Libri tempo
Libri su tempo, con la parola tempo
Confessioni di un Italiano (pagina 11)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Quand'io cominciai ad aver ragione di me stesso e a far istizzire i polli nel cortile di Fratta, l'unico figliuolo maschio del Conte era già da un anno a Venezia presso i padri Somaschi ov'era stato educato suo padre: perciò di lui non mi rimane memoria, riguardante quel tempo, se non per qualche scappellotto ch'egli mi avea dato prima di partire, per farmi provare la sua padronanza; e sì che allora io era un bambino che a stento rosicchiava il pane ... Ma obbligata a far di necessità virtù, l'aveva cercato rimediare a quella disgrazia col tirare di tempo in tempo suo marito a Venezia; e là si era vendicata del ritiro provinciale cogli sfoggi, colle galanterie, e col farsi corteggiare dai più avvenenti damerini ... Un quarto d'ora per giorno lo impiegava nell'assegnar il lavoro alle cameriere, e il restante del suo tempo lo passava in un salotto colla suocera e le figlie, facendo calze e leggendo la vita del santo giornaliero ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 20)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Se il muro era umido il signor Conte diceva: — Domani tempo cattivo —; e il Cancelliere dietro a lui ripeteva: — Tempo cattivo —; e tutti soggiungevano con faccia contrita: — Cattivo tempo! — Ma se invece lo trovava asciutto il Conte sclamava: — Avremo una bella giornata domani —; e il Cancelliere ancor lui: — Una bellissima giornata! —; e tutti poi giù giù fino all'ultimo scalino: — Una bellissima giornata ... Monsignore invece aveva tempo di appiccar il primo sonno, e toccava a Gregorio sostenerlo e scuoterlo, se no tutte le sere egli sarebbe rotolato sulla signora Veronica che gli veniva dietro ... Giunta che era tutta la schiera nella sala, succedeva la funzione della felice notte, dopo la quale si sparpagliavano in cerca delle rispettive stanze; e ve n'erano di tanto lontane da aversi comodamente il tempo di recitare tre Pater, tre Ave e tre Gloria prima di arrivarvi ... Il signor Conte occupava colla moglie la camera che da tempo immemorabile avevano abitato tutti i capi della nobile famiglia castellana di Fratta ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 24)
di Ippolito Nievo (estratti)
... I Veneziani sentivano da gran tempo, massime nel Friuli, la pressura dell'Impero; e se aveano resistito colla forza al tempo della lor grandezza militare, e cogli accorgimenti politici al tempo della perdurante sapienza civile, allora poi che questa e quella eransi perdute nell'ignavia universale, i meglio pensanti si accontentavano di fidare nella Provvidenza ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 48)
di Ippolito Nievo (estratti)
... col tempo ... — Eh, che tempo d'Egitto! — saltò su con una bella stizza il Venchieredo ... — Chi ha tempo non aspetti tempo, Conte carissimo! Io per esempio se fossi in lei vorrei dire subito e per le mie buone ragioni: “Domani non si potrà più parlare di questo processo!” ... Allo stesso tempo anche il ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 49)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Come i pensieri del tempo e dello spazio si perdono nell'infinito, così l'uomo d'ogni lato si perde nell'umanità ... Date tempo al tempo, figliuoli miei! Dopo esservi raggirati con me nel laberinto allegro vario e popoloso degli anni più verdi, finirete a sedere in una poltrona, donde il povero vecchio stenta a mover le gambe e pur s'affida a forza di coraggio e di meditazioni al futuro che si stende al di qua e al di là della tomba ... Il Conte, che da una settimana non potea dormire che con un occhio solo, scese precipitosamente in cucina, e in breve tempo il Cancelliere, monsignor Orlando, Marchetto, Fulgenzio, il fattore, il Capitano gli furono intorno colla cera più spaventata del mondo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 72)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Come ad onta delle sue passeggiere civetterie mi fidava di lei un tempo, sicuro che in fondo al cuore non ci stava che io, così allora tornava a persuadermi che i frutti di quel ravvedimento dovessero essere eterni ... Accusai una bizzarria d'umore, un malessere inesplicabile, e chiusi il varco ad altre inchieste col lasciar libero campo alla mia gioia e allo sfogo d'un cuore chiuso in se stesso da tanto tempo ... A questi attucci io era abituato da molto tempo, e d'altronde la Pisana, se era duretta e caparbia nelle sue tenerezze per me, lo era a tre doppi sopra gli altri fanciulli ... Erano corsi parecchi giorni senzaché si potessero vedere; le loro anime tumultuavano, piene di quei sentimenti che di tempo in tempo vogliono essere espressi con ardore, con libertà per non ritorcersi dentro di noi in alimento velenoso ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 81)
di Ippolito Nievo (estratti)
... La Clara rimase qualche tempo perplessa a questo sotterfugio del moralista; tantoché egli racquistò qualche lusinga di averla piegata, ma la sua vittoria fu assai breve, perché brevissima fu la perplessità della giovine ... Coloro che origliavano dietro l'uscio aveano fatto appena a tempo di ricoverarsi in tinello; ma non furono così destri da nascondere che sapevano tutto ... Il povero Conte ebbe gli occhi coperti da una nuvola, fregò e rifregò colla fodera della veste le lenti degli occhiali più per guadagnare tempo che per altro, ma alla fine con qualche fatica riuscì a dicifrare lo scritto ... Si stupiva prima di tutto dell'idea: non era quello il tempo che la Repubblica potesse sguinzagliare i suoi nemici più accaniti, quando appunto si occupava di spiarli e di renderli impotenti per quanto era fattibile ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 128)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il tempo non è tempo che per chi ha denari a frutto: esso per me non fu mai altro che memoria desiderio amore speranza ... Il tempo non è tempo ma eternità, per chi si sente immortale ... I quadri, le medaglie, i codici, le statue, i quattro cavalli di san Marco viaggiavano verso Parigi: consoliamoci che la scienza non avesse ancor inventato il modo di smuovere gli edifici e trasportar le torri e le cupole: Venezia ne sarebbe rimasta qual fu al tempo del primo successore di Attila ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Ci penseremo a suo tempo! — Indi riprese a darmi contezza delle cose di laggiù: come sua sorella Bradamante si era sposata a Donato di Fossalta, e Bruto suo fratello e Sandro il mugnaio, presi da furore eroico, s'erano assoldati in un reggimento francese ... I vizii comuni sono mezzani ad ogni viltà: e vi furono molte che senza avere il temperamento subitaneo e il marito decrepito della Pisana, s'aggiustarono come lei con qualche tenentino di linea per fuggir la mattana di quel tempo provvisorio ... Allora rompeva per breve tempo il suo silenzio da certosino; le sue parole somigliavano un canto su quelle labbra pure e fervorose; ricordava con dolore infinito, con amara voluttà, senz'ombra di odio e di rancore ... In lui era risuscitata con maggior violenza quella malattia che l'avea menato in fil di morte al tempo delle civetterie della Pisana col Venchieredo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 150)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tuttavia ebbi la delicatezza e l'accorgimento di non prevalermene, e le diedi tempo a riaversi e a correggere colla parola la soverchia ingenuità del cuore ... — N'è vero che staremo bene insieme, come ai nostri giorni beati di Fratta? Si stette allora a me di scrollarmi tutto per un brivido che corse per tutte le vene; e la Pisana stoglieva lo sguardo e non sapeva cosa aggiungere, e alla fine io m'addiedi in tempo che per la prima sera eravamo iti anche troppo innanzi e che conveniva separarsi ... A che punto era a quel tempo la virtù della Pisana? — In verità io ho parlato finora di lei con pochissimo rispetto, mettendone in piena luce i difetti, e affermando le cento volte che la era più disposta al male che al bene ... I sogni innamorati della notte nei quali aveva perduto la memoria di tutte le mie afflizioni, la mezza oscurità della stanza protetta contro il sole già alto da cortine azzurre di seta all'orientale, le rimembranze nostre che ci sprizzavano fuori da ogni sguardo, da ogni parola, da ogni atto, la bellezza incantevole del suo visino sorridente, dove le rose si rincoloravano appena allora di sotto ai madori del sonno, tutto mi eccitava a rappiccar un anello di quella catena che era rimasta per tanto tempo sospesa ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 152)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Dopo qualche settimana di vita tutta casa ed amore, pensai che fosse tempo di andare dagli Apostulos a prendervi notizie di mio padre ... Mi rimordeva di averlo dimenticato anche troppo, e voleva compensare questa dimenticanza con una premura che, attesa la strettezza del tempo, doveva certo riuscir inutile ... Infatti io vidi alla lontana Raimondo Venchieredo e il Partistagno ma mi riuscì di scantonare a tempo, e lasciai la mia compagna alla porta del convento; indi mi volsi alla casa dei banchieri greci ... Come ben potete immaginarvi, in così breve tempo mio padre non poteva esser giunto a Costantinopoli e aver mandato notizia di colà ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 156)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Passai rapidamente in rassegna tutti i miei amici di Padova; ma nessuno gli somigliava per nulla, invece un certo presentimento si ostinava a presentarmi quella figura come veduta poco tempo prima, e viva ancora, vivissima nelle mie rimembranze ... Rientrando a casa e non trovandomi più perché io era venuta intanto alla corriera dopo avermi cangiati gli abiti presso la nostra lavandaia, egli si sarà insospettito di quanto già temeva da lungo tempo ... Fortuna che per la fretta non ebbe tempo di chiarirsi se quella fosse la verità od una scusa; e così quando domandò al padrone se non aveva donne a bordo e colui gli rispose di no, credette davvero ch'io fossi rimasta a pregare, e cercassi forse nella preghiera la forza di resistere alle tentazioni che da tanto tempo mi assediavano ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 166)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Mi fu svagamento a tali fastidi l'amicizia rappiccata col Foscolo reduce da qualche tempo a Milano ... La lettera in cui Jacopo Ortis racconta il suo dialogo con Parini è certo una viva e storica reminiscenza di quel tempo; potrei farne testimonianza ... Si creavano a quel tempo gli ufficiali, come gli uomini dai denti di Cadmo ... I giovani delle migliori famiglie continuavano a darne il buon esempio; la costanza il fervore l'emulazione supplivano alla strettezza del tempo ... Non s'avea più tempo da confidare nella fortuna ... Certo il Frumier, adombratosi di mantener corrispondenza con un esule con un proscritto, avea passato l'incarico a quell'altro: e Raimondo poi mi scriveva che tutti a Venezia si maravigliavano di sapermi ignaro della Pisana da tanto tempo, egli in primo luogo; che s'avevano ottime ragioni per crederla a Milano con mio assenso, consenso e compartecipazione dei frutti; che avea tardato a scrivermi appunto per questo che lo giudicava superfluo per la mia quiete, non essendo le mie smanie altro che astuzie per darla ad intendere alla vecchia Contessa, al conte Rinaldo ed al Navagero ... Costoro del resto se ne davano pace, e dicessi alla Pisana che in quanto a lui se l'avea pigliata con pace del pari, ma che non sarebbe mancato tempo ad una buona rivincita ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 167)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Le angosce le incertezze che da tanto tempo mi laceravano erano cresciute tanto che richiedevano un qualche sfogo ... Mi parve aver trovato in lei un'amica, anzi una vera sorella, e lasciai scorrere nel suo seno le lagrime che da tanto tempo mi si aggruppavano dentro ... — Da quanto tempo sperava la tua venuta! ... Capite bene che non potea perder tempo a raffrontare scrupolosamente i connotati e le date ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 186)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma era ben tempo quello da pensare a ristaurazioni! Melas a marce forzate raccozzava i corpi sparsi dell'esercito sulle rive della Bormida, proprio rimpetto a quel punto dove Napoleone prima di partir da Parigi avea messo il dito sulla carta geografica dicendo: — Lo romperò qui! — E così questi s'affrettava a lasciar Milano, a passar il Po, a vincere col luogotenente Lannes a Montebello, a stringer il nemico intorno ad Alessandria ... Io per me, fedele agli antichi principii, sperava nelle nuove cose, perché non sapea figurarmi che di tanto avessero cangiato gli uomini in così breve tempo ... Anche a Genova egli ronzava intorno alla Pisana senza poterla avvicinare per la nessuna [cura] che costei si dava di lui nelle diversissime occupazioni di quel tempo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 190)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Se mai vi fu amante o marito che si affannasse per ben governar la sua donna senza farle sentire il peso delle redini, fui certo io in quel tempo vissuto a Ferrara ... La Pisana mi guardò in viso; io senza por tempo in mezzo dissi: — Bisogna che tu vada! — Ma vi assicuro che mi costò assai il dirlo; e fu un sacrifizio all'opinione pubblica, che altrimenti m'avrebbe tacciato di snaturare una figliuola ne' suoi più doverosi riguardi verso la madre ... Infatti, lasciando andare la solitudine nella quale restava, a quel tempo si stentava anche non poco in punto a quattrini ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 211)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Si sperava di poter concentrare dietro a Rieti le guardie appostate qua e là, e di dare almeno tempo a Carascosa di frapporsi da quel lato fra Napoli e il nemico alle spalle delle cerne di Pepe ... Volendo questi mandar subito a Rieti, io e quei giovani siciliani ci offrimmo all'uopo; egli ce ne ringraziò, ci diede una scorta di cavalleggieri, raccomandandoci di farlo avvisato di tutto nel più breve spazio di tempo possibile ... Ebbe tempo di accorrere e di accomunarsi al maggior pericolo ... Nel lungo tempo ch'io ho attraversato, mancarono è vero occasioni di viver bene, ma quelle di morir meglio non scarseggiarono; conforto anche questo di poter lasciare questo mondo senza rimpiangerlo ... Il Generale ebbe tempo di rifuggir quasi solo ad Aquila dove avea fatto capo il resto dell'esercito; ma scoraggiato affatto pel primo disastro, e per la fallita fazione di Rieti ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 235)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Potrei anche dirti il tempo, ma non voglio farmi scornare come medico ... Dalle sue diuturne incubazioni sui libri delle biblioteche era in procinto di nascere qualche cosa; un operone colossale sul commercio di Veneti da Attila a Carlo Quinto nel quale l'arditezza delle ipotesi, la copia dei documenti e l'acume della critica si sussidiavano a vicenda mirabilmente, come a quel tempo mi diceva Lucilio ... — Ecco — diceva egli — ecco come si sfruttano, in tempo di errori e di ozii nazionali, le menti che vedono giusto e lontano, e le forze che non consentono di poltrire! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 244)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma già di meglio non isperava del suo destino; e mi rammaricai colla mia sorte perversa che perfino da amici da lungo tempo sepolti mi suscitava nuovi dolori ... Noi in America si fa due rivoluzioni all'anno, e ci resta anco il tempo di goder la villeggiatura e di curar la gotta alla stagione dei bagni ... Tutti a quel tempo si facevano soldati, perfino il conte Rinaldo che molte volte, e lo vidi io, montò la guardia dinanzi al Palazzo con tanta serietà che pareva proprio una di quelle sentinelle mute che adornano il fondo scenico di qualche ballo spettacoloso ... Quello, poveretto, che non arrivò a tempo di montar la guardia, fu il cavalier Alfonso Frumier ... che si faccia a tempo! Al cameriere sembrò che il padrone stentasse a proferire queste ultime parole, e che vacillasse sulle gambe; stese le braccia per sostenerlo; ed egli stramazzò al suolo, morto per un eccesso di consolazione ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 249)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Era tempo, giacché temeva che a lungo andare avrei perduto ogni pazienza ... Io non sapeva che fare; tornai a urlare: “all'armi! all'armi!”, con quanto fiato aveva in corpo, e mentre alcuni legionari accorsi al grido si opponevano all'irruzione della colonna, io mi slanciai sull'officiale e prima che avesse tempo di adoperare la sciabola lo disarmai; egli aveva alla cintola una pistola, me ne scaricò un colpo a bruciapelo che non mi portò via fortunatamente altro che la falange d'un dito ... In pari tempo un altro assalto minacciava l'altra estremità della cortina, ma parte dei nostri ebbe tempo di accorrere colà, finché arrivarono gli aiuti delle caserme; e si seppe poi da alcuni prigionieri che tutto in quella notte era disposto per una sorpresa; ma che non era riescita per esser stata respinta la ricognizione dei cacciatori ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 254)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Io ho scordato l'inimicizia d'un tempo, e allargo la mia paternità sopra quest'altra famiglia: così potessi beneficare tutti gli uomini e che la potenza corrispondesse alla buona volontà! ... Benedite, se non altro, al tempo nel quale ho vissuto ... Oh, se come dissi un'altra volta, noi non pretendessimo misurare col nostro tempo il tempo delle nazioni, se ci accontentassimo di raccogliere il bene che si è potuto per noi, come il mietitore che posa contento la sera sui covoni falciati nella giornata, se fossimo umili e discreti di cedere la continuazione del lavoro ai figliuoli ed ai nipoti, a queste anime nostre ringiovanite, che giorno per giorno si arricchiscono di quello che si fiacca si perde si scolora nelle vecchie, se ci educassero a confidare nella nostra bontà e nell'eterna giustizia, no, non ...
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Corbaccio (pagina 21)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E, mentre nelle parole artificialmente dette sarà alcuna forza o virtù, a niuno mio successore lascierò a fare delle ingiurie ricevute da me vendetta, solo che tanto tempo mi sia prestato ch'io possa o concordare le rime o distendere le prose ... E nel vero, se tempo da troppo affrettata morte non m'è tolto, io la farò, con tanto cruccio di lei e con tanto vituperio della sua viltà, ricredente della sua bestialità mostrandole che tutti gli uomini non sono da dovere essere scherniti ad uno modo, che ella vorrebbe così bene essere digiuna d'avermi mai veduto, come io abbia desiderato o disidero d'essere digiuno d'avere veduta lei ... Ora io non so, se animo non si muta, la nostra città avrà un buon tempo poco che cantare altro che delle sue miserie o cattività; senza che, io m'ingegnerò con più perpetuo verso testimonianza delle sue malvagie e disoneste opere lasciare a' futuri – ... Per la qual cosa dire mi parve allo spirito: – Se tempo ti paresse d'andare, io te ne priego che di quinci ci dipartiamo, per ciò che a me sono tornate le perdute forze e il buono volere; e parmi vedere la via espedita – ...
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Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per ciò che, dalla mia prima giovanezza infino a questo tempo oltre modo essendo acceso stato d'altissimo e nobile amore, forse più assai che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo, si richiedesse, quantunque appo coloro che discreti erano e alla cui notizia pervenne io ne fossi lodato e da molto più reputato, nondimeno mi fu egli di grandissima fatica a sofferire, certo non per crudeltà della donna amata, ma per soverchio fuoco nella mente concetto da poco regolato appetito: il quale, per ciò che a niuno convenevole termine mi lasciava contento stare, più di noia che bisogno non m'era spesse volte sentir mi facea ... Ma sì come a Colui piacque il quale, essendo Egli infinito, diede per legge incommutabile a tutte le cose mondane aver fine, il mio amore, oltre a ogn'altro fervente e il quale niuna forza di proponimento o di consiglio o di vergogna evidente, o pericolo che seguir ne potesse, aveva potuto né rompere né piegare, per se medesimo in processo di tempo si diminuì in guisa, che sol di sé nella mente m'ha al presente lasciato quel piacere che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne' suoi più cupi pelaghi navigando; per che, dove faticoso esser solea, ogni affanno togliendo via, dilettevole il sento esser rimaso ... E chi negherà questo, quantunque egli si sia, non molto più alle vaghe donne che agli uomini convenirsi donare? Esse dentro a' dilicati petti, temendo e vergognando, tengono l'amorose fiamme nascose, le quali quanto più di forza abbian che le palesi coloro il sanno che l'hanno provate: e oltre a ciò, ristrette da' voleri, da' piaceri, da' comandamenti de' padri, delle madri, de' fratelli e de' mariti, il più del tempo nel piccolo circuito delle loro camere racchiuse dimorano e quasi oziose sedendosi, volendo e non volendo in una medesima ora, seco rivolgendo diversi pensieri, li quali non è possibile che sempre sieno allegri ... Essi, se alcuna malinconia o gravezza di pensieri gli affligge, hanno molti modi da alleggiare o da passar quello, per ciò che a loro, volendo essi, non manca l'andare a torno, udire e veder molte cose, uccellare, cacciare, pescare, cavalcare, giucare o mercatare: de' quali modi ciascuno ha forza di trarre, o in tutto o in parte, l'animo a sé e dal noioso pensiero rimuoverlo almeno per alcuno spazio di tempo, appresso il quale, con un modo o con altro, o consolazion sopraviene o diventa la noia minore ... Adunque, acciò che in parte per me s'amendi il peccato della fortuna, la quale dove meno era di forza, sì come noi nelle dilicate donne veggiamo, quivi più avara fu di sostegno, in soccorso e rifugio di quelle che amano, per ciò che all'altre è assai l'ago e 'l fuso e l'arcolaio, intendo di raccontare cento novelle, o favole o parabole o istorie che dire le vogliamo, raccontate in diece giorni da una onesta brigata di sette donne e di tre giovani nel pistelenzioso tempo della passata mortalità fatta, e alcune canzonette dalle predette donne cantate al lor diletto ...
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Decameron (pagina 43)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Bernabò dopo alcun tempo se ne tornò a Genova e, saputosi il fatto, forte fu biasimato ... Avvenne ivi a non guari tempo che questo catalano con un suo carico navicò in Alessandria e portò certi falconi pellegrini al soldano e presentogliele: al quale il soldano avendo alcuna volta dato mangiare e veduti i costumi di Sicurano, che sempre a servir l'andava, e piaciutigli, al catalano il dimandò, e quegli, ancora che grave gli paresse, gliele lasciò ... Sicurano in poco di tempo non meno la grazia e l'amor del soldano acquistò col suo bene adoperare, che quella del catalano avesse fatto: per che in processo di tempo avvenne che, dovendosi in un certo tempo dell'anno a guisa d'una fiera fare una gran ragunanza di mercatanti e cristiani e saracini in Acri (la quale sotto la signoria del soldano era), acciò che i mercatanti e le mercatantie sicure stessero, era il soldano sempre usato di mandarvi, oltre agli altri suoi uficiali, alcuno de' suoi grandi uomini con gente che alla guardia attendesse ... Nella quale bisogna, sopravegnendo il tempo, diliberò di mandare Sicurano, il quale già ottimamente la lingua sapeva; e così fece ...
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Decameron (pagina 45)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ambruogiuolo il dì medesimo che legato fu al palo e unto di mele, con sua grandissima angoscia dalle mosche e dalle vespe e da' tafani, de' quali quel paese è copioso molto, fu non solamente ucciso ma infino all'ossa divorato: le quali bianche rimase e a' nervi appiccate, poi lungo tempo, senza esser mosse, della sua malvagità fecero a chiunque le vide testimonianza ... Poi a certo tempo pervenuto agli orecchi di messer Riccardo dove la sua donna fosse, con ardentissimo disidero, avvisandosi niuno interamente saper far ciò che a ciò bisognava, esso stesso dispose d'andar per lei, disposto a spendere per lo riscatto di lei ogni quantità di denari: e, messosi in mare, se n'andò a Monaco e quivi la vide e ella lui, la quale poi la sera a Paganino il disse e lui della sua intenzione informò ... La seguente mattina messer Riccardo, veggendo Paganino, con lui s'accontò e fece in poca d'ora una gran dimestichezza e amistà, infignendosi Paganino di conoscerlo e aspettando a che riuscir volesse; per che, quando tempo parve a messer Riccardo, come meglio seppe e il più piacevolmente la cagione per la quale venuto era gli discoperse, pregandolo che quello che gli piacesse prendesse e la donna gli rendesse ... Al quale Paganino con lieto viso rispose: “Messer, voi siate il ben venuto, e rispondendo in brieve vi dico così: egli è vero che io ho una giovane in casa, la quale non so se vostra moglie o d'altrui si sia, per ciò che voi io non conosco né lei altressì se non in tanto quanto o ella è meco alcun tempo dimorata ...
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Decameron (pagina 58)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma poi che a Catella parve tempo di dovere il conceputo sdegno mandar fuori, così di fervente ira accesa cominciò a parlare: “Ahi quanto è misera la fortuna delle donne e come è male impiegato l'amor di molte ne' mariti! Io, misera me, già sono otto anni, t'ho più che la mia vita amato, e tu, come io sentito ho, tutto ardi e consumiti nell'amore d'una donna strana, reo e malvagio uom che tu se'! Or con cui ti credi tu essere stato? Tu se' stato con colei la quale con false lusinghe tu hai, già è assai, ingannata mostrandole amore e essendo altrove innamorato ... Oimè, misera me! a cui ho io cotanti anni portato cotanto amore? A questo can disleale che, credendosi in braccio avere una donna strana, m'ha più di carezze e d'amorevolezze fatte in questo poco tempo che qui stata son con lui, che in tutto l'altro rimanente che stata son sua ... ” Il che Catella udendo, e conoscendolo alla voce, subitamente si volle gittar del letto ma non poté; ond'ella volle gridare ma Ricciardo le chiuse con l'una delle mani la bocca e disse: “Madonna, egli non può oggimai essere che quello che è stato non sia pure stato, se voi gridaste tutto il tempo della vita vostra; e se voi criderete o in alcuna maniera farete che questo si senta mai per alcuna persona, due cose n'averranno ... E come che sia gran tempo che io e le mie cose e ciò che io posso e vaglio vostre state sieno e al vostro servigio, io intendo che da quinci innanzi sieno più che mai ... Tempo hai di lasciarmi: lasciami, io te ne priego ... – 7 Tedaldo, turbato con una sua donna, si parte di Firenze; tornavi in forma di peregrino dopo alcun tempo, parla con la donna e falla del suo error e conoscente, e libera il marito di lei ...
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Decameron (pagina 59)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Già si taceva Fiammetta lodata da tutti, quando la reina, per non perder tempo, prestamente a Emilia commise il ragionare; la quale incominciò: –A me piace nella nostra città ritornare, donde alle due passate piacque di dipartirsi, e come un nostro cittadino la sua donna perduta racquistasse mostrarvi ... Al qual piacere la fortuna, nemica de' felici, s'oppose: per ciò che, qual che la cagion si fosse, la donna, avendo di sé a Tedaldo compiaciuto un tempo, del tutto si tolse dal volergli più compiacere, né a non volere non solamente alcuna sua ambasciata ascoltare ma veder in alcuna maniera: di che egli entrò in fiera malinconia e ispiacevole, ma sì era questo suo amor celato, che della sua malinconia niuno credeva ciò essere la cagione ... Al quale il calzolaio rispose: “Coloro sono di nero vestiti per ciò che non sono quindici dì che un lor fratello che di gran tempo non c'era stato, che avea nome Tedaldo, fu ucciso: e parmi intendere che egli abbiano provato alla corte che uno che ha nome Aldobrandino Palermini, il quale è preso, l'uccidesse, per ciò che egli voleva bene alla moglie e eraci tornato sconosciuto per esser con lei ... E come levato fu la mattina, lasciato il suo fante, quando tempo gli parve, solo se n'andò verso la casa della sua donna ... ” “Come, “ disse la donna “se tu di Constantinopoli se' e giugni pur testé qui, sai tu chi mio marito o io ci siamo?” Il pellegrino, di capo fattosi, tutta la istoria dell'angoscia d'Aldobrandino raccontò e a lei disse chi ella era, quanto tempo stata maritata e altre cose assai, le quali egli molto ben sapeva, de' fatti suoi ... Di che la donna si maravigliò forte e avendolo per uno profeta gli s'inginocchiò a' piedi, per Dio pregandolo che, se per la salute d'Aldobrandino era venuto, che egli s'avacciasse per ciò che il tempo era brieve ...
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Decameron (pagina 67)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ne' quali primi congiugnimenti affettuosissimamente dal conte cercati, come fu piacer di Dio, la donna ingravidò in due figliuoli maschi, come il parto al suo tempo venuto fece manifesto ... La quale, sentendosi gravida, non volle più la gentil donna gravare di tal servigio ma le disse: “Madonna, la Dio mercé e la Vostra, io ho ciò che io disiderava, e per ciò tempo è che per me si faccia quello che v'agraderà, acciò che io poi me ne vada ... La gentil donna, per torre materia a Beltramo di più né mandar né venire a casa sua, insieme con la figliuola se n'andò in contado a casa di suoi parenti; e Beltramo ivi a poco tempo, da' suoi uomini richiamato, a casa sua, udendo che la contessa s'era dileguata, se ne tornò ... La contessa, sentendo lui di Firenze partito e tornato nel suo contado, fu contenta assai; e tanto in Firenze dimorò, che 'l tempo del parto venne, e partorì due figliuoli maschi simigliantissimi al padre loro ... Quegli fé diligentemente nudrire e, quando tempo le parve, in cammino messasi, senza essere da alcuna persona conosciuta, a Monpulier se ne venne; e quivi più giorni riposata, e del conte e dove fosse avendo spiato e sentendo lui il di d'Ognisanti in Rossiglione dover fare una gran festa di donne e di cavalieri, pure in forma di pellegrina, come uscita n'era, là se ...
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Decameron (pagina 86)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il Rossiglione, udendo questo, pensò il tempo esser venuto da poterlo uccidere; e armatosi, il dì seguente con alcun suo famigliare montò a cavallo e forse un miglio fuori del suo castello in un bosco si ripuose in aguato donde doveva il Guardastagno passare ... Messer Guiglielmo, quando tempo fu, con la sua donna si mise a tavola ... Dovete adunque sapere, bellissime giovani, che ancora non è gran tempo che in Salerno fu un grandissimo medico in cirugia, il cui nome fu maestro Mazzeo della Montagna ... Il quale, già all'ultima vecchiezza venuto, avendo presa per moglie una bella e gentil giovane della sua città, di nobili vestimenti e ricchi e d'altre gioie e tutto ciò che a una donna può piacere meglio che altra della città teneva fornita; vero è che ella il più del tempo stava infreddata, sì come colei che nel letto era male dal maestro tenuta coperta ...
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Decameron (pagina 90)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Essendo adunque a Cimone nel cuore, nel quale niuna dottrina era potuta entrare, entrata la saetta d'Amore per la bellezza d'Efigenia, in brevissimo tempo, d'uno in altro pensiero pervenendo, fece maravigliare il padre e tutti i suoi e ciascuno altro che il conoscea ... Quindi usando co' giovani valorosi e udendo i modi, quali a' gentili uomini si convenieno e massimamente agl'innamorati, prima, con grandissima ammirazione d'ognuno, in assai brieve spazio di tempo non solamente le prime lettere apparò ma valorosissimo tra' filosofanti divenne ... E essendo delle pattovite nozze d'Efigenia venuto il tempo e il marito mandato per lei, disse seco Cimone: “Ora è tempo di mostrare, o Efigenia, quanto tu sii da me amata ...
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Decameron (pagina 92)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Essi hanno della tua vertù voluta più certa esperienza che quella che per te si fosse potuta mostrare dentro a' termini della casa del padre tuo, il quale io conosco abondantissimo di ricchezze: e prima colle pugnenti sollecitudini d'amore da insensato animale, sì come io ho inteso, ti recarono a essere uomo; poi con dura fortuna e al presente con noiosa prigione voglion veder se l'animo tuo si muta da quello che era quando poco tempo lieto fosti della guadagnata preda ... ” Piacque l'ordine a Cimone, e tacito infino al tempo posto si stette in prigione ... Lisimaco, ogni cosa oportuna avendo appresta, Cimone e' suoi compagni e similmente i suoi amici, tutti sotto i vestimenti armati, quando tempo gli parve, avendogli prima con molte parole al suo proponimento accesi, in tre parti divise, delle quali cautamente l'una mandò al porto, acciò che niun potesse impedire il salire sopra la nave quando bisognasse; e con l'altre due alle case di Pasimunda venuti, una ne lasciò alla porta, acciò che alcun dentro non gli potesse rinchiudere o a loro l'uscita vietare, e col rimanente insieme con Cimone montò su per le scale ... In Cipri e in Rodi furono i romori e' turbamenti grandi e lungo tempo per le costoro opere ... Dovete adunque, dilicate donne, sapere che vicin di Cicilia è una isoletta chiamata Lipari, nella quale non è ancor gran tempo fu una bellissima giovane chiamata Gostanza, d'assai orrevoli genti dell'isola nata; della quale un giovane che dell'isola era, chiamato Martuccio Gomito, assai legiadro e costumato e nel suo mestier valoroso, s'innamorò ...
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Decameron (pagina 101)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... compagne assai, forse non meno da amor sospinti che da paura di tempo: e essendo già tanto entrati innanzi alla donna e agli altri, che appena si vedevano, avvenne che dopo molti tuoni subitamente una gragnuola grossissima e spessa cominciò a venire, la quale la donna con la sua compagnia fuggì in casa d'un lavoratore ... E prima cominciò Pietro a dire: “Or volesse Idio che mai, dovendo io stare come io sto, questa grandine non ristesse!” E la giovane disse: “Ben mi sarebbe caro!” E da queste parole vennero a pigliarsi per mano e strignersi, e da questo a abracciarsi e poi a basciarsi, grandinando tuttavia; e acciò che io ogni particella non racconti, il tempo non si racconciò prima che essi, l'ultime dilettazioni d'amor conosciute, a dover segretamente l'un dell'altro aver piacere ebbero ordine dato ... Il tempo malvagio cessò, e all'entrar della città, che vicina era, aspettata la donna, con lei a casa se ne tornarono ... Quivi, sopravenuto il tempo del partorire, gridando la giovane come le donne fanno, non avvisandosi la madre di lei che quivi messer Amerigo, che quasi mai usato non era, dovesse venire, avvenne che, tornando egli da uccellare e passando lunghesso la camera dove la figliuola gridava, maravigliandosi, subitamente entrò dentro e domandò che questo fosse ...
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Decameron (pagina 103)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Né stette poi guari tempo che costei, la qual della mia morte fu lieta oltre misura, morì, e per lo peccato della sua crudeltà e della letizia avuta de' miei tormenti, non pentendosene, come colei che non credeva in ciò aver peccato ma meritato, similmente fu e è dannata alle pene del Ninferno ... Il quale, avendo queste cose vedute, gran pezza stette tra pietoso e pauroso: e dopo alquanto gli venne nella mente questa cosa dovergli molto poter valere, poi che ogni venerdì avvenia; per che, segnato il luogo, a' suoi famigliari se ne tornò, e appresso, quando gli parve, mandato per più suoi parenti e amici, disse loro: “Voi m'avete lungo tempo stimolato che io d'amare questa mia nemica mi rimanga e ponga fine al mio spendere, e io son presto di farlo dove voi una grazia m'impetriate, la quale è questa: che venerdì che viene voi facciate sì che messer Paolo Traversari e la moglie e la figliuola e tutte le donne lor parenti, e altre chi vi piacerà, qui sieno a desinar meco ... ” A costor parve questa assai piccola cosa a dover fare; e a Ravenna tornati, quando tempo fu, coloro invitarono li quali Nastagio voleva, e come che dura cosa fosse il potervi menare la giovane da Nastagio amata, pur v'andò con l'altre insieme ... E tanta fu la paura che di questo le nacque, che, acciò che questo a lei non avvenisse, prima tempo non si vide, il quale quella medesima sera prestato le fu, che ella, avendo l'odio in amor tramutato, una sua fida cameriera segretamente a Nastagio mandò, la quale da parte di lei il pregò che gli dovesse piacere d'andare a lei, per ciò che ella era presta di far tutto ciò che fosse piacer di lui ... E la domenica seguente Nastagio sposatala e fatte le sue nozze, con lei più tempo lietamente visse ...
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Decameron (pagina 106)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E quando tempo le parve, l'aperse la sua intenzion compiutamente; a cui la vecchia disse: “Figliuola mia, sallo Idio, che sa tutte le cose, che tu molto ben fai; e quando per niuna altra cosa il facessi, sì il dovresti far tu e ciascuna giovane per non perdere il tempo della vostra giovanezza, per ciò che niun dolore è pari a quello, a chi conoscimento ha, che è a avere il tempo perduto ... E da che diavol siam noi poi, da che noi siam vecchie, se non da guardar la cenere intorno al focolare? Se niuna il sa o ne può render testimonianza, io sono una di quelle: che ora, che vecchia sono, non senza grandissime e amare punture d'animo conosco, e senza pro, il tempo che andar lasciai: e bene che io nol perdessi tutto, ché non vorrei che tu credessi che io fossi stata una milensa, io pur non feci ciò che io avrei potuto fare, di che quando io mi ricordo, veggendomi fatta come tu mi vedi, che non troverei chi mi desse fuoco a cencio, Dio il sa che dolore io sento ... Di questo mondo ha ciascun tanto quanto egli se ne toglie, e spezialmente le femine, alle quali si convien troppo più d'adoperare il tempo quando l'hanno che agli uomini, per ciò che tu puoi vedere, quando c'invecchiamo, né marito né altri ci vuol vedere anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta e a annoverare le pentole e le scodelle; e peggio, ché noi siamo messe in canzone e dicono: ‘Alle giovani i buon bocconi e alle vecchie gli stranguglioni’, e altre lor cose assai ancora dicono ... La vecchia, non passar molti dì, occultamente le mise colui, di cui ella detto l'aveva, in camera, e ivi a poco tempo un altro, secondo che alla giovane donna ne venivan piacendo; la quale in cosa che far potesse intorno a ciò, sempre del marito temendo, non ne lasciava a far tratto ...
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Decameron (pagina 124)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E la donna avendo fatti serrar tutti gli usci, e massimamente quello da mezza scala acciò che il geloso sù non potesse venire, quando tempo le parve e il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne venne; e andaronsi a letto, dandosi l'un dell'altro piacere e buon tempo; e venuto il dì, il giovane se ne tornò in casa sua ... Ora che vi debbo dire? Il geloso stette molte notti per volere giugnere il prete all'entrata, e la donna continuamente col suo amante dandosi buon tempo ... Per che la savia donna, quasi licenziata a' suoi piaceri, senza far venire il suo amante su per lo tetto come vanno le gatte ma pur per l'uscio discretamente operando poi più volte con lui buon tempo e lieta vita si diede ... E come spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare, non sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito, s'innamorò d'un giovane il quale Leonetto era chiamato, assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse, e egli similmente s'innamorò di lei: e come voi sapete che rade volte è senza effetto quello che vuole ciascuna delle parti, a dare al loro amor compimento molto tempo non si interpose ...
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Decameron (pagina 170)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Ghino adunque, avendogli de' suoi arnesi medesimi e alla sua famiglia fatta acconciare una bella camera e fatto apparecchiare un gran convito, al quale con molti uomini del castello fu tutta la famiglia dello abate, a lui se n'andò la mattina seguente e dissegli: “Messere, poi che voi ben vi sentite, tempo è d'uscire d'infermeria”; e per la man presolo, nella camera apparecchiatagli nel menò, e in quella co' suoi medesimi lasciatolo, a far che il convito fosse magnifico attese ... Il Papa, credendo lui dover domandare altro, liberamente offerse di far ciò che domandasse; allora l'abate disse: “Santo Padre, quello che io intendo di domandarvi è che voi rendiate la grazia vostra a Ghino di Tacco mio medico, per ciò che tra gli altri uomini valorosi e da molto che io accontai mai, egli è per certo un de' più, e quel male il quale egli fa, io il reputo molto maggior peccato della fortuna che suo: la qual se voi con alcuna cosa dandogli, donde egli possa secondo lo stato suo vivere, mutate, io non dubito punto che in poco di tempo non ne paia a voi quello che a me ne pare ... Il quale, avendo ricetto vicino a una strada per la qual quasi di necissità passava ciascuno che di Ponente verso Levante andar voleva o di Levante in Ponente e avendo l'animo grande e liberale e disideroso che fosse per opera conosciuto, quivi avendo molti maestri fece in piccolo spazio di tempo fare un de' più belli e de' maggiori e de' più ricchi palagi che mai fosse stato veduto, e quello di tutte quelle cose che oportune erano a dovere gentili uomini ricevere e onorare fece ottimamente fornire ... E fatto fare un palagio simile a quello di Natan, cominciò a fare le più smisurate cortesie che mai facesse alcuno altro a chi andava o veniva per quindi; e sanza dubbio in piccol tempo assai divenne famoso ...
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Decameron (pagina 185)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Venuto il tempo del passaggio e faccendosi l'apparecchiamento grande per tutto, messer Torello, non obstanti i prieghi della sua donna e le lagrime, si dispose a andarvi del tutto: e avendo ogni appresto fatto e essendo per cavalcare, disse alla sua donna, la quale egli sommamente amava: “Donna, come tu vedi, io vado in questo passaggio sì per onor del corpo e sì per salute dell'anima: io ti raccomando le nostre cose e 'l nostro onore; e per ciò che io sono dell'andar certo e del tornare, per mille casi che possan sopravenire, niuna certezza ho, voglio io che tu mi facci una grazia: che che di me s'avegna, ove tu non abbi certa novella della mia vita, che tu m'aspetti uno anno e un mese e un dì senza rimaritarti, incominciando da questo dì che io mi parto ... ” E egli presolo montò a cavallo e, detto a ogn'uomo adio, andò a suo viaggio: e pervenuto a Genova con sua compagnia, montato in galea andò via, e in poco tempo pervenne a Acri e con l'altro essercito di cristian si congiunse ... ” Come il Saladino udì questo, quasi certo di quel che dubitava, fra sé lieto disse: “Dato m'ha Idio tempo di mostrare a costui quanto mi fosse a grado la sua cortesia”: e senza altro dire, fattisi tutti i suoi vestimenti in una camera acconciare, nel menò dentro e disse: “Guarda, cristiano, se tra queste robe n'è alcuna che tu vedessi già mai ... ” Allora il Saladino, più non potendo tenersi, teneramente l'abracciò dicendo: “Voi siete messer Torel di Stra e io son l'uno de' tre mercatanti a' quali la donna vostra donò queste robe; e ora è venuto il tempo di far certa la vostra credenza qual sia la mia mercatantia, come nel partirmi da voi dissi che potrebbe avvenire ...
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Decameron (pagina 189)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E in brieve non solamente nel suo marchesato ma per tutto, anzi che gran tempo fosse passato, seppe ella sì fare, che ella fece ragionare del suo valore e del suo bene adoperare, e in contrario rivolgere, se alcuna cosa detta s'era contro al marito per lei quando sposata l'avea ... Ella non fu guari con Gualtieri dimorata che ella ingravidò, e al tempo partorì una fanciulla, di che Gualtieri fece gran festa ... Poco tempo appresso, avendo con parole generali detto alla moglie che i subditi non potevan patir quella fanciulla di lei nata, informato un suo famigliare, il mandò a lei, il quale con assai dolente viso le disse: “Madonna, se io non voglio morire, a me convien far quello che il mio signor mi comanda ... Sopravenne appresso che la donna da capo ingravidò e al tempo debito partorì un figliuol maschio, il che carissimo fu a Gualtieri; ma non bastandogli quello che fatto avea con maggior puntura trafisse la donna, e con sembiante turbato un dì le disse: “Donna, poscia che tu questo figliuol maschio facesti, per niuna guisa con questi miei viver son potuto, sì duramente si ramaricano che un nepote di Giannucolo dopo me debbia rimaner lor signore: di che io mi dotto, se io non ci vorrò esser cacciato, che non mi convenga fare di quello che io altra volta feci e alla fine lasciar te e prendere un'altra moglie ... Ma essendo più anni passati dopo la natività della fanciulla, parendo tempo a Gualtieri di fare l'ultima pruova della sofferenza di costei, con molti de' suoi disse che per niuna guisa più sofferir poteva d'aver per moglie Griselda e che egli cognosceva che male e giovenilmente aveva fatto quando l'aveva presa, e per ciò a suo potere voleva procacciar col Papa che con lui dispensasse che un'altra donna prender potesse e lasciar Griselda; di che egli da assai buoni uomini fu molto ripreso; a che nulla altro rispose se non che conveniva che così fosse ... Non dopo molto tempo Gualtieri fece venire sue lettere contrafatte da Roma e fece veduto a' suoi subditi il Papa per quelle aver seco dispensato di poter torre altra moglie e lasciar Griselda; per che, fattalasi venir dinanzi, in presenzia di molti le disse: “Donna, per concession fattami dal Papa io posso altra donna pigliare e lasciar te; e per ciò che i miei passati sono stati gran gentili uomini e signori di queste contrade, dove i tuoi stati son sempre lavoratori, io intendo che tu più mia moglie non sia, ma che tu a casa Giannucolo te ne torni con la dote che tu mi recasti, e io poi un'altra, che trovata n'ho convenevole a me, ce ne menerò ...
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Decameron (pagina 192)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E come che molto tempo passato sia da poi che io a scriver cominciai infino a questa ora che io al fine vengo della mia fatica, non m'è per ciò uscito di mente me avere questo mio affanno offerto all'oziose e non all'altre: e a chi per tempo passar legge, niuna cosa puote esser lunga, se ella quel fa per che egli l'adopera ... Le cose brievi si convengon molto meglio agli studianti, li quali non per passare ma per utilmente adoperare il tempo faticano, che a voi donne, alle quali tanto del tempo avanza quanto negli amorosi piaceri non ispendete ... E lasciando omai a ciascheduna e dire e credere come le pare, tempo è da por fine alle parole, Colui umilmente ringraziando che dopo sì lunga fatica col suo aiuto n'ha al disiderato fine condotto ...
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Diario del primo amore (pagina 4)
di Giacomo Leopardi (estratti)
... Chiudo oggi queste ciarle che ho fatte con me stesso per isfogo del cuor mio e perchè mi servissero a conoscere me medesimo e le passioni; ma non voglio più farne, perchè non si sa quando io mi risolverei di finire, e oramai poco potendo dire di nuovo, mi pare ch'io ci perderei il tempo, del quale io soglio far caso, ed è bene che torni a servirmene giacchè la passione al tutto non me l'impedisce ... Contuttociò ella, nonostantechè langua come un lume a cui l'olio vada mancando, pur tuttavia dura e durerà fors'anche lungo tempo, sempre languendo e facendo vista di spegnersi, e tratto tratto mandando qualche favilluzza, come nelle ore di più ozio e soprattutto di malinconia, ch'io credo che l'animo mio dovrà per molto spazio risentire a ogni altra sua malattia questa piaghetta rimasa mezzo saldata ... E quando saranno spenti, caso che io riveda (come penso che rivedrò, e al presente lo desidero) quel fatale oggetto, mi rendo quasi certo che riarderanno violentissimamente; e così non dubito che se una volta mi sarà facile, purch'io voglia, di portarmi da me stesso a rivederlo, e molto più se l'occasione me ne verrà, io tremando e sudando freddo, e biasimando altamente me stesso, e dandomi del pazzo, e compassionandomi, senza però dubitare correrò a quel temuto diletto: salvo se la lunghezza del tempo, e più l'aver conversato con altre donne, e conceputo e provato altri affetti, e veduto più mondo, e incontrato più casi non m'avessero affatto sradicata dal cuore questa passione: la qual certo se finora con tanto poco alimento s'è sostenuta, e se più oltre benchè debole si sosterrà, è forza che in gran parte lo riconosca dall'oziosità e dall'eterna medesimezza del mio vivere senza nessuno svagamento nè diletto massimamente nuovo ... Non negherò dunque di avere in questo tempo con ogni cura aiutati e coltivati gli affetti miei, nè che una parte del dispiacere ch'io provava vedendogli a infievolire non venisse dal gusto e dal desiderio ch'io avea di sentire e di amare ...
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La divina commedia
di Dante Alighieri (estratti)
... Temp'era dal principio del mattino,
e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
ch'eran con lui quando l'amor divino
mosse di prima quelle cose belle;
sì ch'a bene sperar m'era cagione
di quella fiera a la gaetta pelle
l'ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone ... E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne 'l tempo che perder lo face,
che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista;
tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
mi ripigneva là dove 'l sol tace ... Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
e vissi a Roma sotto 'l buono Augusto
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi ...
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La divina commedia (pagina 4)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?" ... E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore ... Alte terrà lungo tempo le fronti,
tenendo l'altra sotto gravi pesi,
come che di ciò pianga o che n'aonti ...
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La divina commedia (pagina 31)
di Dante Alighieri (estratti)
... Colui che del cammin sì poco piglia
dinanzi a me, Toscana sonò tutta;
e ora a pena in Siena sen pispiglia,
ond'era sire quando fu distrutta
la rabbia fiorentina, che superba
fu a quel tempo sì com'ora è putta ... E io: "Se quello spirito ch'attende,
pria che si penta, l'orlo de la vita,
qua giù dimora e qua sù non ascende,
se buona orazïon lui non aita,
prima che passi tempo quanto visse,
come fu la venuta lui largita?" ... Più non dirò, e scuro so che parlo;
ma poco tempo andrà, che ' tuoi vicini
faranno sì che tu potrai chiosarlo ... Or superbite, e via col viso altero,
figliuoli d'Eva, e non chinate il volto
sì che veggiate il vostro mal sentero!
Più era già per noi del monte vòlto
e del cammin del sole assai più speso
che non stimava l'animo non sciolto,
quando colui che sempre innanzi atteso
andava, cominciò: "Drizza la testa;
non è più tempo di gir sì sospeso ... Io era ben del suo ammonir uso
pur di non perder tempo, sì che 'n quella
materia non potea parlarmi chiuso ...
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La divina commedia (pagina 57)
di Dante Alighieri (estratti)
... Tutti color ch'a quel tempo eran ivi
da poter arme tra Marte e 'l Batista,
eran il quinto di quei ch'or son vivi ... E come 'l volger del ciel de la luna
cuopre e discuopre i liti sanza posa,
così fa di Fiorenza la Fortuna:
per che non dee parer mirabil cosa
ciò ch'io dirò de li alti Fiorentini
onde è la fama nel tempo nascosa ... Da indi, sì come viene ad orecchia
dolce armonia da organo, mi viene
a vista il tempo che ti s'apparecchia ...
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La divina commedia (pagina 58)
di Dante Alighieri (estratti)
... Poi che, tacendo, si mostrò spedita
l'anima santa di metter la trama
in quella tela ch'io le porsi ordita,
io cominciai, come colui che brama,
dubitando, consiglio da persona
che vede e vuol dirittamente e ama:
"Ben veggio, padre mio, sì come sprona
lo tempo verso me, per colpo darmi
tal, ch'è più grave a chi più s'abbandona;
per che di provedenza è buon ch'io m'armi,
sì che, se loco m'è tolto più caro,
io non perdessi li altri per miei carmi ... Giù per lo mondo sanza fine amaro,
e per lo monte del cui bel cacume
li occhi de la mia donna mi levaro,
e poscia per lo ciel, di lume in lume,
ho io appreso quel che s'io ridico,
a molti fia sapor di forte agrume;
e s'io al vero son timido amico,
temo di perder viver tra coloro
che questo tempo chiameranno antico" ... E qual è 'l trasmutare in picciol varco
di tempo in bianca donna, quando 'l volto
suo si discarchi di vergogna il carco,
tal fu ne li occhi miei, quando fui vòlto,
per lo candor de la temprata stella
sesta, che dentro a sé m'avea ricolto ...
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Fermo e Lucia (pagina 5)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... In progresso di tempo crescendo a dismisura le cause che avevano diminuita quella industria, essa fu ridotta quasi a niente ... Oltre la sua professione aveva Fermo un pezzo di terra che faceva lavorare, e che lavorava egli stesso nel tempo in cui era disoccupato dal filatojo, dimodochè non aveva a contrastare col bisogno ... Era in quel giorno vestito dalla festa con piume di vario colore al cappello, col suo coltello dal bel manico, e mostrando in tutto l'abito e nel portamento un'aria di festa e nello stesso tempo di braveria, comune a quei tempi anche agli uomini i più quieti, come infatti era Fermo ... » «Ma grazie al cielo il suo incomodo non è serio, e quello ch'ella ha da fare è cosa di sì poco tempo, e di sì poca fatica ... » «Degl'imbrogli? che imbrogli ci ponno essere?» «Avete buon tempo voi altri, che non vi pigliate briga di niente, e vi fate servire, e non avete conti da rendere ... » «Ecco: nessuno è contento a questo mondo: voi stavate bene colla vostra professione, libero, industrioso, col tempo avreste potuto comperarvi un luoghetto vicino al vostro e poi un altro, e a poco a poco vivere d'entrata: ecco che vi salta in capo di ammogliarvi ... » «Insomma quanto tempo ci vuole?» «Molto, molto ...
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Fermo e Lucia (pagina 8)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... » Nelle situazioni molto imbrogliate il parere che piace più è quello di pigliar tempo per avere un altro parere definitivo: ogni consiglio definitivo e determinato presenta ostacoli, difficoltà, nuovi imbrogli: ma questo di consigliarsi di nuovo e meglio è semplice, non nuoce, e nello stesso tempo dà una lusinga indeterminata che per questo mezzo si troverà una uscita ... Lascio poi pensare al lettore come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie così legate, e tenute per le zampe nella mano d'un uomo agitato da tante passioni, e che di tempo in tempo stendendo con forza il braccio in un momento d'ira o di risoluzione, o di disperazione, dava scosse terribili a quei prigionieri e faceva balzare le loro quattro teste spenzolate le quali si andavano beccando l'una l'altra, come succede troppo sovente fra compagni di sventura ... Era questo una stanza con un grande scaffale di libri vecchi e polverosi, un tavolo gremito di allegazioni, di suppliche, di papiri, e intorno tre o quattro seggiole, e da un lato un seggiolone a bracciuoli con un appoggio quadrato coperto di vacchetta inchiodatavi con grosse borchie, alcune delle quali cadute da gran tempo lasciavano in libertà gli angoli della copertura, che s'incartocciava qua e là ...
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Fermo e Lucia (pagina 11)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... – Con questi pensieri giunse alla casetta delle due donne ed entrando colla faccia adirata, e vergognosa nello stesso tempo per la trista riuscita, gittò i capponi sur un tavolo; e fu questa l'ultima trista vicenda delle povere bestie per quel giorno ... » «Addio Fermo,» disse Lucia; «andate a casa, Dio ci ajuterà e non è lontano il tempo che potremo star sempre insieme ... » Agnese aggiunse altri consigli, e Fermo partì colle lagrime agli occhi, e col cuore in tempesta, ripetendo di tempo in tempo queste portentose parole: «A questo mondo v'è giustizia finalmente ... Di tempo in tempo si vedevano alcuni i quali dal volto dal modo e dall'abito mostravano di non aver mai tesa la mano e di essere ora indotti a farlo dalla necessità ... Il suo capo calvo e coperto all'intorno secondo il rito capuccinesco di una corona di capelli che l'età aveva renduti bianchi, si alzava di tempo in tempo per un movimento di spiriti inquieti, e tosto si abbassava per riflessione di umiltà ...
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Fermo e Lucia (pagina 13)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... » Questa parola fece rinvenire affatto il povero Ludovico, e gli risvegliò più vivamente e più distintamente i sentimenti che erano confusi e affollati nel suo cuore, dolore per l'amico, pentimento e rimorso di ciò ch'egli aveva fatto, e nello stesso tempo un senso forte e sincero di commiserazione e di amore per l'infelice ch'egli aveva ucciso: Ludovico allora avrebbe volentieri data la sua vita per ricuperare quella del suo nemico ... Appena Ludovico potè riflettere più pacatamente, chiamato un frate confessore, lo pregò che andasse a casa della moglie di Cristoforo, che l'assicurasse ch'egli non aveva fatto nulla per cagionare la morte del suo amico, e nello stesso tempo le desse parola ch'egli si riguardava come il padre della famiglia ... Il fratello diede nelle smanie, che il capuccino lasciò passare, dicendo di tempo in tempo: «è un troppo giusto dolore»: parlò alteramente, e il capuccino raddoppiò di umiltà e di complimenti; fece intendere che in ogni caso la sua famiglia avrebbe saputo pigliarsi una soddisfazione; e il capuccino che non ne era persuaso, non gli contraddisse però; finalmente domandò, impose come una condizione che l'uccisore di suo fratello partirebbe tosto da Cremona ... Contenta la famiglia per le ragioni che abbiam dette, contenti i frati, contenti quelli che avrebbero dovuto punire Ludovico, perchè dopo la donazione fatta da lui di tutto il suo avere, la persecuzione che gli si sarebbe fatta non avrebbe portato che impicci e fatiche, contento il popolo il quale vedeva salvo un uomo che amava, dalle persecuzioni di prepotenti che odiava; e che nello stesso tempo ammirava un conversione; contento finalmente ma per motivi diversi e più alti il nostro Ludovico; il quale non desiderava altro che di cominciare una vita di espiazione, di patimenti e di servizio agli altri che potesse compensare il male ch'egli aveva fatto, e raddolcire il sentimento insoffribile del rimorso ...
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Fermo e Lucia (pagina 16)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Se non altro si vedrà come giuoca costui, e si guadagnerà tempo ... » «E che Fermo! dunque tu avevi cominciato a guastare l'opera mia, prima ch'ella fosse intrapresa! Tu pensavi a difenderti della violenza colla violenza! Ringrazia il cielo che sei stato disingannato a tempo ... Ringrazia il cielo che non ti ha dato il tempo di confidare in questi ajuti tanto da far qualche cosa della quale ti saresti pentito ... Tutto al di fuori era silenzio, e un passaggero avrebbe potuto credere che quella casa fosse abbandonata, se quattro creature, che erano poste in euritmia al di fuori, non avessero dato un indizio di abitazione, e nello stesso tempo un simbolo della ospitalità di quei tempi ... Due grandi avoltoj colle ali tese erano inchiodati ciascuno sur una imposta; ed uno già mezzo consumato dal tempo aveva perduta gran parte delle piume, e qualche membro, non aveva quasi più nemmeno la figura d'un bel cadavere: e due bravi (quei due medesimi che avevano messa quella bella paura in corpo al curato) sdraiati ciascuno sur una delle panche di pietra poste al di qua e ...
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Fermo e Lucia (pagina 23)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... In tutto il tempo del desinare (il quale non era grazie a Dio più scarso dell'ordinario, perchè tanto le donne, quanto Fermo erano dei più agiati del contorno) e dopo quando le furono ritornate all'aspo, Agnese pose in opera tutta la sua eloquenza, ma invano ... «Abbiamo bisogno più che mai,» diceva ancora, «dell'ajuto di Dio, e se facciamo ciò che non istà bene, come lo potremo sperare?» Così spesero tutto quel tempo in argomentazioni; e uno che le avesse intese disputare, e tornar da capo ognuna a ripetere le stesse ragioni, avrebbe potuto credere che la fosse controversia fra due dotti, piuttosto che disputa fra due donnicciuole ... «Che ci manca?» rispose Fermo, punto, e spaventato nello stesso tempo ... Si fece silenzio, e Agnese ebbe appena il tempo d'imporre sotto voce a Lucia di non dir parola del disegno contrastato ...
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Fermo e Lucia (pagina 26)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Si trattenne anzi con una certa impudenza e nello stesso tempo con esitazione, facendo molte inchieste, alle quali Agnese si affrettò di rispondere sempre il contrario di quello che era; e finalmente, congedato se ne andò ... Di tempo in tempo poi passavano figure sospette, come di bravi travestiti, di servi oziosi, di contadini che girandolavano, e giunti dinanzi alla porta allentavano il passo, e sogguardavano nella stanza, come chi vuol guatare, e non dar sospetto ... Agnese rincorata non udendo più pedate sospette, si alzava di tempo in tempo, si metteva sull'uscio, guardava nella via, a dritta e sinistra; e non vide più nulla che le desse da pensare ... Se Fermo fosse stato tanto presso da intendere le loro parole, avrebbe inteso che uno di essi diceva al compagno: «s'è addato di qualche cosa: torniamocene per non guastar tutto: è troppo per tempo: non vedi che il paese è pieno di gente? lasciamoli andare tutti al nido» ...
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Fermo e Lucia (pagina 30)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... I nostri tre fuggitivi camminarono qualche tempo in silenzio, dietro il loro picciolo guidatore, il quale superbo di andar così di notte, per un affare, come un uomo, superbo di essere nella brigata, quello che dava consiglio, che avvisava al da farsi, che rincorava, che aveva la mente più riposata, guardava attentamente la via, scegliendo i tratti più brevi, e i più fuor di mano, e rivolgendosi alle rivolte con aria d'importanza, a dire: «per di qua» ... Avevano fatto un terzo circa della via, ed erano lontani dal paese, tanto che guardando indietro non si vedevano più i radi lumi delle lucerne che le donne sporgevano dalle finestre ponendovi la mano sopra di traverso per non esser vedute e per mandar la luce sulla via per dove tornavano a casa gli uomini a subire un interrogatorio: e nessuno dei tre aveva ancora avuto animo di comunicare agli altri i pensieri che lo agitavano: s'udiva solo di tempo in tempo Agnese sclamare: – poveri morti benedetti, ajutateci –, Lucia invocare la Vergine, e Fermo mormorare qualche esclamazione di sdegno ... Guaj se andavate a casa: mi ha detto il Padre, che doveste uscirne subito subito, e temeva ch'io non fossi in tempo ... Frattanto io ho pensato a trovarvi per qualche tempo un rifugio ove possiate starvi in sicuro finchè si trovi il modo di ritornare sicuri a casa vostra, e di giungere all'adempimento dei vostri giusti e santi desiderj ...
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Fermo e Lucia (pagina 33)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Abbiam già avvertito che delle due classi fra le quali era divisa la società al suo tempo, di circospetti cioè e di facinorosi, d'uomini che avevano, e d'uomini che facevano paura, egli apparteneva alla prima ... Il padre guardiano aperse la lettera, e di tempo in tempo alzava gli occhj dal foglio e guardava Lucia e la madre con aria di compassione e d'interessamento ...
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Fermo e Lucia (pagina 36)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... , scrittore di quel tempo, che per le sue circostanze doveva essere informatissimo, e negli scritti del quale si scorge una attenzione di osservatore non comune, e un candore quale non si può simulare, il Ripamonti racconta di questa infelice cose più forti di quelle che sieno nella nostra storia; e noi ci serviremo anzi delle notizie ch'egli ci ha lasciate per render più compiuta la storia particolare della Signora ... Avaro, egli non avrebbe mai potuto persuadersi che una figlia dovesse costargli una parte delle sue ricchezze: questo gli sarebbe sembrato un tratto di nemico giurato, e non di figlia sommessa ed amorosa; superbo, non avrebbe creduto che nemmeno il risparmio fosse una ragione bastante per collocare una figlia in luogo men degno della nobiltà della famiglia: ignorante, egli credeva che tutto ciò che potesse mettere in salvo nello stesso tempo i danari e la convenienza fosse lecito, anzi doveroso; giacchè riguardava come il primo dovere del suo stato il conservarne l'opulenza, e lo splendore: erano questi nelle sue idee, i talenti che gli erano stati dati da trafficare, e dei quali gli sarebbe un giorno domandato ragione ... Si pose quindi a frugare il Leggendario per cercarvi alla sua figlia un nome che fosse stato portato da una santa la quale avesse sortito natali nobilissimi e fosse stata monaca; e un nome nello stesso tempo che senza esser volgare richiamasse al solo esser proferito l'idea di chiostro; e quello di Geltrude gli parve fatto apposta per la sua neonata ... A misura ch'ella si avanzava nella puerizia, le sue forme si svolgevano in modo che prometteva una avvenenza non comune agli anni della giovanezza, e nello stesso tempo ne' suoi modi e nelle sue parole si manifestava molta vivacità, una grande avversione all'obbedienza, e una grande inclinazione al comando, un vivo trasporto pei piaceri e pel fasto ...
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Fermo e Lucia (pagina 39)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... vocazione d'una figlia al chiostro, era prescritto che ella ne stesse assente per qualche tempo; ed era consuetudine che in questo tempo ella dovesse esser condotta a vedere spettacoli, ad assaggiare divertimenti, per conoscere ben bene quello a cui doveva rinunziare per farsi monaca ... I parenti avvertiti dalle monache delle disposizioni di Geltrude, furono serj, tristi, burberi; e non le fecero per qualche tempo nessuna proposizione nè con vezzi, nè con minacce ... Ma i fantasmi non acquistavano forma reale; ella era tenuta ritirata quanto nel monastero perchè il tempo dei divertimenti doveva venir dopo quella domanda ch'ella non aveva fatta e che era risoluta di non fare ... Il paggio fu sfrattato immediatamente, com'era giusto; ma il Marchese Matteo che aveva idee molto larghe sul giusto in ciò che toccava il decoro della sua famiglia, intimando di sua bocca la partenza al ragazzaccio, per non aumentare il numero dei confidenti, gl'intimò nello stesso tempo che se egli si fosse in alcun tempo lasciato sfuggire una paroluzza sulla debolezza di donna Geltrude, la sua vita avrebbe scontato questo secondo delitto, e che non vi sarebbe stato asilo per lui ... Alla donna di casa che aveva intercettato il corpo del delitto furono date molte lodi, e nello stesso tempo una prescrizione di segretezza, non accompagnata da minacce, ma in termini che le fecero comprendere che questa segretezza era del massimo interesse anche per lei ... Non sapeva prevedere come nè quando, la cosa sarebbe finita, si aspettava ad ogni momento il castigo incognito e per ciò più terribile; l'essere come sbandita dalla famiglia le era un peso insopportabile, e nello stesso tempo l'idea di rivedere il padre, o di vedere la madre, il fratello la prima volta dopo il suo fallo la faceva trasalire di spavento ...
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Fermo e Lucia (pagina 40)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... E sentiva nello stesso tempo quanto fosse peggiorata la sua condizione per la scelta dello stato: giacchè il primo requisito per poter resistere alle lusinghe e alle violenze era, avrebbe dovuto essere di non aver nulla da rimproverarsi ... Tanto è vero che all'amore per signoreggiare un animo, bisogna un poco di buon tempo, e che le faccende gravi, e le grandi sciagure gli spennacchiano le ali, e gli spezzano i dardi, se ci si permette una frase, invero troppo poetica, ma che spiega tanto bene ciò che accade realmente nell'animo ... L'avversione nutrita per tanto tempo a quella condizione le risorgeva pure con tutte le sue immagini, ma ella le pigliava per tentazioni, e le combatteva ... L'animo vorrebbe perpetuare questi momenti, e diffidando della sua costanza, corre con alacrità a formar disegni irrevocabili: felice se la tarda riflessione non gli rivela col tempo, che ciò che gli era sembrato una ferma e pura volontà non era altro che una illusione della fantasia ... Questi momenti che si dovrebbero ammirare dagli altri con un timido rispetto, e coltivare dal prudente consiglio in modo che si maturassero colla prova, e col tempo, nei quali tanto più si dovrebbe tremare e vergognarsi di chiedere quanto più grande è la disposizione ad accordare, questi momenti sono quelli appunto, che la speculazione fredda o ardente dell'interesse, agguata e stima preziosi per legare una volontà che non si guarda, e per venire ai vili suoi fini ...
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Fermo e Lucia (pagina 47)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Avvezza com'era a trarsi dalle circostanze difficili con ripieghi che la ponevano in circostanze più difficili ancora, a consumare per dir così il tempo avvenire per vivere in quel momento, ella cedette all'abitudine, e alla difficoltà, mentì contra se stessa, e disse: «È la mia vocazione: fino dai miei primi anni io mi sono sentita inclinata a servir Dio nel chiostro lontano dai pericoli e dalle cure del mondo ... Questo suo desiderio s'accordava troppo con quelli del Marchese perch'egli non cercasse ogni via di soddisfarlo; e in fatti egli sollecitò a tempo e a contrattempo tutte le dispense per far presto ... Diremo dunque che Geltrude entrò nel monastero di Monza, e che assunse l'abito; che scorso il tempo del noviziato nel quale la sua risoluzione parve sempre più spontanea e ferma, perchè ella mostrava tutto ciò che poteva farlo credere, e divorava nel suo cuore tutto ciò che avrebbe potuto far credere il contrario, trascorso questo tempo, ella fece la solenne professione, con una pompa straordinaria, e quale si conveniva alla casa ...
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Fermo e Lucia (pagina 48)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Con quest'ajuto Geltrude a malgrado della perfidia altrui, e dei suoi errori d'ogni genere avrebbe potuto divenire una monaca santa, e contenta: e il secolo stesso anzi l'età in cui ella visse ha dato esempj dei quali si è conservata la memoria, di donne che strascinate al chiostro con l'arte e con la forza, e dopo d'essersi per alcun tempo dibattute come vittime sotto la scure, vi trovarono la rassegnazione e la pace; una pace quale si trova di rado negli stati eletti più liberamente ... Lo pagavano in tanti sgarbi, in tanti scherni, in tante fantasticaggini che avevano a sopportare da Geltrude, la quale, ricordandosi di tempo in tempo delle arti usate da quelle per ajutare a tirarla in quel luogo dove di tempo in tempo ella non si poteva patire, si sfogava avventando beccate agli uccelli che avevano cantato per farla venire nella loro gabbia ... Spendeva una parte del suo tempo nell'adornarsi come poteva, e così ingannava alcun poco la sua noja; cercava di ridurre l'abbigliamento monastico alle fogge secolaresche, o di accordarlo all'aria del suo volto, e a dir vero questo le riusciva facilmente perchè la natura le aveva dato un volto che per poco che gli si lavorasse attorno stava bene ... E in quei momenti, poverette quelle educande! Talvolta dopo d'aver lasciato tornare indietro il suo pensiero nei diletti del mondo, dopo avervelo lasciato riposare per lungo tempo, ella ne sorprendeva alcune che parlavano fra di loro di ciò ch'ella aveva pensato, e allora chi l'avesse udita sgridarle ferocemente, l'avrebbe creduta invasa d'uno zelo inconsiderato, e d'una staccatezza indiscreta e antisociale ...
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Fermo e Lucia (pagina 53)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Geltrude indovinò, anzi sentì quella ragione, e persuase l'altra ad assumersi l'incarico, dicendole che sarebbe stato facile e spedito annunziare la sua indisposizione dalla finestra ad una delle suore che governavano le educande, pregando nello stesso tempo che non si facesse romore per non disturbarla ... Ivi, dopo d'aver ben guardato intorno se nessuno vi fosse, si trasse di sotto il mantello gli stromenti da smurare che aveva portati nascosti con le armi; e pian piano in una parte del muro già intaccata dal tempo, e ch'egli aveva fissata di giorno, aperse un pertugio, tanto che una persona potesse passarvi ... Combattuta continuamente tra il rimorso e la perversità, tra il terrore d'essere scoverta, e un certo bisogno di lasciare uno sfogo alle sue tante passioni, e tutte tumultuose, dominata più che mai da colui che ella risguardava come l'origine dei suoi più gravi, più veri e più terribili mali, e nello stesso tempo come il suo solo soccorso, l'infelice era nel suo interno ben più conturbata, e confusa che non apparisse nel suo discorso, per quanto poco ordinato egli fosse ... Per togliere ogni sospetto, e nello stesso tempo per dare un altro corso alle sue idee, procurava ella di toccar materie liete o indifferenti di discorso; ma ora il rimorso, ora la collera contra tutti quelli che le erano stata occasione di cadere in tanto profondo, ora una, ora un'altra memoria si gettavano a traverso alle sue idee, le scompaginavano, e lasciavano nelle sue parole un indizio del disordine che regnava nella sua mente ... La sua esperienza non era altro che del chiostro, di quel poco che aveva veduto nel tempo burrascoso passato nella casa paterna, e di ciò che aveva imparato dall'infame suo maestro; le sue idee erano un guazzabuglio composto di questi elementi, ed ella non aveva potuto attingere d'altronde cognizioni per fare almeno una scelta in questi elementi ... Due anni erano già trascorsi da quel giorno funesto al tempo in cui la nostra Lucia le fu raccomandata dal padre cappuccino, il quale, come pure ogni altro del monastero, e di fuori, conosceva bene la Signora per un cervellino, ma era lontano dal sospettare quale in tutto ella fosse ...
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Fermo e Lucia (pagina 55)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... inquieto aspettando il ritorno de' suoi bravi, aprendo di tempo in tempo la finestra, e guardando al lume della luna e tendendo l'orecchio ... Di tempo in tempo rimbrottava Perpetua e accagionava della sua disgrazia la cervellinaggine di quella ... Ma tra coloro che erano stati in parte testimonj ed attori di tutta quella scena ve n'era uno a cui l'esperienza non aveva potuto ancora dare le profonde idee di prudenza che il tempo e i casi avevano apprese a Toni e a Don Abbondio ...
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Fermo e Lucia (pagina 62)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... E non vi posso promettere nè pel tal giorno, nè per la tale settimana; ma piglierò il tempo, e sarete servito; e non andrà molto ... Quando io vi darò avviso, voi mi manderete dei vostri uomini forestieri, dei più destri e determinati; costoro si lasceranno vedere qualche tempo prima; si parlerà in paese di loro: quando la donna sarà scomparsa ... In quel tempo di provocazioni, di vendette, di agguati, di tradimenti, l'uomo che si allontanava quattro passi da casa sua, camminava sempre con sospetto a guisa d'un esploratore in vicinanza del nemico; e più d'ogni altro i facinorosi e soverchiatori di mestiere, quelli che avevano in ogni parte conti accesi di offese o di minacce, com'era Egidio ... Benchè mandasse alcuni passi innanzi a battergli la via uno de' suoi cavalieri, il quale spiava se ci fossero insidie, o se giungessero nemici, pure andava egli stesso guardandosi a destra e a sinistra, cercando di penetrare con lo sguardo ogni siepe, alzandosi di tempo in tempo su le staffe per veder dietro i muri dei campi, piegandosi per vedere dietro ogni cappelletta, volgendosi di tempo in tempo a vedere dietro le spalle, e affisando da lontano chiunque veniva, perchè poteva essere un nemico, o il sicario nascosto di un nemico ...
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Fermo e Lucia (pagina 65)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... – E per pigliar tempo, rispose al Conte: «Se Vostra Eccellenza è informata di qualche mancamento di questo padre, Le sarò grato di farmene partecipe, acciò ch'io possa mettervi rimedio ... Gran cura ponevano quei vecchj pensatori in un negozio, di gran parole spendevano, ci pensavano assai, andavano per le lunghe, v'impiegavano il tempo conveniente; ma bisogna anche confessare che facevano poi cose grandi ... Fu dunque spedita al Guardiano l'obbedienza da intimarsi al Padre Cristoforo, e con l'obbedienza l'ordine di farlo tosto partire, la direzione della strada da farsi per non toccare Milano, e l'avviso di dargli un compagno nella missione, che nello stesso tempo osservasse tutte le sue azioni ... Come staccare da essa Lucia che le stava sempre appiccata alla gonnella? Rapire Lucia quando fosse in compagnia della madre era esporsi ad un vero scandalo: la resistenza che la madre avrebbe tentato di opporre poteva render necessaria qualche violenza che avrebbe renduto l'affare più serio, o almeno avrebbe fatto perder tempo, forse sfuggire l'opportunità; le sue grida potevano attirare dei guastamestieri, o almeno dei testimonj; e ad ogni modo essa rimanendo in Monza avrebbe sclamato, ricorso, parlato e fatto parlare ... Si andava dunque Egidio risolvendo ad aspettare che Agnese si fosse allontanata da Monza, ma non sapendo quando ciò fosse per accadere, si rodeva di dover rimettere ad un tempo non ben determinato l'impresa e l'onore dell'impresa ...
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Fermo e Lucia (pagina 67)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... L'orrendo concilio fu ragunato: le sciagurate aspettavano ansiose di udire ciò che Egidio avesse a propor loro, e nello stesso tempo stavano col capo levato all'indietro origliando se un qualche romore si sentisse, se qualche suora venisse a bussare, per accorrer tosto, per intrattenerla con qualche pretesto prima di aprire, e dar così tempo ad Egidio di sparire senza lasciare alcun sospetto ... Nello stesso tempo spedì egli una carrozza leggiera da viaggio con un cocchiere quale conveniva a tal signore; gli ordinò di farsi tragittare su un altro punto del fiume, di non mostrare di avere alcuna relazione con quegli altri amici che partivano, di appostarsi vicino a Monza nel luogo che era indicato nella lettera di Egidio, e di aspettare pure gli ordini di questo ... Lucia si fece tutta attenta, e Geltrude ripetendo la lezione del suo infernale maestro cominciò ad impastocchiarla con una storia misteriosa, di pericoli, e di speranze, di mezzi posti in opera da lei, di ostacoli, di ajuti, tutto per liberare Lucia dalla persecuzione di Don Rodrigo, e per farla essere tranquillamente sposa di Fermo: accennando molto di più che non dicesse, e allegando motivi di prudenza per non dir tutto, ripetendo ad ogni momento che un po' di coraggio e molta precauzione poteva tutto salvare, e una picciola indiscrezione perder tutto; che l'occasione era pronta, e per coglierla non bisognava perder tempo; e terminò con dire che le bisognava in quel momento un uomo da cui potesse aspettarsi un consiglio fidato, e un ajuto operoso, che il solo uomo del mondo che fosse da ciò era quel padre guardiano dal quale Lucia era stata scorta al monastero; che ella aveva bisogno di parlare con lui ma che le mancava il mezzo di farlo ...
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Fermo e Lucia (pagina 70)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Mettevano la faccia ai fori della siepe e guatavano: altri vide una carrozza che si allontanava di galoppo, e stette lì qualche tempo a seguirla col guardo a bocca aperta; altri non vide nulla e si fermò pure qualche tempo, altri che era accorso ad un punto della via per cui la carrozza non era ancora passata, la vide venire, trascorrere, vide una bocca d'arcobugio che usciva dallo sportello, e si ritirò tosto, fingendo di non aver nemmeno badato ... Poveri di professione che dopo d'avere invano domandato un soccorso ad uomini divenuti poveri anch'essi, stavano in fila l'uno appresso dell'altro appoggiati ad un muro soleggiato stringendosi di tempo in tempo nelle spalle, aggrinzati, cenciosi, aventi un bordone nella destra, e tenendo stretta tra il braccio sinistro e le costole una arida scodella di legno, aspettando l'ora d'andare a ricevere quel poco nutrimento che si poteva distribuire alle porte dei conventi, dei monasteri, di qualche facoltoso caritatevole ... Quando il degno servitore di Egidio vide che la sementa non era gittata in terreno sterile e che avrebbe fruttato, si spiccò da quel crocchio dicendo: «Oh avete il buon tempo voi altri: per me m'accontenterei che sparissero tutte le giovani purchè venissero pagnotte abbastanza ...
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Fermo e Lucia (pagina 75)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Federigo, contristato e mosso a pietà ed a sdegno nello stesso tempo, ma non confuso, girò su quella turba un'occhiata che esprimeva tutti questi affetti con una gravità tranquilla, ma più potente dell'impeto indisciplinato di quei provocatori; quindi piegate le ginocchia dinanzi all'altare, pregò per essi, i quali partirono col miserabile contegno di chi è stato vinto in una impresa in cui il vincere stesso sarebbe vergognoso ... Dopo aver pensato qualche tempo: – no – diss'egli fra sè –: non la vedrò: non voglio obbligarmi a nulla; voglio venirne all'acqua chiara con questo Federigo ... son sempre a tempo ... Poichè ci siamo avvenuti in un personaggio, la memoria del quale apporta una placida commozione di riverenza, una nuova giocondità anche alla mente che già stia contemplando, e scorrendo fra gli uomini i più eletti che abbiano lasciato ricordo di sè sulla terra: or quanto più un po' di riposo nella considerazione di lui debb'essere giocondo a noi che da tanto tempo siamo condotti da questa storia per mezzo ad una rude, stolida, schifosa perversità, dalla quale certamente avremmo da lungo tempo ritirato lo sguardo, se il desiderio del vero non ve lo avesse tenuto a forza intento! Federigo Borromeo fu uno degli uomini rarissimi in qualunque tempo, i quali adoperarono una lunga vita, un ingegno eccellente, un animo insistente nella ricerca «di ciò che è pudico, di ciò che è giusto, di ciò che è santo, di ciò che è amabile, di ciò che dà buon nome, di ciò che ha seco virtù, e lode di disciplina7 ... » Nato coi più bei doni dell'animo, il primo uso che egli fece della sua ragione fu di coltivarli con ardore e con costanza, di custodirli con una attenzione sospettosa, come se fino d'allora egli ponesse cura a conservare tutta bella, tutta irreprensibile una vita, che in progresso di tempo avrebbe avute età così splendide: e infatti la vita di lui è come un ruscello che esce limpido dalla roccia, e limpido va a sboccare nel fiume: tutto ciò che si sa di lui è gentilezza, e sapienza: e gli errori stessi che la prepotenza dell'universale consenso aveva imposti alla sua mente, sono sempre accompagnati e quasi scusati da una intenzione pura, e l'applicazione di esse alle cose della vita è stata per lui un esercizio di tutte le virtù ... Giovanetto fra i giovanetti nello studio di Pavia, egli trovò quivi stabilite consuetudini, massime, opinioni che distribuivano lode e biasimo alla differente condotta; e non ne fece alcun conto: regolò la sua condotta coi suoi principj, come avrebbe fatto in un eremo, senza esitazione, senza braveria; e solo da prima, opposto quasi in tutto al tipo prescritto dall'opinione, rifiutando tutte le cose che davano la gloria, facendo quelle che rendevano ludibrio, fu in poco tempo oggetto della venerazione dei suoi condiscepoli ...
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Fermo e Lucia (pagina 76)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Edificò dai fondamenti la biblioteca a cui volle dare il nome di Ambrosiana, la dotò di libri, di manoscritti, di macchine, di monumenti d'arte, vi raccolse professori, e nello stesso tempo poneva cura che le reliquie della sua mensa piuttosto povera che frugale fossero diligentemente raccolte, e date ai poverelli; tutto era per lui benevolenza, e cura degli altri ... E da tanta operosità, da tante cure del suo ministero, da tanti impicci in cui era tirato dalla confusione che in quelle cure stesse avevano introdotta la confusione delle idee, e le passioni degli uomini, egli sapeva togliere ancora assai tempo per impiegarlo nello studio degli scritti i più stimati di qualunque tempo e di qualunque nazione, e nel lavoro dei molti scritti ch'egli ha lasciati ... In un tempo in cui opinioni, fatti, discussioni, odj, amicizie, delitti, giudizj, tutto era avventato e precipitoso, in cui le virtù stesse avevano qualche cosa per dir così di spiritato, e di fantastico, Federigo fu temperato, aspettatore, ponderato, lento nel credere, nell'operare, nell'affermare, tutto condì con una temperanza, che raddolcì in parte quell'impeto indisciplinato, e fu se non altro ammirata da quegli stessi che ne erano incapaci ... E forse ancor più stupore deve nascere al pensare che un uomo dotato di nobilissimo ingegno, avido di cognizioni, e perseverante nello studio, sommamente contemplativo, e nello stesso tempo versato nelle società più varie degli uomini, e attore in affari importanti, abbia posta ogni cura nel comporre opere d'ingegno, ne abbia lasciato un numero che lo ripone tra i più fecondi e i più laboriosi; e che queste opere d'un uomo che aveva tutti i doni per farne d'immortali, non sieno ora quasi conosciute che dai loro titoli, nei cataloghi di quegli scrittori che tengono memoria di tutto ciò che è stato scritto in un tempo, in un paese ...
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Fermo e Lucia (pagina 85)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Quando poi il Conte, carico già di delitti, e bandito capitalmente venne ad abitare stabilmente il castello, che fu per lui un asilo ed un campo allo stesso tempo, per condurvi quella vita della quale abbiamo dato un cenno, è facile immaginarsi quale dovesse essere allora l'attività e l'obbedienza di coloro che stavano al suo servizio e presso a lui ... La sciagurata fu madre di una figlia che a suo tempo fu sposata ad uno scherano del Conte, e di due figli che furono scherani, e furono soprannominati il Nato-in-casa e lo Spettinato ... In tutto ciò che ella aveva a fare e a dire non aveva quindi da gran tempo altra cura che di accontentarlo, ogni altra regola taceva dinanzi a questo unico interesse che era quasi divenuto un istinto: anzi ogni altra regola si era a poco a poco quasi smarrita affatto dalle sue idee ... La ragione o il torto stavano per essa nella approvazione o nel malcontento del terribile padrone: poichè quale altro motivo di ragione comune poteva aver luogo in quella casa, e fra quelle persone? quale principio generale di equità avrebbe potuto essere invocato da coloro che non li riconoscevano nei rapporti con gli altri, che li violavano tutti? E come mai avrebbe potuto aver ragione una volta quella che servendo alle soperchierie, e rallegrandosene rinunziava di fatto ad ogni principio di diritto, e nello stesso tempo non aveva forza alcuna, non aveva una minaccia per sostenere un diritto quando il suo interesse la portasse a sentirlo e ad ammetterlo? A tutte queste abitudini di servitù, e di annegazione perversa, si aggiungeva un sentimento, in origine migliore, che li rinforzava; il sentimento della riconoscenza ... Intendete ora perchè la vecchia guardando Lucia, faceva saltare il fuso con istizza, e di tempo in tempo lo lasciava oscillare penzolone per aria, tutta assorta nei pensieri del terrore? Dagli ordini che il padrone le aveva dati partendo, e dal tuono con cui gli aveva proferiti, ella aveva compreso, che al padrone premeva quella ragazza, ch'egli l'aveva fatta pigliare e la riteneva chi sa perchè?, ma che voleva ch'ella fosse contenta ... Che colpa avevano tanti ch'egli aveva mandati all'altro mondo? e alla sorte dei quali ella stessa aveva applaudito? Tentava ella dunque di tempo in tempo Lucia con qualche parola dolce, nella quale a dir vero ella stessa poneva poca fiducia, dopo d'aver veduto Lucia resistere alla tentazione del mangiare: e in fatti non otteneva da Lucia altra risposta che un «no» talvolta replicato, al quale ella ammutoliva: e si stava come abbiam detto, aspettando con la venuta del padrone la rivelazione del destino ...
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Fermo e Lucia (pagina 101)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Non bisogna però che a questo nome il lettore si lasci correre per la fantasia le immagini che ora gli sono associate: ma che cerchi di raffigurare con la mente gli oggetti quali erano al tempo di Fermo ... Il corso, ampio e irregolare come al presente, aveva nel mezzo un fossatello, che fra due rive erbose prosaicamente, senza esser campestri, menava un'acqua lenta, bruna e carica d'immondizie: di modo che il corso era partito in due strade strette e torte, coperte or di fanghiglia ora di polvere secondo l'ora del tempo e la stagione ... Delle fabbriche poi che allora costeggiavano il corso, ben poche rimangono ancora, e sono le più povere e disadatte: i palazzi, e le case ornate che ora si veggono son tutte nate molto tempo dopo ... Il ragazzotto teneva fermo sul capo con ambe le mani un cesto colmo di pani: il ragazzotto non potendo fare il passo lungo a paro dei suoi genitori rimaneva indietro di tempo in tempo, e quando egli affrettava il passo per raggiungerli, e giungeva balzelloni, qualche pane cadeva ...
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Fermo e Lucia (pagina 106)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... I fornaj repplicavano che non avevano fatti questi guadagni, e che non potevano più reggere alla perdita presente; Antonio Ferrer, ripigliava che avrebbero guadagnato nell'avvenire, che sarebbero venuti anni migliori, che insomma il tempo avrebbe rimediato a tutto ... 6 Il tempo è una gran bella cosa: gli uomini lo accusano è vero di due difetti: d'esser troppo corto, e d'esser troppo lungo; di passare troppo tardamente, e d'essere passato troppo in fretta: ma la cagione primaria di questi inconvenienti è negli uomini stessi, e non nel tempo, il quale per sè è una gran bella cosa: ed è proprio un peccato che nissuno finora abbia saputo dire precisamente che cosa egli sia ... In questo caso però il tempo non poteva essere d'alcuno ajuto, anzi a dir vero, gl'inconvenienti erano di quelli che col durare si fanno più gravi ... Il garzoncello arrossisce, impallidisce, trema, vorrebbe dire: – lasciatemi stare –; ma non ha tempo, sviluppa le braccia in fretta dalle ritorte che servono di manichi alla gerla, la lascia nelle mani di quelli che l'avevano presa; e a gambe ...
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Fermo e Lucia (pagina 111)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Guardate un po', come stanno le cose là fuori,» disse egli allora ad un servo: si tolsero i puntelli, si separarono un po' le imposte, e un servo, facendo capolino, disse a quelli che facevano guardia al di fuori: «Siamo a tempo? ... » Ferrer voleva raccomandare al Vicario di tenersi rincantucciato nel fondo della carrozza, ma vide che il suo consiglio era stato prevenuto: egli si affacciava ora a destra ora a sinistra, rispondendo alle mille grida, e di tempo in tempo passando colla faccia accanto all'orecchio del Vicario gli diceva qualche parolina che doveva essere intesa da lui solo ... Gli storici originali contemporanei non parlano più nulla di lui; ma noi valendoci del privilegio che hanno gli storici di seconda mano, di inventare qualche cosa di veri simile per rendere compiuta la storia, e supplire alle mancanze dei primi, affermiamo sicuramente, come se ne fossimo stati testimonj, che il Vicario uscito dal castello quando la sedizione fu affatto compressa, continuò ad essere Vicario pel tempo che gli rimaneva a compiere la sua carica, e da poi procurò di diventare tutto quello che potè ...
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Fermo e Lucia (pagina 114)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Come poi il soggetto di tutti quei colloquj separati era un solo, le vicende di quel giorno, così in poco tempo anche il colloquio divenne comune a tutti quelli che ivi si trovavano riuniti a caso ... Pure, siccome allo scrittore infervorato nelle sue idee, vengono talvolta nel maggior calore della composizione certi lucidi intervalli, nei quali una voce interna dice ad un tratto: – e se fossero minchionerie? – così anche il nostro poveretto, in mezzo a quella baldanza di pensieri, in quella crescente esuberanza di forze, sentiva di tempo in tempo che a quelle forze mancava un certo fondamento, e che appunto nel momento della più grande intenzione parevano pronte a cadere ... Sentiva Fermo un bisogno di trovarsi coricato, e di dormire, e qualche cosa nello stesso tempo lo avvertiva che gli sforzi necessarj per arrivare a quel punto di riposo divenivano più difficili di momento in momento ...
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Fermo e Lucia (pagina 117)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... » «Ham!» disse, o piuttosto fece Fermo scotendo la testa, e ricominciò a pensare – Diamine! Che cosa fanno tutti quei buoni fratelli di jeri? mi lasciano in ballo a questo modo! – Fra questi pensieri stava egli di tempo in tempo con le mani alzate tra un bottone e l'altro, interrompendo l'azione del vestirsi ... Ma il notajo s'era tirato verso la finestra, e aprendo le impannate (chè i vetri in quel tempo erano riserbati soltanto alle case signorili, anzi alla parte più signorile di esse) guardò nella via non senza inquietudine, e vide che le cose non erano già più come le aveva trovate nel venire: i popolani sbucavano come vespe dalle case, e si riunivano a sciami: il ronzio sordo cresceva, e, quello che al notajo parve un segno mortale, le ronde che giravano per impedire l'attruppamento, cominciavano a procedere con molta buona creanza ... Chiuse l'impannata in furia, lanciò dal suo cuore, poichè ne aveva uno anch'egli, una imprecazione contra il Capitano di giustizia che lo aveva messo in quell'intrigo, un'altra contra Fermo che in un momento così urgente per lui notajo, pareva che volesse perdere il tempo a bella posta, indi fece un cenno ai birri, che sbrigassero la faccenda ... I birri rinnovarono più forti le minacce a Fermo, questi, accortosi della inquietudine dei nemici, concepì buona speranza, conchiuse che, se l'interesse di quelli era che si facesse presto, il suo doveva essere di tirare in lungo, e procurò di perder tempo, senza dare a coloro un pretesto di venire all'estremo ... L'uomo era in angoscia: pensava che non v'era da perder tempo, che il pericolo cresceva, che il tragitto sarebbe stato rischioso, e che il miglior modo di farlo sicuramente era di condurre Fermo con la persuasione ... » Ma i due amici stringendo i manichini gli fecero sentire che con essi si poteva non solo tenere un rassegnato, ma ancora martoriare un ricalcitrante; e nello stesso tempo il notajo, raccomandando ai birri di non far male a quel povero giovane, cercava di persuaderlo con buone parole ...
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Fermo e Lucia (pagina 119)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Con questa trista compagnia passando di viottolo in viottolo, di casolare in casolare, chiedendo la strada di tempo in tempo, e cercando di stare più vicino che poteva alla maestra, senza toccarla mai, dopo aver fatte forse quindici miglia, senza essersi allontanato più distante dalla città da cinque o sei, cominciò a sentire fortemente gli stimoli della fame: e avendo veduto nella botteguccia d'un villaggio alcuni pani, ben diversi da quei bianchissimi che il giorno antecedente aveva trovati sulle sue orme, ne comperò con uno di quei pochi quattrinelli che gli rimanevano, e proseguì il suo cammino ... Vedeva Fermo da qualche tempo attraverso i campi e le piante un campanile, e presolo per meta si avviò direttamente verso quello ... Oste, il mio boccone solito, e presto, perchè voglio coricarmi subito, e domattina pormi in viaggio per tempo ... «Dovete dunque sapere,» cominciò il mercante, «che questa mattina per tempo cominciarono a congregarsi molti furfanti, gente senza casa nè tetto, di quelli che jeri avevan fatto tutto il chiasso; e si misero a girare in troppa per la città, per far numero, e tornar da capo ...
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Fermo e Lucia (pagina 121)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Già da molto tempo aveva egli divorato a furia di sfarzo, e lasciato divorare a furia di negligenza e d'imperizia il suo patrimonio libero; e sarebbe egli rimasto povero del tutto e per sempre, se un suo sapiente antenato non avesse anticipatamente provveduto a quel caso, istituendo un pingue fedecommesso ... In mezzo a queste cure incessanti Don Valeriano non aveva lasciato di coltivare il suo ingegno, e senza essere un dotto di mestiere, poteva passare per uno degli uomini colti del suo tempo ... Possedeva una libreria di varie materie, la quale per poco non aggiungeva ai cento volumi; e aveva impiegato su quelli abbastanza tempo e studio per avere una cognizione fondata nelle scienze più importanti e più in voga: teneva i principj, e quindi non era mai impacciato nelle applicazioni ... Sapeva non solo i nomi e le qualità delle dodici case del cielo, le influenze che hanno in ciascuna i diversi pianeti: ma conosceva anche in parte la storia della scienza, la quale è parte della scienza stessa: ne conosceva i cominciamenti, il progresso: come era nata nell'Assiria, e ci doveva nascere: giacchè essendo il cielo un gran libro, e il cielo dell'Assiria molto sereno, è naturale che ivi si cominci a leggere, dove i libri sono più chiari e intelligibili; sapeva a memoria un buon numero delle più stupende e clamorose predizioni che si sono avverate in varii tempi: e aveva in pronto gli argomenti principali che servivano a difendere la scienza contra i dubbj e le obiezioni dei cervelli balzani degli uomini superficiali e presuntuosi che ne parlavano con poco rispetto; perchè anche a quel tempo v'era degli uomini così fatti ...
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Fermo e Lucia (pagina 122)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Aveva più che una tintura della storia in grande, per aver letta più d'una volta quella eccellente storia universale del Bugatti; possedeva poi singolarmente quella del tempo dei paladini, che aveva studiata nei Reali di Francia ... Per la politica speculativa il suo uomo era stato per gran tempo il Segretario Fiorentino, ma questi dovette scendere al secondo posto nel concetto di Don Valeriano e cedere il primo a quel gran Valeriano Castiglione che in quello stesso anno aveva dato alla luce la sua opera dello Statista Regnante dove tutti gli arcani i più profondi, e i più reconditi precetti della ragione di stato sono trattati con un ordine nuovo e sublime ... Quanto alla storia naturale, non aveva a dir vero attinto alle fonti, e non teneva nella sua biblioteca, nè Aristotele, nè Plinio, nè Dioscoride; giacchè come abbiam detto Don Valeriano non era un professore, ma un uomo colto semplicemente: sapeva però le cose le più importanti e le più degne di osservazione; e a tempo e luogo poteva fare una descrizione esatta dei draghi e delle sirene, e dire a proposito che la remora, quel pescerello, ferma una nave nell'alto, che l'unica fenice rinasce dalle sue ceneri, che la salamandra è incombustibile, che il cristallo non è altro che ghiaccio lentamente indurato ... » Ma gli studj solidi non avevano talmente occupati gli ozj di Don Ferrante, che non ne restasse qualche parte anche alle lettere amene: e senza contare il Pastorfido, che al pari di tutti gli uomini colti di quel tempo, egli aveva pressochè tutto a memoria, non gli erano ignoti nè il Marino, nè il Ciampoli, nè il Cesarini, nè il Testi: ma sopratutto aveva fatto uno studio particolare di quel libretto che conteneva le rime di Claudio Achillini; libretto nel quale, diceva Don Ferrante, tutto, tutto, fino alla protesta sulle parole Fato, Sorte, Destino e somiglianti era pensiero pellegrino, ed arguto ... Non rimaneva dunque a Donna Prassede altro dominio che su la sua persona, sul modo d'impiegare il suo tempo, su le persone addette specialmente al suo servizio: cose tutte nelle quali Don Ferrante lasciava fare; poteva ella in somma dare tutti gli ordini l'esecuzione dei quali non portasse una spesa, o che non fossero in opposizione alle abitudini e alle volontà risolute di Don Ferrante ...
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Fermo e Lucia (pagina 138)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Uscirono tutti di quivi più atterriti di prima, e nello stesso tempo più irritati contra i regolamenti, e più disposti a trascurare, come inutili, tutte le cautele ... Quando ora si considera quali cose fossero a quei tempi tenute generalmente per vere, con che fronte sicura sostenute, e predicate, con che fiducia applicate ai casi, e alle deliberazioni della vita, si prova facilmente per gli uomini di quella generazione una compassione mista di sprezzo e di rabbia, e una certa compiacenza di noi stessi; non si può a meno di non pensare che se uno di noi avesse potuto trovarsi in quella età con le idee presenti, sarebbe stato in molte cose l'uomo il più illuminato, e nello stesso tempo il bersaglio di tutte le contraddizioni ... E perchè no? Guardandoci indietro, noi troviamo in ogni tempo una persuasione generale, quasi unanime d'idee la cui falsità è per noi manifesta; vediamo queste idee ammesse senza dibattimento, affermate senza prove, anzi adoperate alla giornata a provarne altre, dominanti in somma per una, due, più generazioni; divenute poi il ludibrio delle generazioni susseguenti ... E quelli che si presero di tali brighe, non s'avvedevano che era un darsi della scure in sul piè: venivano a provare che la verità era già stata annunziata da molto tempo, che era stata posta loro dinanzi, e che essi non l'avevano avvertita, o l'avevano rifiutata avvertitamente ...
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Fermo e Lucia (pagina 139)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Questi caratteri scoperti, potrebbero poi servire come di uno scandaglio per noi: si potrebbe osservare se fra le idee dominanti al nostro tempo, ve n'abbia alcune nelle quali questi caratteri si trovino; e cavarne un indizio per osservarle con più attenzione, con uno sguardo più libero e più fermo, e con un certo sospetto per vedere se mai non fossero di quelle che una età impone a se stessa come un giogo che le età venture scuotono poi da sè con isdegno ... Del resto rispose spiacergli assai di non trovarsi a Milano a fare ogni uficio per sollevare quella povera città, ma sperare che i Decurioni avrebbero fatto cose grandi; pensassero essi, da quei bravi uomini che erano, al modo di far danari; esser questo il tempo di non guardare a spese, di profondere per la salvezza della patria; tutte le risoluzioni che essi avrebbero prese a questo fine e in questo senso, egli le avrebbe approvate ... La confusione cresceva di giorno in giorno: quella qualunque azione dei magistrati che nei tempi ordinarj serviva a mantenere quel qualunque ordine, diveniva ora di giorno in giorno più debole, più incerta, più intralciata, e in molte parti cessava affatto: e nello stesso tempo tutti gli elementi di disordine diffusi in quel corpaccio sociale, acquistavano un nuovo vigore ... I tempi delle scelleratezze straordinarie sono per lo più illustrati da virtù più solenni, più risolute, straordinarie anch'esse; e di tali non mancò il tempo di cui parliamo ...
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Fermo e Lucia (pagina 144)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma l'intolleranza della sventura, la disistima e l'obblio delle speranze superiori a tutte le sventure del tempo, l'orrore pusillanime e furioso della morte, erano le cagioni che mantenevano negli animi una irritazione avida di sfogo e di vendetta, e quindi sempre in cerca di fatti che ne dessero l'occasione, quindi ancora pronta a trovar questi fatti ad ogni momento ... Un giorno solenne, nella chiesa di Sant'Antonio, frequente di popolo quanto poteva comportare quel tempo, un vecchio più che ottogenario aveva orato lungamente ginocchioni ... Passare questi giudizj sotto silenzio sarebbe ommettere una parte troppo essenziale della storia di quel tempo disastroso; il raccontarli ci condurrebbe o ci trarrebbe troppo fuori del nostro sentiero ... Quella elazione d'animi aveva durato qualche tempo; di poi la fame cresciuta aveva prodotti gli sbandamenti, e il vagabondare di molti, e nei rimasti un fermento di disperazione: erano cani tuttavia ringhiosi, e non ancora disposti ad accosciarsi sotto la mano alzata del signore; poi eran passati i lanzichenecchi, che avevano spogliato il castellotto; poi era venuta la peste; non v'era insomma stata mai una tranquillità di cose in cui Don Rodrigo avesse potuto farsi sentire ...
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Fermo e Lucia (pagina 159)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Lucia!» chiamò Fermo con gran forza e sottovoce ad un tempo: «Lucia!» Trabalzò ella a quella chiamata, a quella voce, credette di sognare, si volse precipitosamente, vide che non era sogno, e gridò: «Oh Signore benedetto!» Fermo rimase su la porta tacito e ansante, e Lucia pure dopo quel grido stette immota in silenzio più tempo che non bisogni a raccontare in compendio le sue vicende dal punto in cui l'abbiamo lasciata ... Ella era sempre rimasta nella casa di Don Ferrante; e fino ad un certo tempo sotto la vigilanza severa di Donna Prassede ... Ma quale risvegliamento! in quel tumulto di morte, in quello scompiglio di guai, senza vedere un volto conosciuto, senza udire una voce famigliare! Pure, in quel tempo, come in tutte le grandi calamità la vista o il racconto, e l'aspettazione continua dei mali rendeva preparati a tutto anche gli animi i meno agguerriti; questa preparazione, la gran ragione della necessità, la cascaggine stessa che il male aveva lasciata addosso a Lucia, la fecero avvezzare ben tosto alla sua situazione; la fiducia in Dio gliela raddolcì ... Trovandosi quindi sola e doviziosa, ella aveva proposto a Lucia di tenerla con sè, come una sua figlia, e Lucia ringraziando Dio che le aveva preparato un asilo, e la buona donna che glielo offeriva, lo aveva accettato, ma solo per qualche tempo, tanto che potesse aver notizie di sua madre, e pensare a prendere una risoluzione stabile ... Ma la buona vedova avvezza a quella dolce compagnia, e atterrita dal solo pensiero di restarne priva, nella desolazione, esprimeva di tempo in tempo quel suo terrore, e si faceva rinnovare da Lucia la promessa in cui trovava la quiete dell'animo suo ...
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Fermo e Lucia (pagina 164)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Figliuoli, non bisogna perder tempo; oggi, che giorno è? ... Venerdì: posdomani rinnoveremo le pubblicazioni; perchè quelle altre già fatte, dopo tanto tempo, non valgono più nulla; e poi voglio avere io la consolazione di maritarvi; e subito subito, voglio darne parte a Sua Eminenza ... Voglio che stiamo allegri: abbiamo avuto tanto tempo di malinconia ... Il tempo che scorse tra le pubblicazioni e le nozze, fu impiegato dagli sposi ai preparativi pel traslocamento a Bergamo, e pel trasporto colà del loro modico avere, e Agnese, la quale come il lettore se n'è avveduto, pareva sempre voler dominare nei discorsi, ma in fatto, povera donna, viveva per gli altri, e faceva a modo dei suoi figlj, anche in questo caso si arrabbattò per la causa comune: la vedova anch'essa non lasciava di dare una mano ... Finalmente, i nostri sposi erano entrambi lavoratori di seta: triste circostanze gli avevano costretti a dismettere per molto tempo la loro professione; ma nè l'uno nè l'altro aveva amore all'ozio; e il loro disegno era di ripigliare tosto il lavoro per vivere tranquillamente e onestamente, e per nutrire ed allevare i figliuoli che speravano, come tutti gli sposi fanno ...
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Il colore del tempo
di Federico De Roberto (estratti)
... Libri così fatti ci dànno il colore del tempo, e par quasi che arrestino l'attimo fuggente; non già perchè bello,—noi siamo, ahimè! altrettanti Fausti a questo riguardo;—ma perchè notevole, singolare ed insolito ... » Ma allora non bisogna buttar giù la critica obbiettiva, come stiamo demolendo il romanzo impersonale e sperimentale? Un artista italiano, del quale il Rod esamina con amore gli scritti, Antonio Fogazzaro, non deve la sua fortuna all'essersi messo a quest'opera? Ottavio Feuillet, caduto nella polvere, non torna sugli altari? Diremo dunque che il secolo, tardi ma in tempo, ha finalmente trovato la sua strada? Non ancora! Alfredo Fouillée, dopo aver sostenuto che le tenebre della notte sono preferibili alla luce del giorno, ci mette in guardia contro i pericoli dell'idealismo; e consiglia, sì, ad agire da idealisti, ma da idealisti «senza illusioni…» ... E mentre dominerai il tempo, conquisterai anche lo spazio ...
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Il colore del tempo (pagina 7)
di Federico De Roberto (estratti)
... Ma il Nietzsche si presta a distruggere anche meglio l'opera propria; perchè, mentre afferma con gran forza di persuasione la sua filosofia, nello stesso tempo dice, press'a poco come il Tolstoi, che ogni filosofo s'illude quando crede di presentarci il suo sistema come l'opera della «pura ragione» ... Egli sostiene, e a modo suo dimostra, che nel tempo infinito c'è una somma di forze costante e determinata; quindi che l'evoluzione universale passa eternamente per le stesse fasi e percorre eternamente uno stesso ciclo ... Questa parte dell'opera sua è la più degna di nota, perchè si riferisce a uno dei più singolari problemi del tempo nostro ... È vero: l'arte fu un tempo scienza; ma è pur vero che la nostra vita intellettuale è infinitamente più ricca che non quella d'una volta, e che pertanto le attività umane si sono venute, come si dice, specializzando ... L'arte, un tempo, non era soltanto scienza, ma anche religione ...
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Il colore del tempo (pagina 25)
di Federico De Roberto (estratti)
... Il formidabile individualismo onde trassero nel tempo ricchezza e grandezza, si adagia a stento nella disciplina convenzionale della nostra gente per bene ... Ma quel sottile smeriglio che è il milione da lungo tempo posseduto, non venne ancora a capo di levigare del tutto la ruvida scorza che salì dal ceppo agli ultimi rami ... Il ridicolo è un prodotto delle società da lungo tempo costituite, le quali finiscono sempre col chiudersi in un formalismo dommatico ... In sostanza la cosa viene a dire che i concetti di verità e di errore non sono assoluti, ma relativi; e negli effetti pratici se ne deduce la conclusione che ognuno deve aver fede nel tempo in cui vive e prenderlo sul serio ed agire in esso con sicurezza ...
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Il conte di Carmagnola (pagina 10)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... IL DOGE Già da gran tempo Non è più dubbio ... — Io guardo, io torno col pensier sul tempo Che fui vostro soldato: ella è una via Sparsa di fior ... IL DOGE Passato è il tempo di voler ... Or sono In vostra forza, è ver; ma vi sovvenga Ch'io non vi nacqui, che tra gente io nacqui Belligera, concorde, usa gran tempo A guardar come sua questa qualunque Gloria d'un suo concittadin: non fia Che straniera all'oltraggio ella si tenga ... È tempo ancora ... Quando il delitto meditaste, e baldo Affrontavate chi dovea punirlo, Tempo era allor d'antiveggenza ... Ei sarà nostro e per gran tempo ... È tempo ormai che, ad ogni istante, ad ogni Novella, ad ogni susurrar del volgo Più non si tremi, e all'alma combattuta Quell'orrendo pensier più non ritorni: Forse colui che sospirate, or muore ... ANTONIETTA Ei vive? Non pianger, figlia, or che d'oprare è il tempo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 24)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Ma poi, chi non provvede in tempo, va soggetto a convulsioni, alle contratture muscolari, ai trismi ... Bada, — soggiunse il buon dottore, vedendo la cera contraffatta di Raimondo, — io ti parlo così, contro l'uso mio, perchè siamo lontani da questi pericoli, e vogliamo e dobbiam prendere in tempo le nostre precauzioni ... Potrai tu lasciare per un po' di tempo i tuoi affari? — Per lei, figùrati, farò questo ed altro ... Del resto, hai tempo a pensarci, poichè i disturbi della tua signora sono nello stadio iniziale ... Forma leggera di una malattia molto seccante, si possono, si devono domare in tempo, per non aver noie più tardi ... Raimondo Zuliani aveva bene inteso che tutta la serie dei mali minacciati alla sua Livia risguardava il futuro, e un futuro abbastanza remoto da lasciar tempo a provvedere e fondata speranza di scongiurarli ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 32)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Così pensando in materia di musica, era naturale che Raimondo si accostasse anche lui, e ritto lì dietro la cassa armonica del pianoforte prendesse a battere il tempo con la punta delle dita sul coperchio, canticchiando tra i denti il suo motivo prediletto ... Margherita era dunque ammalata per il caldo soverchio di una stufa? Strano ripensandoci allora, strano che quel gran caldo, magari con tutte le esalazioni capaci di ingombrare il cervello, egli non lo avesse neanche avvertito! E proprio, nello spazio di tempo assegnato, ad una visita di cerimonia, ne era rimasta offesa la signora Zuliani che aveva dovuto in giornata mettersi a letto anche lei! Bizzarra coincidenza di indisposizioni! E quella ottima signora Eleonora così impacciata con lui, quando era andato a far visita! Un vago sospetto passò per la mente di Filippo ... Avrebbe voluto essere in tempo a sbiettare di là, riuscire in anticamera e trafugarsi per lo scalone, come uno che non s'aspettasse di aver gente dalla scaletta ... Ma non era più in tempo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 53)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Qui, in breve spazio di tempo tutta una rovina, un precipizio di cose; la donna, vera furia scatenata, che scopre sè stessa al marito, per nuocere altrui, anche a suo rischio di vita, e sempre poi a suo danno; il marito che corre a chiedere ragione all'amico traditore, ma precorso dalla donna impazzita, che va a dare avviso della commessa follìa, ed anche a consigliare la viltà d'una fuga, avendo appena il tempo di trafugarsi lei in un andito, presso un uscio segreto, donde ascolta il colloquio terribile tra i due uomini ch'ella ha messi l'un contro l'altro, e donde si ritira anche male, imprudentemente facendo rumore nel chiudersi l'uscio dietro alle spalle; onde avrebbe potuto accadere di peggio, se il signor Zuliani, sospettando il vero, fosse corso ad inseguire quella donna nella scaletta di servizio ... La sorte aveva favorito l'Aldini; lo Zuliani perdente, doveva uccidersi entro un termine di tempo già stabilito tra loro ... Si guadagna tempo ...
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Intrichi d'amore (pagina 2)
di Torquato Tasso (estratti)
... Nientedimeno, dandosi tempo al tempo, passarà il tempo ... CORNELIA Quando per sorte mi venisse alle mani un uomo di quell'essere e di quelle rare qualità che sete voi, non vi metterei troppo tempo in mezzo ... Ma perchè bisogna Magagna, degnisi Vostra Signoria di farsi sopra, ordinando che venghi, perchè quando si ha tempo non si deve aspettar tempo ... Ma sciocco che io sono a lasciarmi uscir di mano così buona fortuna! E non considero che quell'amore il quale ha accecato la Signora Cornelia in amarmi a tempo che si credeva essergli figliastro, quell'istesso farà che alla cieca ella consenta al suo privato appetito, senza mirare alla mia bassa condizione ...
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Intrichi d'amore (pagina 10)
di Torquato Tasso (estratti)
... Averti, figlia mia, che il solazzo che io ti dissi non s'intende lo star di continuo su le finestre, ma il ricrearsi per casa; l'andar acconcia non voglio che sia il perder tempo tutto il giorno a sbellettarsi e a farsi la bionda ... A che servono tanti ricci e tanti lisci? Basta a lavarti con l'acqua pura, come facevo io al mio tempo; poi che voi altre giovane sete a guisa di vetro, che tentato si rompe, e ogni poco l'ammacchia: talchè bisogna stia chiuso, che non sia tocco, e lavarlo semplicemente, che stia netto, e non ammacchiarlo con tante lorde cose che vi mettete sul volto ... LEONORA Che vuol dir quel ma? LAVINIA Ma voi altre donne (perdonatemi se vel dico) come giongete al secco, o dite: al mio tempo non fu così, al mio tempo feci, al mio tempo dissi; non avertendo che il mondo è stato sempre come oggi, e se a voi pare altrimenti è perchè, essendo vecchia, vi è mancato il potere, e non il volere ... Da che tempo in qua sei divenuta così sfacciata, prosontuosa, ignorante? Va via, non mi star più innanzi, che io mi risolvo a differire l'andata dalla Signora Quintilia infino a notte, per venir a darti il castigo che meriti, se non farai quanto ti dirò ...
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Intrichi d'amore (pagina 20)
di Torquato Tasso (estratti)
... BIANCHETTA Sia lodato Iddio! Mi piace certo, perchè se ben io faccio questa professione, non vorrei esser passata per ruffiana, a tempo che le parti non fossero d'accordo ... BIANCHETTA Riposatevi, che col tempo e con la paglia si maturano le nespole ... CAMILLO Ti ringrazio, tempo, che col tuo spazio discopri la verità ... FLAMINIO Ti disgrazio, tempo, che mai desti tempo a questa crudele di temperare la durezza sua ... FLAMINIO Ahimè! BIANCHETTA Ferma, scioccarella che sei, e pensa bene che questi capelli d'oro, queste ciglia d'ebano, queste guance di rose, queste labbia di coralli, questi denti di perle, questo collo di neve, questo petto di latte, diver<r>anno col tempo bianchi, bige, pallide, livide, nere, affumate e oscure ... Anch'io, come sei tu, son stata bella; anch'io, come fai tu, feci la ritrosa, la rigida, la crudele; ma nell'ultimo fui vinta dall'umiltà grande, dal soffrir lungo e dal patir molto del mio gentilissimo amante: e avertita del mio errore, biastemai il tempo perso e la mia sorte, che non mi diede persona che m'avisasse di queste cose ...
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Intrichi d'amore (pagina 23)
di Torquato Tasso (estratti)
... Intesi già tutto il concerto allora, quando mi trovai a tempo in la finestra: che ora ho messo il cardine su la porta della camera, dove prima era entrata Lavinia in loco mio e dove appresso è entrato il gentil molinaro, di modo che non potranno uscir fuora mentre che io vado a chiamar la madre, il padregno e il fratello, per far castigar l'uno e l'altro ... Dice ben quel proverbio di messer Alberto: chi noce altrui, paga con il tempo i falli sui ... FLAMINIO Deh, vita mia! Tu viva e crudele causavi la mia dolce morte, adesso morta e dispettosa cagioni l'amara vita mia; allora desiderando di vivere e sperando che col tempo si riscaldasse il tuo giaccio, ma ora che fredda ti tocco, vorrei morire e non posso ... FLAMINIO Or poichè non mi vuoi dire il vero, e te ne stai burlando a tempo che il caso è lagrimevole, e il luogo così publico nol ricercano, intendo partirmi e portar meco questa reliquia, acciò possa farti castigare dalla giustizia: che se ben io avevo determinato vendicarmi con questa spada, non però pretendo saper primieramente li complici e fautori ...
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Intrichi d'amore (pagina 26)
di Torquato Tasso (estratti)
... CAMILLO Eh no, figlio mio, a un altro tempo, a un altro tempo, poi ... MAGAGNA Ohimè, Signora padrona mia, che male ho fatto io? In che t'ho offeso? Se così vecchio come sono, mi batti e mi cacci di casa a tempo che sono vero esecutore dell'ordine tuo ... Chi sete voi? ALBERTO La longhezza del tempo, questa barba che allora non avevo e la mutazion dell'abito vi han chiuso gli occhi della conscienza ...
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Intrichi d'amore (pagina 35)
di Torquato Tasso (estratti)
... Non è tempo questo da perdere, vuo' chiamarlo: Magagna, levati, non dormir più, e dimmi: è vivo Alessandro? MAGAGNA Oh, oh! chi mi rompe il sogno? Ma io come son qui? Tu sei M ... Scena 13 ALBERTO Oh, che influenzie d'allegrezze son queste d'oggi, poi che veggo ancor voi, Signora mia, tutta allegra e gioconda in volto? Ditemi, che cosa ci è di nuovo, e dove andate? LEONORA A tempo vi trovo, Messer Muzio, e non Alberto; e il trovarvi a tempo giunse consolazioni alle mie consolazioni, già che gionti possiamo andare in casa della Signora Cornelia, voi per ritrovar la prima vostra moglie, e anco Camillo, che è Persio vostro figliuolo; e io per ritrovar Alessandro, mio primo marito, già che è vivo e sta nell'istessa casa, secondo mi ha detto il Signor Flavio aver saputo per cosa certa: e così uniti insieme rifermaremo il negozio, di sorte che ciascuno rimarrà sodisfatto ... MAGAGNA Ti è stato cambiato il nome, ma tu sei essa certissimo, figlia mia, che t'ho cercato tanto tempo, che a questo fine son venuto in Roma, dove intesi che eri capitata, e mai ne ho potuto aver nova ... Voglio sapere ancora il tempo: dimmi, quanti anni sono che non l'hai vista? MAGAGNA Sette anni sarà il primo di Carnevale; e la figliuola allora aveva da sei anni in circa ... Di che nazione sei tu? E in particolare di che terra? MAGAGNA Io son pugliese, e la mia terra è Triggiano; e stando la povera figliuola in la città di Matrone in casa di certi miei parenti, a tempo che io andavo fuggendo per debiti, passaro di là certi diavoli spagnoli, e il Capitan Fiasco l'arrobò e la menò seco ...
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L'Olimpia (pagina 8)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Menti per la gola: questa è mentita data a tempo, non te la torrai da dosso come pensi ... Non, no di grazia, non è tempo adesso di queste baie ... O Eugenio pianto e sospirato sí lungo tempo! LAMPRIDIO ...
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L'Olimpia (pagina 13)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Mi dolea di aver perduto un figlio e in un medemo tempo n'ho racquistati duo) ... Ti sei a torto, Sennia, dimenticata di tanto nostro scambievole amore, ché in quel breve tempo che stemmo insieme non ebbe il mondo duo sposi che s'amassero piú di noi… ... In poco tempo, vogando il remo la notte e il giorno ... Oimè, che questa parola m'ha veramente passato il core, ché giá mi ricordo avergli io detto questa parola in quel tempo, né penso che altra persona l'ha potuto saper giamai che accadette fra noi duo soli ...
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L'Olimpia (pagina 19)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Consorte carissima, poiché sei giá fatta chiara ch'io sia Teodosio tuo marito che un tempo amasti con tanta fede e amore, se per l'altrui inganni mi scacciasti da te, dammi ora licenza che ti possa ricevere in queste braccia ... O Dio santo e benedetto, chi è piú contenta di me in questa vita? Poiché mi concedi il mio marito doppo sí lungo tempo, che amai tanto e amerò mentre viva, temo di non svenirmi di contentezza ... Ecco Eugenio tuo figliolo a cui desti il latte e partoristi, e amavi un tempo ...
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L'amore che torna (pagina 5)
di Guido da Verona (estratti)
... È crudele a dirsi, ma ora, da qualche tempo, i miei nervi non la sopportano più ... Vivevo a quel tempo una vita fastosa, inutile, sfrenata, e c'era una fanciulla che mi amava, che professava per tutto quanto era mio una religione appassionata e silenziosa ... Cominciarono alcuni amici con dirmi: «Sai, Guelfo, sarebbe quasi tempo che prendessi moglie anche tu ... Io, che la conoscevo appena, ebbi da quel tempo frequentissime occasioni di vederla, e quando le parlavo, la sua faccia s'imbiancava come se le facessi male ...
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L'amore che torna (pagina 14)
di Guido da Verona (estratti)
... Poco tempo dopo il castello era venduto ... Elena, a quel tempo, non aveva che sedici anni, e curava le cose domestiche, aiutando la madre, leggendo a voce alta i suoi libri e ricopiando i suoi manoscritti quando i poveri occhi stanchi non vedevano più ... Innamoratissimo della madre, aveva tentato per lungo tempo d'indurla suo malgrado a seconde nozze; ma Elena preferiva la miseria, purchè sua madre rimanesse a lei, a lei sola, in quella piccola casa di Montmartre, di fronte alla chiesa del Sacro Cuore, dove i tramonti su l'apoteosi della città incendiata erano così divinamente belli ... Dopo qualche tempo l'Hohenfels finì con rinunziare a questo progetto e le sue visite a Parigi furon meno frequenti, finchè cessarono del tutto ...
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L'amore che torna (pagina 18)
di Guido da Verona (estratti)
... Fu la signora Gräfe ad annunziarle una sera, di punto in bianco, che l'Hohenfels le aveva dato incarico di condurla da una buona sarta, perch'ella si comandasse in tempo tutti gli abiti che occorrevano prima della imminente loro partenza ... La mattina seguente lasciava quella casa, prima che l'Hohenfels avesse il tempo di rivederla ... Aveva pochissime lezioni a quel tempo ... Questi non tardò a rispondere, dicendo fra l'altro che, tempo addietro, egli pure le aveva scritto, ma senza ottener risposta ...
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L'amore che torna (pagina 22)
di Guido da Verona (estratti)
... Già da qualche tempo avevo scritto al Capuano la lettera concertata ed egli s'era più volte recato a visitar Edoarda, senz'avere a sua volta il coraggio di affrontare quel temibile discorso ... Siamo pratici, siamo brutali! C è una fanciulla che ti può rendere il denaro disperso in tanti anni, che ti può d'un colpo ricollocare in quel patriziato dal quale decadi per necessità; ebbene, fa una cosa: prendi tempo, rifletti, esaurisci prima questo nuovo amore ... Io non sono tanto ricco da poterti aiutare in questa contingenza, quindi, fra poco tempo, la tua rovina sarà pubblica e l'asta delle tue terre solleverà grande rumore in Roma ... Partirai da Roma per qualche tempo, e guarirai se ti piacerà guarire ... Torre Guelfa, la rocca dei Materdomini, difesa un tempo con molta rupe e molto ferro, non era più che una confortevole casa di campagna, sorgente in mezzo a prospere fattorie, sovra un alto colle, presso le cascatelle del fiume ... Corridoi profondi e stanze vaste, con tapezzerie sbiadite, con vasti mobili tutelari, foggiati alla guisa che amarono gli uomini rudi, usi alle fatiche delle armi, per gli ozi dei loro ben custoditi castelli; v'erano tendami grevi, che parevano spiovere assecondando quasi un desiderio di silenzio, e camini alti, pavimenti a mosaico, letti profondi, e per tutto quell'odor diffuso del buon legno antico, della immateriale polvere che lascia il tempo nelle abitazioni chiuse ... Non avevo mai voluto che gli operai ponessero mano a rinnovar questa dimora, in cui facevo per il consueto brevi e radi soggiorni al tempo dei raccolti ...
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L'amore che torna (pagina 25)
di Guido da Verona (estratti)
... — Ma il tempo vola, e non si può nulla contro il tempo ... Mi prese una collera sorda, pensando che forse, fra qualche tempo, quei Rossengo, sensali e mercanti di bestiame, i quali avevano un nonno ciabattino ed una madre guattera, sarebbero divenuti padroni delle terre che da tanti secoli appartenevano alla mia famiglia ... — Veramente, signora, — egli disse con un leggero inchino, — io vi conosco e voi conoscete me da lungo tempo ...
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L'amore che torna (pagina 27)
di Guido da Verona (estratti)
... — Da qualche tempo si è fatto scontroso, pare alla ricerca di sè medesimo, soffre ... e non saresti ritornato per qualche tempo ... Pensai di frapporre ancora un indugio, nella speranza che dopo qualche tempo di convivenza con Elena, la tua passione fosse un poco scemata e forse tu potessi ragionare più freddamente ... Lì, nell'antica ombra di quella foresta, nel solenne patto concluso, finiva certamente un tempo irrevocabile della mia vita, e sentii con paura, nel recesso dell'anima, tremare vagamente il presagio di una sventura lontana ... Camminammo ancora qualche tempo senza levare gli occhi, tacendo ...
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L'amore che torna (pagina 35)
di Guido da Verona (estratti)
... Talora mi assalivano i più tristi pensieri, vedendo venir meno il denaro pervenutomi dall'ultima vendita delle mie terre; ma nello stesso tempo mi sembrava impossibile di dover giungere alla miseria, quasichè, dietro le mie spalle, invisibile, stesse a guardia un genio tutelare, che alla fine, in un modo qualsiasi, mi avrebbe ancora soccorso ... Spesso mi domandava quale risoluzione avessi presa per l'avvenire, incitandomi a non frapporre indugi dinanzi al tempo che fuggiva ... Ma son trascorsi tanti anni! Vuoi che ricominci ora? Dopo aver perduto il tempo nel quale forse mi sarei fatto un'artista, e quando a Parigi vi sono molti pittori di grande ingegno che appena si guadagnano il pane? Vuoi che tenti un commercio, un'industria qualsiasi? Mi mancano per ciò le conoscenze più elementari ... Ed è vero; ma in quanto tempo? E i capitali? Dopo tutto, è inutile! ... Fra questi, mi avvenne una sera d'incontrare un uomo che tempo addietro mi aveva molto divertito ed incuriosito ...
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L'amore che torna (pagina 50)
di Guido da Verona (estratti)
... Fu per Elena un tempo di ansietà febbrile e di lavoro indefesso; per me invece un tempo d'angoscia e d'umiliazione ... In poco tempo ho percorso il cammino di molti anni ... In quel tempo le lettere di Fabio Capuano si erano fatte più frequenti; la prima che ricevetti, dopo il mio ritorno a Parigi, fu questa: Caro Germano, Ti ho scritto a Vichy ed a Pau, ma poichè non ebbi risposta, penso che le mie lettere abbiano sbagliato itinerario ... Mi rallegro tuttavia nel vedere che le molte angustie delle quali ti lagni non ti fanno perdere in ogni caso le abitudine gaie del buon tempo andato ...
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L'amore che torna (pagina 51)
di Guido da Verona (estratti)
... Su la spiaggia qualche dama romana ed una bolognese, che dal tempo tuo si è molto ingrassata e nulla ravveduta, si ricordano qualchevolta con una voce deliziosamente languida la tua «Bucentaura», lo yacht a vela, in cui spesso le conducevi a respirare l'aria delle solitudini marine ... Il barone biondiccio e disinvolto, che ha saputo guidare le donne con la stessa impareggiabile maestria con la quale guida le pariglie al Pincio e conduce al traguardo i suoi cavalli negli ippodromi, il baroncino cui non schifano le marchese mature, ma che parla con brio, s'insinua con scaltrezza ed assedia con eleganza — in fede mia non perde il suo tempo ... Come già ti scrissi, Edoarda s'è riavuta un poco dal terribile colpo, e, forse per puntiglio, forse perchè il tempo è un medico infallibile, si è forzata di parer fra la gente assai più guarita che forse non sia ... Edoarda era molto malata nell'anima; la sua convalescenza sarà lunga e penosa, ma non mi stupirebbe affatto se fra qualche tempo si risolvesse ad accettare la corte di uno fra i molti che le ronzano intorno ... Dimmi, e sii però sincero: in questo lungo tempo non ti è venuto mai una volta il rammarico di non averla sposata? Quella casa dove andavi, dov'eri già il signore, non ti è risalita mai nella memoria? Quella casa e tutte le abitudini che appartenevano alla vostra vita, e la bontà di quell'anima, ed anche il suo viso pallido ...
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L'amore che torna (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... Verso quel tempo il d'Hermòs fece ritorno a Parigi ... Quell'anno anzi essa tornava innanzi tempo; dalla terrazza si vedevano gli equipaggi muovere in lunghe file verso il Bosco rinnovellato, e più tardi risalire, per tutto il giorno, avanti, indietro, come se la città intera s'allietasse nel visitare i suoi giardini ... Era tempo di freschi amori, di nozze nuove, di cortesi galanterie, d'allegrezze primaverili ... Pensai ch'essi pure, in quel tempo, aprivano le corolle, i miei fiori d'Italia, e mi sovvenne del giorno ch'eravamo partiti insieme, sul barroccio di Lazzaro, con la cavalla saura tutta infiorata, per andare a Fondi alla festa della primavera ...
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L'amore che torna (pagina 67)
di Guido da Verona (estratti)
... Alle cinque m'andai a vestire; in un baleno fui pronto, quasichè mi fosse mancato il tempo ... Mi diedi a camminare, guardando l'ora ogni cinque minuti, facendo sforzi d'immaginazione per accelerare la lentezza del tempo ... Dopo alcun tempo entrò il portiere; venne a dirmi: — La signora le manderà sùbito la risposta ... Volevo domandarle: «Dove sei stata? Che hai fatto? Quali desiderî ti hanno turbata l'anima nel tempo in cui fummo lontani?» Ed ella forse, guardandomi, voleva indovinare le medesime cose ... — Oh, no! Sarei giunto forse in tempo, se proprio lo avessi voluto ...
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L'amore che torna (pagina 73)
di Guido da Verona (estratti)
... La vecchia zia era morta da tempo; ne avevano già smesso il lutto ... da quel tempo ... — Mutata? E come? — Che so io? lo sguardo più duro, l'espressione d'un uomo che sia molto vissuto in poco tempo, l'aspetto un po' patito ... M'era pur rimasto, nella casa di Roma, un gran mazzo di cravatte ch'ella mi aveva comperate, perchè a quel tempo amava occuparsi d'ogni cosa mia ... Tutto di lei mi piaceva, e sommamente le cose che un tempo m'erano dispiaciute; il mio desiderio s'inaspriva d'una torbida sensualità ...
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La famiglia dell'antiquario (pagina 5)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Ghe digo ben, che tutta la città se fa maraveggia, che un Cavalier della so sorte perda el so tempo, e sacrifica i so bezzi, in sta sorte de minchionerie ... (parte) Scena diciannovesima Pantalone, poi Doralice PANTALONE Cusì el me ascolta? A so tempo se parleremo ... Col tempo anca ela la ve vorà ben ... Sè stada una povera putta, perché, co sè nassua no gh'aveva i capitali, che gh'ho in ancuo, e col tempo, e con industria i ho moltiplicai più per vu, che per mi ... PANTALONE Adesso, dopo la strambaria, che avè fatto, no xè tempo da domandarghelo ...
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La favorita del Mahdi (pagina 31)
di Emilio Salgari (estratti)
... qualche tempo ... —Non bisogna lasciare loro il tempo di giungere al fiume, disse
Notis ... —Ti ricordi quello che ho detto poco fa a mia sorella? —A proposito di che? —Le dissi che il tempo cicatrizza le ferite e che cicatrizzerà anche quella di Abd-el-Kerim ... Così il tempo guarirà quella di Fathma ... Gli egiziani sorpresi dalla rapidità dell'assalto, non avevano avuto nemmeno il tempo di accorrere ai fucili legati in fascio ...
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La favorita del Mahdi (pagina 48)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Non sei stata un tempo una donna potente? continuò il ferito che pareva avesse dimenticata completamente la sua gamba scarnata ... Scegli! —Perchè vuoi che io alzi la mano su chi fu un tempo la mia signora? disse dolcemente il ferito ... Non bisogna perdere tempo; la febbre e forse il delirio fra poche ore ti assaliranno ... Essi si misero in viaggio percorrendo un largo sentiero che un tempo doveva essere stato una via per le carovane ... —Questo ribelle un tempo fu mio suddito, disse con voce commossa l'almea ...
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La favorita del Mahdi (pagina 85)
di Emilio Salgari (estratti)
... Non corse molto tempo che uno di essi, Juban, comandante delle truppe irregolari, comparve ... —Ne era ben tempo, rispose El-Mactud ... Io credo alla pergamena, ma lasciami due ore di tempo onde io parli collo sceicco Abù-el-Nèmr; poi ti cederò il prigioniero ... Non ne ebbe il tempo ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 3)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Varrone e Palladio, vedendo chi di loro meglio trattasse la coltura delle viti, e insegnasse i modi dello innestare, la varietà de' frutti, opera a questo tempo convenientissima, subito posti da parte i libri della agricoltura, amenduni ci ponemmo a leggere la sua traduzione, e avendola accuratamente letta e considerata, ci è parso (per quel poco che conosciamo) che V ... abbia fatto bella e dilettevol fatica, nel tradurre di latino in toscano, quel divino e illustre signore autore del libro, ch'ella ha preso a tradurre: signor veramente, fra i rari e dotti ingegni del suo tempo, rarissimo e dottissimo, come si vede per le molte opere sue ... Laonde, avendo conosciuto il prefato Clemente la molta sufficienza, la intera fede e le sue rare virtù, lo mandò in Francia al servizio, alla cura ed ai secreti di Caterina sua nipote, illustrissima duchessa d'Orliens, oggi serenissima regina di Francia, con provvisione di mille scudi d'oro, ove non stette molto tempo; chè avendo conosciuto il Cristianissimo re di Francia i meriti delle sue virtù, lo elesse fra gli altri eccellenti e nobili, ch'egli aveva, per suo particolar medico, e non con minor provvisione di quella del sommo Pontefice ... E s'io mi volessi stendere agli altri virtuosi suoi meriti, mi bisognerebbe più tempo ed altra occasione che di una semplice lettera ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 4)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Dirassi parimente che cosa abbia comune con l'altre antiche superstizioni de' gentili, quel che le sia aggiunto per nuova malizia dal Demonio maligno, nimico dell'umana generazione, e quanto si accresca alla verità cristiana nel scacciarlo: che se ti parrà insieme con gli altri miei amici giudiziosi e dotti, che io non abbia perduto questo tempo di circa dieci giorni che ho spesi in queste tre dispute, ovvero più tosto libretti fatti in dialogo, forse che scriveremo ancora, avendo tempo, dialogi d'altre materie ... E che queste cose siano state osservate in fino al tempo degli eroi, mi muovono a crederlo quei versi: Venner di Proca drento a l'ampio tetto,
Di poco nato il figlio ivi trovaro
Lasciato loro in preda, e 'l miser petto
Votar di sangue, empiendo il ventre avaro ... ]
e così usano di fare le streghe del nostro tempo; quando si dice che son portate al giuoco di Diana, guastano i fanciullini nati di poco che piangono nelle culle, di poi gli soccorrono col rimedio; le quali cose mi pare che abbiano avuto origine da queste, e che eziandio il nome loro sia derivato da quelle, conciossiachè le donne che fanno tal eccesso, appresso di noi, e per tutto abbiano avuto il nome di strega ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 9)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Il sepolcro, ovvero il deposito, insino al tempo di Filostrato non si trovava, avvenga che da certi sciocchi fusse adorato per Dio: il qual culto mancò in poco tempo, come fanno anco gli altri inganni del demonio, e così cessorono gli oracoli dopo l'avvenimento di Cristo, de' quali quasi tutto l'universo era infettato, pure con i medesimi inganni ... Ma quello che già palesemente spargeva gli oracoli, ora si rode in oscuri laberinti, appetendo i lascivi congiungimenti, oggi tenuti vituperosi dalle genti, dove già erano orrevoli, donde è quel verso: Degnando Anchise al suo coniugio altero
Venere Dea,
e questo non pure al tempo degli eroi, ma al tempo d'Alessandro e di Scipione, a' quali accrebbe la gloria l'essere tenuti figliuoli di Giove, sendo così noto per l'istorie che non faccia mestiero il raccontarlo, che Giove demone, il qual credevano essere Dio, si ghiacesse con la madre di Scipione in forma di serpente, e con Olimpia moglie di Filippo ... Laonde se il demonio si pose già con quelli che si reputavano savi, e schernivagli di sorte che desse loro a credere cose contrarie, repugnanti e lontane in tutto dal vero, quale è la cagione che tu con tanta istanzia ti maravigli che nelle streghe del nostro tempo si trovino molti aggiramenti, e la più parte contrari fra di loro? Maravigliati piuttosto della potenza e sapienza di Cristo, che quello che innanzi al suo avvenimento, il demonio maligno persuadeva ai re, agli oratori, ed a' filosofi, come cosa grande, maravigliosa e degna d'ogni sapienza, ora a pena lo può persuadere agli uomiciatti ed alle donnicciuole, cioè che adorino lui, e che faccino quello che egli comanda, e che quello che già palesemente si faceva in tutto l'universo, per tutte le nazioni, come cosa onorevole e degna di lode, ora si faccia appresso di pochi, di nascosto, ed in luoghi remoti e solitari, come cosa brutta e piena di vituperio ... Di grazia non mi tormentate più: vi prego mi diate tanto tempo ch'io ritorni in me, e di poi vi dirò tutto quello che ho fatto ... Siate appunto venuti a tempo, che la Strega or ora si caverà di prigione ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 12)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Fu già tempo che non n'avea paura, ma da poi che sono in prigione, e che contra la voglia sua ho rivelati i nostri amori, mi spaventa fuor di modo, stando talora all'usciuolo della prigione, ed a quella finestra piccola mi dice villania, e promette d'aiutarmi, se io sto ostinata a non confessare ... O tu l'hai detto onestamente; ma io vorrei sapere quanto tempo tu mettevi dal partirti di casa all'arrivare al giuoco ... Questo viaggio fatto in sì poco tempo insino al fiume Giordano credo che sia una bugia del demonio ... Tu pensi adunque, che in sì poco tempo faccino tanto viaggio, quanto è da questa nostra patria alla Siria ed alla Fenicia? DIC ... Sì, ma non seguita che gli possa muovere in sì poco tempo: o portandogli sopra le terra verso la Schiavonia e verso la Tracia a man sinistra, ovvero dalla destra per l'Africa, ovvero passando a diritto il mare Ionio, l'Egeo sopra Corfù, e sopra la Morea, sopra le Ciclade, che guardano Rodo e Cipro, si posino alla riva del fiume Giordano ... E così, di qui insino in Asia, levato ogni impedimento ed ogni resistenza d'aria, ci si consumerebbe molto più tempo che non dicono ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 19)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Così difenderebbeno ancora essere stato il nascimento d'Enea in Asia, e quel d'Achille in Grecia, i quali furono famosi al tempo degli eroi ... Certo che non pure allettava le donne ai piaceri amorosi, ma tentava anco gli amori de' fanciulli; donde facilmente si può fare coniettura, che i brutti amori de' fanciulli siano stati tentati da quelli, che dicevano di corre il fiore alla verginità loro per esempio de' demonj; ed avere auto origine primieramente in Asia, e di quivi poi essersi sparsi in poco tempo in Grecia, ed in Italia, ed insino in Francia ... Di grazia non me ne dir più, che certo così come mi sono note, così anco mi danno maraviglia queste cose, non essendo continuamente accadute nel corso d'ogni età, se si può porre il termine dal tempo degli eroi infino a quel di Scipione ... Tu dici le gran cose! in ogni tempo ed in ogni età è accaduto qualcosa ...
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La trovatella di Milano (pagina 13)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —A costo di qualsiasi cosa, bisogna che vada, voglio sapere se Diego ha lasciato qualche scritto compromettente… —A quest'ora, signore, non siete più in tempo; le autorità devono già essere sul luogo, perchè nessuno ebbe testa in quel momento d'impedire al servo del marchese di correre a dar l'allarme, e voi sapete meglio di me, che quando in una casa si commette un delitto, non si può toccare cosa alcuna, fin dopo le constatazioni legali ... Ma ad un tratto si era svincolata dalla cameriera ed in preda ad un terrore pazzo, si era slanciata nella stanza vicina, ricadendo priva di sensi tra le braccia del padre, che ebbe appena il tempo di sostenerla ... Da che proveniva quella generosità della bella guantaia, dell'omicida? Qual sentimento l'aveva spinta a distruggere quelle carte, a cercare di seppellire un segreto che poteva giovarle? Avrebbe voluto saperlo, ma nello stesso tempo si guardava bene dal chiederlo… Solo alcuni giorni dopo, gli venne riferito che Maria essendo stata interrogata sui motivi che l'avevano indotta a rovistare i cassetti di quello scrittoio, a bruciare quelle carte, disse che ella voleva distruggere tutta la sua corrispondenza col marchese, ed avendo trovato altre lettere di donna le mise tutte in un fascio, con diversi fogli, senza neppure esaminarli, tanto si trovava eccitata ... Mentiva quella giovine o diceva la verità? Così si chiedeva il conte… In ogni modo, un immenso sollievo gli allentò i nervi: egli non si era mai sentito più felice e leggiero… e ringraziava il destino che per mezzo di quella fanciulla, l'aveva liberato da un incubo, che da tanti anni lo tormentava e da un miserabile, che era stato per così lungo tempo suo carnefice ...
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La via del rifugio (pagina 2)
di Guido Gozzano (estratti)
... Da tempo è che non badi per queste carte al remo e all'archibugio ... E l'Altra intanto vedevo: triste accanto a quell'adolescenza! Da troppo tempo bella, non più bella tra poco, colei che vide al gioco la piccola Graziella ... O pallide leggiadre mani per voi trascorse – ro gli anni! Gli anni, forse, gli anni di mia Madre! Sotto l'aperto cielo, presso l'adolescente come terribilmente m'apparve lo sfacelo! Nulla fu più sinistro che la bocca vermiglia troppo, le tinte ciglia e l'opera del bistro intorno all'occhio stanco, la piega di quei labri, l'inganno dei cinabri sul volto troppo bianco, gli accesi dal veleno biondissimi capelli: in altro tempo belli d'un bel biondo sereno ... Da troppo tempo bella, non più bella tra poco, colei che vide al gioco la piccola Graziella ... Discenderai al niente pel tuo sentiero umano e non avrai per mano la dolce sorridente, ma l'altro beveraggio avrai fino alla morte: il tempo è già più forte di tutto il tuo coraggio ...
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La via del rifugio (pagina 6)
di Guido Gozzano (estratti)
... Bada che non ti parlo per acrimonia mia: da tempo ho ucciso il tarlo della malinconia ... Amo le donne un poco — o bei labbri vermigli! — Tempo, ma so il tuo gioco: non ti farò dei figli ... Ah! Se noi tutti fossimo (Tempo, ma c'è chi crede di darti ancora prede!) d'intesa, o amato prossimo, a non far bimbi (i dardi d'amor ... Certo — se un dio ci dòmini — n'avrebbe un po' dispetto; gli uomini l'han detto: ma “chi” sono gli uomini? Chi sono? È tanto strano fra tante cose strambe un coso con due gambe detto guidogozzano! Bada che non ti parlo per acrimonia mia: da tempo ho ucciso il tarlo della malinconia ... Tempo non entusiasma saper che tutto ha il dopo: o buffo senza scopo malnato protoplasma! E non l'Uomo Sapiente, solo, ma se parlassero la pietra, l'erba, il passero, sarebbero pel Niente ... Tempo, se dalla guerra restassi e dall'evolvere in Acqua, Fuoco, Polvere questa misera Terra? E invece, o Vecchio pazzo, dà fine ai giochi strani! Sul ciel senza domani farem l'ultimo razzo ... “Ma Guido, che cosa t'ho fatto di male per farmi così?” III Il tempo che vince non vinca la voce con che mi rimordi, o bionda povera cosa! Nell'occhio azzurro pervinca, nel piccolo corpo ricordi la piccola attrice famosa ...
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La vita comincia domani (pagina 2)
di Guido da Verona (estratti)
... E incominciava, sul logoro violino, standovi sopra quasi convulso, ad eseguire una Canzone; la sola che rammentasse fra le musiche un tempo a lui familiari, unica melodia sopravvissuta nella sua morte interiore ... la campana del Tempo — non dice che «ieri» e «domani» ... Ed io non posso perder tempo ... — Non ho tempo, ti dico; debbo terminare un capitolo ...
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La vita comincia domani (pagina 18)
di Guido da Verona (estratti)
... pranzo, come soleva di tempo in tempo, e quella sera Giorgio si sentiva male ... Sono vibrazioni veloci, contro le quali non si ha tempo di reagire; ciò che le provoca è forse la loro impossibilità apparente, ciò che le alimenta è forse il terrore che incutono ... — Per fortuna, — seguitava il Ferento, — in capo d'un certo tempo, mediante l'iniezione, ho potuto rianimare il cuore, e da vari indizi ho notato che la crisi ancora una volta sarebbe stata vinta senza gravi conseguenze ...
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La vita comincia domani (pagina 27)
di Guido da Verona (estratti)
... Per quel po' di paglia e di fieno che gli davano di tempo in tempo, durante le sue convalescenze, gli avevan aperto il ventre, fessa la gola, semiaccecati gli occhi, recisi i tendini, sforacchiate le spalle, passandovi dentro certi lunghi tubi che parevan aghi da calza infitti in un gomitolo di stoppa ... Gli sembrava che fosse decorso un tempo immemorabile dal principio di quella sera ... Nel suo dualismo interiore si ricordava di averlo ammazzato, e non sapeva se fosse morto; provava uno strazio spaventoso, ed era tranquillo come un ebete; aveva la sensazione illusoria di essere davanti alla stessa persona, che fosse viva e morta nel medesimo tempo ...
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La vita comincia domani (pagina 29)
di Guido da Verona (estratti)
... Non era più riso, ma uno spasimo che aveva in sè, nello stesso tempo qualcosa di selvaggio e d'inerte ... — «Bada, — lo avvertì la voce — che il tempo corre ... » Infatti ebbe la sensazione immateriale di qualcosa che continuamente correndo fosse continuamente più in là del pensiero; questa cosa era il Tempo ... Gli avvenne di supporre che gli uomini, quasi per dare un senso al Tempo, avessero immaginato Dio ...
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La vita comincia domani (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)
... XI Nel breve tratto che percorse dalla camera di Giorgio a quella dove l'aveva ucciso, il suo delitto gli parve già remoto nel tempo, già retrocesso in una di quelle lontananze mentali che l'anima ismemorata varca in un baleno ... O piume nel vortice, o fuscelli nella bufera, cosa può essere il vostro lieve schianto nella ecatombe universale che il Tempo divora camminando, come un affamato mai sazio? L'oblìo, l'oblìo, l'oblìo! ... Gli parve che tutto il mondo in quell'attimo avesse un colore di miracolo, e solo percepiva, con una specie di attenta gioia, il fluire del Tempo ... Il Tempo era un nettare che l'uomo beveva per dimenticarsi dell'attimo anteriore, per allontanarsi dalla sua spoglia vicina ...
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La vita comincia domani (pagina 48)
di Guido da Verona (estratti)
... Tutto continuava senza meta, nell'infinito inutile andar del Tempo ... E diceva infinitamente nell'infinito: «Io sono il Tempo: — ieri e domani ... Quando sarete giunti all'ultima di tutte le parole che sembrano vere, — dubiterete che sia vero il Tempo: — ieri e domani ... Allora non sarò più il Tempo; — non sarò nè il millennio nè l'istante: — ieri e domani; sarò la favola eterna del mondo: — ieri e domani ... Più tardi certamente l'adotterò, farò in modo che il tempo me lo renda; ma, se vogliamo che sia felice, deve nascere nel cammino giusto, cioè nella menzogna ...
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La vita comincia domani (pagina 54)
di Guido da Verona (estratti)
... Tutto le assomigliava, tutto proveniva da lei; era nel tempo e nello spazio, nell'attimo e nell'eterno, era l'arteria della sua vita molteplice, era, nel suo mondo negativo, la conclusione sintetica ed immensa che il credente riassume in Dio ... La penna gli era caduta su la pagina bianca; il tempo scorreva dolce nella sera ventilata ... E ripensava più oltre quel che aveva scritto: «O profeti degli errori più diuturni, o conquistatori terribili che volgeste in cenere funeraria la bellezza dionisiaca della vita, non è forse tempo ancora che un Dio più evoluto esca dalle nostre officine? Non è forse tempo ancora che il crogiuolo d'un chimico rivelatore imprigioni per sempre nella materia la favola dei vostri paradisi? «La remota vostra leggenda metafisica servì a creare la morte quale noi oggi la vediamo, ed in ogni cosa che l'uomo toccò, in ogni passo che fece, in ogni respiro d'aria che bevve co' suoi polmoni avidi, trovò questo veleno mesciuto negli elisiri della vita ...
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Marocco (pagina 19)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Verrà il tempo che non mi scalfirò nemmeno la pelle ... Il tempo era bellissimo ... Si desinò colla tenda aperta, e per tutto il tempo del desinare, i cavalieri di Had-el-Garbia festeggiarono l’ambasciata con cariche clamorose, rischiarate da uno splendido tramonto di sole ... Era il vero tipo del ricco moro, molle, elegante e ossequioso; e dico ricco, perchè si diceva che possedesse più di trenta case a Tangeri, quantunque in quel tempo i suoi affari fossero un po’ imbrogliati ...
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Marocco (pagina 27)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... In presenza di tutti noi, senza profferir parola, si scopersero tutti e cinque, quasi nello stesso tempo, il braccio sinistro ... —Ed hanno qui vicine le acque sulfuree,—esclamò il medico;—potrebbero facilmente curarsi! Ma no signori! Bisogna che perdano il tempo e la salute coi versetti del Corano e cogli amuleti dei ciarlatani! Diede loro un medicinale, si ricopersero il braccio e s’allontanarono pensierosi ... Per tutto il tempo che stette là sulla stuoia, fuorchè nell’atto che ringraziava dei doni, serbò una serietà, un cipiglio, un’espressione di dispetto e d’orgoglio, che mi fece più volte desiderare d’aver là ai miei ordini, per farglieli sfilare sotto il naso, i nostri quaranta battaglioni di bersaglieri ... Mohammed Ducali mi raccontò in quel frattempo un episodio molto notevole della storia dei Ben-Auda, nelle mani dei quali è da tempo antico il governo della terra dei Seffiàn ...
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Marocco (pagina 32)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Il sole, in quel poco tempo, ci aveva infocate le selle per modo che quasi non vi si poteva tener sopra la mano ... Le faccie dell’altro mondo non si fecero aspettare lungo tempo ... La gente depredata, invece di sciupare il tempo in ricerche e in ricorsi, ricupera l’aver suo pagando una somma convenuta al capo dei ladri ... Passano, afferrano e dispaiono, senza dar tempo alla gente di riconoscerli ...
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Marocco (pagina 60)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... I ragazzi, all’età di cinque o sei anni, frequentano le scuole, ci vanno e ritornano soli e passano il rimanente del loro tempo a loro capriccio, godendo della più ampia libertà ... Essa non lo vede che una volta al giorno, mezz’ora tutt’al più, e la sera, quando, rotto dalla fatica, rientra in casa per cercare il sonno; e non può alleggerire il fardello ch’egli porta, nè partecipare alle sue pene, alle sue cure e ai suoi lavori perchè non li conosce, non esistendo quasi affatto fra loro, per mancanza di tempo, il commercio delle anime ... Stette qualche tempo a Tangeri e poi tutt’a un tratto scomparve, e per un pezzo nessuno seppe più notizie di lui ... Le cose durarono in questo stato per molto tempo, e nessuno era mai riuscito a scoprire chi fosse il capo della banda, quando un negoziante rifano, assalito una notte al lume della luna, riconobbe fra coloro che lo spogliavano il giovane Arusi, e ne portò a Tangeri la notizia che si sparse rapidamente per tutto il Garb ... La ragione era questa: il caid della cittadella El-Mamora era in quel tempo l’antico sceicco Sid-Mohammed Abd-el-Dijebar che aveva messo Arusi nelle mani del generale del Sultano ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 63)
di Giovanni Verga (estratti)
... Don Ninì Rubiera, da lontano, col cappello in cima al bastone appoggiato alla spalla, si morsicava le labbra dal dispetto, pensando a quel che era toccato a lui invece, donna Giuseppina Alòsi in moglie, una mandra di figliuoli, la lite per la casa che mastro-don Gesualdo voleva acchiapparsi col pretesto del debito, dopo tanto tempo ... Anche le male lingue, dopo tanto tempo, avevano dimenticato le chiacchiere corse sui due cugini ... Con la ragazza, di sfuggita, lasciò cadere il discorso sulle opere allora in voga; raccontò qualche fatterello della società; narrò aneddoti del tempo in cui era a Palermo la corte, la regina Carolina, gli inglesi: un mondo di chiacchiere, come una lanterna magica nella quale passavano delle gran dame, del lusso e delle feste ... Datela a chi vi piace; ma non c'è tempo da perdere ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 79)
di Giovanni Verga (estratti)
... Degli stallieri, in manica di camicia e coi piedi nudi negli zoccoli, cantavano, vociavano, barattavano delle chiacchiere e degli strambotti coi domestici, i quali perdevano il tempo alle finestre, col grembialone sino al collo, o in panciotto rosso, strascicando svogliatamente uno strofinaccio fra le mani ruvide, con le barzellette sguaiate, dei musi beffardi di mascalzoni ben rasi e ben pettinati che sembravano togliersi allora una maschera ... Don Gesualdo pensava intanto quanti bei denari dovevano scorrere per quelle mani; tutta quella gente che mangiava e beveva alle spalle di sua figlia, sulla dote che egli le aveva dato, su l'Àlia e su Donninga, le belle terre che aveva covato cogli occhi tanto tempo, sera e mattina, e misurato col desiderio, e sognato la notte, e acquistato palmo a palmo, giorno per giorno, togliendosi il pane di bocca: le povere terre nude che bisognava arare e seminare; i mulini, le case, i magazzini che aveva fabbricato con tanti stenti, con tanti sacrifici, un sasso dopo l'altro ... Arrivava di tanto in tanto una carrozza fiammante; passava come un lampo dinanzi al portinaio, che aveva appena il tempo di cacciare la pipa nella falda del soprabito e di appendersi alla campana; delle dame e degli staffieri in gala sguisciavano frettolosi sotto l'alto vestibolo, e dopo dieci minuti tornavano ad uscire per correre altrove a rompicollo; proprio della gente che sembrava presa a giornata per questo ... Lui invece passava il tempo a contare le tegole dirimpetto, a calcolare, con l'amore e la sollecitudine del suo antico mestiere, quel che erano costate le finestre scolpite, i pilastri massicci, gli scalini di ...
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Mattinate napoletane (pagina 7)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Un interno pieno di penombre; l'artista che passa e guarda, risale con la fantasia al vecchio tempo fiorentino ... In questo tempo nostro, il rione è semplicemente felice della sua nettezza e del posto ... A volte, mentre la melodia saliva con più sonoro ritmo, le mani si staccavano dal panciotto, e una, l'indice teso, misurava il tempo ... Ma com'è che Beethoven si trova lì dentro? È risuscitato? Lui rispose lentamente, tutto serio: —Beethoven morto assai tempo ... E poi seppi, pure da lui, ch'egli era a Napoli da tempo, che abitava nel torrione di S ...
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Mattinate napoletane (pagina 10)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... LA REGINA DI MEZZOCANNONE Aprile 1886 Finora Mezzocannone ha avuto solo un re, quel buffo re di creta bronzata, mangiato dal tempo e dalle intemperie nel naso e nelle mani e negli occhi, nero, storto e contraffatto come un Esopo, bersaglio continuo delle invettive delle serve, le quali vanno ad attingere, e delle pietre e dei torsoli onde lo regalano i monelli impertinenti e democratici ... Il re si chiamava, al tempo suo, Alfonso II d'Aragona ... E par che il borbottio si parta dalla sconquassata bocca del re sovrastante, di questo ammantellato padrone della strada, e lamenti la miseria del tempo ... Tutto roso dall'umido e dallo stesso tempo ingrato, che a poco a poco ha fatto di lui un personaggio da burla, vuote le occhiaie come colui della bibbia che in castigo ebbe mangiate le pupille dai vermi, l'infelice coronato pur vive ancora e concede la limpida vena dell'acqua a un popolo chiassone ...
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Mattinate napoletane (pagina 13)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... A' rumori che nel giorno l'aria spessa e pesante aveva ammortiti, alla vita della mattina piena di movimento, di voci, di strepiti, che il tempo uggioso avea resi come sordi e sfiniti, succedeva adesso, dopo un paio d'ore d'ozio snervante, l'impaziente rivoluzione della sera, che pareva volesse reagire a quel torpore durato così a lungo tra l'aspettare invano i soliti piccoli avvenimenti e il raggomitolarsi con lo spirito e il corpo in un malessere d'insofferenza che la giornata metteva ne' muscoli e nel sangue ... Ma intanto con quel tempo e con quella scarsezza il posto s'arrendeva, lasciandosi fare ... Così tra l'appisolarsi e il rimaner cogli occhi aperti per un pezzetto a guardar nel soffitto le ragnatele lasciate in pace, stette un'ora buona, in forse se dovesse uscire o rimanersene a casa, ora che il tempo minacciava ... Manlio: un bel nome, di cui doveva la romanità severa alla madre buona e intelligente che s'era ridotta in provincia a seguire il marito e c'era rimasta perchè lui contava di raggranellare il suo po' di sostanza, vendendo dei fondi che da assai tempo lacerava a furia di liti l'ostinato accanimento di tre eredi, fra i quali egli era primo ...
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Mattinate napoletane (pagina 14)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Che si sentisse dentro lui stesso non lo sapeva: era un malessere, un'oppressione, un'insofferenza, che lo rendevano odioso a se stesso; fra tutto lo impensieriva ora come un intuito delle disillusioni che gli toccherebbe a sopportare; indovinava le aspettative insoddisfatte, cui da un momento all'altro si troverebbe di contro nella sua piccola vita serale, della quale si faceva il conto che il tempo cattivo dovesse romper le abitudini ... Lui, di faccia a un borghese, che batteva il tempo col cucchiaino nel vassoietto, si sentiva un formicolio nelle mani; gli avrebbe voluto buttar la chicchera in faccia ... —Che brutto tempo!…—fece l'altro, senza guardarlo in faccia ... ho conosciuto, tempo fa, Suor Carmelina, una giovane donna sottile e bianca, bianca come una Vergine di cera, pallida come un'ostia nell'ombra ... E da quanto tempo ella aveva abbandonato il ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 15)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Questi furono gli irritati pensieri che passarono nella testa dell'infelice e che vennero a mescolarsi alle note e agli applausi per tutto il tempo che durò il concerto ... Moritz veniva ripescato un cadavere vestito di verde con bottoni rossi, non ancora corrotto, quantunque, preso e conficcato tra gli sterpi e le rupi, fosse rimasto tutto il tempo in molle ... Basta! sono ancora in tempo a pentirmi e se sarà il caso, infilerò l'uscio ... No, no: è tempo che tu la pigli questa moglie benedetta! Vedi? (va a guardarsi in uno specchio) ... Chi non si marita a tempo, sposa la morte prima del tempo; tranne il caso in cui si sposa la serva (torna a sedere) ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 18)
di Emilio De Marchi (estratti)
... volta mi arrischiavo di gridare dalla finestra:—La se pèttena, siora Nina? vol piovere? vol far belo, siora Nina? —E la siora Nina? —Sì, sior Angolo, vol piovere, vol far bel tempo!… —Un'arcadia! —E non mancavano i sonetti ... Suo marito se l'era tirata in casa ancor ragazzina, con una gonnella di cotone e un paio di zoccoli sui piedi; l'aveva mandata a scuola un po' di tempo dallo monache, e quando la servetta gli parve cresciuta abbastanza, se l'era sposata per avere una compagna fedele, il poveretto, più vecchio una ventina d'anni, pativa d'asma e di mal di cuore, ed è sempre prudenza aver qualcuno che ti assista in un bisogno e ti faccia compagnia la notte ... Gente in quella casa ce ne andava poca, tranne qualche provinciale, che capitava di tempo in tempo a trovar la Mina diventata parona ... Franzon era già una mezza celebrità fin da quel tempo per le sue fortunate operazioni ostetriche, e la gran scienza faceva perdonare in lui il naso d'aquilotto e i modi di villan scozzonato o superbo, che gli avevano meritato il titolo di dottor Grobiàn ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 19)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Scrisse da Venezia all'amico che c'era una bella combinazione, un posto vacante alla contabilità di quella delegazione, con qualche vantaggio di soldo, che lui poteva raccomandarlo a persone influenti: e poi tornò a scrivere che l'aria delle lagune più calma, più carica di sale, era fatta apposta per i mancamenti di respiro; non perdessero tempo, inoltrassero subito una domanda all'I ... E come finì? —Finì che, morto Malgoni, e venuto al mondo, sei mesi dopo il funerale, un bel maschietto, la povera Nina trovò ancora della sua convenienza di andare a Venezia e d'acconciarsi in casa del suo nuovo padrone e tiranno; il quale qualche tempo dopo trovò della sua convenienza anche lui di sposare la vedova e tirarsi in casa quel po' di ben di Dio che Malgoni le aveva lasciato sul testamento ... La siora Nina dev'essere morta qualche tempo prima che entrassero gli Italiani in Venezia ... A tale intento mi rivolgo a codesta direzione provinciale, perchè mi voglia ottenere un corrispettivo assegno sia per l'acquisto, come pel mantenimento dei due animali per tutto il tempo che non potrà essere riparato definitivamente il danno ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 29)
di Emilio De Marchi (estratti)
... —Lo tenga sollevato il tempo della digestione ... Don Procolo arrivò appena a tempo a stringere per un'ala il suo tricorno e ammainò le falde del tabarro ... —Da qualche tempo s'era fatto troppo filosofo—disse il Paolo, quando gli portarono la brutta notizia ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 9)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... In pari tempo ... Quando il mio senso morale si risvegliò, siccome poi religiosissimo ero già da prima, non Le so dire i miei terrori e le penitenze segrete! Allora, molto molto presto, siccome per un certo tempo dopo ch'ero andato ai Sacramenti avevo delle estasi religiose, dei rapimenti inesprimibili, dei giorni in cui l'idea della menoma impurità mi metteva schifo, cominciai a pensare sul serio che per liberarmi dalle ossessioni dello spirito immondo avrei dovuto entrare in un Ordine religioso ... L'idea di farmi religioso mi parve una rivelazione, mi diede un benessere profondo, per qualche tempo; vorrei dire fino a sedici anni ... Però nelle mie agitazioni indicibili di quel tempo, anche nei momenti in cui abborrivo dalla vita religiosa, l'idea di renderla impossibile col matrimonio m'ispirava un inesplicabile terrore; proprio terrore ... Capivo che per l'idea d'una legislazione sociale cristiana avrei potuto appassionarmi, ma sentivo in pari tempo che fra i miei compagni di partito e me vi erano delle dissonanze profonde, che un'azione comune con essi, proprio ex corde, non mi sarebbe stata possibile ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 34)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Devota religiosamente al marito dal dì delle nozze, professava nel cuore il più duro disprezzo per le colpe di amore, non avendone conosciuta mai la tentazione, non avendo saputo mai, neppure al tempo della sua florida giovinezza, che fosse immaginazione ... La sostanza stabile di suo genero, tutta nella provincia di Brescia, era amministrata da un vecchio ragioniere che veniva di tempo in tempo a conferire con Maironi come prima aveva conferito col suo tutore Zaneto ... Persona proba e devota al nome Maironi, costui non aveva taciuto a Piero in passato la propria opinione che il miglior partito di provvedere ai suoi interessi fosse anzi tutto quello di prendere dimora nella stessa loro sede principale: discorso ingrato, in quel tempo, alla marchesa, e che le aveva fatto prender l'uomo in uggia ... Più tardi, simulando preoccupazioni sue proprie circa gli affari del genero, la vecchia signora fece dire da un amico di casa al ragioniere che quanto più egli insistesse per attirare Maironi a Brescia, tanto più si renderebbe gradito; e in pari tempo, conoscendo non in tutto ma in parte gl'imbarazzi finanziari di Zaneto, cominciò a insinuargli che sarebbe opportuno di mutare dimora, che lontano dai parenti e dai conoscenti certe economie sarebbero riescite più facili, che l'Elisa avrebbe preferito, ritornando in famiglia, un soggiorno dove non fosse tanto conosciuta ...
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Ricordi di Parigi (pagina 29)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... I suoi primi lavori furono i Contes à Ninon, scritti a ventidue anni e pubblicati molto tempo dopo ... A un tale che gli espresse tempo fa questo giudizio, rispose:—Vi ringrazio; ma se venite a casa mia vi farò vedere certi miei componimenti di terza grammatica, che vi piaceranno anche di più ... Fin dal primo principio egli stese l'elenco dei personaggi principali della famiglia Rougon-Macquart, e destinò a ciascuno la sua carriera, proponendosi di dimostrare in tutti gli effetti dell'origine, dell'educazione, della classe sociale, dei luoghi, delle circostanze, del tempo ... Il romanzo, infatti, fece chiasso; si gridò allo scandalo, come si grida a Parigi, per educazione; ma si lesse il libro avidamente, e quel nome esotico di Zola suonò per qualche tempo da tutte le parti ... Per lungo tempo tutta Parigi non parlò d'altro che dell'Assommoir; lo si sentiva discutere ad alta voce nei caffè, nei teatri, nei club, nei gabinetti di lettura, persino nelle botteghe; e c'erano gli ammiratori fanatici, ma erano assai di più gli avversati acerrimi ...
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Ricordi di Parigi (pagina 31)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Fu per qualche tempo impiegato nella casa Hachette, prima a cento lire il mese, poi a cento cinquanta, poi a duecento ... Dopo poco tempo, perdette quel posto, e rimase sul lastrico ... Fu quello il tempo in cui fece quegli studi tristi e profondi sul popolo parigino, che appariscono particolarmente nell'Assommoir e nel Ventre de Paris ... Il Balzac l'annoiò; gli pareva lungo, pesante, poco «interessante»; non lo capì e non lo fece suo che lungo tempo dopo ...
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Ricordi di Parigi (pagina 36)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... sentirà, come un accompagnamento musicale, lo strepito di quella vita precipitosa, e vi sarà l'amore nel vagone, l'accidente nella galleria, il lavoro della locomotiva, l'incontro, l'urto, il disastro, la fuga; tutto quel mondo nero, fumoso e rumoroso, nel quale egli vive col pensiero da lungo tempo ... Passata la febbre dei primi giorni, quando si comincia a entrare un po' addentro a quella vita tumultuosa, si prova un disinganno, come al vedere la città la mattina per tempo, mentre è ancora scarmigliata e insonnita ... Si prova subito un raddoppiamento d'attività fisica per effetto del raddoppiamento di valore del tempo, e l'orologio, fino allora sprezzato, assume la direzione della vita ... Il delitto clamoroso, il re che passa, l'astro che si spegne, la gloria che sorge, la solennità scientifica, il libro nuovo, il nuovo quadro, il nuovo scandalo, le grida di stupore e le alte risate di Parigi, si succedono così rapidamente che non c'è neppur il tempo di voltarsi a dare uno sguardo a ogni cosa; e siamo costretti a difendere faticosamente la nostra libertà di spirito, se vogliamo attendere a un qualsiasi lavoro ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 6)
di Docteur Jaf (estratti)
... Piacesse al cielo che tu parlassi e quell'organo tacesse! Giacchè il suo mormorio non mi lusinga affatto; preferisco il rumor del tuo deretano, il quale almeno ha una certa utilità ed allo stesso tempo provoca ilarità» ... Tutti gli storici del tempo sono d'accordo nel dire che egli era portato molto verso i piaceri sensuali e nulla risparmiava per soddisfarli ... Marcantonio parlando dei tirannici costumi di Augusto, dice che in un festino, fece passare dalla sala da pranzo nella camera vicina, la moglie di un console, pur trovandosi il marito fra gl'invitati, e quando ella ritornò con Augusto, i banchettanti avevano avuto il tempo di vuotar più di una coppa in onore di Cesare, e la matrona aveva le orecchie rosse ed i capelli in disordine ...
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Stanze della gelosia
di Torquato Tasso (estratti)
... Il Tempo Donne, voi che superbe di giovinezza e di beltà n' andate, voi che l' arme sprezzate di Venere e d' Amore, voi sempre invitte e sempre vincitrici, voi vinte pur sarete da 'l mio sommo potere ... Il Tempo io sono, il Tempo vostro nemico e vostro domatore e signore; ché posso con la fuga via più contro di voi, ch' Amor non può con tante faci ed armi, con tante squadre e tanti assalti suoi ...
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Storia di un'anima (pagina 5)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Per me, apro il mio cuore, certi tratti conservano ancora dopo tanti anni una freschezza che molte lodate liriche di quel tempo hanno perduto da un pezzo: e rileggendo gli ultimi acquerelli, Àncora, Stelle cadenti, Barcanera, ecc ... Arido è il tempo e aride le ragioni del tempo: beato chi s'inebria una volta nella sua vita! vien per tutti necessariamente e troppo presto la stagione che la mente vede più chiaro le cose del mondo nei loro rapporti relativi e proporzionali, ma è sempre un giorno triste quando si scopre il primo capello bianco ... Il Bazzero non ebbe il tempo di affilare la sua filosofa fino a farne uno strumento di morte contro sè stesso; e morì prima che la critica di sè corrodesse la sua abbondante spontaneità ...
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Storia di un'anima (pagina 65)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Vi sono dei luoghi insigni per memorie d'arte e di storia o per lo speciale ambiente, nei quali l'anima del visitatore s'appassiona con gentile virtù, e la fantasia, correndo a ritroso del tempo, s'ingagliardisce, rivivendo di fronte ai robusti sembianti degli avi ... —Che cos'è il tempo! Vi furono giorni in cui il potentissimo abate, collo stendardo della cicogna, scendeva alle soglie imponenti dell'abbazia, fra la sua corte fastosa, arbitro delle liti tra popolani e nobili, fra paese e paese, scendeva a ricevere una comitiva guerresca od ossequente; e i monaci, sui vasti dominii, sulle settantamila pertiche, si spargevano, fratelli di preghiera e di lavoro, ad una nuova opera, asciugando i paduli, guidando le acque, applicandole all'utile, creando il sistema lombardo delle marcite; e i reggenti di Milano venivano agli altari recando i diplomi dei frequentissimi privilegi; e i vecchierelli sotto il saio vegliavano sui libri o cantavano nel coro, o sfilavano al cimitero ... Entrando nella corte per una volta oscura, si ha dinnanzi la chiesa, ragguardevole edifizio, con una cupola ottagona, sovrastata da una torre ad archi, a colonnine, a piramide: le linee sono dignitose, le tinte robuste, e i dettagli qua e là accentati dai curiosi scherzi del tempo e del caso ... Triste è lo sguardo che danno le sante screpolate degli affreschi; triste la polvere fredda che s'adagia sugli stalli del coro; triste il tremolo ardore delle lampadette nella grande solitudine: tristissima la pace che il tempo ha fatto intorno a noi ...
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Storia di un'anima (pagina 66)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... La storia vi è lunga, ma interessante per gli scrittori milanesi: qualche sera chiacchiereremo, perchè già adesso tu non hai tempo ... Quei bugigattoli, quelle scalucce di legno dagli incerti gradini, quel buio, quegli uscioli, per cui solitamente si deve passare per giungere alla torre, mi piacciono in modo strano; e poi quelle funi che pendono giù, o sfilacciate, o giù conducendo l'unto dagli ordigni dell'orologio!—E tic-toc-toc: dall'alto l'inesorabile tempo ci grava sul capo ... Con un movimento spontaneo si dà uno sguardo all'insù; le proporzioni della muraglia, della torre, si allungano sul cielo, e là, in cima, ci pare sia restato qualcosa di noi: qui basso siamo vuoti e melanconici: un che inspiegabile signoreggia tacito intorno a noi, e noi subiamo una pace per gli occhi, per le orecchie, per la bocca, un'aria morta ci involve, entra in noi, esce: ci pare di dormire da lungo tempo, o di svegliarci con altri sensi diversi dai nostri ... Vediamo! Ognuna di esse racchiudeva il monumento di qualche cospicua famiglia: dove giaceva il pesante avello, a due versanti, coi quattro orecchioni, o dove si levavano sulla groppa dei lioni le colonnine torte a reggere l'arche coi tabernacoletti gotici, ai dì nostri cresce la mal'erba, fra i tritumi e i calcinacci: le muraglie hanno le tracce dell'ugna del tempo: gli archivolti non portano più le nere cortine di morte, ma si lasciano addobbare dalle ragnatele ...
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