Libri treno
Libri su treno, con la parola treno
Fior di passione (pagina 17)
di Matilde Serao (estratti)
... Eppure una orribile paura mi accompagnava di sbagliare un treno, di non trovarmi, di perdere la testa e due ore innanzi era alla stazione, fingendo leggere, disinvolto, bevendo dei grandi bicchieri d'acqua per calmare la mia febbre ... E come un'allucinazione mi prendeva, mi pareva che sbuffante e rumoreggiante il treno arrivasse col suo occhio verde e col suo occhio rosso che mi guardavano, che una potenza malefica m'inchiodasse sul terrazzo, ch'io vedessi di lontano la diletta dell'anima affacciarsi allo sportello, cercarmi, non trovarmi, ricadere indietro, disperata, ripartirsene senza che io, nella più orribile contrazione del dolore, potessi fare un passo o dare un grido ... Passò un treno alle nove; era un diretto, non fermò ... Pure, sapendo che col treno delle sei e mezzo aspettavo mia moglie, si alzarono ... Andavo incontro al treno, come un pazzo, come un bambino ... D'un tratto un debole fischio, un suono di campanella, mi precipito fuori, in tempo per vedere un treno nero, bagnato d'umidità ...
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L'amore che torna (pagina 62)
di Guido da Verona (estratti)
... Ci fermammo a piè del treno, davanti ad uno scompartimento aperto, nel quale gettai tutto quanto portavo con me ... Gente passò, impiegati gridarono; per tutta la lunghezza del treno si udiva uno sbattere di sportelli ... Quando giunsero al mio, la strinsi fra le braccia ancora, fin ch'ebbi fiato, poi salii nel treno, chiusero, e m'affacciai ... Intesi un crepitar di ruote, il treno si mosse con fatica, e mi parve che la vedessi lontanare, già piccola, già perduta ... I Il treno che mi portò verso Roma, quasi mi diede l'impressione di farmi percorrere una terra sconosciuta ... I miei passi erano grevi come se nelle vene mi pesasse l'inerzia d'una estenuante fatica; dentro il cervello stordito continuava il rombar del treno come un'eco dolorosa ...
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L'arte di prender marito
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Un furia furia per prendere i biglietti, consegnare i bagagli, coll'accompagnamento di un grido monotono dei conduttori: —Facciano presto, signori, il treno parte ... E un fischio acuto, uno strider di ruote, distaccò quei due innamorati e fece partire il treno, che sparì dall'orizzonte in pochi minuti ... E il treno partiva rapido, rumoroso, fulmineo, mentre il giovane, non avendo avuto tempo di scendere, l'accompagnava ... Ma il giovane non poteva scendere e via via il treno correva sempre più impetuoso; e i baci seguivano ai baci e le grida dì spavento non li interrompevano, facendo coro al fremito delle labbra ...
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Novelle rusticane (pagina 9)
di Giovanni Verga (estratti)
... E d'allora in poi ogni giorno aspettava il treno, senza sbagliare di un minuto, quasi avesse l'orologio in testa; e mentre gli fuggiva dinanzi, gettandogli contro la faccia il fumo e lo strepito, egli si dava a corrergli dietro, colle braccia in aria, urlando in tuono di collera e di minaccia: uuh! uuh! L'oste, anche lui, ogni volta che da lontano vedeva passare il treno sbuffante nella malaria, non diceva nulla, ma gli sputava contro il fatto suo scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti ... Ora non restava altri che compare Mommu, il cantoniere della ferrovia lì vicino, un uomo che non parlava mai, e veniva a bere il suo bicchiere fra un treno e l'altro, mettendosi a sedere sulla panchetta accanto all'uscio, colle scarpe in mano, per lasciare riposare i piedi ... A quell'ora il treno passava da lontano fischiando, e compare Mommu stava accanto al suo casotto colla bandieruola in mano; ma fin lassù, dopo che il treno era svanito nelle tenebre, si udiva Cirino lo scimunito che gli correva dietro urlando, uuh! ... Infine quando non poté pagar più l'affitto dell'osteria e dello stallazzo, il padrone lo mandò via dopo 57 anni che c'era stato, e "Ammazzamogli" si ridusse a cercare impiego nella ferrovia anche lui, e a tenere in mano la bandieruola quando passava il treno ...
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Novelle rusticane (pagina 28)
di Giovanni Verga (estratti)
... Ella aveva detto che partiva l'indomani col primo treno, ed egli la lasciava partire ... Ella partiva l'indomani col primo treno ... Il treno si mosse ... Di tratto in tratto si udiva il sibilo di un treno che passava sotterra o per aria, e si perdeva in lontananza, verso gli orizzonti pallidi, quasi con un desiderio dei paesi del sole ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 52)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... CAPITOLO SESTO
VENA DI FONTE ALTA I Il treno diretto diurno di Milano giunse a Rovato, sabato, con venti minuti di ritardo, perchè a Treviglio s'era dovuto aggiungere una carrozza ... Jeanne aveva telegrafato a Maironi da Milano, venerdì mattina, che sarebbe partita sabato con quel treno e che sperava incontrarlo a Rovato dove il treno ch'egli avrebbe preso a Lecco arriva in coincidenza col diretto per Venezia ... Ella era venuta alla Stazione centrale assai per tempo e aveva preso posto in un coupé vuoto; ma prima della partenza vi eran salite altre cinque persone, un cruccio! E il treno era zeppo; impossibile allogarsi meglio ... Ell'aveva preso un angolo di sinistra, e appena il treno fischiò appressandosi alla stazione di Rovato, si alzò in piedi, si affacciò, pallida, alla portiera ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 54)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... A Rovato, passeggiando in attesa del treno di Milano, il cuore gli batteva forte ... Il dottore, non udendosi interrogare, si guardò attorno e solo quando il treno si mosse, disse sottovoce: "Qualche piccola novità; non buona ... Maironi ritornò alla carrozza cinque minuti prima che il treno ripartisse ... Jeanne si ricompose, il treno partì ... Quando il treno rallentò e Piero si alzò a raccogliere il proprio bagaglio, Jeanne trovò modo di chiedergli sottovoce, a mani giunte, la promessa di salire a Vena ...
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