Libri stella
Libri su stella, con la parola stella
La divina commedia (pagina 65)
di Dante Alighieri (estratti)
... E com'io mi rivolsi e furon tocchi
li miei da ciò che pare in quel volume,
quandunque nel suo giro ben s'adocchi,
un punto vidi che raggiava lume
acuto sì, che 'l viso ch'elli affoca
chiuder conviensi per lo forte acume;
e quale stella par quinci più poca,
parrebbe luna, locata con esso
come stella con stella si collòca ... Come rimane splendido e sereno
l'emisperio de l'aere, quando soffia
Borea da quella guancia ond'è più leno,
per che si purga e risolve la roffia
che pria turbava, sì che 'l ciel ne ride
con le bellezze d'ogne sua paroffia;
così fec'ïo, poi che mi provide
la donna mia del suo risponder chiaro,
e come stella in cielo il ver si vide ...
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Il colore del tempo (pagina 10)
di Federico De Roberto (estratti)
... Svegliandosi dopo morte, Fausto, l'eroe, si ritrova in un astro più bello, più luminoso, più ricco della terra; e mentre egli è ancora in preda a una incredula meraviglia, Stella, l'eroina, la donna da lui amata nel mondo inferiore, dalla quale fu crudelmente diviso, gli dice: Pourquoi dans l'infini plein d'innombrables flammes,
Parmi tant de globes mouvant,
N'en serait-il qu'un seul visité, par les âmes
Et peuplé de corps vivants?
Pourquoi seule la terre, obscure et si petite,
Aurait-elle entre tous l'honneur,
De porter une argile où la pensée habite?…
Veramente, nel punto che due amanti separati da tanto tempo—dalla morte!—si ritrovano insieme, vi sarebbe qualche cosa di meglio da fare che discutere intorno alla pluralità dei mondi abitati; si potrebbe anche osservare che, mentre Stella e Fausto s'incontrano lassù, questo semplice fatto dovrebbe provare come la terra non abbia il monopolio della vita ... Non pare quasi che il poeta ne sia egli stesso poco sicuro e che ne dubiti prima di noi? Non pare anche che, dubitando egli della stessa vitalità dei suoi redivivi protagonisti, vada in cerca di argomenti per farci credere alla verisimiglianza della finzione? Nel nuovo mondo dove Fausto e Stella rivivono le creature non si nutrono di altre creature, come voleva la legge crudele della terra, ma di semplici frutta: Nul être ici ne sacrifie
Les corps pour respirer construits ... Ma nessuno le ascolta, e Fausto e Stella si fermano ad ammirare una moltitudine di cavalieri nomadi, altra volta, quaggiù, abitatori delle rive del Nilo, dell'Eufrate e del Gange ... Se il problema della felicità è così risolto per i cavalieri nomadi nella nuova vita, come mai Fausto e Stella continuano a penare? Non solo i cavalieri, ma anche gli artisti, rivivendo lassù, pervengono alla piena ed incontrastata possessione del Bello: Stella medesima lo assicura a Fausto quando costui, ammirando la bellezza dei cavalieri, vorrebbe proporli come modelli ai grandi artisti della terra ... Quel mondo, tuttavia, anche per Fausto e per Stella è migliore del nostro ...
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Storia di un'anima (pagina 70)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... (12) LA STELLA DEI RE MAGI ... Luccicava una stella, alta, fulgida, azzurrina ... E il Trübel, De Magis advenientibus, De Stella, De Critica sacra(15)… Che polvere fra quei vecchi amici dello zio canonico!… ... Mi pare, in questo crepuscolo della fantasia che si fonde colle memorie del cuore, in questa tranquilla ora di sonno per i mortali e per gli immortali, in questo soave oblio dei dolori e delle religioni, mi pare di vedervi ancora… Non vi chiamo santi Magi adorati, non vi chiamo pallidi miti dissepolti, ma vi sento placidi custodi della notte e del silenzio e della pace! Siete sorti dalle iridi di quella lagrima che mi trovavo sul ciglio, contemplando una stella? O dalle pagine gialle e allumacate di un vecchio morto che credeva ai morti? Dite perchè l'astro è su nel cielo? Perchè il verme roderà il nostro cuore? Perchè si piange? Perchè si ghigna? Non rispondete nulla e tacete e camminate; così, sempre così, o viatori di una notte, che non voleste mai lo scampanio dei cuochi sacrestani; che non vi arrestate sulle porte alle chiese barocche delle sette indulgenze: che non avete mai nessun dono eterno per i cori reboanti di voci fratesche e nessuna visione per i silenti corritoi delle monache assopite! Non rispondete nulla e tacete e camminate: così, sempre così, o viatori di una notte, che passate avanti ai cimiteri, piangendo sui cumuli piccini ove sono le crocette bianche; che entrate giocondamente furtivi nelle casuccie innanzi a cui avete veduto le orme degli zoccolini stampate nella neve, mentre tutto è pace nella campagna; che vi affacciate timidi ai fessi dei balconi, dove vedete spuntare una scarpetta, mentre tanto è il peccato nella città! O vecchi, vecchioni di mille ottocento ottantadue anni! O amici, ...
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Storia di un'anima (pagina 71)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Eccovi! eccovi!… Come siete belli! Come siete grandi! come siete dolci! Gathaspar! Melchior! Bitisarch!(25) O se volete meglio, Magalath! Pangalath! Saracen!(26) O se volete meglio ancora, Appellius! Amerius! Damascus!(27) Voi! voi! voi! Chi dice che siete venuti per visitare le vostre tombe favoleggiate? La stella vi accenna la culla di Betlemme! Un'arca acuta(28) giace sontuoso guadagno di uno scaccino e gloria scetticamente ufficiale di una città ghiacciata; un cenotafio romano(29) è chiuso col vuoto eterno al tardo garrito degli antiquari canonici derubati delle vostre ossa, e non del beneficio: e l'altra tomba… ... Betlemme ha irradiato il mondo! Voi! voi! voi! Chi dice che siete venuti per la vostra gloria da calendario? La stella vi accenna le nostre gioie! Voi, ignorantissimi figli dell'Asia, che ascoltavate solo i fatidici echi di Zoroastro(31) e leggevate solo nel cielo veggente dei deserti, voi irridete le laudi gotiche del canto e del marmo alemanno! Voi, alte ed ispirate vedette, sul monte della Vittoria a spiare la luce immortale della stella Nazzarena(32) non vi ingloriate dei grossi ceri che vi smoccolano putolentemente i merciai delle confraternite spagnolesche! Voi, nomi patriarcali delle tre stirpi di Noè(33), che rendeste a Dio i doni che Abramo diede ai figli di Keturah e che la regina Saba diede a Salomone(34) non vi fate superbi, udendo tronfiamente proclamare che alla santa Sofia dell'Islamita(35) rimane ancora il nome e la gloria della vostra Sapienza! Voi siete venuti per il nostro amore! Vi chiamano i bimbi, vi chiamano le mamme, vi chiamano i vecchi; e quei vagiti e quei sorrisi e quelle preghiere sono i nostri affetti ... Cogli occhi sonnacchiosi io guardavo la stella sempre alta, fulgida, azzurrina: e la biblioteca mi pareva più triste, più fredda, più antica ...
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