Libri stomaco
Libri su stomaco, con la parola stomaco
Confessioni di un Italiano (pagina 195)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Un soldo di pane, due di salato ed uno d'acquavite per rifocillarmi lo stomaco e prepararlo alla visita della sera ... Dopo questo piccolo trattenimento i miei denti restavano ancora molto inquieti e razzolando le briciole che si erano fuorviate andavano fra loro dicendo con uno scricchiolio di costernazione: “Che sia finita la festa?” “È proprio finita!” risposi io, e sì che mi sentiva lo stomaco ancor più spaventato dei denti! — Allora mi presi un lecito trastullo d'immaginazione che m'avea servito anche molti giorni prima per ingannar l'appetito: feci la rassegna dei miei amici cui avrei potuto chiedere da pranzo, se fossero stati a Milano ... Sapete cosa ebbi il coraggio di pensare in quel momento? Ebbi il coraggio di pensare ai grassi pranzi bolognesi dell'anno prima; e di trovarmi più contento così com'era allora a stomaco digiuno ... Io ringraziai, sedetti e volsi un'occhiata per la stanza a vedere se ci fosse focaccia panettone o qualche ingrediente da maritarsi coll'anesone per miglior ristoro del mio stomaco ... Ma si sa cosa succede da quel tafferuglio tra l'anima vecchia e la nuova, massime in uno stomaco affamato ...
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Decameron (pagina 169)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 2 Ghino di Tacco piglia l'abate di Clignì e medicalo del male dello stomaco e poi il lascia; il quale, tornato in corte di Roma, lui rinconcilia con Bonifazio papa e fallo friere dello Spedale ... Ora, essendo Bonifazio papa ottavo in Roma, venne a corte l'abate di Clignì, il quale si crede essere un de' più ricchi prelati del mondo; e quivi guastatoglisi lo stomaco, fu da' medici consigliato che egli andasse a' bagni di Siena e guerirebbe senza fallo; per la qual cosa, concedutogliele il Papa, senza curar della fama di Ghino, con gran pompa d'arnesi e di some e di cavalli e di famiglia entrò in camino ... Ghino, udito questo, si partì e pensossi di volerlo guerire senza bagno: e faccendo nella cameretta sempre ardere un gran fuoco e ben guardarla, non tornò a lui infino alla seguente mattina, e allora in una tovagliuola bianchissima gli portò due fette di pane arrostito e un gran bicchiere di vernaccia da Corniglia, di quella dello abate medesimo; e sì disse all'abate: “Messer, quando Ghino era più giovane, egli studiò in medicina, e dice che apparò niuna medicina al mal, dello stomaco esser miglior che quella che egli vi farà, della quale queste cose che io vi reco sono il cominciamento; e per ciò prendetele e confortatevi ... Per la qual cosa egli il domandò da parte di Ghino come star gli pareva dello stomaco; al quale l'abate rispose: “A me parrebbe star bene, se io fossi fuori delle ...
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