Libri torre
Libri su torre, con la parola torre
Confessioni di un Italiano (pagina 59)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Domandò a Marchetto, ed ai servi, se tutte le porte fossero serrate; indi chiese al cavallante se avesse veduto le due Cernide prima di scappare dalla torre ... Eravi giunto proprio nel momento che la torre veniva occupata per sorpresa da quattro bravacci; ond'egli, sgominato prima assai facilmente gli ubbriachi che armeggiavano sulla piazza e nell'osteria, si mise a guadar la fossa con parecchi de' suoi ... Con qualche fatica guadagnarono l'altra riva senzaché coloro che aveano occupato la torre si dessero cura di ributtarli, intesi com'erano a scassinar gangheri e serrature per penetrare nell'archivio ... E poi dopo qualche schioppettata, scambiatasi così tra il chiaroscuro più per braveria che per bisogno, i quattro malandrini erano venuti nelle sue mani; e li teneva guardati nella stessa torre ove s'erano introdotti con sì sfacciata sceleraggine ...
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Decameron (pagina 79)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per la qual confessione costoro meritamente della morte temendo, con grande ingegno coloro che gli guardavano corruppero, dando loro una certa quantità di denari li quali nella lor casa nascosti per li casi oportuni guardavano: e con le guardie insieme, senza avere spazio di potere alcuna lor cosa torre, sopra una barca montati di notte se ne fuggirono a Rodi, dove in povertà e in miseria vissero non gran tempo ... – 4 Gerbino, contra la fede data dal re Guglielmo suo avolo, combatte una nave del re di Tunisi per torre una sua figliuola; la quale uccisa da quegli che sù v'erano, loro uccide, e a lui è poi tagliata la testa ... Similmente il Gerbino, questo maritaggio sentendo, senza misura ne viveva dolente e seco spesso pensava, se modo veder potesse, di volerla torre per forza se avvenisse che per mare a marito n'andasse ...
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Decameron (pagina 144)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La donna, montata in su la torre e a tramontana rivolta, cominciò a dir le parole datele dallo scolare; il quale, poco appresso nella torricella entrato, chetamente a poco a poco levò quella scala che saliva in sul battuto dove la donna era e appresso aspettò quello che ella dovesse dire e fare ... ” E perché il giorno quivi non la cogliesse cominciò a volere smontar della torre, ma ella trovò non esservi la scala ... Allora, quasi come se il mondo sotto i piedi venuto le fosse meno, le fuggì l'animo e vinta cadde sopra il battuto della torre ... Ahi misera te, che a un'ora avrai perduto il male amato giovane e il tuo onore!” E dopo queste venne in tanto dolore, che quasi fu per gittarsi della torre in terra ... Ma essendosi già levato il sole e ella alquanto più dall'una delle parti più al muro accostatosi della torre, guardando se alcun fanciullo quivi con le bestie s'accostasse cui essa potesse mandare per la sua fante, avvenne che lo scolare, avendo a piè d'un cespuglio dormito alquanto, destandosi la vide e ella lui; alla quale lo scolar disse: “Buon dì, madonna: sono ancora venute le damigelle?” La donna, vedendolo e udendolo, rincominciò a piagner forte e pregollo che nella torre venisse, acciò che essa potesse parlargli ...
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Decameron (pagina 146)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Lo scolare, della torre uscito, comandò al fante suo che di quindi non si partisse anzi vi stesse vicino e a suo poter guardasse che alcuno non v'intrasse dentro infino a tanto che egli tornato fosse: e questo detto, se n'andò a casa del suo amico e quivi a grande agio desinò e appresso, quando ora gli parve, s'andò a dormire ... La donna, sopra la torre rimasa, quantunque da sciocca speranza un poco riconfortata fosse, pure oltre misura dolente si dirizzò a sedere e a quella parte del muro dove un poco d'ombra era s'accostò, e cominciò accompagnata da amarissimi pensieri a aspettare: e ora pensando e ora piagnendo, e ora sperando e or disperando della tornata dello scolar co' panni, e d'un pensiero in altro saltando, sì come quella che dal dolore era vinta e che niente la notte passata aveva dormito, s'adormentò ... E il battuto della torre era fervente tanto, che ella né co' piè né con altro vi poteva trovar luogo: per che, senza star ferma, or qua or là si tramutava piagnendo ... E così dimorando costei, senza consiglio alcuno o speranza, più la morte aspettando che altro, essendo già la mezza nona passata, lo scolare, da dormir levatosi e della sua donna ricordandosi, per vedere che di lei fosse se ne tornò alla torre e il suo fante che ancora era digiuno ne mandò a mangiare; il quale avendo la donna sentito, debole e della grave noia angosciosa, venne sopra la cateratta e postasi a sedere piangendo cominciò a dire: “Rinieri, ben ti se' oltre misura vendico, ché, se io feci te nella mia corte di notte agghiacciare, tu hai me di giorno sopra questa torre fatta arrostire, anzi ardere, e oltre a ciò di fame e di sete morire: per che io ti priego per solo Idio che qua sù salghi e, poi che a me non soffera il cuore di dare a me stessa la morte, dallami tu, ché io la disidero più che altra cosa, tanto e tale è il tormento che io sento ...
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L'amore che torna (pagina 10)
di Guido da Verona (estratti)
... — Non è una partenza, via! Dovrò solo andare per qualche giorno a Torre Guelfa ... — Mi scriverai da Torre Guelfa? Le sue parole furon piane come un alito ... Voi conoscete la mia tenuta di Monte San Biagio, presso Torre Guelfa? — Di vista, signor conte ... Entro la settimana io partirò da Roma per Torre Guelfa ...
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L'amore che torna (pagina 22)
di Guido da Verona (estratti)
... Ogni mattina, con una puntualità irritante, giungeva a Torre Guelfa il procaccia, portando una lettera di Edoarda, e tutti i giorni, alla stessa ora, con lo stesso tono di voce, Marta, la figlia di Lazzaro, battendo all'uscio della nostra camera mi annunziava dalla soglia: — Una lettera per il signore ... Frattanto, per giustificare il mio lungo soggiorno a Torre Guelfa, avevo intessuta una storia così complessa di menzogne, ch'io stesso non mi raccapezzavo più ... Lo pregavo inoltre di non ritogliermi l'aiuto promesso, ed anzi di venire a Torre Guelfa, onde potessimo concertare insieme un piano definitivo ... Torre Guelfa, la rocca dei Materdomini, difesa un tempo con molta rupe e molto ferro, non era più che una confortevole casa di campagna, sorgente in mezzo a prospere fattorie, sovra un alto colle, presso le cascatelle del fiume ...
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L'amore che torna (pagina 24)
di Guido da Verona (estratti)
... Poi comparve, tra i due canali di Torre Sant'Anastasia e di Torre Canneto, il paludoso eremitico lago di Fondi, memore delle materne Pontine, e dietro il lago vedevamo le gole selvose delle montagne addossarsi, per scendere parallelamente incontro al mare ... Poi, d'improvviso, in alto, la torre di Torre Guelfa nel cielo, e finalmente l'ultima salita, il cancello, il giardino, la grande casa con le finestre illuminate, quella ragazza con un grembiule bianco, ferma su la scalinata, e poco dopo Lazzaro che sopraggiungeva coi nostri bauli ...
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L'amore che torna (pagina 25)
di Guido da Verona (estratti)
... E finalmente la Torre del Canneto, la Torre dell'Epitaffio, la Torre dei Confini, il villaggio di Monte San Biagio, e di fronte, con la vetta in gloria per un'apoteosi di sole, unica, possente, splendida, la Montagna delle Fate ... — Guardate: Torre Guelfa è là! III Elena, semivestita, versava gocce d'essenza di rosa nei catini pieni; poi si passava il pettine nei capelli sciolti, e andava, trascinando le pianelle, a comporre in leggiadrissime gale i nastri delle biancherie che aveva preparate sul letto ...
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L'amore che torna (pagina 34)
di Guido da Verona (estratti)
... Le sere si fecero fredde, i grossi tizzoni arsero scoppiettando nel grande camino di Torre Guelfa, ove s'erano scaldati pigramente, nelle serate cupe del Medio Evo, i miei padri lontani ... Le mie scarse rendite eran quasi del tutto assorbite dagli interessi di alcuni debiti gravosi, ed esaurito il credito, non mi rimaneva che vender Torre Guelfa con le campagne circostanti, e contentarmi di una meschinissima vita ... No, questo mai! Piuttosto morirvi, su quel lembo di terra ch'era stato un feudo immenso, e non vedere altra gente all'ombra di quella vecchia Torre, dove, dal culmine, si guardava il mare ... Invece quanta cenere, quanto inutile spreco! E rivedevo le mie terre, cento volte più vaste che non si possa con uno sguardo abbracciare, pezzo a pezzo vendute, o cadute in possesso dell'usuraio, che ora, quasi per insidiarmi fin nell'ultimo riparo, stendeva la mano rapace su le campagne intorno a Torre Guelfa, pronto forse un giorno a cacciarmi dal mio tetto, per condurre la sua vita opulenta e laida in quel feudo che aveva la sua storia scritta a lettere d'oro nelle cronache di Roma ... Avevo ancora una fede cieca nella clemenza della fortuna, e partendo guardavo con occhi sereni, su la torre di Torre Guelfa, il bel motto scolpito nello scudo ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 49)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... La Lorelei, impietosita da quei sospiretti, le recava in dono e le piantava in giardino la svelta vecchia torre all'ombra della quale era nata, la Torre di città ... Seguiva la desolazione dei cittadini per la scomparsa della loro Torre ... Maironi usciva sul bianco quadrato con la sciarpa da sindaco, nell'atto di andar cercando, con una lanterna in mano, la Torre ... Si vide l'arresto di un noto signore altissimo sospettato di aver inghiottito la Torre, lo svenire di un altro signore erudito che aveva pubblicato una Biografia documentata della Torre di città, il suicidio di alcuni patrizi amici di Carlino che saltavano capofitti nel profondo buco aperto al posto del patrio monumento ... Anche la Lorelei era una bella signora di Rolandseck, accasata nella città della Torre ... Le fate congiuravano nel palazzo della janua clara e con incantesimi riportavano la Torre dal Reno a casa, conducevano la giovine sposa e lo sposo a dimorarvi presso, facevan prigione la Lorelei e graziosamente l'assumevano a loro compagna e sorella ... Il racconto e lo spettacolo finivano con un frenetico ballo pubblico intorno alla Torre rimessa in posto ... L'orchestrina intuonò un'aria popolare locale allargandone il tempo a segno di renderla solenne, non riconoscibile a prima vista; e sul quadrato uscì la immagine di Carlino stesso, inclinata verso il pubblico in atto di riverenza, con le braccia conserte e una piccola Torre stretta sul cuore ...
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Storia di un'anima (pagina 66)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Incominciamo da serii: Altezza della torre, piedi 57 ... Come fosse adesso! Voglio rammentarmi la torre della chiesa e il cimitero ... Quei bugigattoli, quelle scalucce di legno dagli incerti gradini, quel buio, quegli uscioli, per cui solitamente si deve passare per giungere alla torre, mi piacciono in modo strano; e poi quelle funi che pendono giù, o sfilacciate, o giù conducendo l'unto dagli ordigni dell'orologio!—E tic-toc-toc: dall'alto l'inesorabile tempo ci grava sul capo ... A Chiaravalle la torre che sovrasta alla cupola ottagona offre tutte le emozioni che voglio ... Al tetto c'è un ballatoio: e da questo una scala a piuoli al primo giro d'archi della torre; e da una colonnina di questo un'altra scala a un'altra colonnina del secondo giro, e via e via; ma sui piuoli tarlati il piede si poggia con precauzione, e gli staggi sono un po' zoppi ... Con un movimento spontaneo si dà uno sguardo all'insù; le proporzioni della muraglia, della torre, si allungano sul cielo, e là, in cima, ci pare sia restato qualcosa di noi: qui basso siamo vuoti e melanconici: un che inspiegabile signoreggia tacito intorno a noi, e noi subiamo una pace per gli occhi, per le orecchie, per la bocca, un'aria morta ci involve, entra in noi, esce: ci pare di dormire da lungo tempo, o di svegliarci con altri sensi diversi dai nostri ...
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