Libri tre
Libri su tre, con la parola tre
Confessioni di un Italiano (pagina 7)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Da Colloredo a Collalto, che è il tratto di quattro miglia, mi ricorda che fino a vent'anni fa due agili e robusti cavalli sudavano tre ore per trascinare un cocchio tanto ben saldo e compaginato da resistere agli strabalzi delle buche e dei macigni che s'incontravano ... Così anche avveniva delle lettere, che il porto di una di esse nei confini del Friuli si pagava soldi tre; e l'era una bazza con quella diavoleria di strade ... I nobili continuarono lor dimora nei castelli tre secoli dopo che i loro colleghi connazionali s'eran già fatti cittadini; e le virtù d'altri tempi in parte diventarono vizii, quando il mutarsi delle condizioni generali tolse loro l'aria di cui vivevano ... E v'avevano anche dei nobiluzzi, venezievoli in città pei tre mesi d'inverno, che tornati fra i loro merli inferocivano peggio che mai; sebbene tali gradassate ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 10)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Un cancelliere che con tre sgorbi di penna poteva a suo capriccio gettar fuori di casa in compagnia della miseria e della fame due tre o venti famiglie, doveva sembrare a quei poveretti qualche cosa di simile ad uno stregone ... Camminava molto adagio; parlava più adagio ancora, non trascurando mai di dividere ogni sua parlata in tre punti; e questa abitudine gli si era ficcata tanto ben addentro nelle ossa che mangiando tossendo o sospirando pareva sempre che mangiasse tossisse o sospirasse in tre punti ... Si imbandivano mense nella sala e in due o tre camere contigue; e s'accendeva il gran focolare della galleria, il quale era tanto grande che a saziarlo per una volta tanto non si richiedeva meno d'un mezzo passo di legna ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 20)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giunta che era tutta la schiera nella sala, succedeva la funzione della felice notte, dopo la quale si sparpagliavano in cerca delle rispettive stanze; e ve n'erano di tanto lontane da aversi comodamente il tempo di recitare tre Pater, tre Ave e tre Gloria prima di arrivarvi ... La Contessina, che nei tre anni vissuti in convento s'era rifugiata nella lettura contro le noie e il pettegolezzo delle monache, appena rimesso piede in casa erasi ricordata di quello stanzone ingombro di volumi sbardellati e di cartapecore; e si pose a pescarvi entro quel poco di buono che restava ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 23)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ne fanno tante, senza saperlo, ora (delle vendette); al secolo passato ne facevano tre doppi più; figuratevi poi se vi si fossero accinti con premeditazione! — Per poco non si credevano capaci d'appestare una provincia, e conosco io una famiglia patriarcale di quei paesi, dove anche adesso prima di chiamar il medico si recitano alquante orazioni alla Madonna per pregarla che ne accompagni la visita colla buona fortuna ... Portava un parruccone di lana o di crine di cavallo, nero come l'inchiostro, che gli difendeva bene contro il vento la fronte le orecchie e la nuca; e per di più un cappellaccio a tre punte, nero anch'esso e vasto come un temporale ... Per solito egli parlava mezzo latino, e mezzo friulano; ma il dopopranzo ci metteva del latino per tre quarti; e verso notte, dopo aver bevuto il boccale dell'Avemaria, la dava dentro in Cicerone a tutto pasto ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 44)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Infatti costui si stizzì assaissimo di veder Leopardo far così basso conto delle sue occhiate; e dopo averlo incontrato due tre e quattro volte nel cortile del castello, una volta lo fermò colla voce per dirgli risentitamente che egli si stava troppo in ozio e che quel tanto passeggiare da Cordovado a Venchieredo potea dargli il mal delle reni ... Infatti una bella notte (quella stessa in cui io ricevetti la visita notturna della Pisana, dopo esser tornato a Fratta in groppa al cavallo dello sconosciuto), mentre Leopardo si partiva dalla sua bella e scavalcava la siepe del casale per tornare a Cordovado, tre omacci scellerati gli si buttarono addosso coi manichi dei coltelli e cominciarono a dargli contro a tradimento che egli sopraffatto dall'improvviso assalto ne andò rotolone per terra e stava assai a mal partito ... Ma in quel momento un'anima negra e disperata saltò fuori dalla siepe e cominciò a martellar col calcio del fucile i tre sicari e a pestarli tanto, che toccò ad essi difendersi, e Leopardo, riavutosi dalla prima sorpresa, si mise a tempestare a sua volta ... — Ah cani! ve la darò io! — gridava quel nuovo arrivato inseguendo i tre manigoldi che correvano verso il ponte del castello ... Queste cose si sapevano già nel castello di Fratta e se ne discorreva come di gravi e misteriosi avvenimenti, quando ci tornammo noi tre, la Pisana, il figliuolo dello speziale, ed io ... Quando Dio volle il Capitano ebbe in pronto tre uomini i quali con due moschetti ed un trombone si schierarono nel cortile ad aspettar gli ordini di Sua Eccellenza ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 66)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Rimasero il canonico di Sant'Andrea, l'avvocato Santelli, altri due o tre curiali, il dottorino Giulio Del Ponte, il professor Dessalli, e qualche altro professore di belle lettere, un certo don Marco Chierini, riputato il tipo più perfetto dell'abate elegante, e tre o quattro conti e marchesi che aveano saputo unire l'amore dei libri a quello delle donne, e lo studio dell'antichità colle costumanze moderne ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 98)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giustizia, verità, virtù! le tre stelle che governano il mondo spirituale, e lunge da esse ogni cosa s'abbuia, ogni cuore trema o si corrompe! Io le vedeva sorgere come una costellazione divina sul mio orizzonte; tutto l'amore di cui era capace tendeva ad esse con impeto irresistibile ... Giustizia, verità, virtù! Tre ottime cose, tre parole, tre idee da innamorare un'anima fino alla pazzia e alla morte; ma chi le avrebbe recate di cielo in terra, per usar l'espressione di Socrate? — Questa era la spina del mio cuore; e non la capiva allora così chiaramente, ma la mi doleva a sangue ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 114)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Viva il signor Avogadore! Saliti che fummo io ed il sergente, dopo molte indagini ci venne fatto di stanare il Cassiere della camera dei dazi, il Sopraintendente ai granai ed il Vice–capitano, i quali si erano stretti a mucchio come tre serpenti in un canto della soffitta ... I tre magistrati tremavano di conserva che parevano tre arboscelli investiti dal zefiro; ma il Cassiere ebbe fiato di rispondere che non avevano ordini, che se si fosse usata la forza ... Allora mi fu meraviglioso il vedere che la paura così pressante e vicina non avesse liberato i tre magistrati dal vecchio e doveroso spavento dell'Inquisizione di Stato ... Tutti e tre concepirono l'ugual idea, ma il Vice–capitano fu il primo che si arrischiò di esporla ... Il sergente volse le spalle a quei tre disgraziati, mi prese a braccetto e mi condusse giù per le scale ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Già del resto l'egual guazzabuglio c'era in tutto; e quell'interregno di ogni governo, quell'intralciarsi quel contrastarsi di tre o quattro giurisdizioni, impotenti le une per vecchiaia e per debolezza, tiranniche le altre per l'indole loro arbitraria e militare, opprimeva la gente per modo che pregavano concordemente perché venisse un padrone solo a cacciar via quei tre o quattro che li angariavano senza esser capaci o interessati a difenderli ... Stavolta peraltro egli pareva più debole, più affranto, e il suo competitore a tre doppi più bello, più spensierato, più certo della vittoria ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 188)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Porta via di qua, strascina di là, sciupa, vendi, impresta, trovai le camere vuote: cioè [no]; correggo, Leone, che s'è trapiantato colla famiglia a San Vito a far il fattore, ha creduto bene di affittar la casa, ad eccezione di tre stanze lasciate all'Aquilina e a Mastino: ché in quanto a Grifone era partito per l'Illirico col suo mestiero di capo–mastro ... Tre mesi dopo venne offerto a Mastino un posto di scritturante ad Udine, e se la svignò lasciando sola soletta in quelle tre camere una ragazza di quattordici anni ... Le domeniche, Donato nostro cognato viene a prenderci colla carrettella e ci conduce a Fossalto a trovare la Bradamante che ha già tre ragazzini, il primo che sgambetta come una gru, e l'ultimo appeso ancora alla mammella ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 191)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Infatti non due non tre ma sei mesi erano trascorsi dalla sua partenza da Ferrara, e non solo non tornava, ma da ultimo anche dopo il mio passaggio a Bologna scarseggiavano le lettere ... La Pisana aveva questo di singolare nel suo stile epistolare, che non rispondeva mai subito alle lettere che riceveva; ma le metteva da un canto e poi le riscontrava tre quattro otto giorni dopo, sicché, non ricordandosi ella più di quanto aveva letto, la risposta entrava in materia affatto nuova, e si giocava alle bastonate alla guisa dei ciechi ... Si mangia più a Bologna in un anno che a Venezia in due, a Roma in tre, a Torino in cinque ed a Genova in venti ... Passi per un mese o due; ma otto, nove, quasi un anno! Io non aveva fatto nessuno dei tre voti monastici e doveva osservarne il più scabroso ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 212)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Dimandai anche quando io sarei uscito di prigione per la cerimonia, giacché marciva là dentro da tre mesi, e mi pareva un onesto mercato quello di pagar colla vita una boccata d'aria libera ... Entrarono tre figure lunghe lunghe nere nere, l'una delle quali trasse di sotto al braccio una carta, la spiegò lentamente, e cominciò a leggere con voce tronfia e nasale ... Tuttavia era tanto persuaso di dover morire l'indomani, tanto occupato di osservare quei tre scuriscioni, che non mi curai di dar retta a quanto leggevano ... In tre mesi diventai quasi cieco: vedeva le cose azzurre verdi rosse, non mai del color naturale; perdeva ogni giorno più il criterio delle proporzioni; alle volte il mio camerotto mi sembrava una sala sconfinata e la mia mano la zampa d'un elefante ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 228)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Sai cosa ho da dire? Che se dalle tre cause fossero venute quelle conseguenze che sperava io, ne avrei proprio picchiato le mani dal gran gusto! — Segno che hai sperato male, e che malamente hai aiutato le tue speranze! Vedi a che belle conseguenze siamo venuti! Tu ti ammazzi allo scrittoio, il nostro figliuolo più tenerello ci sta anch'egli notte e giorno come un martire, il maggiore invece, l'eroe, batte i bordelli e le taverne! — Eh diavolo! Che ce ne ho colpa io? Al postutto mi ricordo esser stato giovine ... Io conosceva il famoso poeta di nome e di fama; lo aveva anche veduto due o tre volte in qualche sua rara apparizione sotto le Procuratie, giacché da molto tempo egli pareva aver adottato per patria l'Italia ed in special modo Venezia ... Mia moglie non pianse né si disperò punto; solamente mi rimbrottò per tre o quattro mesi della poca padronanza ch'io sapeva conservare sull'animo dei figli; ma intanto venivano dalla Grecia ottime notizie; essendosi rifiutato di comune consenso la divisione della Grecia in tre ospodariati, proposta dallo czar Alessandro, la guerra era scoppiata più feroce ed accanita che mai ...
|
Confessioni di un Italiano (pagina 231)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giunsi a Napoli di Romania tre settimane dopo; e come diceva l'Aglaura, fu veramente un graditissimo spettacolo quello di vedere la baldanza e la sicurezza di un popolo che si avea tolto dal collo un giogo di quattro secoli, e portava impressi ancora sulla fronte la gioia e l'orgoglio del trionfo ... Ella spirò l'anima fra le mie braccia, mentre tre soldati tre eroi che avevano perigliato cento volte la vita contro le scimitarre degli Ottomani, si scioglievano in lagrime intorno al suo letto ...
|
Decameron (pagina 5)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – Mentre tralle donne erano così fatti ragionamenti, e ecco entrar nella chiesa tre giovani, non per ciò tanto che meno di venticinque anni fosse l'età di colui che più giovane era di loro ... De' quali l'uno era chiamato Panfilo e Filostrato il secondo e l'ultimo Dioneo, assai piacevole e costumato ciascuno: e andavan cercando per loro somma consolazione, in tanta turbazione di cose, di vedere le lor donne, le quali per ventura tutte e tre erano tralle predette sette, come che dell'altre alcune ne fossero congiunte parenti d'alcuni di loro ... E ordinatamente fatta ogni cosa oportuna apparecchiare e prima mandato là dove intendevan d'andare, la seguente mattina, cioè il mercoledì, in su lo schiarir del giorno, le donne con alquante delle lor fanti e i tre giovani con tre lor famigliari, usciti della città, si misero in via: né oltre a due piccole miglia si dilungarono da essa, che essi pervennero al luogo da loro primieramente ordinato ...
|
Decameron (pagina 11)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 3 Melchisedech giudeo con una novella di tre anella cessa un gran pericolo dal Saladino apparechiatogli ... E fattolsi chiamare e familiarmente ricevutolo, seco il fece sedere e appresso gli disse: “Valente uomo, io ho da più persone inteso che tu se' savissimo e nelle cose di Dio senti molto avanti; e per ciò io saprei volentieri da te quale delle tre leggi tu reputi la verace, o la giudaica o la saracina o la cristiana ... ” Il giudeo, il quale veramente era savio uomo, s'avisò troppo bene che il Saladino guardava di pigliarlo nelle parole per dovergli muovere alcuna quistione, e pensò non potere alcuna di queste tre più l'una che l'altre lodare, che il Saladino non avesse la sua intenzione; per che, come colui il qual pareva d'aver bisogno di risposta per la quale preso non potesse essere, aguzzato lo 'ngegno, gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse; e disse: “Signor mio, la quistione la qual voi mi fate è bella, e a volervene dire ciò che io ne sento mi vi convien dire una novelletta, qual voi udirete ... E colui al quale da costui fu lasciato tenne simigliante ordine ne' suoi discendenti, e così fece come fatto avea il suo predecessore; e in brieve andò questo anello di mano in mano a molti successori, e ultimamente pervenne alle mani a uno il quale avea tre figliuoli belli e virtuosi e molto al padre loro obedienti, per la qual cosa tutti e tre parimente gli amava ... Il valente uomo, che parimente tutti gli amava né sapeva esso medesimo eleggere a quale più tosto lasciar lo volesse, pensò, avendolo a ciascun promesso, di volergli tutti e tre sodisfare: e segretamente a un buon maestro ne fece fare due altri, li quali sì furono simiglianti al primiero, che esso medesimo che fatti gli aveva fare appena conosceva qual si fosse il vero; e venendo a morte, segretamente diede il suo a ciascun de' figliuoli ...
|
Decameron (pagina 21)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Egli, fatto dì chiaro, mostrando di venire di più lontano, aperte le porte, entrò nel castello e ritrovò il suo fante; per che, rivestitosi de' panni suoi che nella valigia erano e volendo montare in sul cavallo del fante, quasi per divino miracolo addivenne che li tre masnadieri che la sera davanti rubato l'aveano, per altro maleficio da lor fatto poco poi appresso presi, furono in quello castel menati; e per confessione da loro medesimi fatta, gli fu restituito il suo cavallo, i panni e i denari, né ne perdé altro che un paio di cintolini de' quali non sapevano i masnadieri che fatto se n'avessero ... Per la qual cosa Rinaldo, Idio e san Giulian ringraziando, montò a cavallo e sano e salvo ritornò a casa sua; e i tre masnadieri il dì seguente andaro a dare de' calci a rovaio ... – 3 Tre giovani male il loro avere spendono, impoveriscono; de' quali un nepote con uno abate accontatosi, tornandosi a casa per disperato, lui truova essere la figliuola del re d'Inghilterra, la quale lui per marito prende e de' suoi zii ogni danno ristora, tornandogli in buono stato ... Ma lasciando stare di quale delle due case si fosse, dico che esso fu ne' suoi tempi ricchissimo cavaliere, e ebbe tre figliuoli, de' quali il primo ebbe nome Lamberto, il secondo Tedaldo e il terzo Agolante, già belli e leggiadri giovani, quantunque il maggiore a diciotto anni non aggiugnesse, quando esso messer Tebaldo ricchissimo venne a morte e loro, sì come a legittimi suoi eredi, ogni suo bene e mobile e stabile lasciò ... Per la qual cosa con quelli, successivamente or l'uno or l'altro a Firenze tornandosi, gran parte delle loro possessioni ricomperarono e molte dell'altre comperar sopra quelle, e presero moglie; e continuamente in Inghilterra prestando, a attendere a' fatti loro un giovane lor nepote, che avea nome Allessandro, mandarono, e essi tutti e tre a Firenze, avendo dimenticato a qual partito gli avesse lo sconcio spendere altra volta recati, non obstante che in famiglia tutti venuti fossero, più che mai strabocchevolmente spendeano e erano sommamente creduti da ogni mercatante, e d'ogni gran quantità di denari ... E mentre così i tre fratelli largamente spendeano e mancando denari accattavano, avendo sempre la speranza ferma in Inghilterra, avvenne che, contra l'oppinion d'ogni uomo, nacque in Inghilterra una guerra tra il re e un suo figliuolo, per la quale tutta l'isola si divise, e chi tenea con l'uno e chi con l'altro; per la qual cosa furono tutte le castella de' baroni tolte a Alessandro, né alcuna altra rendita era che di niente gli rispondesse ... E sperandosi che di giorno in giorno tra 'l figliuolo e 'l padre dovesse esser pace, e per conseguente ogni cosa restituita a Alessandro, e merito e capitale, Alessandro dell'isola non si partiva, e i tre fratelli che in Firenze erano in niuna cosa le loro spese grandissime limitavano, ogni giorno più accattando ...
|
Decameron (pagina 77)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 3 Tre giovani amano tre sorelle e con loro si fuggono in Creti: la maggiore per gelosia il suo amante uccide; la seconda concedendosi al duca di Creti scampa da morte la prima, l'amante della quale l' uccide e con la prima si fugge; ènne incolpato il terzo amante con la terza sirocchia e presi il confessano; e per tema di morire con moneta la guardia corrompono e fuggonsi poveri a Rodi; e in povertà quivi muoiono ... –La Lauretta ridendo disse:–Troppo siete contro agli amanti crudele, se pur malvagio fine disiderate di loro; e io, per ubidirvi, ne racconterò una di tre li quali igualmente mal capitarono, poco de' loro amori essendo goduti ... Laonde, veggendoci naturalmente a ciò inchinevoli, e appresso raguardato come la nostra mansuetudine e benignità sia di gran riposo e di piacere agli uomini co' quali a costumare abbiamo, e così l'ira e il furore essere di gran noia e di pericolo, acciò che da quella con più forte petto ci guardiamo l'amor di tre giovani e d'altrettante donne, come di sopra dissi, per l'ira d'una di loro di felice essere divenuti infelicissimi intendo con la mia novella mostrarvi ... Marsilia, sì come voi sapete, è in Provenza sopra la marina posta, antica e nobilissima città, e già fu di ricchi uomini e di gran mercatanti più copiosa che oggi non si vede; tra' quali ne fu un chiamato N'Arnald Civada, uomo di nazione infima ma di chiara fede e leal mercatante, senza misura di possessioni e di denari ricco, il quale d'una sua donna avea più figliuoli, de' qua tre n'erano femine e eran di tempo maggiori che gli altri che maschi erano ... Voi siete ricchissimi giovani, quello che non sono io: dove voi vogliate recare le vostre ricchezze in uno e me fare terzo posseditore con voi insieme di quelle e diliberare in che parte del mondo noi vogliamo andare a vivere in lieta vita con quelle, senza alcun fallo mi dà il cuor di fare che le tre sorelle, con gran parte di quello del padre loro, con essonoi dove noi andar ne vorremo ne verranno; e quivi ciascun con la sua, a guisa di tre fratelli, viver potremo li più contenti uomini che altri che al mondo sieno ...
|
Decameron (pagina 159)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per che un dì dolendosene, e essendo a ciò sopravenuto un lor compagno che aveva nome Nello, dipintore, diliberar tutti e tre di dover trovar modo da ugnersi il grifo alle spese di Calandrino ... Io ti farò fare una certa bevanda stillata molto buona e molto piacevole a bere, che in tre mattine risolverà ogni cosa, e rimarrai più sano che pesce; ma farai che tu sii poscia savio e più non incappi in queste sciocchezze ... Ora ci bisogna per quella acqua tre paia di buon capponi e grossi, e per altre cose che bisognano darai a un di costoro cinque lire di piccioli, che le comperi, e fara'mi ogni cosa recare alla bottega; e io al nome di Dio domattina ti manderò di quel beveraggio stillato, e comincera'ne a bere un buon bicchier grande per volta ... ” Calandrino, udito questo, disse: “Maestro mio, ciò siane in voi”; e date cinque lire a Bruno e denari per tre paia di capponi, il pregò che in suo servigio in queste cose durasse fatica ... Calandrino bevé tre mattine della chiarea; e il medico venne da lui, e i suoi compagni, e toccatogli il polso gli disse: “Calandrino, tu se' guerito senza fallo; e però sicuramente oggimai va a fare ogni tuo fatto, né per questo star più in casa ... ” Calandrino lieto, levatosi, s'andò a fare i fatti suoi, lodando molto, ovunque con persona a parlar s'avveniva, la bella cura che di lui il maestro Simone aveva fatta, d'averlo fatto in tre dì senza alcuna pena spregnare; e Bruno e Buffalmacco e Nello rimaser contenti d'aver con ingegni saputa schernire l'avarizia di Calandrino, quantunque monna Tessa, avvedendosene, molto col marito ne brontolasse ...
|
Decameron (pagina 184)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... adagiarono; e messer Torello i tre gentili uomini menò alle camere per loro apparecchiate, dove gli fece scalzare e rinfrescare alquanto con freschissimi vini e in ragionamenti piacevoli infino all'ora di poter cenare gli ritenne ... Finito il mangiare e le tavole levate, avendo alquanto d'alte cose parlato, essendo il caldo grande, come a messer Torel piacque, i gentili uomini di Pavia tutti s'andarono a riposare; e esso con li suoi tre rimase, e con loro in una camera entratosene, acciò che niuna sua cara cosa rimanesse che essi veduta non avessero, quivi si fece la sua valente donna chiamare ... ” E fattesi venire per ciascuno due paia di robe, l'un foderato di drappo e l'altro di vaio, non miga cittadine né da mercatanti ma da signore, e tre giubbe di zendado e pannilini, disse: “Prendete queste: io ho delle robe il mio signore vestito con voi: l'altre cose, considerando che voi siate alle vostre donne lontani e la lunghezza del cammin fatto e quella di quel che è a fare e che i mercatanti son netti e dilicati uomini, ancor che elle vaglian poco, vi potranno esser care ... E quando tempo fu, andatisi a riposare, come il giorno venne sù si levarono e trovarono in luogo de' loro ronzini stanchi tre grossi pallafreni e buoni, e similmente nuovi cavalli e forti alli lor famigliari; la qual cosa veggendo il Saladino, rivolto a' suoi compagni disse: “Io giuro a Dio che più compiuto uomo né più cortese né più avveduto di costui non fu mai; e se li re cristiani son così fatti re verso di sé chente costui è cavaliere, al soldano di Babilonia non ha luogo l'aspettarne pure un, non che tanti, per addosso andargliene, veggiam che s'apparecchiano!”; ma sappiendo che il rinunziargli non avrebbe luogo, assai cortesemente ringraziandolne montarono a cavallo ...
|
La divina commedia (pagina 7)
di Dante Alighieri (estratti)
... "Figliuol mio, dentro da cotesti sassi",
cominciò poi a dir, "son tre cerchietti
di grado in grado, come que' che lassi ... Di vïolenti il primo cerchio è tutto;
ma perché si fa forza a tre persone,
in tre gironi è distinto e costrutto ... Ed elli a me "Perché tanto delira",
disse "lo 'ngegno tuo da quel che sòle?
o ver la mente dove altrove mira?
Non ti rimembra di quelle parole
con le quai la tua Etica pertratta
le tre disposizion che 'l ciel non vole,
incontenenza, malizia e la matta
bestialitade? e come incontenenza
men Dio offende e men biasimo accatta?
Se tu riguardi ben questa sentenza,
e rechiti a la mente chi son quelli
che sù di fuor sostegnon penitenza,
tu vedrai ben perché da questi felli
sien dipartiti, e perché men crucciata
la divina vendetta li martelli" ...
|
La divina commedia (pagina 23)
di Dante Alighieri (estratti)
... Oh quanto parve a me gran maraviglia
quand'io vidi tre facce a la sua testa!
L'una dinanzi, e quella era vermiglia;
l'altr'eran due, che s'aggiugnieno a questa
sovresso 'l mezzo di ciascuna spalla,
e sé giugnieno al loco de la cresta:
e la destra parea tra bianca e gialla;
la sinistra a vedere era tal, quali
vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla ... Non avean penne, ma di vispistrello
era lor modo; e quelle svolazzava,
sì che tre venti si movean da ello:
quindi Cocito tutto s'aggelava ... Con sei occhi piangëa, e per tre menti
gocciava 'l pianto e sanguinosa bava ... Da ogne bocca dirompea co' denti
un peccatore, a guisa di maciulla,
sì che tre ne facea così dolenti ...
|
La divina commedia (pagina 28)
di Dante Alighieri (estratti)
... Quivi sto io coi pargoli innocenti
dai denti morsi de la morte avante
che fosser da l'umana colpa essenti;
quivi sto io con quei che le tre sante
virtù non si vestiro, e sanza vizio
conobber l'altre e seguir tutte quante ... Solo tre passi credo ch'i' scendesse,
e fui di sotto, e vidi un che mirava
pur me, come conoscer mi volesse ... E io a lui: "A quelle tre facelle
di che 'l polo di qua tutto quanto arde" ...
|
La divina commedia (pagina 29)
di Dante Alighieri (estratti)
... Noi ci appressammo, ed eravamo in parte
che là dove pareami prima rotto,
pur come un fesso che muro diparte,
vidi una porta, e tre gradi di sotto
per gire ad essa, di color diversi,
e un portier ch'ancor non facea motto ... Per li tre gradi sù di buona voglia
mi trasse il duca mio, dicendo: "Chiedi
umilemente che 'l serrame scioglia" ... Divoto mi gittai a' santi piedi;
misericordia chiesi e ch'el m'aprisse,
ma tre volte nel petto pria mi diedi ...
|
La divina commedia (pagina 43)
di Dante Alighieri (estratti)
... Esso tendeva in sù l'una e l'altra ale
tra la mezzana e le tre e tre liste,
sì ch'a nulla, fendendo, facea male ... Tre donne in giro da la destra rota
venian danzando; l'una tanto rossa
ch'a pena fora dentro al foco nota;
l'altr'era come se le carni e l'ossa
fossero state di smeraldo fatte;
la terza parea neve testé mossa;
e or parëan da la bianca tratte,
or da la rossa; e dal canto di questa
l'altre toglien l'andare e tarde e ratte ... Da la sinistra quattro facean festa,
in porpore vestite, dietro al modo
d'una di lor ch'avea tre occhi in testa ... XXX Quando il settentrïon del primo cielo,
che né occaso mai seppe né orto
né d'altra nebbia che di colpa velo,
e che faceva lì ciascun accorto
di suo dover, come 'l più basso face
qual temon gira per venire a porto,
fermo s'affisse: la gente verace,
venuta prima tra 'l grifone ed esso,
al carro volse sé come a sua pace;
e un di loro, quasi da ciel messo,
"Veni, sponsa, de Libano" cantando
gridò tre volte, e tutti li altri appresso ...
|
La divina commedia (pagina 45)
di Dante Alighieri (estratti)
... Merrenti a li occhi suoi; ma nel giocondo
lume ch'è dentro aguzzeranno i tuoi
le tre di là, che miran più profondo" ... Mentre che piena di stupore e lieta
l'anima mia gustava di quel cibo
che, saziando di sé, di sé asseta,
sé dimostrando di più alto tribo
ne li atti, l'altre tre si fero avanti,
danzando al loro angelico caribo ... Forse in tre voli tanto spazio prese
disfrenata saetta, quanto eramo
rimossi, quando Bëatrice scese ...
|
La divina commedia (pagina 69)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ne la profonda e chiara sussistenza
de l'alto lume parvermi tre giri
di tre colori e d'una contenenza;
e l'un da l'altro come iri da iri
parea reflesso, e 'l terzo parea foco
che quinci e quindi igualmente si spiri ...
|
Fermo e Lucia (pagina 30)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... I nostri tre fuggitivi camminarono qualche tempo in silenzio, dietro il loro picciolo guidatore, il quale superbo di andar così di notte, per un affare, come un uomo, superbo di essere nella brigata, quello che dava consiglio, che avvisava al da farsi, che rincorava, che aveva la mente più riposata, guardava attentamente la via, scegliendo i tratti più brevi, e i più fuor di mano, e rivolgendosi alle rivolte con aria d'importanza, a dire: «per di qua» ... Avevano fatto un terzo circa della via, ed erano lontani dal paese, tanto che guardando indietro non si vedevano più i radi lumi delle lucerne che le donne sporgevano dalle finestre ponendovi la mano sopra di traverso per non esser vedute e per mandar la luce sulla via per dove tornavano a casa gli uomini a subire un interrogatorio: e nessuno dei tre aveva ancora avuto animo di comunicare agli altri i pensieri che lo agitavano: s'udiva solo di tempo in tempo Agnese sclamare: – poveri morti benedetti, ajutateci –, Lucia invocare la Vergine, e Fermo mormorare qualche esclamazione di sdegno ... Le parole di Agnese furono il principio d'una conversazione generale: addomesticati già un poco alla loro nuova e inaspettata situazione, si posero tutti e tre a favellar sotto voce (il che spiacque assai a Menico, al quale pareva pure di meritar fiducia dopo la sua impresa) a favellare dell'accaduto e di quello che poteva soprastare ... Quando egli vide che con Menico v'erano i tre che egli dubbiosamente aspettava, disse a bassa voce: «Dio sia benedetto: siete fuori di pericolo,» e gli fece entrare ...
|
Fior di passione (pagina 25)
di Matilde Serao (estratti)
... Nell'ambiente caldo e bruno, si calmavano gli echi dei tre amori, così profondamente diversi fra loro ... Eppure era lo stesso uomo che le amava tutt'e tre ... Finalmente l'opera veniva alla luce, dopo tre o quattro giorni, tre o quattro notti passate nel ...
|
I nuovi tartufi (pagina 12)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Tre di loro esaminarono poco, interrogarono meno, e manifestarono tre diverse opinioni; il quarto, mio amico, vecchio ed esperto, indagò molto e parlò breve:—"Questa donna muore avvelenata!"—Ebbe del visionario, del pazzo e dello ignorante, e fu licenziato: rimasero gli altri che, infierendo il male con spaventevole rapidità, ordinarono i sacramenti ... La sera verso l'ora del De profundis il Presidente arriva affannato alla Parrocchia, e: "Presto, Don Geronimo, presto accorrete," diceva al Parroco da lontano;—"la poverina si muore; venga a confessarla, e porti seco la pisside e la borsa dell'olio santo…" Ma Don Geronimo, che pativa di gotte, sì era già posto a giacere; nonostante balzò subito seduto sopra il letto, e siccome in quel moto sentì certe trafitte che gli fecero vedere tre soli, pensò tra sè: "Oh benedetta! poteva morire qualche ora prima:"—e subito riprese:—"o piuttosto molte ore… ... I tre sacramenti rimasero a terra ...
|
Il benefattore (pagina 4)
di Luigi Capuana (estratti)
... Siamo curiosi noi! Don Liddu, per esempio, si è ingrassato a spese dell'inglese tre anni ... Ed ora che vede sfuggirsi questa mammella succhiata tre anni comodamente, Don Liddu piange e si strappa i capelli ... Le signore Kyllea erano arrivate nel pomeriggio del giovedì, e il Sindaco si era creduto in dovere di farsi trovare davanti al cancello per dar loro il saluto del paese di cui diventavano, più che ospiti, cittadine, e presentar loro tre bei mazzi di fiori ... Appena le carrozze, condotte dal signor Kyllea alla stazione di Valsavoia, comparvero dallo svolto dello stradone, i tre si avviarono ad incontrarle, impacciati dall'idea di doversi presentare a signore che forse non sapevano una parola d'italiano, come essi ignoravano l'inglese ... Il cancello era già aperto, e le tre carrozze presero la salita, a gara, tra allegri scoppi di fruste e tintinnìo di sonagli ... E il canonico, buttate sul tavolino le carte, si levò da sedere per rimettersi il mantello e il cappello a tre punte posati sur una seggiola in un angolo ...
|
Il ponte del Paradiso (pagina 55)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Al conte Aldini, che era rimasto ancora qualche minuto, la donna forte trovò il modo di dire in disparte: — Ci si vede domani? L'aspetteremo alle tre, io e babbo ... Figùrati se a questi danni morali non avrà trovato il rimedio! Quell'uomo liquida, come dite voi altri banchieri, liquida i suoi interessi in due o tre settimane, e buona notte a chi resta ... — Non uscire quest'oggi, quando avrai fatto colazione; o almeno sii qui per le tre, facendo in modo che la mamma sia fuori con Federigo ... Ho detto iersera al conte Aldini che lo avremmo aspettato quest'oggi alle tre ... Alle undici, come aveva promesso di fare, il signor Anselmo uscì, e stette fuori appena un tre quarti d'ora; di guisa che la colazione non fu neanche ritardata ...
|
Il ponte del Paradiso (pagina 62)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Per quelle stesse ragioni fece buon viso alla contessa Galier, troppo tenera amica, che omai vedeva volentieri come il fumo negli occhi; e senza uno sforzo così grande che per verità non era il caso, trattandosi di gentili cavalieri, accolse per due o tre mercoledì alla fila i Lunardi, i Gregoretti, i Ruggeri, i Telemachi, i maestri di musica, tutta la sua piccola corte, a cui fece perfino la grazia di mostrarsi una sera a teatro tutta sfavillante di gioia e di gioie, con quel suo diadema della farfalla adamantina che sfuggiva alle fauci del serpe insidioso, tutto smeraldi, crisòliti e rubini ... Che si canzona? Mandare in pezzi quel gentil parapetto dai tre pilastrini istoriati, dai due rosoni traforati con tanta maestria di scalpello elegante! Quel terrazzino era un capolavoro di scultura quattrocentesca, innestato sopra un'architettura di tre secoli più antica ... La contessa aspetta ora il fratello, che in tre anni di assenza dovrebbe aver finito il suo giro del globo ... Così potesse lei comprar Torrechiara, per farci una serie di restauri, degni di Pier Maria De' Bossi, e di Bianca Pellegrini d'Arluno! Ma già più volte è andata lassù, oltre Langhirano, a visitare la ròcca, intrattenendosi lungamente nella camera d'oro, davanti a quelle file di cuori fiammanti accoppiati, cerchiati di tre corone d'oro per coppia, e accostati dalle due chiare leggende latine dei due nobili amanti del Quattrocento ...
|
La favorita del Mahdi (pagina 14)
di Emilio Salgari (estratti)
... Se tu fosti nei miei panni che faresti? —Assassinerei tutti e tre quei miserabili, rispose il negro senza esitare ... Alle tre dopo il mezzodì giunse ai primi alberi e incontrò il nubiano che veniva in cerca di lui, accompagnato da un beduino avvolto in un gran taub, armato d'una lunga harba (lancia) e munito di una daraga, grande scudo di legno coperto di pelle di elefante ... S'internarono tutti e tre sotto la ...
|
La favorita del Mahdi (pagina 22)
di Emilio Salgari (estratti)
... Subito dopo tre mahari accuratamente bardati vennero condotti vicino a Elenka che esaminava la batteria di una carabina Martini ... Elenka si volse due o tre volte verso le ruine di El-Garch, e le sue labbra s'aprirono ad un sorriso sardonico e quasi compassionevole ... La traversata della foresta del Bahr-el-Abiad si compì felicemente in poco più di tre quarti d'ora ... I tre mahari sostarono un momento presso le ultime palme deleb poi ripresero la celere loro corsa attraverso le pianure, dirigendosi verso Hossanieh i cui tugul apparivano distintamente, inondati dai cocenti raggi del sole che cominciava a discendere all'occaso ...
|
La favorita del Mahdi (pagina 35)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Fathma, disse, fa quello che tu vuoi, ma fra tre giorni tornerò a vederti ... Non temere nulla: prima dei tre giorni sarai libera ... —E allora? —Aspetterò ancora tre ...
|
La favorita del Mahdi (pagina 36)
di Emilio Salgari (estratti)
... Narrò inoltre come il greco avesse intenzione di abbandonare Quetêna fra due o tre giorni in compagnia di Fathma ... —Tu sei e io quindici e tre che siamo noi formiamo una forza di ventiquattro uomini ... —Che possiamo assalire l'abitazione ed espugnarla —È impossibile! —Perchè? —Notis al primo allarme si barricherà in casa e per espugnarla perderemo tre quarti della nostra gente ... —E allora, cosa si farà? Pensa che abbiamo tre giorni soli dinanzi ...
|
La favorita del Mahdi (pagina 53)
di Emilio Salgari (estratti)
... L'ufficiale inglese, compiuta la presentazione, fece subito avanzare tre cavalli bardati che vennero montati da Fathma, Omar e dall'Irlandese ... I tre cavalli partirono alla carriera dirigendosi verso il sud e tenendosi tutti uniti ... —Ditemi, è ancora al campo? —Quando lasciai la tenda Hicks pascià, tre giorni or sono, essa vi entrava ... I tre cavalieri s'inoltrarono nella gola tenendosi lontani dai cespugli ...
|
La favorita del Mahdi (pagina 54)
di Emilio Salgari (estratti)
... Attenti alle imboscate! I tre cavalli si slanciarono nella gola che andava restringendosi a mo' d'imbuto, seminata qua e là da cadaveri di soldati egiziani o d'insorti, imputriditi, spesso mezzo divorati dalle fiere e che mandavano un odore nauseante ... Qui i tre cavalieri arrestarono di colpo i loro cavalli ... I tre cavalli con un ultimo slancio guadagnarono il palmeto prendendo un largo sentiero sul quale scorgevansi, profondamente impresse, le traccie lasciate dalle ruote dei cannoni, e si arrestarono poco dopo dinanzi ad un gruppo di capanne attorno alle quali bivaccavano alcune compagnie di negri d'Etiopia ... I tre viaggiatori balzarono a terra ...
|
La via del rifugio
di Guido Gozzano (estratti)
... Madama Colombina s'affaccia alla finestra con tre colombe in testa: passan tre fanti ... su tre cavalli bianchi: bianca la sella bianca la donzella bianco il palafreno ... Oh quella dolce Madama Colombina protesa alla finestra con tre colombe in testa! Sognare ... Oh quei tre fanti su tre cavalli bianchi: bianca la sella, bianca la donzella! Chi fu l'anima sazia che tolse da un affresco o da un missale il fresco sogno di tanta grazia? A quanti bimbi morti passò di bocca in bocca la bella filastrocca, signora delle sorti? Da trecent'anni, forse, da quattrocento e più si canta questo canto al gioco del cucù ... “Una farfalla!” “Dài! Dài!” — Scendon pel sentiere le tre bimbe leggere come paggetti gai ...
|
Le Grazie (pagina 6)
di Ugo Foscolo (estratti)
... O di clementi Virtù ornamento nella reggia Insubre! Finchè piacque agli Dei, o agl'infelici Cara tutela, e di tre regie grazie Genitrice gentil; bella fra tutte Figlie di regi, e agl'immortali amica! Tutto il cielo t'udia quando al marito Guerreggiante a impedir l'Elba a' nemici Pregavi lenta l'invisibil Parca Che accompagna gli Eroi vaticinando L'inno funereo e l'alto avello e l'armi Più terse e giunti alla quadriga i bianchi Destrieri eterni a correre l'Eliso ... ] Inno Terzo Ad Antonio Canova Pallade Pari al numero lor volino gl'inni Alle vergini sante, armoniosi Del peregrino suono uno e diverso Di tre favelle ... Non de' destrieri nitidi l'amore Li rattenne, non Laa che fra tre monti Ama le cacce e i riti di Diana Nè la maremma Elòa ricca di pesce ...
|
Le femmine puntigliose (pagina 12)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Ultimamente ne ho reso tre tagli per far tre abiti, che mi lusingo sieno qualche cosa di particolare ... ROSAURA Osserva in guardaroba, che vi sono quelle tre pezze di stoffa d'oro; portale qui, e portaci un picciolo tavolino ... BRIGHELLA (col tavolino, e le tre pezze di stoffa, poi parte) ... ROSAURA Quand'è così, per obbedirvi, vi dirò, ch'ella mi costa tre zecchini il braccio ... Ventiquattro braccia, a tre zecchini il braccio ... Tre volte ventiquattro ...
|
Marocco (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Tre suonatori tenevano intorno a sè un altro cerchio più grande di tutti gli altri ... Erano tutti e tre strambi, di statura altissima e curvi dai piedi alla testa come le figurine grottesche che rappresentano la ci maiuscola nei titoli di certi giornali illustrati ... Questi tre sonatori, ravvolti in pochi cenci, stavano stretti l’un all’altro, di fianco, come se fossero legati, e sonando continuamente e disperatamente il medesimo motivo, l’unico forse che sonavano da cinquant’anni, facevano il giro dell’arena ... Era un non so che tra l’andatura e il ballo, certi scatti come della gallina che becca, certi stringimenti di spalle, fatti da tutti e tre con una simultaneità macchinale, e così lontani da una qualunque somiglianza coi movimenti nostri, così nuovi, così bizzarri, che più li osservavo, e più mi davan da pensare, come se esprimessero una idea, o avessero la loro ragione in qualche proprietà caratteristica del popolo arabo, e ci penso ancora sovente ...
|
Marocco (pagina 31)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Nondimeno, i miei tre compagni ed io eravamo già a letto da parecchi minuti, avevamo già spento il lume e cessato di parlare, e nessuno sentiva nulla ... Il Sebù, particolarità da notarsi, segna, dalla parte del settentrione, il confine che i Sultani non oltrepassano mai fuor che in caso di guerra, poichè rimangono a mezzogiorno del fiume le tre città, Fez, Marocco e Mechinez, nelle quali essi soggiornano alternativamente, e la doppia città di Salé-Rabatt, dove passano per recarsi da Fez a Marocco ... Da centinaia d’anni, sultani, pascià, carovane, ambasciate passano il fiume su due carcasse di quella fatta, coi piedi nell’acqua e nella mota, qualche volta con pericolo d’affondare; e quando le carcasse, come segue spessissimo, sono bucate, carovane e ambasciate e pascià e sultani aspettano che i barcaiuoli abbian turati i buchi col fango, o in altro modo, qualche volta per due o tre ore, al sole o sotto la pioggia; e da centinaia d’anni, cavalli, muli e cammelli, per la mancanza d’un pezzo di tavola lungo due metri, rischiano di rompersi le gambe, e se le rompono, saltando dalla sponda nei barconi; e nessuno ha mai pensato a costrurre un ponte di barche, e nessuno ha mai portato sulle sponde un pezzo di tavola lungo due metri, e chi rimprovera a quella gente la mancanza dell’una e dell’altra cosa, è guardato con un’aria di profondo stupore, come se li rimproverasse di non aver fatto un prodigio ... La prima barca facendo due o tre larghi giri per scansare le correnti e i ringorghi, portò all’altra sponda tutti gli italiani ...
|
Marocco (pagina 53)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Ci accompagnarono un ufficiale della scorta, tre fantaccini, tre cavalieri e tre servi ... Il capitano era salito sulla punta più alta; noi tre, più curanti della vita, ci sparpagliammo tra le roccie più basse, e ci perdemmo di vista ...
|
Mattinate napoletane (pagina 3)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Tre tocchi ... Pasquale al Corso, donna Nena abitava da tre anni, nel cortile del monastero, in una stanzuccia rimpetto al pozzo ... Una tossicina stizzosa la coglieva di tanto in tanto, e i colpi della tosse tre, quattro volte rompevano senza eco il silenzio intorno ... Tutte e tre sedettero attorno al braciere; Carmela a mezza seggiola, col paniere della spesa sulle ginocchia, per far presto ...
|
Mattinate napoletane (pagina 8)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Tre giorni, non più ... —Dite voi—piagnucolava Carmela—come avrei potuto fare con tre angioletti attorno? Sono tre bocche, sono ... —E voi l'andate a trovare? —Sono tre settimane che non lo vedo, e questo gli farà piacere ...
|
Nuove storie d'ogni colore (pagina 11)
di Emilio De Marchi (estratti)
... E possa averne ancora tre o quattro… ... Il temporale della notte aveva schiantata una pianta, scassinando con essa la testa d'un arginello, rovesciando tre o quattro mattoni che, caduti nell'alveo, turbavano per un quarto d'oncia la bocca di scarico del canale; un'inezia, ma che rubava qualche secchio d'acqua al fondo dell'Opera pia a tutto beneficio del vicino fondo del marchese Riboni ... Per conseguenza ha fatto benissimo il camparo Bogella a non toccar nulla, ma a riferire subito la cosa al sor Mauro, il fittabile; il quale alla sua volta, non volendo avere de' fastidi col marchese, un litichino di professione, prese la penna e scrisse direttamente all'ingegnere Martozzi dell'ufficio tecnico di amministrazione, avvertendolo che tre mattoni d'un arginello, in causa d'una pianta, eran caduti nella bocca del canale con qualche pregiudizio dei fondi dell'Opera pia ... * * * L'ingegnere Martozzi, da quell'uomo diligente che è, portò la cosa in direzione; ma essendo fuori il cavalier Sermenza, ingegnere capo, e non avendo egli l'autorità di delegare un tecnico perito per una visita sopra luogo, lasciò passare le due feste: e al martedì, quando il cavaliere si lasciò vedere due minuti in ufficio, gli riferì insieme cogli altri affari anche intorno all'oggetto dei tre mattoni caduti nella bocca di scarico in un canale della tenuta d'Arbanello, per la quale (questo era il suo pronome favorito) ne veniva qualche pregiudizio ai fondi dell'Ospedale ... Ed ecco, due o tre giorni dopo d'aver ricevuta la lettera, l'ingegnere Fraschi di ritorno da una visita in Valtellina si presenta pronto come uno schioppo alla direzione come sopra, cerca del cavalier Sermenza, che fa chiamare il Martozzi, il quale stende sul tavolo la carta topografica del fondo d'Arbanello e uno dopo l'altro mettono il dito sull'arginello, che aveva lasciato cascare tre mattoni nell'alveo del canale con pregiudizio della bocca di scarico ... * * * Siccome per Arbanello non c'è comodità di strada ferrata, e l'ingegnere Fraschi non voleva perdere una giornata per tre mattoni caduti nell'alveo, ecc ...
|
Nuove storie d'ogni colore (pagina 12)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Si parlò di cento cose e un poco forse anche dell'arginello e dei tre mattoni caduti nella bocchetta d'acqua; ma si mandò il sopraluogo al dopo pranzo, quando fosse calato un poco il sole, * * * Intanto e mentre il sor Mauro schiacciava il pisolino della digestione, la sora Sofia a cui stava sul cuore la rinnovazione del San Martino, condusse l'ingegnere a vedere i meloni, l'insalata, il pollaio nuovo, la conigliera, il granaio, le stalle, la legnaia e anche più in là, nella beata sicurezza che chi dorme non piglia mosche ... Sermenza, si versò un altro bicchierino di cognac e sugli sgoccioli si ricordarono che c'era da dare un'occhiata all'arginello, di cui sopra, e ai famosi tre mattoni caduti nella bocca di scarico ... Arrivati sul luogo del disastro, l'ingegnere discese un minuto e mentre Mauro girava i cavalli, ficcò gli occhi nell'acqua verdognola dell'arginello, contò i tre mattoni e non potendo lì per lì provvedere a nulla, si limitò a prendere delle note sul taccuino, rimandando lo studio a un altro giorno ... Abbiamo tre oche stupende che hanno bisogno d'essere ammazzate ... E la mima condusse seco anche il buffo della compagnia d'operette che cantava la Gran Via al teatro Pezzana; insomma tra vecchi e giovani e ragazzi furono dodici e ci vollero tre carrozze; e tutti furono addosso come cani e sciacalli alle povere oche della sora Sofia ... Tre oche e una lepre in compagnia di qualche cappone a lesso, con guarnizione di salsiccia e di mortadelle fatte in casa e il tutto irrorato da tre qualità di vini massicci e spessi come la panna, possono non solo far tacere i rimorsi dello stomaco, ma affogare anche quelli di coscienza ... Ho dovuto sudare tre camicie, ma l'ho finalmente persuaso ... Tre per nove fanno ventisette, che cogli interessi vi danno quasi trenta mila lire: trenta mila lire che io faccio guadagnare al bravo sor Mauro in nove anni d'affitto ... —Quando aggiusteremo il conto di quei tre mattoni caduti nella bocchetta d'acqua, saprò il mio dovere, —Per esempio?—domandò l'ingegnere, che il barbéra rendeva mono delicato del solito ...
|
Nuove storie d'ogni colore (pagina 13)
di Emilio De Marchi (estratti)
... A questa raffinatezza di godimenti casalinghi non era ancora arrivata la bella bionda miss Dy, che da tre mesi viaggiava l'Europa in compagnia di sua madre e di miss Tennis sua istitutrice ... Il luogo era bello, sublime, ma da quella sorta di buca non si poteva uscire se non scalando coi piedi e colle mani tre o quattro macigni duri, ostinati, che parevan messi lì a cozzar l'un contro l'altro ... Provò due o tre volte, ma non si arrischiò; finalmente, aiutandosi colle delicate unghiette, potè mettere un piede di qua, l'altro di là, tentare un saltuccio… ma il piedino scivolò in una fratta e vi restò impigliato come dentro una tagliola ... Appoggiato colla schiena alla cancellata dell'orchestra dominava dal suo posto la scena, la platea e tre quarti dei palchetti, dove brillano gli astri più luminosi della bellezza milanese, e di qua durante le battute d'aspetto, i suoi grandi occhi azzurri e sentimentali giravano come due cannocchiali ...
|
Nuove storie d'ogni colore (pagina 25)
di Emilio De Marchi (estratti)
... —L'ho poi trovata la carota quella famosa notte—soggiunse, rivolgendosi al Cavaliere—ma ho dovuto picchiare alla porta di tre erbivendole, finchè ne trovai una più pietosa che me la buttò dalla finestra ... —Ah, ah, oh, oh, eh, eh…—Don Procolo si asciugò gli occhi bagnati col suo fazzolettone turchino, esclamando:—Ah vecchi giovinastri! Quando il Cavaliere potè riprendere il fiato, continuò:—Ciò che oggi mi tiene in pensiero è che il telegramma dello zio Catarro l'ho mandato fin da mezzodì e io aspettavo Battistone non più tardi delle tre ... Ma in quel momento entrò l'Erminia e i tre vecchi giovinastri si schierarono in fila come i soldati ...
|
Ricordi di Parigi (pagina 32)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Dopo due o tre mesi di questo studio, mi sono impadronito di quella maniera di vita: la vedo, la sento, la vivo nella mia testa, per modo che son sicuro di dare il mio romanzo il colore e il profumo proprio di quel mondo ... Passano due, tre, quattro giorni ... Scrivo ogni giorno quel tanto; tre pagine di stampa; non una riga di più, e la mattina solamente ... Questi tre soli fatti mi bastavano; il rimanente era tutto trovato, preparato, e come già scritto per disteso nella mia mente ...
|
Rinaldo (pagina 39)
di Torquato Tasso (estratti)
... Tre volte ai regni de la bianca Aurora, tre volte gli occhi a l'occidente volse, ed altre tante in sacri detti ancora la sacra lingua mormorando sciolse; alcune erbe non men sparse tre volte, che nel sen de la terra avea raccolte ... 75 Né stella che risplenda a mezzo giorno, o ch'aggia a notte i crin di sangue aspersi, né ciel ch'appaia di tre soli adorno, né ruggiada che rossa indi si versi, né l'eclipsar di quel che suolsi intorno scuoter l'ombre e mostrar color diversi, recaro altrui giamai tal maraviglia, qualor ciascun del novo incanto piglia ...
|
Sodoma e Gomorra (pagina 17)
di Docteur Jaf (estratti)
... Il termine di tribade si trova riportato in tutti i penitenziali, così in quello di Angers al X secolo indicava tre anni di penitenza alle tribadi (mulier cum altera fornicans) ... Esistevano perfino statuti, sotto la garenzia dei anali si operavano le nuove ammissioni; l'affiliazione contava tre categorie: le promotrici, le postulanti, le iniziate ... Prima che la postulante fosse ammessa ai segreti dell'ordine, doveva subire una prova per tre giorni di seguito ...
|
Storia di un'anima (pagina 39)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Nel porto si stringe la gran famiglia: le prore sono, per così dire, i volti, le poppe danno il nome di battesimo, l'alberatura di tre, di due tronconi, segna la casta e l'anima è giù nella pancia ... S'io fossi il cintrago, il banditore medioevale di Genova, da ogni legno che venisse di Sardegna con sale, ne riscoterei mine tre: e mine tre o mine una di grano da ogni legno che tornasse di Corsica, oppure de Maritima et Romania ... Al Duomo, ricordato anche da Fazio degli Uberti per li porfidi et marmi orientali, non vi so dire gli archi acuti, coi fasci di colonnine, gli ornati a mosaico, le zone, la simbolica cristiana orfica, le tre navi, le sedici colonne di breccia africana coi piedestalli di basalto, il coro, il presbiterio, la cupola, la tribuna… ... Imbocco la tromba d'oro, squillo tre volte tre, e proclamo a tutti i venti ...
|
Storia di un'anima (pagina 54)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... 1803, dell'ultimo di quei laboriosissimi monaci agricoltori: si va all'Ospizio di Graglia, di cui ciarleremo più sotto: ai due Occhieppo: al villaggio di Graglia: al castello di Gaglianico, donato nel 1152 da Federigo imperatore al vescovo Uguccione, il fondatore di Biella-Piazzo: al castello di Moncavallo: alla vetta del Bricco e al castello di Ternengo, a Pettinengo, a Mosso: ad Andorno, a Sagliano-Micca, all'Ospizio di san Giovanni, pei quali luoghi prometto tre ciarle: si va alla Colma d'Andorno, ai tre Turlo, alla Bocchetta della Sessera: a Tolegno; alle castella di Perrione, di Verrone, di Valdengo, di Perretto, di Castellengo, di Repolo, di Masino, d'Azeglio… Volete altro? Non finirei più: e vi dico che queste sono tutte scorse bellissime che soddisfano tutti i gusti ... L'Ospizio ha una facciata greggia, con un piccolo corpo avanzato nel mezzo, cioè due loggiati sovrapposti a tre archi, e un terrazzo al sommo: su un fianco i mattoni addentellati promettono la continuazione dell'edificio: dall'interno s'alza una cupola di 38 metri, a foggia di un torrione ... L'odore delle bistecche sale su ai tre corridoi dei tre piani, ove s'allineano gli usci delle camere ospitali ...
|
Storia di un'anima (pagina 56)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Fumano le allegre gole degli alti camini e rumoreggiano gli opifici con gagliarda festa di lavoro: consoliamoci, questa è Italia! L'Ospizio è un luogo tranquillissimo, romito, senza sfoggio d'architetture, poggiato tra il verde; Nessuna severità: ci si potrebbe arrivare con sei cavalli! Tre casette con portici tozzi, una quarta a quattro piani, un altro fabbricato, chiudono per tre lati una piazza colla fontana, un terrazzone da cui la vista signoreggia giù per la vallea ... Gressoney Saint-Jean, quantunque distante un tre ore dai ghiacciai, è molto conosciuta nel mondo alpinistico ...
|
Storia di un'anima (pagina 63)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Il cortiletto in cui entriamo, seguendo il giro dell'antico colonnato, ha l'aria tranquilla, rassegnata direi, di un passato che è scorso in pace, e in pace sopporta l'obblìo; due o tre archi: quattro finestre; due gelsi; dei rottami; un portico ... La chiesa è a tre navate, che, colle colonne informi, coi capitelli vari e tozzi e frammisti, coi grafiti, affermano la impotenza artistica delle prime costruzioni; il campanile s'alza davanti all'altare maggiore; una tavola bellissima rappresenta il Rinascimento—Sant'Egidio; gli altri arredi e la sacrilega imbiancatura suggeriscono alla serva guida la sapiente esclamazione:—Tutti dicono che è una bella chiesa! Ma sì, se fosse nuova! se… Io non sono architetto e studioso per analizzare i particolari; mi lascio vincere dall'insieme, che è severo, raccolto, pieno di poesia storica e religiosa ... C'è un portico finalmente, dove il sole scalda ogni minima ragnatela, e ogni fuscello di paglia; c'è una cucina oscura con una scodella di latte, una facciata di castello, una gran botte, e uno, due, tre, quattro grappoli d'uva ... C'era posto per due, per tre no ...
|
|