Libri tenda

Libri su tenda, con la parola tenda

La favorita del Mahdi (pagina 15)
di Emilio Salgari (estratti)

... Essi inviarono al greco un saluto e si recarono a baciargli la mano a lo condussero nella tenda del loro capo, che era più elevata e più vasta delle altre ... Sceicco e greco si guardarono per alcuni istanti in silenzio, con reciproca curiosità, poi il primo fece cenno al secondo di accomodarsi su di un tappeto, il migliore che si trovasse nella tenda ... Questa sera mando uno dei miei uomini alla tenda del tuo rivale, anzi ci andrò io in persona, e lo avviso che la sua amante lo desidera ... Il nubiano, che fumava sul limitare della tenda fu pronto ad accorrere alla chiamata del padrone ...
La favorita del Mahdi (pagina 16)
di Emilio Salgari (estratti)

... Anzi conducimi alla sua tenda se non vuoi che Dhafar pascià ti faccia accarezzare le spalle col corbach (staffile di pelle d'ippopotamo) ... Ad un fischio della sentinella un soldato accorse e il bandito fu fatto entrare nel campo e accompagnato verso la tenda dell'arabo ... —Se tu sai, Abd-el-Kerim, trovasi solo nella sua tenda? chiese Debbeud al soldato che lo precedeva ... Fermati, disse il soldato, arrestandosi dinanzi ad una tenda ... Il soldato entrò nella tenda e poco dopo uscì ...
La favorita del Mahdi (pagina 28)
di Emilio Salgari (estratti)

... Lo sconosciuto si fermò un momento dietro ad un gruppo di cammelli inginocchiati che aspettavano il carico, guardò con grande attenzione qua e là come cercasse qualche volto di sua conoscenza, poi tirò innanzi con passo quasi furtivo, oltrepassò in furia le tende degli ufficiali e dello stato maggiore coprendosi col taub persino il capo e s'arrestò dinanzi alla tenda di Dhafar pascià sulla cui cima ondeggiava la bandiera egiziana ... La sentinella chiamò un compagno, gli consegnò il fucile ed entrò precipitosamente nella tenda ... Languii più giorni nella sua tenda ma finalmente guarii ed ora ritorno al campo ... —Dove si trova quest'uomo? Il greco uscì dalla tenda e mandò un fischio stridulo, poi sparò in aria un colpo di pistola ... Tosto si vide accorrere verso il campo un selvaggio seminudo, armato di una lunga lancia; in poco tempo giunse alla tenda e fu condotto alla presenza del pascià ...
La favorita del Mahdi (pagina 50)
di Emilio Salgari (estratti)

... La tenda che portava il guerriero fu rizzata e ognuno si affrettò a ripararvisi sotto aspettando con impazienza la notte per ripigliare la faticosa marcia ... La tenda era stata di già rizzata e si preparavano a cuocere alcuni grani di durah, gli ultimi che possedevano, quando Omar si accorse che le otri non contenevano nemmeno una goccia d'acqua ... —Dove possiamo trovarne? chiese egli al guerriero che fumava beatamente sul limitare della tenda ... Scese a precipizio la collina e corse verso la tenda giungendovi nel momento in cui Fathma terminava di bardare i cavalli ...
La favorita del Mahdi (pagina 53)
di Emilio Salgari (estratti)

... Ditemi ora, avete mai visto nella tenda di Hicks pascià… —Chi? —Una donna? —Una donna!… Ah! sì, mi ricordo di averla veduta parecchie volte ... —Ditemi, è ancora al campo? —Quando lasciai la tenda Hicks pascià, tre giorni or sono, essa vi entrava ... Badate a me, andate cauta e non mostratevi nella tenda di Hicks pascià ... Verrete nella mia tenda, vi alloggierete e vi darò un vestito da soldato onde non abbiano a riconoscere in voi la Favorita del Mahdi ...
La favorita del Mahdi (pagina 55)
di Emilio Salgari (estratti)

... —Qual'è la sua tenda? —Quella che vedete là in mezzo ... Entrarono nel campo, attraversando quel labirinto di tende, d'uomini e di animali e mezz'ora dopo si arrestavano presso la tenda d'Hicks pascià, dinanzi la quale vigilavano due sentinelle ... Due ufficiali uscirono in quell'istante dalla tenda, e salutarono rispettosamente il reporter che restituì a loro il saluto ... In mezzo alla tenda, seduto su di un tamburo, se ne stava il generale Hicks con alcune carte topografiche spiegate sulle ginocchia ...
La favorita del Mahdi (pagina 56)
di Emilio Salgari (estratti)

... Sono sei giorni che non vi fate vedere nella mia tenda, amico caro, e cominciavo a temere che vi fosse accaduta qualche disgrazia ... Il più profondo silenzio regnò per qualche minuto nella tenda ... —Lo chiamerò più tardi, generale, non datevi pensiero di nulla, lasciate che lo trasporti nella mia tenda ... Il negro vedendo il generale avvicinarsi e comprendendo il gran pericolo che correva l'almea se veniva scoperta, s'affrettò a gettarle sul volto il turbante, poi, presala fra le braccia, uscì di corsa dalla tenda ...
La favorita del Mahdi (pagina 58)
di Emilio Salgari (estratti)

... —A Elenka? Dove trovasi questa donna? Dove ha la sua tenda? Il nubiano non rispose e lo guardò con smarrimento ... Dov'è la tenda? —Si trova a quattrocento passi da quella di Hicks pascià ... Anzi ti dirò che sulla tenda ondeggia una piccola bandiera greca ... —L'appuntamento Il campo si era già addormentato da un bel pezzo, quando Omar, tutto trafelato per la lunga corsa, giungeva alla tenda ... La notte, sotto la tenda passò abbastanza tranquilla ... Oggi non tornerò nella tenda avendo da fare una escursione nei dintorni del campo con lo Stato Maggiore ... Il negro lo seguì fuori della tenda, poi, quando vide che era un bel tratto lontano, s'affrettò a rientrare chiamando ripetutamente la sua padrona ...
La favorita del Mahdi (pagina 59)
di Emilio Salgari (estratti)

... Fathma l'ascoltò in silenzio, senza dare il più piccolo segno di collera o di gioia, ma quand'ebbe finito si alzò colle pistole in pugno, dirigendosi verso l'uscita della tenda ... —Vado alla tenda della greca, rispose Fathma con voce sorda ... —Allora io mi reco alla tenda di Elenka ... L'almea, in preda ad un'ansia indescrivibile, si sdraiò sul limitare della tenda colla testa fra le mani e il volto cupo ... Già Fathma cominciava a temere che gli fosse accaduto qualche disgrazia, che fosse stato scoperto e preso, quando comparvero dinanzi alla tenda il negro e il reporter del Daily-News ... Nella tenda regnò per alcuni istanti un penoso silenzio ...
Marocco (pagina 16)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La nostra tenda era posta fra quella dell’ambasciatore e quella degli artisti ... Un’ora dopo l’arrivo ci sedemmo a tavola sotto la gran tenda consacrata a Lucullo ... Il console di Spagna, per riconoscenza, improvvisò una strofetta castigliana in onore della mia mula, e cantando tutti insieme questa strofetta sopra un motivo dell’Italiana in Algeri, uscimmo dalla tenda per andar a dormire ... Davanti alla tenda dell’Ambasciatore, che s’era ritirato prima di noi, vegliava il fido Selam, primo soldato della Legazione ... Che beata notte, se non avessi avuto quella spina del sonnambulo! Entrando nella tenda, il capitano mi ripetè la raccomandazione ... Vicino alla tenda dell’ambasciatore s’alzava una palma altissima, inclinata graziosamente verso oriente ... Non si vedeva in tutto quello spazio nè una casa, nè una tenda, nè un armento, nè un nuvolo di ...
Marocco (pagina 19)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ci radunammo tutti sotto una tenda ... Una lunga fila di arabi, accompagnati dal Comandante della scorta, dai soldati della Legazione e dai servi, attraversò l’accampamento, si venne a schierare davanti alla nostra tenda e depose ai piedi dell’Ambasciatore una gran quantità di carbone, d’ova, di zuccaro, di burro, di candele, di pani, tre dozzine di galline e otto montoni ... Correva di tenda in tenda, scherzava con noi, urlava coi servi, dava e riceveva ordini, si bisticciava, montava in collera, prorompeva in risa; quand’era in collera pareva un selvaggio, quando rideva pareva un bambino ... I pittori avevano rizzato i loro cavalletti davanti alla tenda e dipingevano ... Il capitano era andato a osservare il terreno, il vice-console a raccogliere insetti, l’ex-ministro di Spagna alla caccia delle pernici; l’ambasciatore e il comandante giocavano a scacchi sotto la tenda della mensa; i servi si saltavano l’un l’altro appoggiandosi le mani sulle spalle; i soldati della scorta discorrevano seduti in cerchio; degli altri chi passeggiava, chi leggeva, chi scriveva; sembrava che fossimo attendati là da un mese ... Si desinò colla tenda aperta, e per tutto il tempo del desinare, i cavalieri di Had-el-Garbia festeggiarono l’ambasciata con cariche clamorose, rischiarate da uno splendido tramonto di sole ...
Marocco (pagina 20)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Aveva portato con sè la sua tenda, i servi, le mule ... Veniva da una tenda chiusa, che non avevo mai vista, posta fra la nostra e quella dell’ambasciatore, una trentina di passi fuori del cerchio dell’accampamento ... Di chi era quella tenda misteriosa? Che ci fosse dentro una donna? Feci un giro intorno ... La tenda era chiusa da ogni parte ... S’aperse una porticina e mi trovai sotto una bellissima tenda, rivestita d’una ricca stoffa a fiorami, ornata di finestrine ad arco, rischiarata da una lanterna moresca, profumata di belgiuino, degna per ogni verso di ospitare la più bella odalisca del Sultano ... Spiegai al Ducali in che maniera fossi capitato vicino alla sua tenda, rise, mi offerse una tazza, mi fece sonare un’arietta, mi augurò buon viaggio, ed uscii ... La tenda si richiuse e mi ritrovai nell’oscurità silenziosa dell’accampamento ... Girai intorno a un’altra tenda, dove dormivano gli altri servi del Ducali, e mi rivolsi verso quella dell’ambasciatore ... —M’avvicinai in punta di piedi e misi il capo dentro la tenda ... La tenda era divisa in due parti da una ricca cortina: di qua serviva di sala da ricevimento, e v’era un tavolino con tappeto, carta, calamaio, e alcune poltrone dorate; di là dormivano l’ambasciatore e il suo amico ex-ministro di Spagna ... Arrivai davanti alla tenda dell’Intendente ... Come Selam, egli riposava davanti alla tenda del suo padrone, colla sciabola al fianco ... Nella tenda vicina, c’erano il medico e il dracomanno Salomone ... Passai davanti alla gran tenda della mensa: era deserta ... Tornai indietro, passai in mezzo alla tenda del Console d’America e a quella dei suoi servi, tutt’e due chiuse e silenziose; attraversai il piccolo spazio di terreno dov’era piantata la cucina, e superata una barricata di botti, di tegami, di pentole, di brocche, arrivai alla piccola tenda del cuoco ... Nella tenda accanto v’erano i due marinai: il Ranni, ordinanza del comandante, e Luigi, calafato a bordo del Dora, napoletano, un giovanetto gentile, sveglio, operoso, che in due giorni s’era cattivata la simpatia di ...
Marocco (pagina 21)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Uscito di là, mi trovai davanti alla tenda del signor Vincent, francese, domiciliato a Tangeri, uno di quei personaggi misteriosi che han girato tutto il mondo, parlano tutte le lingue e fanno di tutti i mestieri: cuoco, negoziante, cacciatore, interprete, scopritore d’iscrizioni antiche; aggregatosi con tenda e cavallo all’ambasciata italiana in qualità di alto direttore delle cucine, per andare a vendere al governo di Fez delle uniformi francesi comprate in Algeri ... A pochi passi di là, c’era la tenda del comandante della scorta; un po’ più oltre quella del suo primo ufficiale; e più lontano quella del capo dei cavalieri d’Had-el-Garbia ... Il ragazzo dai grandi occhi neri, per la buona ragione ch’era il più piccolo, avea mezzo il corpo fuori della tenda, e poco mancò che non gli mettessi i piedi sul capo ... Un mormorìo di voci allegre, che veniva da una tenda vicina, mi distrasse di là ... Era la tenda dei soldati e dei servi dell’Ambasciata ... Non m’ero allontanato di venti passi dalla tenda dei soldati, quando sentii due mani vigorose serrarsi intorno al mio collo e una voce soffocata dall’ira urlarmi una minaccia nell’orecchio ... Chi era? Era l’autore della Cacciata del duca d’Atene, il mio buon amico Ussi, ravvolto come un fantasma nella sua lunga abbaia bianca, portata dall’Egitto, il quale era uscito pochi momenti prima dalla sua tenda per fare, in direzione contraria, lo stesso mio giro, e m’aveva colto alle spalle ... Allora appunto ero arrivato davanti alla tenda dei pittori che chiudeva il cerchio dell’accampamento; il mio viaggio notturno era compiuto, e mi rimbucai nella mia casetta di tela ... Di mano in mano che ci affacciavamo a una valle, cercavamo cogli occhi un villaggio, un gruppo di capanne, qualche tenda ...
Marocco (pagina 33)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E appunto quella notte, malgrado la catena delle sentinelle, rubarono un montone legato al letto del cuoco, il quale, accortosi la mattina del furto, stette una mezz’ora immobile davanti alla tenda, colle braccia incrociate, e lo sguardo fisso all’orizzonte, esclamando di tratto in tratto:—Ah! madona santa, che pais! che pais! che pais! Ho nominato i duar: non si può parlare del Marocco senza descriverli, e lo posso fare ampiamente con quello che vidi, e quello che ne seppi dal signor Morteo, il quale ci vive in mezzo da vent’anni ... Il duar è formato ordinariamente da dieci, quindici o venti famiglie, che per lo più son legate fra loro da un vincolo di parentela; e ogni famiglia ha una tenda ... L’altezza massima d’una tenda è di due metri e mezzo; la massima lunghezza di dieci; quelle che superano questa misura appartengono a qualche sceicco opulento, e son rare ... In un angolo v’è una chioccia e una covata di pulcini; davanti all’entrata un fornello, formato di due mattoni; da un lato della tenda un piccolo orto; più in là alcuni fossi rotondi, rivestiti di pietre o di cemento, nei quali conservano il grano ... In quasi tutti i grandi duar v’è una tenda appartata dove sta il maestro di scuola, al quale il duar dà cinque lire il mese, oltre a molte provvigioni di viveri ... Durante la notte il duar rimane immerso nel silenzio e nelle tenebre: solo qualche famiglia tiene davanti alla tenda un lumicino acceso, che serve di richiamo ai viaggiatori smarriti ...
Marocco (pagina 35)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Povero Hamed-Ben Kasen Buhamei! Finora io non ne ho parlato che di volo; ma ricordandomi che quella mattina lo vidi, lui generale dell’esercito dei Sceriffi, aiutare i servi a piantare i piuoli della tenda dell’Ambasciatore, sento il bisogno di esprimergli la mia ammirazione e la mia gratitudine ... Che buona pasta di generale! Dal giorno della partenza egli non aveva ancor fatto bastonare nè un soldato nè un servo; non s’era mai mostrato un minuto di cattivo umore; era sempre stato il primo ad uscir dalla tenda e l’ultimo a andar a dormire; non aveva mai lasciato trapelare, nemmeno agli occhi più indagatori, che il suo stipendio di quaranta lire il mese gli paresse un po’ scarso; non aveva ombra d’albagia; ci aiutava a montare a cavallo, s’assicurava che le nostre selle fossero salde, dava una legnata, passando, alle nostre mule restie; era sempre pronto a tutto e per tutti; si riposava, accovacciato come un umile mulattiere, accanto alle nostre tende; ci sorrideva ogni volta che ci vedeva sorridere; ci offriva del cuscussù; balzava in piedi, a un cenno dell’ambasciatore, come un fantoccio a molla; faceva la sua preghiera, da buon mussulmano, cinque volte il giorno; contava le uova della muna, presiedeva allo sgozzamento dei montoni, guardava l’album dei pittori senza dar segno di scandalo; infine era l’uomo più ad hoc, io credo, che sua Maestà Imperiale potesse scegliere per quella missione in mezzo alla folla dei suoi scalzi generali ... Quel giorno, dopo aver assistito alla presentazione della muna, fra cui v’era un piatto spropositato di cuscussù, portato a stento da cinque arabi, ci rifugiammo, come sempre, sotto la tenda, a godervi i soliti quaranta gradi centigradi che duravano fino alle quattro dopo mezzogiorno; nel qual tempo l’accampamento rimaneva immerso in un profondo silenzio ... I pittori mettevano mano ai pennelli, il medico riceveva i malati, uno andava a bagnarsi, un altro a tirare al bersaglio, chi a caccia, chi a passeggio, chi a visitare un amico sotto la tenda, chi ad assistere alle cariche della scorta, chi a vedere il cuoco alle prese coll’Affrica, chi a visitare i duar vicini, e così ognuno, a tavola, aveva qualcosa da raccontare, e la conversazione scoppiettava come un fuoco d’artifizio ...
Marocco (pagina 70)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Alle dieci della mattina, quando i miei tre compagni ed io ci ritirammo sotto la tenda, il termometro segnava quarantadue centigradi all’ombra ... La tenda era un forno ... Provai a metter la mano in terra fuori della tenda: la terra era rovente ... —S’affacciò un momento l’Ussi, cogli occhi fuori della testa, alla porta della tenda, mormorò con voce soffocata:—Si muore—e disparve ... Fuori della tenda non si sentiva una voce umana, non si vedeva nessuno, tutto era immobile come in un accampamento abbandonato ... La lettiga del medico, vicina alla nostra tenda, crepitava come se si volesse spezzare ... Entrò nell’accampamento a cavallo, accompagnato da un ufficiale e da due soldati che lo presero in braccio quando scese di sella, e s’avanzò a passo grave verso la tenda dell’Ambasciatore, strascicando come un paludamento la sua gran cappa turchina, con la mano sinistra appoggiata sulla sciabola più lunga di lui, e la destra distesa in atto di saluto ... Sorbì lentamente il suo tè, mangiò dei confetti, parlò nell’orecchio al suo ufficiale, s’aggiustò due o tre volte sul capo il suo turbantino, osservò attentamente tutti i nostri stivali, lasciò indovinare che si seccava; poi si strinse sul petto, accommiatandosi, la mano dell’Ambasciatore, e tornò verso il suo cavallo colla stessa gravità di Sultano con cui s’era avvicinato alla tenda ...