Libri spiro
Libri su spiro, con la parola spiro
Confessioni di un Italiano (pagina 146)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il vecchio banchiere greco stava ancora nello studio; d'intorno ad una bragiera alla spagnuola sedeva la sua vecchia moglie, una vera figura matronale con un bel paio d'occhiali sul naso e il Leggendario dei santi aperto sui ginocchi; una vaga fanciulla vestita di bruni colori, tutta leggiadria, tutta greca dalle radici dei capelli fino ai petulanti coturni mainotti, e questa ricamava un paramento da altare; finalmente il simpatico Spiro che si guardava le unghie ... — Che vi pare di Venezia? cosa avete fatto di bello quest'oggi? — mi domandò Spiro per intavolar il discorso in qualche maniera ... — Ne ho udito parlare in Piazza — soggiunse Spiro — e lo dicevano avvelenato per disperazione patriottica ... — Sarà anche coraggio — riprese Spiro — ma è un coraggio cieco e male avveduto ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 155)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Bevetti tanto che non intesi più nulla dei gran discorsi che mi tennero dopo cena; soltanto mi parve che rimasto un momento solo colle donne l'Aglaura mi sussurrasse qualche parola all'orecchio, e che seguitasse poi a premermi il ginocchio e ad urtarmi il piede sotto la tavola quando Spiro e suo padre furono tornati ... Spiro m'accompagnò alla Riva del Carbone donde partiva allora la corriera di Padova; mi promise che le notizie di mio padre mi sarebbero puntualmente comunicate e mi lasciò con una stretta di mano ... Spiro andò innanzi fino in fondo al casotto, vide alcuni barcaiuoli che dormivano ravvolti nel loro cappotto, e tornò indietro con un viso che voleva parere indifferente ... — Aspettate prima che me ne vada io! — soggiunse Spiro saltando dalla corriera nel caiccio, e salutandomi astrattamente con un gesto ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 156)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Adunque — io soggiunsi fuori di me per la sorpresa — adunque Spiro cercava di voi questa mattina? ... Povero Spiro! ... Lo vedete bene: Spiro avea torto nel volermi trattenere ... Probabilmente ella supponeva che Spiro me ne avesse parlato, infatti ella tirò innanzi a raccontare come se ne sapessi quanto lei ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 157)
di Ippolito Nievo (estratti)
... I miei vecchi genitori, Spiro stesso rimase ingannato ... Così vi dico, in quanto a loro non mi do grande affanno: saranno abbastanza tranquilli, se mi sapranno viva: ma è in riguardo a Spiro che non posso far a meno d'inquietarmi! ... — Ma dunque Spiro non ve n'ha mai parlato? — No, ch'io mi sappia — risposi io ... Poi senza rompersi altro il capo mi dichiarò in breve come già prima che Spiro tornasse dalla Grecia ove si era fermato quindici anni presso un suo zio, ella era stata chiesta in isposa da Emilio, un bel giovine a udirla lei, e delle migliori famiglie dell'Istria, stabilito come ufficial d'arsenale a Venezia ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 164)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Mi rispose ch'era Spiro suo fratello ... Com'era dunque che non veniva a raggiungerla con quel grande affetto che le aveva? — Ecco quello che non seppe chiarire; ma lo chiarii in seguito quando seppi che Spiro era stato sostenuto in carcere come manutengolo della mia fuga ... — E ditemi un poco, Spiro vi scrive di venirvi a prendere, o che n'andiate a Venezia? — Perché questa domanda? ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 167)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Diede uno strido, gettò indietro il mantello, e ravvisammo ambidue le pallide sembianze di Spiro ... Spiro, Spiro, fratel mio! Egli mi respingeva colle braccia, si strappava con forza il collare come si sentisse soffocare, e non rispondeva ai miei baci che con un profondo ruggito ... — Spiro, per carità, cos'hai? — gli disse timidamente l'Aglaura, appendendoglisi al collo ... L'Aglaura diventava di tutti i colori durante questa furibonda invettiva di Spiro ... — Or bene — diss'ella guardando nel volto Spiro con occhio sicuro — or bene, la giustizia ha avuto effetto ... — Ah è proprio vero? — soggiunse Spiro amaramente, saettandomi delle sue occhiate sempre più truci e sinistre ... — Che pensereste di fare? — le domandò Spiro quasi minacciosamente ... Credetti che mi crollasse il soffitto sul capo, di tal forza fu l'urlo che scoppiò allora dalle viscere di Spiro ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 168)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tutti questi particolari mi rimasero fitti in capo tanto per ordine, dacché tutta la notte seguente altro non feci che volgerli rivolgerli e commentarli per indovinare da essi le tremende e misteriose passioni che agitavano l'animo di Spiro ... — E così — soggiunse egli — è così, Aglaura, voi non volete seguirmi a Venezia ove rimango solo, senza felicità e senza speranza? — No, Spiro, non posso seguirvi — rispose la giovinetta chinando gli occhi sotto gli sguardi infiammati del giovine ... Spiro mi guardò ancora, che se la sua occhiata non mi divorò fu proprio perché non la poteva: indi si volse ancora alla fanciulla ... — E dunque perché non mi segui? — le domandò Spiro, rizzandosi dinanzi a lei come il padrone dinanzi ad una schiava ... — disse l'Aglaura lasciando cadere una ad una queste parole sull'ira di Spiro già pronta e rinfiammarsi ... Con mia somma meraviglia, invece d'un soldato rividi Spiro: ma così cambiato in un paio d'ore, che non mi sembrava più lui ... Amatevi dunque, che Dio vi benedica! — Non mi comprendete, Carlo — soggiunse Spiro ... Allora un lampo subitaneo rischiarò il buio dei miei pensieri, ma stava appunto per domandar spiegazioni di questo straordinario viluppo quando l'Aglaura, avendo udito quelle parole pronunciate a voce alta da Spiro, si precipitò nella stanza e addirittura nelle mie braccia, piangendo di consolazione ... Spiro ci contemplava con un muto raccoglimento che lo dimostrava insieme e compagno della nostra gioia e pentito delle sue furie ... Spiro raccontò poi le tronche parole di sua madre dalle quali avea indovinato il mistero della nascita d'Aglaura già prima di partire per la Grecia ... — Oh sì! certo; — saltò a dire l'Aglaura — per cos'altro credete ch'io mi movessi di Venezia se non per punirlo della sua perfidia verso la patria? — Oh perché dunque mi proibivi sempre di biasimarlo? — soggiunse Spiro ... — Oh vi perdono! Spiro — sclamò singhiozzando l'Aglaura ... — Ma se mi fossi sentita veramente vostra sorella, avrei io diffidato di quelle occhiate; lasciatemi credere che la malizia non fosse né mia né vostra, o almeno divisa per metà! Io chiesi allora a Spiro con bastevole ingenuità perché tre ore prima non ci avesse scoperto quel dolce segreto, e si fosse divertito invece a rappresentarci quella feroce scena da Oreste ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 169)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Oh Spiro! quanto eravate generoso! — io sclamai ... L'Aglaura piangeva a cald'occhi stringendomi il braccio con una mano e guardando forse Spiro tra le dita dell'altra ... — Ditemi ora dove foste per tutte queste ore — io richiesi volgendomi a Spiro ... Io mi volsi tacitamente all'Aglaura, ché per me non mi sentiva da tanto di rimeritare la bella magnanimità di Spiro ... Ella mi comprese o comprese forse il proprio cuore: onde prese la mano del giovine, e mettendola nella mia, così com'eravamo uniti tutti e tre in una sola stretta, soggiunse: — Basta, Spiro! Ecco la nostra risposta! Formeremo una sola famiglia! ... Il resto della notte fu goduto in amichevoli e lieti conversari e nell'esaminare le carte recate da Spiro e lasciate dal padre suo a Venezia, dalle quali era comprovata evidentemente la nascita dell'Aglaura nell'ospitale di Venezia e dalla povera mia madre ... Accettai dunque l'Aglaura per sorella di tutto cuore, ne ringraziai il cielo come d'un insperato e prezioso presente, e m'adoperai a tutt'uomo perché il presente fosse reso più gradito a mille tanti col cambiare in parentela l'amicizia che mi univa a Spiro ... Fu un po' malagevole per l'Aglaura questo passaggio dall'idee di morte di odio di vendetta a quelle di pace d'amore e di nozze; ma col mio aiuto e con quello di Spiro le superò ... Interpretando la tacita volontà di Spiro io m'ingegnai tanto e con sì felice esito che, prima della partenza della legione, ebbi la consolazione di vederlo sposo dell'Aglaura ... Benché anche di mio padre Spiro mi avea recato qualche notizia se non diretta certo credibilissima ... La partenza per la Grecia del vecchio Apostulos poteva addentellarsi alle macchinazioni di mio padre in Turchia, ma capii che Spiro o non ne sapeva o non potea dirne di più, e cambiai discorso raccomandandogli soltanto di farmi giungere al più presto e ovunque mi trovassi qualunque novella di mio padre fosse per arrivare ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 200)
di Ippolito Nievo (estratti)
... M'avvicinava passo passo alla morte coi mesti conforti dell'Aglaura da un lato; col tardo ravvedimento di Spiro dall'altro, che non potea serbare la sua ostile diffidenza dinanzi all'imperturbabile serenità d'un moribondo ... Convien dire che avessi scritta sulla mia fronte un'assai eloquente difesa, perché Spiro al solo guardarmi si commoveva fino alle lagrime; pure non aveva i nervi rammolliti dalla piagnoleria, e le greche fattezze del suo volto si componevano meglio alla rigidezza del giudice che alla vergogna e al pentimento del colpevole ... Io m'ingegnava di usare alla meglio questi ultimi giorni col versare nell'anima di Spiro e di mia sorella l'esperienza della mia vita, col mostrar loro in qual modo s'eran venuti formando i miei sentimenti, e come l'amore, l'amicizia, l'amore della virtù e della patria eran venuti irrompendo confusamente, indi purificandosi a poco a poco, e sollevando l'anima mia ... L'Aglaura piangeva, Spiro crollava il capo, i bambini mi guardavano sgomentiti e domandavano alla mamma perché lo zio aveva la voce così bassa, e voleva sempre dormire e non usciva mai dal letto ... — Vegliare toccherà a voi, bambini! — io rispondeva sorridendo; indi volgendomi a Spiro — non temere, no; — continuava, — quello che ora veggo io, molti lo vedranno in appresso, e tutti da ultimo ... Ogni spirito veggente che sale lassù risplende a cento altri spiriti colla sua luce profetica! Spiro non si acquetava di cotali conforti; egli mi tastava il polso, mi osservava ansiosamente negli occhi come vi cercasse quell'intima cagione del mio male che ai medici era sfuggita ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 204)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Spiro, robusto come un tanghero, non voleva credere alla gracilità della moglie; ma il fatto sta che a non curarsi dapprincipio con qualche distrazione con qualche viaggio, la sua salute divenne sempre più cagionevole e Spiro se ne persuase quando non v'avea più tempo da rimediarci ... Io rimproverava Spiro di farsi troppo mercante, di non badar altro che alle provvisioni delle cambiali e ai prezzi del caffè che crescevano sempre per le crociere inglesi ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 227)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Dovendo immischiarmi negli affari commerciali di Spiro mio cognato, toccai con mano l'indolenza e l'infelicità di quelle funzioni sociali, da cui la storia della Repubblica rilevava le sue più splendide pagine ... Giudicai che Spiro non sarebbe stato alieno dal mio divisamento; né rifuggii dall'arrischiare nel magnanimo tentativo il credito e le residue sostanze della casa Apostulos ... Senza contare che cotali intraprese fruttavano alla vecchia ditta Apostulos inusitati guadagni; e Spiro non faceva altro che lodarmi pel grande aiuto che così recava a lui ed all'indipendenza della Grecia ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 228)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Lo lasciai dunque partire; e lo raccomandai caldamente a Spiro che si trovava allora a Missolungi, dichiarandogli anche il giudizio ch'io faceva del temperamento di Luciano e l'instabilità e gli altri pericoli che ne temeva ... Spiro me ne scrisse mirabilia, e Niceta, quello che fu cognominato il Mangia–Turchi, lo propose come modello alla sua legione nella quale ebbe grado di capitano ...
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