Libri troppo

Libri su troppo, con la parola troppo

Confessioni di un Italiano (pagina 9)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ma costui essendo sordo e non piacendosi troppo di ciarlare, non entrava per nulla nella conversazione ... Ma stando così le cose pur troppo, l'idea di entrare in quelle comparse e di farvi la figura del bambolo ci avvilisce a segno che ogni volontà di far bene e ogni sentimento di dignità ci scappa dal corpo ... Invece pur troppo non v'è nazione dalla quale con più fatica che dalla nostra si possa levare un esercito e renderlo saldo e disciplinato come è richiesto dall'arte militare moderna ...
Confessioni di un Italiano (pagina 12)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Queste contentezze peraltro non erano senza tormento poiché pur troppo si verifica così nell'infanzia come nell'altre età il proverbio, che non fiorisce rosa senza spine ... Correva allora allo specchio della Faustina a farmi bello anch'io; ma ahimè che pur troppo m'accorgeva di non potervi riescire ... Gli è vero che partiti i forestieri la Pisana tornava a compiacersi di farmi da padroncina, ma il malumore di cotali infedeltà tardava a dissiparsi, e senza sapermene liberare, trovava troppo varii i suoi capricci, e un po' anche dura la sua tirannia ... — Devo peraltro confessare a onor del vero che per quanto volubile, civettuola e crudele si mostrasse la Pisana fin dai tenerissimi anni, ella non mancò mai d'una certa generosità; qual sarebbe d'una regina che dopo aver schiaffeggiato e avvilito per bene un troppo ardito vagheggino, intercedesse in suo favore presso il re suo marito ...
Confessioni di un Italiano (pagina 29)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Quando andava attorno a cavallo con Marchetto era troppo piccino per poter imprimere nella memoria quanto vedeva; e fattomi poi grande egli non voleva arrischiarmi sulla groppa d'un ronzino che era troppo antico di senno per esser forte di gambe ... Che fare in quel frangente? — Era troppo stuzzicato nella curiosità per dar addietro, e troppo spensierato per temere che il canale si profondasse più che non avrei desiderato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 60)
di Ippolito Nievo (estratti)

... di chi avea vinto coll'audacia somigliava troppo ad un motteggio perché Lucilio non se ne accorgesse ... Io mi svagava del mio dolore in questi colloqui; e la superbietta di essere stimato qualche cosa mi teneva troppo occupato di me e della mia importanza per permettermi di pensar troppo al morto ... L'esempio di Germano parlava troppo chiaro; e l'accorto curiale era uomo da pigliar le cose di volo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 76)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Pur troppo, pur troppo, cara Contessa; — la interruppe con un sospirone il reverendo — crederebbe ella che né io né lei siamo al sicuro contro questo orco maledetto della calunnia? La signora si pizzicò le labbra coi denti, e palpò se i nastrini della cuffia erano al loro posto ... Quanto a me poi son troppo piccola e brutta cosa perché ... Quanto a noi, è troppo se degnano renderci il saluto ... La Contessa, troppo boriosa per lasciar cadere un complimento senza raccoglierlo, e poco accorta per tagliar di botto tutte queste frasche inutili del discorso, andò via colla lingua dove la menava il reverendo padre, sempre allontanandosi dalla meta che s'era prefissa nel cominciare ...
Confessioni di un Italiano (pagina 86)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Gl'Inquisitori, si può ben credere, guardavano con mille occhi questo vario brulichio di opinioni, di lusinghe, di passioni: ogni tanto un calabrone, che strepitava troppo, cadeva nell'agguato tesogli da qualche ragno ... Il viaggio pedestre fino a Fratta, il riveder la Pisana, gli amori rinati e troncati poi di bel nuovo per nuove stranezze, per nuove gelosie, le incombenze affidatemi per via di esperimento del Cancelliere, gli elogi del Conte e dei nobiluomini Frumier, le soperchierie e le scappate del Venchieredo, i disordini della famiglia Provedoni, i dissidi fra la Doretta e Leopardo, le continue imprese dello Spaccafumo, le raccomandazioni del vecchio Piovano, e gli strani consigli del padre Pendola mi diedero troppo da pensare, da fare, da meditare, da godere e da soffrire perché mi pentissi di aver lasciato ai miei compagni la cura delle cose di Francia e il passatempo delle gazzette ... Le perdono tuttavia; perché val meglio a mio giudizio il ricordar troppo e dolersene, che il dimenticar tutto per godere ... Allora non voleva seco che poverelli e contadini; si atteggiava, credo, a castellana del Medio Evo; camminava lungo il rio a braccetto di Sandro il mugnaio, e perfin Donato, lo spezialino, le pareva troppo azzimato e artifizioso ...
Confessioni di un Italiano (pagina 105)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Oh non mi secchi più il signor Giulio! ho anche troppo fatto e sofferto per lui! — Dici davvero? hai sofferto per lui? — Figurati! ... Allora fu che si mise sotto Raimondo sul serio, e questo, ti dico la verità, mi conveniva come marito; ma mentre appunto che si bisbigliava da tutti d'una prossima domanda formale da parte sua, ecco capitarmi addosso Del Ponte cogli occhi fuori della testa, e a gridare che se avessi sposato Raimondo, si sarebbe ammazzato, e che so io altro! Io forse fui troppo credula troppo buona, ma cosa vuoi? non ci penso troppo alle cose e questo è il mio difetto, tantoché per consolarlo per quietarlo e più ancora per liberarmene gli promisi che non avrei sposato Raimondo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 107)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La Clara fu relegata finalmente al convento di Santa Teresa; e a Fratta se n'ebbe la novella quando la Contessa scrisse perché le mandassero i danari della dote: ella diceva di essersi intanto impegnata con un usuraio, ma che non si voleva udir parlare di termini troppo lunghi con quei torbidi che c'erano allora ... Io mi accorgeva pur troppo che la famiglia correva alla rovina, e dovea limitarmi a stagnare qualche goccia della botte, lasciando poi che lo spillone gettasse a piena gola, perché da quel lato non potea rimediare ... Frattanto quello ch'io già prevedeva da un pezzo avvenne pur troppo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 139)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Nulla; — mi rispose egli socchiudendo a stento le labbra, come uno che parla e sta per addormentarsi — voglio che tu mi faccia compagnia; scusami se non parlerò troppo, ma ho qualche doloruccio di stomaco ... Ma è troppo tardi per fortuna! ... È troppo tardi: il Signore mi punirà di questa lunga distrazione, ma spero che non vorrà essere troppo severo verso di me, e che me la caverò con una passata di purgatorio ... — Rimani, ti dico; — soggiunse egli con uno sforzo compassionevole — ad ogni modo sarebbe troppo tardi ... Io lo compresi pur troppo, e volsi uno sguardo pieno di odio e di ribrezzo alla porta, dietro la quale la Doretta dormiva placidi i suoi sonni ...
Confessioni di un Italiano (pagina 152)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Se le si mettono a mazzo coi meriti, si perde affatto ogni regola! La Pisana sorrise, dicendo ch'io era troppo severo, e scherzando soggiunse che se scusava tutto, gli era appunto perché altri scusasse lei dei suoi difettucci ... Per allora non la ne aveva neppure uno, se non forse quello di farsi amar troppo, il quale era più difetto mio che suo; ed io le misi la mano sulla bocca sclamando: — Taci, non vendicarti ora della mia ingiusta severità d'una volta! ... Mi rimordeva di averlo dimenticato anche troppo, e voleva compensare questa dimenticanza con una premura che, attesa la strettezza del tempo, doveva certo riuscir inutile ...
Confessioni di un Italiano (pagina 192)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Diventò la più allegra e ciarliera donnetta di Bologna; ne teneva a bada quattro, sei, otto; non si musonava né si stancava mai; non si sprofondava né in un'osservazione né in un pensiero né in una sbadataggine a segno di dimenticarsi degli altri; anzi sapeva così bene distribuire parolette e sorrisi, che n'era un poco per tutti e troppo per nessuno ... — Pur troppo è risuscitato! — E quasi quasi mi sentiva in grado io di far il geloso per tutto quel tempo che la Pisana aveva dimorato presso di lui ... Peraltro potete credere che io andava molto cauto nello strapparle di bocca tali confidenze; e non vi insisteva mai che un attimo un lampo, perché col batterla troppo aveva una paura smisurata di ravvivarle in mente tutte quelle cagioni di pietà, e di metterla in voglia di partire ...
Confessioni di un Italiano (pagina 200)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Dicevano i medici ch'era infiammazione di vene, o congestione del fegato; sapeva ben io cos'era, ma non mi stava il dirlo perché il male da me conosciuto era pur troppo incurabile ... Ma pur troppo io m'avea composto di mio capo una regola assai diversa dalla vostra: pur troppo, secondo voi, puzzava d'eresia; scusate, ma tutto quello che non era stato male pegli altri non lo addebitava come male a me stesso; e se male avea commesso, ne era pentito a segno che m'abbandonava senza paura alla giustizia che non muore mai, e che giudicherà non delle vostre parole ma dei fatti ...
Confessioni di un Italiano (pagina 213)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Figuratevi come ci sentimmo a questa novella, io che da tre mesi aspettava indarno vostri scritti e pur troppo vi temeva involto o per volontà o per caso nella rivoluzione napoletana! ... Venni qui; ogni vostra grazia la dovete alla graziosa intercessione della signora Principessa; ma perché Iddio ha voluto affliggervi d'un'altra sventura che non è in poter suo di alleggerirvi, eccomi qui io, che mi tengo superba della confidenza in me riposta da vostra moglie, e che vi sarò amica, guida se mi compatirete, e in ogni caso poi infermiere! — Pisana, voi siete troppo modesta — prese allora a dire la Principessa — le vostre intercessioni hanno potuto a Napoli tanto e quanto le mie ... — Ci sono di troppo le cerimonie — soggiunse la Principessa ... Ma intanto si spendeva troppo più che non si guadagnasse e in onta a medici ed a cure io era ridotto cieco affatto ... Pur troppo ogni nostra lusinga era susseguita, si può dire, d'un disinganno ...
Confessioni di un Italiano (pagina 218)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Del resto l'umor suo è troppo bizzarro per ubbidire ad una massima premeditata di continenza ... Oh pur troppo ella ha giurato di farmi sentire quanto perdetti, uscendo da quell'intima parte del cuore ove m'avea ricevuto! ... Pur troppo ella punisce colla compassione un amore troppo docile insieme ed ostinato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 236)
di Ippolito Nievo (estratti)

... diceva troppo ... Ma pur troppo il suo male si aggravò all'aprirsi della primavera, e giusta le sue previsioni lo condusse ben presto a morire ... Quel giorno appiccai coll'Aquilina una furiosa battaglia, che non passò senza lagrime e senza strepiti; ma pazientava anche troppo, e una tale ingiustizia mescolata a tutto potere di riconoscenza, meritava le scopate ...
Confessioni di un Italiano (pagina 243)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La vergogna le avea fruttato bene, ma anco io aveva adoperato destramente di non ribadirle l'impostura mostrandomi troppo scandolezzato della sua naturale leggerezza ... Peraltro io era troppo inquieto sul conto di quel giovine per badare a lei: la condotta tenuta in fino allora, l'indole superba e violenta lo esponevano ai più gravi pericoli, e dopo molte considerazioni e un'altra mezz'ora di aspettativa, non potei trattenermi, ed uscii in cerca di lui ... Io avea capito anche troppo, anche quello che la pietà di quel giovane avea creduto opportuno di sottacere: fui tanto padrone di me da ritirarmi rasente il muro, rifiutando il soccorso di chi voleva porgermi il braccio ... Vado a combattere, a morire forse, certo ad espiar fortemente un errore di cui pur troppo mi confesso colpevole ...
Decameron (pagina 54)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La moglie, che monna Isabetta aveva nome, giovane ancora di ventotto in trenta anni, fresca e bella e ritondetta che pareva una mela casolana, per la santità del marito, e forse per la vecchiezza, faceva molto spesso troppo più lunghe diete che voluto non avrebbe; e quando ella si sarebbe voluta dormire o forse scherzar con lui, e egli le raccontava la vita di Cristo e le prediche di frate Nastagio o il lamento della Magdalena o così fatte cose ... ” Frate Puccio disse allora: “Questa non è troppo grave cosa né troppo lunga, e deesi assai ben poter fare; e per ciò io voglio al nome di Dio, cominciar domenica ... La donna intese troppo bene, per lo star fermo infino a matutino senza muoversi, ciò che il monaco voleva dire; per che, parendole assai buon modo, disse che di questo e d'ogni altro bene che egli per l'anima sua faceva ella era contenta, e che, acciò che Idio gli facesse la sua penitenzia profittevole, ella voleva con essolui digiunare ma fare altro no ... Era il luogo, il quale frate Puccio aveva alla sua penitenzia eletto, allato alla camera nella quale giaceva la donna, né da altro era da quella diviso che da un sottilissimo muro; per che, ruzzando messer lo monaco troppo con la donna alla scapestrata e ella con lui, parve a frate Puccio sentire alcuno dimenamento di palco della casa; di che, avendo già detti cento de' suo paternostri, fatto punto quivi, chiamò la donna senza muoversi e domandolla ciò che ella faceva ...
Decameron (pagina 71)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Dicono adunque alquanti de' miei riprensori che io fo male, o giovani donne, troppo ingegnandomi di piacervi, e che voi troppo piacete a me ... E se mai con tutta la mia forza a dovervi in cosa alcuna compiacere mi disposi, ora più che mai mi vi disporrò, per ciò che io conosco che altra cosa dir non potrà alcuno con ragione, se non che gli altri e io, che v'amiamo, naturalmente operiamo; alle cui leggi, cioè della natura, voler contrastare troppo gran forze bisognano, e spesse volte non solamente invano ma con grandissimo danno del faticante s'adoperano ...
Decameron (pagina 192)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E ancora, credo, sarà tal che dirà che ce ne son di troppo lunghe; alle quali ancora dico che chi ha altra cosa a fare, follia fa a queste leggere, eziandio se brievi fossero ... Tuttavia, se troppo per questo ridessero, il lamento di Germia, la passione del Salvatore e il ramarichio della Magdalena ne le potrà agevolmente guerire ... E chi starà in pensiero che ancor di quelle non si truovino che diranno che io abbia mala lingua e velenosa, per ciò che in alcun luogo scrivo il ver de' frati? A queste che così diranno si vuol perdonare, per ciò che non è da credere che altro che giusta cagione le muova, per ciò che i frati son buone persone e fuggono il disagio per l'amor di Dio e macinano a raccolta e nol ridicono; e se non che di tutti un poco vien del caprino, troppo sarebbe più piacevole il piato loro ...
La divina commedia (pagina 31)
di Dante Alighieri (estratti)

... Ito è così e va, sanza riposo, poi che morì; cotal moneta rende a sodisfar chi è di là troppo oso" ... Già montavam su per li scaglion santi, ed esser mi parea troppo più lieve che per lo pian non mi parea davanti ... "Se qui per dimandar gente s'aspetta", ragionava il poeta, "io temo forse che troppo avrà d'indugio nostra eletta" ...
La divina commedia (pagina 35)
di Dante Alighieri (estratti)

... Lo naturale è sempre sanza errore, ma l'altro puote errar per malo obietto o per troppo o per poco di vigore ... L'amor ch'ad esso troppo s'abbandona, di sovr'a noi si piange per tre cerchi; ma come tripartito si ragiona, tacciolo, acciò che tu per te ne cerchi" ... XVIII Posto avea fine al suo ragionamento l'alto dottore, e attento guardava ne la mia vista s'io parea contento; e io, cui nova sete ancor frugava, di fuor tacea, e dentro dicea: "Forse lo troppo dimandar ch'io fo li grava" ...
Fermo e Lucia (pagina 39)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... La cosa poteva accadere in molti modi: ch'ella sia talvolta accaduta è un fatto troppo noto, e troppo vero: chi volesse ostinatamente negarlo, abbia almeno la discrezione di non affermar mai di quelle verità che sono contrastate, perchè la sua affermazione diverrebbe un argomento di più contro di esse ... V'era rischio per altro che s'egli tardava troppo ad esistere l'immaginazione di Geltrude, stanca di aggirarsi nel vuoto gli trasferisse la bontà che aveva per lui, al primo ente reale che non fosse troppo diverso da questo immaginato da rendere impossibile lo scambio ...
Fermo e Lucia (pagina 106)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... 6 Il tempo è una gran bella cosa: gli uomini lo accusano è vero di due difetti: d'esser troppo corto, e d'esser troppo lungo; di passare troppo tardamente, e d'essere passato troppo in fretta: ma la cagione primaria di questi inconvenienti è negli uomini stessi, e non nel tempo, il quale per sè è una gran bella cosa: ed è proprio un peccato che nissuno finora abbia saputo dire precisamente che cosa egli sia ... Questa volta i fornaj respirarono, ma il popolo imbestialì: s'era già avvezzo a quel vantaggio che aveva apportato l'editto del gran cancelliere; e cominciava già a trovare che il vantaggio era troppo scarso, che la giustizia non era intera; e aspettava ad ogni nuova deliberazione che il prezzo sarebbe ancora diminuito ...
Fermo e Lucia (pagina 142)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ma questa opinione non fece presa: quella che supponeva una intenzione più rea, una intenzione atroce era troppo conforme alle altre idee dell'universale: e del resto nelle grandi sciagure gl'ingegni si pascono volentieri di supposizioni orribili ... Quegli che opinavano per la burla non osarono troppo insistere, per non esser presi essi stessi in sospetto di complici o di fautori dell'attentato ... «Una tale ragunata di popolo», diceva egli, «potrà essere una troppo comoda occasione per questi untori, quando sia pur vero che ve n'abbia ... Un'altra ragione, e savia davvero, allegava il buon vescovo: che un pericolo ben più certo, e ben più funesto sarebbe la frequenza, l'addensamento, e la mistura di tante persone: e che era troppo da temersi che un mezzo cercato per ottenere la liberazione della peste, ne divenisse un terribile propagatore ... Certo non potevano nutrire la pazza lusinga di aver saputo discernere e sequestrare tutti gli infetti; dovevano anzi tenersi pur troppo certi che molti giravano liberamente, molti si sarebbero trovati in quella folla i quali avevano già nei loro corpi, o nelle vesti appiccato il contagio; non ignoravano che un solo di questi sarebbe bastato ad infettare una città intera: e si fidarono a quei loro provvedimenti ...
Fior di passione (pagina 11)
di Matilde Serao (estratti)

... La testa era anche troppo piccola, come quella di un uccello, ed afflitta da una massa inconcepibile di capelli castani, d'un colore morto e che si abbandonavano volentieri sul collo; una bocca minuta, che si storceva un poco nel sorriso; un nasino senza carattere, gli occhi tranquilli e castagni, ma un po' cisposi ... Anzi, era troppo lusso per la figlia di un impiegato, ragazza povera e senza dote ... Lui guardava orgogliosamente i propri polsi poderosi e schiattava dal ridere, dicendo: Se la stringo troppo, vedete che la spezzo ...
Fior di passione (pagina 18)
di Matilde Serao (estratti)

... Sono rimasta laggiù, nel mio quasi castello, troppo tempo ... troppo tempo ... e allora? --Allora, allora ti dirò che è troppo stupendo, e che ti fa trovare insopportabili tutti gli altri siti ... --Dunque tutti i sacrificii debbo farli io? Noi donne non saremo sempre che l'esempio dell'abnegazione? Noi ad amare, noi a sopportare i fastidii, noi a scusare le ridicolaggini del marito, noi a lusingarci che ci ami ancora, noi ad offrirgli dei prestiti per la sua indifferenza! È troppo, è troppo, la misura soverchia! Giovannina si era riscaldata poco a poco, come se nessuno l'ascoltasse, come se facesse un discorso con sè stessa ...
Fior di passione (pagina 29)
di Matilde Serao (estratti)

... Il busto magnifico era troppo lungo, le gambe troppo corte ... Così, alla rinfusa, come difetti e come qualità, ella aveva l'orecchio troppo piccolo, non si abbandonava mai col capo per stanchezza, impallidiva molto spesso lasciando scorgere l'onda del pallore che saliva dal collo alla fronte, si vedeva troppo in luce nel palco, salutava senza sorridere mai chinando lentamente la testa, parlava rapidissimamente, tirando indietro la lettera esse; la voce era molto bassa, sempre intima ... S'è perduta per il suo sguardo grigio o pei suoi ventiquattro anni? Pel suo labbro troppo corto o per la sua larga indifferenza? Pei capelli arruffati o per la sua adorazione pel principe? Per le sue rose rosse o pel suo orgoglio? Non si sa ...
I nuovi tartufi (pagina 7)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Ora è da sapersi che Don Girolamo da tre mesi indietro aveva ricevuto ordine di comporre cotesto discorso, ed essendovisi affaticato intorno due mesi, trenta giorni fa lo aveva consegnato al padrone, messo in pulito con rara perfezione; ma poichè il padrone ad ogni patto voleva dare ad intendere essere uno di quelli che quando Amore spira noto, ed a quel modo Ch'ei detta dentro, vo significando; avendo trovato scritto:—l'animo commosso da troppo affetto,—ordinò a Don Girolamo levasse, mettesse, aggiungesse, tornasse a levare, poi a mettere; e dopo una tortura di ben dieci giorni cacciò fuori il bel periodo: «l'animo all'improvviso commosso da subita piena di affetto impedirebbe le ornate parole ... Raccontare com'io lo conoscessi sarebbe troppo lunga storia ... "Però di Satana"—soggiunse Zabulone—"troppo ci vuole a raccontare degnamente la storia: se ti basta quella del Presidente, io te la posso dire…" "Io te ne prego, Zabulone…" "Buonaparte!—nota bene che io la prendo larga:—Buonaparte, da quell'uomo di vasti concetti ch'egli era, intese convertire i mari in deserti, e farvi perire la odiata Inghilterra, come Palmira o Tebe dalle cento porte ... —Io era giovane;—e o mi muovesse talento di agitarmi, o di raccogliere tesoro, o secreto odio contro uomo troppo potente e quindi funesto, o insomma pensieri più alti o più bassi di questi, io mi ridussi a vivere in Malta ...
Il benefattore (pagina 19)
di Luigi Capuana (estratti)

... Non già che la signora Von Schwächen gli avesse dato il minimo pretesto di farlo sospettare della di lei purissima virtù; no, mai! Ma la bella e dolce signora non poteva impedire che gli sfaccendati di Entmannt, e specialmente i giovani studenti, non la perseguitassero con la loro troppo visibile e troppo significativa ammirazione, tutte le volte che ella accompagnava il marito nei giardini pubblici e nelle birrerie della città e dei dintorni; e il professore non era così assorto dagli esperimenti e dalle scoperte scientifiche da non accorgersi delle insidie che venivano tese alla sua felicità maritale ... Fino a un certo tempo egli si era difeso da ogni possibile malanno con l'interdire alla moglie e interdirsi qualunque relazione di società e d'intima amicizia, calcolando anche un po' su la lentezza degli istinti amorosi dei suoi compaesani, che sogliono divagarsi troppo a lungo per via, dietro il poetico e il sentimentale, prima di arrivare al positivo ...
Il colore del tempo (pagina 3)
di Federico De Roberto (estratti)

... Pur troppo tutti questi motivi di tristezza esistono: la quistione è di valutarli ... Esse mutano troppo, troppo rapidamente, non solo da individuo a individuo, ma in una stessa persona ...
Il colore del tempo (pagina 35)
di Federico De Roberto (estratti)

... Ora l'abito di riflettere continuamente, assiduamente, troppo, impedisce, od ostacola la capacità di risolversi, di agire; viceversa l'azione incessante diffusa, febbrile, non è compatibile con la meditazione ... Appunto uno dei caratteri del nostro secolo, di questo tempo progredito, sapiente, cosciente, troppo cosciente, è la preminenza del raccoglimento, dell'analisi di coscienza, dell'esame interiore, del pensiero speculativo ... Noi non operiamo molto perchè pensiamo troppo; e pensiamo troppo perchè operiamo poco ... Non il pensiero ci fa difetto; al contrario: noi pensiamo troppo ... E questo è il danno del quale siamo spettatori: nelle vene della classe pensante e dirigente scorre un sangue pallido; i suoi muscoli sono flaccidi, i suoi nervi troppo impressionabili ... La sensibilità, l'immaginazione, tutte le facoltà che dipendono dal sistema nervoso, sono grandi, squisite, straordinarie, a costo troppo spesso del sistema nervoso, del suo equilibrio, della sua salute ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 8)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... L'Adriana affermò: — Se Gustavo, che è troppo coraggioso, troppo! troppo!, ci restasse, oh, io non mi farei suora; vorrei che tutti vedessero, capissero il mio dolore e mi compiangessero ... Troppo distava la brutta, cattiva, crudele espressione d'insensibilità dalle premesse e dalle proteste d'amore; e queste prendevano un aspetto di ripiego insufficiente ...
Il fiore (pagina 3)
di Dante Alighieri (estratti)

... Que' non finava né notte né giorno A suon di corno gridar: «Guarda, guarda!»; E giva per le mura tutto 'ntorno Dicendo: «Tal è putta e tal si farda, E la cotal à troppo caldo il forno, E l'altra follemente altrù' riguarda» ... Per ch'e' mi par che 'l tu' consiglio sia Fuor di tu' nome troppo oltre misura, Ché sanza amor nonn–è altro che nuìa ... Nel mi' visaggio l'uon si specchieria, Sì non son troppo grossa né tro' grella, Né troppo grande né tro' picciolella: Gran gioia avrai se ...
Il fiore (pagina 7)
di Dante Alighieri (estratti)

... Il fatto a' secolari è troppo aperto: Lo star guari co·lor no·mmi bisogna, Ch'a me convien giucar troppo coperto ... XCIV Dio d'Amore e Falsembiante Come Falso–Sembiante sì parlava, Amor sì 'l prese allora âragionare, E dissegli, in rompendo su' parlare, Ch'al su' parer ver' Dio troppo fallava ... Que' disse: «Sì, nonn–è mestier dottare ‘Che più che 'n altro luogo ivi fruttava; Chéd e' sarebbe troppo gran dolore Se ciaschedun su' anima perdesse Perché vestisse drappo di colore ...
Il fiore (pagina 11)
di Dante Alighieri (estratti)

... Ma, quanto a me, e' no·me ne calea, Ché troppo più piacea loro quel torno, Ch'i' era allora di sì grande attorno Che tutto quanto il mondo mi' parea ... Or puo' veder com' i' son arivata, Né al mi' mal nonn–à altra cagione Se non ched i' fu' troppo tosto nata ... Ma e' non dottan guari mia minaccia Né non fan forza di cosa ch'i' dica, Perciò ch'ò troppo crespa la mia faccia ... Figliuola mia, se Dio ti benedica, I' non so chi vendetta me ne faccia Se non tu, ch'i' per me son troppo antica ...
Il fiore (pagina 12)
di Dante Alighieri (estratti)

... CLVIII La Vecchia «I' lodo ben, se·ttu vuo' far amico, Che 'l bel valletto, che tant' è piacente, Che de le gioie ti fece presente E àtti amata di gran tempo antico, Che·ttu sì·ll'ami; ma tuttor ti dico Che·ttu no·ll'ami troppo fermamente, Ma fa che degli altr' ami saggiamente, Ché 'l cuor che·nn'ama un sol, non val un fico ... CLIX La Vecchia «Buon acontar fa uon ch'abbia danari, Ma' ched e' sia chi ben pelar li saccia: Con quel cotal fa buon intrar in caccia, Ma' ched e' no·gli tenga troppo cari ... L'acontanza a color che·sson avari Sì par ch'a Dio e al mondo dispiaccia: Non dar mangiar a que' cotali in taccia, Ché ' pagamenti lor son troppo amari ... CLXII La Vecchia «Molti d'assempri dartene saprei, Ma troppo saria lungo parlamento: Ciascuna dé aver fermo intendimento Di scorticargli, sì son falsi e rei ... S'i' fosse giovane, io ben lo farei; Ma io so' fuor di quel proponimento, Ché troppo fu tosto il mi' nascimento, Sì ch'i' vendetta far non ne potrei ... E s'ella va da·ssera o da mattina Fuor di sua casa, vada contamente: Non vada troppo ritta né tro' china, Sì ch'ella piaccia a chi·lla terrà mente; E se·lla roba troppo le traina, Levila un poco, e fiene più piacente ... CLXVIII La Vecchia «E s'ella ne prendesse gran funata, Di que' che ciaschedun la vuol brocciare, Sì si dé ben la femina avisare D'assegnar a ciascun la sua giornata: Chéd ella rimarria troppo 'ngannata Se·ll'un l'altro vi potesse trovare, Ch'almen le converrebbe pur fallare Alla gioia che ciascun l'avria recata ... Lasciar ti farian robe di colore E sovente dormire in su la paglia: Non t'intrametter di cotal merdaglia, Ché troppo i' 'l ti porria a gran fallore ...
Il fiore (pagina 13)
di Dante Alighieri (estratti)

... promessa vuol ch'a·llui t'attacci, I' non vo' già perciò che·ttu lo scacci, Ma digli ch'altro termine ti metta, Perciò ch'avrai allor troppo gran fretta; E sì vo' ben che 'l basci e che·ll'abracci, Ma guarda che co·llui più non t'impacci, S'e' non iscioglie prima la maletta ... CLXXII La Vecchia «E quando tu udirai la sua domanda, Già troppo tosto non sie d'acordanza, Né non fare di lui gran rifusanza: Nostr' arte sì no'l vuol né no'l comanda ... CLXXVII La Vecchia «E se·lla donna punto s'avedesse Che quel dolente fosse ravisato Che troppo largamente l'à donato, E ch'e' di sua follia si ripentesse, Allora in presto domandar dovesse E dir di renderglile a dì nomato; Ma egli è ben in mia lezion vietato Ched ella mai nessun non ne rendesse ... CLXXX La Vecchia «Sì dé la donna, s'ell' è ben sentita, Quando ricever dovrà quell'amante, Mostralli di paura gran sembiante, E ch'ella dotta troppo esser udita, E che si mette a rischio de la vita ...
Il fiore (pagina 14)
di Dante Alighieri (estratti)

... E quand' ella sarà a l'ostel venuta, Sì dica a que', che·nn' è sì amoroso, Ched ella per su' amor tropp' è arguta; Ché 'l su' marito n'è troppo geloso, Sì che dubita molto esser battuta: Così gli faccia forte il päuroso ... Questi era que' che più mi piacea, E gli altri ‘amici dolci’ i' apellava, Ma solamente a costui ben volea, Che molto tosto s'apacificava Comeco, sì battuta no·m'avea, Ché troppo dolzemente mi scuffiava ... CXCIII La Vecchia «S'i' fosse stata, per l'anima mia, Ben savia in giovanezza e conoscente, Ch'i' era allor sì bella e sì piacente Che 'n ogne parte novelle ne gia, I' sarè' troppo ricca, in fede mia; Ma i' sì 'l dava tutto a quel dolente, Ch'a ben far non fu anche intendente, Ma tutto dispendea in ribalderia ... «Figliuola mia, e' non fece anche oltraggio I·nessun luogo, ch'i' udisse dire, Ma troppo il loda l'uon di gran vantaggio» ...
Il fiore (pagina 16)
di Dante Alighieri (estratti)

... Non fu veduta mai tal trapresaglia, Che que' d'entro facien troppo gran taglia Di que' di fuor; Amor allor procaccia Che tra lor una trieva sì si faccia Di venti dì, o di più, che me' vaglia: Ch'e' vede ben che mai quella fortezza, Se·lla madre non v' è, non prenderebbe ... ] «Molte salute, madonna, v'aporto Dal vostro figlio: e' priegavi per Dio Che 'l socorriate, od egli è in punto rio, Ché Gelosia gli fa troppo gran torto; Ch'e' nonn–à guar ched e' fu quasi morto 'N una battaglia, nella qual fu' io ... Lo Dio d'Amor sì avea rotte le trieve Prima che Veno vi fosse arivata, Ché troppo gli parea l'atender grieve ... ] Troppo avea quell' imagine 'l visaggio Tagliato di tranobile fazzone: Molto pensai d'andarvi a processione E di fornirvi mie pelligrinaggio; E sì no·mi saria paruto oltraggio Di starvi un dì davanti ginocchione, E poi di notte esservi su boccone, E di donarne ancor ben gran logaggio ...
Il ponte del Paradiso (pagina 13)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Quantunque, armate come sono ambedue, non c'è da star troppo allegri; fanno due ferite ad un tempo ... E aveva creduto di dire ogni cosa, di difendersi bene, ripetendo a sè stesso: è troppo ricca ... O Dio, perchè una donna è troppo ricca, bisognerà dunque odiarla? Ma c'erano altre ragioni, purtroppo; tanti sono i fili che ci muovono, o che non ci lasciano muovere, ingarbugliandosi maledettamente tra loro, e togliendoci ogni libertà di operare ...
Il ponte del Paradiso (pagina 22)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Vuoi tu farmi il piacere di finire per me la lettera al babbo? Io sono troppo lenta nello scrivere, avendo anche bisogno di occhiali; — soggiunse, volgendosi alla signora Zuliani ... Sarò troppo severa, o troppo poco esperta in materia; ma infine non volevo andare più in là ... — Non questo, propriamente; ma oziosi, pur troppo ... S'incomincia senza pensarci troppo; la via del precipizio è sparsa di fiori; ma poi ...
Il ponte del Paradiso (pagina 23)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — C'è troppo caldo, qua dentro ... — Ah, i caloriferi! invenzione diabolica! — Sì, difatti, era troppo caldo; — disse Margherita ... Effetti del caldo, diceva lei; troppo caldo in quell'albergo, dove era andata a visitare le signore Cantelli ... Forse reumatici? Ma sì, reumatici per l'appunto: non aveva ella finito di raccontargli come le fosse accaduto di restare un'ora buona a conversazione in un salotto troppo riscaldato, e di uscir poi all'aria pungente della Riva degli Schiavoni? Si trattava dunque di una infreddatura; e bisognava star riguardati, riposare, riposare e ber caldo ... Del resto, passando dal caso particolare, che in sè non aveva nessuna gravità, alle condizioni generali del vivere signorile, specie nella stagione fredda, o troppo variabile, il buon dottore aggiungeva le sue riflessioni tra il serio e il faceto ... — Se lo lasciano dire, mie belle signore? Sacrificano troppo alla moda, troppo agli usi del bel mondo; non pensano che la salute è un dono del cielo, e un dono a noi fatto, come quello della vita, per una volta sola; donde la grande necessità di tenerselo caro ... Il troppo stroppia; ma per mantenersi in quelle giuste proporzioni, bisogna aversi riguardo, e nel caso nostro non esporsi a perdere, cercare anzi di guadagnare ... Ella è di complessione sana, ma delicata, signora mia bella; voglia guardarsi adunque dai troppo forti cambiamenti di temperatura, ed anche assoggettarsi ad una piccola cura che la rinvigorisca ...
Il ponte del Paradiso (pagina 25)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — balbettò la signora Eleonora, pentita di essere andata troppo oltre, senza aver meditato le conseguenze dell'impegno in cui si metteva ... Della parola, forse troppo vivace, Le chiederò scusa poi, quando avrò giustificato il concetto ... Lo innalzo troppo, mettendolo al paragone con la signorina Margherita? E sia; ma se nessuno può starle alla pari, nessuno potrà avvicinarsi tanto a quell'altezza, quanto Filippo Aldini; e questo glielo dico in coscienza dell'anima mia ... La sua signora, ieri, seduta lì, dov'è Lei in questo momento, mi ha fatto una pittura del conte Aldini, del suo passato e del suo presente, che senza esser troppo nera, badi, senza esser troppo nera agli occhi del mondo, sarebbe sempre nerissima agli occhi di una madre ... — Fu un grande errore, il mio; — conchiudeva la buona signora; — grande errore di non avere aspettato suo padre, lasciandoci intanto venir troppo attorno il conte Aldini ... Egli sa che è ricca, troppo più ricca di lui, che possiede a mala pena un trecentomila lire di patrimonio ...
Il ponte del Paradiso (pagina 29)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Raimondo pensò che quello fosse un ridere troppo forte per troppo lieve cagione ... Per tali ragioni Raimondo Zuliani se ne andò quel giorno assai felice al suo banco; felice ancora di essersi sollevato d'un gran peso, confidando alla sua Livia il segreto che gli doleva di aver mantenuto troppo a lungo con lei ... Ma vieni per tempo; se no, potrebbe darsi che uscissi, e ti vedrei troppo tardi ...
Il ponte del Paradiso (pagina 35)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — Non ti fidar troppo di loro; — diss'ella ... Ciò fatto, e vedendo lei ancor troppo agitata, era andato ad aprire la finestra, perchè un soffio d'aria fresca aiutasse a calmarla ... Forsennato, furente contro sè stesso, richiuse l'uscio, e ritornò nel suo studio; ma non poteva rimanere là dentro, dove gli era troppo presente l'imagine di quella donna terribile, a cui si resisteva così male, poichè ella non intendeva ragione ... Ah, quella puppattola, graziosa sì e no, ma innegabilmente troppo ricca, faceva ben soffrire la signora Zuliani nel profondo dell'anima, dove s'annida quella triste miscela d'orgoglio e di vanità, che è il nostro amor proprio ...
Il ponte del Paradiso (pagina 36)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — È troppo poco, il tuo nulla; — replicò la signora ... Temeva troppo di sentirsi dire da sua moglie: “Ti sei bene infatuato di quello sciocco? Ti sei bene affondato negli impicci per lui? Vedi ora che bei giuochi ti fa, rendendoti ridicolo, con la tua smania di far l'agente matrimoniale! Aggiungi al ridicolo il doverti guastare coi Cantelli ... Ora, egli non voleva più aver guerra di parole con quella donna, tanto amabile, cara, idolatrata a quel dio, ma un po' per cagione de' suoi nervi, un po' troppo facile ad aspreggiare, a schernire ... Quella donna è troppo ricca per me ...
Il ponte del Paradiso (pagina 45)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... e sono ritornato indietro per deporre quell'arma, che sarebbe stata una tentazione troppo forte ... — Credi che uno di noi due sia di troppo sulla terra? — Filippo stese le palme in atto supplichevole, come a scusarsi del non poter rispondere con un monosillabo; poi con accento risoluto soggiunse: — Mi ucciderò io; sei contento? — No; — disse Raimondo, sdegnoso ... — Una morte volontaria! La tua parte sarebbe ancora troppo bella, davanti a qualche animo preoccupato, disposto a giudicare coi lumi, o coi fumi, della passione ...
Il ponte del Paradiso (pagina 62)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Non meno di lui n'era seccata la signora; ma forse, per quelle medesime ragioni di prudenza che avevano mosso Raimondo in tutto il corso di quel dramma domestico, non poteva dispiacerle troppo di farsi vedere alla gente, rifiorita di salute e di bellezza, lieta e sorridente, tra un marito sempre devoto ed una suocera apertamente amorevole ... Per quelle stesse ragioni fece buon viso alla contessa Galier, troppo tenera amica, che omai vedeva volentieri come il fumo negli occhi; e senza uno sforzo così grande che per verità non era il caso, trattandosi di gentili cavalieri, accolse per due o tre mercoledì alla fila i Lunardi, i Gregoretti, i Ruggeri, i Telemachi, i maestri di musica, tutta la sua piccola corte, a cui fece perfino la grazia di mostrarsi una sera a teatro tutta sfavillante di gioia e di gioie, con quel suo diadema della farfalla adamantina che sfuggiva alle fauci del serpe insidioso, tutto smeraldi, crisòliti e rubini ... I quali posarono finalmente, ma per istabilirsi lontano, chi disse in Isvizzera, chi sul lago di Como, chi in Liguria, chi perfino a Madera, e naturalmente per consiglio dei medici; savio consiglio, giustificato abbastanza da una complessione troppo delicata, e dalla scossa troppo violenta di un caso disgraziato, che tutti dovevano ricordar per un pezzo ...
Intrichi d'amore (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)

... MAGAGNA Troppo sei lunga, non accade più aspettare ... ERSILIA Deh, Magagna, che crudeltà è questa? Che ti ho fatto io? Ricordati pure che tu eri servo di mia madre, pensa all'affezion grande che ti portava mio padre, considera che tu m'hai cresciuta sopra coteste braccia: e ora sarai omicidiale quasi di te stesso, quasi del tuo sangue? MAGAGNA È troppo il vero, ahimè! ERSILIA Non sai che sempre t'ho sovenuto? Non ti ricordi che ti ho difensato? Chi riparava a' tuoi danni, se non io? La borsa non ti fu sempre aperta? Che m'hai cerco, che non ti ho dato? Insino alle camicie ti ho conce di mia mano ... MAGAGNA È troppo il vero ... Ma che? Considero poi che molte imprese si perdono per negligenza, e molte per troppo diligenzia ...
L'amore che torna (pagina 2)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ebbene, accompagnatemi lo stesso; il buon consiglio me lo darete voi, — rispose la bella donna con quel sorriso ch'era tuttavia rimasto giovine su la sua bocca troppo arrossata ... — Non vi sta bene; mi sembra un po' troppo eccentrico, — risposi per dispetto ... Ella portava un profumo troppo forte; rammentai che nelle stanze chiuse questo profumo talvolta mi dava il mal di capo; aveva la bocca troppo rossa, una bocca da molti baciata ...
L'amore che torna (pagina 10)
di Guido da Verona (estratti)

... Solo, mi vuoi forse troppo bene per poter essere la mia amica ... — Questo è vero, sai! — Sì, è vero, pur troppo ... Vedi: la nostra vita è troppo dolorosa; tu mi comunichi la tua disperazione ...
L'amore che torna (pagina 41)
di Guido da Verona (estratti)

... Non cercate la società, non amate troppo il teatro, quasi non frequentate gli ippodromi, non giocate: infine, mi sembra che al mondo vi dobbiate annoiare ... Voi siete certo un uomo pieno di spirito, ma avete un gran difetto: quello di esser troppo teorico e poco pratico, almeno per gli altri ... — Là scaccerete la noia, — disse, — questa mortale nemica degli uomini che han troppo goduta la vita ... Vi si dànno accademie di musica, musica ottima qualche volta, si mangia bene, si beve meglio, alcuni anzi bevono troppo, si giuoca e vi si fa la corte a chi si vuole, senz'avere al fianco lo spettro d'un marito importuno ...
L'amore che torna (pagina 43)
di Guido da Verona (estratti)

... — Io sono sfortunatissimo al giuoco: arrivo sempre troppo tardi ... Smorta in viso, di un pallor carico e torbido come il colore dell'ambra, due vasti occhi le splendevano sotto la fronte piana, una fronte di statua greca, dalle sopracciglia troppo lontane ... E forse dai capelli troppo neri, dal seno troppo scollato, le usciva un profumo intenso, quasi un'evanescenza della sua pelle, che sotto il velo della cipria sembrava soffusa di un color d'oriente, come hanno talora le donne arabe a vent'anni ...
L'amore che torna (pagina 46)
di Guido da Verona (estratti)

... anche! La fissai negli occhi attentamente, come per scrutarla fin nell'anima oscura; ma quegli occhi erano troppo splendenti perchè si potesse guardarvi nel fondo ... Pur troppo mi sentivo già orrendamente borghese: avevo sempre la mente piena di cifre, ed il lusso che vedevo intorno mi dava una stretta al cuore ... Mi sembra tuttavia che il d'Hermòs non sia troppo nelle vostre grazie ... cosa vogliono mai dire queste due parole troppo letterarie, che gli amanti ripetono senza tregua per riuscire a darsi qualche tormento ...
La favorita del Mahdi (pagina 45)
di Emilio Salgari (estratti)

... Fathma e Omar, abbandonati i remi, si slanciarono verso prua in soccorso dei loro disgraziati compagni, ma era troppo tardi ... Sono ancora troppo forte per arrendermi ... —Che si deve fare? Se colla mia vita potessi salvarvi, potessi conservarvi viva al mio padrone, sarei pronto a perderla, ma pur troppo non gioverà a nulla ... —E i coccodrilli ci attaccheranno? —Forse, ma ci difenderemo senza far troppo rumore ...
La via del rifugio (pagina 2)
di Guido Gozzano (estratti)

... Chi troppo studia e poi matto diventa! Giova il sapere al corpo che ti langue? Vale ben meglio un'oncia di buon sangue che tutta la saggezza sonnolenta” ... Così ragiona quegli che non crede la troppo umana favola d'un Dio, che rinnegò la chiesa dell'oblìo per la necessità d'un'altra fede ... E l'Altra intanto vedevo: triste accanto a quell'adolescenza! Da troppo tempo bella, non più bella tra poco, colei che vide al gioco la piccola Graziella ... O pallide leggiadre mani per voi trascorse – ro gli anni! Gli anni, forse, gli anni di mia Madre! Sotto l'aperto cielo, presso l'adolescente come terribilmente m'apparve lo sfacelo! Nulla fu più sinistro che la bocca vermiglia troppo, le tinte ciglia e l'opera del bistro intorno all'occhio stanco, la piega di quei labri, l'inganno dei cinabri sul volto troppo bianco, gli accesi dal veleno biondissimi capelli: in altro tempo belli d'un bel biondo sereno ... Da troppo tempo bella, non più bella tra poco, colei che vide al gioco la piccola Graziella ...
La vita comincia domani (pagina 76)
di Guido da Verona (estratti)

... — Poi contò le sigarette che gli rimanevan nell'astuccio, e convenne: — Forse hai ragione: fumo troppo ... Quando pensieri troppo forti gli martellavano il cervello, prendeva le sue piccole mani per fasciarsene le tempie ... Quelle mani avevano il colore luminoso delle perle orientali, erano calme, lente, impure, come se non sapessero far altro che prodigare con insidia carezze troppo voluttuose; quelle mani lo addormentavano: egli era totalmente beato ... Egli le aveva comunicata quella decisione con parole semplici: — «Era stanco, si era fatto troppo rumore intorno al suo nome; già da lungo tempo aveva desiderato di ritirarsi a vivere per lei sola e con lei sola, fors'anche lontano di lì, ricominciando la vita ...
Le femmine puntigliose (pagina 10)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Digo, che un mario, che ama troppo la muggier, e che per sto troppo amor, se lassa tor la man, se lassa orbar, el xè a pezo condizion d'un omo perso per una morosa ... Perché della morosa, illuminà che el sia, el se ne pol liberar, ma la muggier, bisogna co el l'ha segondada a principio, che el la sopporta per necessità, e se la morosa per conservarse la grazia dell'amigo, qualche volta la cede, la muggier cognossendo aver dominio sul cuor del mario, la commanda, la vol, la pretende, e el pover'omo xè obbligà a accordarghe per forza quello, che troppo facilmente el gh'à accordà per amor ... Le donne le xè come la pasta da far el pan, o troppo tenera, o troppo dura, o bazotta ... Co l'è troppo tenera, bisogna manizarla con delicatezza, e metterghe della farina per ridurla a podersene servir ...
Le smanie per la villeggiatura (pagina 8)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Io so, che vi è persona, che la vorrebbe per moglie, e non ardisce di domandarvela, perché voi la lasciate troppo addomesticar colla gioventù, e non avete riguardo di ammettere zerbinotti in casa, e fino di accompagnarli in viaggio con esso lei ... FILIPPO E che cosa dovrei fare? Tralasciar d'andare in campagna? È impossibile; son troppo avvezzo ... FULGENZIO Il troppo buon cuore del padre fa essere di cattivo cuore le figlie ... GIACINTA Dove lo volete mandare? FILIPPO Siete troppo curiosa ... GIACINTA Avete paura che egli non venga? Verrà pur troppo ...
Libro proibito (pagina 8)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... Non è bene fidarsi troppo nelle riparazioni che un ministro può promettere ... L'ambiente della Scala mi parve troppo vasto per una Diva nella quale il talento soverchia troppo spesso la voce ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 2)
di Emilio De Marchi (estratti)

... E mentre parlavo, ero in continua paura di dir troppo e di dire troppo poco, di espormi troppo, di fare una cattiva figura, o di farmi compatire ... Per un po' lottò contro la ricordanza, cercò di ringraziarmi dei regali, anzi mi rimproverò perchè eran troppo belli… non stava bene… ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 4)
di Emilio De Marchi (estratti)

... La spada non fa mai troppo male e permette il più delle volte ai duellanti e ai padrini di rimanere a mangiare un'insalata e una dozzina d'ova sode cotte da Iside, la più seria ragazza che Dio abbia creato per imbrogliare i conti ai signori avventori ... Il tintinnio delle sciabole e dei bistori finì coll'irritare l'onorevole Dassi, un romagnolo impaziente che credeva d'aver aspettato fin troppo ai comodi nostri ... Entrava in giuoco colla furia scatenata di un pazzo e sia che ne dasse via, sia che ne pigliasse, voleva che non s'irritassero troppo i suoi nervi ... —Per esempio? —Nel caso tuo io credo che se gli mandi una spilla infilzata in un biglietto rosso da cento, fai fin troppo ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 9)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Ancor giovine, non troppo in là della trentina, alto e serio della persona, colla fronte bianca e spaziosa, colla bella barba lunga, elegante parlatore come sono in generale quei di laggiù, coltissimo nelle letterature moderne, era quel che si dice un uomo fuori di posto ... L'onore era troppo alto, le allusioni troppo trasparenti, perchè non dovesse sentirsene rimescolare da cima a fondo ... In quelle lettere a una bionda spirituale si parlava troppo di rinnovamento morale, di risorgimento etico, di ribellione delle anime, di nuovi orizzonti, perchè al risvegliarsi dell'estasi la moglie di Baldassare Manardi non avesse a trovare molto volgare una drogheria piena di mosche ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 15)
di Emilio De Marchi (estratti)

... —Mia sorella Giacomina, che da un pezzo mi ha sul cuore, la settimana scorsa mi disse:—Nicolò, c'è una ragazza che va bene per te: anzi ce ne sono due: le sorelle Bellini, due care creaturine sui ventitrè l'una, sui ventiquattro l'altra, non troppo giovani o nemmeno troppo stagionate, un po' disgraziate nella famiglia, ma buone, belle, con qualche po' di sostanza ... troppo Svezia e Norvegia ... troppo Spagna e Portogallo ...
Piccolo mondo moderno (pagina 29)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... A posto! E non voltate troppo presto come avete fatto prima! E voi altri atei porci, attenti! Perchè io, quando suono Marcello, credo in Dio! Avanti! Andiamo!" Era la quarta sonata per violoncello e piano ... "Non troppo, non troppo!" rispose Jeanne ridendo ... "Non troppo ma però abbastanza, insomma" replicò Berardini ... Prima, che il genero del marchese si dimetta da sindaco e abbandoni il suo partito; o almeno, se il disertare gli ripugna troppo, che non militi più ... Finalmente, e questo preme assai perchè il Governo non vuole compromettersi troppo, che non gli sia contrario un uomo politico influente di cui ho detto il nome a Carlino e che sarà senza dubbio fatto interpellare, con prudenza, dal Presidente del Consiglio ...
Piccolo mondo moderno (pagina 33)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Il povero Commendatore che aveva, nella sua grande bontà, viscere particolarmente affettuose per tutti i nati dentro la cerchia delle mura cittadine e anche nei borghi e anche oltre il selciato, in quelle terre suburbane del Comune dove non era giunto l'affetto di antichi pubblici benefattori, se ne andò tutto rannuvolato per l'intravvista rovina di una illustre famiglia della sua patria e crucciato nella coscienza di rattristarsi troppo della rovina e di rallegrarsi troppo poco della guarigione annunciata ... Ci vedeva tracce di morti affetti inutilmente dati a fantasmi d'illusione e svaniti con essi, e di altri affetti dati con troppo ardore a cose terrene, persino alla casa dove stava pregando, agli alberi del colle, ai fiori del giardino ... Don Giuseppe non osava nè ringraziare nè mostrar letizia per una visita ch'era presuntuoso attribuire a semplice cortesia e non temerario, pur troppo, attribuire a qualche cagione poco lieta ...
Piccolo mondo moderno (pagina 39)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... "Senta" diss'egli alquanto solenne e come uscendo con autorità da una breve meditazione: "non s'impegni troppo presto con queste idee che dice ... Aveva moltissimo rispetto e non altrettanta simpatia per il Commendatore, uomo troppo religioso per lui, troppo legato con ecclesiastici, troppo cauto nella parola, troppo schivo del giudicar franco, del chiamar le cose con il loro nome ...
Rinaldo (pagina 34)
di Torquato Tasso (estratti)

... petto: troppo, troppo gli pare alta arroganza ch'abbia tanto oltre usato al suo cospetto, sì che, di Gan seguendo il rio consiglio, di Francia al fin gli diè perpetuo essiglio ... 54 — Lasso!, diceva, io luogo ho pur trovato ove dorrommi ognor meco a bastanza; ahi quanto, ahi quanto al mio penoso stato conviensi quest'oscura orrida stanza! Io qui vivrò, ché così vole il Fato, lo spazio che di vita ancor m'avanza: qui de' corbi morrò preda infelice, sol per amarti troppo, empia Clarice! — 55 Tutto quel giorno e tutta notte ancora spese il mesto guerriero in tai lamenti, apparendogli innanzi ad ora ad ora varie forme d'orrori e di spaventi; ma quando ai rai de la vermiglia aurora si dileguaro l'umid'ombre algenti, un cavalier da presso armato scorse, ch'a Baiardo la man nel freno porse, 56 dicendo: — Or meco vien, ché 'l tuo signore pur troppo indegno è di sì bon destriero, poiché soggiace al senso ed al dolore qual donna vil non già qual cavaliero ...
Rinaldo (pagina 36)
di Torquato Tasso (estratti)

... 5 Ma passando di qua questo guerriero vide, che fêa di sé superba mostra, e impose a noi che tosto ei prigioniero fosse condutto infra la gente nostra: ma troppo forte fu, troppo fu fiero, e troppo a tempo l'alta aita vostra ... 8 Non così in terra, in mar o 'n ciel giamai cervo, delfino o partica saetta corse, notò, volò ratto, ch'assai non sia maggior de' cavalier la fretta: già per gran spazio è dilungata omai dal luogo onde partì la coppia eletta, ma pare al lor desir pur troppo lento ogni destrier, benché rassembri un vento ...
Sodoma e Gomorra (pagina 15)
di Docteur Jaf (estratti)

... Questa infermità diè voga in Francia al seguente epigramma: La marchesa è piena d'incanti, tutta grazia ed occhi franchi, le crescono i fiori d'innanti: ma, ahimè! son fiori bianchi! Dagli inviti di corte ella cercava sempre di allontanare tutte quelle dame che potessero impressionare il re per la loro bellezza, e spesso facevale anche esiliare perchè avevano commesso il delitto di voler piacere un po' troppo ... Madamigella Laurencin avendo servito in questa corporazione per circa dieci anni, finì per ottenere un impiego dal conte di Binter, che l'aveva trovata molto destra in certi esercizii! Non si andava neanche troppo pel sottile riguardo certi pregiudizii, e non era molto difficile ad un uomo danaroso, il quale aveva avuto un bastardo, di trovargli un padre legittimo; ed a questa sostituzione si prestavano non di rado perfino dei nobili spiantati ... Le donne non si occupavano di altro se non di essere seducenti, senza andar troppo pel sottile nelle questioni di virtù e di castità ...
Sodoma e Gomorra (pagina 25)
di Docteur Jaf (estratti)

... L'amore tardivo rende il vecchio concupiscente, abietto e ripugnante, gli toglie ogni lume di ragione e di discernimento; troppo animale per sentire, troppo turbato per riflettere, e troppo affrettato soprattutto di godere un ultimo giorno di felicità, questo vecchio satiro diventa così ridicolo che la donna dalla quale è sfruttato, e che ne precipita la morte, non deve molto penare per farlo cadere nelle sue reti ... » In fatti lo stimolo in questi casi è troppo facile, troppo violento, troppo ripetuto per non produrre disastrosi effetti ... Vecchi, ricchi e celibi, state accorti a non usar troppo di simile droga! IX ...
Storia di un'anima (pagina 4)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Amò troppo castamente, e sacrificò all'ideale più che non sia permesso alla debole natura umana ... Il lettore troverà in queste centoquaranta pagine dell'Anima qualche cosa di soverchio che ci fu necessario di lasciare così per tenere insieme nella materia uno spirito troppo irrequieto; e spero che non gli vorrà far colpa se nella foga dell'improvvisazione e del dolore il giudizio di chi scrisse sulle cose e sugli uomini e il tenore dello stile travalica di qualche linea la misura ... Sappiamo anche noi che uno dei modi di rendere le nostre passioni troppo intense e malaticcie è di rifiutar loro ogni consolazione, e che nel moderato esercizio dei nostri affetti è l'equilibrio della vita, e forse la felicità ... Il Bazzero ebbe torto di rifiutare tutte le gioie che questo mondo gli poteva dare, e di schernirle, come insulse o troppo volgari; ebbe torto di credersi più forte della natura, che è la fonte della vita e di avere quasi una superstiziosa paura di ciò che in qualche modo poteva fargli piacere ...
Storia di un'anima (pagina 6)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Era troppo lusso per i soliti abbonati ... L'amore, l'arte, un nascosto e doloroso desiderio di gloria, un credere altrove, sempre troppo remota da sè, una felicità che non esiste che in noi, il sentimento esagerato della propria pochezza sociale in contrasto con un non proporzionato concetto della propria individualità solitaria, le continue apprensioni, pur troppo non false, del suo presto finire, tutte queste erano le cagioni che lo facevano comparire ora torbido e rinchiuso, ora sospettoso e incostante, Da qualche lettera risulta ch'egli meditò più volte la morte, e vi andò vicino: altre volte pensò di entrare tra i monaci dell'Ospizio del gran San Bernardo ...