattento del Hia-Meng potrebbe credere d'avere in mano un volume del Tolstoi ... Mencio arriva sino a classificare le industrie secondo il bene o il male che i loro prodotti fanno agli uomini ... Lo scopo di chi fabbrica frecce è di ferire gli uomini, mentre quello di chi fabbrica corazze e scudi è d'impedire che gli uomini siano feriti ... L'affermazione della ineguaglianza degli uomini conduce il filosofo tedesco e i Cinesi alle stesse conseguenze pratiche ... Quelli che lavorano con l'intelligenza governano gli uomini, quelli che lavorano con le braccia sono governati dagli uomini ... Quelli che sono governati nutriscono gli uomini, quelli che governano sono nutriti dagli uomini ... «Non dobbiamo affliggerci di non esser conosciuti dagli uomini; ma, al contrario, di non conoscerli noi stessi ... «Fau-Tchi domandò che cosa è la virtù dell'umanità; il filosofo disse:—Amare gli uomini ... Domandò ancora che cosa è la scienza; il filosofo rispose:—Conoscere gli uomini ...
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Il colore del tempo (pagina 29)
di Federico De Roberto (estratti)
... I genî di prim'ordine, i soli veramente degni del nome sono i grandi capitani, i grandi legislatori, i grandi ordinatori degli Stati: con la massima lucidità di giudizio essi hanno una volontà talmente forte da sottoporre e disciplinare tutti gli altri uomini ... Ora, prima di ogni altra cosa, un evoluzionista come il Nordau si vanta di essere può sostenere senza contraddizione che il giudizio e la volontà appartengano esclusivamente all'uomo, che siano apparsi in lui di punto in bianco, che non si riscontrino in grado embrionale, rudimentale, infinitamente piccolo anche nei bruti? Vuol egli mettere da parte tutta una scienza, la psicologia comparata? Certo, la distanza tra le facoltà mentali degli uomini e quelle dei bruti è enorme; ma altrettanto enorme è la distanza dalle facoltà sensitive e sentimentali nostre a quelle degli animali ... Certo le capacità si diversificano, si sviluppano variamente e si specificano in un senso o nell'altro; non abbiamo bisogno di ripetere ciò che già dicemmo ragionando dei rapporti della scienza e dell'arte; ma, perchè esse sono distinte, diremo che l'artista non ha nessuna delle facoltà umane dello scienziato, e viceversa; mentre sappiamo che sapienti e poeti furono un tempo, da Empedocle a Leonardo, e possono ancora essere, sebbene troppo raramente, un genio solo? Diremo, col Nordau, che il genio artistico «non è altro che un organetto» capace solo di ripetere meccanicamente certi pezzi di musica, mentre il genio scientifico crea liberamente? Dice egli sul serio quando afferma che il genio scientifico, filosofico, politico è «affrancato» dalle commozioni, dai sentimenti? Dove sono queste separazioni così profonde tra uomini ed uomini? Non sarà creazione, se il Nordau non vuole, quella del poeta; ma allora chi al mondo ha creato mai nulla? C'è qualcosa di nuovo sotto il sole? La creazione, se questa parola si può adoperare, non è tanto degli ordinatori di popoli, quanto degli speculatori di dottrine, quanto dei trovatori di immagini? La classificazione dei genî non si deve pertanto fondare sulla «dignità» dei loro diversi attributi, i quali sono tutti degni egualmente; potrà solo dipendere dall'utilità delle loro opere ... Un legislatore sarà maggiormente venerato che un filosofo, perchè l'opera sua maggiormente importa alla maggior parte degli uomini; uno scienziato avrà più lodi che un artista, perchè le sue scoperte sono più feconde di risultati positivi ...
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Il colore del tempo (pagina 30)
di Federico De Roberto (estratti)
... Gli uomini debbono sudare per essere lodati da noi ... Se non li spronassimo continuamente, gli uomini poltrirebbero e diventerebbero brutti e sudici animali, buoni solo a rimpinzarsi, a fumare e ad accopparsi l'un l'altro» ... E la donna che voleva esercitare una specie di potere sovrano, che voleva essere come la regina dell'alveare, quando vede morire uno dopo l'altro questi due uomini, questi due fuchi, non ammette più che dovessero morire, non riconosce nella catastrofe il compimento della legge alla quale si appoggiava e della quale si faceva banditrice; ma perde la ragione, come al quarto atto di un melodramma ... Allora dove se ne va il concetto della battaglia degli uomini per l'amore, per l'acquisto della donna, per la continuazione della specie? Agostini e Henneberg lottano e muoiono per niente ...
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Il colore del tempo (pagina 33)
di Federico De Roberto (estratti)
... L'occupazione prediletta, non solamente dalla folla incapace di far altro, ma anche dalle persone illuminate, è quella di criticare uomini e cose ... Sarà forse per il fallo antico; ma quello di guadagnarsi il pane, come ogni altro lavoro, attento, paziente, continuato, fu ed è tuttavia considerato, da tutti quanti gli uomini, come una pena ... Ciò accade anche agli uomini ragionevoli ... Se di tanto in tanto gli uomini non fossero capaci di risoluzioni e d'azioni, perirebbero certo in poco tempo tutti quanti ... Le facoltà intellettuali, che sono privilegio degli uomini, dovrebbero, facendo antivedere i futuri bisogni, dandoci coscienza delle molte e continue difficoltà, persuaderci della convenienza dello sforzo continuato, dell'energia costantemente sostenuta, dell'attenzione sempre vigile; ma queste cose repugnano ... Se gli uomini ne fossero capaci, se ne fossero capaci tutti, chi può dire che cosa sarebbero la scienza e la civiltà? Uno psicologo francese, Giulio Payot, facendo queste osservazioni nell'Educazione della volontà, crede, col Ribot, che i primi sforzi di attenzione volontaria furono dovuti alle donne delle tribù selvagge, costrette, per evitare le bastonate, a un lavoro ...
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Il colore del tempo (pagina 35)
di Federico De Roberto (estratti)
... Quella stessa moltitudine di cognizioni che disvoglia tanti dallo studio per la sua troppa varietà, invoglia altri allo studio; e che altro è lo studio se non riflessione ed analisi? E gli uomini di studio non sono, per l'esperienza che ogni giorno ne vediamo, tutto il contrario degli uomini d'azione? L'infiacchimento della volontà operosa, fattiva, non è soltanto effetto del pensiero riflessivo; ma anche causa ... Azione e riflessione sono incompatibili, spiega, se si confondono gli agitati con gli uomini d'azione veramente degni del nome ... In alcuni grandi uomini, molto rari, che sono per ciò oggetto di tanta ammirazione, pensiero ed azione possono darsi la mano; ma, se è vero che essi sono eccezioni, non bisogna addurli come prova della regola ... «Le grandi vittorie umane non si guadagnano più in nessun luogo coi muscoli, bensì con le scoperte, con i grandi sentimenti, con le idee feconde: e noi daremmo i muscoli di cinquecento lavoratori della terra, più quelli totalmente inutili di tutti gli uomini sportivi, per la poderosa intelligenza di un Pasteur, di un Ampère o di un Malebranche» ... «È cosa evidentissima», dice il Payot, «che l'ufficio della forza muscolare diminuisce di giorno in giorno, poichè l'intelligenza la sostituisce con le forze incomparabilmente più potenti delle macchine; e da un'altra parte la sorte degli uomini dotati di muscoli possenti è di essere assimilati sempre più alle macchine…» ...
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L'Olimpia (pagina 4)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Ascolta quest'altra ch'ebbi con gli uomini marini… ... Che uomini marini? TRASILOGO ... Questi sono mezzi uomini e mezzi pesci; e cosí scorrono per lo mare come gli uccelli per l'aria, e son coverti di piume molli che dando loro con la spada cedono al taglio, che non fa ferita ...
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L'amore che torna (pagina 3)
di Guido da Verona (estratti)
... Mi fissò gli occhi negli occhi, con un riso esperto, e disse: — Non è così, forse? Non è vero che vi esaspera? Io non so come stiano le cose, ma penso che l'amore platonico non sia fatto per gli uomini del vostro temperamento! E continuò a ridere, di quel riso che m'irritava come una provocazione ... — Voi, Guelfo, — mi disse, rannicchiandosi nella pelliccia — voi siete fra que' rari uomini che una donna non dimentica mai ... Oh, quante infrenabili tossi! quanti urti — per inavvertenza — nelle tavole, cercando che si destasse! E dietro queste piccole astuzie, nel mio cuore angosciato quanta immensa pietà! Certo v'erano in me due uomini ben distinti, che senza posa cercavano di sopraffarsi; due uomini di natura inconciliabile, negazione perpetua l'uno dell'altro, ed io stesso non riuscivo a comprendere per quale occulto legame potessero convivere insieme ...
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L'amore che torna (pagina 16)
di Guido da Verona (estratti)
... E visse di sè, chiudendo nell'anima sua di fanciulla un infinito mondo; vide ciò che ha nome il bene e il male, ciò che gli uomini hanno pensato di giusto e d'ingiusto, ciò che una creatura deve compiere per insignorirsi del proprio destino ... Ella compiva queste crudeltà involontariamente, senza più ripensarvi, perchè nella sua vita si era fatta un'anima di avventuriera e non sapeva bene intendere nè definire cosa mai fosse quel comune desiderio degli uomini, che li spingeva tutti a volerla, fosser anche d'animo puro e dolce come il pastore Miller o come l'amico Mathias, del quale aveva ora migliori notizie ... Gli altri uomini vi hanno insegnato a diffidare anche di me ...
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L'amore che torna (pagina 72)
di Guido da Verona (estratti)
... Gli uomini, accendendo le sigarette e rialzando i baveri dei soprabiti, facevano ala dal termine dello scalone sino alla porta d'uscita ... Mi fu proposto in quel tempo di andare al Congo insieme con una compagnia di speculatori stranieri, uomini risoluti a tutto, e fui sul punto di accettare; ma siccome in quel momento la Borsa traversava un periodo di floridezza e tutte le fortune arridevano agli audaci, preferii, per mezzo del Mariani e del Wendel, tentar l'alea su certi valori che ascendevano vertiginosamente, ed ebbi il senno di liquidarli prima dell'inevitabile rovescio ... Son queste le amanti che piacciono agli uomini di Borsa, gente pratica e spedita, che all'amore pensano quando ne hanno tempo e vogliono avventure saporite ma scevre di complicazioni sentimentali ... S'ingelosì anche d'una miss Americana, che in quell'anno accivettava mezza Roma, ed io, sebbene per mio conto non soffrissi d'alcuna gelosia, nondimeno mi stizzii un poco nel vederle intessere con tutti gli uomini quelle frivole galanterie che aveva, sin dal primo giorno, intraprese con me ...
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L'arte di prender marito (pagina 14)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... * * * Ma perchè mai, figliuola mia, tormento me stesso descrivendo un marito, che tu non avrai giammai? Se però tu avrai un santo orrore per tutti gli uomini stupidi, devi imparare a conoscere gli imbecilli incompresi ... L'arte di osservare gli uomini non è fra le più comuni e con grande mia meraviglia ho sentito questi giudizii dati da uomini d'ingegno su imbecilli incompresi: Egli non è eloquente di certo, ma ha una grande profondità di analisi ... Ha avuto una cattedra, la Commenda della Corona d'Italia, non so quanti titoli accademici; ed oggi siede nell'Olimpo d'una famosa Accademia accanto a molti veri grandi uomini, che ogni giorno si domandano meravigliati l'un l'altro: —Ma che cosa ha fatto egli? —Io non lo so ...
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L'arte di prender marito (pagina 23)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Ah! se gli uomini conoscessero le donne e le donne conoscessero gli uomini prima di abbordare il santissimo sacramento del conjungo; quanti matrimonii di meno, ma anche quanti e quanti infelici di meno! * * * Io ho sempre raccapricciato davanti alla presunzione goffa e sfacciata, con cui uomini e donne si danno la mano per sempre, senza conoscersi a vicenda non solo; ma senza conoscere di che sia fatta la pasta umana, senza neppure conoscere l'abbici dei caratteri, senza aver letto la prima pagina del libro dell'anima ... Essa è destinata dalla natura al sagrifizio, alla generosità, e sopra ogni altare incensi e tributi e adorazioni son più di femmine che di uomini ... Invece gli uomini, quelli che passeggiano per le vie della città e non nelle pagine dei romanzi, non sono che rare volte demonii; ma angeli non sono mai ... Gli uomini, vedi, non sono come le donne, che ...
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La favorita del Mahdi (pagina 40)
di Emilio Salgari (estratti)
... I suoi uomini si gettarono a terra scaricando le loro pistole sulle finestre più vicine ... Egli ritornò di corsa verso la riva coi tre uomini che l'avevano accompagnato ... Omar e Fathma, fatte portare in coperta tutte le armi trovate nella stiva, trascinare a poppa e caricare il piccolo cannone e mandati alcuni uomini sulle cime degli alberi si affrettarono a raggiungerlo ... Quegli uomini del nord non hanno fama di essere coraggiosi quanto noi sennaresi, disse con un certo orgoglio il reis ... Se vuoi, io ti fornirò di una scorta di uomini fidati che ti faranno raggiungere Hicks pascià ...
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La favorita del Mahdi (pagina 41)
di Emilio Salgari (estratti)
... Se corriamo un pericolo puoi parlare liberamente; non farò altro che prendere il fucile e battermi a fianco dei tuoi uomini ... Sul ponte vi erano parecchi uomini vestiti di bianco e armati di fucili colla baionetta inastata ... Tre uomini al cannone! I barcaiuoli in men che si dica s'impadronirono dei fucili e si sparpagliarono pel ponte e pel cassero nascondendosi dietro a tuttociò che poteva offrire un riparo contro le palle del nemico ... —E credi tu che la Favorita del Mahdi abbia paura del sangue? Ho assistito senza tremare al massacro degli 8000 egiziani di Yussif a Kadir e meno tremerò oggi che abbiamo a massacrare un pugno d'uomini ...
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La favorita del Mahdi (pagina 42)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Fermi tutti! urlò Daùd, vedendo che alcuni uomini correvano alle murate per cercar di pescare il compagno ... Ella premette il grilletto e Notis capitombolò sul ponte del suo legno, bestemmiando Dio e gli uomini e dibattendosi disperatamente in un lago di sangue ... Si comandava, si gridava, si bestemmiava, si sparava e gli uomini cadevano a due a tre alla volta ... Respinti gli egiziani, medicati in furia i feriti che fortunatamente non oltrepassavano la mezza decina e riparati alla meglio i danni sofferti dalla darnas, Daùd radunò attorno a sè i suoi uomini per consigliarsi su quello che dovevasi fare ...
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La favorita del Mahdi (pagina 51)
di Emilio Salgari (estratti)
... Erano quindici uomini semi-nudi, d'alta statura, magri e ossuti ... —E che intendi di fare? —Faccio montare i miei uomini e me la batto ... —Credi che quei selvaggi abbiano tanto coraggio da ronzare attorno al campo Egiziano? Hicks pascià, se non erro, deve avere con sè un esercito di dieci od undicimila uomini ... I diciasette uomini ubbidirono e si cacciarono nella gola, sbucando in una seconda pianura sabbiosa ondulata, perfettamente deserta, limitata all'est e all'ovest da rocce colossali, dirupate, di una aridità spaventosa ...
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La favorita del Mahdi (pagina 55)
di Emilio Salgari (estratti)
... A duecento metri da loro, in una immensa pianura ondulata, cosparsa da gruppetti di palme, accampava l'esercito egiziano comandato da Hicks e da Aladin pascià, forte di undicimila e più uomini ... Dappertutto vi erano fasci di fucili che rifulgevano ai torridi raggi del sole, cannoni, tamburi, barili di munizioni, e in mezzo a tuttociò cavalli, muli e cammelli che nitrivano, che ragliavano, che muggivano, formando colla voce degli uomini un baccano assordante, continuo, paragonabile al fragore del mare in tempesta ... —Quanti uomini! esclamò Omar ... —Sì mia cara, questi uomini non sono sufficienti per vincere il leone del Sudan ... Entrarono nel campo, attraversando quel labirinto di tende, d'uomini e di animali e mezz'ora dopo si arrestavano presso la tenda d'Hicks pascià, dinanzi la quale vigilavano due sentinelle ... Due uomini di ferro, specialmente il primo ...
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La favorita del Mahdi (pagina 63)
di Emilio Salgari (estratti)
... Alla loro testa marciavano i dervis[1] incoraggiandoli colla voce e coll'esempio e recitando le terribili parole dei Khuatsar che suonano così: [1] Dervis, uomini che hanno una fama di santoni ... Gli egiziani, assaliti da tutte le parti da migliaia e migliaia di guerrieri, tiravano furiosamente, all'impazzata e assaltavano colla baionetta; i cannoni tuonavano, ruggivano, vomitando veri torrenti di ferro e le mitragliatrici stridevano sui fianchi dei reggimenti tempestando i cespugli, fracassando i tronchi degli alberi, sollevando per ogni dove il terreno, sventrando i cavalli, i cammelli e gli uomini ... Gli uomini cadevano a dozzine, a cinquantine, a centinaia, dinanzi, a destra, a sinistra, senza quasi sapere da qual lato venivano colpiti, chi colle braccia tronche, chi colle gambe fracassate, chi colla testa nettamente portata via, chi forato da cento colpi ... O'Donovan arrestò uno di quegli uomini ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 8)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Il medesimo si può vedere negli oracoli, che alcuni ne avevano dalle donne spirate, alcuni dall'apertura della terra, e alcuni altri da' sogni fatti da uomini ne' tempj, e per questo dormivano nel tempio di Pasife ... Circa il movimento e dove siano portate dal demonio, e circa il luogo dove elle siano posate, non dovea parerti cosa maravigliosa, però che quel che per sua natura suole ingannare, è doppio, è vario, e quello ch'è verace si fonda in sulla simplicità, e questo si può vedere nelle finzioni de' poeti, varie e ripugnanti tra loro, e bene spesso nelle storie: quando dicono la cosa in più modi: e parimente nell'opinioni de' filosofi, e nelle risposte de' iureconsulti; ma non avviene già così nelle scritture de' teologi, perchè nelle cose lor proprie non hanno discrepanza nessuna, cioè in quei precetti ch'appartengon alla fede, e al viver necessario per la salute, sono in tutto e per tutto consonanti, e concordi in fra di loro; e però il demonio maligno e fallace, bugiardo, e amico della discordia, così vario, e muta mantelli, per dir così, che è un vocabulo tratto dagli studiosi della lingua latina, da quelle favole di che abbiamo già parlato: le quali scherzando dicevano, che gli uomini si trasformavano in lupi: di poi così, come il demonio ingannava quegli antichi filosofi sotto specie di dottrina, cioè Pittagora, Empedocle, Apollonio e altri simili (usando lacci a quelli che facilmente gli parea di potere ritenere) così tirava già le donnicciuole con lascivia, e con lo sbevazzare, e similmente oggidì tira gli uomini, dalle qual cose molti filosofi abborrirono ... Il demonio adunque in più modi gl'indusse a farsi adorare sotto ombra di sapienza, e sotto velame di falsa religione; conciossiacosachè eglino andasseno per gradi di dottrina alle preghiere, agli inni, agli oracoli, dove parea lor d'acquistarne il pronosticare le cose future, e l'essere portate per aria a diversi luoghi, e facevasi quello per opera di demonj che essi attribuivano alla divinità degli uomini ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 13)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Sono simili alla carne ed all'ossa quelle parti ripiene da loro, e sono più grosse che quelle degli uomini ... Io non so, eccetto che son più grossi di quegli degli uomini, e più morvidi che non è una brancata di stoppa: e quasi sono simili alla bambace ... Possono ancora muovere drento qualche cosa, onde elle piglino più diletto che non fanno con gli uomini ... Il simile credo che avvenga a quegli uomini, che usano i demonj per donne: conciossiachè quello sceleratissimo sacerdote (di cui dicevo poco fa) disse che pigliava molto maggior piacere del dormire con quel demone che si faceva chiamare Armellina, che con quante altre donne egli avesse mai avuto a fare ... Tirano ancora le menti degli uomini nella malia con quelle lusinghe che elle ingannano il senso ... E così per più testimoni si è trovato che non una strega, o due, o tre, ma molte, nè tre, o quattro uomini, ma più, sono stati quelli che hanno avuto ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 15)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Io certo che prima arei facilmente perdonato a questa sorte d'uomini, stimando che il peccato loro non fusse altro che leggerezza, circa all'esser condotti in questi errori: e credevomi che le streghe fusseno ingannate, facendo parere loro quel che non è; e giurerei che elle sono sbeffate per tal via ... Gli uomini da bene non si dilettono di bugie ... Se io ti produrrò testimonj quanti si siano quelli (e non manco da bene), che hanno confermato, e con giuramento, che le streghe sono portate al giuoco, e che i demonj sotto spezie di donne si sono sottomessi agli uomini, e sotto spezie di uomini hanno auto a fare con le donne: e quelli ancora che costretti con sagramento l'hanno confessato, non crederai tu? FR ... Questo tuo sillogismo arebbe qualche vigore, se non s'applicasse alle cose che paiono sopra natura, ma a quelle che sogliono trattarsi nell'uso comune degli uomini; e però non repugnai alla navigazione dell'armata spagnuola, e repugno al giuoco di Diana ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 16)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Aggiungi che se tu consideri a tutte le altre virtù mostrate da Dio al mondo, la giustizia si scopre in coloro che hanno voluto più presto fuggire, che seguitare i doni della bontà e della clemenza; nè per questo o si ammorza, o si diminuisce la misericordia, ponendosi secondo che ricerca il rigore della giustizia; e così di quella sceleranza, e di quei mali, ne nasce qual cosa, che è cavata da Dio stesso, predicato da Augustino per tanto buono, che non permetterebbe il venire del male, se non volesse cavare da quello qualche maggior bene; il che dagli uomini dotti spesse volte (se non sempre) è conosciuto riuscirne; ma non è già visto dal volgo ... L'indotta moltitudine non cerca più oltre niente altro, ma gli uomini dotti e pieni d'animo pio, conoscono per cagione di così empie mercanzie, Giosef fatto re dell'Egitto, avere liberato dalla morte il padre, i fratelli; e tutta la famiglia; e di qui poi essere venuti molti e gran misterj celebrati da noi ... No, perchè quella samosatena è mera fabula, e nondimeno ella va attorno sotto nome di vera narrazione; ma sono anco molte cose così incerte, così doppie e varie in voce degli uomini, che paiono essere poco differenti dalla favola ... Costrignerolla ancora con sacramento che ella confessi il vero, di quelle cose che io vi addurrò; similmente molte n'abbiamo avute testificate da uomini costretti col sacramento, e scritte per memoria de' posteri, a confermazione della verità ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 17)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Come non può anco biasimarsi un bene che sia eccellente fra gli uomini, confermato dalla ragione e dall'autorità degli antichi ... Con quello che volgarmente da' parigini è detto quistioncelle; ma per quanto patisce la cosa con molta sottigliezza, fondati come mi pare sulla verità e in su testimoni di santi uomini; nè questo pare a me solo, ma è parso anco a molti teologi ... Se noi consideriamo che nelle antiche superstizioni de' demonj si trova il circolo, l'unguento, l'incantamento, l'andare per aria i corpi umani, le vivande apparecchiate, gli amorosi congiungimenti sotto spezie d'uomini e di donne, che ci resta che noi non giudichiamo essere uno antichissimo commerzio degli scellerati e maladetti spiriti con gli uomini dannati? E che si trovino alcune cose in questo spettacolo de' demonj (che ora è dato alla maggior parte), le quali anticamente non si leggono essere state fatte, n'ho anche assegnate le cagioni riferite veramente nelle mutabili e varie astuzie del demonio maligno, e invidioso degli uomini, il quale in diversi tempi, con il mezzo di diversi uomini, e con varie lusinghe, tirasse gli uomini in precipizio ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 18)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Ier l'altro, o Dicaste, avvertii questo Apistio, che non sprezzi come cosa incredibile quello che tutti gli uomini, o la maggior parte, hanno per probabile; ed è sentenza di Aristotile, che quello che è detto da tutti, non può essere in tutto falso: dalla quale persuaso Tomasso d'Aquino, annoverato fra santi per la sua pietà e per la sua scienza fra i dottori eccellentissimi, si pensò nel secondo comento, massimamente sopra le sentenze teologiche, che gli incubi e i succubi fusseno demonj, per essere stati di questo parere molti uomini eccellenti; sì che non avere, Apistio, per cosa abominevole quello che è accettato per cosa tanto famosa, e per il consenso di tanti litterati ... Vadino ora gli antichi, e celebrino gli antropofagi, e maraviglisi l'età nostra che si trovino nell'isole del mare orientale uomini che mangino le carni umane, quando che nel mezzo d'Italia, in una regione domestichissima e coltivata, lontana da ogni feritade, per istinto de' maligni demonj si sia trovata compagnia di sì gran numero, che si pasce di sangue umano ... Perchè non credi che quegli abbiano appetito di congiungersi con le donne sotto spezie di uomini, e con gli uomini sotto spezie di donne? AP ... Dubiti tu forse che siano fatti di niente? Conciossiacosachè anco nel sacro Genesi narrato da Mosè, in un certo luogo facendosi menzione de' figliuoli e delle figliuole di Dio, e degli uomini, pensando alcuni che voglia intendere simili congiungimenti, vogliono che si riferisca alla progenie giusta ed alla ingiusta; ma non si ha da stimare, che sia così, se si dica alcuni esser figliuoli di Giove e di Apolline, che questi siano tenuti essere nati del seme de' demonj, chè essi non l'hanno, ma figliuoli ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 19)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... L'altra, che allora tendeva le sue reti d'amore ad ogni sorte d'uomini, ed ora attende a porre l'insidie di Venere a due sorte d'uomini solamente; agli ottimi, ed a' pessimi ... Adunque tende le insidie d'amore agli uomini santi, ed a quelli massimamente che si son dati a Dio? DIC ... Voglio che tu sappi, che egli usava di procurare ogni sorte di commerzio, non solo quello del letto, quasi reti per pigliare gli uomini ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 21)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... libro di questo autore, l'ho io appresso di me e greco e latino, nel quale è scritto: Nell'isola del mare Eusino essere il tempio d'Achille, che quivi più volte è stato visto, e ha menato al convito gli uomini che vi sono capitati, e quivi si son veduti Patroclo, Tetide, ed altri demonj ... Il demonio ha trovati questi mortiferi conviti per torre agli uomini il convito apparecchiato da Cristo sopra la sua mensa nel regno suo; ma io ti racconterò ora un convito che non è stato descritto da poeta niuno, ma io ti addurrò cose che mi sono state dette pochi anni fa col testimonio di un grande di dignità e di ricchezze ... Conosciuta la cosa, cominciò a pregare Dio che non volesse abbandonarlo in quei deserti, e non vedendo poi quivi vestigio nè d'uomini, nè di fiere, dove avesse a voltarsi, si risolvè di camminare: e così piglia la via per balze pericolose per riuscire in qualche luogo che conosca dove si sia ... La cosa non sta così: questo lo fa la ribalderia degli uomini procurata ed ordinata da' demonj, che la faccino, non la fanno essi ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 22)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Imperocchè stima Agostino che lo spirito imaginario dell'uomo, come che egli avesse presa effigie corporea di qualche animale, appaia così essere egli a' sensi degli altri uomini; e così anco pare l'uomo di essere a sè stesso, e così giudica, che i gesti di quelli asini, e le cose fatte sotto spezie di cavallo che porti la soma, e le dispute di filosofo che discorra le cose di Platone senza corpo, e 'l negozio mutabile e vario de' lupi d'Arcadia, ed i versi d'Ulisse, che trasformano i compagni d'Ulisse, debbino attribuirsi allo spirito imaginario, al quale così paia, e la cerva essere sopposta e messa dal demonio in cambio d'Ifigenia, e gli uccelli in cambio de' compagni di Diomede ... Ma si può bene ingannare la vista degli uomini, e turbare il lume dello intelletto, commovendosi la potenza imaginativa ... E muterassi forse ancora; tanta è grande la sottigliezza dell'ingannare nell'antico persecutore degli uomini ... Ti ho mostrato che i circoli, gli unguenti, le parole magiche, i viaggi per la regione dell'aria, gli amorosi congiungimenti de' demonj si trovano così nei tempi nostri come in quelli degli eroi, e che i demonj insino da principio della antiquità trovarno calunnie contra l'umana generazione; avere con risposte schernito, ingannato con la familiarità, con imagini e simulacri, e tentato tendere insidie ad ogni età, e ad ogni sesso; falsamente essersi mostrati Dii, avere dati agli uomini conviti mortiferi, ed avergli portati d'asino con le ali, ed avere appetiti loro scelleratissimi congiungimenti ... Pensi tu che io stimi burle quello, nel quale convengono tutti gli antichi e moderni, a cui s'accostano i poeti, i rettorici, gli storici, i jurisconsulti, filosofi, teologi, gli uomini prudenti, i soldati, i rustici, toltone anco via gli esperimenti, se bene alcuni tenuti savi appresso di loro contradicesseno? DIC ...
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La vita comincia domani (pagina 53)
di Guido da Verona (estratti)
... E per un attimo riassaporò la gioia che gli era una volta piaciuta, quella di moltiplicare la sua potenza tirannica nella potenza passiva di migliaia d'uomini, poichè dalla natura egli era sorto con un cervello d'autocrate e la sua strada era segnata in capo delle turbe, ove s'innalzano gli stendardi, ove camminano i Re ... Curare gli uomini, insegnare ad uomini, comandare sopra uomini, cercare indefessamente una verità, stabilire un principio, sentirsi alto, potente, solo, — tutto questo gli era piaciuto un giorno, gli era sembrato sommamente utile, sommamente necessario ...
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La vita comincia domani (pagina 54)
di Guido da Verona (estratti)
... Amandola, questo ribelle, questo anarchico, sentiva di ubbidire; di ubbidire non a lei forse, nè al cieco dominio della sua propria passione, ma quasi ad una legge di natività, immemorabile come la vita, più necessaria e più semplice di tutte l'altre da lui contemplate, — «una legge di dedizione e di generazione, ínsita in tutto ciò che vive, radicata nell'elemento stesso del mondo, la legge per cui tutto continua, la sola che tutto comprende, ciò che veramente è l'anima delle cose, il Dio non creato dagli uomini ... «Perchè, o medici, o filosofi, o poeti, non guariremo noi l'uomo di questo suo morbo millenario, che lo spinse a ricercare nella prigione dei cinque sensi, con la sua logica d'apparenze, una ragione di sè? «Possiate voi comprendere in un senso bello e sereno, in un senso d'aurora e di lontananza, questa maravigliosa parola ch'io vi canto: « Il domani! » « Ieri », o uomini, è la parola buia ... » Affaticato, egli si chiuse nel palmo la fronte calda; una gioia umana gli navigò sopra il cuore, gli fece sorridere la bocca, dalla mente gli bandì quella torma di pensieri estenuanti; perchè il suo «domani» era la donna che amava di un amor quasi barbaro, ed era il gorgo di felicità che gli si apriva nell'anima quando appena sovra lei si posasse una carezza della sua mano, — della sua mano che aveva medicato la febbre, le piaghe, i dolori degli uomini, ed aveva pure, con un sottile ago d'acciaio, avvelenata una debole vena ... Ma ora la sua bontà s'allontanava dagli uomini; la sua bontà non poteva più guarire liberare o difendere che una sola creatura ... La sua missione gli pareva divenuta quasi puerile, al segno da sentirsene stanco e da non saper comprendere più, nemmeno razionalmente, per qual ragione proprio lui, che in fondo era un autocrate, un inutilista, un distruttore, proprio lui che in fondo spregiava tanto gli uomini da sentirsene padrone come d'un branco di pecore, avesse fino allora speso tanti anni della sua vita, e sempre con indefesso amore, con un'abnegazione talora confinante con l'eroismo, per guarire una folla d'estranei, davanti ai quali non compiva che un atto malinconico e faticoso di servitù ...
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La vita comincia domani (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... Ed il Metello riprese: — Capitanare un partito politico vuol dire necessariamente avere un'idea da difendere, una da combattere; non solo, ma certi uomini da spalleggiare, altri da colpire, e da colpire, poichè son nefasti, quanto più si possa nel cuore ... Non è mai contro gli uomini che si deve infierire ... — Tuttavia, — insistè il Metello, — mi permetto di farle osservare, a mia difesa, che, se mi sono ingannato nell'attribuirle un nemico immaginario, dieci anni di attenzione indefessa alla sua opera valorosa eran là per convincermi di questo errore, poichè la vita degli uomini che governano i partiti cade necessariamente in dominio del pubblico e sopra tutto dei loro partigiani ... — Ma tutto questo non è possibile! — esclamò, dopo una lunga pausa, guardando con una specie di compassione que' due meschini uomini che pretendevano di aver catturata una così bella preda ...
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La vita comincia domani (pagina 70)
di Guido da Verona (estratti)
... Andrea Ferento lo sollevò da terra quasi con violenza, e come padre e figlio, come fratello e fratello, que' due uomini, fra i quali stava la morte, insieme piansero abbracciati ... Su l'avvenire degli uomini urgeva e pulsava il domani, che appartiene sempre al vincitore ed è implacabilmente la disperazione del vinto ... Questo era vero nella breve battaglia fra due fuggenti uomini, com'è vero nella storia dei popoli, nelle leggi fondamentali della vita, in tutte le distruzioni, in tutte le creazioni della possibilità umana ... Questo anarchico e questo santo alzava la sua rilucente potestà sopra i divieti che sono la catena dei mediocri: s'era involto, calmo ed inesorabile, in quel magnifico diritto che gli uomini titubanti avevano decretato agli Dei ...
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Le femmine puntigliose
di Carlo Goldoni (estratti)
... Per formare un tale giudizio, conosco anch'io, che non bastano le osservazioni, che far si possano sui caratteri delle persone, e né tampoco sulle azioni loro, poiché la vera felicità consiste nella contentezza del cuore, e questo occultandosi per lo più dalla malizia degli Uomini, a pochissimi si vede in fronte, ed è sempre equivoco, e pericoloso il giudicare di essi ... Sono infinite le creature possibili, come è infinita l'onnipotenza del Creatore, ma che noi siam compresi nel numero determinato degli Uomini, è una felicità incomprensibile, senza di cui né il bel Mondo, né il bellissimo Cielo sarebbe stato per noi ... Voi dunque siete in possesso di questo bene, comune agli Uomini tutti, egli è vero, ma felicissimo in Voi, poiché conoscendone il pregio, e ottimo uso facendo della vita vostra, grato a Dio vi rendete, e utile alla società umana ... Non vi ha dubbio, che l'anima non sia d'un'istessa natura, di una bellezza, e perfezione medesima in tutti gli Uomini, onde la diversità degli abiti, delle inclinazioni, e delle passioni procede dalla costruzione di questa macchina, la quale fa piegar l'anima, ove, per così dire, le ruote interne la spingono ... Per questa parte, Veneratissimo Signor Cavaliere, chi può negare, che Voi non siate felici? Non parlo già dell'avvenenza esterna del vostro corpo, la quale non è poi tanto necessaria negli Uomini, ma dell'interna proporzion delle parti, dell'armonia degli organi, ove l'anima le sue operazioni principalmente eseguisce, la quale interna perfezion delle parti, se agli occhi non comparisce, coll'uso, e colla pratica si riconosce, quella egualità di temperamento, quella dolcezza di tratto, quella indifferenza per le vicende umane, la compassione verso de' bisognosi, la moderazione nelle passioni, l'umiltà in mezzo alle magnificenze, sono virtù dell'anima, non impedite in Voi da alcuna mala organizzazione del corpo, onde vi riesce di eseguire tanti abiti virtuosi, senza il contrasto delle passioni, e con facile studio della Ragione ... Vero è, che l'origine di tutti noi da un solo Padre deriva; che la pasta, onde siam formati è la medesima in tutti, e che di tutti egualmente struggesi collo stesso fine, ma non può negarsi però, che coll'andar del tempo non siasi prodotta certa diversità fra gli Uomini, che fa distinguere dall'aspetto il nobile dal ...
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Le femmine puntigliose (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)
... plebeo, siccome ancora gli Uomini di una nazione, da quelli di un'altra ... Bene massimo egli è altresì cotesto, perché col sangue si traggono per lo più da' nobili Genitori le inclinazioni magnanime e generose, e sarà un bene singolarissimo anche per questo, perché gli Uomini lo rispettano, lo stimano e lo hanno in venerazione ... Ma se cerchiam fra le Donne le più servite, le meglio amate evvi paragone veruno colla libertà nostra, colla nostra virile autorità, col dominio (però discreto), che Dio ci ha dato sopra di esse? Quella perpetua soggezione che soffrono è compensata bastantemente colle finezze, che da noi ricevono? Non parlo io già di quelle Donne, che hanno l'abilità di porsi gli Uomini sotto i piedi, e calpestando le leggi del loro sesso, vivono con una libertà, che eccederebbe anche il diritto degli Uomini, queste hanno poi de' peggiori mali, sono in discredito presso le persone onorate, si deridono nelle conversazioni e passano per cattiva erba nel giardino del Mondo ... Che più poteva io desiderare in questa Città famosa, Patria d'Uomini illustri, di felicissimi talenti a' giorni nostri ripiena? Accolte furono le mie Commedie da' Fiorentini, come se difettose non fossero, sofferte furono sulle Toscane Scene, ed acclamate ancora, indi alla luce mandandole per via dei Torchi, lo dirò a mia gloria, s'affollarono per averle Voi, Benignissimo Signor Cavaliere, Voi più di tutti compassionando le miserabili circostanze di un Uomo, condotto dalla disperazione ad arrischiare moltissimo, per la salvezza della propria riputazione, Voi mi deste animo, protezione, e consiglio, giungeste per fino ad esibirmi denaro, e sarei stato certo di ogni vostro soccorso, se Iddio Signore benedicendo le Opere mie, non mi avesse col frutto de miei sudori assistito ...
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Libro proibito (pagina 10)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... L'UOMO-PALETOT Questi, che vedi muoversi
Se per le vie ti inoltri,
Son uomini o soprabiti?
Son soprabiti o coltri?
Uomini son, dal lùgubre
Saio così sformati,
Che, a vederli, ti paiono
Armadii impelliciati ... Qui gli uomini scortesi,
Qui stitiche le borse;
E poi, nemo propheta
In patria—è storia vieta;
Per ritentar le prove
Convien ch'io vada altrove ...
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Marocco (pagina 33)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Poi gli uomini vanno a lavorare alla campagna, e non tornan più che verso sera ... Le donne vanno a pigliar acqua e a cercar legna, macinano il grano, tessono le rozze stoffe di cui si vestono esse e i loro uomini, fanno le corde delle tende con fibre di palma nana, mandano da mangiare ai mariti, e preparano il cuscussù per la sera ... Tornati gli uomini, cenano e per lo più, al tramonto del sole, vanno a dormire ... —Il vestire degli uomini e delle donne non è che una camicia di tela di cotone, una cappa e un caic grossolano ...
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Marocco (pagina 34)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Nei ritagli di tempo molti giocano alle carte, e quando non giocano, un gran divertimento degli uomini è di stendersi supini in terra e di sballottare i loro bambini; per i quali però si raffreddano via via che diventan grandi, e così è dei figliuoli per loro ... Il duar dello sposo, dal canto suo, invita alla festa i duar vicini, da cui accorrono spesso cento o duecento uomini a cavallo, armati di fucile ... Mentre gli uomini fanno il giuoco della polvere, le donne e le ragazze, disposte in circolo davanti a lei, saltellano al suono d’un tamburo e d’un piffero, intorno a un caic disteso in terra, nel quale ogni invitato, passando, butta una moneta per gli sposi, e un banditore annunzia ad alta voce l’offerta, facendo un buon augurio all’oblatore ...
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Nel sogno (pagina 6)
di era (estratti)
... Sono gli uomini che lavorano per cambiare l'opera del Creatore ... Pregarono esse come solevano, insieme al buon padre, senza comprenderlo mai interamente Però verso sera, essendo cessati i rimbombi, Mària s'accostò di nuovo e chiese: —Chi sono gli uomini? —I nostri fratelli, lo sai ... Mària, un po' pallida e collo sguardo inquieto, interrogò di nuovo: —Quale è il lavoro che gli uomini intraprendono per cambiare l'opera di Dio? Ora Maria aspettava ansiosa la risposta che il padre avrebbe data alla sorella ... " Maria cominciò a chiudere gli occhi, assorta in una visione di pace; mentre la sorella, sempre pallida e collo sguardo inquieto, sembrava ascoltare, fuori, nelle ombre della notte, la voce misteriosa degli uomini ... Ella sapeva che parecchi santi erano stati amati così dalle piccole creature che gli uomini disprezzano ...
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Nel sogno (pagina 7)
di era (estratti)
... —C'è della gente, sai, laggiù! Trenta, quaranta, o cento, insomma molta gente, molta; uomini e donne, e, quando gli uomini sono giovani, prendono una donna giovane e la sposano ... —Gli uomini laggiù lavorano e le donne stanno in casa ad aspettarli, ed hanno i bambini ... —So cosa sono i bambini!—esclamò Maria, lieta di sapere anch'essa qualche cosa—sono gli uomini piccoli ...
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Sodoma e Gomorra
di Docteur Jaf (estratti)
... La leggenda biblica c'insegna che poco tempo dopo la creazione del mondo, il Signore irritato dalla perversità degli uomini, fu tentato di distruggerlo novamente ... Il diluvio venne a purgare la terra, ma la corruzione riapparve, e gli uomini, aumentandosi ed estendendosi, non fecero che spargerla e diffonderla ... Gli stravizii più infami avevano luogo in talune feste in cui gli uomini travestiti da donne e le donne travestite da uomini si abbandonavano a tutti gli eccessi, donde nascevano figlie che non conoscevano mai i loro padri, e che venivano a loro volta, sin dalla più tenera giovinezza, a ritrovare le loro madri nei misteri della dea ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 2)
di Docteur Jaf (estratti)
... La donna allora si ripiegò verso sé stessa, tanto vero che all'amore anti-fisico degli uomini fra di loro, s'aggiunse come conseguenza logica, l'amore, non meno anti-naturale, delle donne con donne ... Simili debosce, che non dovevano appartenere agli uomini, potevano appartenere ai cittadini? Solone volle dar loro i mezzi di soddisfare i bisogni dei sensi senza abbandonarsi alla sregolatezza della loro immaginazione ... A Sparta, Licurgo aveva voluto, come diceva Aristotele, imporre la temperanza agli uomini e non alle donne; queste, molto prima di lui, vivevano nel disordine e si abbandonavano quasi pubblicamente a tutti gli eccessi ... Le ragazze che ricevevano un'educazione maschile, pigliavano parte, quasi nude, agli esercizii degli uomini ... D'altronde col loro spirito, la loro istruzione e la loro squisita gentilezza, potevano spesso camminare alla pari con gli uomini più illustri della Grecia ... » Le etere avevano maniere particolari di attirare gli uomini; i loro sguardi, i loro sorrisi, le loro pose, i loro gesti erano tanti allettamenti che spandevano d'intorno; ognuna conosceva a meraviglia quello che bisognava nascondere e quello che si doveva mostrare; talvolta fingevano distrazione ed indifferenza e talaltra silenzio ed immobilità, or correvano dietro la preda per adescarla al passaggio; cambiando di tattica a secondo la natura dell'individuo che volevano accalappiare ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 3)
di Docteur Jaf (estratti)
... Di esse Aristagoras, dice: «Vi ho precedentemente discorso di belle cortigiane ballerine, e non aggiungerò altro, trascurando puranco le sonatrici di flauto che, appena nubili, snervavano gli uomini più robusti e si facevano pagare profumatamente ... Le etere ad Atene dominarono ed ecclissarono le donne oneste, avevano clienti ed ammiratori, esercitavano un'influenza continua sugli avvenimenti politici, e sugli uomini che vi pigliavano parte ... Ad un momento convenuto gli uomini nudi anch'essi si mischiavano con tali donne e, al suon di trombe, aveva luogo una spaventevole scena ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 6)
di Docteur Jaf (estratti)
... Diggià gli esaltati desiderii vogliono essere assopiti; diggià ogni donna riconosce che non stringe tra le braccia se non una donna impotente, e l'antro echeggia di questi unanimi gridi: Introducete gli uomini, la dea lo permette: il mio amante dorme forse? che lo si svegli subito ... Ho scritto per me, dice alle venerabili matrone che leggevano le sue opere di nascosto, e che l'accusavano di non scrivere per le donne oneste, ho scritto per me, pel ginnasio, per le terme: gli studiosi sono da questa parte, ritiratevi dunque, noi ci svestiamo; andate via se non volete veder uomini nudi! Qui, dopo aver bevuto, Tersicore, coronata di rose, abdica il Pudore, e nell'ebrezza, non sapendo più cosa dire, invoca ad alta voce ciò che Venere trionfante riceve nel suo tempio al mese di agosto, e ciò che il villico mette in sentinella in mezzo al suo giardino, quello che la vergine casta non può guardare se non mettendosi la mano sugli occhi ... Questo dittatore volle fare una legge che gli permetteva di godersi tutte le matrone che gli andavano a genio, sotto pretesto di moltiplicare gli uomini della sua illustre razza! Nessuno ignora lo scandaloso festino di Augusto e dei suoi cinque compagni di orgia con sei rispettabili matrone romane ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 9)
di Docteur Jaf (estratti)
... altresì ordinato di perseguitare questi scandali tanto nella città che nella campagna, e di purgare assolutamente il nostro reame da tutti gli uomini corrotti e pubblici malfattori» ... Le crociate furono il più bel momento della cavalleria e non di meno nessuno può negare che questa prodigiosa massa di uomini di tutte le condizioni e di tutti i paesi non abbia riscaldata nel suo seno il germe corruttore della lussuria ... » «I crociati, dice Alberto d'Aise, si comportavano da gente grossolana, insensata ed inetta quando l'amore carnale spegneva in essi la fiamma dell'amore divino; vi erano nelle loro fila una quantità di donne, vestite da uomini, e viaggiavano tutti insieme senza distinzione di sesso, confidandosi all'azzardo di una spaventevole promiscuità ... Ma si aveva l'aria di attribuire alla malizia del demonio una quantità di atti detestevoli, che non accusavano se non il vizio degli uomini, e si aveva una cura scrupolosa a non diminuire l'orrore di cui la volgare credulità circondava il sabbat, giacchè se si fossero mostrate le cose sotto il loro vero aspetto, il sabbat sarebbe stato ancora più frequentato, tanto la curiosità serve di pericoloso movente alla depravazione morale e fisica ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 10)
di Docteur Jaf (estratti)
... queste riunioni di uomini e di donne seminudi, animati dallo spettacolo di simile indecente pantomima, nella quale ognuno diveniva attore a sua volta, e che arrivava gradatamente all'ultimo parossismo dell'estasi libidinosa ... Essi insegnavano che ogni donna è obbligata a prestarsi alla concupiscenza di qualunque uomo, e che tutti gli uomini sono del pari tenuti a soddisfare qualunque donna ... Nel 1535 il 13 febbraio a Amsterdam, sette uomini e cinque donne, cedendo alle eccitazioni ed all'esempio d'un profeta anabattista, si spogliarono dei loro abiti, li gettarono nel fuoco, ed uscirono per le strade completamente nudi ... Non erano che donne e ragazze, vestite indecentemente, facendo, quel che si chiama, la caccia cogli occhi: accalappiando gli uomini, dando convegni, cercando avventure ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 12)
di Docteur Jaf (estratti)
... «Il 30 gennaio 1589, dice Dulaure, si fecero in città parecchie processioni con quantità di fanciulli, tanto maschi che femine, ed adulti uomini e donne, tutti nudi ed in camicia, e lo spettacolo ne era così attraente da non essersi visto mai cosa sì bella» ... Il dottor Courval-Sonnet ci dà dettagli sui balli pubblici, ai quali gli uomini si recavano al solo intento di procurarsi l'amante di un'ora e le donne allo stesso scopo ... Apprendendoci come fra le bande erranti dei Bohèmiens, gli uomini viziosi cercavano compiacenti mercenarii e feroci depravazioni ... L'ardita è quella che aspetta due uomini in un buco odoroso» ... Le cortigiane abitualmente dimoravano in certe specie di botteghe, aventi finestre sulla strada ed entrate in vicoli deserti; esse erano sedute innanzi la finestra, parate dei loro ornamenti più belli, e sorridevano sfrontatamente agli uomini che passavano innanzi a questi loro gabinetti da lavoro ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 13)
di Docteur Jaf (estratti)
... Perciò simili stabilimenti erano frequentati da tutti, i ricchi avevano cabine particolari, i poveri si bagnavano uomini e donne in una sola vasca ... » Appena è possibile di prestar fede all'indecente e bizzarro servizio che, dicesi, reclamassero da questi ruffiani gli uomini e le donne ... Gli uomini e le donne che volevano passare per persone caste ed esemplari avevano immaginato di far sparire completamente dal loro corpo, ciò che chiamavano il vergognoso pelo ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 17)
di Docteur Jaf (estratti)
... È una di quelle tribadi come spesso se ne incontrano a Lesbo, che non vogliono ricevere gli uomini, e che fanno l'ufficio di uomini con le donne» ... Si supponeva che se tale vizio era inveterato nelle Lesbiche, esse vi fossero spinte dalla loro natura stessa, per liberarsi da un intollerabile prurito; giacchè, si diceva, che elleno avessero una clitoride troppo prominente, la quale impediva loro di aver commercio cogli uomini ... Marziale racconta che ella abusò di dodici giovanette in un giorno solo! Luciano in una violenta satira riprova le orgie delle tribadi di Roma: «Andiamo, uomo del nuovo secolo, egli esclama, legislatore di sconosciute voluttà, poichè tu apri una nuova via alla lubricità degli uomini, accorda dunque alle donne un'eguale licenza; che esse si uniscano in fra di loro, come gli uomini, che provvedute come sono da un simulacro degli organi virili, mostruoso enigma della sterilità feminile, una donna si corichi con un'altra donna, come un uomo con un uomo! «Che questa parola la quale colpisce così raramente le nostre orecchie e che ho vergogna di pronunziare, che l'oscenità delle nostre tribadi trionfi spudoratamente!» A quei tempi si credeva che l'esagerazione della clitoride fosse causa di sterilità; giacchè si raccontava di un agiato Romano il quale avendo sorpreso sua moglie in funzioni tribadiche, con un colpo di rasoio le aveva tagliato quella escrescenza, e che da allora la matrona divenne feconda dopo quattro anni di sterilità ... 2º Le tribadi al medioevo Abbiamo già accennato in uno dei capitoli precedenti come nel medioevo i massimi disordini carnali si verificassero nei penitenziali, dove abbiamo visto che gli errori antifisici delle donne erano puniti colla stessa severità di quelli degli uomini ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 19)
di Docteur Jaf (estratti)
... loro mazzettini agli uomini; esse sono semplicemente agenti della prostituzione saffica, in cerca di clienti femminili ... Verso il diciottesimo anno, dopo aver avuto relazioni con diversi uomini, s'imbatte con una giovanetta che l'abbracciò, e le mise le mani sul seno, quest'ultimo palpeggiamento le procurò una vivissima sensazione di godimento ... A partire da tal epoca, questa donna non trovò più alcun piacere con gli uomini ... Arrivò perfino a farsi saffizzare da uomini, senza cavarne il minimo godimento ... Spesso avviene che pochi giorni dopo il matrimonio gli uomini abituati a simili depravazioni, cominciano ad imporle alle loro mogli ... Si constata ancora la sodomia presso le donne pubbliche e nelle prostitute clandestine; ma per queste il coito anale è considerato, così come il coito vaginale, quello saffico e tutte le altre pratiche viziose, quale un mezzo di lucro, per aumentare ed accrescere il salario, soddisfacendo i gusti depravati degli uomini che, temendo le compromissioni della pederastia e conseguentemente lo scandalo, si rivolgono alla prostituzione feminile ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 22)
di Docteur Jaf (estratti)
... Vizii Contro Natura Maschili 1º Pederastia—Sodomia nell'antichità Il dottor Arrufat dice essere probabile che i primi uomini abbiano lungo tempo vissuto una vita selvaggia, sparpagliati a caso, in piccoli gruppi erranti, ancora impegnati nell'animalità, impulsivi, incapaci di riflessione; il piacere di un istante percepito vagamente in un io embrionico faceva nondimeno vibrare tutto l'essere e l'assorbiva ... «È perciò che gli uomini di quei tempi si accoppiavano secondo i loro capricci ... Galba preferiva ai ragazzi gli uomini robusti, non importava se fossero anche già vecchi ... «Tutte le sue occupazioni, dice Lampride, si limitavano a scegliere emissarii incaricati di cercare dappertutto e di condurre alla corte uomini che dovevano adattarsi a certe condizioni favorevoli ai suoi piaceri ... Questi uomini, si affermava, che non avevano vergogna di prestarsi scambievolmente ad una abominevole prostituzione ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 23)
di Docteur Jaf (estratti)
... Un poeta della stessa epoca, l'abate Gautier de Coigny, nelle sue favole, in un grazioso poemetto esclama: «Ed ecco come la natura si è messa a seguir le leggi grammaticali, accordando il maschile col maschile ed il feminile col feminile: oggi gli uomini si accoppiano cogli uomini, e le donne colle donne ... Spesso sono uomini distinti, perfino delicati, occupanti un'alta posizione, padri di famiglia etc ... Il professore tedesco Moll dice: «Gli uomini i quali hanno una tendenza alla pederastia si sono generalmente masturbati sin dalla loro più tenera infanzia, solamente invece di fregarsi il pene, si introducono nell'ano un oggetto qualunque ... Il pederasta vive, sente, pensa, vuole, agisce differentemente dal resto degli uomini, un abisso ne lo separa ...
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